“Napolitano non mi piace, non ho molta stima di lui. C’è il diavolo dietro di lui e attorno a lui ci sono tanti seguaci del diavolo, ossia tanti seguaci del dio quattrino”. Sono le parole di Padre Gabriele Amorth, sacerdote ed esorcista, ai microfoni di “Un giorno da pecora”, su Radio Due. “Lui ha fatto quello che ha potuto” – continua – “si è comportato bene ma non è che abbia fatto qualcosa di veramente valido per la situazione italiana”. Il sacerdote esprime poi una sua personale teoria sull’omosessualità: “I gay mi fanno solo compassione, perché li trovo fuori dalla realtà naturale. Secondo me diventano gay per vizi, per abitudini“. Si dichiara ovviamente contrario ai matrimoni gay, definiti “contro natura”, e aggiunge: “Molte volte ho avuto l’occasione di parlare con gay che sono diventati così’ perché da bambini hanno avuto episodi che li hanno scioccati e dai quali non si sono più ripresi. Il diavolo” – prosegue – “c’entra con l’omosessualità, il demonio è favorevole alle cose contro natura“. L’esorcista poi ribadisce che anche il comico Maurizio Crozza si avvale dei suggerimenti di Satana, mentre Berlusconi “è un po’ di qua e un po’ di là”, avendo realizzato “cose buone quando era capo dello Stato”. Infine, Padre Amorth si pronuncia sulla tragica vicenda di Emanuela Orlandi: “E’ stata rapita ed uccisa in un festino fuori dalle mura del Vaticano”.
Padre Amorth: “Villa di Arcore va esorcizzata”. Lo diceva Padre Amorth
Sempre secondo il noto esorcista, la villa di Arcore, di proprietà del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è infestata dal demonio. Si parla di una maledizione che risale al XVII secolo e prova ne sarebbero le vicissitudini dei proprietari, come sostiene il religioso, intervistato da Novella 2000. La villa, prima di essere acquisita da Berlusconi, era di proprietà del marchese Camillo Casati Stampa, il quale nell’agosto del 1970 uccise la moglie Anna Fallarino e il suo amante, prima di togliersi la vita. Un omicidio-suicidio, quello in via Puccini a Roma, che fece venire a galla le tresche sessuali del marchese e della moglie e venne abbondantemente trattato dalla stampa. “Se in quella villa i Casati Stampa erano soliti fare orge e cose del genere, hanno aperto le porte al Maligno”, avverte Amorth. Questo avrebbe ripercussioni anche su Silvio Berlusconi, recentemente investito proprio da scandali di natura sessuale, perché “potrebbe in qualche modo indurre in tentazione il premier e i suoi ospiti”. “Fermo restando però che il Demonio non agisce contro la volontà delle persone e che quindi resta agli umani il libero arbitrio”, assicura il religioso. Per mettere fine alla maledizione “la casa dev’essere benedetta, vi devono essere celebrati degli esorcismi e soprattutto chi vi abita deve convertirsi a una vita nel pieno rispetto delle norme cristiane”, fa sapere Amorth.
La tesi di Padre Amorth: “le Orge hanno richiamato il Demonio, serve agire”. E intanto si scopre che il Bunga Bunga affonda le sue radici negli anni 80.
E se il bunga bunga fosse colpa del Diavolo? Questa la tesi di uno dei più celebri esorcisti del mondo, Padre Amorth, secondo il quale la villa di Arcore sarebbe infestata da uno spirito malvagio, probabilmente richiamato sulla terra dalla condotta immorale dei vecchi proprietari di casa. In fondo, anche ne l’ “Esorcista – La genesi” scoprivamo come il maligno occupante della piccola Reagan venisse da lontano, e traesse la sua stessa esistenza dalle azioni malvagie che ne avevano circondato la nascita.
Tutti ormai conoscono la storia della villa di Silvio Berlusconi, acquistata (in maniera più o meno legale) per tramite di Previti dalla giovane orfana Casati Stampa, all’epoca minorenne (!!), i cui genitori erano stati vittima di una tragica storia di passione e morte. Proprio al destino dei coniugi potrebbe essere collegato l’arrivo del Demonio, i cui nefasti influssi ancora oggi muoverebbero le azioni delle povere vittime (innocenti) dei suoi artefizi diabolici.
