mercoledì 8 maggio 2019

Il cambiamento climatico porta alla violenza, crimine e aggressività, migranti i più colpiti


Uno studio dell’Università di Padova, ha rilevato che l’inquinamento e il cambiamento climatico portano alla violenza, crimine e aggressività, i migranti più colpiti.

Lo dice anche il Cielo.....

IL CLIMA NON SARÁ PIÚ LO STESSO 22 Ottobre PROFEZIA GESÙ CRISTO

Nuovi studi mettono in relazione il cambiamento climatico con patologie come psicosi, depressione e solastalgia. Sul nostro pianeta il clima sta cambiando e questo ha conseguenze dirette sul modo in cui viviamo, ci muoviamo e sulla nostra salute. L’Università di Padova fa un elenco degli effetti di questa metamorfosi: eventi catastrofici, cambiamenti subacuti, come la desertificazione, o cronici, come l’innalzamento delle temperature. I disastri naturali, purtroppo hanno un impatto diretto sulla mortalità, meno capiamo invece come le alterazioni del clima, possano far aumentare le patologie cardiovascolari e respiratorie, e diffondere malattie come la dengue.


Il cambiamento climatico influisce sullo stato fisico

Si è arrivato a determinare come il cambiamento climatico influisca negativamente sullo stato fisico, mentre non è ancora chiaro su quello mentale. Gli eventi catastrofici hanno un impatto immediato sulla psiche provocando disturbi post traumatici da stress e disturbi da lutto persistente e complicato.

È stato studiato che l’innalzamento delle temperature porta all’aggressività, violenza, crimine e instabilità sociale. Da dire anche che circostanze estreme, hanno un’azione immediata sulla biologia cellulare, alterando ritmi biologici, neurotrasmettitori e ormoni.

È stato studiato che dove il cambiamento climatico è molto alto, favorisce l’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol. Questo fenomeno è chiamato, solastalgia: le persone non riconoscono più il Mondo che hanno intorno, che a causa dei rapidi cambiamenti, gli risulta totalmente diverso da dove sono nati e cresciuti.

I migranti sono i più colpiti da psicosi

Sono stati fatti studi su migranti arrivati dai Paesi africani, ed è emerso che nel lungo periodo, trovandosi in una realtà completamente diversa dalla loro, si determina un deterioramento nella salute mentale. È stato documentato che nelle popolazioni emigrate, il numero di soggetti colpiti da psicosi, è tre volte superiore alla media. Un cambio di ambiente drastico e la perdita di supporto sociale, accentua problemi già presenti. Un programma adeguato di accoglienza, può migliorare in parte questa situazione.


L’Italia è tra i Paesi a bassa esposizione e di conseguenza si è attrezzata poco per questi problemi. Gli effetti del cambiamento climatico sulla salute mentale saranno maggiori in quei Paesi che non potranno predisporre adeguati servizi sociali e sanitari di supporto.

Gli anziani sono quelli che maggiormente vengono devastati, mentre per quanto riguarda i bambini, si riprendono meglio perché hanno una maggiore elasticità.

Una volta che gli studi saranno ad uno stadio più avanzato, la prevenzione sarà una delle armi da mettere in campo, e formando del personale che lavora nell’ambito della salute mentale, preparare le comunità ad essere consapevoli, di che cosa si va incontro.

Fondamentale sarà anche predisporre un’accoglienza programmata, anche qui con personale specializzato, per i migranti.

PROPONIMENTO DEL GIORNO



Nella relazione con le persone cercherò di dare più spazio all'ascolto senza imporre sempre il mio parere.


8 MAGGIO E PRIMA DOMENICA DI OTTOBRE SUPPLICA ALLA SANTA VERGINE DI POMPEI


8 MAGGIO

MADONNA DI POMPEI
Risultati immagini per immagini della madonna di pompei

SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
(da recitarsi l'8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno)
I. - O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.
Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.

Ave, o Maria...

II. - È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

Ave, o Maria...

III. - Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.
Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.
Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.

Ave, o Maria...

Chiediamo la benedizione a Maria.

Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.
Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. 
Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.
Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.

Salve Regina...
(vero testo della Supplica scritta dal beato Bartolo Longo)


NOVENA ALLA MADONNA DI POMPEI
(dal 29 aprile al 7 maggio)

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio , ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

1. O Vergine Immacolata, Regina del Rosario, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull'antica terra di Pompei. Da quel luogo dov'erano adorati idoli e demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi i tesori delle celesti misericordie. Da quel trono, o Vergine pietosa, rivolgi, o Madre, sopra di me gli occhi tuoi ed abbi pietà: ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati a me come a tanti altri vera Madre di misericordia: "Monstra te esse Matrem"; mentre con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Sovrana e Regina.
Salve, o Regina...

2. Ai piedi del tuo trono, gloriosa Signora, l'anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni… In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. Là Tu come Regina delle Vittorie levasti la tua voce potente per chiamare d'ogni parte d'Italia e del mondo i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio. Muoviti a pietà: Tu che sei l'aiuto dei cristiani, liberami da queste tribolazioni in cui verso, Tu che sei la vita nostra, trionfa della morte che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui si trova esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute.
Salve, o Regina...

3. Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati perché ricorsi a Te con fede, m'infonde coraggio d'invocarti a mio soccorso. Tu promettesti a San Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io con il Rosario in mano Ti chiamo, o Madre, all'osservanza se. Tu stessa operi continui delle tue materne promesse. Tu stessa operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli ad onorarti nel tempio di Pompei. Tu vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Con il cuore sulle labbra con viva fede Ti chiamo e T'invoco: Madre mia, Madre cara, Madre bella, Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non tardare ancora a stendermi la mano tua potente per salvarmi: il ritardo, mi porterebbe alla rovina.
Salve, o Regina...

4. A chi dovrò ricorrere, se non a Te che sei sollievo dei miserabili, conforto degli abbandonati, consolazione degli afflitti? Lo confesso, sono indegno di ricevere grazie. Ma Tu sei Speranza di chi dispera, grande Mediatrice tra l'uomo e Dio, potente nostra Avvocata presso il trono dell'Altissimo, Rifugio dei peccatori! Di' una parola in mio favore al tuo Figliolo: egli ti esaudirà. Chiedigli, Madre, questa grazia di cui tanto ho bisogno... Tu puoi ottenermela: Tu, Speranza mia, mia Consolazione, mia Dolcezza, Vita mia. Così spero e così sia.
Salve, o Regina...

