lunedì 22 luglio 2019

PREGHIERE E LITURGIA DEL GIORNO


PREGHIERE DEL GIORNO
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Lunedì 22 Luglio 2018
  
  



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




  PRIMA LETTURA 

Cant 3,1-4
Dal Cantico dei Cantici

Così dice la sposa:
«Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l’amore dell’anima mia.
L’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città:
“Avete visto l’amore dell’anima mia?”.
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amore dell’anima mia». 


  SALMO  

Sal 62
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.


 VANGELO 

Gv 20,1-2.11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.


PADRE AMORTH, EMANELA ORLANDI E IMANE FADIL. DI MEZZO C'E' IL DEMONIO....

Qualcuno fermi padre Amorth

“Napolitano non mi piace, non ho molta stima di lui. C’è il diavolo dietro di lui e attorno a lui ci sono tanti seguaci del diavolo, ossia tanti seguaci del dio quattrino”. Sono le parole di Padre Gabriele Amorth, sacerdote ed esorcista, ai microfoni di “Un giorno da pecora”, su Radio Due. “Lui ha fatto quello che ha potuto” – continua – “si è comportato bene ma non è che abbia fatto qualcosa di veramente valido per la situazione italiana”. Il sacerdote esprime poi una sua personale teoria sull’omosessualità: “I gay mi fanno solo compassione, perché li trovo fuori dalla realtà naturale. Secondo me diventano gay per vizi, per abitudini“. Si dichiara ovviamente contrario ai matrimoni gay, definiti “contro natura”, e aggiunge: “Molte volte ho avuto l’occasione di parlare con gay che sono diventati così’ perché da bambini hanno avuto episodi che li hanno scioccati e dai quali non si sono più ripresi. Il diavolo” – prosegue – “c’entra con l’omosessualità, il demonio è favorevole alle cose contro natura“. L’esorcista poi ribadisce che anche il comico Maurizio Crozza si avvale dei suggerimenti di Satana, mentre Berlusconi “è un po’ di qua e un po’ di là”, avendo realizzato “cose buone quando era capo dello Stato”. Infine, Padre Amorth si pronuncia sulla tragica vicenda di Emanuela Orlandi: “E’ stata rapita ed uccisa in un festino fuori dalle mura del Vaticano”.


Padre Amorth: “Villa di Arcore va esorcizzata”. Lo diceva Padre Amorth

Sempre secondo il noto esorcista, la villa di Arcore, di proprietà del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è infestata dal demonio. Si parla di una maledizione che risale al XVII secolo e prova ne sarebbero le vicissitudini dei proprietari, come sostiene il religioso, intervistato da Novella 2000. La villa, prima di essere acquisita da Berlusconi, era di proprietà del marchese Camillo Casati Stampa, il quale nell’agosto del 1970 uccise la moglie Anna Fallarino e il suo amante, prima di togliersi la vita. Un omicidio-suicidio, quello in via Puccini a Roma, che fece venire a galla le tresche sessuali del marchese e della moglie e venne abbondantemente trattato dalla stampa. “Se in quella villa i Casati Stampa erano soliti fare orge e cose del genere, hanno aperto le porte al Maligno”, avverte Amorth. Questo avrebbe ripercussioni anche su Silvio Berlusconi, recentemente investito proprio da scandali di natura sessuale, perché “potrebbe in qualche modo indurre in tentazione il premier e i suoi ospiti”. “Fermo restando però che il Demonio non agisce contro la volontà delle persone e che quindi resta agli umani il libero arbitrio”, assicura il religioso. Per mettere fine alla maledizione “la casa dev’essere benedetta, vi devono essere celebrati degli esorcismi e soprattutto chi vi abita deve convertirsi a una vita nel pieno rispetto delle norme cristiane”, fa sapere Amorth.

La tesi di Padre Amorth: “le Orge hanno richiamato il Demonio, serve agire”. E intanto si scopre che il Bunga Bunga affonda le sue radici negli anni 80. 
E se il bunga bunga fosse colpa del Diavolo? Questa la tesi di uno dei più celebri esorcisti del mondo, Padre Amorth, secondo il quale la villa di Arcore sarebbe infestata da uno spirito malvagio, probabilmente richiamato sulla terra dalla condotta immorale dei vecchi proprietari di casa. In fondo, anche ne l’ “Esorcista – La genesi” scoprivamo come il maligno occupante della piccola Reagan venisse da lontano, e traesse la sua stessa esistenza dalle azioni malvagie che ne avevano circondato la nascita.
Tutti ormai conoscono la storia della villa di Silvio Berlusconi, acquistata (in maniera più o meno legale) per tramite di Previti dalla giovane orfana Casati Stampa, all’epoca minorenne (!!), i cui genitori erano stati vittima di una tragica storia di passione e morte. Proprio al destino dei coniugi potrebbe essere collegato l’arrivo del Demonio, i cui nefasti influssi ancora oggi muoverebbero le azioni delle povere vittime (innocenti) dei suoi artefizi diabolici. 
A farne le spese, anni più tardi, sarà il giovane Silvio Berlusconi, imprenditore in ascesa che acquista la casa dall’orfana dei due sventurati amanti, a un prezzo decisamente di favore. Probabilmente, possiamo ipotizzare, la giovane rifila all’imprenditore una fregatura, ben sapendo che la casa ha già uno scomodo inquilino dotato di coda e forcone. E da subito i suoi influssi mefistofelici iniziano a fare effetto sul buon Berlusconi. La prova definitiva che il Demonio non ha mai abbandonato Villa Casati Stampa, e ora sta cercando di trascinare nel baratro dell’inferno anche Silvio Berlusconi. Nonostante la sua nota anima filantropa e mecenate, il povero Premier soggiace ormai da troppo tempo all’influenza di Satana e forse, anche per lui, sta arrivando il momento di pagare pegno con il sangue al capo degli angeli ribelli. Ci accodiamo perciò alla richiesta di Padre Amorth: esorcizzare la Villa è l’unica soluzione per salvare veramente Silvio.


Imane Fadil aveva ragione?

Imane Fadil: “Ad Arcore ho visto il diavolo”

“Ad Arcore ho visto il diavolo”



Scavando nelle vicende, di cui Imane Fadil fu testimone, non possiamo non notare quanto il racconto si faccia via via più inquietante. In una famosa intervista, che risale al 24 Aprile 2018, rilasciata al Fatto Quotidiano, la ragazza fece dichiarazioni molto forti. Anticipò ciò che in parte si trova nelle bozze del suo libro, ora poste sotto sequestro dalla Procura di Milano. “In quella saletta dove si faceva il Bunga Bunga c’era uno stanzino con degli abiti, tutti uguali, come delle tuniche, circa venti o trenta: a cosa servivano? E poi c’era un’altra stanzetta sotterranea con una piscina, con a fianco un’altra saletta, totalmente buia, senza nessuna luce. Una piscina sotterranea e una stanza senza luci? Perché?”. Si espose poi ancor di più: “Ho visto presenze strane, sinistre. Io sono sensitiva fin da bambina: da parte di mio padre discendo da una persona che è stata santificata e le dico che in quella casa ci sono presenze inquietanti. Là dentro c’è il Male, io l’ho visto, c’è Lucifero”.