A farne le spese, anni più tardi, sarà il giovane Silvio Berlusconi, imprenditore in ascesa che acquista la casa dall’orfana dei due sventurati amanti, a un prezzo decisamente di favore. Probabilmente, possiamo ipotizzare, la giovane rifila all’imprenditore una fregatura, ben sapendo che la casa ha già uno scomodo inquilino dotato di coda e forcone. E da subito i suoi influssi mefistofelici iniziano a fare effetto sul buon Berlusconi. La prova definitiva che il Demonio non ha mai abbandonato Villa Casati Stampa, e ora sta cercando di trascinare nel baratro dell’inferno anche Silvio Berlusconi. Nonostante la sua nota anima filantropa e mecenate, il povero Premier soggiace ormai da troppo tempo all’influenza di Satana e forse, anche per lui, sta arrivando il momento di pagare pegno con il sangue al capo degli angeli ribelli. Ci accodiamo perciò alla richiesta di Padre Amorth: esorcizzare la Villa è l’unica soluzione per salvare veramente Silvio.
Imane Fadil aveva ragione?
“Ad Arcore ho visto il diavolo”
Scavando nelle vicende, di cui Imane Fadil fu testimone, non possiamo non notare quanto il racconto si faccia via via più inquietante. In una famosa intervista, che risale al 24 Aprile 2018, rilasciata al Fatto Quotidiano, la ragazza fece dichiarazioni molto forti. Anticipò ciò che in parte si trova nelle bozze del suo libro, ora poste sotto sequestro dalla Procura di Milano. “In quella saletta dove si faceva il Bunga Bunga c’era uno stanzino con degli abiti, tutti uguali, come delle tuniche, circa venti o trenta: a cosa servivano? E poi c’era un’altra stanzetta sotterranea con una piscina, con a fianco un’altra saletta, totalmente buia, senza nessuna luce. Una piscina sotterranea e una stanza senza luci? Perché?”. Si espose poi ancor di più: “Ho visto presenze strane, sinistre. Io sono sensitiva fin da bambina: da parte di mio padre discendo da una persona che è stata santificata e le dico che in quella casa ci sono presenze inquietanti. Là dentro c’è il Male, io l’ho visto, c’è Lucifero”.
Imane Fadil, nove anni di processi ed un tragico epilogo che sta destando numerosi dubbi e retroscena. E’ il nome della ragazza che entrò a far parte degli scandali emersi nel processo Ruby, che coinvolsero l’ex Premier Silvio Berlusconi. L’aspirante giornalista sportiva, morta il primo marzo, era entrata nella struttura ospedaliera Humanitas di Rozzano un mese prima, il 29 Gennaio. Ricoverata prima nel reparto di terapia intensiva, poi trasferita in rianimazione. Nel corso della sua degenza, riportano i medici, Imane ha subito un “cedimento progressivo degli organi”. L’ipotesi, quella di morte per avvelenamento, supportata dall’esito degli esami tossicologici del 26 Febbraio, ha portato all’apertura di un’indagine per omicidio volontario contro ignoti. Sospetti sono tre elementi, presenti nel sangue, in quantità oltre il range di tolleranza: cadmio lv.7 (tolleranza 0,3); antimonio lv.3 (0,2 – 0,22) e cromo. Non è ancora chiaro perché la struttura non abbia avvertito la Procura già il 12 Febbraio, data in cui la modella disse di temere di essere stata avvelenata. Ne seguì soltanto un test. Infatti, come spiega il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, “venne fatta un’analisi sull’eventuale presenza di arsenico nel corpo perché in quella fase i sintomi che presentava potevano essere compatibili con questo tipo di sostanza”. Proprio a fronte di queste incongruenze, il Procuratore Capo di Milano Francesco Greco, dispose il sequestro della salma, delle cartelle cliniche e delle bozze del libro che la donna stava scrivendo.
P.C.
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