mercoledì 11 marzo 2020

QUALCOSA DI MISTERIOSO STA ACCADENDO NELL'ENTROTERRA CASERTANO



C'è qualcosa di sinistro e di misterioso che avviene nell'entroterra casertano da più di venti anni. Si parla in particolare del paese di Alvignanello e zone limitrofe al fiume Volturno. Si tratta di persone scomparse nel nulla, di avvistamenti di strani esseri rettiloidi, di animali trovati morti con soli due fori in gola e senza alcuno spargimento di sangue. Diverse spedizioni speleologiche hanno scoperto antri e caverne con altari, candele e simboli esoterici che fanno pensare ad un territorio infestato dal fenomeno occulto delle sette sataniche, a quanto pare molto diffuso in zona. Finora nessuno ha mai voluto aprire un’indagine sui misteriosi fatti che da anni (forse da secoli) interessano la zona di Alvignanello.
Animali trovati morti, uccisi con modalità misteriose, e nessuna spiegazione razionale. Neanche dai veterinari. Meno che mai dalle forze dell’ordine. Sono anni che il C.Ufo.M tenta di capirci qualcosa. Sono anni che il presidente del Centro Ufologico, Angelo Carannante, tenta di far capire che si tratta di un fenomeno sul quale bisognerebbe indagare seriamente. Ma niente. Nessuno ne vuole più parlare. “I fatti, dice il presidente del C.Ufo.M, si sono ripetuti. Poco tempo dopo quella assurda notte altre pecore sono state trovate uccise con le stesse modalità. E sono morti anche molti cani che le proteggevano”. Carannante sostiene che le nuove indagini debbano partire da molte impronte trovate nella zona. E definite, da alcuni veterinari, come “appartenenti ad un animale che deve aver subito un’alterazione genetica”. Ma lo scenario più complesso emerse qualche tempo fa quando un contadino del posto durante un sopralluogo nel suo terreno si imbatté nelle carcasse di alcune nutrie. La perplessità dell’uomo aumentò quando notò dei fori alla gola, dissanguamento totale e testa staccata dal corpo. Intorno alla carcassa spiccavano orme di grandi dimensioni a tre artigli, alcune si perdevano a pochi metri dal fiume. Non sono nuove queste testimonianze ad Alvignanello infatti già alcuni mesi prima, a marzo 2019, una contadina di Alvignanello riferì di aver visto due cani correre come terrorizzati da qualcosa, e sparire poi nel bosco. Tutto intorno riecheggiava un misterioso sibilo che la donna riuscì anche a registrare. Due giorni dopo un altro contadino rinvenne i resti intatti di un grosso cane nero che presentava dei profondi fori alla gola senza alcun segno di sbranamento. Le stesse modalità predatorie furono poi riscontrate anche su diversi ovini. Le metodologie di attacco ricordano molto quelle degli antichi usurpatori di sangue, i Chupacabras. Chi sono queste creature e dove dimorano? Entità aliene o esperimenti militari oscuri? Chupacabras non sono un fenomeno solo italiano, perché ne sono stati avvistati diversi anche in Cile e in tutto il territorio dell'America Latina. Ma pare non si tratti di un'alterazione genetica, ma semplicemente dell’ennesima prova dell’esistenza, in quella zona, del Chupacabras (succhia capre in lingua ispanica), una sorta di creatura aliena presente, sempre, nelle aree dove sono stati segnalati molti avvistamenti di Ufo. In Italia, nel Casertano, Alvignanello dal lontano 1954 è definito il "paese degli Ufo". Con il record di segnalazioni e anche una serie di casi sconcertanti. Come il rapimento alieno di un contadino della zona. E come il grande cerchio nel terreno ritrovato da un altro agricoltore nella sua proprietà. Qui i fatti sono due: o il territorio presenta una storia ancestrale di rituali magico-esoterici sin dall'antichità, che ha catalizzato da secoli forze occulte e incontrollabili nell'area, o sul territorio sono presenti strutture militari che effettuano strane sperimentazioni. Oppure entrambe le cose sono in qualche modo legate. 


Risultato immagini per basi americane dismesse Montevergine



In effetti nei dintorni di Alvignanello, a Monte Vergine, si trova un'ex base NATO dismessa. Nel 1966 divenne operativa la stazione militare NATO di Monte Vergine, gestita dalla United State Air Force in Europe (U.S.A.F.E.). Sono gli anni della "guerra fredda" e del Vietnam, la "sporca guerra". Quello di Monte Vergine era il più grande sito di comunicazione della Air Force in Italia, con un centinaio di uomini divisi tra la base e paesi circostanti. Vista la posizione che domina in tutte le direzioni, questa base avrà un ruolo da protagonista nelle comunicazioni internazionali della NATO per trenta anni. In particolare, qui operava il 2181mo Communication Squadron che faceva da ponte a tutte le comunicazioni radio tra America, Europa e Medio-Oriente. La base NATO di Monte Vergine faceva infatti parte di un sistema di basi collegate con una innovativa tecnologia, una dorsale che collegava la Spagna con il Medio Oriente, attraverso Italia, Grecia, Creta e Turchia. Tutta l’area è percorsa anche da un elaborato sistema di tunnel protetti da porte di ferro. A cosa servivano questi tunnel? Servivano come depositi “NASCO”. Nell’ottobre del 1956 fu costituita una speciale sezione del Servizio segreto Militare (SIFAR) denominata SAD (Studi speciali e addestramento del personale), a cui venne demandato il coordinamento generale della “Operazione Gladio”. Quest’ultima era costituita dalla struttura segreta della NATO denominata SB “Stay Behind”, finalizzata alla creazione di nuclei di resistenza in caso d’invasione sovietica. La SAD gestiva i depositi “Nasco”, letteralmente nascondigli di materiali vari per far fronte a eventuali invasioni URSS. In Italia i depositi Nasco erano 139. La CIA inviò materiali di carattere operativo da occultare in appositi nascondigli interrati nelle varie zone scelte. Monte Vergine era uno di questi ed i tunnel certamente servirono a questo scopo. Si pensa, tuttavia, che il sistema di tunnel scoperto a Monte Vergine sia qualcosa di più di un semplice sito di stoccaggio Nasco. L’estensione dei tunnel medesimi, l’ampiezza dei locali, i complessi sistemi di aerazione, di rifornimento idrico ed elettrico, la presenza di una sorta di mini ferrovia interna con una monorotaia per il trasporto di carrelli: tutto lascia supporre l’esistenza di una centrale operativa segreta nascosta sotto terra molto vasta e complessa. La centrale è stata prima dismessa e poi del tutto sgomberata, probabilmente nei primi anni Settanta. Per quanto attiene al rapporto con la base NATO vera e propria si ritiene che non ci fosse un collegamento funzionale, poiché la base NATO di Monte Vergine aveva solo funzione di gestione del sistema delle comunicazione intercontinentali.

