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Mentre in Italia si discute ancora sull’app Immuni, ai primi di maggio, il governatore del Massachusetts Charlie Baker ha annunciato l’istituzione di un sistema di tracciamento dei contatti per il contenimento del coronavirus: “Il Commonwealth del Massachusetts, in collaborazione con la Partners in health, ha creato il Covid-19 Community Tracing Collaborative (CTC). Il programma ha lo scopo di raggiungere i contatti dei pazienti confermati positivi COVID-19 per aiutare gli altri che sono stati potenzialmente esposti al virus. Quando il Team MA COVID chiama, puoi fare la tua parte rispondendo al telefono e fornendo informazioni utili che ti aiuteranno ad appiattire e ridurre la curva in Massachusetts”.
Contestualmente, Sheila Davis, amministratore delegato di Partners in health, ha commentato: “Siamo onorati di far parte del team selezionato dal Governatore Baker per combattere il Covid-19 e speriamo che l’esperienza di Partners in health nella lotta alle pandemie in tutto il mondo contribuirà ad arginare la dura marea dell’epidemia di Covid-19 in Massachusetts”. Tra i fondatori e attualmente nel consiglio di amministrazione dell’organizzazione, figura l’ex presidente della Banca Mondiale (candidato dall’amministrazione Obama) Jim Yong Kim, che in merito alla CTC ha dichiarato: “Questa espansione della rete di tracciamento dei contatti, supportata dalla società civile e dai professionisti della salute pubblica, sarà massiccia. I dati e l’esperienza di Paesi, che hanno avuto successo nel piegare la curva Covid-19, verso il basso ci hanno mostrato che non abbiamo scelta. È tempo di andare in attacco contro il virus”.
Conflitti di interessi e big pharma
Bisogna scavare ulteriormente per meglio capire chi si cela dietro a questa organizzazione. Nel board of trustees della Partners in health, è appena approdata anche Chelsea Clinton, figlia della coppia presidenziale, come a compattare il fronte progressista interno, facilmente rintracciabile nella lista dei finanziatori dell’organizzazione. Tra questi, non potevano mancare la fondazione di George Soros, il signore della “società aperta”, e quella di Bill Gates, sua eminenza della sanità globale. È andando però ad analizzare i partner aziendali della Partners in health che si evidenziano palesi conflitti di interessi tra la salute pubblica e gli interessi economici privati.
Infatti, si può rintracciare la lista completa delle big pharma, molte delle quali anche generose finanziatrici dell’Organizzazione mondiale della Sanità, come Johnson & Johnson, Merck, Novartis, Gilead Sciences e GlaxoSmithKline. In Massachusetts, come dichiarato da Partners in health, “Il Covid-19 Community Tracing Collaborative ha già iniziato a sostenere l’impegno delle autorità dello Stato, analizzando centinaia di tracciamenti che hanno reso possibile il riscontro telefonico con le persone che sono state in stretto contatto con pazienti confermati Covid-19. Il lavoro del CTC è connesso con le iniziative dello Stato per aumentare i test e fornirà supporto alle persone in quarantena al fine di contenere la diffusione di Covid-19”.
Sulla privacy del sistema di tracciamento, l’amministrazione di Charlie Baker ha chiarito che “Le informazioni sono strettamente confidenziali e saranno trattate come la cartella clinica privata” e che “non saranno condivise con altre agenzie, compresi i funzionari dell’immigrazione”. Avendo esternalizzato a un’organizzazione privata i dati sullo stato di salute dei suoi residenti, ci si chiede come farà lo Stato del Massachusetts a proteggere quei costosi e fondamentali big data dai potenti finanziatori della Partners in health, che potrebbero utilizzarli anche per scommettere in borsa sulla salute globale.
Francesca Totolo
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