sabato 16 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 16 Novembre 2019

Sabato della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te; 
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3) 

Colletta
Dio grande e misericordioso, 
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, 
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, 
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Sap 18,14-16;19,6-9)
Il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e saltellarono come agnelli esultanti.

Dal libro della Sapienza

Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo rapido corso,
la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, 
guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile
e, fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e aveva i piedi sulla terra.
Tutto il creato fu modellato di nuovo
nella propria natura come prima,
obbedendo ai tuoi comandi,
perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento,
terra asciutta emergere dove prima c’era acqua:
il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli
e flutti violenti una pianura piena d’erba;
coloro che la tua mano proteggeva
passarono con tutto il popolo,
contemplando meravigliosi prodigi.
Furono condotti al pascolo come cavalli
e saltellarono come agnelli esultanti,
celebrando te, Signore, che li avevi liberati.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 104)
Rit: Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto. 

A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Colpì ogni primogenito nella loro terra,
la primizia di ogni loro vigore.
Allora li fece uscire con argento e oro;
nelle tribù nessuno vacillava.

Così si è ricordato della sua parola santa,
data ad Abramo suo servo.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia. 

Canto al Vangelo (2Ts 2,14) 
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, 
per entrare in possesso della gloria 
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 18,1-8
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Dio ci ha dato il dono della fede che portiamo in vasi di creta. Chiediamo al Signore di conservare integra la nostra fiducia in lui. Diciamo insieme:
In te crediamo: ascoltaci, o Signore.

Per i battezzati: sappiano custodire e maturare la loro fede, la diffondano nel loro ambiente, la difendano e la onorino con il loro esempio. Preghiamo:
Per quanti credono nell'unico Dio: siano gli uomini di preghiera, puri di cuore, operatori di pace. Preghiamo:
Per chi non crede: lo stile della nostra vita l'aiuti ad aprire gli occhi al volto del Padre. Preghiamo:
Per i cristiani che vivono tra i musulmani: sappiano essere presenza umile e dolce di Cristo in seno all'Islam. Preghiamo:
Per la nostra comunità: voglia trasmettere con intelligenza e convinzione la fede che ha ricevuto. Preghiamo:
Per i ragazzi dei corsi di catechismo.
Per chi crede ancora, ma non pratica più.

Signore del cielo e della terra, domandi che ti cerchiamo con tutta la mente, che ci affidiamo a te con tutto il cuore. Accoglici nelle tue braccia, dove ti chiediamo di tenerci stretti quando ci vedi dubbiosi e frastornati. In Cristo Gesù nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, 
alle offerte della tua Chiesa, 
e fa’ che partecipiamo con fede 
alla passione gloriosa del tuo Figlio, 
che ora celebriamo nel mistero. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; 
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, 
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2) 

Oppure: 
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, 
nello spezzare il pane. (Lc 24,35) 

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; 
la forza dello Spirito Santo, 
che ci hai comunicato in questi sacramenti, 
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
In questi giorni leggiamo nella liturgia della parola il Libro della Sapienza; Maria, che invochiamo come sede della Sapienza, ne è l'espressione perfetta. Anche lei si vanta in mezzo al popolo: "Tutte le generazioni mi chiameranno beata"; anche lei si umilia: "Guardò l'umiltà della sua serva". Sono pochissime le parole della Madonna che i Vangeli hanno conservato, ma da lei ci viene un insegnamento che tutti li sintetizza: "Fate quello che (Gesù) vi dirà". E a Cana l'acqua fu trasformata in vino di nozze. Ecco la regola essenziale della vita cristiana: "Fate quello che Gesù vi dirà".
I nostri giorni possono essere insignificanti, semplici, monotoni: "acqua" che scorre via e non lascia traccia. Ma possono diventare "Vino di nozze" se vissuti nella docilità alla volontà di Dio, camminando nel suo amore.
Possiamo pensare che Maria ci dica un'altra parola, facendo suo l'invito di Gesù: "Rimanete nell'amore". Rimanete nell'amore come ho fatto io: allora tutte le vostre azioni, anche le più insignificanti e banali si trasformeranno in vino nuziale.
Stiamo vicino alla nostra madre e maestra, perché la pura luce della sua sapienza possa illuminarci: vedremo allora gli "stupendi prodigi" che il Signore continua a compiere in mezzo a noi come per il popolo eletto. Vedremo anche i prodigi che egli opera in noi, se davvero siamo obbedienti alla voce materna di Maria: "Fate quello che vi dirà". E come lei potremo innalzare canti di gioia per la sua grande misericordia.


venerdì 15 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 15 Novembre 2019
Venerdì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Ricevi la Liturgia via mail >

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te; 
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3) 

Colletta
Dio grande e misericordioso, 
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, 
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, 
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Sap 13,1-9)
Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

Dal libro della Sapienza

Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
Neppure costoro però sono scusabili,
perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I cieli narrano la gloria di Dio. 

