Migranti-Massoneria-Soros (George). Cosa hanno in comune queste parole? Solo i migranti, non certo l’aspirazione a liberare i popoli del Nord Africa. E interessi nascosti, ovviamente. Rifiutare un Mars® li aiuterebbe davvero.
Migranti-Massoneria-Soros. Una strana convergenza che dovrebbe fare riflettere sugli scopi umanitari del nostro malinteso concetto di accoglienza. Rinunciamo alla Nutella®, piuttosto.
Nel post “Immigrazione: traffici criminali e solidarietà d’interesse” ho scritto che il senso delle parole “accoglienza” e “integrazione” di alcuni politici (Laura Boldrini in testa) è molto sospetto.
Ho cercato di esprimere che vengono create sacche di emarginazione.
Non possiamo “accogliere” tutta l’Africa in Italia a causa della obiettiva impossibilità. È la legge fisica della impenetrabilità dei corpi ed è semplicemente impossibile violarla.
In realtà costruiamo sacche in cui mettono radici le organizzazioni criminali.
Spaccio di droga, prostituzione (maschile e femminile, anche minorile), e perfino violenza, terrorismo e traffico di organi trovano terreno fertile.
Perché alcune parti politiche e alcuni giornali continuano a fare propaganda?
C’entra la strana convergenza “Migranti-Massoneria-Soros”? Se c’entra, allora dovremmo dismettere l’ipotesi degli scopi umanitari.
Analizziamo gli elementi.
I Migranti e la Massoneria.
Sul sito del Grande Oriente di Francia l’8 settembre 2015 è apparsa una dichiarazione.
Semmai dovesse sparire il link (come vedremo dopo – per il caso dei leaks di Soros – non è impossibile) ecco l’immagine
Migranti e Massoneria: il Grande Oriente di Francia e altre obbedienze
A firmare questa dichiarazione svariate “Obbedienze Massoniche”, fra cui la Gran Loggia d’Italia
obbedienze firmatarie della dichiarazione “pro-migrazioni”
Con l’inglese me la cavo, ma per il francese devo affidarmi al traduttore di Google:
Traduzione da google della dichiarazione
“Diritti umani”, “fuggono dalle guerre”, il riferimento a una Europa “forgiata” sulle migrazioni… A me pare che la Massoneria voglia spingere i Governi a una sempre maggiore “accoglienza”. Non pare pure a chi legge?
E inoltre non vi pare che le “parole chiave”, i ritornelli, siano uguali a quelli che vengono portati avanti da politici e giornali “main stream”?
Migrazioni? Dalle tasche di George Soros un mare di soldi!
Lo scorso anno sono stati pubblicati migliaia di documenti rubati alla Open Society di George Soros.
Immagino non sia necessario alcun approfondimento sul finanziere spregiudicato e senza scrupoli George Soros.
Avrei dovuto dire “erano stati pubblicati” perché adesso il sito non c’è. Erano al link soros.dcleaks.com che è irraggiungibile. Cercando su google “soros leaks” si trovano circa 402.000 risultati, quindi che il sito ci sia stato non esistono dubbi.
Per fortuna avevo scaricato una cinquantina di documenti.
L’azione di Soros si sviluppa in due direzioni. Da una parte finanziando organismi (come le ONG) che operano direttamente sul campo, dall’altra esercitando pressioni sui Governi (dirette o finanziando gruppi di pressione) per allentare le legislazioni che regolano l’immigrazione.
Questa azione è ben chiarita in uno dei documenti che metto a disposizione.
Già in testa a pagina 2 si legge:
Fin dal principio, nel 2010, IMI ha investito sui corridoi di migrazione, partendo con Asia/Medio Oriente e America Centrale/Messico, prima di aggiungere Russia/Asia Centrale nella metà del 2013. Nel frattempo l’IMI ha concesso piccoli contributi per progetti o per organizzazioni di respiro globale. Questi iniziali contributi “globali” erano concessi a organizzazioni ben conosciute che coprivano varie aree geografiche e uno spettro di tematiche rilevanti per la missione complessiva dell’IMI.