5. Vergine e Regina del Santo Rosario, Figlia del Padre Celeste, Madre dei Figlio divino, Sposa dello Spirito Santo, Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, impetra questa grazia a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna…; Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudii, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi: Te la domando per il Cuore dei tuo Gesù, per quei nove mesi che lo portasti in seno, per la sua morte di croce, per il suo Nome santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso, Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Amen.
Salve, o Regina....

LITURGIA DI OGGI



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  
  



 PRIMA LETTURA 

At 8,1-8
Dagli Atti degli Apostoli

In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samarìa.
Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere.
Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.


  SALMO  

Sal 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza dòmina in eterno.


 VANGELO 

Gv 6,35-40
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

lunedì 6 maggio 2019

Sindaco Pd spende 50mila € per questa statua di ‘satanasso’ – Video


E' LUI IL LORO VERO PADRONE.....UNA STATUA CHE RICHIAMA NEANCHE TROPPO VELATAMENTE LA PEDOFILIA

In un comune in provincia di Bologna è comparsa una statua piuttosto ambigua che sta scatenando non poche polemiche.

Il comune di Vergato pare abbia sborsato la stratosferica cifra di cinquanta mila euro per la realizzazione di questa opera.

Le reazioni non tardano ad arrivare: c’è chi la contesta per l’estetica e chi va molto più a fondo parlando addirittura di occultismo.

Alcuni esponenti politici hanno parlato di questa statua: da Senatori della Repubblica a candidati alle prossime elezioni europee.
La statua di Lucifero che sovrasta il mondo

La statua dello scultore Luigi Ontani inaugurata dal sindaco del PD Massimo Gnudi è diventata la pietra dello scandalo.

L’opera denominata da alcuni “inno a Lucifero” è costata ben 150.000 euro, un terzo dei quali (50.000) pubblici.


La statua è stata collocata in Piazza Giovanni XXIII alla presenza del Sindaco Gnudi, dell’artista Ontani e di un piccolo numero di cittadini.

Uno dei post più “complottisti” apparso su Facebook parla di una statua di “Lucifero con vistoso fallo in erezione, piede caprino, corna in testa, lana su una coscia su due e occhi da tutte le parti, specie dietro alle spalle, tiene sulle spalle un bimbo, con ali di farfalla Monarch e un piede di pollo su due. Ai suoi piedi, il Mondo preda del Serpente. Di fianco Tritone con due seni enormi. Nell’ombelico del pedofilo celebrato in pompa magna, l’Occhio degli Illuminati..”

Su questa vicenda si è espresso anche il Senatore Simone Pillon che scrive sul suo profilo Facebook:

“Quasi quasi credevo fosse uno scherzo, invece è tutto vero. Il sindaco sinistro di Vergato (BO) ha inaugurato una imponente statua di un satanasso con tanto di corna e di pene vistosamente eretto, che porta sulle spalle un bambino con ali di farfalla. Se per i crocifissi vogliono le tendine io chiedo una colata di cemento per nascondere definitivamente questa porcheria.”


Anche Mirko De Carli, candidato per il Popolo della Famiglia alle prossime europee scrive:

“Andrò di persona a Vergato (Bologna) per chiedere al sindaco di rimuovere questa statua. Offendere gli italiani a spese dei contribuenti è qualcosa di riprovevole. Non basta l’indignazione, serve l’azione”.






PROPONIMENTO DEL GIORNO


Penserò a Gesù spesso, anche ogni quarto d'ora.


LITURGIA DI OGGI



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  
  



  PRIMA LETTURA 

At 6,8-15
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.


  SALMO  

Sal 118
Beato chi cammina nella legge del Signore.

Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.

Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;
insegnami i tuoi decreti.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.


 VANGELO 

Gv 6,22-29
Dal Vangelo secondo Giovanni

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

sabato 4 maggio 2019

FARMACI E CURE IN ITALIA: ACCESSO NEGATO

L’accesso ai farmaci e alle strutture sanitarie, ossia il diritto ad essere curato, non è una realtà per tutti. Non è solo una questione di mancanza di strutture o di risorse, a volte si tratta di un’inefficace distribuzione dei farmaci stessi o di costi troppo elevati per accedervi. Non stiamo parlando del Burundi o di un altro paese tra i più sottosviluppati, ma dell'Italia. Ebbene sì. Con il reddito di cittadinanza è emerso in tutta la sua tragicità il dato del disagio di moltissimi italiani che non possono permettersi di entrare in farmacia nemmeno per un'aspirina. Diritto alle cure, accesso negato. E non è solo questione di tempi biblici tra la sperimentazione e la commercializzazione. Infatti, una volta approvato in Europa, un nuovo farmaco arriva nelle mani di un paziente tedesco in media dopo 119 giorni. Ma un paziente italiano dovrà aspettarne 402 e uno serbo addirittura 925. A dirlo è un report di Iqvia pubblicato da Efpia, l’associazione europea delle industrie del farmaco, sui dati di 29 Paesi. Emerge una mappa delle disparità nell’accesso alla cure: rispetto all’attesa media di 426 giorni la variabilità è ampia e l’Italia si colloca al 14esimo posto per la “rapidità” con cui i nuovi medicinali giungono ai pazienti. I dati si riferiscono al periodo 2015-2017. Il confronto con il triennio 2014-2016 non ci fa onore: l’attesa per gli italiani è cresciuta di 19 giorni.

Ma il dato più allarmante in Italia è la povertà
Le famiglie povere spendono in farmaci il 54% del proprio budget sanitario (contro il 40% delle altre famiglie) perché investono meno in prevenzione. Spendono per il dentista solo 2,35 euro mensili (24,83 le altre). 13,7 milioni di individui risparmiano su visite mediche e accertamenti. Ma il SSN copre solo il 59,4% della spesa farmaceutica. 

