L’ONLUS DEI DUE PSICOLOGI ARRESTATI
PER ILLECITI SUI MINORI IN AFFIDO
E’ STATA PATROCINATA DAL COMUNE DI TORINO
E DALLA FACOLTA’ PONTIFICIA AUXILIUM
NEI CONVEGNI SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA
CON SFUMATURE ARCOBALENO NO-GENDER
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Sono tre gli aspetti sconcertanti dell’inchiesta “Angeli e Demoni” definita «umanamente devastante» dal procuratore capo di Reggio Emilia, dottor Marco Mescolini, sul giro di affidamenti illeciti di bambini nell’Unione dei Comuni della val d’Enza, strappati ai genitori con accuse di maltrattamenti che non hanno poi retto alle successive indagini suscitando così i sospetti degli inquirenti.
Magistrati e Carabinieri emiliani hanno così messo sotto controllo i colloqui scoprendo che gli stessi terapeuti avrebbero sottoposto a vessazioni psico-emotive per accusare i familiari e giustificare le sedute lucrose per i gestori dell’onlus Hansel e Gretel di Moncalieri (To), da anni guardata con sospetto nel settore, ma nonostante ciò patrocinata dal Comune di Torino e persino dalla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma, presieduta da una sorella fan della sinistra, come lei stessa si rivela su Twitter rilanciando i tweet di esponenti Pd e di Sea Watch Italy a favore della capitana Carola Rackete.
Enti che, va subito chiarito, non hanno il minimo coinvolgimento nello scandalo di Bibbiano e nell’inchiesta penale, ma hanno contribuito a promuovere e qualificare a livello nazionale l’attività psicoterapeutica del Centro Studi torinese finito nell’occhio del ciclone anche per le violenze piscologiche che sarebbero state compiute nei confronti dei minori durante le sedute. Il condizionale è d’obbligo perchè le indagini preliminari sono solo all’inizio, nonostante le 16 ordinanze di misure cautelari, tra cui 6 di arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia Luca Ramponi su richiesta del sostituto procuratore Valentina Salvi dopo il corposo dossier fatto di investigazioni ed intercettazioni dei Carabinieri del Reparto Operativo del capoluogo emiliano.
LA SPECULAZIONE FINANZIARIA SUI MINORI CON ABUSI D’UFFICIO
Il primo aspetto della vicenda, più evidente e forse meno turpe, è quello finanziario per il quale è finito agli arresti domiciliari il Sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, sospeso dall’incarico dal Prefetto di Reggio Emilia in quanto accusato di abuso d’ufficio: secondo il Gip del Tribunale reggiano «pienamente consapevole della totale illiceità del sistema (…) disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della Onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica della Cura» di Bibbiano. Per analogo reato sono indagati a piede libero anche gli altri ex sindaci del Partito Democratico di Montecchio e Cavriago, Paolo Colli e Paolo Burani, ex presidenti dell’Unione Val d’Enza.Andrea Carletti, Sindaco di Bibbiano, sospeso dal Prefetto di Reggio Emilia
Dietro la gestione dei bambini in psicoterapia una girandola di affari per la onlus e una srl ad essa collegata: 135 euro per colloquio, quando la tariffa di mercato è di 60 o 70 euro. Prestazioni che avrebbero potuto svolgere gli psicologici pagati dallo Stato. Un business da decine di migliaia di euro già preventivato per il 2018 ed il 2019 in varie tranche per eludere le leggi sugli appalti ma non andato in porto per l’intervento dei Carabinieri. Nella vicenda è indagato anche il noto avvocato Marco Scarpati per molteplici parcelle relative alla tutela dei minori in affido: dato che, come rilevato in un precedente reportage (link sotto), il legale del fanciullo viene scelto dal tutore, individuato nella maggior parte dei casi nella stessa assistente sociale promotrice dell’istanza d’affido, in una catena di sovrapposizione di ruoli senza contradditorio.
«Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. E’ quanto si evince da un documento contabile dell’Unione val d’Enza. I minori in struttura erano 18 nel 2015, 33 nel 2016, 40 nel 2017 e 34 nei primi sei mesi del 2018, mentre quelli dati in affidamento sono stati 0 nel 2015, 104 nel 2016, 110 nel 2017 e 92 nei primi sei mesi del 2018 – riporta ReggioSera – Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo (recente candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri. Sempre dallo stesso documento si vede che la spesa per affidi di minori si impenna conseguentemente passando dai 245mila euro del 2015, ai 305mila euro del 2016, fino ai 327mila euro del 2017 e infine a una proiezione di spesa di 342mila euro nel 2018. I soldi necessari per le psicoterapie dei minori in affido passano, invece, dai 6mila euro del 2015 ai 31mila del 2017, fino ai quasi 27mila del primo semestre 2018».
GLI AFFIDAMENTI ALLE COPPIE LESBICHE
Il secondo aspetto è quello più grave perché di matrice ideologica. Ruota intorno alla figura dell’attivista LGBT e dirigente dei servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi, anch’essa ai domiciliari, che “in costante raccordo” con gli amministratori pubblici, attraverso una sorta di forzosa caccia al pedofilo, non comprovata da riscontri oggettivi, ha orientato alcuni affidamenti a coppie lesbiche – in almeno due casi – affidando una bambina persino all’ex compagna Fadia Bassmaji.
L’assistente sociale arrestata Federica Anginolfi, attivista LGBT
L’assistente sociale arrestata Federica Anginolfi, attivista LGBT
Fadia, insieme alla nuova fidanzata, avrebbe imposto alla piccola “un orientamento sessuale vietandole tassativamente i capelli sciolti”, ritenuti “appetibili per i maschi”. Atteggiamento che il gip definisce ‘ideologicamente e ossessivamente orientato’. Dalle intercettazioni emerge che le due instillavano nella piccola l’idea che il padre l’avesse abusata, rimproverandola con isterica e gratuita brutalità verbale e minacciando di mandarla a vivere sotto un ponte.
Palesi tentativi di manipolazione dell’orientamento sessuale della bambina che un poco ricordano quelli della clinica di Londra dove la cultura no-gender diventa forma terapeutica invasiva utilizzando anche bambini autistici come cavie: come ben evidenziato in un precedente reportage di Gospa News.
ARRESTATI GLI PSICOLOGI DELL’ONLUS HANSEL E GRETEL
Il direttore scientifico dell’onlusn Hansel e Gretel Claudio Foti ora agli arresti domiciliari
Il terzo aspetto è il più inquietante per le sue implicazioni etiche, giudiziarie e sociali. Concerne il ruolo del Centro Studi Hansel e Gretel (CSHG) di Moncalieri (Torino), la onlus che gestiva le lucrose sedute piscoterapeutiche condotte con il metodo del “disvelamento progressivo” o “empatico”, che già vent’anni orsono aveva fatto scoppiare la devastante inchiesta sui cosidetti Diavoli della Bassa Modenese con una ventina di bambini sottratti alle famiglie per sospetti di violenze in molti casi mai accertate. Oggi il fondatore e direttore scientifico dell’Hansel e Gretel, Claudio Foti si trova ai domiciliari perché secondo il Gip “alterava lo stato psicologico attraverso suggestioni” e così “convinceva il minore dell’avvenuto abuso”, con la sua attuale compagna Nadia Bolognini.
Quest’ultima, psicologa, psicoterapeuta e direttore dell’area evolutiva CSHG era la relatrice di punta dei Convegni e Master dell’onlus, realizzati a cifre variabili dai 300 ai 1.650 euro per iscritto e, in alcuni casi, destinati alla Sie – Sviluppo Intelligenza Emotiva srl con sede a sempre Moncalieri allo stesso civico 8 di via Roma della Hansel e Gretel.
