giovedì 12 marzo 2020

Coronavirus, al Centro Nord aumentano le richieste per la costruzione di bunker

Caro Diario,
come sempre gli Italioti deridono prima sguaiatamente per poi farsi prendere dal panico. Dopo anni che invitiamo i connazionali a prepararsi per la catastrofe sistemica, ora che essa e' in corso tutti corrono ai ripari. Secondo il Fatto Quotidiano:

Negli ultimi tempi c’è stato un aumento delle richieste per la costruzione di bunker: circa tre a settimana. Ordinazioni o necessità di informazioni che arrivano prevalentemente dalla pianura padana”, spiega il titolare dell’azienda all’agenzia Ansa. Anche se in Italia costruirsi un rifugio antiatomico non è previsto dai piani regolatori, queste strutture, nonostante abbiano porte blindate e quei parametri previsti dalla sigla ‘Nbc’ (Nucleare, Batteriologico, Chimico) vengono dichiarate come cantine. “Per costruirne uno, che ospiti circa quattro persone, serve al massimo un mese e con una spesa media di 20mila euro. A chiedercelo, oltre ai soliti ricchi, ci sono ora tante famiglie del ceto medio, insomma risparmiatori – aggiunge l’imprenditore – e tutti mi dicono la stessa cosa: Lo facciamo per la sicurezza dei nostri bambini. Abbiamo bisogno di sentirci protetti per i nostri figli”. Protetti da cosa?
La crisi non riguarda il Virus, o l'Economia (qualunque cosa essa sia). Essa e' sistemica, come rivela questo articolo di Afeez Ahmed. La natura sistemica porta una crisi a fare scattare la prossima, attraverso i meccanismi di feedback.

Queste parole sono del Dipartimento della Difesa USA. Gli stessi che, in diversi documenti di pianificazione strategica, descrivono la guerra batteriologica come un 'Utile Strumento', non solo contro i nemici esterni.

Da non dimenticare, nel capitolo international military conflict, che e' iniziata l'esercitazione Defender 2020, che simula un (contro)Attacco alla Russia, in particolare contro l'enclave di Kalinngrad, esercitazione a cui parteciperanno 30.000 soldati USA e 50.000 Polacchi. #SenzaMascherina


the largest NATO exercise in Europe for 25 years, has gotten under way in recent weeks. For the first time in its history, the alliance is practicing the deployment of an entire division, which includes 20,000 soldiers and all of their equipment, from the United States to eastern Europe. The deployment is scheduled to be completed in March, with the return trip due to commence in June. 
Si noti che i soldati partecipanti americani totali sono TRENTAMILA, in quanto 10 sono gia' in Europa.
Nel frattempo, tanto per tranquillizzare le acque, la Turchia sta facendo di tutto per escalare l'inferno Libico e quello Siriano, spinta dalle manie di grandezza del suo 'Sultano'

La situazione e' da ALLARME ROSSO PROFONDO, e questo Corvide, dopo anni a gridare nel deserto, per spirito di servizio, sta per tirare i remi in barca.
Il 2020 sara' un anno memorabile. Per chi ci sara' a raccontarlo.

Corona Virus Sitrep 2 & Missione Anglosassone - un riassunto fin qui

Caro Diario,
Il Corona virus, COVID19 esiste in due versioni.

Sulla base del 'database pubblico e della tecnica RNA-Seq a cellula all'avanguardia', gli scienziati cinesi 'hanno analizzato il profilo di espressione dell'RNA ACE2 nei normali polmoni umani'. Fondamentalmente, hanno scoperto (in un confronto di otto singoli campioni) che 'il maschio asiatico ha un numero estremamente elevato di cellule che esprimono ACE2 nel polmone' rispetto ad altre razze.

Ebbene il virus attacca proprio questa caratteristica dei maschi asiatici. Il secondo virus, molto piu' mite negli effetti, colpisce tutti serve a implementare le misure draconiche, accolte con gioia dalla popolazione. I debunker zombidioti vi diranno che questo e' impossibile, peccato che abbiamo dichiarazioni scritte che siamo in guerra con la Russia.

Questo non è un periodo tra le due guerre. La guerra è iniziata”, ha affermato Frederick Kagan, studioso residente all'American Enterprise Institute ed esperto di minacce critiche. 'La sfida principale è la nostra incapacità di riconoscere che siamo coinvolti in un conflitto su vasta scala con la Russia'.

il signor Kagan, non e' un maniaco omicida qualunque, ha convinto Presidenti americani a fare la guerra di Afganistan e quella dell'Iraq. Il think tank di cui fa parte ha promosso tutte le maggiori guerre americane.
Abbiamo anche l'invito a sviluppare senza limiti armi biologiche:

new technologies and capabilities, such as lethal autonomous weapons, biological applications, and AI require intensive attention and investment as they are introduced. Policymakers must consider whether to pursue these technologies without limit providing-for-the-common-defense 

Come si svolgera' questa guerra noi lo avevamo raccontato 10 anni fa .