Sempre a pagina 2 viene scritto che:
Oggi una revisione di questi investimenti ci aiuta a verificare l’efficacia dell’approccio che abbiamo usato per ottenere cambiamenti a livello internazionale. Ed è ancora più rilevante adesso, in quanto la crisi dei rifugiati sta creando lo spazio per riconsiderare il governo delle migrazioni e il regime internazionale dei rifugiati.
Il resto, chi vuole lo legge da solo. È una lettura che consiglio perché davvero illuminante.
Il documento è Open Society Foundations – International Migration Initiative – Migration – Governance and Enforcement – Portfolio Review
Migranti e Soros: il finanziamento alle ONG.
Un altro documento interessante è la lista dei contributi magnanimamente concessi dalla Open Society di Soros a gruppi e associazioni in occasione delle elezioni europee 2014.
Vengono finanziati progetti specifici. Moltissimi per influenzare l’opinione pubblica e i media verso politiche di “accoglienza” e “integrazione”, ma non solo.
Su questo tema abbiamo, per esempio
$ 49.782 all’Associazione 29 Luglio per un progetto che includa “il monitoraggio delle fonti mediatiche per rilevare comportamenti discriminatori o che incitino al razzismo verso i migranti. Azioni correttive e contenziosi strategici (dove applicabili)”.
$ 99.690 all’Arcigay per “mobilitare, canalizzare e amplificare la voce e le pretese (“demands”, è scritto proprio così) della comunità LGBT italiana costruendo uno strumento permanente per monitorare diffondere, mobilitare e fare azione di lobbying nella campagna elettorale europea 2014 e nelle prossime.
Pochissimi altri (ma significativi: 175.576 $) per inculcare al pubblico le meraviglie della finanza : “Fare pressione sui candidati al Parlamento europeo direttamente e attraverso mobilitazioni del generico pubblico per rendere le riforme finanziarie una priorità chiave per il Parlamento che si insedierà. Assicurarsi che la copertura dei media delle elezioni europee rifletta la priorità “la finanza serve la società”.
Gli obiettivi
Se gli obiettivi del sistema Migranti-Massoneria-Soros non fossero già chiari, il documento OSI Brussels EU advocacy-osepi strategy 2014 2017-osepi strategy update 2015 16 li esplicita meglio:
Strategia per la migrazione, collaborando strettamente con George Soros, OSIFE, IMI e altri colleghi per rispondere alla crisi del Mediterraneo, ma anche per ridurre la detenzione amministrativa per i migranti privi di documenti e richiedenti asilo in Europa e per migliorare le norme per il processo giusto utilizzato per espellere immigrati dall’UE;
Influenzare la legislazione dell’UE che punta ai flussi finanziari illeciti e i regolamenti che rivelerebbero la fonte e l’importo dei ricavi imponibili generati da grandi multinazionali. Lavorare con OSIFE per mappare l’influenza russa in Europa e il targeting di OSF e dei beneficiari. La diffusione della percezione della società aperta come democrazia illiberale e il populismo stanno avendo un impatto crescente sulle politiche dell’UE dalla migrazione alle relazioni estere.
Ricapitolando:
abbattimento di ogni regola relativa alle migrazioni (incluse quelle relative a immigrati non identificabili) e indebolimento delle possibilità di espulsione;
impedire norme che regolamentando i flussi finanziari illeciti rivelerebbero fonti e importi generati dalle grandi multinazionali;
evitare che la “società aperta” (obiettivo della fondazione di Soros) venga percepita come democrazia illiberale.
In buona sostanza creare una società globale in cui i flussi migratori e finanziari siano assolutamente non controllati. Così creando un mercato unico con un unico Dio: la finanza.
Per raggiungere l’obiettivo viene utilizzato un elenco di parlamentari europei definiti “alleati affidabili”. L’elenco passa in rassegna tutte le cariche del Parlamento, le 11 commissioni e le 26 delegazioni, così come gli organi decisionali più alti del Parlamento Europeo ed è distinto per nazionalità, partito eccetera.
La rete di Soros
Migranti-Massoneria-Soros. Un sistema in cui la parte debole è costituita dai migranti.
