GUARDATE LA MAPPA DEL DISLOCAMENTO IN ITALIA DELLE BASI NATO USA CONSIDERANDO REGIONE E NUMERO DI BASI PRESENTI. SECONDO VOI IL CONTAGIO DA CORONAVIRUS IN ITALIA E' SOLO UNA COINCIDENZA? NON SOLO. I SOLDATI AMERICANI ARRIVATI IN EUROPA PER "DEFEND EUROPE 20" SONO TUTTI SENZA MASCHERINA E NON USANO PRECAUZIONI PARTICOLARI PER EVITARE IL CONTAGIO. ANCHE QUESTA E' UNA COINCIDENZA? I TELEGIORNALI CI STANNO DICENDO CHE ANCHE ALLA BASE DI AVIANO (FRIULI) I MILITARI USA SI SONO MESSI IN AUTOQUARANTENA. MA PER FAVORE!!!....
"Sale a 42 il numero dei contagiati, due casi a Pordenone: 19 non presentavano sintomi. A Trieste la prima vittima del coronavirus in regione: aveva 87 anni"
Da:
Le sigle
Usaf: aviazione
Navy: marina
Army: esercito
Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]
Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]
Elenco per Regioni
Trentino Alto Adige
1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'Usaf.
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.
Friuli Venezia Giulia
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell'Usaf [un gruppo di cacciabombardieri] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell'aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest'ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U.S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell'Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara' appunto quest'ultima la principale base per l'offensiva aerea contro l'Iraq del nord, ma l'impiego degli aerei della 16th Air Force sara' pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.
4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]. Base USAF.
6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf.
7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell'Us Army.
8. Trieste. Base navale Usa.
Veneto
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.
12. Longare [Vi]. Importante deposito d'armamenti.
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni
15. Istrana [Tv]. Base Usaf.
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
Lombardia
28. Ghedi [Bs]. Base dell'Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].
30. Remondò [Pv]. Base Us Army.
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
Piemonte
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.
Liguria
33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell'Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di "occupazione di aree dello specchio d'acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]". Poi c'è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].
Emilia Romagna
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato.
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l'attivazione di bombe nucleari.
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.
Marche
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.
Toscana
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e' stoccata una riserva strategica per l'esercito e l'aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell'US Army per l'appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell'Africa del Nord e la Turchia.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'Usaf.
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell'Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.
48. Livorno. Base navale Usa.
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sardegna
50. La Maddalena - Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana "Simon Lake".
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all'incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone "off limits": poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.
Lazio
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell'Us Army.
70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle".
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.
Campania
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
76. Nisida [Na]. Base Us Army.
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell'Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell'Us Army.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Basilicata
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.
Puglia
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.
92. Otranto. Stazione radar Usa.
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.
Calabria
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.
Sicilia
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell'Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa.
http://www.kelebekler.com/occ/busa.htm
Il CoVID-19 (coronavirus) che, ad oggi, ha colpito più di 100 nazioni al mondo, potrebbe esser stato realmente creato in un laboratorio statunitense come arma batteriologica.
L' esercitazione anti-pandemia da un ipotetico virus che fu denominato "nCoV-2019" realizzata nell' ottobre 2019 negli Stati Uniti, le parole dell' ex agente della CIA Philip Giraldi («il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio statunitense») sino alle analisi degli scienziati di varie nazioni, portano alla conclusione che il CoVID-19 è stato creato dagli Stati Uniti in laboratorio e poi immesso nei mercati di vendita di animali cinesi.
Leggete con mente aperta, consultate voi stessi i link delle fonti a fine articolo e cercate di seguire le vostre ipotesi: se fare supposizioni senza prove è "complottismo", anche la negazione a priori, senza indagini, è "complottismo".
Può sembrare un' ipotesi complottista, ma non lo è. Così come "numerosi indizi possono costituire una prova" così, con l'epidemia (non pandemia) del Coronavirus ci troviamo davanti ad una situazione non nuova: un conflitto non più a colpi di bombe e armi da fuoco, ma una guerra batteriologica.
Ma andiamo con ordine.
LE DICHIARAZIONE DELL' EX AGENTE
DELLA CIA « IL CORONAVIRUS
È STATO CREATO IN LABORATORIO
DAGLI STATI UNITI »
Philip Giraldi (classe '46) è un ex specialista in antiterrorismo e ufficiale dell'intelligence militare della CIA (l' intelligence degli Stati Uniti) nonché editorialista e direttore esecutivo del Council for the National Interest (CNI), un' organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di questione che riguardano l' operato del governo degli Stati Uniti.