Nel 2018, 539 mila poveri non si sono potuti permettere le cure mediche e i farmaci di cui avevano bisogno. Si tratta mediamente del 10,7% dei poveri assoluti italiani.

La richiesta di farmaci (993 mila nel 2018) è aumentata del 22% nel quinquennio 2013-2018. Servono soprattutto farmaci per il sistema nervoso (32%), l’apparato muscolo-scheletrico (16%), il tratto alimentare e metabolico (13,4%), l’apparato respiratorio (8,7%) e le patologie dermatologiche (6,3%).

Anche quest’anno, inoltre, più 13 milioni di persone hanno limitato le spese per visite e accertamenti.

È quanto emerge dal Rapporto 2018 “Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci” promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e BFResearch e realizzato, con il contributo incondizionato di IBSA, dall’Osservatorio Donazione Farmaci (organo di ricerca di Banco Farmaceutico).

Il Rapporto 2018, presentato presso la sede di Aifa il 13 novembre scorso, si è avvalso del contributo del comitato tecnico scientifico composto da Giancarlo Rovati, Gian Carlo Blangiardo, Massimo Angelelli (CEI), Silvio Garattini (Istituto Mario Negri), Francesco Soddu(Caritas Italiana), Marco Bregni (Associazione Medicina e Persona) Roberto Rossini (ACLI), Francesco Rocca (Croce Rossa) e Antonello Zangrandi.

A causa di spese più urgenti (perché non rinviabili), le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere.

In particolare, possono “permettersi” solo 117 euro l’anno (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l’anno per curarsi (+8 euro rispetto all’anno precedente).

Per le famiglie indigenti, inoltre, la quota principale della spesa sanitaria è destinata ai medicinali: 12,30 euro mensili, pari al 54% del totale. Il resto destina ai farmaci solo il 40% della spesa sanitaria, perché investe maggiormente in prevenzione.

In tal senso, è particolarmente sintomatica le spesa delle persone in stato di indigenza per i servizi odontoiatrici: 2,35 euro mensili, contro 24,83 euro del resto della popolazione. Non è un caso che la cattiva condizione del cavo orale sia diventato un indicatore dello stato di povertà (economica e culturale).

La strategia del risparmio coinvolge 5,66 milioni di famiglie e 13,7 milioni di individui, configurandosi come un vero e proprio comportamento di massa.

Nel triennio 2014-16 la percentuale di italiani, tra le famiglie non povere, che ha limitato il numero di visite e accertamenti è passato dal 24 al 20%. La quota, invece, è aumentata tra le famiglie povere, passando dal 43,4% al 44,6%.

Nonostante questa strategia di contenimento della spesa sanitaria a proprio carico, i dati ufficiali indicano una progressiva divaricazione tra la spesa pubblica (in riduzione) e quella privata (in aumento).

In particolare, la quota di spesa per assistenza farmaceutica non sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale e a carico totale delle famiglie sfiora il record storico, passando al 40,6% rispetto al 37,3% dell’anno precedente.

Dal più recente bilancio demografico diffuso dall’Istat, nel 2017 i morti, in Italia, sono stati 649mila, 34mila in più rispetto al 2016. Nel 2015, i morti sono stati 50mila in più rispetto al 2014. Nell’ultimo secolo, solo nel corso della seconda guerra mondiale (1941-1944) e nel 1929 si registrano picchi analoghi. 

Per l’Agenzia Italiana del Farmaco, il cui obiettivo primario è la tutela della salute attraverso i medicinali, è fondamentale realizzare sinergie tra le Istituzioni, gli enti no profit e l’intera filiera del farmaco con l’obiettivo di eliminare quelle barriere socio-economiche, culturali e geografiche che possono ostacolare l’accesso alle terapie. Il bisogno terapeutico è uguale per tutti i cittadini e non può conoscere limitazioni. Le analisi messe a disposizione da Banco Farmaceutico attraverso l’Osservatorio sulla povertà sanitaria rappresentano un importante contributo di conoscenza sia per analizzare la situazione socio-economica del nostro Paese e le sue ricadute sulla salute pubblica che per individuare strategie di politica sanitaria che tengano conto della correlazione esistente tra la povertà e lo stato di salute dei cittadini. Sono davvero troppe le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi il minimo indispensabile per sopravvivere. 

Il nostro Paese è caratterizzato da una cultura del dono che si esprime in maniera particolarmente visibile durante la Giornata di Raccolta del Farmaco, quando centinaia di migliaia di cittadini donano un medicinale per chi è più sfortunato.

Dunque, la strada per cambiare le cose è che la  cultura del dono si diffonda sempre più anche tra le istituzioni e le aziende farmaceutiche e che quest’ultime inizino a contemplare la donazione non più come un’eccezione, ma come parte del proprio modello di sviluppo imprenditoriale destinato al bene di tutta la comunità.