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. 

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. 

Canto al Vangelo (Lc 21,28) 
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo, 
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 17,26-37
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. 
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. 
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. 
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. 
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». 
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Riconoscenti per i doni fin qui ricevuti, manifestiamo al Padre le difficoltà della nostra giornata, nella certezza ch'egli vuole venire incontro a tutti i suoi figli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Perché arrivi il giorno in cui non ci saranno più cattolici, ortodossi e protestanti, ma solo cristiani pieni di speranza e carità. Preghiamo:
Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione. Preghiamo:
Perché riusciamo a utilizzare bene la salute e l'intelligenza, e a gestirle con santità nel tempo che ancora ci resta. Preghiamo:
Perché la bellezza del creato, la sapienza della natura e la bontà dei cristiani aiuti il mondo a trovare Dio. Preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi luce per chi non crede e famiglia di chi non ha casa. Preghiamo:
Per i fidanzati.
Per le vocazioni religiose e sacerdotali.

Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge dell'amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la tua grazia, fino alla venuta di Gesù Cristo nostro Signore, quando ti loderemo nei secoli eterni. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, 
alle offerte della tua Chiesa, 
e fa’ che partecipiamo con fede 
alla passione gloriosa del tuo Figlio, 
che ora celebriamo nel mistero. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; 
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, 
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2) 

Oppure: 
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, 
nello spezzaqre il pane. (Lc 24,35) 

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; 
la forza dello Spirito Santo, 
che ci hai comunicato in questi sacramenti, 
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Al tempo di Gesù i Giudei avevano un grande desiderio del regno di Dio, ne aspettavano con ansia la rivelazione. Il Signore stesso fu più volte interrogato sull'avvento del regno, sul "giorno del Figlio dell'uomo", che doveva portare a compimento il disegno della giustizia divina, ed egli non indicò mai una data, ma esortò sempre a tenersi pronti. Le parole di Gesù non sono chiare e si è potuto anche pensare che egli volesse riferirsi all'assedio e alla caduta di Gerusalemme. Gesù però non voleva fare profezie straordinarie; voleva farci capire la necessità di essere sempre pronti a ricevere Dio nella nostra vita, negli avvenimenti ordinari come in quelli straordinari. Bisogna sempre essere preparati alla venuta del Signore, che spesso giunge all'improvviso. Chi non lo aspetta è preso alla sprovvista: "Come avvenne al tempo di Noè, come avvenne al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano", ma senza aspettare Dio. E quando egli viene non trova l'anima pronta. Perché la venuta del Signore non riguarda solo avvenimenti che coinvolgono tutto un popolo e che spesso accadono inaspettatamente; anche nella nostra vita l'incontro con Dio avviene in modi imprevisti. La morte, perfino per i malati gravi, arriva improvvisa. La si aspetta un giorno dopo l'altro, e arriva quando non ci si pensa più: c'è un miglioramento, le cose si mettono bene... e improvvisamente giunge la morte.
Dobbiamo dunque essere pronti. Come? Essere pronti non significa cambiare occupazione; si tratta di un'attitudine interiore. Il modo con cui noi svolgiamo le nostre normali occupazioni è il modo in cui attendiamo o non attendiamo il Signore.
Se tutto ciò che facciamo lo facciamo con lui, lo aspettiamo; se viviamo nell'osservanza dei suoi comandamenti e nel suo amore, il suo arrivo non ci stupirà e saremo contenti che egli ci chiami ad essere con lui per sempre.
Nella vita di san Luigi Gonzaga si racconta che mentre stava giocando con altri tre ragazzi qualcuno domandò loro: "Che cosa fareste, se vi dicessero che tra due minuti morirete?". Tutti cercarono una buona risposta, ad esempio: "Andrei in cappella a pregare per prepararmi alla morte". E si dice che san Luigi rispose: "Io continuerei a giocare!". Il suo gioco era quello che Dio voleva da lui in quel momento; la sua gioia era quella che l'amore di Dio gli mandava: che cosa avrebbe potuto fare di meglio, se non quello che piaceva al Signore per quel momento?
È una buona lezione per noi.