In un articolo scritto due giorni fa sul Strategic Culture Fondation, Giraldi ha affermato chiaramente che « il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio, probabilmente come agente di guerra biologica ».
La motivazione ricade nel fatto che
« poiché l’amministrazione Trump ha costantemente sollevato il problema della crescente competitività globale cinese come minaccia diretta alla sicurezza nazionale americana e al dominio economico, potrebbe essere possibile che Washington abbia creato e scatenato il virus nel tentativo di frenare la crescente economia di Pechino. È difficile credere che anche la White House farebbe qualcosa di così spericolato, ma ci sono precedenti simili »
L' ASSE USA-ISRAELE: DAI VIRUS INFORMATICI AI VIRUS INFETTIVI
Il precedente del quale si riferisce Giraldi è del 2005-2009 quando i governi degli Stati Uniti e di Israele svilupparono segretamente un virus informatico chiamato Stuxnet scatenato contro l' Iran con lo scopo di sabotare la centrale nucleare iraniana di Natanz. In particolare, il virus doveva disabilitare le centrifughe della centrale impedendo la rilevazione dei malfunzionamenti e della presenza del virus stesso.
Giraldi prosegue spiegando che è molto probabile che Israele sia un partner del "progetto Coronavirus" visto che, notizia di qualche giorno fa, Israele annuncia di aver trovato un vaccino contro il CoVID-19 che sarà pronto entro 90 giorni. La rapidità di Israele, alleato degli Usa, nell' aver trovato in tempi brevi dall' epidemia un vaccino, non può che aggiungere altri indizi ai sospetti.
Inoltre, come conclude
« Diverse segnalazioni suggeriscono che ci sono componenti del virus correlati all’Hiv che non si sarebbero potute verificare in modo naturale. Se il virus fosse stato sviluppato o addirittura prodotto per essere “armato”, la sua fuga dal Wuhan Institute of Virology Lab e nella popolazione animale e umana avrebbe potuto essere accidentale ».
Su quest' ultima affermazione, entriamo nel dettaglio con i dati scientifici.
L' ORIGINE DEL COVID-19?
DAGLI STATI UNITI
Un nuovo studio effettuato dai ricercatori cinesi mostra che il nuovo coronavirus (CoVID-19) potrebbe aver iniziato la trasmissione da uomo a uomo da fine novembre da un luogo diverso dal mercato ittico huanano di Wuhan.
Lo studio pubblicato su ChinaXiv spiega che il CoVID-19 è stato introdotto nel mercato ittico da un'altra località, per poi diffondersi rapidamente. I risultati sono frutto del lavoro dell' analisi dei dati su tutto il genoma, sulle fonti di infezione e sulle vie di diffusione su 93 campioni del nuovo coronavirus raccolti da 12 nazioni di quattro continenti (inclusa l' Italia).
Lo studio ritiene che il paziente zero abbia trasmesso il virus ai lavoratori o ai venditori nel mercato ittico di Huanan. Il mercato affollato ha facilitato l'ulteriore trasmissione del virus agli acquirenti, che ha causato una diffusione più ampia all'inizio di dicembre 2019. Secondo i ricercatori, il nuovo coronavirus ha subito due improvvise espansioni della popolazione, di cui una il 6 gennaio 2020, che era correlata alle festività del capodanno cinese e la precedente, l' 8 dicembre.
Il 27 gennaio 2020, il dottor Zhong Nanshan, specialista nelle patologie respiratorie, dichiarò che
« Sebbene il COVID-19 sia stato scoperto per la prima volta in Cina, ciò non significa che provenga dalla Cina ». Nel febbraio del 2020, il rapporto giapponese Asahi (stampa e TV) affermava che il coronavirus era nato negli Stati Uniti, non in Cina, e che alcuni (o molti) dei 14.000 decessi americani attribuiti all'influenza potrebbero esser stati causati dal CoVID-19.
Un virologo ha spiegato, in una serie di edizioni speciali sul CoVID-19 sulla TV di Taiwan, l' origine del virus. Specificando che non si tratta di geopolitica, ma di analisi dei dati a disposizione, ha spiegato che, seguendo i diversi ceppi, si può risalire all'origine.
Il tipo di infezione di Taiwan esiste solo in Australia e negli Stati Uniti e, poiché Taiwan non è stata infettata dagli australiani, l'infezione a Taiwan potrebbe provenire solo dagli Stati Uniti.