CINZIA PALMACCI

Inimica Vis – Lettera Enciclica sulla massoneria

1. Custodi di quella fede a cui le nazioni cristiane van debitrici del loro morale e civile riscatto, Noi mancheremmo ad uno dei Nostri supremi doveri, se non levassimo spesso e ben alto la voce contro l’empia guerra, onde si tenta, diletti figli, rapirvi sì prezioso tesoro. Di questa guerra, ammaestrati ormai da lunga e dolorosa esperienza, voi ben conoscete le terribili prove, e nel vostro cuore di cattolici e di italiani altamente la deplorate. E veramente si può essere italiani di nome e di affetto, e non risentirsi delle offese che si fanno tuttodì a quelle divine credenze, che sono la più bella delle nostre glorie, che dettero all’Italia il primato sulle altre nazioni ed a Roma lo scettro spirituale del mondo: che sulle rovine del paganesimo e delle barbarie fecero sorgere il mirabile edifizio della cristiana civiltà? Si può essere di mente e di cuore cattolici e mirare con occhio asciutto in quella terra medesima nel cui grembo l’adorabile nostro Redentore si degnò stabilire la sede del suo regno, impugnate le sue dottrine, oltraggiato il suo culto, combattuta la sua chiesa, osteggiato il suo Vicario, perdute tante anime redente col suo Sangue, la porzione più eletta del suo gregge, un popolo stato per ben diciannove secoli a lui sempre fedele, esposto ad un continuo e presentissimo pericolo di apostatar dalla fede, e sospinto in una via di errori e di vizi, di materiali miserie e di morale abiezione? Diretta ad un tempo contro la patria celeste e la terrena, contro la religione dei nostri padri e la civiltà trasmessaci con tanto splendore di scienze, lettere ed arti da loro, la guerra di cui parliamo, voi la capite, diletti figli, è doppiamente scellerata, e rea non meno di umanità offesa che di offesa divinità. Ma d’onde essa muove principalmente se non da quella setta massonica, della quale discorremmo a lungo nell’Enciclica Humanum genus del 20 aprile 1884 e nella più recente del 15 ottobre 1890 indirizzata ai Vescovi, al Clero e al popolo d’Italia? Con queste due Lettere strappammo dal viso della massoneria la maschera onde si velava agli occhi dei popoli, e la mostrammo nella cruda sua deformità, nella sua tenebrosa e funestissima azione.
2. Ci restringiamo questa volta a considerarne i deplorevoli effetti rispetto all’Italia. Insinuatasi infatti già da gran tempo sotto le speciose sembianze di società filantropica e redentrice dei popoli, nel nostro bel paese, e per via di congiure, corruttele e di violenze giunta finalmente a dominare l’Italia e questa medesima Roma, a quanti disordini, a quante sciagure non ha essa in poco più di sei lustri spalancata la via? Mali grandi in sì breve giro di tempo ha veduto e patito la patria nostra. La religione dei nostri padri è stata fatta segno a persecuzioni di ogni sorta, col satanico intento di sostituire al cristianesimo il naturalismo, al culto della fede il culto della ragione, la morale così detta indipendente alla morale cattolica, al progresso dello spirito quello della materia. Alle sante massime e leggi del Vangelo si è osato contrapporre leggi e massime che possono chiamarsi il codice della rivoluzione, e un insegnamento ateo ed un verismo abbietto alla scuola, alla scienza, alle arti cristiane. Invaso il tempio del Signore, si è dissipata con la confisca dei beni ecclesiastici la massima parte del patrimonio necessario ai santi ministeri, assottigliato con la leva dei chierici oltre i limiti dell’estremo bisogno il numero dei sacri ministri. Se l’amministrazione dei sacramenti non fu potuta impedire, si cerca però in tutti i modi d’introdurre e promuovere matrimoni, e funerali civili. Se ancora non si riuscì a strappare affatto dalle mani della Chiesa l’educazione della gioventù ed il governo degli istituti di carità, si mira sempre con sforzi perseveranti a tutto laicizzare, che val quanto dire a cancellare da tutto l’impronta cristiana. Se della stampa cattolica non si è potuto soffocare la voce, si fece di tutto per screditarla ed avvilirla.
3. E pur di osteggiare la religione cattolica, quali parzialità e contraddizioni! Si chiusero monasteri e conventi; e si lasciano moltiplicare a lor grado logge massoniche e covi settari. Si proclamò il diritto di associazione: e la personalità giuridica, di cui associazioni di ogni colore usano ed abusano, è negata ai religiosi sodalizi. Si bandì la libertà dei culti e intanto odiose intolleranze e vessazioni si riserbano proprio a quella che è la religione degli italiani, ed a cui perciò dovrebbe assicurarsi rispetto e patrocinio sociale. A tutela della dignità e indipendenza del Papa si fecero proteste e promesse grandi; e voi vedete a quali vilipendi venga quotidianamente fatta segno la Nostra persona. Qualsiasi specie di pubbliche manifestazioni trova libero il campo; solamente or l’una or l’altra delle dimostrazioni cattoliche o è vietata o disturbata. S’incoraggiano nel seno della Chiesa scismi, apostasie, ribellioni ai legittimi superiori; i voti religiosi e segnatamente la religiosa ubbidienza si riprovano come cose contrarie alla libertà e dignità umana: e intanto vivono impunite empie congreghe, che legano con giuramenti nefandi i loro adepti, ed esigono anche nel delitto ubbidienza cieca ed assoluta. Senza esagerare la potenza massonica attribuendo all’azione diretta e immediata di lei tutti i mali che nell’ordine religioso presentemente ci travagliano, nei fatti che abbiam ricordato e in molti altri che potremmo ricordare, si sente il suo spirito; quello spirito che, nemico implacabile di Cristo e della Chiesa, tenta tutte le vie, usa tutte le arti, si prevale di tutti i mezzi per rapire alla Chiesa la sua figlia primogenita, a Cristo la nazione prediletta, sede del suo Vicario in terra e centro della cattolica unità. L’influenza malefica ed efficacissima di questo spirito sulle cose nostre non occorre oggi congetturarla da pochi e fuggevoli indizi, nè argomentarla dalla serie dei fatti che da trenta anni si succedono. Inorgoglita dai successi, la setta stessa ha parlato alto e ci ha detto ciò che fece in passato, ciò che si propone di fare in avvenire. Le pubbliche potestà, consapevoli o no, essa le riguarda in sostanza come propri strumenti: il che vuol dire che della persecuzione religiosa che ha tribolato e tribola l’Italia nostra, l’empia setta mena vanto come di opera principalmente sua, di opera eseguita spesso con altre mani, ma per modo immediato o mediato, diretto o indiretto, di lusinga o di minaccia, di seduzione o di rivoluzione, ispirata, promossa, incoraggiata, aiutata da lei.