Imane Fadil, nove anni di processi ed un tragico epilogo che sta destando numerosi dubbi e retroscena. E’ il nome della ragazza che entrò a far parte degli scandali emersi nel processo Ruby, che coinvolsero l’ex Premier Silvio Berlusconi. L’aspirante giornalista sportiva, morta il primo marzo, era entrata nella struttura ospedaliera Humanitas di Rozzano un mese prima, il 29 Gennaio. Ricoverata prima nel reparto di terapia intensiva, poi trasferita in rianimazione. Nel corso della sua degenza, riportano i medici, Imane ha subito un “cedimento progressivo degli organi”. L’ipotesi, quella di morte per avvelenamento, supportata dall’esito degli esami tossicologici del 26 Febbraio, ha portato all’apertura di un’indagine per omicidio volontario contro ignoti. Sospetti sono tre elementi, presenti nel sangue, in quantità oltre il range di tolleranza: cadmio lv.7 (tolleranza 0,3); antimonio lv.3 (0,2 – 0,22) e cromo. Non è ancora chiaro perché la struttura non abbia avvertito la Procura già il 12 Febbraio, data in cui la modella disse di temere di essere stata avvelenata. Ne seguì soltanto un test. Infatti, come spiega il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, “venne fatta un’analisi sull’eventuale presenza di arsenico nel corpo perché in quella fase i sintomi che presentava potevano essere compatibili con questo tipo di sostanza”. Proprio a fronte di queste incongruenze, il Procuratore Capo di Milano Francesco Greco, dispose il sequestro della salma, delle cartelle cliniche e delle bozze del libro che la donna stava scrivendo. 


P.C.






Discorso di Vladimir Putin alle Nazioni

PUTIN IL GRANDE....



Oggi sono stanco. 


Stanco di tutto.


Voglio parlare ai leader del mondo.


Cos'avete che non va? 


Che piano diabolico tramate ?


State deliberatamente cercando di ridurre la popolazione mondiale, e lo state facendo a costo di vite innocenti, di menti fragili che credono nella vostra correttezza politica.


Padri, madri, bambini...


Che razza di mostro convince una famiglia a mutilare i genitali del figlio perché un giorno si sente una bambina, sapendo perfettamente che un bambino non ha nemmeno una sua identità ben formata ?


Che razza di bestia malvagia convince un Paese occidentale ad aprire le porte al terrorismo dello Stato islamico ?


Lavando il cervello delle persone con nefandi e potenti sistemi mediatici che mentono spudoratamente.


State cambiando i valori della cultura occidentale. 


Uno per uno. 


Intenzionalmente.


State lasciando che il terrorismo porti via vite innocenti.


Voi stessi avete consapevolmente attaccato la vostra cultura e i vostri valori.


Avete voluto distruggere il cristianesimo, sapendo che dall'altra parte altri sarebbero venuti a imporre l'islam attraverso la violenza e il terrore.


Sapevate. 


E avete lasciato che accadesse.


Ora, per le vittime del terrorismo, chiedo si faccia un minuto di silenzio.

Sono consapevole dei vostri piani diabolici per ridurre la popolazione del pianeta.


Dall'aprire le porte e i confini ai gruppi terroristici, al tentativo deliberato di omosessualizzare la popolazione.


Sono qui, oggi, per spiegare come e perché lo fate.


Sono stati così malvagi da approfittare dei deboli, degli oppressi.


Hanno preso i giovani per le orecchie e hanno riempito le loro menti di spazzatura.


Hanno normalizzato il cambio chirurgico del sesso.


Il sindaco della città di Manchester ha normalizzato il terrorismo islamico: dopo un attentato ha detto che gli attacchi terroristici sono una parte normale del vivere in una grande città.

Incredibile.


Se pensi che la tua gente debba abituarsi a essere massacrata, dimettiti dal tuo incarico.


E quello che stanno facendo con la comunità omosessuale, mio Dio, approfittando di una parte della società che è stata da sempre oppressa e sapendo che soffrono di disturbi di disforia, per far credere loro di far parte dell' ordine naturale, e che chiunque non accetti questa premessa sia una cattiva persona e un fobico squilibrato che li odia senza ritegno.


Omosessualizzazione attraverso studi falsi ed alterati che, mese dopo mese, riportano che l'eterosessualità non esiste, articoli su presunte mode per cui gli eterosessuali farebbero sesso tra uomini, e secondo cui l'eterosessualità non sarebbe altro che una struttura sociale.


Bene, oggi vi dico che quelle sono sciocchezze. 


Bugie premeditate per ridurre poco a poco la popolazione mondiale, perché sapete bene che una società omosessuale non può riprodursi.


Gli islamisti ci massacrano.


Gli islamisti bombardano e la società non si riproduce.


Il risultato è ciò che vi aspettate: un'efficace riduzione della popolazione.


Ma non finisce qui.


Promuovono anche l' odio tra uomini e donne.


Hanno distrutto il movimento femminista per trasformarlo in una guerra tra esseri in competizione biologica, uomini e donne.


Se uomini e donne si odiano, le possibilità di riproduzione scompaiono del tutto.


Questo piano mostruoso è accompagnato da una filosofia neomarxista e dall'indebolimento della mente dei giovani.


Giovani che hanno ricevuto discorsi predigeriti.


Ragazzi e ragazze che si rifiutano di pensare da soli.


Hanno lavato loro il cervello e hanno riempito le loro menti di idee assurde. 


Li hanno completamente rimbambiti.


Stanno sostenendo leggi jihadiste, sono assolutamente convinti che la mutilazione dei genitali non porti a un disturbo dell' identità sessuale.

Sono riusciti a convincerli che il nemico sia la famiglia tradizionale, cioè quella che si riproduce.

Ma oggi, governanti, la storia vi mostrerà che il buonsenso è più forte.

Vi chiediamo di desistere dal vostro piano.

Oggi vengo qui in pace, implorandovi di lasciare in pace le menti dei giovani e degli oppressi, ma puntando i piedi e mostrandovi che sono consapevole dei vostri piani.

Le vostre politiche devono cambiare urgentemente.

I vostri media devono iniziare a dire la verità.

Smettete di cercare di confondere deliberatamente i giovani nella loro intimità.

Entrare nella vita sessuale di una persona sana è un atto spregevole e disgustoso.

Pretendere che un intero popolo si abitui a essere massacrato da immigrati radicali è un atto codardo e rivoltante.

Scontrarsi tra uomini e donne sotto la bandiera del femminismo, canaglie, è una delle cose più deplorevoli che abbia visto in tutta la mia vita politica.

L' America e l'Europa, se non metteranno fine ai loro piani, dovranno affrontare non solo l' ira di Dio, ma anche la mia.

Desistete dal vostro piano.

Dio e Patria ! 

O la morte !

Viva !

~ Mosca, 11 luglio 2019



L'Iran diffonde le immagini che smentiscono gli USA sull'abbattimento del loro drone



L'Iran ha trasmesso le prime immagini catturate da un drone iraniano che gli Stati Uniti dicono di aver abbattuto nello Stretto di Hormuz.

Le fotografie, ottenute dall'aereo senza pilota iraniano e rilasciate questo venerdì, denunciano gli infondati errori di Washington sullo abbattimento del drone iraniano nelle acque dell'Iran meridionale, avvenuto a loro dire giovedì , come riportato dal portale di Sepah News .

L'apparato telecomandato appartenente alla Divisione Aerospaziale del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (IRGC), ha monitorato i movimenti della nave d'assalto USS Boxer, insieme ad altre cinque navi, a fondo e per tre ore. da quando sono entrati nello Stretto di Hormuz, il rapporto si legge.

Il rapporto assicura che "durante quel periodo, gli aeroporti che raccolgono dati trasmessi dai veicoli aerei senza equipaggio iraniani non hanno osservato alcun movimento sospetto o minaccioso da parte delle forze terroristiche statunitensi dopo la suddetta nave da guerra", informa il portale Sepah News negando così la demolizione di un Drone iraniano dagli Stati Uniti nello stretto di Hormuz.