La logica di base è che la posizione geografica con la più grande varietà di ceppi di virus deve essere la fonte originale perché un singolo ceppo non può emergere dal nulla. Come spiega il virologo, solo gli Stati Uniti hanno tutti e cinque i ceppi noti del virus (mentre Wuhan e la maggior parte della Cina ne hanno solo uno, così come Taiwan e Corea del Sud, Thailandia e Vietnam, Singapore e Inghilterra, Belgio e Germania), costituendo una tesi che gli aplotipi in altre nazioni potrebbero aver avuto origine negli Stati Uniti.
La Corea e Taiwan hanno un aplotipo diverso del virus rispetto alla Cina, forse più infettivo ma molto meno mortale, il che spiegherebbe un tasso di mortalità solo 1/3 di quello cinese.
Dalle analisi dei laboratori italiani e iraniani è emerso che il ceppo presente in Italia e in Iran sono di varietà diverse da quello esploso in Cina, il che significa che non sono originari della Cina ma sono stati necessariamente introdotti da un'altra fonte. Da quello che si può notare è che il ceppo italiano ha lo stesso tasso di mortalità di quello cinese, tre volte più grande di altre nazioni mentre l'aplotipo in Iran sembra essere il più mortale con un tasso di mortalità tra il 10% e il 25%.
Il virologo di Taiwan afferma anche che, di recente, gli Stati Uniti hanno avuto più di 200 casi di "fibrosi polmonare" che hanno provocato la morte a causa dell'incapacità dei pazienti di respirare ma le cui condizioni e sintomi non possono essere spiegati dalla fibrosi polmonare. Il virologo di Taiwan dice di aver scritto articoli per informare le autorità sanitarie statunitensi di considerare seriamente quelle morti come risultanti dal coronavirus, ma gli USA gli hanno risposto affermando che la colpa delle morti ricade sull' uso delle sigarette elettroniche, mettendo a tacere ulteriori discussioni.
Il medico taiwanese ha quindi dichiarato che l'epidemia di virus è iniziata prima del previsto, dicendo: "Dobbiamo guardare a settembre 2019". Ha riportato il caso nel settembre del 2019 in cui alcuni giapponesi hanno viaggiato alle Hawaii e sono tornati a casa infetti: persone che non erano mai state in Cina.
il virologo Giulio Tarro
Anche il virologo italiano Giulio Tarro ha spiegato che « È possibile che il virus del Nord Italia non provenga da Wuhan » e che « l' ipotesi spiegherebbe perché così tante persone, che dichiarano di non aver avuto alcun contatto, anche indiretto, con persone provenienti dalla Cina o che, addirittura, sono rimaste confinate nelle loro case, siano risultate positive ai tamponi ».
Il virologo spiega che un virus può mutare in appena cinque giorni ma, sulla sostanziale “differenza” del virus presente in Italia con quello di Wuhan c’è già uno studio (Guizhen Wu et al. New coronavirus genome. The Lancet, 29 Jan 2020) riportato anche nella dichiarazione del dal dott. D’Anna, che evidenzia come ben 5 nucleotidi siano differenti. Un po’ troppi per i pochi mesi intercorsi tra la segnalazione dei primi casi in Cina e oggi.
I NEMICI DEGLI STATI UNITI SONO I PIÚ COLPITI DAL COVID-19
CORONAVIRUS: ECCO LE PROVE DELLA MANO DEGLI STATI UNITI NELL' EPIDEMIA GLOBALE
Il CoVID-19 (coronavirus) che, ad oggi, ha colpito più di 100 nazioni al mondo, potrebbe esser stato realmente creato in un laboratorio statunitense come arma batteriologica.
L' esercitazione anti-pandemia da un ipotetico virus che fu denominato "nCoV-2019" realizzata nell' ottobre 2019 negli Stati Uniti, le parole dell' ex agente della CIA Philip Giraldi («il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio statunitense») sino alle analisi degli scienziati di varie nazioni, portano alla conclusione che il CoVID-19 è stato creato dagli Stati Uniti in laboratorio e poi immesso nei mercati di vendita animali cinesi.
Leggete con mente aperta, consultate voi stessi i link delle fonti a fine articolo e cercate di seguire le vostre ipotesi: se fare supposizioni senza prove è "complottismo", anche la negazione a priori, senza indagini, è "complottismo".
Può sembrare un' ipotesi complottista, ma non lo è. Così come "numerosi indizi possono costituire una prova" così, con l'epidemia (non pandemia) del Coronavirus ci troviamo davanti ad una situazione non nuova: un conflitto non più a colpi di bombe e armi da fuoco, ma una guerra batteriologica.