DAI PATROCINI ISTITUZIONALI AI DIAVOLI DELLA BASSA
Ad avvalorato l’attività del CSHG prima dello scandalo due partner istituzionali di rilievo, completamente estranei all’inchiesta emiliana, ma acclarati sostenitori del programma psicopedagogico di Hansel e Gretel. La Città di Torino, guidata dal sindaco 5Stelle Chiara Appendino, ha infatti concesso il patrocinio al Convegno tenutosi dal 14 al 16 febbraio 2019 nella Sala Atc torinese.
Ma è soprattutto la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma ad aver accreditato l’autorevolezza del dottor Foti e dei suoi collaboratori attraverso la realizzazione di Master di formazione professionale ed in ultimo anche del convegno tenutosi a Roma nella Sala Giovanni Paolo II il 28 aprile, con l’intervento della preside dell’istituto accademico suor Pina Del Core, relatrice di apertura insieme al direttore scientifico CSHG, ed esplicita fan dei piddini David Sassoli e Matteo Orfini come palesa nel suo profilo Twitter.
Ora però è proprio il quotidiano cattolico Avvenire, giornale della Conferenza Episcopale Italiana, ad evidenziare le lunghe oscure ombre sull’attività Hansel e Gretel. «Niente di nuovo, per chi conosce già le vicende analoghe avvenute venti anni fa nel Modenese, seguite fin dagli esordi da ‘Avvenire’ e oggi approdate nelle otto imperdibili puntate di ‘Veleno’ di Pablo Trincia – ha scritto la giornalista Lucia Bellaspiga in un articolo di domenica 7 luglio – Anche lì si verificò uno strano ‘picco’ di presunti abusi sui bambini, tant’è che una ventina furono prelevati la notte nelle case o al mattino a scuola e mai più fecero ritorno. Dopo le sedute con gli operatori della Hansel & Gretel (allora non c’era la Bolognini ma la prima moglie di Foti, Cristina Roccia) cominciarono uno a uno a raccontare di messe nere, sangue di cadaveri bevuto scoperchiando lapidi e bare in pieno giorno, decine di bimbi accoltellati sulle croci e decapitati da loro stessi. Orrori mai avvenuti (non mancava un solo bambino nei paesi), ma gli ‘esperti’ ci credettero e fioccarono allontanamenti definitivi, arresti, condanne. Anche gli assolti non rividero più i figli».
L’INTERROGAZIONE DELL’EX VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA
Una storia simile a quelle già narrate da Gospa News nel reportage sulla cooperativa Il Forteto, anch’essa di sinistra, e sull’esito della Comissione bicamerale d’inchiesta sui minori. A denunciare quel precedente caso nel marzo 1999 fu invece Carlo Giovanardi, allora vicepresidente della Camera, che presentò al ministro della Giustizia Oliviero Diliberto un’accorata interrogazione parlamentare per quattro fratellini portati via dalle forze dell’ordine nella notte del 12 novembre 1998. Ad essa non seguì un’ispezione ministeriale bensì l’arresto anche degli innocenti!
«Erano i primi atti del dramma poi noto come ‘I diavoli della Bassa Modenese’, anni di processi per presunti abusi, riti satanici e sacrifici umani, che si conclusero con il carcere per alcuni genitori, assoluzioni piene per altri (tra questi i genitori dei 4 fratellini, Lorena Morselli e Delfino Covezzi), sei adulti morti di dolore, tra i quali Delfino e don Giorgio Govoni, ritenuto il capo della setta e condannato a 14 anni, pienamente riabilitato post mortem – ricorda Giovanardi in un’intervista ad Avvenire – Una ventina i bambini spariti per sempre, anche i figli degli assolti. Com’è noto, psicologi e assistenti sociali di allora erano in gran parte gli stessi oggi coinvolti nell’inchiesta choc di Reggio Emilia ‘Angeli e Demoni’».L’ex senatore Carlo Giovanardi, già firmatario di un’interrogazione parlamentare sull’inchiesa dei Diavoli della Bassa Modenese
Oggi sono ben 17 le persone ai domiciliari e 27 quelle indagate in totale: oltre ai già menzionati si aggiungono dirigenti di servizi sociali, neuropsichiatri, psicoterapeuti, psicologi ed assistenti sociali. Tra i reati contestati a vario titolo ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso. Qual è la convergenza tra le due vicende? Lo spiega sempre l’ex senatore Giovanardi alla giornalista Bellaspiga nell’articolo di martedì 9 luglio.