L'IRGC aveva assicurato ore prima che "l'aereo drone trasmettesse con successo le immagini della nave da guerra USA prima e dopo il tempo in cui gli Stati Uniti dice di aver abbattuto il drone, che poi è tornato alla sua base sano e salvo. "

La nota dice che l'IRGC monitora costantemente e accuratamente i movimenti degli stranieri nello Stretto di Hormuz e nel Golfo Persico, e assicura che le loro forze "sono pienamente preparate a dare una risposta adeguata a qualsiasi atto di aggressione contrario alle leggi internazionale commesso da forze straniere "in questa area strategica.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto giovedì che la nave Boxer USS ha abbattuto un drone iraniano nello Stretto di Hormuz quello stesso giorno che si è avvicinato"pericolosamente" a una nave statunitense; tuttavia, le autorità persiane hanno respinto, in termini aspri, tale affermazione.

L'aumento della presenza militare USA nel Golfo Persico ha aumentato le tensioni tra Iran e Stati Uniti.

Il 20 giugno, Teheran ha annunciato l'abbattimento di un drone spia americano, modello Global Hawk, nello Stretto di Hormuz, sostenendo di aver violato lo spazio aereo iraniano.

Dopo la demolizione del dispositivo a controllo remoto, Trump ha riconosciuto che stava valutando la possibilità di lanciare un attacco selettivo contro diverse installazioni iraniane, ma ha abbandonato quell'idea definita "sproporzionata".

Data questa circostanza, il ministro degli Esteri iraniano,Mohamad Yavad Zarif, ha avvertito giovedì, in un'intervista su una rivista di interesse nazionale negli Stati Uniti , che l'Iran "risponderà in modo aspro e reciproco" a qualsiasi attacco degli Stati Uniti. 



LA GERMANIA E’ DI NUOVO IL PROBLEMA



Prima la vicenda di Carola Rackete e della Sea Watch, per cui – oltretutto – l’Italia ha dovuto subire pure la tirata d’orecchie del presidente della repubblica tedesco Frank-Walter Steinmeier (immaginiamo cosa accadrebbe a parti invertite…).

Poi la nuova presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen che minacciosamente avverte: “sui conti monitorerò l’Italia da vicino”. Chissà se monitorerà i conti della Francia (peggiori dei nostri) o il surplus commerciale della Germania. 


L’avvertimento al nostro Paese svela la volontà di tenerlo sempre sottomesso perché un’economia italiana libera dalle gabbie dell’euro sarebbe troppo competitiva (inoltre vogliono “punire” gli italiani che hanno votato come volevano).


Venerdì addirittura la cancelliera tedesca Angela Merkel ha preso di mira – anche lei – l’Italia entrando a gamba tesa sulla vicenda Russia/Lega, in cui, tuttora, non si capisce nulla e potrebbe rivelarsi ben poca cosa. Forse, prima di paventare interferenze della Russia in Europa per una storiella simile, la Merkel farebbe meglio a parlare dello strategico gasdotto con la Russia, visto che il presidente americano Trump, un mese fa, ha addirittura ipotizzato sanzioni per il Nord Stream 2, avvertendo la Germania di non dipendere dalla Russia per l’energia (ha dichiarato: “Stiamo proteggendo la Germania dalla Russia e la Russia sta ricevendo miliardi e miliardi di dollari dalla Germania”).


Una tale serie di attacchi all’Italia da parte delle maggiori autorità istituzionali tedesche, nel giro di pochi giorni, dovrebbe far riflettere e dovrebbe anche avere un’energica risposta ufficiale da parte italiana (se non altro per l’immotivata pretestuosità di tutti questi interventi ostili).


Da questi episodi emergono con chiarezza due cose: che la Germania tratta abitualmente l’Italia con un’arroganza padronale e che la stessa Germania ritiene di poter fare quello che vuole. E questo è un problema che riguarda noi (qualsiasi governo abbiamo), ma anche il resto d’Europa.


Peraltro i tedeschi vengono sempre trattati con i guanti bianchi dalle istituzioni europee. Ultimo episodio è quello riferito sul “Sole 24 ore” da Alessandro Graziani su Deutsche Bank (basti il titolo: “Deutsche Bank, quell’aiutino Bce da 2 miliardi per evitare l’aumento di capitale”).


Se consideriamo le cose nella loro realtà dobbiamo riconoscere che in Europa c’è un problema: è proprio la Germania. Soprattutto oggi che i tedeschi si sono presi in prima persona la guida della Commissione europea.


Gli altri paesi europei temono di mettersi in urto con la potenza egemone. Ma così i problemi si esasperano. Presto anche i nodi dell’economia verranno al pettine.


Come ha scritto Giulio Sapelli, “la disgregazione della forma politica europea ” sta assumendo “i tratti di una scomposizione dello stesso capitalismo europeo” e “la ragione è nella crisi incipiente del capitalismo tedesco , che è assai meno globalizzato di quanto non si creda, se non sul piano della sua finanziarizzazione rischiosissima, come comprova la crisi enorme di Deutsche Bank e buona parte dello stesso sistema bancario locale… Si apre una partita decisiva per la tenuta del sistema politico europeo e per affrontarla dovremmo rimeditare e studiare di più e non ripetere filastrocche menzognere. Fermiamoci qui” conclude Sapelli “perché se no dovremmo parlare delle sanguinose guerre balcaniche che sfatano la narrazione per cui l’Europa unita ha assicurato la pace perpetua”.


Più si tarda a capire il “problema Germania” – anche fra le forze politiche italiane tentate di andare a rimorchio della Merkel – peggio sarà. Storia e geopolitica insegnano.


Oggi è solo il presidente americano Trump che ne parla. In un recente numero di “Limes” è uscito un saggio di Theodore R. Bromund del Margaret Thatcher Center for Freedom (Heritage Foundation). Il titolo dice tutto: “America ed Europa hanno lo stesso problema: la Germania”.


Il sommario aggiunge: “Agli occhi di Washington, Berlino è tornata a essere troppo potente, pensa di poter fare a meno degli Usa e flirta coi loro nemici. L’Ue come vettore primario per imporre la visione tedesca, egoista, mercantile e pacifista ingenua. L’irrimediabile divergenza fra i rispettivi interessi”.


Ovviamente gli Usa difendono i propri interessi. Ma – come scrive Bromund – è innegabile che per tutto il XX secolo il problema fondamentale dell’Europa “che l’ha portata alla distruzione” sia stata “la forza della Germania” ; è noto che dopo il 1945 si sono cercati vari rimedi (“quello più semplice era la divisione della Germania in due Stati ”) ed è evidente che oggi “tutti gli espedienti pensati per contenere la Germania sono decaduti , sbiaditi o diventati vettori del potere tedesco”.

Per esempio, “l’Unione Europea, fondata per frenare la potenza tedesca è diventata il mezzo primario attraverso il quale la sua componente economica viene esercitata – qui sì irresponsabilmente” (come temeva Margaret Thatcher).
Dunque, spiega Bromund, lo scontro attuale fra gli Usa e la Germania non è una trovata di Trump, ma è “il riflesso di un basilare problema geopolitico”.


Occorrerebbe, anche ai tedeschi, una Germania diversa in una Europa diversa, come instancabilmente ha predicato per anni la mente più lucida del nostro tempo, che è anche il più grande tedesco di oggi: Joseph Ratzinger (in continuità con Giovanni Paolo II, vero padre dell’Europa).


Ma anche da papa, Benedetto XVI non è stato ascoltato. E’ stato la voce di uno che grida nel deserto e sia la Germania che l’Europa se ne pentiranno.


