giovedì 11 ottobre 2018

PER UN'EUROPA DIVERSA, NUOVA


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Per pensarla come Milan Kundera che diceva: “Europeo: colui che ha nostalgia dell'Europa”, potremmo proprio aver ragione ad essere nostalgici di un’Europa che era e che non è più. L’Europa di oggi, o come si chiama adesso la versione “globalizzata” del vecchio continente “Unione europea”, è effettivamente qualcosa di irriconoscibile. O forse dovremmo desiderare un’Europa diversa dal passato e dal presente per ricostruirle un’identità completamente nuova e più adatta ai tempi che corrono? In effetti, viviamo in un’Europa che rischia di essere plasmata a piacimento dei “nuovi cittadini”, ovvero nativi stranieri di religione islamica che pretendono di dettare le loro regole e le loro leggi nel nostro continente, in una parola: la sharia. E la cosa che più ci fa sclerare è che possono farlo, perché come cittadini europei godono di tutti i diritti di cui godono gli europei autoctoni, compreso il diritto a votare e a farsi votare qualora decidessero di mettersi in politica. Tutto questo sta già accadendo in varie parti d’Europa, soprattutto in Gran Bretagna, in Germania, in Francia, in Belgio e negli altri paesi del Benelux. L’Europa è piena di islamici che comprano chiese cristiane e le trasformano in moschee, impongono le loro regole e trascurano quelle dei Paesi di cui sono ospiti. Se ne infischiano delle leggi democratiche e obbediscono a quelle coraniche. Si comportano da padroni, mentre noi subiamo senza reagire. Siamo solo capaci di predicare l’accoglienza e non osiamo respingerli perché politicamente scorretto. L’Italia è avviata ad essere una colonia marcia degli adoratori di Allah. L’Inghilterra è schiava della mezzaluna con un pakistano come sindaco di Londra. La Francia e il Belgio, da paesi colonizzatori, sono finiti ad essere colonie degli islamici. Proprio in Belgio, Abdelhay Bakkali Tahiri, presidente del partito Islam e candidato alle elezioni comunali, insieme al vice-presidente del movimento, Talal Magri, ha dichiarato in una recente intervista per la rivista online Gli Occhi della Guerra che: “Noi abbiamo tutto il diritto di imporre la sharia qui in Belgio, nel modo che vogliamo”. Il partito è nato nel 2012 e ad oggi ha tre eletti in diversi Consigli comunali della capitale europea. Vogliono che il Belgio diventi “il cuore del mondo” e non solo dell’Europa. Un Paese in cui anche i musulmani possono dettare regoleLe loro regole. Come ad esempio il fatto di proporre la segregazione delle donne sui mezzi pubblici. “Tantissime donne ogni giorno denunciano molestie all’interno di autobus e metro. Per questo riteniamo che per venire incontro alle donne più fragili ci debba essere questa divisione”. Le loro proposte ruotano tutte intorno alla parola sharia. “Sharia non è solo l’unità di Dio. È l’unità di tutti. Per questo penso sia assurdo che una città come Bruxelles sia divisa in 19 comuni”, afferma Tahiri. Sul volantino-manifesto del loro partito si legge: “Perché le feste musulmane sono soggette a delle polemiche? Non potrebbero anche loro attirare turisti e investitori nelle nostre grandi città, proprio come per le feste cristiane?”