«In entrambi i casi era la onlus piemontese Hansel&Gretel a condurre gli interrogatori dei bambini con il discusso metodo del ‘disvelamento progressivo’ del Cismai, e i risultati li vediamo. Una delle psicologhe di allora era Cristina Roccia, prima moglie di Claudio Foti, il fondatore di Hansel & Gretel oggi agli arresti insieme all’attuale moglie per il caso di Reggio Emilia. Oggi come allora i regali e le lettere dei genitori non venivano consegnati al bambino, che così si convinceva di esser stato abbandonato: allora comincia a parlare, dice tutto ciò che si desidera che dica».
IL CONVEGNO PATROCINATO DAL COMUNE DI TORINO
Nonostante questi tenebrosi trascorsi Claudio Foti e la sua onlus hanno pouto organizzare corsi di Alta Formazione promossi dal Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna e dall’Unione Val d’Enza ed hanno festeggiato i 30 anni di attività con un bel simposio patrocinato dal Comune di Torino nel febbraio scorso. «Il convegno “Nuovi strumenti per aiutare i bambini e gli adulti nella cura e nel cambiamento” risponde all’esigenza di diffusione di un metodo di lavoro che è stato validato nei 30 anni di vita del Centro studi Hansel e Gretel Onlus ed è in continua evoluzione – hanno scritto gli organizzatori sul sito – A partire dalla definizione del metodo dell’intelligenza emotiva, trasversale ad ogni intervento, verranno presi in esame la totalità degli ambiti in cui il Centro Studi Hansel e Gretel ha avuto modo di operare. L’intelligenza emotiva si dispiegherà nella descrizione di tecniche e strumenti che in questi 30 anni sono stati utilizzati nella cura del trauma per fronteggiare i fenomeni di abuso e maltrattamento ai danni di soggetti minorenni, sia da parte degli autori che delle piccole vittime».
«La violenza nelle sue diverse forme e modalità di espressione, i traumi che da questa ne derivano, la necessità di ascolto, l’intervento nelle scuole e nelle istituzioni – si legge ancora sul portale – Il convegno sarà finalizzato ad inquadrare l’intelligenza emotiva come strumento volto a limare le discriminazioni, proponendo una politica all’ascolto e all’astensione del giudizio che possa quindi essere funzionale al rafforzamento dei principi di coesione e di solidarietà sociale, di uguaglianza e di inclusione, di libertà democratica e di parità al di là del sesso, genere ed età».
Una strategia soft di propalazione della teoria no–gender evocata soprattutto in vari articoli anche molto pepati come quello che sul sito del CSHG riporta un dialogo tra lesbiche espunto dalla serie tv Sex Education di Netflix. Nonostante questi variopinti contributi che lasciano tralucere i colori dell’arcobaleno LGBT celato dietro le teorie della libera intelligenza emotiva, il centro studi è riuscito a gudagnarsi l’attenzione e la collaborazione di suor Pina Del Coro, presenza autorevole ad ogni importante convegno e master dell’onlus Hansel e Gretel.