In Campania, sarebbero diverse le basi militari americane sparse sul territorio tra attive e dismesse: Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato. Nisida [Na]. Base Us Army. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Difficile dire con certezza se queste basi venissero usate anche come laboratori per esperimenti bio-genetici, ma a qualcuno il sospetto è venuto. Già a partire dalla II guerra mondiale, in alcuni documenti venuti alla ribalta e tuttora in possesso in vari depositi segreti anglo-americani, risulta che migliaia di corpi di soldati uccisi in battaglia, scelti tra quelli che si erano dimostrati tra i più fanatici e i più sanguinari, furono trasportati e radunati presso un laboratorio segreto vicino a Koblenz, creandovi l'"SS.Kampf Gruppe Walhalla". Tali soldati riportati in vita come dei moderni mostri di Frankenstein erano del tutto privi di personalità, erano dei veri e propri morti-viventi, che si limitavano ad eseguire gli ordini tramite dei speciali fischietti ad ultrasuoni usando un codice particolare, chiaro e semplice. Si pensò così di inserire nel loro cervello un "cristallo di litio". Gli ultrasuoni avrebbero fatto vibrare tale cristallo inserito nel loro cranio e le vibrazioni si sarebbero trasmesse direttamente nel cervello, grazie al fenomeno fisico detto "di risonanza", dove una sorgente sonora entra in vibrazione se è investita da onde sonore di frequenza uguale alla propria. A distanza di molti anni, nessuno sa con precisione chi fossero quei soldati e cosa fu di loro. Comunque una cosa è certa: di tutte le unità SS quello fu il reparto che gli alleati non riuscirono mai a catturare. Inoltre, da un rapporto apparso sul sito greenreport.it risulta che gli Usa stiano realizzando "soldati mutanti" per uno scenario da incubo delle guerre prossime venture. Secondo il rapporto, gli organismi coinvolti in questi progetti testano sui soldati farmaci, protesi robotiche, terapia elettroshock, manipolazioni genetiche e altre tecniche con effetti collaterali o conseguenze a lungo termine ancora ignoti. Il quadro, nonostante questi avvertimenti, sembra ancora peggiore dell'utilizzo di droghe e stimolanti che è noto che le forze armate Usa somministrano ai soldati impegnati in interventi armati. I ricercatori dicono che siamo alle soglie di una nuova era nella tecnologia di miglioramento del personale militare che il governo dovrebbe rapidamente cominciare a pensare attentamente alle gravi implicazioni che questo comporta prima di inviare "super-soldati" sul campo di battaglia. Dunque, è possibile che nella zona di Alvignanello e delle basi militari dismesse si aggirino dei soldati mutanti o forze aliene demoniache risvegliate da rituali occulti? In ogni caso pare che qualcosa sia sfuggita al controllo militare dato che, almeno da circa 6/7 mesi, la zona è pattugliata da continui sorvoli di elicotteri neri senza insegne particolari o dell'esercito italiano del tipo Ab 212. Alcuni abitanti della zona hanno visto alcune gabbie sotto la carlinga degli elicotteri, e qualcuno ha sentito sparare tra i monti. Insomma, c'è un certo fermento militare da quelle parti come dimostrano queste foto.

 
Alieni e mutilazioni umane (video forte sconsigliato ad un pubblico sensibile)

Le indagini del ricercatore indipendente Vincenzo Tufano

L'indagine di Vincenzo Tufano sugli avvistamenti e incontri ravvicinati con un misterioso essere squamato, apparso, secondo le testimonianze, lungo le rive del fiume Volturno, nel Casertano, in un ipotetico triangolo compreso tra Avignanello, Ruviano e San Domenico, e dove sono state rinvenute decine di orme tre ungulate stagnate di campi magnetici. L’entità, appena si accorse di essere osservata, si occultò furtiva tra i canneti del Volturno. Furono numerosi i testimoni che registrarono singolari e agghiaccianti versi rauchi e metallici provenire dagli inesplorati  boschi circostanti. Il materiale sonoro d’inchiesta fu inviato all’analista Carmine Silvestri che dopo un attento studio classificò i misteriosi vocalizzi come ”non identificabili”. Il periodo è quello compreso tra Febbraio e Luglio 2019 quando numerosi testimoni riportarono gli avvistamenti di una strana creatura squamata alta circa 4 metri lungo la Valle del Volturno. Le indagini successive degli esperti portarono al rinvenimento di orme a tre artigli di dimensioni superiori ai 60 cm e in alcuni casi lunghe anche un metro a forma di enorme zoccolo con un foro posteriore, che sottoposte alle analisi dello Zoologo Dottor D’Arco ne confermarono la non compatibilità delle stesse con animali conosciuti. Emergeva un quadro strano dalle campagne di Alvignanello, sino a quando lo stesso corollario di eventi insoluti si arricchì di altri misteriosi fatti. Alcuni residenti del posto e contadini dichiararono di aver osservato tra alcuni rovi una misteriosa peluria squamosa, che rimase tale anche dopo alcune analisi. I luoghi principali d'azione furono le immediate vicinanze del fiume Volturno e corsi d'acqua collinari, tra i paesi casertani di Alvignanello e Ruviano. Tra le tante prove indiziare raccolte dal ricercatore Vincenzo Tufano e dai suoi collaboratori (calchi, testimonianze, registrazioni audio di anomali sibili sonori nella notte) spicca una singolare sostanza, ritrovata sul greto sabbioso e tra alcuni rovi, facente parte di un complesso materiale biologico di chiara origine rettiliana, le cui analisi hanno dato prova di un qualcosa di insolito ed estremamente complesso, non di origine convenzionale e in parte artificiale. Lo zoologo che ha analizzato il campione biologico ha parlato di una "seconda pelle" artificiale tipo "biotuta militare" di poliestere.