. Ma la cosa ancora più inquietante è che il fondatore del partito, Redouane Ahrouch, ha fatto una previsione: “Nel giro di 12 anni, nel 2030 saremo in tutto 1,3-1,4 milioni e noi saremo la maggioranza”. La previsione può non essere esatta, ma il loro obiettivo resta chiaro: affermare una nazione islamica a tutti gli effetti nel Paese capitale dell’Unione europea. Se poi alla ricetta di questo anomalo meltin pot aggiungiamo anche l’ipocrisia e l’incapacità dei nostri politici, il guaio è servito. Come l’Alto rappresentante per la politica estera Mogherini che alla guerra, al jihad, invita a rispondere con il dialogo e la cooperazione. Solo "la coesistenza di religioni diverse - dice - risolverà questi problemi". E bacchetta chi, invece, mette in guardia l'Europa da una guerra di religione ormai in corso. A suo dire il valore fondamentale dell'Europa è "la possibilità di vivere e di lavorare insieme al di là della nazionalità, della religione e della cultura". E conclude: "È un valore che abbiamo elaborato dopo millenni di guerre, l'integrazione delle nostre diversità non solo è possibile, ma è fonte di forza, di pace e di prosperità". Ma quello che la Mogherini non dice è che gli attacchi sono il fallimento dell'integrazione e delle politiche buoniste di accoglienza. I terroristi di Bruxelles, come già quelli di Parigi, sono sì cittadini europei, nel senso che hanno passaporti europei. Ma sono prima di tutto musulmani pronti a morire nel nome di Allah pur di annientare l'Europa e la cultura occidentale. E quello che le sinistre, insieme alla Mogherini, si ostinano a non voler vedere è che manca in Europa una legge che vieti agli stranieri di religione non cristiana la possibilità di diventare cittadini europei. E questo non è razzismo, perché le problematiche sollevate da una diversità storica di mentalità, di cultura e tradizioni, va ben oltre la banalizzazione razzista. Non impediamo a nessuno di entrare in Europa per lavorare e rispettare la nostra cultura e le nostre leggi, ma senza prevaricazioni. Del resto, tutti i cristiani che provano a professare la propria fede nei paesi musulmani, non ricevono né pretendono condizioni di reciprocità nel rispetto vicendevole. Mentre i musulmani impongono rispetto e obbedienza per il loro credo in Europa, aspettandosi l’abiura del Cristianesimo, pena ritorsioni violente e terrorismo. La vittoria dell’Europa, della “nuova Europa” ci sarà solo se si avrà l’onestà intellettuale e il coraggio umano di eliminare il male, mettendo fuorilegge l’islam in quanto incompatibile con le regole su cui si fonda la civile convivenza, con i valori che sostanziano la nostra civiltà. L’Europa ripristinerebbe così la realtà che c’è stata per 1400 anni, in cui l’islam era il nemico da combattere ed era vietato al proprio interno, mentre con i musulmani come persone sussistevano rapporti basati sul reciproco interesse. La Storia ci insegna che con i musulmani come persone possiamo dialogare e convivere se rispettano le nostre leggi e se ottemperano alle nostre regole, ma che l’islam come religione è del tutto incompatibile con la nostra civiltà. Abbiamo nostalgia di un’Europa ancora da realizzare, dove le regole e il rispetto delle stesse ritorna ad essere prerogativa degli europei cristiani. Continuare a sbandierare una laicità che somiglia ad un libertinaggio sfrenato e incoraggiato dalla globalizzazione, ci ha portati proprio sull’orlo dell’abisso in cui ci troviamo. Lo stesso che ha spalancato le porte al nemico.