...parlare apertamente dell'uso di armi biologiche: quando queste sarebbero state usate dato che il tempismo appariva cruciale. Poi si parlò di più del fatto di come l'Iran dovesse essere impegnato militarmente al fine di provocare la risposta militare cinese desiderata. [...] Contemporaneamente, si userebbero armi biologiche contro la popolazione cinese. Questo attiverebbe quindi un'altra catena di eventi che farebbero collassare tutta la infrastruttura politica e sociale dei Cinesi. Gli agenti biologici furono descritti come un tipo di influenza che si sarebbe diffuso a macchia d'olio. 
Avevano bisogno che o gli iraniani o i cinesi fossero colpevoli di usare per primi armi nucleari per poter giustificare la mossa successiva. (Dalle mie informazioni risulta che gli iraniani abbiano una capacità tattica nucleare). Il passo successivo sarebbe una risposta nucleare regionale e misurata sufficiente per causare un immediato cessate il fuoco. Questo cessate il fuoco creerebbe il tempo necessario per mettere in atto governi occidentali totalitari e unificati.
La prossima Grande Guerra è ora proprio dietro l'angolo. Questa guerra ridurrà notevolmente la popolazione mondiale forse della metà, in un periodo di tempo molto breve. 
Questo 'sovragoverno' ritiene che questo corso di azioni sia perfettamente legittimo e sta portando avanti queste azioni con determinazione stupefacente.

CORONA VIRUS SITREP 5- crollano i 'Mercati' - colpire per Primi con Atomica


TUTTI I CEO DELLA GRANDE FINANZA SI STANNO LICENZIANDO PER PREPARARSI A COSA? IL "VANTAGGIO" DI ESSERE MEMBRI DEL GRUPPO BILDERBERG....




Caro Diario,
È di nuovo il lunedì nero.
I mercati stanno registrando forti cali, fino al 10%, cosa senza precedenti a partire dal 2008. Miliardi di dollari e Euro stanno svanendo. Dopo 12 anni di vita (letteralmente!) 'presa a prestito', i 'Mercati' si sono svegliati con il mal di testa e stanno esplorando tutti i significati della frase 'si salvi chi può''.
A dire il vero chi sapeva ha gia' tirato i remi in barca molto prima, come le decine di CEO che si sono dimessi nell'ultimo periodo senza motivo e hanno comprato un bunker di lusso.
Sapevano del Virus? Forse.
E del collasso economico: Probabilmente
E della guerra contro Cina e Russia? Sicuramente sono stati informati durante il Bilderberg 2019, ma ce lo stanno dicendo in faccia anche a noi:

NATO boss wants nuclear first strike to achieve greater peace.. https://twitter.com/TheInescapeable/status/1236806129759318017 …




Il capo della NATO vuole colpire per primo nuclearmente per raggiungere una pace piu' grande.

CORONA VIRUS SITREP 6 -USA pochi danni, Cina e Russia male, mentre l'Italia... Studio

Livello di Allarme





Caro Diario,

avevamo gia' sentito parlare della esercitazione di pandemia Evento 201 fatta a ottobre 2019 e sponsorizzata dal World Economic Forum e dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

Esattamente nello stesso momento, un documento veniva pubblicato da una associazione americana che si occupa di 'minacce' Nucleari, Biologiche e Cibernetiche. Il documento si chiama Global Health Security Index e descrive il livello di vulnerabilità delle nazioni a una pandemia.


Gli Autori

Lo studio e' promosso dalla NTI un think tank creato da Ted Turner, proprietario della CNN. All'inizio del 2018, la Bill & Melinda Gates Foundation, donava una cospicua cifra alla NTI per fare partire il progetto del Global Health Security Index. Un altro donatore alla NTI e' la Open Philanthropy Project, un'organizzazione creata da Super-Mega-Ricchi per "aiutare l'umanita' a prosperare".

Lo Studio

Vediamo a che conclusioni arriva lo studio, il quale e' fondato su 6 categorie, con tutti i dati sono normalizzati su una scala da 0 a 100, dove 100 rappresenta le migliori condizioni di sicurezza sanitaria. Su oltre 100 nazioni ci siamo concentrati su 4 per motivi che appaiono chiari.

1. PREVENTION OF THE EMERGENCE OR RELEASE OF PATHOGENS


1 United States 83.1
45 Italy 47.5
50 China 45.0
62 Russia 42.9


2. EARLY DETECTION & REPORTING FOR EPIDEMICS OF POTENTIAL INTERNATIONAL CONCERN


1 United States 98.2
16 Italy 78.5
64 China 48.5
116 Russia 34.1


3. RAPID RESPONSE TO AND MITIGATION OF THE SPREAD OF AN EPIDEMIC


2 United States 79.7
43 Russia 50.1
47 China 48.6
51 Italy 47.5


4. SUFFICIENT & ROBUST HEALTH SYSTEM TO TREAT THE SICK & PROTECT HEALTH WORKERS


1 United States 73.8
30 China 45.7
50 Russia 37.6
54 Italy 36.8


5. COMMITMENTS TO IMPROVING NATIONAL CAPACITY, FINANCING AND ADHERENCE TO NORMS


1 United States 85.3
29 Italy 61.9
72 Russia 52.6
141 China 40.3


6. OVERALL RISK ENVIRONMENT AND COUNTRY VULNERABILITY TO BIOLOGICAL THREATS


19 United States 78.2
55 Italy 65.5
58 China 64.4
113 Russia 51.4


OVERALL SCORE


Conclusione
Bill Gates e i suoi amici hanno un'idea precisa di come "aiutare l'umanita'": gli africani devono smettere di fare i figli e la Vaccinazione deve essere estesa a tutti per ridurre la popolazione
Indipendentemente, l'impressione che viene fuori da questi studi e' che in caso di Pandemia i 'nemici' Russia e Cina se la passeranno molto molto male, mentre gli Stati Uniti ne usciranno con poco danno.
Questo e' il tipo di considerazioni che portano i generali a iniziare le guerre.

Barnard: Darpa, Berkeley e coronavirus. Che coincidenze…



IL CORONAVIRUS INNESCA LA TERZA GUERRA MONDIALE?....