Alcune immagini di orme, calchi e tracce biologiche:
Strana sostanza biologica squamata mutante e fluorescente 
Orme tre ungulate (con tre grossi artigli)
Resti di un cane
Orme e calchi
Creatura rettiloide avvistata nella zona del Volturno
Resti di nutrie sbranate
L'immagine può contenere: 1 persona, barba e spazio all'aperto
Calco orma rettiloide

VIDEO ESPLICATIVI:







Il rettiloide del fiume Volturno, Vincenzo Tufano, Telejonio TV.



Speciale Telejonio: Rettiloidi: la pelle del Volturno.

Misterioso cimitero di ovini nei pressi del Volturno ritrovati con due fori in gola 


L'immagine può contenere: spazio all'aperto



Scoperta sconcertante quella fatta da alcuni attivisti nei pressi del Fiume Volturno, in località Alvignanello. Il rinvenimento di numerosi scheletri di ovini sotterrati, che emergevano da una zona salmastra e umida del greto sabbioso. La zona non sembra essere nuova a queste scoperte a dir poco macabre. Sempre nel medesimo luogo nel marzo dello scorso anno altri resti scheletrici di capra sconcertarono un giovane residente di Amorosi, il quale documentò l’evento con numerose foto. Due mesi prima, nel Gennaio del 2019, una moria di ovini e suini interessò la zona insieme anche al rinvenimento di numerosi animali selvatici morti. Il mistero di Alvignanello si infittisce sempre di più, e grazie alle foto trappole e ai droni potrebbe riservarci altri enigmi futuri. Secondo gli esperti accorsi sul posto gli ovini presentavano due fori alla gola come se fossero stati aggrediti al collo da un grosso cane o da un branco di lupi. Ma non vi erano orme compatibili con questi esemplari sul luogo del ritrovamento, né stranamente si evincevano segni di sbranamento o tracce di sangue, né sopra e né intorno alle carcasse. Impronte a tre artigli sul terreno mostravano la silhouette di orme del probabile aggressore, appartenenti a un animale che in modo singolare deambulava come gli esseri umani.

Misteriose scomparse nella zona e rituali occulti di stampo satanico


Il territorio del Volturno in Campania è noto agli abitanti della zona per essere anche macabro teatro di rituali satanici che potrebbero aver risvegliato forze fuori controllo. Diverse scomparse improvvise di persone del luogo hanno destato più di qualche sospetto sui luoghi e su attività occulte messe in atto da sedicenti satanisti proprio in quell'area. Infatti, pare ci sia un collegamento tra la morte di Maria Cirillo, trovata senza vita in un bosco del Monte Maggiore (Caserta) agli inizi del 2000, e la scomparsa di altre quattro persone, tutte anziane, sparite nello stesso periodo e di cui non sono state trovate più tracce. Per svelare quel mistero, rimasto senza spiegazione ormai da quasi 20 anni, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto un sopralluogo nel posto del ritrovamento, effettuato da Vigili del Fuoco e carabinieri, e ha fatto riesumare il corpo della donna.

Maria Cirillo, 86 anni, era scomparsa da Profeti, frazione di Liberi (Caserta) il 2 ottobre 1998, venne ritrovata morta vicino casa, in un bosco nel territorio di Fratte, circa quattro mesi dopo. In quattro anni, nelle stesse zone, scomparirono altre 4 persone: nessuna di loro fu mai ritrovata. Si tratta di Raffaele Izzo, 86 anni, di Pontelatone, sparito il 14 febbraio 1999; Vincenzo Santillo, di San Prisco, sparito il 12 agosto 1999; Giacinto Maioriello, 67 anni, di Castel di Sasso, scomparso il 18 ottobre 1999; Antonio Isolda, 65 anni, sparito il 29 novembre 2002. Santillo fu avvistato a Formicola, mentre di Isolda furono ritrovati i pantaloni, degli scontrini e un pacchetto di sigarette.




Le sparizioni erano avvenute tra i comuni di Liberi, Pontelatone, Formicola e Castel di Sasso, tutti vicini tra loro. All'epoca le indagini avevano tenuto in considerazione la pista dei riti satanici, quella dei rapimenti e persino quella di un serial killer di anziani. L'ipotesi esoterica era stata alimentata da voci che si rincorrono da anni sulle messe nere che verrebbero celebrate da una setta sul Monte Demonio, che si trova proprio nella zona delle sparizioni: sulla cima della montagna, anni fa, vennero ritrovati un altare rudimentale con delle croci e delle teste di bambola bruciate.



gianluigi russo 1



Ma il mistero delle sparizioni non finisce qui, perché il 18 ottobre 2013 sparisce in circostanze misteriose anche un giovane di 27 anni, Gianluigi Russo, di Mercogliano. Sono state inutili le ispezioni ai cancelli della ex  base Nato di Montevergine, dov’è stata ritrovata la Hyundai grigia del giovane. Sul suo personal computer e i-Pod sono stati ritrovati alcuni collegamenti a siti a contenuto satanico, oltre a diversi simboli esoterici. L'ipotesi degli inquirenti è quella di allontanamento volontario, come a dire, "se l'è cercata". E' ipotizzabile che Russo facesse parte di una setta a sfondo satanico o stava indagando su una pista molto pericolosa che si è rivelata fatale?