CINZIA PALMACCI


Il partito islamico sfida l’Europa: “abbiamo il diritto di imporre la sharia”

“Noi abbiamo tutto il diritto di imporre la sharia qui in Belgio, nel modo che vogliamo”. In un cafè della città cuore pulsante dell’Europa, Abdelhay Bakkali Tahiri – presidente del partito Islam e candidato alle elezioni comunali- racconta a Gli Occhi della Guerra le sue proposte per un “Paese più giusto”. Insieme a lui, c’è anche il vice-presidente del movimento, Talal Magri. Quando entro nel locale si alzano e accennano a venirmi incontro ma, una volta face-à-face, non mi allungano la mano per stringermela. Un non-gesto che mi lascia alquanto interdetta.
Ma proseguiamo. Tahiri è candidato sindaco, Magri, invece, si presenterà alle Europee di maggio. “Non abbiamo paura a dire che vogliamo imporre la sharia, perché la sharia è compatibile all’80% con la Costituzione”, spiega il presidente. “E tutto questo non ha nulla a che fare con lo Stato islamico o con il fatto di tagliare teste ecc…Sharia significa unità e solidarietà”, afferma. Tutto e niente, quindi.
Il partito è nato nel 2012 e ad oggi ha tre eletti in diversi Consigli comunali della capitale europea. Nel volantino di presentazione si legge che a spingere alcuni cittadini a riunirsi e a fondare il movimento è stata “l’inumanità” che si respira nel Paese: “La mentalità dei nostri dirigenti deve evolvere affinché accettino che si possa essere belgi e musulmani allo stesso tempo”. Vogliono che il Belgio diventi “il cuore del mondo” e non solo dell’Europa. Un Paese in cui anche i musulmani possono dettare regoleLe loro regole. Come ad esempio il fatto di proporre la segregazione della donne sui mezzi pubblici. “Tantissime donne ogni giorno denunciano molestie all’interno di autobus e metro. Per questo riteniamo che per venire incontro alle donne più fragili ci debba essere questa divisione”.
Le loro proposte ruotano tutte intorno alla parola sharia. “Sharia non è solo l’unità di Dio. È l’unità di tutti. Per questo penso sia assurdo che una città come Bruxelles sia divisa in 19 comuni”, afferma Tahiri. E sempre sul volantino-manifesto si legge: “Perché le feste musulmane sono soggette a delle polemiche? Non potrebbero anche loro attirare turisti e investitori nelle nostre grandi città, proprio come per le feste cristiane?”.
sharia
Solo qualche giorno fa, il fondatore del partito, Redouane Ahrouch, ha fatto una previsione: “Bruxelles nel 2030 sarà a maggioranza musulmana”, ha affermato all’agenzia Adnkronos. “Il 33% della popolazione  – aggiunge – è di religione islamica. Su 1,2 milioni di abitanti, ci sono circa 400mila musulmani. Nel giro di 12 anni, nel 2030 saremo in tutto 1,3-1,4 milioni e noi saremo la maggioranza”.
Non si sa se questa previsione sia esatta. Ad ogni modo, nonostante il malcontento bipartisan nei confronti del movimento, il loro obiettivo resta chiaro: affermare una nazione islamica a tutti gli effetti nel Paese capitale dell’Unione europea.

Fonte:  imolaoggi.it
Tratto da:  occhidellaguerra.it

Hillary Clinton è pericolosa


Né lei né il suo gruppo possono più fidarsi del potere.



Molti americani si sono chiesti quando i democratici alla fine si calmeranno e accetteranno la volontà degli elettori espressa nelle elezioni del 2016. Hillary Clinton ha fornito la risposta martedì pomeriggio - mai. Crede chiaramente che il controllo repubblicano del Congresso o della Presidenza è, per definizione, illegittimo e deve essere contrastato con ogni mezzo necessario. Durante un'intervista con Christiane Amanpour della CNN, ha detto, "Non puoi essere civile con un partito politico che vuole distruggere quello che rappresenti." Ha continuato dicendo che "la civiltà può ricominciare" quando i democratici riprenderanno il controllo di il governo.

Ha dichiarato, in altre parole, che il pacifico trasferimento di potere che è stato a lungo il segno distintivo del nostro sistema di governo si applica solo quando la sua parte vince e che non cesserà di alimentare disordini finché i "deplorabili" non apprenderanno il loro posto: " Ma fino ad allora ", ha detto," l'unica cosa che i repubblicani sembrano riconoscere e rispettare è la forza. "Per" forza "intende" violenza ", come provato dai repubblicani Steve Scalise e Rand Paul. L'ultima volta che i democratici hanno usato un linguaggio così irresponsabile è stato nel 1860, quando il loro rifiuto di accettare il risultato di un'elezione ha causato una guerra che ha causato la morte di 600.000 americani.