Uno dei molto espliciti articoli sulla Sex Education pubblicati sul sito del Centro Studi Hansel e Gretel
I MASTER DI HANSEL E GRETEL CON IL DIPLOMA PONTIFICIO
«Il 28 aprile un Convegno approfondirà perché e come l’intelligenza emotiva può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà – scrive l’istituzione pontificia di tradizione salesiana – Il Convegno di studio è organizzato dalla Facoltà «Auxilium» e dal Centro Studi «Hänsel e Gretel onlus» di Torino con l’adesione dell’Associazione «Rompere il silenzio. La voce dei bambini» di cui è presidente lo stesso Foti.
Il convegno organizzato dalla Facoltà Pontificia Auxilium con l’onlus Hansel e Gretel
Su tali argomenti sono stati sviluppati anche Master in collaborazione tra l’istituzione vaticana e l’onlus. Ad esempio il corso da 1.800 euro previsto con vari moduli dal novembre 2018 all’aprile 2019 consentiva di conseguire Il Diploma di Master universitario di II livello rilasciato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma riconosciuto dalla Santa Sede.
«Una giornata intera per riflettere su «Sofferenza del bambino, ascolto empatico e intelligenza emotiva» a partire da alcuni interrogativi: Cos’è l’intelligenza emotiva? Perché può generare benessere e cambiamento? Perché può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà? – riporta ancora il sito dell’ente accredidato dalla Santa Sede in merito al simposio di aprile che ha visto relatrice la preside suor Pina Del Core – L’ascolto empatico delle emozioni è la premessa del prendersi cura. Il rispetto delle emozioni, di tutte le emozioni, è il fondamento dell’intervento di aiuto alle persone, in primis alle persone più fragili e bisognose come i bambini. L’intelligenza emotiva nel lavoro educativo e sociale, nell’impegno scolastico, nell’ascolto dei soggetti traumatizzati è una prospettiva e, nello stesso tempo una metodologia, per favorire la comunicazione tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, fra adulti e adulti. Per fare in modo che la sofferenza del bambino venga contenuta, riciclata e trasformata in occasione di crescita bisogna che la mente abbracci il cuore e che i genitori, gli educatori, i professionisti dell’infanzia sviluppino non solo competenze tecniche e culturali, ma anche e soprattutto competenze emotive e relazionali».
LA SUORA PASIONARIA DEL PD E DI CAROLA RACKETE
Sorella Pina del Core, preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium
Chissà cosa penserebbe Don Giovanni Bosco se dovesse leggere queste discettazioni tecnicistiche, così tanto psicologico-emotive e così poco spirituali-religiose, diffuse dal sito di una Facoltà Pontificia che dovrebbe far riferimento ai insegnamenti pedagogici cristiani del santo fondatore della Società Salesiana, senza gli annacquamenti tipici dell’epistemologia scientista…
Ma dall’analisi della pagina Twitter della psicologa e docente sorella Pina Del Core emerge chiaramente la sua passione incontenibile per la cultura cattocomunista con i rilanci dei tweet del neopresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, eurodeputato Pd, e del suo compagno di partito Matteo Orfini, parlamentare italiano, tra i protagonisti degli attacchi al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in difesa della Sea Watch e della capitana Carola Rackete.
I numerosi retweet di suor Pina Del Core dei messaggi degli esponenti del Pd e dei sostenitori di Sea Watch e Carola Rackete
Chissà quale reazione avrà avuto la sorella Del Core nel leggere su tutti i quotidiani d’Italia gli spezzoni delle 277 pagine con cui il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto – e confermato dopo l’interrogatorio – gli arresti domiciliari per Foti e la sua compagna Bolognini con cui ha condiviso Corsi di Formazione, Convegni e Master di valore accademico. Abbiamo scritto alla segreteria della Pontificia Facoltà Auxilium ma siamo ancora in attesa di risposta…
IL FUNERALE DEL PAPA’ PER ELABORARE IL DISTACCO
In quelle pagine vi sono le storie delle assurde ed in qualche caso atroci pressioni subite dai bambini, la violenza psicologica con cui venivano indotti a dire, e pian piano persino a credere, ciò che ‘dovevano’ dire, il tutto con l’ausilio di metodiche che, se non fossero state registrate e riprese dai Carabinieri, sembrerebbero incredibili. Qualche esempio. Una delle psicoterapeute vuole rimuovere la figura del padre dalla mente del piccolo: «Dobbiamo fare una cosa grossa – gli dice – sai qual è?, l’elaborazione del lutto… quel papà non esiste più come papà, è come fosse morto, dobbiamo fargli un funerale ». Chiaro perché i regali e le lettere portati dai genitori non venivano consegnati ai figli, sempre più certi di essere stati abbandonati.