giovedì 14 novembre 2019

Zingaretti vede Bill Clinton: "Siamo baluardo contro odio e paura"


QUESTO GOVERNO E' PERICOLOSO. CLINTON IN ITALIA? QUELLO DELLA FONDAZIONE CLINTON CHE RAPISCE, VIOLENTA E BRUTALIZZA I BAMBINI? A BIBBIANO LO ATTENDERANNO A BRACCIA APERTE!....  

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"Sono contento di aver incontrato Bill Clinton perché insieme, qui in Italia come negli Usa, siamo il baluardo alla cultura dell'odio e della paura. Ho invitato Clinton in Italia, ospite dei democratici e mi ha promesso che verrà entro l'estate".


Lo ha riferito il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, al termine del colloquio con l'ex presidente degli Stati Uniti nella sede della Fondazione Clinton, a Manhattan, durato cinquanta minuti. Il programma della giornata di Zingaretti a New York prevede la visita alla sede locale del circolo del Pd dove si terrà l'elezione del segretario e, in serata, l'incontro con il sindaco di New York, Bill de Blasio.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 14 Novembre 2019
Giovedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te; 
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)

Colletta
Dio grande e misericordioso, 
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, 
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, 
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Sap 7,22-8,1)
La sapienza è riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio.

Dal libro della Sapienza

Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.
La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: La tua parola, Signore, è stabile per sempre.

Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
La tua fedeltà di generazione in generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda. 

Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino a oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici. 

Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.

Canto al Vangelo (Gv 15,5) 
Alleluia, alleluia.
Io sono la vite, voi i tralci, dice il Signore;
chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
Alleluia.

VANGELO (Lc 17,20-25
Il regno di Dio è in mezzo a voi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Con la sua morte e risurrezione, Cristo fa di noi degli uomini capaci di vivere come lui è vissuto. Domandiamo al Padre la grazia di agire da risorti e diciamo:
Vieni, Signore Gesù.

Nelle nostre case, ricche di tutto ma povere di amore e di preghiera, noi ti invochiamo:
Nei nostri ospedali dove il dolore annebbia la fede e spegne la speranza, noi ti invochiamo:
Nelle scuole e nelle fabbriche che programmano un avvenire privo di te, noi ti invochiamo:
In un mondo ancora pieno di infelici, sfruttati e perseguitati, noi ti invochiamo:
Nella gioia e nel dolore, nella vittoria e nel rimorso, noi ti invochiamo:
Nella nostra comunità, quando gli slanci cedono il passo ai tradimenti e ai compromessi, noi ti invochiamo:
Al tramonto della vita, alla sera d'ogni nostra giornata, all'alba d'ogni nostro progetto, noi ti invochiamo:

O Dio, ci proponi di vivere in terra come cittadini del cielo, d'essere nel mondo come lievito che vivifica. Poiché nulla è impossibile a te, donaci l'energia dello Spirito che ci aiuti a conformarci a Cristo nostro Signore. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, 
alle offerte della tua Chiesa, 
e fa’ che partecipiamo con fede 
alla passione gloriosa del tuo Figlio, 
che ora celebriamo nel mistero. 
Per Cristo nostro Signore.



Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; 
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, 
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2) 

Oppure: 
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, 
nello spezzare il pane. (Lc 24,35)

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; 
la forza dello Spirito Santo, 
che ci hai comunicato in questi sacramenti, 
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. 
Per Cristo nostro Signore.