CINZIA PALMACCI



Fonti:








Si ringrazia il ricercatore indipendente Vincenzo Tufano per il materiale fotografico e bibliografico inviato per l'articolo.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Mercoledi 11 Marzo 2020
Mercoledì della II settimana di Quaresima

Risultato immagini per In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23)

Colletta
Sostieni sempre, o Padre, la tua famiglia
nell’impegno delle buone opere;
confortala con il tuo aiuto
nel cammino di questa vita
e guidala al possesso dei beni eterni.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ger 18,18-20)
Venite, e colpiamo il giusto.


Dal libro del profeta Geremìa

[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 30)
Rit: Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Mt 20,17-28)
Lo condanneranno a morte.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera:
Libera la nostra vita, Signore.

Perchè la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:
Perchè il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:
Perchè i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:
Perchè le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:
Perchè noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:
Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell'eversione.
Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.

O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Volgi con bontà lo sguardo, Signore,
alle offerte che ti presentiamo,
e per questo santo scambio di doni
liberaci dal dominio del peccato.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA II
La penitenza dello spirito

È veramente giusto renderti grazie,
è bello cantare la tua gloria,
Padre Santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Tu hai stabilito per i tuoi figli
un tempo di rinnovamento spirituale,
perché si convertano a te con tutto il cuore,
e liberi dai fermenti del peccato
vivano le vicende di questo mondo,
sempre orientati verso i beni eterni.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua lode: Santo...


Antifona di comunione
“Il Figlio dell’uomo è venuto
non per essere servito,
ma per servire e dare la sua vita
in riscatto per tutti gli uomini”. (Mt 20,28)


Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento, Signore Dio nostro,
che ci hai donato come pegno di immortalità,
sia per noi sorgente inesauribile di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La croce è sempre presente nel cuore di Gesù. È la meta della sua vita. Sarà un sacrificio liberamente offerto, e non solo un martirio: Gesù ben lo mostra annunciando con precisione ai suoi apostoli che cosa gli sarebbe accaduto. Certo, egli aggiunge che “il terzo giorno risusciterà”, ma si sente che ora è tutto rivolto alla passione che si avvicina. I sentimenti di Giacomo, di Giovanni e della loro madre appaiono molto umani. Questo bisogno di gloria, questo bisogno di apparire, esiste in ciascuno di noi. Il nostro io resta sempre più o meno occupato dal desiderio di dominare. Ma Gesù ci avverte come avverte Giacomo e Giovanni: se vogliamo essere con lui nella sua gloria, dobbiamo bere per intero il suo calice, cioè dobbiamo anche noi morire, fare la volontà del Padre, portare la nostra croce seguendo Gesù, senza cercare di sapere prima quale sia il nostro posto nel suo regno.
La reazione di sdegno degli altri dieci discepoli è anch’essa molto umana. E Gesù, seriamente, li invita a un rovesciamento totale di valori. Nella nuova comunità per la quale egli sta per dare la vita, il primo sarà l’ultimo, “appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”. Chiediamo la grazia di divenire servi, e servi davvero umili, pronti a soffrire e a sacrificarsi. Preghiamo Maria perché interceda per noi: ai piedi della croce, ciò che Maria chiede per i suoi figli è che abbiano parte, come lei e con lei, al sacrificio del suo Figlio.

Eutanasia. Il Belgio condanna a morte anche l’obiezione di coscienza

LE ABOMINAZIONI CHE ATTIRANO I CASTIGHI DEL CIELO....COSA C'ENTRA TUTTO QUESTO CON L'UMANITA'? RIFLETTETE BENE. IL CORONAVIRUS E' STATO FUNZIONALE ALLA MASSONERIA PER LA FORZOSA CHIUSURA DELLE CHIESE, ED ORA ANCHE IN ITALIA SI COMINCIA A PARLARE DI LASCIAR MORIRE I PIU' DEBOLI PER LIBERARE LETTI IN OSPEDALE. MEDITATE MEDICI, MEDITATE.....
  



Abolita in Belgio l’obiezione di coscienza. Smantellata, dichiarata fuori legge. Perché dal 5 marzo la legge è più chiara, chiarissima: nessuno può esimersi dal dare la morte al prossimo. Anzi. Secondo il Parlamento federale, che il 5 marzo scorso ha approvato le modifiche alla legislazione sull’eutanasia, se un medico considera annientare un malato, un depresso, un disabile, un anziano, un bambino, profondamente contrario alle proprie convinzioni religiose o al motivo stesso per cui ha deciso di indossare un camice e curare i pazienti, tale medico dovrà «trasmettere al paziente i contatti di un centro o di un’associazione specializzata nel diritto all’eutanasia». La legge specifica anche i soggetti a cui affidare il paziente, ovvero l’Admd (Associazione per il diritto alla morte con dignità) e la Leif (LevensEinde InformatieForum), associazioni che si battono per l’estensione di tale diritto anche nei casi di demenza e di persone semplicemente «stanche di vivere».

LA LEGGE CHE RICATTA OSPEDALI E HOSPICE

Secondo il Consiglio di Stato questo articolo rappresenta una violazione della libertà di coscienza, di medici, assistenti, volontari, infermieri, di chiunque lavori in reparto o in case di cura. Costringerli ad elargire direttamente o indirettamente l’eutanasia poi non è altro che un modo per tenere in scacco l’autonomia e la libertà delle strutture sanitarie, ospedali e hospice, che per statuto e missione si occupano di curare malati senza accelerare l’esito finale e fatale della loro esistenza. Le modifiche adottate obbligano infatti le istituzioni sanitarie ad accettare e digerire la pratica per il solo motivo che ormai «nessuna clausola scritta o non scritta può impedire a un medico di eseguire l’eutanasia in condizioni legali».

