lunedì 25 maggio 2020

TENSIONI TRA CINA E USA A CAUSA DELLE PROTESTE DI HONG KONG

LA CINA E' PRONTA A GOVERNARE IL MONDO, MA C'E' CHI DICE NO. IN ITALIA NON SE NE PARLA NEPPURE CON BUONA PACE DELLA POLITICA NOSTRANA FILO-CINESE. IL GOVERNO METTE IN SERIO PERICOLO GLI EQUILIBRI DEMOCRATICI DELL'ITALIA E DELLA SICUREZZA NAZIONALE TACENDO L'AGGRESSIVA AVANZATA DELLA CINA. PROSEGUONO LE PROTESTE AD HONG KONG CONTRO LA LEGGE IMPOSTA DA PECHINO SULLE ESTRADIZIONI. INTANTO, L'ESERClTO CINESE lNVADE I CONFINI INDIANI, MENTRE TRUMP APPOGGIA L'INDIA CONTRO LA CINA....




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La Cina mette in guardia gli Stati Uniti dalle conseguenze legate a Hong Kong sulle possibili sanzioni contro la legge sulla sicurezza nazionale per l'ex colonia in discussione a Pechino: "Se gli Usa continuano a danneggiare gli interessi della Cina, allora la Cina prenderà le necessarie contromisure", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. Parlando in conferenza stampa, Zhao ha anche accusato Washington di voler "colpire la sicurezza nazionale" della Cina. La Cina è risoluta ad approvare la legge sulla sicurezza nazionale per la Regione amministrativa speciale di Hong Kong. Aprendo la seconda sessione plenaria del Congresso nazionale del popolo, il presidente Li Zhansu ha detto di essere "fiducioso che attraverso lo sforzo congiunto di tutti i delegati, saremo in condizioni di ultimare questo importante compito legislativo". La mossa darà "garanzie più solide per rafforzare la sovranità, la sicurezza e lo sviluppo degli interessi della nazione e per assicurare a Hong Kong la prosperità e la stabilità di lungo termine".



Gli Stati Uniti hanno già fatto sapere che probabilmente imporranno sanzioni alla Cina se Pechino attuerà la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong. "E' difficile prevedere come Hong Kong possa restare un centro finanziario in Asia se la Cina assume la guida", ha detto il segretario alla sicurezza nazionale di Donald Trump, Robert O'Brien.


Taiwan esprime preoccupazione e supporto verso Hong Kong. "A tutti coloro che stanno attualmente lottando per i valori che ritengono più cari, voglio dire che Taiwan ha sempre dato la massima preoccupazione e supporto", ha scritto su Twitter la presidente Tsai Ing-wen. "Il nostro governo sta monitorando da vicino gli sviluppi e rispondendo con cautela per garantire in pieno sicurezza e interessi nazionali". Migliaia di manifestanti si sono scontrati ieri con la polizia nell'ex colonia a causa della legge sulla sicurezza nazionale in discussione a Pechino.

Novembre 2019: a Milano proteste in favore e sostegno di Hong Kong, dopo un paio di mesi scoppia l'epidemia di COVID19 che colpisce soprattutto la Lombardia. Un caso? Guardate il video:

Proteste pro Hong Kong a Milano: "Minacce di morte e di stupri da parte della comunità cinese"

Hong Kong protesta, cariche della polizia e 180 arresti

Hong Kong torna sul piede di guerra contro Pechino: migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro la nuova stretta decisa dalla leadership comunista cinese con la nuova legge sulla sicurezza nazionale che infligge un duro colpo alle aspirazioni di autonomia dell'ex colonia. E la protesta, non autorizzata, si è subito trasformata in una giornata di durissimi scontri con cariche della polizia in tenuta antisommossa, lanci di lacrimogeni ed un bilancio di almeno 180 persone arrestate. Gli agenti non hanno lasciato il campo neanche in serata, continuando a presidiare la città nel quartiere dello shopping di Causeway Bay e a Wanchai, impedendo qualsiasi scia della mobilitazione, dopo quella principale del pomeriggio. La giornata è trascorsa con altissima tensione: la polizia ha caricato, usato spray urticanti, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, mentre gli attivisti hanno messo in campo barricate di fortuna, blocchi stradali e lanci di mattoni.

La rabbia dei manifestanti è stata alimentata anche dalle parole del vicepremier Han Zheng, uno dei 7 membri del Comitato permanente del Partito comunista che ha in carico la gestione dei rapporti con l'ex colonia: incontrando a Pechino i delegati di Hong Kong ha assicurato che la normativa in via di discussione non dovrà essere sottostimata, ma "attuata fino alla fine". I giudizi hanno avuto altre spiegazioni nelle valutazioni del ministro degli Esteri Wang Yi, che ha cercato di rassicurare. "L'eccessiva ingerenza straniera illegale negli affari di Hong Kong ha messo gravemente a rischio la sicurezza nazionale della Cina. In tali circostanze, un sistema giuridico e di meccanismi di applicazione a tutela della sicurezza nazionale della città è diventata una priorità urgente. Dobbiamo farlo senza il minimo ritardo", ha detto nella videoconferenza a margine della sessione parlamentare, rimarcando l'importanza di apportare correttivi dopo le proteste su vasca scala, spesso violente, partite a giugno del 2019 contro legge sulle estradizioni in Cina. "Le violenti attività terroristiche si sono intensificate", ha aggiunto, richiedono urgenti correttivi, ma non danneggiano l'autonomia e le libertà della città. La norma allo studio porterà alla repressione di tutto ciò che Pechino considera attività sovversiva, in una mossa che ha scosso i territori temendo la perdita dell'autonomia e delle libertà garantite come non mai in qualsiasi altra città normale cinese. La stretta riguarda "un spettro di categorie molto piccolo", tra cui tradimento, secessione, sedizione o sovversione". In tal modo non ci sarà alcun impatto "sui diritti e le libertà dei residenti o sui legittimi diritti e interessi degli investitori stranieri a Hong Kong. Invece di essere inutilmente preoccupata, la gente dovrebbe avere più fiducia nel futuro di Hong Kong". Amnesty International ha criticato gli arresti di massa, accusando la polizia di usare la "forza eccessiva" contro i manifestanti "in gran parte pacifici". In un tweet, il gruppo ha dichiarato che "la legge sulla sicurezza nazionale proposta dalla Cina è un terribile assalto ai diritti umani e la possibilità di protestare pacificamente non è un crimine". I tentativi "di reprimere i diritti umani non porteranno stabilità, ma più rabbia e più disordini per le strade". Il governo locale ha "condannato con forza" le "gravi violenze" a Wanchai e Causeway Bay, segnale dell'urgenza della norma. La violenza segnala che "i sostenitori dell'indipendenza" e gli "elementi violenti" continuano a dilagare. Dagli Usa, intanto, è arrivato un nuovo avvertimento diretto a Pechino. L'advisor sulla sicurezza della Casa Bianca Robert O'Brien ha ventilato il ritiro dello status speciale commerciale di cui l'ex colonia gode con gli Usa: "non vedo come Hong Kong possa restare un centro finanziario asiatico se il Partito comunista cinese decide di rafforzare la sicurezza nazionale e di prendere il controllo della città. Sarebbe una tragedia per la gente di Hong Kong e molto negativo per la Cina".



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