Sapete chi conosceva tutto, fin dall’inizio, del coronavirus? Berkeley, la celebre università della California. E chi ha pagato gli studi? La Darpa, cioè la branca del Pentagono specializzata in armi sperimentali, chimiche e batteriologiche. Lo afferma Paolo Barnard, su Twitter, rompendo un silenzio che dura da quasi un anno: il grande giornalista ha infatti interrotto nel maggio 2019 l’aggiornamento del suo seguitissimo blog. Ma ora, di fronte alla catastrofe economica causata dal nuovo virus, non riesce a trattenersi. E avanza un sospetto: possibile che siamo di fronte a semplici coincidenze? «La diffusione del coronavirus in Italia è stata di stimolo per Paolo Barnard per tornare a scrivere», premette “Come Don Chisciotte“, che in un post unisce gli ultimi sei tweet dal profilo del cofondatore di “Report”, poi tornato in televisione con Gianluigi Paragone. Ecco il primo tweet: «Il n-Corona è stato studiato per anni da Cara Brook, “Miller fellow” alla Uc Berkeley (fonte “eLife”). Salta fuori che i fondi per lo studio vengono dal Darpa: Defense Advanced Research Projects Agency (Us, dipartimento della Difesa), il laboratorio di armi più sofisticato del mondo».

Nel secondo tweet, Barnard si pone due domande: «Perché Darpa finanzia la “zoonosis” bats-umani?», cioè lo studio sulla trasmissione del virus attraverso i pipistrelli. E poi: «Perché l’università più di sinistra e pacifista d’America accetta soldi dalla Difesa Usa?». Domande girate ai diretti interessati: la stessa Darpa e la biologa Brook, di Berkeley, direttrice delle indagini virologiche sui pipistrelli. «Scrivo alla Brook: muta. Scrivo al Darpa e il top delle communications, Jared Adams, mi risponde 3 volte mail fiume». Attenzione: «Sia io che Jared mettiamo la Brook in copia, ma lei sempre muta». L’episodio richiama altri precedenti, scrive Barnard: «Ricordate il macello successo a Google (i “Google walkouts”) perché Google aveva osato accettare un contratto dalla Difesa Usa? E Berkeley lavora con il più letale “lab” militare americano?». Non solo: «Due anni fa, la Supermicro infetta mezza Us (inclusi Amazon, Apple e Gov.) con chips nelle schede madri fatte in Cina e infettate dall’esercito cinese (fonte, “Bloomberg”). Oggi un n-virus che è già studiato da tempo dal Darpa attraverso la ‘brava’ Berkeley…».

Il fatto è, aggiunge Barnard, che questo virus «finisce a fare un macello a Wuhan, che è una Silicon Valley cinese». Ma per carità, chiosa il giornalista, sarcastico: non vorremo mica tirare in ballo le teorie del complotto, vero? Meglio restare «fedeli alla “evidence based science”», la famosa evidenza scientifica. «Ma questa è curiosa, e forse spiega perché la più grande agenzia della Difesa Usa mi risponde 2mila righe, e Berkeley zitta». Barnard non si trattiene: «Ah, dimenticavo: con fonti come il Darpa, la Berkeley, Bloomberg e la diagnosi di “disturbi della personalità” di Trump, ciò che ho scritto è “teoria del complotto”, come Colombo & Turone & Gelli + Bologna + Nixon & Cointelpro, tutte teorie del complotto». Traduzioni: Cointelpro era un programma (illegale) di spionaggio, targato Fbi. Licio Gelli? La sua P2 fu la prima, con il “piano di rinascita democratica”, a prescrivere il taglio dei parlamentari; idea poi ripresa dai magistrati di Mani Pulite e ora tornata in voga, grazie soprattutto ai 5 Stelle: il piano della P2 riproposto pari pari all’Italia. Quanto al coronavirus, le “coincidenze” sono spettacolari: la Cina messa in ginocchio da un morbo di cui Berkeley sa tutto, grazie a finanziamenti speciali appositamente ricevuti dal Pentagono. Curioso, vero? «Ciao, torno sottoterra», è l’irridente commiato di Barnard ai lettori.

Geopolitica del Coronavirus: Virus lungo la Via della Seta

















Mentre in Italia il Coronavirus produce i suoi pesanti e scontati effetti economici/finanziari, nell’ottica di una più ampia destabilizzazione dell’Europa, altri Paesi risultano essere particolarmente investiti dalla virus: in primis Corea del Sud e Iran. Il diffondersi della malattia segue dunque criteri squisitamente geopolitici e si inserisce nella più ampia strategia delle potenze marittime anglosassoni contro la massa continentale afro-euro-asiatica.

Sono trascorsi poco più di sette giorni dalla nostra ultima analisi sul diffondersi del Coronavirus in Italia e gli avvenimenti intercorsi ne mostrano la validità: a fronte di un numero relativamente basso di vittime (circa 80 su 2.500 casi) ed una mortalità di poco superiore alla normale influenza, questa acuta forma di polmonite ha prodotto, produce e produrrà enormi danni economici e finanziari, vero obiettivo dell’attacco asimmetrico di cui è vittima l’Italia.

Le regioni più produttive d’Italia sono soggette a misure che restringono la circolazione delle persone e delle merci; il clima di incertezza ha congelato gli investimenti e le assunzioni; i voli aerei da/per l’Italia sono stati oggetto di limitazioni; il turismo, una voce che vale il 5% del PIL, ha incassato forse il colpo più duro, grazie anche al clima d’emergenza creato ad hoc attorno all’Italia dai media esteri. Ci sono volute poche ore perché la crisi si trasmettesse ai titoli di Stato italiani ed è molto probabile che il circolo vizioso (panico>crisi economica>crisi del debito) debba produrre ancora i suoi effetti peggiori. 