MOAS, Refugees International, Oxfam e Open migration sono ONG ultimamente saltate agli onori della cronaca per via delle indagini sugli scafisti nel mediterraneo. Ma troviamo anche l’Associazione Luca Coscioni, Arcigay, Carta di Roma.
E poi Amnesty International, Human Rights Watch e altre.
Non sono stati forse Amnesty International e Human Rights Watch a propagandare la bufala dei soldati di Gheddafi imbottiti di viagra per stuprare le donne? Salvo, poi, essi stessi a smentire, ma la Libia era già stata distrutta.
Il gas nervino di Bashar al-Assad e le bufale su Saddam Hussein
E non furono ancora loro a sostenere che Assad nel 2013 ha usato il gas sarin contro il suo stesso popolo siriano?
Il giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh ha poi scoperto che il gas sarin lo aveva mandato Hillary Clinton ai ribelli per incastrare Assad.
E l’uranio che l’Iraq di Saddam aveva comprato in Niger? Bufala sostenuta dalle ONG. E il furto delle incubatrici di Saddam in Kuwait lasciando morire i neonati? Altra notizia “verificata” dalle ONG che si è rivelata una bufala.
Adesso ci riprovano con il gas sarin utilizzato da Assad in Siria. Un rapporto che a definirlo una barzelletta è un eufemismo (qui in download).
Ci sarebbero testimoni oculari locali che giurano che l’ISIS non aveva depositi di gas Sarin. Peccato che il pulitzer Seymour Hersh abbia già dimostrato il contrario (vedi sopra)
E i testimoni oculari locali? Se sono civili è ovvio che dei depositi di sarin dell’ISIS non sanno nulla, ma se sono militanti ISIS negheranno che esistessero.
Ma sulla base del rapporto ONU, Israele bombarda le truppe governative siriane che combattono l’ISIS.
Senza alcun mandato ONU e senza che nessuno gridi allo scandalo. Anzi, nel silenzio mediatico più assoluto.
Il “rapporto ONU” (sopra linkato per chiunque volesse leggerlo “di prima mano”) non accenna ad alcuna verifica sull’origine dei “testimoni oculari”.
Dall’altra parte il vero rapporto sulle violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita viene insabbiato e nessuna ONG alza neppure un sopracciglio.
Le ONG: “braccio armato” di Soros, delle multinazionali finanziarie e dei signori della guerra
Questa è la rete del “filantropo” George Soros. E le ONG, ormai, si comportano esattamente come le multinazionali. Il loro interesse è focalizzato sull’interesse dei loro padroni, dei loro finanziatori. Se è necessario inventare bufale per assecondarne gli obiettivi, lo fanno senza alcuno scrupolo. E i media amplificano semplicemente ciò che è necessario venga detto.
Perché, come abbiamo visto, uno degli obiettivi è “creare una percezione”.
Chi crede che sui migranti non ci siano secondi fini è in malafede o un babbeo.
Migranti-Massoneria-Soros e Multinazionali: Criminalità politico/finanziaria
Nel post Immigrazione: traffici criminali e solidarietà d’interesse avevo scritto
Non “aiutiamoli a casa loro”, per carità!
“Aiutiamoli a casa loro”, dice Matteo Renzi.
Tremo solo al pensiero, visto il suo concetto di aiuto.
Visti i suoi rapporti di affari e di fornitura di armi all’Arabia Saudita, principale elemento di instabilità di quell’area.
Ma dallo Yemen, implacabilmente bombardato dall’Arabia Saudita con le bombe italiane, non arrivano migranti. Quindi è tutto a posto!
Visto che la sua ENI ha svaligiato le enormi risorse naturali dei Paesi con cui è venuta in contatto. Con cui ha scontrato i suoi interessi.
Poco tempo fa sono emersi gli scandali delle mazzette pagate dall’ENI (come fosse una novità) per saccheggiare le risorse naturali nigeriane.
Ma non è tutto li.
Giusto per fare un esempio, l’ENI ha interesse che la Somalia sia uno Stato instabile!
Nel 2011 il Kenya, con la scusa di difendersi dagli attacchi sul suo territorio dei terroristi jihadisti di Al Shabaab, ha occupato la parte meridionale della Somalia superando i tradizionali confini.
