giovedì 12 marzo 2020

L'ITALIA COME CAVIA PER LA SPERIMENTAZIONE VACCINALE


....Ricordate? A causa dei trial, fino a ieri, il vaccino non poteva essere disponibile prima di 18 mesi. Adesso niente più 18 mesi. Non appena il vaccino funziona, si può usare sulla popolazione. D’altronde è una pandemia, vorrete mica aspettare? E infatti non c’è da aspettare: poche ore dopo, arriva l’annuncio. Un vaccino statunitense è già arrivato alla Fase 1, quella dei test sui volontari. Ricordate quel famoso spiffero sull’OMS, uscito su 4 chan il 31 gennaio? Si è avverato tutto, parola per parola: “Il primo Paese in cui l’OMS vuole sperimentare la risposta cinese al coronavirus, è l’Italia. Se si verifica un focolaio, hanno intenzione di lavorarsi il governo italiano e le autorità sanitarie per chiudere tutte le città italiane nel tentativo di rallentare la diffusione”. Mancava ancora all’appello solo l’ultima riga, quella che recitava “almeno finché non si svilupperà e distribuirà un vaccino”. Ma ora sembra proprio che ci siamo. Siete pronti, italici topi da laboratorio?....
«Nel 2014 gli USA scelsero l’Italia come capofila nella crociata sui vaccini»

Nel 2014 gli Stati Uniti scelsero l’Italia come capofila, ‘cavia’, per la grande crociata sui vaccini. In America il nostro ministro della Salute Beatrice Lorenzin ottenne l’incarico di guidare per 5 anni le strategie di prevenzione e le campagne vaccinali dei 40 Paesi aderenti al Global Health Security Agenda. È quanto ricostruisce oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Luciano Cerasa ricordando anche gli annunci sull’allarme contagio degli ultimi mesi:

L’idea della ministra Lorenzin risale al 2014, quando in uno studiolo alla Casa Bianca l’allora sottosegretario alla Sanità Bill Corr conferisce alla ministra e al presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Sergio Pecorelli, l’incarico di guidare nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali dei 40 paesi aderenti al Global Health Security Agenda. Per l’occasione il “Center for Disease Control” degli Stati Uniti, sceglie il morbillo come “indicatore”della bontà delle strategie vaccinali globali. Le nazioni considerate “leading” di tale progetto sono l’Italia e il Portogallo, con il contributo di altri paesi come India, Pakistan, Corea, Arabia Saudita, Yemen. L’obiettivo era di raggiungere in 5 anni, a partire dal 2014, una copertura di almeno il 90% di bambini vaccinati entro i quindici mesi di vita. Nel decreto Lorenzin l’asticella si è alzata al 95% in un anno.

L’EPIDEMIA DI MORBILLO IN ITALIA, L’ALLARME E IL DECRETO SUI VACCINI

Secondo il giornale diretto da Marco Travaglio l’allarme lanciato sull’epidemia morbillo è stato usato dal governo per spalancare le porte alla riforma Lorenzin. Il Fatto ricorda l’allarme sulla diffusione della malattia lanciato dalla ministra e da Matteo Renzi nei mesi scorsi, i dati sul contagio resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità, la decisione del ministero della Salute di attivare subito un bollettino settimanale, ed evidenzia poi come il picco di casi di contagio sia stato in seguito superato. Scrive Cerasa:
L’Oms oggi riferisce che i focolai di morbillo che si stanno registrando in Europa hanno causato 35 morti negli ultimi 12 mesi, 31 solo in Romania. Due in Italia. Sempre secondo l’Oms il numero di ammalati censiti in Italia dal giugno 2016 sono stati oltre 3.300. Il picco è stato raggiunto a marzo, con 880 casi. A giugno siamo scesi a 287. Per circoscrivere il focolaio di morbillo, divampato improvvisamente a gennaio tra la popolazione adulta dopo anni di declino della diffusione della malattia in Italia, il governo ha deciso quindi di sparare nel mucchio con il decreto Lorenzin. E vedere l’effetto che fa.

https://www.giornalettismo.com/vaccini-accordo-usa-italia-cavia/

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