L’Italia è, infatti, il “ventre molle” dell’eurozona e l’attacco bioterroristico angloamericano mira soprattutto a destabilizzare l’eurozona e l’Unione Europea nel suo complesso: l’operazione è facilitata anche dalle dinamiche messe in moto dal virus: la tentazione di ripristinare le frontiere in Europa e procedere in ordine sparso è fin troppo evidente. Va da sé che un collasso violento dell’Unione Europea, con la conseguente crisi politica ed economica, rallenterebbe non poco il tentativo cinese di “agganciare” il Vecchio Continente alla Via della Seta.

Già, perché il Coronavirus sembra proprio studiato per destabilizzare non soltanto l’Europa, ma la massa afro-euro-asiatica nel suo complesso, massa che Russia e Cina stanno tentando di organizzare con una rete di infrastrutture sempre più fitta ed intricata. Il primo e più potente colpo è stato sferrato dagli angloamericani ovviamente in Cina (80.000 casi) che, per fare fronte al propagarsi dell’epidemia, ha dovuto adottare contromisure senza precedenti: come nel caso italiano, i danni umani sembrano contenuti, ma quelli all’attività economica sono ingenti e si attende per questi mesi un brusco calo dell’attività produttiva: il sistema-Paese non dà comunque segni di cedimento, grazie alla solidità della macchina statale centralizzata e alla consapevolezza, molto diffusa tra tutti gli strati della popolazione, di dover fronteggiare un vero e proprio assalto statunitense. 

Ovviamente le ripercussioni economiche sono pesanti anche per gli Stati Uniti, ma è errato in questa nuova fase storica attribuire troppa importanza al “business”: la geopolitica, intesa come duello tra colossi continentali e potenze marittime, domina ormai l’agenda di Washington e Londra e una destrutturazione violenta della globalizzazione (velocizzata da un collasso delle piazza finanziarie che si fa giorno dopo giorno più concreto) coincide perfettamente con i piani delle potenze anglosassoni, accortesi di aver perso il primato economico in troppi campi (dal 5G ai treni superveloci).

Tra Italia e Cina, i principali focolai di Coronavirus agli estremi opposti dell’Eurasia, due Paesi risultano essere stati particolarmente colpiti, attraverso i soliti canali “misteriosi” dietro cui si celano attacchi biologici mirati: Iran e Corea del Sud. 

Sull’Iran (90 morti e 2.900 casi), specie dopo il recente omicidio del generale Souleimani, si è troppo scritto per doverne parlare ancora: ci basti qui dire che Teheran è un ottimo fornitore di greggio alla Cina, è parte integrante del corridoio centrale della Via della Seta che dovrebbe unire le regioni occidentali cinesi all’Europa via Istanbul, consente alla Russia di affacciarsi, se necessario, all’Oceano Indiano. Più interessante, perché ne abbiamo sinora parlato meno, è il dilagare del Coronavirus nella Corea del Sud, dove sinora si contano circa 5.000 casi ed una trentina di vittime ed il governo di Seul si è visto costretto a dichiarare “guerra” al virus. Colpire l’Italia per destabilizzare l’Europa e punirla per aver aderito alla Via della Seta, colpire l’Iran perché un tradizionale nemico, ma perché colpire anche la Corea del Sud? 

Chi avesse seguito la politica dell’Estremo Oriente in questi ultimi anni, dominata dalle tensioni attorno al nucleare nordcoreano, avrà certamente notato il progressivo “ritorno” (perché così è stato per millenni) anche della Sud Corea nell’orbita cinese. Il dislocamento nella penisola coreana del sistema antimissilistico THAAD, uno strumento neppure troppo velato di “contenimento” della Cina, aveva inasprito nel 2017 i rapporti tra Pechino e Seul; da allora, fungendo da mediatore tra le due Coree, Pechino si è riavvicinata al piccolo, ma altamente industrializzato, paese asiatico, sino alla decisione del dicembre 2019 di “normalizzare” i rapporti, chiudendo i recenti dissapori dovuti al dispiegamento del THAAD. Seul, come molti altri Paesi del sud-est asiatico, sta dunque anch’essa convergendo verso l’Impero Celeste e non ha alcuna intenzione di fungere da “testa di ponte” degli angloamericani sul continente asiatico: come molti altri Paesi del sud-est asiatico (si veda il caso della Malesia), anche la Corea del Sud ha quindi avuto la sua “punizione”. Il Coronavirus appunto.
Chiudiamo la nostra analisi sulla geopolitica del Coronavirus con un accenno all’Africa. Nelle ultime settimane, prima che il virus si diffondesse in Italia, si è molto parlato del rischio di un’epidemia in Africa, dove peraltro mancherebbero le strutture per contenerla. Pare che il clima caldo disincentivi il propagarsi della malattia e ciò metterebbe dunque almeno parzialmente al sicuro le regioni africane tropicali: non c’è alcun dubbio, infatti, che se gli angloamericani dovessero sferrare un attacco biologico anche nel Continente Nero, sceglierebbero certamente il Corno d’Africa e la regione compresa tra Gibuti e l’Etiopia: i Paesi, cioè, toccati dal corridoio marittimo della Via della Seta.