Commento
"Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione... Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!".
Gesù ci chiama ad una vigilanza costante e piena di pace, per riconoscere la luce e l'amore di Dio nelle cose ordinarie, quotidiane. Gesù è lui stesso il regno di Dio in persona apparentemente era un uomo come gli altri, non manifestava la sua gloria di Figlio di Dio, eppure è venuto dal Padre per insegnarci la via della sapienza. Egli stesso è la Sapienza!
Già i saggi dell'Antico Testamento avevano riconosciuto che la sapienza non è dagli uomini, ma ha qualcosa di divino: "Spirito intelligente, santo, unico, molteplice, penetrante...". E ancora: "Emanazione della potenza di Dio, riflesso della luce perenne". Luce intellettuale quindi, che penetra ogni cosa, ma anche luce spirituale, che è molto di più, che fa conoscere le persone, mette in rapporto con Dio stesso e, "entrando nelle anime sante, forma amici di Dio". Già questa è una rivelazione molto preziosa; la nostra vita intellettuale è una certa partecipazione alla vita divina.
Nel Nuovo Testamento essa è completata e superata dalla rivelazione di Gesù, Sapienza divina che illumina tutte le circostanze della vita umana e ci fa vivere in rapporto totale con Dio. Non soltanto "emanazione della potenza di Dio", ma, come si esprime la lettera agli Ebrei, "irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, che sostiene tutto con la potenza della sua parola" (1,3). Ecco il dono di Dio, il regno di Dio in mezzo a noi: se stesso.
Ma bisogna accoglierlo dentro di noi, compiendo così l'ardente desiderio che Gesù ha espresso nella sua preghiera al Padre prima della passione: "Io in loro e tu in me... perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro".

Il Benin accelera la morte del franco CFA in Africa

L'AFRICA CHE SI RISVEGLIA E' MUSICA PER LE NOSTRE ORECCHIE....



Parte dal Benin la rivoluzione monetaria africana. Il Paese ha infatti annunciato una serie di riforme per abbandonare il franco CFA, la valuta adottata da 15 Stati africani. L'acronimo, che significa Franco delle colonie francesi d'Africa, dice molto sulle recenti critiche alla moneta, ancorata all’euro secondo una parità fissa decisa dalla Francia.

Secondo il presidente del Benin, Patrice Talon, c'è un accordo all'unanimità, per porre fine a questo modello. "Se domani dovremo revocare la misura - dice - ciò avverrà molto rapidamente. La Banca centrale dei paesi africani (UEMOA) gestirà tutte le sue riserve di valuta estera e le distribuirà alle varie banche centrali partner in tutto il mondo".


Le #Bénin annonce le retrait des réserves de change du franc CFA qui se trouvent en France. "Nous sommes tous d'accord là-dessus", a déclaré le président Talon dans une interview à RFI et France 24, assurant que ce modèle était un "problème psychologique" et non "technique" #AFP



Tweet dell'Agence France-Presse: "Il Benin annuncia il ritiro delle riserve valutarie del franco CFA che si trovano in Francia. "Siamo tutti d'accordo su questo", ha detto il presidente Talon in un'intervista con RFI e France 24, affermando che questo modello è stato un "problema psicologico" e non "tecnico".

Dalla sua creazione nel 1945, il franco CFA ha tenuto sotto controllo l'inflazione nei 15 paesi che l'hanno adottato. L’indicizzazione ha poi garantito che la moneta fosse forte, una condizione che agevola gli investimenti e le importazioni, ma - al tempo stesso - penalizza le esportazioni e mette un freno allo sviluppo del mercato locale. Tra le critiche avanzate contro il CFA anche l’obbligo di trasferire la metà delle riserve al Tesoro francese e il fatto che le banconote siano stampate in Francia. La riforma in atto darebbe origine ad una nuova moneta, "l'Eco".

È difficile sapere quali siano i vantaggi e gli svantaggi dell'Eco - dice l'economista gabonese Mays Mouissi - anche perché non sappiamo cosa sarà a tutti gli effetti. Molti economisti dubitano che l'Eco sarà attuato nel 2020, come annunciato dai Capi di Stato. Per quanto riguarda l'allargamento dell'Eco ad altri paesi non membri della zona CFA: oggi, l'inflazione nella zona del franco si attesta attorno al 3% mentre, nei Paesi al di fuori della zona del franco, abbiamo a volte l'inflazione nell'ordine del 5-10%. Si tratta di contingenze importanti, motivo per cui un certo numero di persone pensa che le scadenze per l'attuazione dell'Eco non saranno rispettate".

La sfida, in ogni caso, rimane quella di eliminare le debolezze del CFA, mantenendo intatta la sua forza iniziale, quella che ha garantito la stabilità della regione.

Nadia Toffa, il murale a Taranto: il suo sorriso nella città che l’aveva adottata

ANCHE NADIA TOFFA VITTIMA DELL'ILVA DI TARANTO? MA PER RIMETTERCI LA PELLE BASTA RESPIRARE L'ARIA DELL'ILVA O FARE TROPPE DOMANDE SUL COLOSSO ROTHSCHILD?.....  