È già successo in Canada, dove attrezzarsi per procurare la morte ai malati è diventata la paradossale condizione per la sopravvivenza delle strutture nate per assisterli fino alla fine: è capitato all’Irene Thomas Hospice, struttura laica che offre cure palliative e assistenza 24 ore su 24 a persone in fin di vita nella città di Delta, e che dopo essersi rifiutata di proporre la morte come alternativa alle cure palliative, si è vista ritirare i fondi dal governo della British Columbia.

INIEZIONI DI LAICIZZAZIONE

Da quando è stato consentito (giugno 2016, con una legge federale) ed equiparato a un atto medico pari a quello di fornire terapie o cure palliative, il Medical Assistance in Dying (Maid) è diventato in Canada una soluzione rapida e low cost al problema del finanziamento sanitario. E in Belgio, dove è stata legalizzata fin dal settembre 2002, l’eutanasia è diventata a tutti gli effetti il trattamento clinico per eccellenza contro il dolore e, oggi più che mai, per la laicizzazione della società. La macabra normalizzazione della pratica è ormai attestata dai dati: erano 349 i fascicoli ricevuti dalla Commissione Federale per il controllo e la valutazione dell’eutanasia nel 2004, sono stati 2.655 quelli ricevuti nel 2019. Ora l’abolizione dell’obiezione di coscienza, prevista dalla legge stessa. E non è finita.

DAT VALIDE «PER SEMPRE»

In Belgio l’eutanasia va distinta dal suicidio medicalmente assistito, dalle cure palliative, dalla sedazione terminale, dall’interruzione dei trattamenti, in Belgio l’atto eutanasico è definito come «l’atto praticato da un terzo che pone intenzionalmente fine alla vita di una persona su domanda di questa». Tale domanda poteva essere oggetto di dichiarazione anticipata persistente e ripetuta nel tempo: ogni cinque anni, stabiliva la legge del 2002. Fino al 5 marzo. Oggi infatti non è più previsto alcun rinnovo: in base alla nuova proposta legislativa ogni dichiarazione firmata dopo il 1 gennaio 2020 resterà valida per sempre a meno che la persona che l’ha firmata decida di annullarla. Per capirci, nel solo 2019 hanno rinnovato le dichiarazioni anticipate ai sensi della vecchia legge 7.156 persone.

DAL DIRITTO AL DOVERE DI MORIRE (E UCCIDERE)

La legge del 2002 puntava a ridurre il rischio che una dichiarazione vecchia di troppi anni fosse l’ultima parola su un paziente non più capace di esprimere la propria volontà: cardine della legge nata per celebrare l’autodeterminazione del paziente è sempre stato il consenso. Oggi che del consenso dei pazienti il Belgio non sa più che farsene (ricordate tra gli altri l’orribile caso, raccontato qui da Tempi, che spinse perfino il dottor Ludo Van Opdenbosch ad abbandonare il suo posto alla Commissione di controllo dell’eutanasia al grido «Questa non è eutanasia, questo è omicidio»?) il consenso dei medici non poteva che valere meno del due di picche. Il diritto di morire, reclamato come espressione della moderna e progredita civiltà, non poteva che trasformarsi nel dovere di morire. E di dare la morte, lo dice la legge.

«Qui ad Aleppo, sotto le bombe e i missili, preghiamo per voi italiani»

E NOI PREGHIAMO PER VOI....APPROFITTIAMO DI QUESTI GIORNI PER PREGARE E FORMARE UNA CATENA D'AMORE CHE ABBRACCI IL MONDO INTERO. GRAZIE ALEPPO E FORZA. LA PREGHIERA DEI BIMBI E' PREZIOSA. SIETE FANTASTICI....




«Ad Aleppo abbiamo fatto esperienza della solidarietà, carità e tenerezza di tanti italiani che ci hanno aiutato durante la guerra. Ora siete voi in difficoltà ma è come se il coronavirus avesse colpito noi: come potremmo dimenticarvi?». Così padre Ibrahim Al Sabbagh, francescano della parrocchia latina di Aleppo, la seconda città per importanza e la capitale economica della Siria, una delle più colpite dalla guerra, spiega a tempi.it perché i bambini della sua parrocchia di San Francesco hanno pregato per tutti gli italiani durante la via crucis della seconda settimana di quaresima. «Sappiamo cosa vuol dire non potere mandare i figli a scuola e avere paura di uscire di casa».

Perché vi siete fermati a pregare per l’Italia?
Io ho conosciuto di persona tanti italiani, nostri amici e benefattori. È da più di due settimane che offro la messa per l’Italia e le persone colpite, invitando la gente a pregare per voi. Come potrei non farlo? Tra fine gennaio e inizio febbraio sono stato nel vostro paese e ho visto la preoccupazione negli occhi di tante persone. Questo mi ha amareggiato.


Ad Aleppo cadono ancora bombe e missili, soffrite il freddo e la fame, avete tempo per pensare anche ai nostri problemi?
Quando ho sentito che siete stati obbligati a chiudere le scuole e poi a bloccare la celebrazione delle messe, ho provato molto dolore perché mi è tornata alla mente la nostra sofferenza e la nostra incertezza: durante gli anni più brutti della guerra ogni volta che aprivamo le porte della chiesa, rischiavamo che ci cadesse un missile in testa. I genitori erano sempre indecisi, ogni giorno, se mandare i figli a scuola. Ma noi siamo una cosa sola, per questo preghiamo per voi: è come se la nostra sofferenza proseguisse nella seconda parte del nostro corpo, che siete voi. Voi in Italia, infatti, fate parte del nostro stesso corpo nella Chiesa. Come potremmo non pregare per voi?