N.B. In Etiopia il contagio da malattia X è in atto e produce, tra gli altri sintomi, il sanguinamento dagli occhi degli infettati VEDI: (https://verainformazionerealtime.blogspot.com/search?q=malattia+X+ETIOPIA)

L'ITALIA COME CAVIA PER LA SPERIMENTAZIONE VACCINALE


....Ricordate? A causa dei trial, fino a ieri, il vaccino non poteva essere disponibile prima di 18 mesi. Adesso niente più 18 mesi. Non appena il vaccino funziona, si può usare sulla popolazione. D’altronde è una pandemia, vorrete mica aspettare? E infatti non c’è da aspettare: poche ore dopo, arriva l’annuncio. Un vaccino statunitense è già arrivato alla Fase 1, quella dei test sui volontari. Ricordate quel famoso spiffero sull’OMS, uscito su 4 chan il 31 gennaio? Si è avverato tutto, parola per parola: “Il primo Paese in cui l’OMS vuole sperimentare la risposta cinese al coronavirus, è l’Italia. Se si verifica un focolaio, hanno intenzione di lavorarsi il governo italiano e le autorità sanitarie per chiudere tutte le città italiane nel tentativo di rallentare la diffusione”. Mancava ancora all’appello solo l’ultima riga, quella che recitava “almeno finché non si svilupperà e distribuirà un vaccino”. Ma ora sembra proprio che ci siamo. Siete pronti, italici topi da laboratorio?....
«Nel 2014 gli USA scelsero l’Italia come capofila nella crociata sui vaccini»

Nel 2014 gli Stati Uniti scelsero l’Italia come capofila, ‘cavia’, per la grande crociata sui vaccini. In America il nostro ministro della Salute Beatrice Lorenzin ottenne l’incarico di guidare per 5 anni le strategie di prevenzione e le campagne vaccinali dei 40 Paesi aderenti al Global Health Security Agenda. È quanto ricostruisce oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Luciano Cerasa ricordando anche gli annunci sull’allarme contagio degli ultimi mesi:

L’idea della ministra Lorenzin risale al 2014, quando in uno studiolo alla Casa Bianca l’allora sottosegretario alla Sanità Bill Corr conferisce alla ministra e al presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Sergio Pecorelli, l’incarico di guidare nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali dei 40 paesi aderenti al Global Health Security Agenda. Per l’occasione il “Center for Disease Control” degli Stati Uniti, sceglie il morbillo come “indicatore”della bontà delle strategie vaccinali globali. Le nazioni considerate “leading” di tale progetto sono l’Italia e il Portogallo, con il contributo di altri paesi come India, Pakistan, Corea, Arabia Saudita, Yemen. L’obiettivo era di raggiungere in 5 anni, a partire dal 2014, una copertura di almeno il 90% di bambini vaccinati entro i quindici mesi di vita. Nel decreto Lorenzin l’asticella si è alzata al 95% in un anno.

L’EPIDEMIA DI MORBILLO IN ITALIA, L’ALLARME E IL DECRETO SUI VACCINI

Secondo il giornale diretto da Marco Travaglio l’allarme lanciato sull’epidemia morbillo è stato usato dal governo per spalancare le porte alla riforma Lorenzin. Il Fatto ricorda l’allarme sulla diffusione della malattia lanciato dalla ministra e da Matteo Renzi nei mesi scorsi, i dati sul contagio resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità, la decisione del ministero della Salute di attivare subito un bollettino settimanale, ed evidenzia poi come il picco di casi di contagio sia stato in seguito superato. Scrive Cerasa:
L’Oms oggi riferisce che i focolai di morbillo che si stanno registrando in Europa hanno causato 35 morti negli ultimi 12 mesi, 31 solo in Romania. Due in Italia. Sempre secondo l’Oms il numero di ammalati censiti in Italia dal giugno 2016 sono stati oltre 3.300. Il picco è stato raggiunto a marzo, con 880 casi. A giugno siamo scesi a 287. Per circoscrivere il focolaio di morbillo, divampato improvvisamente a gennaio tra la popolazione adulta dopo anni di declino della diffusione della malattia in Italia, il governo ha deciso quindi di sparare nel mucchio con il decreto Lorenzin. E vedere l’effetto che fa.

https://www.giornalettismo.com/vaccini-accordo-usa-italia-cavia/

LE DICHIARAZIONE DELL' EX AGENTE DELLA CIA « IL CORONAVIRUS È STATO CREATO IN LABORATORIO DAGLI STATI UNITI »

GUARDATE LA MAPPA DEL DISLOCAMENTO IN ITALIA DELLE BASI NATO USA CONSIDERANDO REGIONE E NUMERO DI BASI PRESENTI. SECONDO VOI  IL CONTAGIO DA CORONAVIRUS IN ITALIA E' SOLO UNA COINCIDENZA? NON SOLO. I SOLDATI AMERICANI ARRIVATI IN EUROPA PER "DEFEND EUROPE 20" SONO TUTTI SENZA MASCHERINA E NON USANO PRECAUZIONI PARTICOLARI PER EVITARE IL CONTAGIO. ANCHE QUESTA E' UNA COINCIDENZA? I TELEGIORNALI CI STANNO DICENDO CHE ANCHE ALLA BASE DI AVIANO (FRIULI) I MILITARI USA SI SONO MESSI IN AUTOQUARANTENA. MA PER FAVORE!!!....

"Sale a 42 il numero dei contagiati, due casi a Pordenone: 19 non presentavano sintomi. A Trieste la prima vittima del coronavirus in regione: aveva 87 anni"

Da: 



mappa delle basi usa in italia



Le sigle

Usaf: aviazione

Navy: marina

Army: esercito

Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]

Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]


Elenco per Regioni


Trentino Alto Adige


1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'Usaf.

2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.


Friuli Venezia Giulia


3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell'Usaf [un gruppo di cacciabombardieri] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell'aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest'ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U.S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell'Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara' appunto quest'ultima la principale base per l'offensiva aerea contro l'Iraq del nord, ma l'impiego degli aerei della 16th Air Force sara' pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.

4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.

5. Rivolto [Ud]. Base USAF.

6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf.

7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell'Us Army.

8. Trieste. Base navale Usa.


Veneto


9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.