Antonio Socci
Da “Libero”, 21 luglio 2019

TOGHE SPORCHE: GIUDICE IN MANETTE PER INTRIGHI COI CAMORRISTI



MENTRE L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI E IL CSM
ATTACCANO IL MINISTRO DELL’INTERNO SALVINI
PER I POST SULLA LIBERAZIONE DELLA CAPITANA
GRAVE CORRUZIONE NEL TRIBUNALE DI NAPOLI
DOPO GLI SCANDALI SU PM E GIUDICI ROMANI

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Il depistaggio è una delle mode più diffuse tra i palazzi di giustizia. E’ antica quanto la nascita della Mafia: apparsa con l’Unità d’Italia come sostenne il giudice istruttore Rocco Chinnici, prima toga a cadere vittima di un attentato dinamitardo a Palermo. E proprio nel capoluogo siciliano, insieme ai primi mafiosi, nel 1860 vide la luce una loggia della Massoneria del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato.



La vicenda della capitana dell’ong Sea Watch, arrestata e subito liberata dal Gip del Tribunale di Agrigento nonostante abbia speronato una motovedetta della Guardia della Finanza, diviene così lo strumento ideale di distrazione mediatica di massa preso in prestito dai più alti papaveri della magistratura italiana per accendere le sirene del solito allarme di attentato politico all’autonomia delle toghe e depistare l’opinione publica dal vero cancro della giustizia: la sempre più diffusa corruzione dei giudici.


UN ALTRO GIUDICE ARRESTATO PER CORRUZIONE

Ieri, mercoledì 3 luglio, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Luca Poniz si è arrampicato sui vetri per respingere al mittente le accuse lanciate dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini al Gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella per l’immediata scarcerazione della comandante della nave dei migranti approdata a Lampedusa senza autorizzazione.

Ieri i consiglieri togati del Consiglio Superiore della Magistratura hanno chiesto allo stesso Csm di aprire una pratica di tutela della collega Vella per le dichiarazioni del vicepremier, sempre più leader politico nazionale acclamato dal popolo in nome del quale i magistrati, non eletti, dovrebbero amministrare la giustizia.
Il Gip di Ischia, Alberto Capuano, arrestato per un grave caso di coruzione

Ma sempre nella giornata di ieri la Procura di Roma ha fatto arrestare un giudice del Tribunale di Napoli, il Gip di Ischia Alberto Capuano, insieme ad altre quattro persone indagate a vario titolo per una serqua di gravissimi reati: corruzione nell’esercizio della funzione,corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e in atti giudiziari, traffico di influenze illecite, millantato credito, tentata estorsione e favoreggiamento personale.

Come riportano con risalto Il Mattino e Il Fatto Quotidiano si tratta della conclusione dell’operazione San Gennaro, condotta dalla Squadra Mobile di Roma con l’esecuzione delle cinque ordinanze di custodia cautelare e delle perquisizioni, nell’ambito della quale sarebbero emersi anche contatti tra gli indagati e affiliati a clan camorristi.

A coordinare l’inchiesta c’è il procuratore aggiunto capitolino Paolo Ielo: lo stesso che si sta occupando del caso Consip (gli appalti miliardari delle forniture allo Stato) nel quale c’è stata la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex ministro del Pd Luca Lotti. Quest’ultimo, proprio per cercare aiuto, avrebbe incontrato il pm romano Luca Palamara, già consigliere Csm e presidente dell’Anm, allo scopo, secondo la Procura di Perugia, di pilotare processi e nomine per il ruolo vacante di procuratore capo a Roma.





Incontri tra politici e magistrati divenuti oggetto di ulteriori indagini per una presunta corruzione in atti giudiziari dello stesso Palamara, avvertito del procedimento a suo carico davanti al Csm dalle presunte “spiate” del pm Luigi Spina, dimessosi da consigliere del Csm per tornare a fare il sostituto procuratore, e del Procuratore Generale della Corte di Cassazione che, in qualità di membro di diritto del Consiglio Superiore della Magistratura, avrebbe informato il collega indagato.




IL GIP DI ISCHIA SOTTO ACCUSA COME L’EX PM DI TRANI

Mentre questa fetente melma, con tanto di scottanti intercettazioni raccolte dalla Guardia di Finanza di Perugia, imbratta le toghe fino ai più alti vertici della giustizia svelando un intreccio tra magistrati sospettati di corruzione ed altri di favoreggiamento, in comunella con deputati del Partito Democratico come Lotti e l’ex giudice Cosimo Maria Ferri, l’Associazione Nazionale Magistrati ed il Csm si sperticano nella difesa della Super Casta messa alla berlina dagli attacchi mediatici di Salvini sul caso Sea Watch.L’ex pm di Trani poi giudice a Roma Antonio Savasta

Ma ciò avviene proprio quando un’altra toga finisce in manette per fatti recenti sebbene già indagata e prosciolta per analoghi episodi. Una vicenda che ricorda quella dell’ex pm di Trani, Antonio Savasta, il giudice romano portato dietro le sbarre da accuse di aggiustamenti di processi a favore dell’affarista degli outlet, Luigi Dagostino, che in un’altra inchiesta fece andare sotto processo per una fattura sospetta pure i genitori dell’ex premier Matteo Renzi (Tiziano Renzi e Laura Bovoli).




«Il giudice arrestato è il gip di Ischia Alberto Capuano. Il magistrato, 60 anni, è in servizio presso la sede distaccata sull’isola del Tribunale di Napoli ed è stato arrestato assieme al consigliere circoscrizionale della X municipalità di Bagnoli (Napoli), Antonio di Dio, che fu eletto in una lista a sostegno del sindaco Luigi De Magistris, all’imprenditore Valentino Cassini e al pregiudicato Giuseppe Liccardo, ritenuto da investigatori ed inquirenti vicino al clan Mallardo di Giugliano – scrive Il Fatto Quotidiano – Gli arresti domiciliari sono invece stati disposti nei confronti di Elio Bonaiuto, avvocato del foro di Napoli».
Il gip del Tribunale di Iscia Alberto Capuano

Il giudice «Capuano era già stato indagato dalla Procura di Roma per presunte utilità o vantaggi incassati in cambio di una gestione morbida del patrimonio dei fratelli Ragosta, accuse poi archiviate. Due anni di indagini, almeno tre mesi di intercettazioni, con una cimice piazzata nell’ufficio dell’ex gip partenopeo (oggi assegnato in una sezione di tribunale a Ischia) – aggiunge Il Mattino – E’ stato arrestato per aver avuto biglietti aerei, tessere gratis per stabilimenti balneari e perfino l’acquisto di pastiere e bottiglie di vino tra le utilità che otteneva in cambio di favori».

«Settantamila euro, in due tranche, per condizionare il collegio penale che avrebbe giudicato tre imputati in odore di camorra. È questa una delle accuse che hanno portato in carcere il gip di Ischia Antonio Capuano – precisa il giornalista Nico Falco su Fanpage – Secondo gli inquirenti il magistrato, in servizio nel Tribunale di Napoli, avrebbe accettato la promessa di una grossa somma di soldi in cambio di favori, non solo ad amici e conoscenti ma anche a persone legate alla camorra, in questo caso specifico legate al clan Mallardo di Giugliano, una delle cosche più influenti del Napoletano e tra i tre vertici dell’Alleanza di Secondigliano».La sede giudiziaria distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli

«Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Roma, Antonio Capuano ha accettato da due intermediari di Giuseppe Liccardo, pregiudicato del clan Mallardo, la promessa di 70mila euro per “aggiustare un processo”, ottenendo l’assoluzione: 20mila sarebbero stati secondo gli accordi pagati prima, gli altri 50mila sarebbero arrivati dopo la sentenza – evidenzia Fanpage – Il gip sarebbe dovuto intervenire su uno o più componenti del Collegio penale designato per decidere il processo penale che vedeva alla sbarra Giuseppe Liccardo, il fratello Luigi Liccardo e la madre. I tre sono sotto processo con l’accusa di trasferimento illecito di valori, con legami col clan Mallardo, il processo si sarebbe dovuto tenere il 25 giugno ma è stato rinviato di qualche mese».