Intanto resta aperta la petizione per chiedere l’intitolazione del reparto oncoematologico pediatrico dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto a Nadia Toffa



Un murale tutto per lei, per Nadia Toffa, inviata e conduttrice de Le Iene deceduta il 13 agosto scorso  dopo aver combattuto, con tutte le sue forze e fino all’ultimo, contro un tumore che non le ha lasciato scampo.


Un grande murale che è stato realizzato tra i palazzi del rione Salinella di Taranto e che poi è stato condiviso su FB dalla pagina ufficiale del programma tv di Italia 1 con la scritta «Grazie Taranto».




Si vede l’immagine sorridente di Nadia Toffa, rigorosamente vestita di nero, con la sua cravatta nera, insomma con il vestito da iena.



Perché era così legata a Taranto

Determinata, professionale e curiosa, è sempre stata al fianco degli abitanti di Taranto – al punto che le è stata assegnata la cittadinanza onoraria – attraverso i suoi servizi tv sull’inquinamento in città.

Lei che aveva incontrato i cittadini, le famiglie e i bambini e che aveva raccontato le loro storie; lei che aveva legato il suo nome al quartiere Tamburi, il più esposto alle emissioni dell’ex Ilva.

La petizione per Nadia Toffa

Intanto resta aperta la petizione online, attiva sulla piattaforma Change.org e rivolta al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, nella quale si chiede di intitolare il reparto oncoematologico pediatrico dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto a Nadia Toffa.

Un riconoscimento «per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini, e dei bambini in particolare modo, salute costantemente minacciata dall’inquinamento del polo siderurgico». Hanno già firmato in 90mila ma l’obiettivo resta quello di 150mila firme.

Nadia Toffa era stata testimonial della campagna di vendita solidale delle magliette con la scritta «Ie jesche pacce pe te (Io esco pazzo per te)» attraverso la quale era stata raccolta la somma di oltre 500mila euro, servita anche per l’assunzione di una pediatra nel reparto oncoematologico. 

Grazie Taranto? Noi diciamo grazie Nadia....




mercoledì 13 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

Mercoledì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te; 
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3) 

Colletta
Dio grande e misericordioso, 
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, 
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, 
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Sap 6,1-11)
Ascoltate, o re, perché impariate la sapienza.

Dal libro della Sapienza

Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, o governanti di tutta la terra.
Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli,
che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
Gli ultimi infatti meritano misericordia,
ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.
Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.
Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non cadiate in errore.
Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo,
e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
Bramate, pertanto, le mie parole,
desideratele e ne sarete istruiti.
Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 81)
Rit: Àlzati, o Dio, a giudicare la terra. 

Difendete il debole e l’orfano,
al povero e al misero fate giustizia!
Salvate il debole e l’indigente,
liberatelo dalla mano dei malvagi.

Io ho detto: «Voi siete dèi,
siete tutti figli dell’Altissimo,
ma certo morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti». 

Canto al Vangelo (1Ts 5,18) 
Alleluia, alleluia.
In ogni cosa rendete grazie: 
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 17,11-19
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. 
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. 
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. 
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Eleviamo al Padre la nostra preghiera, chiedendogli che la voglia esaudire perché voce di Cristo suo Figlio. Diciamo insieme:
Signore, abbi pietà di noi.

Perché la Chiesa, immacolata nel suo Capo e nei suoi santi, giunga alla purificazione anche di tutti i suoi membri, clero e fedeli. Preghiamo:
Perché siamo docili allo Spirito che ci domanda d'essere come sale che tutto insaporisce, come luce che dona splendore. Preghiamo:
Perché l'umanità riconosca in te colui che può guarirla dalla lebbra della violenza e della vendetta. Preghiamo:
Perché il mondo del lavoro tenda sempre più alla giustizia e all'onestà. Preghiamo:
Perché gli anziani sappiano portare la croce della terza età uniti a Cristo, per la redenzione di chi è nel pieno vigore delle forze. Preghiamo:
Per gli insegnanti dei nostri figli.
Per chi ci ha arrecato offesa e danno.

Signore nostro Dio, la gioia di cui abbiamo fame, dipende da te e da noi. Il tuo apporto non viene mai a mancare, ma il nostro è soggetto a mille incostanze. Rinvigorisci i nostri propositi e rendici degni di portare il nome di Cristo tuo Figlio e nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, 
alle offerte della tua Chiesa, 
e fa’ che partecipiamo con fede 
alla passione gloriosa del tuo Figlio, 
che ora celebriamo nel mistero. 
Per Cristo nostro Signore. 

Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; 
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, 
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2) 

Oppure: 
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, 
nello spezzare il pane. (Lc 24,35) 

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; 
la forza dello Spirito Santo, 
che ci hai comunicato in questi sacramenti, 
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
In questo Vangelo Gesù sottolinea l'importanza del ringraziamento, della riconoscenza. Egli ha guarito dieci lebbrosi, ma soltanto uno straniero ritorna a ringraziarlo. Gli altri erano abituati ai benefici di Dio, credevano di averne diritto e non hanno ritenuto doveroso ringraziare.
Noi che riceviamo moltissimo da Dio a volte siamo meno riconoscenti di quelli che, vissuti lontani da lui, quando lo conoscono sono pieni di meraviglia per la sua bontà. Se lasciamo che nel nostro cuore si insinui l'abitudine di non rendere grazie, ci allontaniamo dal Signore, perché il ringraziamento è necessario per completare il beneficio di Dio. Soltanto a questo straniero venuto a ringraziare Gesù ha potuto dire: "La tua fede ti ha salvato". Gli altri hanno ricevuto la guarigione, se ne sono andati felici di essere guariti, ma non sono in relazione con Dio, non hanno la fede che salva.
Il rendimento di grazie, in un certo senso, chiude il circuito con Dio, stringe il legame con lui, ed è questa la cosa importante. Ricevere un beneficio in fondo è secondario: importante è essere in relazione con il benefattore, con colui che dà. Un bambino deve ricevere tutto quanto ha bisogno, ma non è importante che lo riceva a volte da uno e a volta da un altro, dal punto di vista materiale; importante è che egli si senta amato dalla mamma, altrimenti il suo cuore non si svilupperà, non potrà crescere nell'amore, perché gli sarà mancato il rapporto con una persona che lo ama.
Dio vuole che noi sentiamo il suo amore, vuole che lo riconosciamo, non perché è geloso dei suoi diritti, ma proprio perché non vuol darci solo dei benefici: vuol dare se stesso. Riconoscendo i suoi doni noi ci mettiamo in relazione con lui, completiamo quel rapporto che egli ha iniziato e che non può essere perfetto senza la nostra collaborazione. Per questo è importante l'azione di grazie, perché è riconoscere che Dio ci ama, invece di assaporare egoisticamente i suoi benefici richiudendoci in noi stessi. E un nutrimento per l'anima approfittare di ogni dono di Dio per avvicinarsi di più a lui, rallegrarsi del suo amore, della sua bontà.
E a questa gioia che Gesù ci chiama insistendo sul dovere della riconoscenza.
Domandiamo al Signore di mettere in noi il desiderio di ringraziarlo sempre, quel desiderio che nella messa esprimiamo dicendo: "E cosa buona e giusta renderti grazie". L'Apostolo Paolo ripete continuamente ai cristiani che devono rendere grazie e ne dà egli stesso l'esempio: all'inizio di tutte le sue lettere la sua anima si espande nel rendimento di grazie per tutto il bene che Dio compie per mezzo di lui e di tutte le Chiese. Chiediamo dunque al Signore di vivere ogni nostra giornata come "Eucaristia", cioè rendimento di grazie, ricevendo da lui ogni nostra opera come un nutrimento: "Mio cibo è fare la volontà del Padre mio".

martedì 12 novembre 2019

ILVA TARANTO: VENDE ROTHSCHILD COMPRA ROTHSCHILD OVVERO IL BANCO VINCE SEMPRE

LA VERITA' SU ARCELOR MITTAL E ILVA. SE VOGLIONO L'ILVA SE NE RESPIRINO PURE I FETORI!




Quasi un secolo or sono, affermava, il buon Ezra Pound, che “i politici sono i camerieri dei banchieri”; difficile da smentire, anzi pare che spesso siano retrocessi a mansioni ancora più secondarie, magari a quello di lavapiatti o di lustrascarpe.

Nel 2018 la Regione Puglia dopo il Comune di Taranto ha depositato la rinuncia alla richiesta di sospensiva al TAR sul DPCM che contiene il Piano Ambientale per ILVA. Così come ordinava il Ministro dello sviluppo economico.