10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.

11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.

12. Longare [Vi]. Importante deposito d'armamenti.

13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni

14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni

15. Istrana [Tv]. Base Usaf.

16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.

17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].

18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.

19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.

20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.

21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.

22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.

23. Venezia. Base navale Usa.

24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.

25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.

26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.

27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.


Lombardia


28. Ghedi [Bs]. Base dell'Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.

29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].

30. Remondò [Pv]. Base Us Army.

108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.


Piemonte


31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.

32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.


Liguria


33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].

34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.

35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell'Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di "occupazione di aree dello specchio d'acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]". Poi c'è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].


Emilia Romagna


36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura Nato.

37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato.

39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.

40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l'attivazione di bombe nucleari.

41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.


Marche


42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.


Toscana


43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e' stoccata una riserva strategica per l'esercito e l'aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell'US Army per l'appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell'Africa del Nord e la Turchia.

44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.

45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'Usaf.

46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell'Us Navy.

47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.

48. Livorno. Base navale Usa.

49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.


Sardegna


50. La Maddalena - Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana "Simon Lake".

51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.

52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].

53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.

54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.

55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.

57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.

58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.

59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all'incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone "off limits": poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.

60. Cagliari. Base navale Usa.

61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.

62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.

63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.

64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.

65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.


Lazio


66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato

67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.

68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo

69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell'Us Army.

70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle".

71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.


Campania


72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.

73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.

74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

76. Nisida [Na]. Base Us Army.

77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell'Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.

78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell'Us Army.

80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.

81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.

82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.

83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.

84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra

85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.


Basilicata


79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.

86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.


Puglia


87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.

88. Brindisi. Base navale Usa.

89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.

90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].

91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.

92. Otranto. Stazione radar Usa.

93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.

94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.


Calabria


95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.

96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.


Sicilia


98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell'Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una.

99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.

102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'Usaf.

103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.

104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.

105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].

111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.

112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.

113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa.

http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm



Il CoVID-19 (coronavirus) che, ad oggi, ha colpito più di 100 nazioni al mondo, potrebbe esser stato realmente creato in un laboratorio statunitense come arma batteriologica.
L' esercitazione anti-pandemia da un ipotetico virus che fu denominato "nCoV-2019" realizzata nell' ottobre 2019 negli Stati Uniti, le parole dell' ex agente della CIA Philip Giraldi («il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio statunitense») sino alle analisi degli scienziati di varie nazioni, portano alla conclusione che il CoVID-19 è stato creato dagli Stati Uniti in laboratorio e poi immesso nei mercati di vendita di animali cinesi.


Leggete con mente aperta, consultate voi stessi i link delle fonti a fine articolo e cercate di seguire le vostre ipotesi: se fare supposizioni senza prove è "complottismo", anche la negazione a priori, senza indagini, è "complottismo".


Può sembrare un' ipotesi complottista, ma non lo è. Così come "numerosi indizi possono costituire una prova" così, con l'epidemia (non pandemia) del Coronavirus ci troviamo davanti ad una situazione non nuova: un conflitto non più a colpi di bombe e armi da fuoco, ma una guerra batteriologica.
Ma andiamo con ordine.

LE DICHIARAZIONE DELL' EX AGENTE
DELLA CIA « IL CORONAVIRUS
È STATO CREATO IN LABORATORIO
DAGLI STATI UNITI »



Philip Giraldi (classe '46) è un ex specialista in antiterrorismo e ufficiale dell'intelligence militare della CIA (l' intelligence degli Stati Uniti) nonché editorialista e direttore esecutivo del Council for the National Interest (CNI), un' organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di questione che riguardano l' operato del governo degli Stati Uniti.

In un articolo scritto due giorni fa sul Strategic Culture Fondation, Giraldi ha affermato chiaramente che « il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio, probabilmente come agente di guerra biologica ».


La motivazione ricade nel fatto che 


« poiché l’amministrazione Trump ha costantemente sollevato il problema della crescente competitività globale cinese come minaccia diretta alla sicurezza nazionale americana e al dominio economico, potrebbe essere possibile che Washington abbia creato e scatenato il virus nel tentativo di frenare la crescente economia di Pechino. È difficile credere che anche la White House farebbe qualcosa di così spericolato, ma ci sono precedenti simili »


L' ASSE USA-ISRAELE: DAI VIRUS INFORMATICI AI VIRUS INFETTIVI

Il precedente del quale si riferisce Giraldi è del 2005-2009 quando i governi degli Stati Uniti e di Israele svilupparono segretamente un virus informatico chiamato Stuxnet scatenato contro l' Iran con lo scopo di sabotare la centrale nucleare iraniana di Natanz. In particolare, il virus doveva disabilitare le centrifughe della centrale impedendo la rilevazione dei malfunzionamenti e della presenza del virus stesso.



Giraldi prosegue spiegando che è molto probabile che Israele sia un partner del "progetto Coronavirus" visto che, notizia di qualche giorno fa, Israele annuncia di aver trovato un vaccino contro il CoVID-19 che sarà pronto entro 90 giorni. La rapidità di Israele, alleato degli Usa, nell' aver trovato in tempi brevi dall' epidemia un vaccino, non può che aggiungere altri indizi ai sospetti.

Inoltre, come conclude
« Diverse segnalazioni suggeriscono che ci sono componenti del virus correlati all’Hiv che non si sarebbero potute verificare in modo naturale. Se il virus fosse stato sviluppato o addirittura prodotto per essere “armato”, la sua fuga dal Wuhan Institute of Virology Lab e nella popolazione animale e umana avrebbe potuto essere accidentale ».