L’INTERMEDIARIO POLITICO E LA COLLAUDATA CORRUTTELA

Intermediario di questi aggiustamenti sarebbe stato Antonio Di Dio, il consigliere comunale della X Municipalità, anche lui finito in carcere per un’intercettazione in cui avrebbe rassicurato Liccardo non solo sull’esito del processo ma anche sulla restituzione dei beni. Di Dio fu eletto a Bagnoli nella lista Solo Napoli, in appoggio alla rielezione del sindaco napoletano Luigi De Magistris e guidata dall’attuale assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, che si dice “sorpreso e dispiaciuto” precisando come l’esponente municipale arrestato fosse “fuoriuscito dalla maggioranza più di un anno e mezzo fa”.
Il Palazzo di Giustizia di Napoli

Il gip di Roma, Costantino De Robbio, nelle pagine dell’ordinanza parla anche della “situazione di estrema vulnerabilità del Tribunale di Napoli, a causa del collaudato sistema di corruttela operante e di cui gli indagati Di Dio e Capuano appaiono i terminali principali”. Il dominus era il gip Antonio Capuano, grazie al quale “tutto si può ottenere, tutto si può comprare”, si legge nell’ordinanza, “pronto a spendere i suoi rapporti in cambio di elargizioni di denaro ed altre utilità anche di entità economica relativamente modesta oltre a lavori di ristrutturazione, biglietti aerei intercontinentali e pacchetti vacanze in Colombia a prezzi di favore, tessere gratis per stabilimenti balneari ma anche pastiere e bottiglie di vino, fino alle somme di denaro in contanti”.

Sul caso è intervenuta la Giunta esecutiva della sezione di Napoli dell’Associazione nazionale magistrati: “Le notizie di stampa relative all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un giudice del Tribunale di Napoli, indagato per gravissimi fatti di corruzione in atti giudiziari e, addirittura, accusato di aver avuto contatto con sodalizi camorristici – si legge nella nota – lasciano sgomenti i magistrati del Distretto. La magistratura napoletana è un’istituzione sana, quotidianamente impegnata con professionalità e dedizione in delicatissime funzioni giudiziarie di ripristino della legalità e di contrasto della criminalità anche organizzata. Ribadisce a voce alta che il rigore etico e deontologico costituisce un indefettibile presupposto per la credibilità dell’istituzione. Stigmatizza senza riserve le condotte, da accertare nelle sedi competenti, di chi tradisce questi valori”.

L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI CONTRO SALVINI

Parole di circostanza che peraltro non sono state ribadite dai vertici nazionali Anm tutti concentrati sul caso della capitana Carola Rackete liberata nello sconcerto di gran parte dell’opinione pubblica, dei media e della stessa Guardia di Finanza che aveva proceduto al suo arresto per accusata di rifiuto di obbedienza a nave militare e tentato naufragio per lo speronamento della motovedetta delle stesse Fiamme Gialle.
Il vicepremiere Matteo Salvini, Ministro dell’Interno

«Ho letto oggi una dichiarazione che trovo inaccettabile perché violenta e che respingo al mittente, che i magistrati per colpa di queste vicende hanno perso la loro credibilità. Questo va respinto con forza, perché noi siamo i magistrati italiani, siamo parte della storia migliore di questo paese». Lo ha detto il presidente Anm Luca Poniz all’Ansa.

«Nessuno ci ha mai intimidito – ha aggiunto – non le pallottole, non il tritolo, non le oscene manifestazioni della politica sulle scalinate di questo tribunale». Poniz probabilmente si è dimenticato che ben due magistrati sono indagati per calunnia nell’ambito del «più grave depistaggio della storia giudiziaria d’Italia» così definito dall’ultima sentenza della Corte d’Assise di Caltanisetta ed avvenuto proprio nelle indagini sulla strage col tritolo in via d’Amelio del 19 luglio 1992 dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.
Il giudice Paolo Borsellino assassinato dalla mafia



Dovrebbe essere quindi quantomeno imbarazzante per il numero uno dell’Associazione Magistrati pronunciare tali riferimenti agli attentati dinamitardi per i quali, proprio a causa del pessimo lavoro della magistratura, sono stati condannati innocenti e non sono state accertate le vere responsabilità in una ridda di menzogne di Stato come le stragi di Ustica e di Via Fani, prologo del delitto dell’ex statista Dc Aldo Moro.


IL CSM ATTACCA IL MINISTRO DELL’INTERNO
Il Palazzo dei Marescialli sede del Csm a Roma

Analogo imbarazzo, nel giorno dell’ennesimo arresto di un giudice, dovrebbe provare il Consiglio Superiore della Magistratura, falcidiato dallo scandalo Palamara e dalle ultime implicazioni con il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio per aver fatto la spiata al collega sul fascicolo a suo carico arrivato al Csm.

Invece no. Nello stesso giorno in cui un giudice napoletano finisce in carcere per presunte corruzioni con esponenti della Camorra i consiglieri togati di Palazzo dei Marescialli scendono a gamba tesa contro il vicepremier della Lega Mattero Salvini in difesa della collega nell’occhio del ciclone per la scarcerazione della comandante di Sea Watch chiedendo l’apertura di una pratica a sua tutela.

«Nel documento si attacca direttamente il ministro dell’Interno, che ha pronunciato “commenti sprezzanti che trascendono in insulti” e che con le sue parole alimenta un “clima di delegittimazione ed odio” nei confronti del gip di Agrigento, “come si evince dal tenore dei numerosi post di minacce e insulti pubblicati sui social nelle ultime ore”» riporta Il Giornale.

Ciò, secondo i magistrati, impone “l’esigenza” dell’intervento del Csm “a tutela dell’indipendenza ed autonomia della giurisdizione” e riportano alcune delle frasi di Salvini che stanno rimbalzando in un’onda oceanica di consensi su ogni social.

«Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera» è una delle varie frasi di Salvini additate dai togati. «La vita di un finanziere vale meno della vita di un clandestino, è una bella responsabilità che questo giudice si è preso, e questo è follia, non è indipendenza della magistratura, è follia. Si aggrediscono i militari italiani e la magistratura lascia correre».

«Chi viola la legge diventa un’eroina e chi ha difeso la patria tra un po’ passa per delinquente» è invece la dichiarazione anonima rilasciata da un militare delle Fiamme Gialle al quotidiano Il Giornale.

Silenzio tombale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in qualità di Capo dello Stato è presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e dovrebbe vigilare affinchè questo organo di autocontrollo sia qualche volta anche capace di difendere la giustizia più che la Super Casta dei magistrati. Troppo spesso impuniti anche per fatti gravissimi: come nel caso dell’ex pm Giancarlo Longo che patteggiando 5 anni per corruzione in atti giudiziari si è tolto la toga ed ora fa l’istruttore di fitness

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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BAMBINI DI BIBBIANO: LE TERAPIE “HANSEL E GRETEL” PROMOSSE DALLA SUORA FAN PD


L’ONLUS DEI DUE PSICOLOGI ARRESTATI
PER ILLECITI SUI MINORI IN AFFIDO
E’ STATA PATROCINATA DAL COMUNE DI TORINO
E DALLA FACOLTA’ PONTIFICIA AUXILIUM
NEI CONVEGNI SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA
CON SFUMATURE ARCOBALENO NO-GENDER

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Sono tre gli aspetti sconcertanti dell’inchiesta “Angeli e Demoni” definita «umanamente devastante» dal procuratore capo di Reggio Emilia, dottor Marco Mescolini, sul giro di affidamenti illeciti di bambini nell’Unione dei Comuni della val d’Enza, strappati ai genitori con accuse di maltrattamenti che non hanno poi retto alle successive indagini suscitando così i sospetti degli inquirenti.

