martedì 3 novembre 2020

LA BATTAGLIA DELL’AMERICA





Le prossime settimane saranno al centro dell’attenzione mondiale per l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America. Da quattro anni è ormai in corso una guerra senza quartiere fra le due anime che ambiscono al potere: quella globalista e quella patriottica. Da quando è stato eletto Donald Trump ha agito con l’obiettivo di destrutturare la globalizzazione che aveva imperato sotto i predecessori erodendo il potere degli USA in favore di altre nazioni, Cina in primis. Questa politica ha portato il mondo in un tempo di caos, tipico di uno scontro in atto fra due diverse visioni.
Quando Trump fu eletto ho presentato il Presagio 114 di Settembre pubblicato in “The Donald” dove gli elementi principali erano appunto il caos e la confusione dovuti ad un personaggio politico, ad una situazione di conflittualità con la Chiesa con un chiaro rimando al papa Giovanni XXII e l’anagramma “TOLANDAD Vaincre” ricomposto in DONALD T A Vincere, dove la parola “vaincre” può in slang americano essere tradotta proprio con “trump”.
Al di là del Presagio 114 non è possibile identificare quartine particolari che sicuramente parlino della situazione americana considerato che le quartine di questa parte finale del poema sono poche e si dividono per gli argomenti principali fra cui spicca la crisi della Chiesa.

E’ per risolvere questo problema di mancanza di quartine in un momento decisivo della storia dell’umanità che ho proposto il metodo delle concatenazioni susseguenti al fine di vedere se le profezie potevano essere contenute in forma di mosaico da ricomporre secondo determinate regole. Un’idea che avevo in mente da almeno vent’anni, ma mai sviluppata prima.

Il tema di queste prossime elezioni in America si presta bene a verificare questo sistema in quanto parliamo di un evento centrale da un punto di vista storico su cui si è formato un consenso generale sull’esito finale. Tutti i principali opinionisti ritengono infatti che la sfida elettorale determinerà le sorti del mondo mentre i sondaggi danno Biden vincitore e in molti pensano che Trump sia ormai arrivato alla fine del suo percorso politico.
Personalmente non lo credo, per intuito infatti io penso che rimarrà Presidente.

Ma l’intuito è una cosa, la realtà delle quartine un’altra. Mi sono quindi chiesto: è possibile ottenere una profezia nostradamica organica in grado di restituire un responso coerente e credibile su queste elezioni? Devo dire che la risposta è stata pressochè immediata.

Le variabili in gioco erano due: la prima, sostanziale, era il collegamento con una quartina dell’ultima parte del poema temporale, la seconda, di complemento-rafforzamento direi, la presenza di una di quelle quartine dove compare la parola “trombe/trompe” per assonanza col nome di Trump. Tali parole ricorrono solo tre volte e dunque la ricerca è stata semplice. Il fatto dunque che ci sia­­ ­una quartina con questa parola oltre, se vogliamo, a rafforzare il messaggio profetico soddisfa quella schiera di interpreti che hanno voluto attribuire a Trump quelle quartine senza però cavarne un ragno dal buco, proprio perché attinenti a tutt’altro.


Le quartine estratte sono le seguenti:

137
Vn peu deuant que le Soleil s'absconde,
Conflict donné, grand peuple dubiteux:
Profligez, port marin ne faict response,
Pont & sepulchre en deux estranges lieux

138
Le Sol & l'Aigle au victeur paroistront,
Response vaine au vaincu l'on asseure:
Par cor ne crys harnois n'arresteront,
Vindicte paix par mors si acheue à l'heure.

139
De nuict dans lict le supresme estranglé,
Pour trop auoir seiourné blond esleu.
Par trois l'Empire subrogé exanclé,
A mort mettra carte, & pacquet ne leu.

140
La trombe fausse dissimulant folie,
Fera Bisance vn changement de loix,
Histra d'Egypte qui veut que l on [deffie][délie]
Edict changeant monnoyes & aloys.


I lettori più affezionati ricorderanno la quartina 137, consultabile nell’Onda del Tempo, per la crisi Ucraina, in quell’anno 2015 dove le eclissi di sole hanno marcato diversi eventi geopolitici che stanno determinando i destini del mondo: crisi dei profughi, crisi ucraina, crisi siriana.
E’ importante perché, proprio casualmente, il secondo e terzo verso erano stati attribuiti ad una battaglia elettorale, in questo caso il referendum per la Crimea.