Su quest' ultima affermazione, entriamo nel dettaglio con i dati scientifici.

L' ORIGINE DEL COVID-19?
DAGLI STATI UNITI


Un nuovo studio effettuato dai ricercatori cinesi mostra che il nuovo coronavirus (CoVID-19) potrebbe aver iniziato la trasmissione da uomo a uomo da fine novembre da un luogo diverso dal mercato ittico huanano di Wuhan.

Lo studio pubblicato su ChinaXiv spiega che il CoVID-19 è stato introdotto nel mercato ittico da un'altra località, per poi diffondersi rapidamente. I risultati sono frutto del lavoro dell' analisi dei dati su tutto il genoma, sulle fonti di infezione e sulle vie di diffusione su 93 campioni del nuovo coronavirus raccolti da 12 nazioni di quattro continenti (inclusa l' Italia).
Lo studio ritiene che il paziente zero abbia trasmesso il virus ai lavoratori o ai venditori nel mercato ittico di Huanan. Il mercato affollato ha facilitato l'ulteriore trasmissione del virus agli acquirenti, che ha causato una diffusione più ampia all'inizio di dicembre 2019. Secondo i ricercatori, il nuovo coronavirus ha subito due improvvise espansioni della popolazione, di cui una il 6 gennaio 2020, che era correlata alle festività del capodanno cinese e la precedente, l' 8 dicembre.


Il 27 gennaio 2020, il dottor Zhong Nanshan, specialista nelle patologie respiratorie, dichiarò che
« Sebbene il COVID-19 sia stato scoperto per la prima volta in Cina, ciò non significa che provenga dalla Cina ». Nel febbraio del 2020, il rapporto giapponese Asahi (stampa e TV) affermava che il coronavirus era nato negli Stati Uniti, non in Cina, e che alcuni (o molti) dei 14.000 decessi americani attribuiti all'influenza potrebbero esser stati causati dal CoVID-19.




Un virologo ha spiegato, in una serie di edizioni speciali sul CoVID-19 sulla TV di Taiwan, l' origine del virus. Specificando che non si tratta di geopolitica, ma di analisi dei dati a disposizione, ha spiegato che, seguendo i diversi ceppi, si può risalire all'origine.


Il tipo di infezione di Taiwan esiste solo in Australia e negli Stati Uniti e, poiché Taiwan non è stata infettata dagli australiani, l'infezione a Taiwan potrebbe provenire solo dagli Stati Uniti.
La logica di base è che la posizione geografica con la più grande varietà di ceppi di virus deve essere la fonte originale perché un singolo ceppo non può emergere dal nulla. Come spiega il virologo, solo gli Stati Uniti hanno tutti e cinque i ceppi noti del virus (mentre Wuhan e la maggior parte della Cina ne hanno solo uno, così come Taiwan e Corea del Sud, Thailandia e Vietnam, Singapore e Inghilterra, Belgio e Germania), costituendo una tesi che gli aplotipi in altre nazioni potrebbero aver avuto origine negli Stati Uniti.
La Corea e Taiwan hanno un aplotipo diverso del virus rispetto alla Cina, forse più infettivo ma molto meno mortale, il che spiegherebbe un tasso di mortalità solo 1/3 di quello cinese.

Dalle analisi dei laboratori italiani e iraniani è emerso che il ceppo presente in Italia e in Iran sono di varietà diverse da quello esploso in Cina, il che significa che non sono originari della Cina ma sono stati necessariamente introdotti da un'altra fonte. Da quello che si può notare è che il ceppo italiano ha lo stesso tasso di mortalità di quello cinese, tre volte più grande di altre nazioni mentre l'aplotipo in Iran sembra essere il più mortale con un tasso di mortalità tra il 10% e il 25%.



Il virologo di Taiwan afferma anche che, di recente, gli Stati Uniti hanno avuto più di 200 casi di "fibrosi polmonare" che hanno provocato la morte a causa dell'incapacità dei pazienti di respirare ma le cui condizioni e sintomi non possono essere spiegati dalla fibrosi polmonare. Il virologo di Taiwan dice di aver scritto articoli per informare le autorità sanitarie statunitensi di considerare seriamente quelle morti come risultanti dal coronavirus, ma gli USA gli hanno risposto affermando che la colpa delle morti ricade sull' uso delle sigarette elettroniche, mettendo a tacere ulteriori discussioni.

Il medico taiwanese ha quindi dichiarato che l'epidemia di virus è iniziata prima del previsto, dicendo: "Dobbiamo guardare a settembre 2019". Ha riportato il caso nel settembre del 2019 in cui alcuni giapponesi hanno viaggiato alle Hawaii e sono tornati a casa infetti: persone che non erano mai state in Cina. 


il virologo Giulio Tarro


Anche il virologo italiano Giulio Tarro ha spiegato che « È possibile che il virus del Nord Italia non provenga da Wuhan » e che « l' ipotesi spiegherebbe perché così tante persone, che dichiarano di non aver avuto alcun contatto, anche indiretto, con persone provenienti dalla Cina o che, addirittura, sono rimaste confinate nelle loro case, siano risultate positive ai tamponi ».

Il virologo spiega che un virus può mutare in appena cinque giorni ma, sulla sostanziale “differenza” del virus presente in Italia con quello di Wuhan c’è già uno studio (Guizhen Wu et al. New coronavirus genome. The Lancet, 29 Jan 2020) riportato anche nella dichiarazione del dal dott. D’Anna, che evidenzia come ben 5 nucleotidi siano differenti. Un po’ troppi per i pochi mesi intercorsi tra la segnalazione dei primi casi in Cina e oggi.



