martedì 12 novembre 2019

L'Orda Massonica


Il Piemonte servo dei voleri della massoneria, indirizza da sempre la politica italiana.

Nel 1861 il Piemonte faceva capo alla gran Massoneria di Mister Albert Pike ed oggi alla Trilateral Commission.

Il 12 marzo 1849 sul "Globe", quotidiano inglese, portavoce dell'alto iniziato Palmerston, ministro della regina Vittoria, apparve un articolo che era praticamente un vero libro profetico e possiamo dire, senza enfasi, che era stato preparato segretamente nel Sacro Tempio della massoneria londinese: 

"...E' da ritenere che gli accadimenti dell'anno scorso non siano stati che la prima scena di un dramma fecondo di risultati più vasti e più pacifici. L'edificio innalzato dal Congresso d Vienna era così arbitrario e artificioso che ciascun uomo di stato liberale vedeva chiaramente che non avrebbe sopportato il primo urto dell'Europa. L'intero sistema stabilito dal Congresso di Vienna stava dissolvendosi e Lord Palmerston ha agito saggiamente allorché ha rifiutato il proprio concorso a opporre una diga all'onda dilagante. Il piano che egli ha concepito è quello di una nuova configurazione dell'Europa attraverso la costituzione di un forte regno tedesco che possa costituire un muro di separazione fra Francia e Russia, la creazione di un regno polacco-magiaro destinato a completare l'opera contro il gigante del nord, infine un reame d'Italia superiore guidato dalla casa Savoia. Si è spesso rimproverato a Palmerston di avere trascurato l'alleanza con l'Austria, ma qui gli accusatori devono ancora rendergli giustizia. L'alleanza dell'Inghilterra e dell'Austria non si è mai fondata su una comunanza di princìpi: essa esiste semplicemente in quanto l'Austria era la principale rappresentante e come l'incarnazione della nazione tedesca.

Dopo la pace di Westfalia fino a quella di Aix-Le Chapelle (1648, 1748) l'Austria s'è trovata ad essere il centro della nazione tedesca. Ma allorché la spada di Federico fece dilatare i confini del suo reame prima limitati all'elettorato del Brandeburgo, allorché i veri tedeschi riconobbero in questo guerriero il reale rappresentante della loro forza e della loro nazionalità, la Prussia divenne l'alleata naturale dell'Inghilterra sul continente. Ciò che l'Austria fin dall'inizio del secolo scorso, ciò che la Prussia divenne più tardi, la Germania può esserlo ugualmente che la capitale sia a Berlino o Francoforte..."

Il disegno era chiaro, doveva essere attuata la profezia di Comenius espressa in "Lux in Tenebris" secondo la quale sarebbe dovuta sorgere dalle tenebre come fonte di luce una Super Chiesa che integrasse ogni religione attraverso i Concistori nazionali, le Chiese Nazionali, onde giungere in nome di un umanesimo unitivo ed a carattere filantropico e tollerante, a proclamare l'uguaglianza e la pari dignità di tutte le religioni.

Questo progetto si scontrava con un ostacolo formidabile: la chiesa cattolica con la sua gerarchia, la casa Asburgo d'Austria, cattolicissima, la Santa Russia degli zar ed il Regno delle Due Sicilie, primo stato al mondo, quest'ultimo che aveva saputo integrare il dogma cattolico con il verbo del Vangelo tradotto in pratica da leggi che non disdegnavano le novità della rivoluzione francese o quelle comuniste del Campanella e di Marx.

La Santa Russia, l'Impero Asburgico e il Regno delle Due Sicilie dovevano lasciare il posto al nuovo ordine massonico, ma il popolino queste cose non le sapeva, né le conosce oggi, in quanto la storia ufficiale viene scritta dai vincitori ed è sempre artefatta.

Questo nuovo ordine doveva portare sconvolgimenti politici e morali di inaudita violenza.

In Italia il compito di capovolgere detto ordine, come abbiamo visto nell'articolo del "Globe", fu assegnato al Piemonte e a casa Savoia, votata alla Gran Consorteria. Gli altri sovrani infatti erano tutti devotissimi alla Chiesa di Roma. Lo stato più retrivo d'Italia avrebbe dovuto dar luce allo stivale! Al suo servizio la massoneria londinese mise uomini, denaro e mezzi; soprattutto denaro e oro. I massoni sapevano che ad unità compiuta sarebbero stati "elargiti" per secoli.

Casa Savoia doveva eseguire spietatamente gli ordini di Londra dopo decenni di preparazione al liberismo.

Londra mandò Lord Gladstone a Napoli e Lord Mintho ed altri emissari nelle varie province italiane a preparare la "rivoluzione liberale" agli ordini di Giuseppe Mazzini, capo della Carboneria Italiana, il cui scopo finale, secondo il suo fondatore genovese Antonio Maghella, era "...quello di Voltaire e della rivoluzione francese: il completo annientamento del cattolicesimo ed infine del cristianesimo".

Questo signore nel 1809 era prefetto e ministro della polizia del Regno di Napoli ed ebbe modo di iniziare alla setta migliaia di persone e di infilarle in posti chiave.

La Carboneria era organizzata in "vendite". Il vertice era chiamato "alta vendita" ed era composto da 40 membri ed operava in stretto contatto coi "supremi consigli" del 33° grado del "rito scozzese". Mazzini era un esponente di punta dell'ala oltranzista. Nel 1847, durante un convegno internazionale della massoneria a Strasburgo, venne approntato un piano di confederazione europea allargata ai popoli germanici, latini e slavi da conseguire attraverso una serie di rivoluzioni ben orchestrate.

Il Primo Ministro inglese Palmerston sparge per tutta l'Europa emissari per la sollevazione; Lord Mintho visita Torino, Roma e Napoli.

Nel 1848 le rivoluzioni scoppiano in ordinata sequenza:

il 22 febbraio a parigi, il 13 marzo a Vienna, il 17 marzo a Berlino e a venezia, il 18 marzo a Milano, il 30 marzo a Napoli, in Toscana, a Roma, a Praga ed in Croazia, lasciando esenti i soli paesi laicisti.



Da "I Savoia e il Massacro del Sud", pagina 49, 50 e 51, di Antonio Ciano, Editore Grandmelò S.r.l.

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