4. Dalle rovine religiose alle sociali brevissima è la via. Non più sollevato alle speranze e agli amori celesti il cuore dell’uomo, capace e bisognoso dell’infinito, gittasi con ardore insaziabile sui beni della terra: ed ecco necessariamente, inevitabilmente una lotta perpetua di passioni avide di godere, di arricchire, di salire e quindi una larga ed inesausta sorgente di rancori, di scissure, di corruttele, di delitti. Nella nostra Italia morali e sociali disordini non mancavano certo anche prima delle presenti vicende; ma che doloroso spettacolo non ci porge essa i nostri dì. Nelle famiglie è assai menomato quell’amoroso rispetto che forma le domestiche armonie; l’autorità paterna è troppo sovente sconosciuta e dai figli e dai genitori; i dissidi sono frequenti, i divorzi non rari. Nelle città crescono ogni dì le discordie civili, le ire astiose tra i vari ordini della cittadinanza, lo sfrenamento delle generazioni novelle che cresciute all’aura di malintesa libertà non rispettano più nulla né in alto né in basso, gl’incitamenti al vizio, i delitti precoci, i pubblici scandali. Lo Stato invece di star pago all’alto e nobilissimo ufficio di riconoscere, tutelare, aiutare nella loro armoniosa universalità i divini e gli umani diritti, si crede quasi arbitro di essi, e li disconosce o li restringe a capriccio. L’ordine sociale infine è generalmente scalzato nelle sue fondamenta. Libri e giornali, scuole e cattedre, circoli e teatri, monumenti e discorsi politici, fotografie e arti belle, tutto cospira a pervertire le menti e corrompere i cuori. Intanto i popoli oppressi e ammiseriti fremono; le sette anarchiche si agitano; le classi operaie levano il capo e vanno ad ingrossar le file del socialismo, dell’anarchia; i caratteri si fiaccano, e tante anime non sapendo più né degnamente patire, né virilmente redimersi dai patimenti, abbandonano da se stesse, col suicidio, codardamente la vita.
5. Ecco i frutti che a noi italiani ha recato la setta massonica. E dopo ciò essa ardisce di venire innanzi magnificando le sue benemerenze verso l’Italia, e di dare a Noi e a tutti coloro che, ascoltando la Nostra parola, rimangono fedeli a Gesù Cristo, il calunnioso titolo di nemici della patria. Quali siano verso la nostra penisola i meriti della rea setta, ormai, giova ripeterlo, lo dicono i fatti. I fatti dicono che il patriottismo massonico non è che un egoismo settario, bramoso di tutto dominare, signoreggiando gli Stati moderni che nelle mani loro raccolgono ed accentrano tutto. I fatti dicono che, negl’intendimenti della massoneria, i nomi d’indipendenza politica, di uguaglianza, di civiltà, di progresso miravano ad agevolare nella patria nostra l’indipendenza dell’uomo da Dio, la licenza dell’errore e del vizio, la lega di una fazione a danno degli altri cittadini, l’arte dei fortunati del secolo di godersi più agiatamente e deliziosamente la vita, il ritorno di un popolo redento col divin sangue alle divisioni, alle corruttele, alle vergogne del paganesimo.
6. E non accade meravigliarsi di ciò. Una setta che dopo diciannove secoli di cristiana civiltà si sforza di abbattere la Chiesa cattolica, e di reciderne le divine sorgenti; che, negatrice assoluta del soprannaturale, ripudia ogni rivelazione, e tutti i mezzi di salute che la rivelazione ci addita; che pei disegni e le opere sue fondasi unicamente e interamente sopra una natura inferma e corrotta come è la nostra; tale setta non può essere altro che il sommo dell’orgoglio, della cupidigia spoglia, la sensualità corrompe; e quando queste tre concupiscenze giungono al grado estremo, le oppressioni, gli spogliamenti, le corruttele seduttrici, via via allargandosi, prendono dimensioni smisurate, diventano oppressione, spogliamento, fomite corruttore di tutto un popolo.
7. Lasciate dunque che, rivolgendo a voi la Nostra parola, vi additiamo la massoneria come nemica ad un tempo di Dio, della Chiesa e della nostra patria. Riconoscetela come tale praticamente una volta; e con tutte le armi, che ragione, coscienza e fede vi pongono in mano, schermitevi da sì fiero nemico. Niuno si lasci illudere dalle sue belle apparenze, niuno allettare dalle sue promesse, sedurre dalle sue lusinghe, atterrire dalle sue minacce. Ricordatevi che essenzialmente inconciliabili tra loro sono cristianesimo e massoneria; sì che aggregarsi a questa è un far divorzio da quello. Tale incompatibilità tra le due professioni di cattolico e di massone ormai, diletti figli, non potete ignorarla: ve ne avvertirono apertamente i Nostri Predecessori, e Noi per ugual modo ve ne ripetemmo altamente l’avviso. Coloro pertanto che per somma disgrazia han dato il nome ad alcuna di queste società di perdizione, sappiano che sono strettamente tenuti a separarsene, se non vogliono restar divisi dalla comunione cristiana, e perdere l’anima loro nel tempo e nell’eternità. Sappiano altresì i genitori, gli educatori, i padroni e quanti han cura di altri, che obbligo rigoroso li stringe d’impedire al possibile che entrino nella rea setta i loro soggetti, o che, entrati, vi rimangano.