Da quanto tempo lo fate?
Ormai la gente si è abituata al ritornello del prete che chiede di pregare per l’Italia. Succede da diverse settimane, poi però i 660 bambini del catechismo spontaneamente hanno proposto: offriamo la via crucis del secondo venerdì di quaresima per i bambini italiani che non possono andare a scuola. Anche loro infatti ricordavano gli anni in cui non potevano uscire di casa per via delle bombe.


Qual è oggi la situazione ad Aleppo?
Purtroppo i problemi aumentano. Stanno venendo fuori tante malattie che prima non c’erano e che sono sicuramente dovute alla guerra. Ogni singolo giorno spuntano nuovi casi di un cancro atroce che uccide i pazienti in poche settimane. E poi malattie cardiache e vascolari. Inoltre, a causa della guerra tutto è inquinato: l’acqua, il latte, il cibo, nessuno di noi sa davvero che cosa mangia, non ci sono controlli. Se guardo alla situazione con occhi umani, sono costretto a dire: vedo la fame, la mancanza di lavoro, le malattie, non c’è una prospettiva, non c’è futuro. Come si può sperare in una situazione così?

Una domanda che oggi si fanno anche tanti italiani.
Se guardiamo la realtà solo con occhi umani, siamo costretti a dire: non c’è speranza. Ma noi siriani di Aleppo in questi anni di guerra abbiamo imparato che non bisogna mai riporre la nostra speranza nelle sicurezze terrene. Si può avere speranza solo in Gesù Cristo, solo dal mistero della sua morte e risurrezione può nascere la speranza. Se infatti apriamo gli occhi della fede, possiamo vedere quanta tenerezza abbiamo sperimentato in questi anni. Dio si è fatto compagno di strada attraverso la preghiera di tante persone, che ci hanno aiutato. E la maggior parte di queste persone erano italiani. Gli italiani sono un popolo buono e generoso. Se ora preghiamo per voi è perché Cristo, fondamento della nostra speranza, ci invita a uscire da noi stessi e a guardare la sofferenza degli altri. Ora siete voi a soffrire e noi siamo con voi.


Che cosa sta facendo la Chiesa di Aleppo per aiutare la città a ripartire? Abbiamo lavorato su due binari. Il primo è quello dell’emergenza: abbiamo distribuito acqua potabile, pacchi alimentari, assistenza sanitaria, vestiti. Qui gli anziani hanno una pensione così bassa che non consente neanche di comprare un terzo delle medicine di cui hanno bisogno, mentre per quanto riguarda i neonati la gente non può permettersi pannolini e latte artificiale.

E il secondo binario?
Abbiamo sviluppato progetti di micro-economia per ricostruire la città. Abbiamo aiutato a ripartire 1.200 imprese, un numero enorme se si considera che nello stesso lasso di tempo il governatorato ne ha aiutate 5.000. E poi, grazie all’aiuto di numerosi ingegneri, abbiamo ricostruito in tutto 1.500 case, che avevano diversi livelli di danni. Il lavoro da fare è enorme. Purtroppo, mentre pensavamo che tutto andasse per il meglio, la crisi libanese ha causato il blocco dei conti correnti di tanti siriani, che si sono impoveriti, e di molte organizzazioni internazionali. Poi la guerra è ricominciata.

Parla del conflitto di Idlib, che vede contrapposti alla Turchia e ai terroristi il governo siriano e la Russia?
Sì, va avanti già da un mese e mezzo e sembra di essere tornati all’inizio della guerra. I missili cadono di nuovo sui nostri quartieri. Aleppo non è come Damasco o Latakia, dove la vita è ripartita: qui manca tutto e non si produce niente. Inflazione e caro vita ci mettono in enorme difficoltà. Nessuno può più permettersi un chilo di pomodori o cetrioli. Ieri un fruttivendolo mi raccontava che non sa più cosa portare in città, perché la gente non può permettersi di comprare nulla. Gli aleppini entrano nel suo negozio e gli chiedono un pomodoro o una mela, perché di più non possono acquistare. In tanti si informano sui prezzi e poi se ne vanno, perché sono troppo alti. Soffriamo la fame e preghiamo davvero che il coronavirus non arrivi mai qui.


Sareste in grado di affrontarlo?
Come potremmo? Se arriva qui, finirà tutto. Gli ospedali sono danneggiati per la guerra, dubito che potremmo affrontare una crisi del genere. Noi ci affidiamo a Dio, non abbiamo altro da fare.




martedì 10 marzo 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 10 Marzo 2020
Martedì della II settimana di Quaresima

Risultato immagini per In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola 

Antifona d'ingresso
Illumina i miei occhi, Signore, 
perché non mi addormenti nella morte; 
perché il mio nemico non dica: 
“Ho prevalso su di lui”. (Sal 13,4-5) 

Colletta
Custodisci, o Padre, la tua Chiesa 
con la tua continua benevolenza, 
e poiché, a causa della debolezza umana, 
non può sostenersi senza di te, 
il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo 
e la guidi alla salvezza eterna. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Is 1,10.16-20)
Imparate a fare il bene, cercate la giustizia.

Dal libro del profeta Isaìa

Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
«Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova».
«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 49)
Rit: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. 

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio. 

Canto al Vangelo (Ez 18,31) 
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù. 

VANGELO (Mt 23,1-12
Dicono e non fanno. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. 
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme: 
Donaci un cuore umile, Signore. 

Perchè i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo: 
Perchè coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo: 
Perchè i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo: 
Perchè i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo: 
Perchè questa eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo: 
Per i genitori e gli insegnanti che esercitano la difficile arte dell'educazione. 
Per gli animatori di associazioni, di gruppi e di attività parrocchiali. 