I bambini – secondo il rapporto degli inquirenti – “anche in tenera età, subivano ore di lavaggi del cervello intercettati, dopo esser stati allontanati dalle famiglie attraverso le più ingannevoli attività” quali “relazioni mendaci, disegni artefatti con l’aggiunta mirata di connotazioni sessuali“ e addirittura ”terapeuti travestiti da personaggi cattivi delle fiabe in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male”.
Ed infine i “falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi di quella spacciata ai bambini per macchinetta dei ricordi”. Ovvero il Neurotek, un apparecchio inventato negli Usa che trasmette impulsi elettromagnetici al bimbo al fine di sollecitargli rivelazioni spontanee. Un macchinario di cui non è assolutamente contemplato l’utilizzo o la sperimentazione nel sistema sanitario italiano, tantomeno su minori ancor più fragili ed impressionabili perché strappati ai genitori.
LE CONFESSIONI SUL SATANISMO E LE LESIONI GRAVISSIME
Come nel caso dei Diavoli della Bassa Modenese tutte queste vessazioni hanno portato i bambini stessi a rivelare le cose più incredibili persino confessioni sul Satanismo. E’ quanto accaduto nel 2011 ad una bimba allontanata dai genitori per i loro problemi economici (come nella maggior parte dei casi segnalati nelo nostro precedente reportage) ma solo nel 2017 quandò iniziò le terapie a La Cura di Bibbiano con la psicologa Bolognini di CSGH “emersero racconti di abusi sessuali seriali, subiti da lei, dal fratello e dalla sorella da parte dei genitori”.
E ancora peggio: “Subito dopo la seduta con la citata terapeuta nel 2018 avrebbe iniziato a manifestare sintomi di una sorta di possessione demoniaca, giungendo a raccontare omicidi plurimi commessi dal padre quando lei aveva tra 2 e 4 anni… La notte di Halloween uomini mascherati portavano 5/6 persone per volta, immobilizzate con iniezioni presso la sua abitazione, ove il padre le uccideva e ove i bambini venivano poi stuprati”.
Violenze e pressioni piscologiche inenarrabili divenute cicatrici inguaribili nell’anima innocente dei piccoli. Ora quei bambini divenuti adolescenti “manifestano profondi segni di disagio” e in alcuni casi addirittura sono approdati alla tossicodipendenza e all’autolesionismo. Lo sostiene sempre il Gip del Tribunale avvalorando l’inchiesta della Procura e dei Carabinieri di Reggio Emilia ed il reato di lesioni gravissime proprio per i danni psicoloogici arrecati ai minori in affidamento. Nel dossier speciale di Radio Spada tutti i resoconti sulle terribili vicende di oggi e di vent’anni fa (link a fondo pagina).
Si spera che questa volta, a distanza di vent’anni, la giustizia sia in grado di capire chi sono i veri diavoli nascosti in questa nuova storia di Hansel e Gretel, ben più orrenda, soprattutto perché reale, della macabra favola originale. Nella quale i piccoli protagonisti diventano “buoni” assassini della strega, sospinta nel forno a bruciare, grazie alla fantasiosa produzione letteraria dei fratelli Grimm in quella Baviera del XVIII secolo dove erano già fioriti i primi Illuminati protomassoni ed anticristiani.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
Nessun commento:
Posta un commento