Magistrati e Carabinieri emiliani hanno così messo sotto controllo i colloqui scoprendo che gli stessi terapeuti avrebbero sottoposto a vessazioni psico-emotive per accusare i familiari e giustificare le sedute lucrose per i gestori dell’onlus Hansel e Gretel di Moncalieri (To), da anni guardata con sospetto nel settore, ma nonostante ciò patrocinata dal Comune di Torino e persino dalla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma, presieduta da una sorella fan della sinistra, come lei stessa si rivela su Twitter rilanciando i tweet di esponenti Pd e di Sea Watch Italy a favore della capitana Carola Rackete.

Enti che, va subito chiarito, non hanno il minimo coinvolgimento nello scandalo di Bibbiano e nell’inchiesta penale, ma hanno contribuito a promuovere e qualificare a livello nazionale l’attività psicoterapeutica del Centro Studi torinese finito nell’occhio del ciclone anche per le violenze piscologiche che sarebbero state compiute nei confronti dei minori durante le sedute. Il condizionale è d’obbligo perchè le indagini preliminari sono solo all’inizio, nonostante le 16 ordinanze di misure cautelari, tra cui 6 di arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia Luca Ramponi su richiesta del sostituto procuratore Valentina Salvi dopo il corposo dossier fatto di investigazioni ed intercettazioni dei Carabinieri del Reparto Operativo del capoluogo emiliano.



LA SPECULAZIONE FINANZIARIA SUI MINORI CON ABUSI D’UFFICIO

Il primo aspetto della vicenda, più evidente e forse meno turpe, è quello finanziario per il quale è finito agli arresti domiciliari il Sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, sospeso dall’incarico dal Prefetto di Reggio Emilia in quanto accusato di abuso d’ufficio: secondo il Gip del Tribunale reggiano «pienamente consapevole della totale illiceità del sistema (…) disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della Onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica della Cura» di Bibbiano. Per analogo reato sono indagati a piede libero anche gli altri ex sindaci del Partito Democratico di Montecchio e Cavriago, Paolo Colli e Paolo Burani, ex presidenti dell’Unione Val d’Enza.Andrea Carletti, Sindaco di Bibbiano, sospeso dal Prefetto di Reggio Emilia

Dietro la gestione dei bambini in psicoterapia una girandola di affari per la onlus e una srl ad essa collegata: 135 euro per colloquio, quando la tariffa di mercato è di 60 o 70 euro. Prestazioni che avrebbero potuto svolgere gli psicologici pagati dallo Stato. Un business da decine di migliaia di euro già preventivato per il 2018 ed il 2019 in varie tranche per eludere le leggi sugli appalti ma non andato in porto per l’intervento dei Carabinieri. Nella vicenda è indagato anche il noto avvocato Marco Scarpati per molteplici parcelle relative alla tutela dei minori in affido: dato che, come rilevato in un precedente reportage (link sotto), il legale del fanciullo viene scelto dal tutore, individuato nella maggior parte dei casi nella stessa assistente sociale promotrice dell’istanza d’affido, in una catena di sovrapposizione di ruoli senza contradditorio.

«Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. E’ quanto si evince da un documento contabile dell’Unione val d’Enza. I minori in struttura erano 18 nel 2015, 33 nel 2016, 40 nel 2017 e 34 nei primi sei mesi del 2018, mentre quelli dati in affidamento sono stati 0 nel 2015, 104 nel 2016, 110 nel 2017 e 92 nei primi sei mesi del 2018 – riporta ReggioSera – Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo (recente candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri. Sempre dallo stesso documento si vede che la spesa per affidi di minori si impenna conseguentemente passando dai 245mila euro del 2015, ai 305mila euro del 2016, fino ai 327mila euro del 2017 e infine a una proiezione di spesa di 342mila euro nel 2018. I soldi necessari per le psicoterapie dei minori in affido passano, invece, dai 6mila euro del 2015 ai 31mila del 2017, fino ai quasi 27mila del primo semestre 2018».



GLI AFFIDAMENTI ALLE COPPIE LESBICHE

Il secondo aspetto è quello più grave perché di matrice ideologica. Ruota intorno alla figura dell’attivista LGBT e dirigente dei servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi, anch’essa ai domiciliari, che “in costante raccordo” con gli amministratori pubblici, attraverso una sorta di forzosa caccia al pedofilo, non comprovata da riscontri oggettivi, ha orientato alcuni affidamenti a coppie lesbiche – in almeno due casi – affidando una bambina persino all’ex compagna Fadia Bassmaji.

L’assistente sociale arrestata Federica Anginolfi, attivista LGBT

Fadia, insieme alla nuova fidanzata, avrebbe imposto alla piccola “un orientamento sessuale vietandole tassativamente i capelli sciolti”, ritenuti “appetibili per i maschi”. Atteggiamento che il gip definisce ‘ideologicamente e ossessivamente orientato’. Dalle intercettazioni emerge che le due instillavano nella piccola l’idea che il padre l’avesse abusata, rimproverandola con isterica e gratuita brutalità verbale e minacciando di mandarla a vivere sotto un ponte.

Palesi tentativi di manipolazione dell’orientamento sessuale della bambina che un poco ricordano quelli della clinica di Londra dove la cultura no-gender diventa forma terapeutica invasiva utilizzando anche bambini autistici come cavie: come ben evidenziato in un precedente reportage di Gospa News.


ARRESTATI GLI PSICOLOGI DELL’ONLUS HANSEL E GRETEL

Il direttore scientifico dell’onlusn Hansel e Gretel Claudio Foti ora agli arresti domiciliari

Il terzo aspetto è il più inquietante per le sue implicazioni etiche, giudiziarie e sociali. Concerne il ruolo del Centro Studi Hansel e Gretel (CSHG) di Moncalieri (Torino), la onlus che gestiva le lucrose sedute piscoterapeutiche condotte con il metodo del “disvelamento progressivo” o “empatico”, che già vent’anni orsono aveva fatto scoppiare la devastante inchiesta sui cosidetti Diavoli della Bassa Modenese con una ventina di bambini sottratti alle famiglie per sospetti di violenze in molti casi mai accertate. Oggi il fondatore e direttore scientifico dell’Hansel e Gretel, Claudio Foti si trova ai domiciliari perché secondo il Gip “alterava lo stato psicologico attraverso suggestioni” e così “convinceva il minore dell’avvenuto abuso”, con la sua attuale compagna Nadia Bolognini.

Quest’ultima, psicologa, psicoterapeuta e direttore dell’area evolutiva CSHG era la relatrice di punta dei Convegni e Master dell’onlus, realizzati a cifre variabili dai 300 ai 1.650 euro per iscritto e, in alcuni casi, destinati alla Sie – Sviluppo Intelligenza Emotiva srl con sede a sempre Moncalieri allo stesso civico 8 di via Roma della Hansel e Gretel.