O Dio, che abbassi i superbi e innalzi gli umili, fa’ che nella corrispondenza alla vocazione battesimale, non cerchiamo l'affermazione di noi stessi, ma ciò che è giusto davanti a te e giova al bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Il sacrificio che ti offriamo, Signore, 
compia in noi la tua opera di santificazione, 
ci guarisca dai nostri egoismi, 
e ci renda partecipi dei beni eterni. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO DI QUARESIMA II 
La penitenza dello spirito 

È veramente giusto renderti grazie, 
è bello cantare la tua gloria, 
Padre Santo, 
Dio onnipotente ed eterno. 
Tu hai stabilito per i tuoi figli 
un tempo di rinnovamento spirituale, 
perché si convertano a te con tutto il cuore, 
e liberi dai fermenti del peccato 
vivano le vicende di questo mondo, 
sempre orientati verso i beni eterni. 
Per questo dono della tua benevolenza, 
uniti agli angeli e ai santi, 
con voce unanime 
cantiamo l’inno della tua lode: Santo... 

Antifona di comunione
Annunzierò tutte le tue meraviglie. 
In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Sal 9,2-3) 

Oppure: 
“Chi si innalza sarà abbassato 
e chi si abbassa sarà innalzato”. (Mt 23,12) 

Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre, la partecipazione alla tua mensa 
ci faccia progredire nell’impegno di vita cristiana, 
e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Sin dall’inizio della Quaresima Gesù ci incita a fare l’elemosina, a pregare e a digiunare non “per essere ammirati dagli uomini”, ma solamente per il Padre. Il nostro io cerca sempre di essere approvato, ama tutto ciò che lo mette in mostra, si compiace delle lusinghe. Non abbiamo paura di chiedere la morte di questo io, perché il nostro cuore possa finalmente risuscitare con Gesù. Guardiamo Maria, umile “serva del Signore”, nella quale si è incarnata, in tutta la sua logica d’amore, questa regola misteriosa: “Chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato”. Maria era immacolata, eppure Dio poteva immediatamente “vedere la sua umiltà”. Noi, che siamo peccatori, abbiamo bisogno di essere “abbassati”, e per questo l’umiliazione è un’ottima scuola. Chiediamo allo Spirito Santo di farci amare le umiliazioni. Smettiamo di affligerci per i nostri difetti, se essi possono contribuire ad umiliarci; rimpiangiamo solamente il peccato che è in noi. Si ama così poco l’essere umiliati! È una delle pratiche più difficili! Non scegliamo le umiliazioni, non cerchiamole, ma chiediamo a Dio di darci quelle di cui abbiamo bisogno, e sforziamoci di vivere nella gioia! 
L’umiliazione è una grazia, essa ci “abbassa”, ma, se noi l’accettiamo, essa ci immerge nella misericordia del cuore di Gesù, che ci “innalza” con lui sino al Padre.

lunedì 9 marzo 2020

Il coronavirus è una punizione divina

Il telepredicatore Rick Wiles della Flowing Streams Church di Vero Beach (Florida) ha concluso ieri sera il suo abituale programma TruNews annunciando che il diffondersi del cosiddetto “coronavirus” sarebbe una piaga inviata da Dio per purificare il mondo dei peccati all’avvicinarsi dell’apocalisse.


Wiles, che fece simili previsioni riguardo all’ebola nel 2014, ha affermato che “questo è un vero flagello che sta arrivando sulla Terra per emendarla dai peccati” e che “le piaghe sono le ultime tappe del giudizio finale”, puntualizzando che la Cina è un “governo comunista senza dio” ma che gli Stati Uniti non sono migliori.


“Osserviamo la ribellione spirituale di questo Paese, l’odio verso Dio, l’odio contro la Bibbia, l’odio della giustizia”, ​​ha detto Wiles. “Ormai in questa nazione ci sono solo persone disgustose e vigliacche che pervertono i più piccoli e addirittura gli fanno cambiare sesso. Sulle nostre tv e nei nostri film appaiono solo stupri, immoralità e lerciume”.

“Amici, l’Angelo della Morte potrebbe scorrazzare proprio ora per il pianeta”, ha continuato. “Questo è il momento di far pace con Dio… Il sangue di Gesù Cristo vi proteggerà. Non abbiate paura. Se vivete nel rispetto dei comandamenti divini, se il sangue di Cristo è su di voi, non avete motivo di temere questo Angelo della Morte. Ma quelli di voi che si oppongono alla Chiesa di Dio, che deridono Dio, attaccando i suoi servitori, farebbero meglio a farsi furbi, perché adesso c’è un Angelo della Morte a briglie sciolte pronto a rimettervi in riga”.


«Nelle acque di Pavia i super batteri resistenti ai farmaci»

«Nelle acque di Pavia i super batteri resistenti ai farmaci», mentre in Cina una mail avvertiva i medici di tacere....

I risultati dello studio dell’unità di Microbiologia dell’università «Sono immuni agli antibiotici, rischio polmoniti e infezioni»


I super-batteri farmaco resistenti, portatori di polmoniti, infezioni all’intestino e alle vie urinarie, sono in giro per la città. O meglio, nelle sue acque superficiali. Lo prova uno studio fatto da una squadra di ricercatori e professori dell’Unità di Microbiologia del dipartimento di Scienze clinico-chirurgiche dell’università di Pavia, squadra diretta da Roberta Migliavacca e Federica Marchesini.

Lo studio

«Abbiamo analizzato alcuni piccoli rigagnoli e stagni di Pavia – spiega la professoressa Roberta Migliavacca – Siamo andati nella zona della Vernavola vicino a San Genesio, al Vernavolino, alla lanca Montebolone, alla sorgente di viale Lodi e al Navigliaccio di via Brambilla. Abbiamo preso campioni da esaminare, per trovare quanti batteri, e quali, in ambiente naturale antropizzato, presentino resistenze agli antibiotici più comuni, come le penicilline, i beta lattamici, e i carbapenemici. Ciò che abbiamo scoperto è purtroppo preoccupante».