E’ chiaro che il più grande impianto siderurgico d’Europa viene ormai gestito dai veri padroni del mondo, senza a volte nemmeno i servigi dei fedelissimi servi sciocchi, di goldoniana memoria (oggi diremmo goldmaniana).

L’ILVA sottoposta da tempo a commissariamento governativo, è in procinto di essere (s)venduta al grande acquirente AM Investco Italia, ovvero la cordata con a capo ArcelorMittal, affiancato da Banca Intesa-San Paolo ed il gruppo Marcegaglia.

Ora il commissario straordinario Piero Gnudi conferì al Rothschild Group, già dall’agosto del 2014, l’incarico di consulente finanziario per la valorizzazione e cessione degli assets del gruppo ILVA.

Nel 2010, il Global Fortune affermava che la famiglia Rothschild controllava le prime 5 banche al mondo (tra cui Credit Agricole).
Si consideri che l’acquisizione dell’ILVA, consentirebbe al gruppo ArcelorMittal di controllare quasi la metà della siderurgia mondiale. Un’operazione di mega concentrazione in poche mani, così come sta avvenendo in tutti i settori industriali e finanziari mondiali.

Infatti il gruppo ArcelorMittal nasceva dalla fusione di due colossi dell’acciaio, l’europea Arcelor e l’indiana Mittal. Ma il gruppo Arcelor nasceva a sua volta dalla fusione delle aziende siderurgiche di punta di Francia, Spagna e Lussemburgo (dove a loro volta vari gruppi si erano fusi insieme). Ora, secondo indiscrezioni, Lakhsmi Mittal sarebbe un prestanome della potente banca d’affari. Arcelor è a capitale francese, ovvero Rothschild, Mittal è il solito prestanome. Nel consiglio d’amministrazione Mittal nomina 6 dei 18 consiglieri, 6 Arcelor, 6 sono di nomina delle banche azioniste. Si dà il caso, inoltre, che il gruppo è fortemente indebitato con il sistema bancario, e, ovviamente, tra queste ci sono le potenti istituzioni finanziarie controllate dalla solita famiglia (Goldman Sachs, Deutsche Bank, Credit Agricole, ecc.). Per finire, il terzo azionista dell’AM Investco Italia è Banca Intesa, e tra gli azionisti di punta di questa c’è il colosso finanziario BlackRock, controllato dalla solita mano benigna.
Come si vede il sistema bancario controlla profondamente l’economia mondiale, compreso il settore siderurgico. E la classe politica cosa controlla? Ovviamente, che tutto vada per il verso giusto.

L'Orda Massonica


Il Piemonte servo dei voleri della massoneria, indirizza da sempre la politica italiana.

Nel 1861 il Piemonte faceva capo alla gran Massoneria di Mister Albert Pike ed oggi alla Trilateral Commission.

Il 12 marzo 1849 sul "Globe", quotidiano inglese, portavoce dell'alto iniziato Palmerston, ministro della regina Vittoria, apparve un articolo che era praticamente un vero libro profetico e possiamo dire, senza enfasi, che era stato preparato segretamente nel Sacro Tempio della massoneria londinese: 

"...E' da ritenere che gli accadimenti dell'anno scorso non siano stati che la prima scena di un dramma fecondo di risultati più vasti e più pacifici. L'edificio innalzato dal Congresso d Vienna era così arbitrario e artificioso che ciascun uomo di stato liberale vedeva chiaramente che non avrebbe sopportato il primo urto dell'Europa. L'intero sistema stabilito dal Congresso di Vienna stava dissolvendosi e Lord Palmerston ha agito saggiamente allorché ha rifiutato il proprio concorso a opporre una diga all'onda dilagante. Il piano che egli ha concepito è quello di una nuova configurazione dell'Europa attraverso la costituzione di un forte regno tedesco che possa costituire un muro di separazione fra Francia e Russia, la creazione di un regno polacco-magiaro destinato a completare l'opera contro il gigante del nord, infine un reame d'Italia superiore guidato dalla casa Savoia. Si è spesso rimproverato a Palmerston di avere trascurato l'alleanza con l'Austria, ma qui gli accusatori devono ancora rendergli giustizia. L'alleanza dell'Inghilterra e dell'Austria non si è mai fondata su una comunanza di princìpi: essa esiste semplicemente in quanto l'Austria era la principale rappresentante e come l'incarnazione della nazione tedesca.