Se questa analogia sembra esagerata, considera che ha utilizzato questo tipo di retorica per quasi due anni e ha ridotto i suoi servi in ​​uno stato così demenziale che il Senato ha dovuto convertirsi in un campo di battaglia la scorsa settimana per garantire la sicurezza dei Repubblicani eseguendo quello che avrebbe dovuto essere un processo dignitoso e tranquillo secondo il giudizio della Corte Suprema. E ricorda che era in questa stessa camera, "il più grande corpo deliberativo del mondo", che il democratico Preston Brooks schiavista ha attaccato il senatore repubblicano Charles Sumner con un bastone e lo ha quasi ucciso il 22 maggio 1856: Brooks sbatté il suo bastone dalla cima di metallo sull'ignara testa di Sumner. Mentre Brooks colpiva ancora e ancora, Sumner si alzò e barcollò ciecamente alla camera, tentando inutilmente di proteggersi ... Sumner fu portato via. Brooks camminava tranquillamente fuori dalla camera senza essere trattenuto dagli spettatori storditi.

Come gli spettatori passivi dell'attacco al senatore Sumner, i colleghi democratici di Clinton hanno taciuto riguardo al suo sottile velo di incitamento alla violenza. Solo uno dei sedicenti democratici moderati, il senatore Heidi Heitkamp del Nord Dakota, ha trovato le osservazioni della Clinton degne di commento, e tanto meno la condanna. E, per non sbagliare, il loro silenzio equivale al consenso. Rifiutando di accusare questa strega affamata di potere di aver deliberatamente gettato dubbi sulla legittimità del processo democratico e aver incoraggiato la violenza, questi codardi si rendono complici nell'inevitabile spargimento di sangue. Come disse il senatore del GOP Bill Cassidy: In un momento in cui ai repubblicani viene sparato, vengono pugnalati, picchiati, avvelenati con la spedizione di plichi avvelenati, e minacciati di morte, Hillary Clinton esorta i democratici a essere ancora più incivili. Che affermazione irresponsabile. Ogni democratico dovrebbe denunciarla.

Prevedibilmente, i "media" legacy non sono riusciti a denunciare la Clinton per i suoi commenti. Queste sono proprio le persone che da lungo tempo hanno insistito, con zero prove, che il presidente Trump e i suoi sostenitori sono in qualche modo responsabili della violenza razzista. Eppure hanno studiato con cura le pericolose implicazioni della retorica della Clinton. Durante l'intervista, Amanpour ha risposto alle sue osservazioni incendiarie come se stesse parlando del tempo. E, come sottolinea Stephen Miller: Sto notando una strana tendenza dei sapientoni che ignoravano i commenti di Hillary sulla civiltà alla CNN mentre condannavano uno stupido canto catartico alla manifestazione di Trump. Amanpour lavora come corrispondente dall'estero alla CNN e ha potuto intervistare la Clinton solo perché era in visita all'Università di Oxford per celebrare il 70° anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani. L'apparente preoccupazione della Clinton per i diritti umani non è esattamente coerente con la sua descrizione di metà degli elettori statunitensi come "un paniere di deplorabili". E a proposito di ironia involontaria, la Clinton ci informa che è preoccupata per gli americani che gettano uno sguardo perplesso sulle nostre istituzioni: Perché stiamo perdendo la fiducia in tutte le nostre istituzioni. La gente ha una bassa opinione del Congresso, una bassa opinione della stampa, una bassa opinione di ora la chiesa, purtroppo, una scarsa opinione di quasi tutto. E se non ricostruiamo le nostre istituzioni, non possiamo ricostruire i nostri pesi e contrappesi. E più di qualsiasi risultato politico, mi preoccupo per la crisi costituzionale che questo presenterà.

