giovedì 3 ottobre 2019

LITURGIA DI OGGI

La Liturgia di Giovedi 3 Ottobre 2019


Giovedì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Risultati immagini per crocefisso o crocifisso


Grado della Celebrazione: Feria

Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso

Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi 

l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te, 

non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti: 

ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi 

secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42) 

Colletta

O Dio, che riveli la tua onnipotenza 

soprattutto con la misericordia e il perdono, 

continua a effondere su di noi la tua grazia, 

perché, camminando verso i beni da te promessi, 

diventiamo partecipi della felicità eterna. 

Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Ne 8,1-4.5-6.7-12)

Esdra aprì il libro della legge e benedisse il Signore, e tutto il popolo rispose: Amen, amen!

Dal libro di Neemìa

In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè, che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. 

Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza. 

Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. 

I leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi. Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. 

Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 

Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.


Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)

Rit: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore. 

La legge del Signore è perfetta,

rinfranca l’anima;

la testimonianza del Signore è stabile,

rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,

fanno gioire il cuore;

il comando del Signore è limpido,

illumina gli occhi. 

Il timore del Signore è puro, 

rimane per sempre;

i giudizi del Signore sono fedeli,

sono tutti giusti. 

Più preziosi dell’oro, 

di molto oro fino,

più dolci del miele 

e di un favo stillante. 

Canto al Vangelo (Mc 1,15) 

Alleluia, alleluia.

Il regno di Dio è vicino;

convertitevi e credete nel Vangelo.

Alleluia. 

VANGELO (Lc 10,1-12) 

La vostra pace scenderà su di lui. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».


Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli

Fratelli, il Signore ci chiama a quest'eucaristia per farci suoi discepoli e consegnarci la legge dell'amore, Invochiamolo quindi con fede, dicendo:

Manda anche noi, Signore.

Per la Chiesa, istruita nell'amore da Cristo, perché mite e operosa vivifichi la comunità degli uomini. Preghiamo:

Per le nostre città, perché con pazienza diventino i luoghi per un'armoniosa convivenza umana. Preghiamo:

Per le nostre case, perché l'adesione amorosa alla legge del Signore ne faccia segni di riconciliazione e di pace. Preghiamo:

Per quanti hanno il compito di predicare il vangelo, perché lo Spirito li rivesta di scienza e di perseveranza, e prepari i cuori all'ascolto. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché ci sentiamo mandati ad annunciare la pace e il regno del Signore. Preghiamo:

Per i sacerdoti e i religiosi della nostra comunità.

Per i missionari laici della nostra diocesi.

Accogli, Signore, la preghiera dei tuoi figli, perché la tua parola arrivi ai confini del mondo e si estenda ovunque il regno del tuo amore. Te lo chiediamo con fiducia per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte

Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, 

e da quest’offerta della tua Chiesa 

fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. 

Per Cristo nostro Signore. 


Antifona di comunione

Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo: 

in essa mi hai dato speranza, 

nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50) 


Oppure: 

Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio: 

egli ha dato la sua vita per noi, 

e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16) 

Preghiera dopo la comunione

Questo sacramento di vita eterna 

ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, 

perché, comunicando a questo memoriale 

della passione del tuo Figlio, 

diventiamo eredi con lui nella gloria. 

Per Cristo nostro Signore. 

Commento

"La messe è molta, ma gli operai sono pochi". Gli uomini sulla Terra sono circa quattro miliardi. Per una messe così grande gli operai sono davvero pochi, specialmente se pensiamo ai sacerdoti. Dobbiamo dunque pregare il Signore di mandare operai nella sua messe, pregarlo perché illumini la strada a coloro che egli chiama e dia loro la forza di rispondere.

La prima lettura parla, almeno indirettamente degli studiosi della Sacra Scrittura, che tentano di rendere più accessibile il messaggio di Dio.

Al ritorno dall'esilio, nel corso di una grandiosa cerimonia, si porta a conoscenza di questo popolo, che non vi era stato educato, la legge del Signore. Le difficoltà non erano poche e c'era anche quella della lingua, perché negli anni di esilio essi avevano parlato aramaico e la legge di Mosè è scritta in ebraico. Era quindi necessario non solo leggere, ma tradurre e trovare un sistema per rendere la legge intelligibile al popolo. Ed ecco: "I leviti spiegavano la legge al popolo... Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura". Questo riempie la gente di commozione e di gioia: "Tutto il popolo partì per far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate". E proprio così:

quando c'è un contatto diretto con la parola del Signore, essa diventa motivo di festa e di vita per tutto il popolo. Gli studiosi della Bibbia hanno il dovere di rendere possibile questa festa, questa vita, questa gioia. Il loro compito è diverso da quello dei predicatori, che parlano direttamente al popolo. Essi preparano la predicazione, spiegando bene la parola di Dio, affinché la predicazione possa essere più fedele a questa divina parola e perciò più fruttuosa. In questo modo contribuiscono all'istruzione del popolo, alla sua gioia, al suo carattere veramente cristiano.

"La gioia del Signore è la vostra forza" dice Neemia al popolo. La forza e la gioia vengono dalla parola di Dio che è nutrimento e luce, la più preziosa, la più grande consolazione che abbiamo sulla Terra.



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