8. Preme poi, in cosa di tanta importanza e dove la seduzione ai dì nostri è cosa facile, che il cristiano si guardi dai primi passi, tema i più leggeri pericoli, eviti ogni occasione, prenda le più sollecite precauzioni, usi insomma, secondo il consiglio evangelico, pur serbando in cuore la semplicità della colomba, tutta la prudenza del serpente. I padri e le madri di famiglia si guardino dall’accogliere in casa e di ammettere all’intimità delle confidenze domestiche persone ignote, o almeno quanto a religione non conosciute abbastanza; procurino invece di accertarsi prima che sotto il manto dell’amico, del maestro, del medico, o di altro benevolo non si celi un astuto arruolatore della setta. Oh in quante famiglie il lupo penetrò in veste d’agnello! Bella cosa sono le svariatissime società, che oggi in ogni ordine di sociale attinenza con fecondità prodigiosa sorgono da per tutto: società operaie, di mutuo soccorso, di previdenza, di scienze, di lettere, di arti, e simiglianti; e quando siano informate da buono spirito morale e religioso, tornano certamente proficue e opportune. Ma poiché qui pure, anzi qui specialmente è penetrato e penetra il veleno massonico, si abbiano per generalmente sospette, e si evitino le società che, sottraendosi ad ogni influsso religioso, possono facilmente essere dirette e dominate più o meno da massoni, come quelle che, oltre a porgere aiuto alla setta, ne sono, può dirsi, il semenzaio e il tirocinio. A società filantropiche, di cui non ben conoscano la natura e lo scopo, non si ascrivano facilmente le donne senza essersi prima consigliate con persone sagge e sperimentate, giacché passaporto alla merce massonica è spesso quella ciarliera filantropia, contrapposta con tanta pompa alla carità cristiana. Con gente sospetta di appartenere alla massoneria o a sodalizi ad essa aggregati procuri ognuno di non aver amicizia o dimestichezza: dai loro frutti li conosca e li fugga. E non solo di coloro che, palesemente empi e libertini, portano in fronte il carattere della setta, ma di quelli si eviti il tratto familiare, che si occultano sotto la maschera di universale tolleranza, di rispetto a tutte le religioni, di smania di voler conciliare le massime del Vangelo e le massime della rivoluzione, Cristo e Belial, la Chiesa di Dio e lo Stato senza Dio. Libri e giornali che stillano il tossico dell’empietà e che attizzano negli umani petti il fuoco delle cupidigie sfrenate e delle sensuali passioni; circoli e gabinetti di lettura, ove lo spirito massonico si aggira cercando chi divorare, siano al cristiano, e ad ogni cristiano, luoghi e stampa che fanno orrore.
9. Se non che, trattandosi di una setta che ha tutto invaso, non basta tenersi contro di lei in sulle difese, ma bisogna coraggiosamente uscire in campo ed affrontarla. Il che voi, diletti figli, farete, opponendo stampa a stampa, scuola a scuola, associazione ad associazione, congresso a congresso, azione ad azione. La massoneria si è impadronita delle scuole pubbliche; e voi con le scuole private, con quelle di zelanti ecclesiastici e di religiosi dell’uno e dell’altro sesso contendetele l’istruzione e l’educazione della puerizia e gioventù cristiana, e soprattutto i genitori cristiani non affidino l’educazione dei loro figli a scuole non sicure. Essa ha confiscato il patrimonio della pubblica beneficenza; e voi supplite col tesoro della privata carità. Nelle mani dei suoi adepti ha ella messo le Opere pie: e voi quelle che da voi dipendono affidatele a cattolici istituti. Ella apre e mantiene case di vizio; e voi fate il possibile per aprire e mantenere ricoveri all’onestà pericolante. A’ suoi stipendi milita una stampa religiosamente e civilmente anticristiana; e voi con l’opera e col danaro aiutate, promuovete, propagate la stampa cattolica. Società di mutuo soccorso ed istituti di credito sono fondati da lei a pro dei suoi partigiani; e voi fate altrettanto non solo pei vostri fratelli, ma per tutti gl’indigenti, mostrando che la vera e schietta carità è figlia di colui che fa sorgere il sole e cadere la pioggia sui giusti e sui peccatori.
10. Questa lotta del bene col male si estenda a tutto, e cerchi, in quanto è possibile, di riparare tutto. La massoneria tiene frequenti congressi per concertar nuovi modi di combattere la Chiesa; e voi teneteli frequentemente per meglio intendervi intorno ai mezzi e all’ordine della difesa. Ella moltiplica le sue logge; e voi moltiplicate circoli cattolici e comitati parrocchiali, promuovete associazioni di carità e di preghiera, concorrete a mantenere ed accrescere lo splendore del tempio di Dio. La setta, non avendo più nulla a temere, mostra oggi il viso alla luce del giorno; e voi, cattolici italiani, fate anche voi aperta professione della vostra fede, ad esempio dei gloriosi vostri antenati, che innanzi ai tiranni, ai supplizi, alla morte la confessavano intrepidi e l’autenticavano con la testimonianza del sangue. Che più? Si sforza la setta di asservire la Chiesa, e di metterla, umile ancella, ai piedi dello Stato? E voi non cessate di chiederne e, dentro le vie legali, di rivendicarne la dovuta libertà e indipendenza. Cerca essa di lacerare l’unità cattolica, seminando nel clero stesso zizzania, suscitando contese, fomentando discordie, aizzando gli animi all’insubordinazione, alla rivolta, allo scisma? E voi, stringendo sempre più il sacro nodo della carità e dell’obbedienza, sventate i suoi disegni, mandate a vuoto i suoi tentativi, deludete le sue speranze. Come i primitivi fedeli, siate tutti un cuore ed un’anima; e raccolti intorno alla cattedra della Chiesa e dei vostri Pastori, tutelate gl’interessi supremi della Chiesa e del Papato, che sono altresì i supremi interessi dell’Italia e di tutto il mondo cristiano. Ispiratrice e gelosa custode delle italiche grandezze fu sempre l’Apostolica Sede. Siate dunque italiani e cattolici, liberi e non settari, fedeli alla patria e insieme a Cristo ed al Vicario suo, persuasi che un’Italia anticristiana e antipapale sarebbe opposta all’ordinamento divino, e quindi condannata a perire.
11. Diletti figli, la religione e la patria vi parlano in questo momento per bocca Nostra. E voi ascoltate il loro grido pietoso, sorgete unanimi e combattete virilmente le battaglie del Signore. Il numero, la baldanza, la forza dei nemici non vi atterriscano; chè Dio è più forte di loro, e se Dio è con voi, che potranno essi contro di Voi? Affinché poi con maggior copia di grazie Iddio sia con voi, con voi combatta, con voi trionfi, raddoppiate le vostre preghiere, accompagnatele con l’esercizio delle cristiane virtù e specialmente coll’esercizio della carità verso i bisognosi, e rinnovando ogni dì le promesse del Battesimo, implorate umilmente, instantemente, perseverantemente le divine misericordie. Come auspicio di queste, e come pegno altresì della Nostra paterna dilezione, v’impartiamo, diletti figli, la benedizione Apostolica.
Dato a Roma, presso S. Pietro, il giorno 8 dicembre 1892, anno decimoquinto del Nostro Pontificato.

