mercoledì 7 ottobre 2020

IL RITORNO DELLA MONARCHIA, UN ENIGMA SVELATO

RITORNO DELLA MONARCHIA IN ITALIA?...



Il mese di Settembre ci introduce nella stagiona “calda” dell'anno, quella che solitamente vede nascere problematiche socio politiche piuttosto rilevanti. Nel nostro caso bisognerà affrontare le conseguenze economiche della pandemia e l'eventuale seconda ondata. I rapporti internazionali fra le nazioni vanno inasprendosi ed è ormai otto gli occhi di tutti, anche se non di quelli dei mass media, la crisi nel Mediterraneo Orientale che in realtà interessa anche quello Centrale.

Nei prossimi giorni la Turchia potrebbe spingersi all'interno delle sei miglia nautiche della costa greca in quella che è una corsa continua alla provocazione e la Grecia potrebbe rispondere estendendo nell'Egeo la propia fascia alle dodici miglia. Se ciò dovesse avvenire saremmo veramente ad un passo dal conflitto.

Anche le navi russe sono presenti nell'area.

Erdogan e la Turchia sono avvisati. Le conseguenze del conflitto saranno esiziali. Sarebbe di fatto il primo atto di guerra di quella che può essere definita Terza Guerra Mondiale.

Ma non è di questo che voglio parlare oggi; smorziamo la tensione e gettiamo uno sguardo negli enigmi nostradamici che ci parlano del Grande Monarca.

Lo faccio con quartina 674 collocata nel Ramo III del 2000:



Dal Ramo III del 2000 “Crisi in Europa”

674
La dechassè au regne tournerà,
Ses ennemis trouves des coniures:
Plus que iamais son temps triompherà,
Trois & septante a mort trop asseures.

674
La scacciata al regno tornerà,
Trovati i suoi nemici dei congiurati:
Più che giammai il suo tempo trionferà,
Tre e settanta: in tanti a morte assicurati. 


Il mistero si colloca in ciò che è stato cacciato e che deve tornare a regnare. E la risposta viene data all'ultimo verso. Bisogna cercare nella terza quartina e nella settantesima della stessa Centuria, la sesta.


603
Fleuve qu'esprouve le nouveau nay Celtique,
Sera en grande de l'Empire discorde:
Le ieune prince par gent ecclesiastique,
Ostera le sceptre coronal de concorde.




603
Fiume che attesta il nuovo nato di gente Celtica,
Sarà in grande discordia dell'Impero:
Il giovin principe da gente ecclesiastica,
Rimuoverà il coronale scettro della concordia.


670
Au chef du monde le grand Chyren sera,
Plus oultre apres aymè, craint, redoubtè:
Son bruit & loz les cieulz surpassera,
Et du seul tiltre victeur fort contentè.

670
In cima al mondo il grande Chyren sarà,
Più oltre ancora amato, temuto, acclamato:
Suo potere e legge i cieli sorpasserà,
E del solo titolo di vittorioso s'accontenterà.



Come si può vedere entrambe le quartine, che sono cronologicamente collocate nel passato, identificano in questo contesto un personaggio destinato al governo universale, un principe atteso di origine Celtica il cui nome è Enrico (Chyren-Enrych).

Nella 603 ne vediamo l'emersione osteggiata dai contemporanei mentre nella 670 il trionfo. Ancora una volta le quartine si comportano come tessere di un puzzle poliedrico dove il significato del quadro cambia modificando le parti.

Tornando alla 674 vediamo dunque che abbiamo la risposta al mistero del primo verso: la scacciata che tornerà al regno è la Monarchia di Francia. Quando la Repubblica cadrà sotto il peso delle rivolte s'invochera nuovamente un monarca. Vorranno però un finto Re ed una finta Monarchia, come le attuali (probabilmente con un Orleans a capo) fino a quando non giungerà colui che è destinato a governare per volere divino.

Gli altri tre versi riassumono quanto detto fino adesso: l'emersione sarà osteggiata dai nemici, anche nella Chiesa, che tuttavia nulla potranno. Verrà il tempo del trionfo che per molti sarà invece un tempo di condanna.


“Allora Gesú Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a morte.
Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesú Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto.” (La Salette)


Anche l'Italia in un mese di Maggio avrà il suo Re Cattolico alla fine della Guerra d'Italia e della tribolazione. Le Repubbliche come si vede ormai tutti i giorni sono esangui, senza più forza vitale: stanno esalando gli ultimi respiri in un clima di sempre più soffocante costrizione, fisica e mentale (quella spirituale proprio non esiste).

Pertanto è necessario che ogni azione intrapresa dal singolo sia fatta tenendo a mente il percorso che verrà seguito.


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