I NEMICI DEGLI STATI UNITI SONO I PIÚ COLPITI DAL COVID-19


CORONAVIRUS: ECCO LE PROVE DELLA MANO DEGLI STATI UNITI NELL' EPIDEMIA GLOBALE


Il CoVID-19 (coronavirus) che, ad oggi, ha colpito più di 100 nazioni al mondo, potrebbe esser stato realmente creato in un laboratorio statunitense come arma batteriologica.
L' esercitazione anti-pandemia da un ipotetico virus che fu denominato "nCoV-2019" realizzata nell' ottobre 2019 negli Stati Uniti, le parole dell' ex agente della CIA Philip Giraldi («il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio statunitense») sino alle analisi degli scienziati di varie nazioni, portano alla conclusione che il CoVID-19 è stato creato dagli Stati Uniti in laboratorio e poi immesso nei mercati di vendita animali cinesi.

Leggete con mente aperta, consultate voi stessi i link delle fonti a fine articolo e cercate di seguire le vostre ipotesi: se fare supposizioni senza prove è "complottismo", anche la negazione a priori, senza indagini, è "complottismo".

Può sembrare un' ipotesi complottista, ma non lo è. Così come "numerosi indizi possono costituire una prova" così, con l'epidemia (non pandemia) del Coronavirus ci troviamo davanti ad una situazione non nuova: un conflitto non più a colpi di bombe e armi da fuoco, ma una guerra batteriologica.
Ma andiamo con ordine.


LE DICHIARAZIONE DELL' EX AGENTE
DELLA CIA « IL CORONAVIRUS
È STATO CREATO IN LABORATORIO
DAGLI STATI UNITI »



Philip Giraldi (classe '46) è un ex specialista in antiterrorismo e ufficiale dell'intelligence militare della CIA (l' intelligence degli Stati Uniti) nonché editorialista e direttore esecutivo del Council for the National Interest (CNI), un' organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di questione che riguardano l' operato del governo degli Stati Uniti.


In un articolo scritto due giorni fa sul Strategic Culture Fondation, Giraldi ha affermato chiaramente che «il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio, probabilmente come agente di guerra biologica ».


La motivazione ricade nel fatto che « poiché l’amministrazione Trump ha costantemente sollevato il problema della crescente competitività globale cinese come minaccia diretta alla sicurezza nazionale americana e al dominio economico, potrebbe essere possibile che Washington abbia creato e scatenato il virus nel tentativo di frenare la crescente economia di Pechino. È difficile credere che anche la White House farebbe qualcosa di così spericolato, ma ci sono precedenti simili »

L' ASSE USA-ISRAELE: DAI VIRUS INFORMATICI AI VIRUS INFETTIVI

Il precedente del quale si riferisce Giraldi è del 2005-2009 quando i governi degli Stati Uniti e di Israele svilupparono segretamente un virus informatico chiamato Stuxnet scatenato contro l' Iran con lo scopo di sabotare la centrale nucleare iraniana di Natanz. In particolare, il virus doveva disabilitare le centrifughe della centrale impedendo la rilevazione dei malfunzionamenti e della presenza del virus stesso.

Giraldi prosegue spiegando che è molto probabile che Israele sia un partner del "progetto Coronavirus" visto che, notizia di qualche giorno fa, Israele annuncia di aver trovato un vaccino contro il CoVID-19 che sarà pronto entro 90 giorni. La rapidità di Israele, alleato degli Usa, nell' aver trovato in tempi brevi dall' epidemia un vaccino, non può che aggiungere altri indizi ai sospetti.

Inoltre, come conclude
« Diverse segnalazioni suggeriscono che ci sono componenti del virus correlati all’Hiv che non si sarebbero potute verificare in modo naturale. Se il virus fosse stato sviluppato o addirittura prodotto per essere “armato”, la sua fuga dal Wuhan Institute of Virology Lab e nella popolazione animale e umana avrebbe potuto essere accidentale ».
Su quest' ultima affermazione, entriamo nel dettaglio con i dati scientifici.

I NEMICI DEGLI STATI UNITI 
SONO I PIÚ COLPIDI DAL COVID-19

QUALI CONSEGUENZE E SU CHI?
Allo stato attuale, i dati sono i seguenti:
105.836 contagi nel mondoLe sei nazioni con più contagi sono:


Cina con 80.652 contagi
Corea del Sud con 7.041 contagi
Italia con 5.883 contagi
Iran con 5.823 contagi
Francia 949 contagi
Germania con 799 contagi
La percentuale di decessi su contagi, ovvero (decessi : contagi x100) è:

Cina 3,80%
Corea del Sud 0,62%
Italia 3,96%
Iran 2,49%
Francia 1,15%
Germania 0%
Questo significa che i ceppi in Cina, Italia e Iran creano più decessi rispetto a quelli verificati nelle altre nazioni. In pratica 
in Cina muore 1 paziente ogni 26 contagiati
in Italia muore 1 paziente ogni 25 contagiati
in Corea del Sud (dove i contagi sono superiori all' Italia)
muore 1 paziente ogni 159 persone contagiate
in Iran muore 1 paziente ogni 40 contagiate
in Francia muore 1 paziente ogni 59 contagiati
in Germania non ci sono decessi
Dunque, le nazioni più colpite sono:
Cina, in guerra con gli Stati Uniti per i dazi economici in atto da diversi anni
Italia, che ha mostrato appoggio alla Cina nonostante sia nella Nato e, in teoria, dovrebbe appoggiare (come fatto in passato dai governi precedenti di Berlusconi e del PD Renziano) gli Stati Uniti in ogni situazione
Iran, con i quali c'è una vera guerra che ha raggiunto l' apice con l' uccisione del generale iraniano Suleimani.