mercoledì 11 marzo 2020

QUALCOSA DI MISTERIOSO STA ACCADENDO NELL'ENTROTERRA CASERTANO



C'è qualcosa di sinistro e di misterioso che avviene nell'entroterra casertano da più di venti anni. Si parla in particolare del paese di Alvignanello e zone limitrofe al fiume Volturno. Si tratta di persone scomparse nel nulla, di avvistamenti di strani esseri rettiloidi, di animali trovati morti con soli due fori in gola e senza alcuno spargimento di sangue. Diverse spedizioni speleologiche hanno scoperto antri e caverne con altari, candele e simboli esoterici che fanno pensare ad un territorio infestato dal fenomeno occulto delle sette sataniche, a quanto pare molto diffuso in zona. Finora nessuno ha mai voluto aprire un’indagine sui misteriosi fatti che da anni (forse da secoli) interessano la zona di Alvignanello.
Animali trovati morti, uccisi con modalità misteriose, e nessuna spiegazione razionale. Neanche dai veterinari. Meno che mai dalle forze dell’ordine. Sono anni che il C.Ufo.M tenta di capirci qualcosa. Sono anni che il presidente del Centro Ufologico, Angelo Carannante, tenta di far capire che si tratta di un fenomeno sul quale bisognerebbe indagare seriamente. Ma niente. Nessuno ne vuole più parlare. “I fatti, dice il presidente del C.Ufo.M, si sono ripetuti. Poco tempo dopo quella assurda notte altre pecore sono state trovate uccise con le stesse modalità. E sono morti anche molti cani che le proteggevano”. Carannante sostiene che le nuove indagini debbano partire da molte impronte trovate nella zona. E definite, da alcuni veterinari, come “appartenenti ad un animale che deve aver subito un’alterazione genetica”. Ma lo scenario più complesso emerse qualche tempo fa quando un contadino del posto durante un sopralluogo nel suo terreno si imbatté nelle carcasse di alcune nutrie. La perplessità dell’uomo aumentò quando notò dei fori alla gola, dissanguamento totale e testa staccata dal corpo. Intorno alla carcassa spiccavano orme di grandi dimensioni a tre artigli, alcune si perdevano a pochi metri dal fiume. Non sono nuove queste testimonianze ad Alvignanello infatti già alcuni mesi prima, a marzo 2019, una contadina di Alvignanello riferì di aver visto due cani correre come terrorizzati da qualcosa, e sparire poi nel bosco. Tutto intorno riecheggiava un misterioso sibilo che la donna riuscì anche a registrare. Due giorni dopo un altro contadino rinvenne i resti intatti di un grosso cane nero che presentava dei profondi fori alla gola senza alcun segno di sbranamento. Le stesse modalità predatorie furono poi riscontrate anche su diversi ovini. Le metodologie di attacco ricordano molto quelle degli antichi usurpatori di sangue, i Chupacabras. Chi sono queste creature e dove dimorano? Entità aliene o esperimenti militari oscuri? Chupacabras non sono un fenomeno solo italiano, perché ne sono stati avvistati diversi anche in Cile e in tutto il territorio dell'America Latina. Ma pare non si tratti di un'alterazione genetica, ma semplicemente dell’ennesima prova dell’esistenza, in quella zona, del Chupacabras (succhia capre in lingua ispanica), una sorta di creatura aliena presente, sempre, nelle aree dove sono stati segnalati molti avvistamenti di Ufo. In Italia, nel Casertano, Alvignanello dal lontano 1954 è definito il "paese degli Ufo". Con il record di segnalazioni e anche una serie di casi sconcertanti. Come il rapimento alieno di un contadino della zona. E come il grande cerchio nel terreno ritrovato da un altro agricoltore nella sua proprietà. Qui i fatti sono due: o il territorio presenta una storia ancestrale di rituali magico-esoterici sin dall'antichità, che ha catalizzato da secoli forze occulte e incontrollabili nell'area, o sul territorio sono presenti strutture militari che effettuano strane sperimentazioni. Oppure entrambe le cose sono in qualche modo legate. 