I risultati

Lo studio è stato fatto prendendo campioni d’acqua perché l’acqua è una miscela facile da analizzare, che può inglobare dentro di sé elementi differenti dell’ambiente esterno. Ecco i dati: a Pavia, in una misura tra 61 e mille millilitri è stata trovata una media di 27 specie di batteri farmaco resistenti. Tra questi il 66.6% sono del tipo Escherichia coli, che provoca infezioni intestinali; il 14.8% sono Klebsiella pneumoniae, che può essere causa di polmoniti; al 7.4% si segnala il tipo Citrobacter freundii, motivo di infezioni alle vie urinarie; al 7.4% c’è la Kluyvera intermedia, che dà infezioni ai tessuti; al 3.7% è l’Enterobacter aerogenes, causa ancora di infezioni alle vie urinarie.

Pericolo per tutti

«Le percentuali sono il segnale che l’insorgenza di organismi immuni agli antimicrobici, cioè di super-batteri, sta crescendo – dice Migliavacca – Nei centri urbani come Pavia, dove ci sono cliniche che somministrano ai loro pazienti gli antibiotici per le cure; dove nelle vicinanze ci sono campi agricoli o allevamenti, che usano gli antibiotici per fare crescere le piante e tenere in salute gli animali; è facile che si sviluppino batteri più forti, resistenti ai medicinali. Inoltre, i geni di resistenza si propagano, popolando il resto degli spazi cittadini». «Lanciamo l’allarme - chiarisce la docente - La farmaco resistenza nell’uomo è pure in aumento e, per impedirla, dobbiamo monitorare con attenzione l’utilizzo dei farmaci, diminuirlo. Altrimenti anche chi è sano può incappare in super-batteri e prendersi, ad esempio, una polmonite davvero pericolosa». 

QUELLA STRANA MAIL A WUHAN CHE VIETAVA LA DIVULGAZIONE


La mail spedita il 2 gennaio dall’Istituto di Virologia di Wuhan metteva in allarme la comunità scientifica cinese ed era perentoria su un punto: vietato divulgare. Niente. Nulla deve uscire dal Paese, su canali ufficiali e non ufficiali. Il mondo non deve sapere. «Il comitato sanitario nazionale richiede esplicitamente che tutti i dati sperimentali dei test, i risultati e le conclusioni relative a questo virus non siano pubblicati su mezzi di comunicazione autonomi», si legge nella lettera, cioé i social media. E ancora, «non devono essere divulgati ai media, compresi quelli ufficiali e le organizzazioni con cui collaborano». Si chiede di «rispettare rigorosamente quanto richiesto». E poi si fanno gli auguri. La direttrice dell’Istituto, Wang Yan Yi, la manda ai vari dipartimenti di virologia e ricerca dopo gli ordini di Pechino.

Gli auguri, però, sono fatti al mondo intero, visto che ancora oggi il mondo intero è sconvolto dal coronavirus, che nessuno sa come debellare. Le prime avvisaglie saranno di venti giorni dopo, quando l’epidemia arriva fino negli Usa, con un 35enne americano, che aveva fatto visita ai suoi familiari a Wuhan. Torna a casa malato: il 20 gennaio, in una clinica della contea di Snohomish nello Stato di Washington, il sanitari provano a trattare il paziente con metodi tradizionali, ma lui peggiora. Il 27 gennaio, la decisione di somministrargli un nuovo farmaco ancora in via di sperimentazione e non ancora approvato dalla Fda (l’organo federale di controllo americano). Si chiama «Remdesivir», è un antivirale concepito per contrastare il virus dell’ebola. Così, le condizioni del 35enne migliorano, il 30 gennaio i sintomi spariscono. I risultati vengono pubblicati sul New England Journal of Medicine il giorno successivo.


La «ricetta» non resta entro i confini Usa, ma il caso strano è la tempistica con cui la Cina si interessa al remdesivir. Il 21 gennaio, ovvero sei giorni prima che Washington tenti l’uso del farmaco anti-ebola, l’Istituto di Virologia della dottoressa Wang Yan Yi, avanza una richiesta del brevetto. Il motivo? Trattamento di pazienti malati di «nuovo coronavirus». Una richiesta che il centro scientifico tra i migliori al mondo, che fa parte della Cas (Chinese Academy of Science) ovvero la più grande organizzazione di ricerca del mondo, con 60 mila ricercatori e 114 istituti, pubblicherà solo il 4 febbraio sul suo sito. «Per il farmaco Remdesivir non ancora commercializzato in Cina - dicono - e che presenta barriere alla proprietà intellettuale, abbiamo chiesto un brevetto di invenzione cinese il 21 gennaio in conformità con la pratica internazionale e dal punto di vista della protezione degli interessi nazionali (resistenza al nuovo coronavirus nel 2019)». La Cina offriva, inoltre, di far contribuire le società straniere interessate alla prevenzione e al controllo dell’epidemia cinese (a quel punto uscita allo scoperto in tutto il mondo). «Per il momento non avremo bisogno dell’attuazione dei diritti rivendicati dal brevetto», concedevano i cinesi. «Speriamo di lavorare con società farmaceutiche straniere per ridurre al minimo l’impatto della prevenzione del controllo delle epidemie».


Tante le domande a cui le autorità cinesi dovrebbero rispondere, a partire dall’invio di nascosto della mail. Come ha potuto l’Istituto di Virologia di Wuhan prevedere che un farmaco ancora in fase sperimentale, e non approvato dalla Fda, potesse essere una soluzione a una materia di sicurezza nazionale, quando ancora il 21 gennaio non si erano neppure adottate le misure di sicurezza (quarantena per la città da cui è partito il contagio) necessarie a dichiarare lo stato di emergenza? Nella lettera, proprio nei giorni in cui Li Wenliang denunciava i casi di una nuova Sars, si fa cenno a una «polmonite le cui cause sono ignote». Si trattava del Covid-19? E perché i risultati dei test sul virus avrebbero dovuto non essere divulgati ai media? Tutte questioni a cui Wuhan e il governo di Xi Jinping, nonostante i rumors sempre più insistenti che circolano tra i loro cittadini, si rifiutano di rispondere.