DAI PATROCINI ISTITUZIONALI AI DIAVOLI DELLA BASSA

Ad avvalorato l’attività del CSHG prima dello scandalo due partner istituzionali di rilievo, completamente estranei all’inchiesta emiliana, ma acclarati sostenitori del programma psicopedagogico di Hansel e Gretel. La Città di Torino, guidata dal sindaco 5Stelle Chiara Appendino, ha infatti concesso il patrocinio al Convegno tenutosi dal 14 al 16 febbraio 2019 nella Sala Atc torinese.

Ma è soprattutto la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma ad aver accreditato l’autorevolezza del dottor Foti e dei suoi collaboratori attraverso la realizzazione di Master di formazione professionale ed in ultimo anche del convegno tenutosi a Roma nella Sala Giovanni Paolo II il 28 aprile, con l’intervento della preside dell’istituto accademico suor Pina Del Core, relatrice di apertura insieme al direttore scientifico CSHG, ed esplicita fan dei piddini David Sassoli e Matteo Orfini come palesa nel suo profilo Twitter.

Ora però è proprio il quotidiano cattolico Avvenire, giornale della Conferenza Episcopale Italiana, ad evidenziare le lunghe oscure ombre sull’attività Hansel e Gretel. «Niente di nuovo, per chi conosce già le vicende analoghe avvenute venti anni fa nel Modenese, seguite fin dagli esordi da ‘Avvenire’ e oggi approdate nelle otto imperdibili puntate di ‘Veleno’ di Pablo Trincia – ha scritto la giornalista Lucia Bellaspiga in un articolo di domenica 7 luglio – Anche lì si verificò uno strano ‘picco’ di presunti abusi sui bambini, tant’è che una ventina furono prelevati la notte nelle case o al mattino a scuola e mai più fecero ritorno. Dopo le sedute con gli operatori della Hansel & Gretel (allora non c’era la Bolognini ma la prima moglie di Foti, Cristina Roccia) cominciarono uno a uno a raccontare di messe nere, sangue di cadaveri bevuto scoperchiando lapidi e bare in pieno giorno, decine di bimbi accoltellati sulle croci e decapitati da loro stessi. Orrori mai avvenuti (non mancava un solo bambino nei paesi), ma gli ‘esperti’ ci credettero e fioccarono allontanamenti definitivi, arresti, condanne. Anche gli assolti non rividero più i figli».

L’INTERROGAZIONE DELL’EX VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA

Una storia simile a quelle già narrate da Gospa News nel reportage sulla cooperativa Il Forteto, anch’essa di sinistra, e sull’esito della Comissione bicamerale d’inchiesta sui minori. A denunciare quel precedente caso nel marzo 1999 fu invece Carlo Giovanardi, allora vicepresidente della Camera, che presentò al ministro della Giustizia Oliviero Diliberto un’accorata interrogazione parlamentare per quattro fratellini portati via dalle forze dell’ordine nella notte del 12 novembre 1998. Ad essa non seguì un’ispezione ministeriale bensì l’arresto anche degli innocenti!



«Erano i primi atti del dramma poi noto come ‘I diavoli della Bassa Modenese’, anni di processi per presunti abusi, riti satanici e sacrifici umani, che si conclusero con il carcere per alcuni genitori, assoluzioni piene per altri (tra questi i genitori dei 4 fratellini, Lorena Morselli e Delfino Covezzi), sei adulti morti di dolore, tra i quali Delfino e don Giorgio Govoni, ritenuto il capo della setta e condannato a 14 anni, pienamente riabilitato post mortem – ricorda Giovanardi in un’intervista ad Avvenire – Una ventina i bambini spariti per sempre, anche i figli degli assolti. Com’è noto, psicologi e assistenti sociali di allora erano in gran parte gli stessi oggi coinvolti nell’inchiesta choc di Reggio Emilia ‘Angeli e Demoni’».L’ex senatore Carlo Giovanardi, già firmatario di un’interrogazione parlamentare sull’inchiesa dei Diavoli della Bassa Modenese

Oggi sono ben 17 le persone ai domiciliari e 27 quelle indagate in totale: oltre ai già menzionati si aggiungono dirigenti di servizi sociali, neuropsichiatri, psicoterapeuti, psicologi ed assistenti sociali. Tra i reati contestati a vario titolo ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso. Qual è la convergenza tra le due vicende? Lo spiega sempre l’ex senatore Giovanardi alla giornalista Bellaspiga nell’articolo di martedì 9 luglio.

«In entrambi i casi era la onlus piemontese Hansel&Gretel a condurre gli interrogatori dei bambini con il discusso metodo del ‘disvelamento progressivo’ del Cismai, e i risultati li vediamo. Una delle psicologhe di allora era Cristina Roccia, prima moglie di Claudio Foti, il fondatore di Hansel & Gretel oggi agli arresti insieme all’attuale moglie per il caso di Reggio Emilia. Oggi come allora i regali e le lettere dei genitori non venivano consegnati al bambino, che così si convinceva di esser stato abbandonato: allora comincia a parlare, dice tutto ciò che si desidera che dica».



IL CONVEGNO PATROCINATO DAL COMUNE DI TORINO



Nonostante questi tenebrosi trascorsi Claudio Foti e la sua onlus hanno pouto organizzare corsi di Alta Formazione promossi dal Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna e dall’Unione Val d’Enza ed hanno festeggiato i 30 anni di attività con un bel simposio patrocinato dal Comune di Torino nel febbraio scorso. «Il convegno “Nuovi strumenti per aiutare i bambini e gli adulti nella cura e nel cambiamento” risponde all’esigenza di diffusione di un metodo di lavoro che è stato validato nei 30 anni di vita del Centro studi Hansel e Gretel Onlus ed è in continua evoluzione – hanno scritto gli organizzatori sul sito – A partire dalla definizione del metodo dell’intelligenza emotiva, trasversale ad ogni intervento, verranno presi in esame la totalità degli ambiti in cui il Centro Studi Hansel e Gretel ha avuto modo di operare. L’intelligenza emotiva si dispiegherà nella descrizione di tecniche e strumenti che in questi 30 anni sono stati utilizzati nella cura del trauma per fronteggiare i fenomeni di abuso e maltrattamento ai danni di soggetti minorenni, sia da parte degli autori che delle piccole vittime».

«La violenza nelle sue diverse forme e modalità di espressione, i traumi che da questa ne derivano, la necessità di ascolto, l’intervento nelle scuole e nelle istituzioni – si legge ancora sul portale – Il convegno sarà finalizzato ad inquadrare l’intelligenza emotiva come strumento volto a limare le discriminazioni, proponendo una politica all’ascolto e all’astensione del giudizio che possa quindi essere funzionale al rafforzamento dei principi di coesione e di solidarietà sociale, di uguaglianza e di inclusione, di libertà democratica e di parità al di là del sesso, genere ed età».

Una strategia soft di propalazione della teoria no–gender evocata soprattutto in vari articoli anche molto pepati come quello che sul sito del CSHG riporta un dialogo tra lesbiche espunto dalla serie tv Sex Education di Netflix. Nonostante questi variopinti contributi che lasciano tralucere i colori dell’arcobaleno LGBT celato dietro le teorie della libera intelligenza emotiva, il centro studi è riuscito a gudagnarsi l’attenzione e la collaborazione di suor Pina Del Coro, presenza autorevole ad ogni importante convegno e master dell’onlus Hansel e Gretel.