Risultato immagini per basi americane dismesse Montevergine



In effetti nei dintorni di Alvignanello, a Monte Vergine, si trova un'ex base NATO dismessa. Nel 1966 divenne operativa la stazione militare NATO di Monte Vergine, gestita dalla United State Air Force in Europe (U.S.A.F.E.). Sono gli anni della "guerra fredda" e del Vietnam, la "sporca guerra". Quello di Monte Vergine era il più grande sito di comunicazione della Air Force in Italia, con un centinaio di uomini divisi tra la base e paesi circostanti. Vista la posizione che domina in tutte le direzioni, questa base avrà un ruolo da protagonista nelle comunicazioni internazionali della NATO per trenta anni. In particolare, qui operava il 2181mo Communication Squadron che faceva da ponte a tutte le comunicazioni radio tra America, Europa e Medio-Oriente. La base NATO di Monte Vergine faceva infatti parte di un sistema di basi collegate con una innovativa tecnologia, una dorsale che collegava la Spagna con il Medio Oriente, attraverso Italia, Grecia, Creta e Turchia. Tutta l’area è percorsa anche da un elaborato sistema di tunnel protetti da porte di ferro. A cosa servivano questi tunnel? Servivano come depositi “NASCO”. Nell’ottobre del 1956 fu costituita una speciale sezione del Servizio segreto Militare (SIFAR) denominata SAD (Studi speciali e addestramento del personale), a cui venne demandato il coordinamento generale della “Operazione Gladio”. Quest’ultima era costituita dalla struttura segreta della NATO denominata SB “Stay Behind”, finalizzata alla creazione di nuclei di resistenza in caso d’invasione sovietica. La SAD gestiva i depositi “Nasco”, letteralmente nascondigli di materiali vari per far fronte a eventuali invasioni URSS. In Italia i depositi Nasco erano 139. La CIA inviò materiali di carattere operativo da occultare in appositi nascondigli interrati nelle varie zone scelte. Monte Vergine era uno di questi ed i tunnel certamente servirono a questo scopo. Si pensa, tuttavia, che il sistema di tunnel scoperto a Monte Vergine sia qualcosa di più di un semplice sito di stoccaggio Nasco. L’estensione dei tunnel medesimi, l’ampiezza dei locali, i complessi sistemi di aerazione, di rifornimento idrico ed elettrico, la presenza di una sorta di mini ferrovia interna con una monorotaia per il trasporto di carrelli: tutto lascia supporre l’esistenza di una centrale operativa segreta nascosta sotto terra molto vasta e complessa. La centrale è stata prima dismessa e poi del tutto sgomberata, probabilmente nei primi anni Settanta. Per quanto attiene al rapporto con la base NATO vera e propria si ritiene che non ci fosse un collegamento funzionale, poiché la base NATO di Monte Vergine aveva solo funzione di gestione del sistema delle comunicazione intercontinentali.

In Campania, sarebbero diverse le basi militari americane sparse sul territorio tra attive e dismesse: Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato. Nisida [Na]. Base Us Army. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Difficile dire con certezza se queste basi venissero usate anche come laboratori per esperimenti bio-genetici, ma a qualcuno il sospetto è venuto. Già a partire dalla II guerra mondiale, in alcuni documenti venuti alla ribalta e tuttora in possesso in vari depositi segreti anglo-americani, risulta che migliaia di corpi di soldati uccisi in battaglia, scelti tra quelli che si erano dimostrati tra i più fanatici e i più sanguinari, furono trasportati e radunati presso un laboratorio segreto vicino a Koblenz, creandovi l'"SS.Kampf Gruppe Walhalla". Tali soldati riportati in vita come dei moderni mostri di Frankenstein erano del tutto privi di personalità, erano dei veri e propri morti-viventi, che si limitavano ad eseguire gli ordini tramite dei speciali fischietti ad ultrasuoni usando un codice particolare, chiaro e semplice. Si pensò così di inserire nel loro cervello un "cristallo di litio". Gli ultrasuoni avrebbero fatto vibrare tale cristallo inserito nel loro cranio e le vibrazioni si sarebbero trasmesse direttamente nel cervello, grazie al fenomeno fisico detto "di risonanza", dove una sorgente sonora entra in vibrazione se è investita da onde sonore di frequenza uguale alla propria. A distanza di molti anni, nessuno sa con precisione chi fossero quei soldati e cosa fu di loro. Comunque una cosa è certa: di tutte le unità SS quello fu il reparto che gli alleati non riuscirono mai a catturare. Inoltre, da un rapporto apparso sul sito greenreport.it risulta che gli Usa stiano realizzando "soldati mutanti" per uno scenario da incubo delle guerre prossime venture. Secondo il rapporto, gli organismi coinvolti in questi progetti testano sui soldati farmaci, protesi robotiche, terapia elettroshock, manipolazioni genetiche e altre tecniche con effetti collaterali o conseguenze a lungo termine ancora ignoti. Il quadro, nonostante questi avvertimenti, sembra ancora peggiore dell'utilizzo di droghe e stimolanti che è noto che le forze armate Usa somministrano ai soldati impegnati in interventi armati. I ricercatori dicono che siamo alle soglie di una nuova era nella tecnologia di miglioramento del personale militare che il governo dovrebbe rapidamente cominciare a pensare attentamente alle gravi implicazioni che questo comporta prima di inviare "super-soldati" sul campo di battaglia. Dunque, è possibile che nella zona di Alvignanello e delle basi militari dismesse si aggirino dei soldati mutanti o forze aliene demoniache risvegliate da rituali occulti? In ogni caso pare che qualcosa sia sfuggita al controllo militare dato che, almeno da circa 6/7 mesi, la zona è pattugliata da continui sorvoli di elicotteri neri senza insegne particolari o dell'esercito italiano del tipo Ab 212. Alcuni abitanti della zona hanno visto alcune gabbie sotto la carlinga degli elicotteri, e qualcuno ha sentito sparare tra i monti. Insomma, c'è un certo fermento militare da quelle parti come dimostrano queste foto.