Ma andiamo con ordine.
LE DICHIARAZIONE DELL' EX AGENTE
DELLA CIA « IL CORONAVIRUS
È STATO CREATO IN LABORATORIO
DAGLI STATI UNITI »
Philip Giraldi (classe '46) è un ex specialista in antiterrorismo e ufficiale dell'intelligence militare della CIA (l' intelligence degli Stati Uniti) nonché editorialista e direttore esecutivo del Council for the National Interest (CNI), un' organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di questione che riguardano l' operato del governo degli Stati Uniti.
In un articolo scritto due giorni fa sul Strategic Culture Fondation, Giraldi ha affermato chiaramente che «il coronavirus non è nato da una mutazione genetica, ma è stato prodotto in un laboratorio, probabilmente come agente di guerra biologica ».
La motivazione ricade nel fatto che « poiché l’amministrazione Trump ha costantemente sollevato il problema della crescente competitività globale cinese come minaccia diretta alla sicurezza nazionale americana e al dominio economico, potrebbe essere possibile che Washington abbia creato e scatenato il virus nel tentativo di frenare la crescente economia di Pechino. È difficile credere che anche la White House farebbe qualcosa di così spericolato, ma ci sono precedenti simili »
L' ASSE USA-ISRAELE: DAI VIRUS INFORMATICI AI VIRUS INFETTIVI
Il precedente del quale si riferisce Giraldi è del 2005-2009 quando i governi degli Stati Uniti e di Israele svilupparono segretamente un virus informatico chiamato Stuxnet scatenato contro l' Iran con lo scopo di sabotare la centrale nucleare iraniana di Natanz. In particolare, il virus doveva disabilitare le centrifughe della centrale impedendo la rilevazione dei malfunzionamenti e della presenza del virus stesso.
Giraldi prosegue spiegando che è molto probabile che Israele sia un partner del "progetto Coronavirus" visto che, notizia di qualche giorno fa, Israele annuncia di aver trovato un vaccino contro il CoVID-19 che sarà pronto entro 90 giorni. La rapidità di Israele, alleato degli Usa, nell' aver trovato in tempi brevi dall' epidemia un vaccino, non può che aggiungere altri indizi ai sospetti.
Inoltre, come conclude
« Diverse segnalazioni suggeriscono che ci sono componenti del virus correlati all’Hiv che non si sarebbero potute verificare in modo naturale. Se il virus fosse stato sviluppato o addirittura prodotto per essere “armato”, la sua fuga dal Wuhan Institute of Virology Lab e nella popolazione animale e umana avrebbe potuto essere accidentale ».
Su quest' ultima affermazione, entriamo nel dettaglio con i dati scientifici.
I NEMICI DEGLI STATI UNITI
SONO I PIÚ COLPIDI DAL COVID-19
QUALI CONSEGUENZE E SU CHI?
Allo stato attuale, i dati sono i seguenti:
105.836 contagi nel mondoLe sei nazioni con più contagi sono:
Cina con 80.652 contagi
Corea del Sud con 7.041 contagi
Italia con 5.883 contagi
Iran con 5.823 contagi
Francia 949 contagi
Germania con 799 contagi
La percentuale di decessi su contagi, ovvero (decessi : contagi x100) è:
Cina 3,80%
Corea del Sud 0,62%
Italia 3,96%
Iran 2,49%
Francia 1,15%
Germania 0%
Questo significa che i ceppi in Cina, Italia e Iran creano più decessi rispetto a quelli verificati nelle altre nazioni. In pratica
in Cina muore 1 paziente ogni 26 contagiati
in Italia muore 1 paziente ogni 25 contagiati
in Corea del Sud (dove i contagi sono superiori all' Italia)
muore 1 paziente ogni 159 persone contagiate
in Iran muore 1 paziente ogni 40 contagiate
in Francia muore 1 paziente ogni 59 contagiati
in Germania non ci sono decessi
Dunque, le nazioni più colpite sono:
Cina, in guerra con gli Stati Uniti per i dazi economici in atto da diversi anni
Italia, che ha mostrato appoggio alla Cina nonostante sia nella Nato e, in teoria, dovrebbe appoggiare (come fatto in passato dai governi precedenti di Berlusconi e del PD Renziano) gli Stati Uniti in ogni situazione
Iran, con i quali c'è una vera guerra che ha raggiunto l' apice con l' uccisione del generale iraniano Suleimani.
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