Immortale odium. La lotta del mondo contro la vita – di Antonio de Felip

Il titolo di un bel romanzo di Rino Cammilleri, “Immortale odium” (nel racconto è un’iscrizione su una medaglia massonica), ci sembra una validissima descrizione di una mostruosità che si è accentuata negli ultimi decenni: l’odio per la vita, la famiglia, la legge naturale, la realtà ontologica dell’essere uomini e donne. Un odio profondissimo, irrazionale, violentissimo, inesplicabile contro il Creato così come è stato voluto da Dio. Un odio suicidario, contro-metafisico, preternaturale per la sua origine infera che ne spiega anche l’intrinseca malvagità.
Quest’odio si declina, nel suo agire mondano, in varie e diverse forme, ideologie, comportamenti, atteggiamenti sociali, convinzioni, anche dispositivi legislativi e punitivi per i dissenzienti, censure esplicite e implicite. Ecco quindi l’abortismo, l’omosessualismo, le ideologie gender, il femminismo, l’aggressione alla famiglia, l’antinatalismo, l’eutanasismo, l’animalismo, l’ecologia “profonda”, il veganesimo militante.
Quest’odio per la vita si dispiega nella storia con una potenza e una violenza inimmaginabili solo alcuni decenni or sono, ha intriso le ideologie delle élite al potere, ha conquistato i mezzi di comunicazione, le agenzie educative, scuole, università, anche cattoliche (un professore è stato cacciato, mesi or sono, dall’Università Cattolica di Lovanio per essersi espresso contro l’aborto). Possiede una potenza finanziaria immensa, influenza e modifica il senso delle parole e ne crea di nuove, edulcoranti e falsificanti neologismi funzionali al suo progetto di dominio e di sterminio: ecco allora “omofobia”, “gender”, “interruzione volontaria della gravidanza”, “salute riproduttiva delle donne”, “reproductive rights”, “family planning” e via adulterando il senso e il buon senso.
Quest’odio per la vita ha molte fonti, e molti attori: tra questi, il principale è forse l’ONU, impegnato da decenni nello stravolgere persino quella “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo”, dalla stessa ONU redatta, sia pure su un’ideologia illuminista, che, almeno all’apparenza, sembra tutelare la vita. Invece l’ONU difende una perversa idea dei “diritti umani”, basata sulla totale autodeterminazione dell’uomo, la negazione di ogni senso del bene e del limite, di ogni diritto naturale e di ogni etica comune e comunitaria. Così, attraverso “dichiarazioni” semiclandestine approvate da oscure commissioni del Palazzo di Vetro, ma spesso vincolanti per tutti i Paesi, e l’azione potentissima, ma anch’essa non visibile e non controllabile delle Agenzie dell’ONU (come la FAO, l’UNESCO, l’UNICEF) vengono approvati e sostenuti i “nuovi diritti” quali l’aborto, l’omosessualità, l’eutanasia. Di più: si invitano i Paesi membri a perseguire penalmente le persone o le associazioni che si opponessero a questi “nuovi diritti”, invocando addirittura contro questi reprobi la Corte Penale Internazionale.
Un documentato libro-denuncia di questa attività contro la vita è stato scritto da un sacerdote belga, Michel Schooyans, Il complotto dell’ONU contro la vita, edito da Effedieffe.  Ed ecco che in Francia si sta discutendo dell’introduzione di un reato di “opposizione all’aborto” che renderebbe impossibile manifestazioni oceaniche come quelle Manif pour tous, padri che indossavano magliette raffiguranti una famiglia “normale” sono stati arrestati, a Roma e a Torino manifesti pro-life e contro l’utero in affitto sono stati vietati, in USA cattolici inginocchiati per pregare vicino a una clinica-abortificio sono stati violentemente aggrediti da attivisti liberal e la Prefettura di Bologna ha recentemente vietato un analogo incontro di preghiera nei pressi di un noto abortificio felsineo. Poi, sindacati come la CGIL-Sanità e partiti come il PD e i Radicali da tempo si battono per l’abolizione dell’obiezione di coscienza per i medici ginecologi.
Ma, oltre all’ONU, vi sono le Organizzazioni Non Governative, come la famigerata International Planned Parenthood Federation, una multinazionale che ha lo scopo di promuovere, finanziare, procurare aborti in tutto il mondo. La “filiale” americana, la Planned Parenthood Federation of America può “vantare” più di 300.000 aborti all’anno. Di più: la potenza finanziaria, organizzativa e politica di questa associazione è tale da influenzare governi, opinioni pubbliche, partiti politici. La vittoria abortista in un recente referendum svoltosi in Irlanda è stata anche dovuta ai milioni di dollari “pompati” nella propaganda abortista da questa associazione, che collabora istituzionalmente con l’ONU, le sue Agenzie, organizzazioni internazionali anche governative come l’Organizzazione degli Stati Americani. L’IPPF ha cooperato anche con il governo comunista cinese allo sciagurato programma pluridecennale per il controllo delle nascite, recentemente abbandonato dal governo di Pechino che si è reso conto che la continuazione di quel programma avrebbe portato al declino demografico e quindi alla fine di quel Paese. Tra l’altro, poiché tout se tient, questa “internazionale contro la vita” è coerentemente impegnata – è sufficiente scorrere il suo sito ufficiale – a favore anche dell’omosessualismo e del genderismo.
Recentemente, alcuni coraggiosi giornalisti investigativi pro-life hanno smascherato numerosi abominevoli crimini commessi da personale dell’IPPF: vendita di pezzi di tessuto umano, in cambio di una Lamborghini, da parte della dottoressa Mary Gatter, presidente della Medical director’s Council della Planned Parenthood Federation of America. Ma non solo: è stata dimostrata la compravendita di organi di feti abortiti, fatto che ha generato lo sdegno trasversale dell’opinione pubblica statunitense.