 
Alieni e mutilazioni umane (video forte sconsigliato ad un pubblico sensibile)

Le indagini del ricercatore indipendente Vincenzo Tufano

L'indagine di Vincenzo Tufano sugli avvistamenti e incontri ravvicinati con un misterioso essere squamato, apparso, secondo le testimonianze, lungo le rive del fiume Volturno, nel Casertano, in un ipotetico triangolo compreso tra Avignanello, Ruviano e San Domenico, e dove sono state rinvenute decine di orme tre ungulate stagnate di campi magnetici. L’entità, appena si accorse di essere osservata, si occultò furtiva tra i canneti del Volturno. Furono numerosi i testimoni che registrarono singolari e agghiaccianti versi rauchi e metallici provenire dagli inesplorati  boschi circostanti. Il materiale sonoro d’inchiesta fu inviato all’analista Carmine Silvestri che dopo un attento studio classificò i misteriosi vocalizzi come ”non identificabili”. Il periodo è quello compreso tra Febbraio e Luglio 2019 quando numerosi testimoni riportarono gli avvistamenti di una strana creatura squamata alta circa 4 metri lungo la Valle del Volturno. Le indagini successive degli esperti portarono al rinvenimento di orme a tre artigli di dimensioni superiori ai 60 cm e in alcuni casi lunghe anche un metro a forma di enorme zoccolo con un foro posteriore, che sottoposte alle analisi dello Zoologo Dottor D’Arco ne confermarono la non compatibilità delle stesse con animali conosciuti. Emergeva un quadro strano dalle campagne di Alvignanello, sino a quando lo stesso corollario di eventi insoluti si arricchì di altri misteriosi fatti. Alcuni residenti del posto e contadini dichiararono di aver osservato tra alcuni rovi una misteriosa peluria squamosa, che rimase tale anche dopo alcune analisi. I luoghi principali d'azione furono le immediate vicinanze del fiume Volturno e corsi d'acqua collinari, tra i paesi casertani di Alvignanello e Ruviano. Tra le tante prove indiziare raccolte dal ricercatore Vincenzo Tufano e dai suoi collaboratori (calchi, testimonianze, registrazioni audio di anomali sibili sonori nella notte) spicca una singolare sostanza, ritrovata sul greto sabbioso e tra alcuni rovi, facente parte di un complesso materiale biologico di chiara origine rettiliana, le cui analisi hanno dato prova di un qualcosa di insolito ed estremamente complesso, non di origine convenzionale e in parte artificiale. Lo zoologo che ha analizzato il campione biologico ha parlato di una "seconda pelle" artificiale tipo "biotuta militare" di poliestere.


Alcune immagini di orme, calchi e tracce biologiche:
Strana sostanza biologica squamata mutante e fluorescente 
Orme tre ungulate (con tre grossi artigli)
Resti di un cane
Orme e calchi
Creatura rettiloide avvistata nella zona del Volturno
Resti di nutrie sbranate
L'immagine può contenere: 1 persona, barba e spazio all'aperto
Calco orma rettiloide

VIDEO ESPLICATIVI:







Il rettiloide del fiume Volturno, Vincenzo Tufano, Telejonio TV.



Speciale Telejonio: Rettiloidi: la pelle del Volturno.