Questo parere è abbastanza scontato per una donna che ha passato quasi due anni dicendo ai suoi sostenitori che Trump non è un presidente legittimo. Queste esternazioni non rafforzano esattamente l'opinione pubblica verso le nostre istituzioni, in particolare se combinate con la sua affermazione che "la civiltà può ricominciare" solo quando lei e il suo partito saranno di nuovo al potere. Significa il tipo di "civiltà" che hanno offerto a Brett Kavanaugh? Come Mitch McConnell ha chiesto: Nessuna pace finché non ottengono ciò che vogliono a loro modo? Apparentemente, questo è il grido di battaglia della sinistra. Ma fortunatamente, il popolo americano sa che la politica dell'odio, della paura e dell'intimidazione non è il modo in cui governiamo realmente nella nostra repubblica democratica.

Ma questo è esattamente il modo in cui la nostra nazione sarà governata se Hillary Clinton e il suo partito completamente corrotto metteranno di nuovo le mani sulle leve del potere federale. Incoraggia la violenza contro le persone "deplorevoli" e "arretrate" che non sono riuscite a fidarsi di lei nel 2016. Cosa possiamo aspettarci se acquisirà il potere di imporre la sua visione distorta del mondo sulla nazione? Hillary Clinton è, per dirla senza mezzi termini, un individuo instabile e pericoloso a cui non si può affidare il potere - mai.




SCIE CHIMICHE E TUMORI A TERNI – “L’INDAGINE SENTIERI”