È quasi pronto il post in cui spiego come e perché Boko Haram, Al Shabaab e tutti gli altri gruppi terroristici sono strettamente legati al mondo di affari occidentale attraverso la corrente religiosa islamica che fa capo all’Arabia Saudita: il wahabismo salafita di derivazione sunnita.
Ma torniamo all’argomento, per adesso.
In realtà questa occupazione ha consentito al Kenya di attingere ai giacimenti offshore scoperti da Siad Barre negli anni Ottanta, quando nell’area marittima somala si accertò la presenza di ingenti quantità di petrolio e di gas.
A seguito dell’occupazione meridionale della Somalia, il Kenya ha concesso nel luglio 2012, all’ENI, alla norvegese Anadarko Petroleum e alla francese Total, i permessi di estrazione nell’area contesa. L’ENI si è aggiudicata dal Kenya i lotti L-21, L-23 e L-24. (fonte).
Il crimine del cacao illegale
Pochi giorni fa “InvestireOggi” ha pubblicato un articolo: “L’oscuro segreto del cioccolato: lo scandalo colpisce Ferrero, Lindt (e tanti altri)” che consiglio di leggere per intero.
Alcuni estratti:
La denuncia è importante: la maggior parte dei marchi più famosi (parliamo di Mars, Nestlè, Lindt, Ferrero, Olam, Cargill, Barry Callebaut) acquisterebbero come materia prima per i propri prodotti dolciari cacao ‘illegale’.
La situazione in Africa Occidentale è davvero molto complessa: da un lato ci sono le multinazionali europee e americane (non solo del cacao) che hanno interessi affinché i governi siano deboli o consenzienti (si tratta dl classico fenomeno del ‘neo-colonialismo’, che si vorrebbe rilanciare con il nuovo motto ‘aiutiamoli a casa loro’), dall’altro chiunque provi a fare luce su determinati scandali fa una brutta fine. Proprio per quanto concerne le illegalità e i disastri ambientali connessi alla filiera del cacao, il giornalista Guy-André Kieffer è scomparso senza lasciare tracce. Sicuramente, ucciso. All’interno di questo sistema, fatto di corruzione di alto livello, di de-forestazione illegale e mercato che arricchisce soprattutto gli europei, a farne le spese è, come al solito, la popolazione locale, il cui sfruttamento nelle piantagioni di cacao dovrebbe far vergognare qualunque essere umano. Ma la cioccolata è pur sempre la cioccolata.
Insomma, per le popolazioni occidentali viene creata la percezione dell’aiuto quale sinonimo di accoglienza, mentre dall’altra parte l’Occidente crea le guerre (agevolate dalle ONG finanziate da Soros) da cui questa gente fugge e vengono depredati i territori creando la povertà e sopprimendo la liberta dei popoli.
Il tutto con la complicità dei Governi e delle cariche politiche. Sig.ra Boldrini, ha qualcosa da replicare?
Evitiamo di essere complici del percorso stabilito per noi: “Migranti-Massoneria-Soros -Multinazionali-Crimine”.
Vogliamo davvero aiutare le popolazioni che a causa dell’occidente sono costrette a lasciare i loro Paesi e le loro case?
Se davvero vogliamo migliorare le condizioni dei Paesi che noi stessi opprimiamo, deprediamo, saccheggiamo sull’altare della finanza globale, guardiamo oltre.
Rompiamo il frame che ci è stato costruito attorno dalle lobby finanziare Migranti-Massoneria-Soros.
Serve ad alterare la nostra percezione e agevolare la razzìa delle ricchezze di quei Paesi.
Se vogliamo spezzare la catena Migranti-Massoneria-Soros, anziché gridare “vogliono la libertà ed è nostro dovere accoglierli”, cominciamo rinunciando alla cioccolata.
Ma comprendo. Per alcuni rifiutare la Nutella® è difficile. È più facile “accogliamoli tutti”, pur sapendo che è una ipocrisia perché, in effetti, non siamo in condizione di accogliere nessuno.
È più facile abbandonarsi al frame costruito “Migranti-Massoneria-Soros-Multinazionali-Finanza Globale” che rinunciare alla Nutella® a un Mars® o a una tavoletta Lindt®.
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