Misterioso cimitero di ovini nei pressi del Volturno ritrovati con due fori in gola 


L'immagine può contenere: spazio all'aperto



Scoperta sconcertante quella fatta da alcuni attivisti nei pressi del Fiume Volturno, in località Alvignanello. Il rinvenimento di numerosi scheletri di ovini sotterrati, che emergevano da una zona salmastra e umida del greto sabbioso. La zona non sembra essere nuova a queste scoperte a dir poco macabre. Sempre nel medesimo luogo nel marzo dello scorso anno altri resti scheletrici di capra sconcertarono un giovane residente di Amorosi, il quale documentò l’evento con numerose foto. Due mesi prima, nel Gennaio del 2019, una moria di ovini e suini interessò la zona insieme anche al rinvenimento di numerosi animali selvatici morti. Il mistero di Alvignanello si infittisce sempre di più, e grazie alle foto trappole e ai droni potrebbe riservarci altri enigmi futuri. Secondo gli esperti accorsi sul posto gli ovini presentavano due fori alla gola come se fossero stati aggrediti al collo da un grosso cane o da un branco di lupi. Ma non vi erano orme compatibili con questi esemplari sul luogo del ritrovamento, né stranamente si evincevano segni di sbranamento o tracce di sangue, né sopra e né intorno alle carcasse. Impronte a tre artigli sul terreno mostravano la silhouette di orme del probabile aggressore, appartenenti a un animale che in modo singolare deambulava come gli esseri umani.

Misteriose scomparse nella zona e rituali occulti di stampo satanico


Il territorio del Volturno in Campania è noto agli abitanti della zona per essere anche macabro teatro di rituali satanici che potrebbero aver risvegliato forze fuori controllo. Diverse scomparse improvvise di persone del luogo hanno destato più di qualche sospetto sui luoghi e su attività occulte messe in atto da sedicenti satanisti proprio in quell'area. Infatti, pare ci sia un collegamento tra la morte di Maria Cirillo, trovata senza vita in un bosco del Monte Maggiore (Caserta) agli inizi del 2000, e la scomparsa di altre quattro persone, tutte anziane, sparite nello stesso periodo e di cui non sono state trovate più tracce. Per svelare quel mistero, rimasto senza spiegazione ormai da quasi 20 anni, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto un sopralluogo nel posto del ritrovamento, effettuato da Vigili del Fuoco e carabinieri, e ha fatto riesumare il corpo della donna.

Maria Cirillo, 86 anni, era scomparsa da Profeti, frazione di Liberi (Caserta) il 2 ottobre 1998, venne ritrovata morta vicino casa, in un bosco nel territorio di Fratte, circa quattro mesi dopo. In quattro anni, nelle stesse zone, scomparirono altre 4 persone: nessuna di loro fu mai ritrovata. Si tratta di Raffaele Izzo, 86 anni, di Pontelatone, sparito il 14 febbraio 1999; Vincenzo Santillo, di San Prisco, sparito il 12 agosto 1999; Giacinto Maioriello, 67 anni, di Castel di Sasso, scomparso il 18 ottobre 1999; Antonio Isolda, 65 anni, sparito il 29 novembre 2002. Santillo fu avvistato a Formicola, mentre di Isolda furono ritrovati i pantaloni, degli scontrini e un pacchetto di sigarette.




Le sparizioni erano avvenute tra i comuni di Liberi, Pontelatone, Formicola e Castel di Sasso, tutti vicini tra loro. All'epoca le indagini avevano tenuto in considerazione la pista dei riti satanici, quella dei rapimenti e persino quella di un serial killer di anziani. L'ipotesi esoterica era stata alimentata da voci che si rincorrono da anni sulle messe nere che verrebbero celebrate da una setta sul Monte Demonio, che si trova proprio nella zona delle sparizioni: sulla cima della montagna, anni fa, vennero ritrovati un altare rudimentale con delle croci e delle teste di bambola bruciate.



gianluigi russo 1



Ma il mistero delle sparizioni non finisce qui, perché il 18 ottobre 2013 sparisce in circostanze misteriose anche un giovane di 27 anni, Gianluigi Russo, di Mercogliano. Sono state inutili le ispezioni ai cancelli della ex  base Nato di Montevergine, dov’è stata ritrovata la Hyundai grigia del giovane. Sul suo personal computer e i-Pod sono stati ritrovati alcuni collegamenti a siti a contenuto satanico, oltre a diversi simboli esoterici. L'ipotesi degli inquirenti è quella di allontanamento volontario, come a dire, "se l'è cercata". E' ipotizzabile che Russo facesse parte di una setta a sfondo satanico o stava indagando su una pista molto pericolosa che si è rivelata fatale?


CINZIA PALMACCI



Fonti:








Si ringrazia il ricercatore indipendente Vincenzo Tufano per il materiale fotografico e bibliografico inviato per l'articolo.

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