TERNI
Il presente articolo non vuole mettere in dubbio l’esito dell’Indagine “SENTIERI”, ma vuole approfondire e tentare di fare chiarezza in un settore critico come Ambiente/Salute.
Circa un mese fa a Terni è stata resa pubblica l’Indagine “SENTIERI”. Uno studio sull’incidenza di tumori e mortalità nelle età giovanili da 0 a 29 anni. L’indagine è stata eseguita su alcuni siti sensibili italiani, particolarmente soggetti ad inquinamento da industrie. Da sottolineare, come dice il documento, che alcune fonti sono sconosciute ma l’accusa è rivolta soprattutto contro l’impianto siderurgico che ha sede in città. Si parla di “eccessi”, ossia la differenza risultante dal confronto con la casistica nazionale. Quello che si sussurrava ora è noto a tutti, ufficialmente, importante rilevare come afferma il documento pubblico (link download), che si tratta della prima volta che lo studio è rivolto al settore dei giovani.
I risultati sono veramente tragici, tumori perfino nei feti, non vengono citati altri casi molto diffusi come Leucemie e Tumori della Tiroide; da 0 a 29 anni è in corso una strage. (Vedasi situazioni e casi analoghi in tutta Italia).
Come sottolineato nel documento pubblico allegato “Studio Sentieri” il periodo preso in considerazione è quello che intercorre tra il 2006 ed il 2013. Ora chi ha letto l’indagine o chi sente parlare di questo aumento di tumori e morti in età giovanile accuserà con elevata probabilità l’impianto siderurgico come suggerito, nel frattempo come da quotidiani online si ha notizia che l’Amministrazione Comunale vorrebbe correre ai ripari, come in pratica hanno fatto le amministrazioni precedenti: limitazione del traffico con espansione della Zona Zero in cui circolano solo auto con l’ultima omologazione euro e/o piantando nuovi alberi. Notevole!
Non so con certezza cosa passa nelle menti altrui, tra maschere e finzioni, illusioni ed inganni è il caos come sempre. Non si vuol vedere. Occorre eseguire un’analisi, oltretutto molto semplice ed alla portata di chiunque ma qui sembra che ci si blocchi. Chissà perché?
Si deve considerare che: Le acciaierie di Terni si sono costituite nel 1884 e nel 1889 sono stati costruiti ed entrati in funzione gli impianti industriali, non è da ieri, oltre cento anni sono trascorsi da allora. Dagli anni ’60 ai ’90 Terni ha vissuto la massima espansione industriale, tra grandi industrie chimiche, siderurgiche e metalmeccaniche altamente inquinanti, decine di migliaia i lavoratori che arrivavano anche da fuori provincia e regione; di conseguenza il traffico ha visto raggiungere livelli parossistici. I negozi tantissimi, lavoravano tutti a pieno regime garantendo un adeguato benessere anche a chi era impiegato nel settore.
Oggi tutto quello sopra descritto non esiste più; niente industrie chimiche, smembrate, vendute, rivendute e definitivamente chiuse. Il traffico è ridottissimo, tanto che si trovano parcheggi liberi in pieno centro a qualsiasi ora. La maggior parte dei negozi, compresi quelli storici operativi da decenni adesso hanno cessato l’attività per motivi di mancanza di clienti, fallimenti, tasse elevate, costi di gestione esorbitanti. Come industrie è rimasto l’impianto siderurgico, una azienda metalmeccanica di proprietà francese, una fabbrica di gelati fino a pochi anni fa di proprietà di una famiglia di Terni, ora in mano di un gruppo inglese collegato alla Nestlé.
Questo è il cambiamento avvenuto e per tale ragione i malati di tumore e relativi decessi avrebbero dovuto essere diminuiti drasticamente proprio nel periodo preso in considerazione, di conseguenza si deduce che malati e decessi dovrebbero aver raggiunto livelli eccezionali negli anni in cui le attività industriali erano tutte operative ed al massimo della produttività.
MI chiedo come mai è stato preso in considerazione il periodo 2006/2013 e perché è stato indagato il settore giovanile da 0 a 29 anni, ci sarà un motivo particolare?
Non voglio scagionare gli inceneritori e le acciaierie, sono lì da decenni non da ieri ed hanno le loro colpe.
Occorre capire cosa sta accadendo, no? Si parla di “eccessi” notevoli, in età anche di pochi mesi o anni, sono interessati bambini e ragazzi, potrebbero essere i vostri figli, che si fa? Fingiamo che non sia vero? Ci giriamo dall’altra parte?