Dopo la pace di Westfalia fino a quella di Aix-Le Chapelle (1648, 1748) l'Austria s'è trovata ad essere il centro della nazione tedesca. Ma allorché la spada di Federico fece dilatare i confini del suo reame prima limitati all'elettorato del Brandeburgo, allorché i veri tedeschi riconobbero in questo guerriero il reale rappresentante della loro forza e della loro nazionalità, la Prussia divenne l'alleata naturale dell'Inghilterra sul continente. Ciò che l'Austria fin dall'inizio del secolo scorso, ciò che la Prussia divenne più tardi, la Germania può esserlo ugualmente che la capitale sia a Berlino o Francoforte..."

Il disegno era chiaro, doveva essere attuata la profezia di Comenius espressa in "Lux in Tenebris" secondo la quale sarebbe dovuta sorgere dalle tenebre come fonte di luce una Super Chiesa che integrasse ogni religione attraverso i Concistori nazionali, le Chiese Nazionali, onde giungere in nome di un umanesimo unitivo ed a carattere filantropico e tollerante, a proclamare l'uguaglianza e la pari dignità di tutte le religioni.

Questo progetto si scontrava con un ostacolo formidabile: la chiesa cattolica con la sua gerarchia, la casa Asburgo d'Austria, cattolicissima, la Santa Russia degli zar ed il Regno delle Due Sicilie, primo stato al mondo, quest'ultimo che aveva saputo integrare il dogma cattolico con il verbo del Vangelo tradotto in pratica da leggi che non disdegnavano le novità della rivoluzione francese o quelle comuniste del Campanella e di Marx.

La Santa Russia, l'Impero Asburgico e il Regno delle Due Sicilie dovevano lasciare il posto al nuovo ordine massonico, ma il popolino queste cose non le sapeva, né le conosce oggi, in quanto la storia ufficiale viene scritta dai vincitori ed è sempre artefatta.

Questo nuovo ordine doveva portare sconvolgimenti politici e morali di inaudita violenza.

In Italia il compito di capovolgere detto ordine, come abbiamo visto nell'articolo del "Globe", fu assegnato al Piemonte e a casa Savoia, votata alla Gran Consorteria. Gli altri sovrani infatti erano tutti devotissimi alla Chiesa di Roma. Lo stato più retrivo d'Italia avrebbe dovuto dar luce allo stivale! Al suo servizio la massoneria londinese mise uomini, denaro e mezzi; soprattutto denaro e oro. I massoni sapevano che ad unità compiuta sarebbero stati "elargiti" per secoli.

Casa Savoia doveva eseguire spietatamente gli ordini di Londra dopo decenni di preparazione al liberismo.

Londra mandò Lord Gladstone a Napoli e Lord Mintho ed altri emissari nelle varie province italiane a preparare la "rivoluzione liberale" agli ordini di Giuseppe Mazzini, capo della Carboneria Italiana, il cui scopo finale, secondo il suo fondatore genovese Antonio Maghella, era "...quello di Voltaire e della rivoluzione francese: il completo annientamento del cattolicesimo ed infine del cristianesimo".

Questo signore nel 1809 era prefetto e ministro della polizia del Regno di Napoli ed ebbe modo di iniziare alla setta migliaia di persone e di infilarle in posti chiave.

La Carboneria era organizzata in "vendite". Il vertice era chiamato "alta vendita" ed era composto da 40 membri ed operava in stretto contatto coi "supremi consigli" del 33° grado del "rito scozzese". Mazzini era un esponente di punta dell'ala oltranzista. Nel 1847, durante un convegno internazionale della massoneria a Strasburgo, venne approntato un piano di confederazione europea allargata ai popoli germanici, latini e slavi da conseguire attraverso una serie di rivoluzioni ben orchestrate.

Il Primo Ministro inglese Palmerston sparge per tutta l'Europa emissari per la sollevazione; Lord Mintho visita Torino, Roma e Napoli.

Nel 1848 le rivoluzioni scoppiano in ordinata sequenza:

il 22 febbraio a parigi, il 13 marzo a Vienna, il 17 marzo a Berlino e a venezia, il 18 marzo a Milano, il 30 marzo a Napoli, in Toscana, a Roma, a Praga ed in Croazia, lasciando esenti i soli paesi laicisti.



Da "I Savoia e il Massacro del Sud", pagina 49, 50 e 51, di Antonio Ciano, Editore Grandmelò S.r.l.