Uno dei molto espliciti articoli sulla Sex Education pubblicati sul sito del Centro Studi Hansel e Gretel



I MASTER DI HANSEL E GRETEL CON IL DIPLOMA PONTIFICIO

«Il 28 aprile un Convegno approfondirà perché e come l’intelligenza emotiva può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà – scrive l’istituzione pontificia di tradizione salesiana – Il Convegno di studio è organizzato dalla Facoltà «Auxilium» e dal Centro Studi «Hänsel e Gretel onlus» di Torino con l’adesione dell’Associazione «Rompere il silenzio. La voce dei bambini» di cui è presidente lo stesso Foti.


Il convegno organizzato dalla Facoltà Pontificia Auxilium con l’onlus Hansel e Gretel

Su tali argomenti sono stati sviluppati anche Master in collaborazione tra l’istituzione vaticana e l’onlus. Ad esempio il corso da 1.800 euro previsto con vari moduli dal novembre 2018 all’aprile 2019 consentiva di conseguire Il Diploma di Master universitario di II livello rilasciato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma riconosciuto dalla Santa Sede.

«Una giornata intera per riflettere su «Sofferenza del bambino, ascolto empatico e intelligenza emotiva» a partire da alcuni interrogativi: Cos’è l’intelligenza emotiva? Perché può generare benessere e cambiamento? Perché può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà? – riporta ancora il sito dell’ente accredidato dalla Santa Sede in merito al simposio di aprile che ha visto relatrice la preside suor Pina Del Core – L’ascolto empatico delle emozioni è la premessa del prendersi cura. Il rispetto delle emozioni, di tutte le emozioni, è il fondamento dell’intervento di aiuto alle persone, in primis alle persone più fragili e bisognose come i bambini. L’intelligenza emotiva nel lavoro educativo e sociale, nell’impegno scolastico, nell’ascolto dei soggetti traumatizzati è una prospettiva e, nello stesso tempo una metodologia, per favorire la comunicazione tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, fra adulti e adulti. Per fare in modo che la sofferenza del bambino venga contenuta, riciclata e trasformata in occasione di crescita bisogna che la mente abbracci il cuore e che i genitori, gli educatori, i professionisti dell’infanzia sviluppino non solo competenze tecniche e culturali, ma anche e soprattutto competenze emotive e relazionali».

LA SUORA PASIONARIA DEL PD E DI CAROLA RACKETE

Sorella Pina del Core, preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium

Chissà cosa penserebbe Don Giovanni Bosco se dovesse leggere queste discettazioni tecnicistiche, così tanto psicologico-emotive e così poco spirituali-religiose, diffuse dal sito di una Facoltà Pontificia che dovrebbe far riferimento ai insegnamenti pedagogici cristiani del santo fondatore della Società Salesiana, senza gli annacquamenti tipici dell’epistemologia scientista…

Ma dall’analisi della pagina Twitter della psicologa e docente sorella Pina Del Core emerge chiaramente la sua passione incontenibile per la cultura cattocomunista con i rilanci dei tweet del neopresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, eurodeputato Pd, e del suo compagno di partito Matteo Orfini, parlamentare italiano, tra i protagonisti degli attacchi al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in difesa della Sea Watch e della capitana Carola Rackete.


I numerosi retweet di suor Pina Del Core dei messaggi degli esponenti del Pd e dei sostenitori di Sea Watch e Carola Rackete

Chissà quale reazione avrà avuto la sorella Del Core nel leggere su tutti i quotidiani d’Italia gli spezzoni delle 277 pagine con cui il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto – e confermato dopo l’interrogatorio – gli arresti domiciliari per Foti e la sua compagna Bolognini con cui ha condiviso Corsi di Formazione, Convegni e Master di valore accademico. Abbiamo scritto alla segreteria della Pontificia Facoltà Auxilium ma siamo ancora in attesa di risposta…


IL FUNERALE DEL PAPA’ PER ELABORARE IL DISTACCO

In quelle pagine vi sono le storie delle assurde ed in qualche caso atroci pressioni subite dai bambini, la violenza psicologica con cui venivano indotti a dire, e pian piano persino a credere, ciò che ‘dovevano’ dire, il tutto con l’ausilio di metodiche che, se non fossero state registrate e riprese dai Carabinieri, sembrerebbero incredibili. Qualche esempio. Una delle psicoterapeute vuole rimuovere la figura del padre dalla mente del piccolo: «Dobbiamo fare una cosa grossa – gli dice – sai qual è?, l’elaborazione del lutto… quel papà non esiste più come papà, è come fosse morto, dobbiamo fargli un funerale ». Chiaro perché i regali e le lettere portati dai genitori non venivano consegnati ai figli, sempre più certi di essere stati abbandonati.


I bambini – secondo il rapporto degli inquirenti – “anche in tenera età, subivano ore di lavaggi del cervello intercettati, dopo esser stati allontanati dalle famiglie attraverso le più ingannevoli attività” quali “relazioni mendaci, disegni artefatti con l’aggiunta mirata di connotazioni sessuali“ e addirittura ”terapeuti travestiti da personaggi cattivi delle fiabe in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male”.

Ed infine i “falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi di quella spacciata ai bambini per macchinetta dei ricordi”. Ovvero il Neurotek, un apparecchio inventato negli Usa che trasmette impulsi elettromagnetici al bimbo al fine di sollecitargli rivelazioni spontanee. Un macchinario di cui non è assolutamente contemplato l’utilizzo o la sperimentazione nel sistema sanitario italiano, tantomeno su minori ancor più fragili ed impressionabili perché strappati ai genitori.



LE CONFESSIONI SUL SATANISMO E LE LESIONI GRAVISSIME

Come nel caso dei Diavoli della Bassa Modenese tutte queste vessazioni hanno portato i bambini stessi a rivelare le cose più incredibili persino confessioni sul Satanismo. E’ quanto accaduto nel 2011 ad una bimba allontanata dai genitori per i loro problemi economici (come nella maggior parte dei casi segnalati nelo nostro precedente reportage) ma solo nel 2017 quandò iniziò le terapie a La Cura di Bibbiano con la psicologa Bolognini di CSGH “emersero racconti di abusi sessuali seriali, subiti da lei, dal fratello e dalla sorella da parte dei genitori”.

E ancora peggio: “Subito dopo la seduta con la citata terapeuta nel 2018 avrebbe iniziato a manifestare sintomi di una sorta di possessione demoniaca, giungendo a raccontare omicidi plurimi commessi dal padre quando lei aveva tra 2 e 4 anni… La notte di Halloween uomini mascherati portavano 5/6 persone per volta, immobilizzate con iniezioni presso la sua abitazione, ove il padre le uccideva e ove i bambini venivano poi stuprati”.

Violenze e pressioni piscologiche inenarrabili divenute cicatrici inguaribili nell’anima innocente dei piccoli. Ora quei bambini divenuti adolescenti “manifestano profondi segni di disagio” e in alcuni casi addirittura sono approdati alla tossicodipendenza e all’autolesionismo. Lo sostiene sempre il Gip del Tribunale avvalorando l’inchiesta della Procura e dei Carabinieri di Reggio Emilia ed il reato di lesioni gravissime proprio per i danni psicoloogici arrecati ai minori in affidamento. Nel dossier speciale di Radio Spada tutti i resoconti sulle terribili vicende di oggi e di vent’anni fa (link a fondo pagina).

Si spera che questa volta, a distanza di vent’anni, la giustizia sia in grado di capire chi sono i veri diavoli nascosti in questa nuova storia di Hansel e Gretel, ben più orrenda, soprattutto perché reale, della macabra favola originale. Nella quale i piccoli protagonisti diventano “buoni” assassini della strega, sospinta nel forno a bruciare, grazie alla fantasiosa produzione letteraria dei fratelli Grimm in quella Baviera del XVIII secolo dove erano già fioriti i primi Illuminati protomassoni ed anticristiani.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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