Qualcosa di estremamente importante è avvenuto in quel periodo, l’autunno del 2005 è stato testimone delle prime Scie Chimiche, entrate a pieno regime proprio nel 2006. Parlo di milioni di tonnellate di prodotti chimici ed additivanti chimici nei carburanti degli aerei sia militari sia civili (si, quelli che utilizzate per andare in vacanza all’estero) riversati in bassa atmosfera sopra le città da migliaia di velivoli. Non ditemi che non ci avete fatto caso, che non vi siete accorti di nulla. Ad oggi gli aerei civili commerciali imbarcano solo una parte dei passeggeri che potrebbero trasportare perché le zone posteriori sono occupate dagli impianti di irrorazione, si parla di 1/3 della capacità. Questi maledetti prodotti chimici costituiti da metalli e da tante schifezze li respiriamo ogni istante, ce li troviamo nei prodotti agricoli, li respirano ed assorbono gli animali per l’alimentazione umana, li troviamo nell’acqua, in pratica li respiriamo ed ingeriamo, sempre.
Le fotografie allegate che potete vedere anche in grande dimensione costituiscono una testimonianza di quanto accaduto ed accade perché sono state realizzate a partire dal 2005, ce ne sono a milioni ormai, ma è sufficiente alzare lo sguardo verso il cielo.
Approfondendo. Le scie chimiche sono parte di un’arma plurifunzionale le cui dimensioni, capacità ed obiettivi finali sono ancora parzialmente sconosciute. Sono interessati: clima, ambiente, guerra elettronica, trasmissioni radio, onde scalari, trasmissioni dirette al cervello umano, controllo dell’essere umano, clonazione umana virtuale, virtualizzazione di ambienti, intelligenza artificiale, nano-robotica, micro e nano chip biomolecolari per il controllo umano, intercettazioni, ecc. ecc. E’ proprio di questi giorni la notizia della possibilità di collegare cervelli umani tra loro e computer BrainNet. Know-how trasferito dal settore militare a quello civile. Riuscite ad immaginare cosa sta per accadere?
Quando vengono rilasciate in atmosfera creano una cappa di umidità artificiale ed afa che impediscono una regolare respirazione e soprattutto mantengono in basso lo smog della città. Siccome il particolato irrorato in atmosfera è igroscopico questo distrugge le nuvole naturali e le perturbazioni, impedisce le piogge e la circolazione dei venti, ed impianti ionosferici, tipo H.A.AR.P. e M.U.O.S. riscaldano l’atmosfera facendo raggiungere temperature elevatissime anche a quote elevate, tanto che capita quasi sempre ormai di trovare temperature più alte in montagna rispetto alla città in pianura.
Una domanda lecita: Che lo “Lo studio Sentieri” abbia voluto studiare gli effetti diretti ed indiretti a breve e medio termine delle irrorazioni chimiche ossia le SCIE CHIMICHE, nascondendo le vere intenzioni, fingendo di indagare su siti particolarmente sensibili e suggerendo forse, in parte, falsi colpevoli? Le Agenzie ARPA che dovrebbero controllare l’ambiente quando eseguono le analisi dell’aria non rilevano grandi quantità di metalli, alluminio, bario, quarzo, tanto per citarne qualcuno più conosciuto da tutti? Strano che laboratori privati riescano a farci conoscere la realtà. Il settore d’indagine pubblico non deve interessarsi della salute della popolazione? Cos’è sta roba? Come si può definire un comportamento del genere? Complicità, collusione, collaborazionismo? E’ nell’interesse delle multinazionali farmaceutiche che la popolazione si ammali?
Grandi fabbriche chimiche chiuse da anni e di conseguenza migliaia di lavoratori in meno, traffico ridotto della metà, dipendenti uffici pubblici ridotti all’osso. E abbiamo eccessi in aumento stratosferico di tumori e morti in giovanissima età?
C’è qualcosa che non va, no? Che dite, ci volete riflettere? Non tanto a lungo, però.
Dei tre inceneritori attivi e delle tonnellate di prodotti chimici scaricati sulla città 24 ore al giorno ne vogliamo parlare? C’è qualcuno nelle Amministrazioni Pubbliche che ha il coraggio di sollevare il problema?
Come mai non si prendono in considerazione tutti quei prodotti chimici giornalmente riversati sulla città?
Siamo arrivati al punto di negare l’evidenza dei fatti. Si nega di vedere, tutti ciechi. Ma chi se ne frega!
Di tutto si parla, ma le Scie Chimiche si finge che non esistono. Ma chi se ne frega!
Vi siete mai accorti di quante ne appaiono in televisione, in qualsiasi programma, per farvi abituare, per farvi credere che è tutto nella normalità e non dovete preoccuparvi? Ma chi se ne frega!
Ecco davanti agli occhi il futuro dell’essere umano: Intere generazioni di rincoglioniti, tra alcol, droga, tatuaggi e piercing come gli indigeni, fino alla assimilazione robotico-umana, senza più una mente propria. Ma chi se ne frega!
Nel frattempo Bambini e Ragazzi malati di tumore, muoiono. Le famiglie piangono i loro figli.
Ma chi se ne frega!
Amen
Foto e Domande che dovreste porvi da soli: Osservate bene, avete mai visto sta roba? Pensate che fa bene alla salute? Credete che lo fanno perché vi vogliono bene? Si preoccupano per voi? Chi permette tutto questo e perché?
Ma soprattutto, perché ve ne fregate? Cosa credete, contro chi lo fanno?
di: Errante