Il legame fra la 139 e la 140 è l’Impero Ottomano.
Entrambe le quartine parlano delle vicende turche, anche se ambientate in periodi differenti. La 139 in particolare parte dall’ascesa al trono di Selim II, “il biondo”, grazie allo strangolamento del fratello, ordinato dal padre, Solimano il magnifico. Se prendiamo invece le singole parole leghiamo fra loro Impero e Bisanzio, la capitale dell’Impero d’Oriente.
Anche in questo caso per rendere più corposo il brano estratto è possibile usare più versi di una quartina grazie alla contiguità di significato.

Il risultato è il seguente:


Vn peu deuant que le Soleil s'absconde,
Conflict donné, grand peuple dubiteux:
Le Sol & l'Aigle au victeur paroistront,
Response vaine au vaincu l'on asseure:
blond esleu: la trombe fausse dissimulant folie.


Poco prima che il Sole si nasconda,
Data battaglia, gran popolo in dubbio:
Il Sole e l’Aquila appariranno al vincitore,
Vano responso si assicura al vinto:
Eletto il biondo: la falsa tromba dissimulando follia.


Il primo verso lo vediamo per ultimo.
Siamo in presenza di una battaglia, che nel nostro caso è una battaglia elettorale senza esclusione di colpi. Il popolo americano è in dubbio e sente il peso della scelta. La vittoria arriderà grazie alla comparsa del sole e dell’aquila. Il sole come detto lo vedremo dopo, ma l’aquila ovviamente è il simbolo nazionale degli USA. Ecco il primo riferimento all’America e a colui che vincerà la battaglia.
Al vinto invece si assicura un responso vano, in quanto è appunto sconfitto. E’ interessante anche notare la punteggiatura che sembra accompagnare il senso della profezia.
Ad essere eletto, per rimanere appunto in tema di conflitto elettorale, è il biondo che nel nostro caso è fin troppo chiaro come significato. Ma poi vediamo che c’è l’ulteriore specificazione: la falsa tromba, in quanto non è una vera tromba, ma il nome di un uomo. Trump appunto. Si può anche notare come “fausse” si possa tradurre oggi con “fake”, tema caro al Presidente americano nei riguardi delle fake news dei mass media.
Il verso continua: dissimulando follia, che rappresenta alla lettera quella che è la personalità di Donald Trump con la sua strategia del bastone/carota o del bufalo impazzito che spinge l’avversario alle corde per poi offrigli l’accordo di sistema. Strategia acquisita e perfezionata nella sua lunga vita di businessman spregiudicato.

Possiamo quindi vedere che il brano estratto è perfettamente coerente con l’evento che vogliamo descrivere. Ma, in realtà fa anche di più.
Torniamo infatti al primo verso con l’indicazione temporale dell’eclissi di Sole. Ci sarà infatti un eclissi totale il 14 Dicembre. Poco prima, quindi a partire dal precedente mese, ci sarà il conflitto elettorale. Ma attenzione: proprio il 14 Dicembre 2020, e proprio prima dell’eclissi, si riunirà il Consiglio dei Grandi Elettori che dovranno sancire il vincitore della battaglia elettorale. Non è forse questa una coincidenza molto particolare?
Al terzo verso infatti vediamo che al vincitore appaiono l’Aquila e il Sole ed il senso appare chiaro: se l’Aquila è il simbolo degli USA , il Sole appare proprio perché era stato eclissato. Anche in questo caso vediamo la linearità dei versi e della profezia che è ottenuta da diverse quartine con diverso significato.

Se letta in prosa potremmo dire che questa è la profezia di Nostradamus per le prossime elezioni americane:

“Poco prima dell’eclissi di Sole, vi sarà una gran battaglia elettorale con il popolo fortemente in dubbio; al vincitore appariranno l’Aquila nazionale ed il Sole dopo l’eclissi mentre allo sconfitto sarà dato un vano responso. Ad essere eletto sarà Trump, il biondo, dissimulando la sua follia”

Ora io non so come andranno queste elezioni; l’istinto mi dice Trump ma potrei sbagliare come accaduto molte volte. Si tratta in effetti di una vera e propria battaglia. L’applicazione delle concatenazioni susseguenti dice però che Trump vincerà senza che vi sia stata alcuna forzatura. Il brano è uscito praticamente da se, senza bisogno di artifizi.
Non ci resta dunque che vedere come andrà a finire e se davvero le cose andranno così per le lunghe.


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