Chi finanzia questo gigantesco sforzo organizzativo fatto di campagne propagandistiche a favore dell’aborto e diffamazione dei pro-life, corruzione di governi, finanziamento di aborti? In primo luogo, i governi, spesso occultando questi finanziamenti in capitoli di spesa poco trasparenti. Quando nel gennaio 2017 il presidente Trump decise di annullare parte dei finanziamenti alle ONG pro-aborto, come l’IPPF, la ministra olandese dello sviluppo, Lilianne Ploumen decise di donare 10 milioni di dollari a questa e ad altre associazioni sostenitrici della “interruzione volontaria della gravidanza”, per usare questo miserabile eufemismo. Belgio e Danimarca si unirono al mortifero sforzo con ulteriori 20 milioni.
Inspiegabile, o forse sì, considerate le posizioni dei suoi attuali vertici, che il Vaticano abbia premiato la Ploumen con l’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno. D’altronde, un “esperto” ascoltato in Vaticano, in particolare dal Papa, ispiratore occulto della discussa enciclica Laudato si’, è Jeffrey Sachs, entomologo convertito all’ecologismo estremo e al neo-malthusianesimo denatalista e abortista, direttore del Earth Institute della Columbia University.
Ma non sono solo i governi a finanziare le ONG che sostengono e praticano gli aborti di massa. A un occhio ingenuo, risulta incomprensibile l’entusiastica generosità che miliardari americani, le loro aziende e le loro Fondazioni riservano alle associazioni abortiste e omosessualiste. Qualche anno orsono il finanziere e speculatore Warren Buffet, il secondo uomo più ricco d’America, ha donato più di un miliardo di dollari all’industria dell’aborto. Nel 2008 Bill Gates ha radunato miliardari come David Rockefeller, Ted Turner, lo stesso Buffet, l’immancabile George Soros, Michael Bloomberg e altri per decidere strategie comuni sul finanziamento agli aborti. Lo stesso Bill Gates ha donato ben 57 milioni di dollari al Fondo ONU per lo sviluppo, che in Cina ha finanziato la campagna di aborti forzati. Tra il 1997 e il 2007, Ted Turner ha regalato un miliardo di dollari allo stesso Fondo.
È ben noto l’infaticabile impegno della Open Society di George Soros nel finanziamento all’aborto, che si affianca all’opera di sovversione di questa potentissima fondazione nei confronti di quei Paesi non proprio pronti nell’ubbidienza ai diktat mondialisti. Egualmente impegnati nei programmi di finanziamento alla strage degli innocenti sono i signori Packard della Hewlett-Packard, Michael Bloomberg (premiato dalla Planned Parenthhood) e molti altri. A dimostrazione di come certe istanze antiumane siano tra loro connesse, complici e abbiano la medesima origine, anche Greenpeace, adusa ad assalti e ad atti di pirateria contro peschereggi e piattaforme petrolifere, si è schierata per l’aborto. Una sua dirigente, Rebecca Gomperts, ha fondato Women on Waves, che gestisce una nave trasformata in un centro off-shore per aborti.
Un capitolo a sé meriterebbe l’azione combinata di Stati, ONG, Fondazioni, lobby LGTB a favore dell’ideologia omosessualista, genderista, dell’utero in affitto, dei matrimoni tra omosessuali e nella brutale azione di “messa a tacere” per via legale o semplicemente con l’aggressione fisica di chiunque ritenga che l’unica famiglia possibile sia quella tra un uomo e una donna. Anche in questo caso, una recente inchiesta del quotidiano LaVerità ha svelato che solo nel bilancio della UE, una parte importante della voce di spesa “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” (parole-trappola che nascondono quasi sempre veleni contro il diritto naturale), pari a più di 439 milioni di euro è destinata al finanziamento di programmi omosessualisti e genderisti. Poi, ci informa sempre La Verità, ancora l’immancabile Soros ha erogato a una delle più potenti lobby omosessualiste, l’Ilga (International Lesbian gay bisexual trans e intersex association) più di 650.000 Euri, altri 500.000 alla Transgender Europe e 149.000 a una fantomatica Lesbian foundation for justice.
In occasione della decisione della Corte Suprema degli USA sui matrimoni tra omosessuali, ben 278 aziende e multinazionali rivolsero un appello alla stessa Corte per la sua legalizzazione. Qualche nome: Amazon, Apple, Facebook, Twitter, Moody’s, Goldman Sachs, Starbucks, Netflix.
E in Italia? Se volete conoscere i nomi delle numerosissime aziende e banche che finanziano e appoggiano campagne omosessualiste e gay-pride, consultate il sito di Parks, un’associazione di aziende che, appunto, supportano, anche al loro interno, programmi (spesso si tratta di “formazione obbligatoria” per i dipendenti) di supporto al mondo omosessualista-genderista.
Rimane l’implicita domanda iniziale: perché quest’odio contro la vita, la famiglia, il diritto naturale, il bene comune in una società civile, ordinata e ispirata a una morale che è universale ancora prima che cristiana? Un odio irrazionale, apparentemente inspiegabile, suicidario ed eutanasico. Certo, viviamo in una visibile dittatura del relativismo, in un feroce totalitarismo liberal politico, culturale, mediatico che vuole distruggere ogni forma tradizionale della vita sociale, in primis la famiglia, baluardo di resistenza contro la riduzione all’economia e al consumismo di ogni senso di vita e di ogni rapporto sociale.
Il super-capitalismo trionfante ci vuole atomizzati, privi di radici, di storia, di tradizioni, di identità etniche e culturali, di legami che non siano quelli dei rapporti di produzione e di consumo. Ma dietro tutto ciò, c’è ben di più e ben di peggio. C’è la gnosi eterna che considera odioso e disprezzabile il mondo e soprattutto l’uomo in quanto creati da Dio. Esempio di questa gnosi fu il catarismo, che giunse al rifiuto della procreazione e all’esaltazione, per i fedeli “perfetti”, cioè gli “iniziati”, dell’endura, del suicidio allo scopo di “liberare” l’anima da un corpo odioso perché creato da Dio. La repressione del catarismo, una delle tante “leggende nere” sul Medio Evo, fu voluta, prima ancora che dalla Chiesa, dall’autorità civile che aveva ben intuito la pericolosità non solo religiosa, ma anche sociale di questa setta eretica. Ma, dietro ancora, si allunga l’ombra nera dell’Odiatore, del Divisore per definizione. I milioni di aborti effettuati ogni anno nel mondo, ha azzardato qualcuno, altro non sono se non un gigantesco sacrificio rituale di massa di evocazione infernale. Immortale odium, appunto.