I legami tra Boeri, De Benedetti e Soros

Grazie ad un nostro attento lettore  dalla memoria lunga (Grazie Fabrice) siamo in grado di darvi qualche chicca storica sui legami fra De Benedetti, Soros e Boeri
Un pezzo di Verdirami dal Corriere dell Sera di qualche anno fa
«Quando Francesco Rutelli è entrato ieri al numero 888 della Settima Avenue per conoscere George Soros, le presentazioni erano di fatto già avvenute. Perché il leader della Margherita era stato preceduto da una lettera inviata giorni fa da Carlo De Benedetti. Poche righe in cui l’Ingegnere aveva tracciato al potente finanziere il profilo dell’ex sindaco di Roma, definito «un giovane brillante politico italiano”. I rivali di Rutelli diranno che si è fatto raccomandare, che per essere ricevuto si è valso di una lettera per accreditarsi. Ma la tesi stride con la genesi dell’incontro, se è vero che l’idea risale a due settimane fa, e che l’approccio è avvenuto via email. Con la posta elettronica Lapo Pistelli provò infatti a contattare il magnate americano. Il responsabile Esteri dei Dl si trovava insieme a Rutelli a Cipro per un incontro del Partito democratico europeo: studiando l’agenda del viaggio negli Stati Uniti, si accorsero che mancava qualcosa, “ci sono gli appuntamenti politici, però ne servirebbe uno con il mondo della finanza”. è una storia tipicamente americana quella capitata al capo della Margherita, visto che quando partì il messaggio nessuno pensava di ottenere risposta, “nessuno in Italia – commenta Pistelli – si sognerebbe di entrare in contatto così con un industriale o un banchiere”: “La storia del nostro incontro con Soros dimostra che in America, dall’altro capo del telefono o del computer, c’ è sempre qualcuno pronto a darti attenzione”.»
Quindi De Benedetti è in grado di metter in contatto diretto con Soros, con lui ha famigliarità. Del resto l’anello di congiunzione è il banchiere svizzero Edgar de Picciotto che è nel CdA di Quantum Fund , fondato da Soros, ma il cui figlio è stato nel CdA della Olivetti di De Benedetti negli anni 80. Per conoscere in quali affari sia De Picciotto e le sue banche TBA e CBI, cercate sul web….
Del resto, parliamo chiaro, è stato De Bendetti a volere all’INPS Boeri, come ricorda bene anche Dagospia…
Potete leggere l’articolo originale QUI.
Non possiamo poi dimenticare che SOROS fu invitato al Festival dell’Economia di trento nel 2012, proprio quando era presidente del comitato scientifico  TITO BOERI, che non mancò di invitare, guarda caso, anche DE BENEDETTI.
Trovate in questa pagina l’invito a Debenedetti, e in quest’altra l’intervento di Soros.
Insomma TITO BOERI lavora a braccetto con chi sostiene la “Open Society”, cioè una società “Aperta” si, allo sfruttamento economico ed alla distruzione culturale. Perchè se una nazione vuole svilupparsi in modo autonomo, usando le proprie risorse, allora è “CLOSED”…
Con questo chiudiamo il quadro complessivo che spiega l’intervento di Tito Boeri tramite i suoi collegamenti con Soros e con De Benedetti…
scenarieconomici.it

Riscuotono assegno sociale Inps ma vivono all’estero: stranieri denunciati

Grosseto – Riscuotevano indebitamente, soggiornando all’estero, l’assegno sociale di 453 euro erogato dall’Inps due stranieri che per questo sono stati denunciati dai carabinieri di Pitigliano e segnalati all’Inps per il recupero delle somme percepite.
I militari della tenenza di Arcidosso – scrive La Nazione – hanno vagliato la posizione di tutti i residenti, pensionati, che ricevevano il particolare beneficio e così facendo hanno scoperto che un albanese ed una donna dell’Est, dopo aver richiesto e ottenuto l’erogazione dell’assegno, erano rientrati nel paese di origine, dove hanno riscosso la somma.
I militari, anche attraverso le movimentazioni bancarie, sono riusciti a dimostrare che il denaro veniva versato su conti correnti italiani ma le carte usate per prelevarlo erano in possesso di cittadini che vivevano più o meno stabilmente all’estero. Il danno finora accertato è di oltre 6.000 euro. L’indagine si sta allargando anche ad altri soggetti che hanno fatto perdere le tracce pur continuando a percepire l’assegno.