Alle 20 ore dell’11 marzo, la emittente France 2 ha confermato l’informazione di Marine Le Pen secondo cui Bayer-Monsanto finanzia l’ALDE, alleata del futuro partito di Emmanuel Macron al Parlamento europeo.
Il 7 marzo, la RTL, Le Pen aveva assicurato che le lobby finanziano i partiti al Parlamento europeo, prendendo l’esempio della Monsanto, che finanzia il gruppo liberale ALDE. “Le lobby finanziano i partiti politici europei e finanziano l’ALDE, il partito di Emmanuel Macron al Parlamento europeo.
Il partito politico dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE) è finanziato dalla Bayer Monsanto ” , ha affermato il presidente del Rassemblement National . Nella sua edizione dell’11 marzo, anche alle 20 ore di France 2, hanno condotto le sue indagini sull’argomento. Come ricorda successivamente, sarebbe impossibile per una società in Francia finanziare i partiti politici. Nel Parlamento europeo, d’altra parte, tale procedura è consentita.
ALDE finanziato da Microsoft, Google, Bayer …
In questo contesto, ci si chiede, sono possibili conflitti di interesse? Nel mese di novembre 2018, ALDE ha organizzato un congresso a Madrid (Spagna). Un congresso finanziato in parte da grandi aziende come Microsoft, Google e persino Bayer, il creatore del glifosato dall’acquisizione di Monsanto. Un prodotto al centro delle polemiche per i suoi effetti nocivi e cancerogeni testati da varie inchieste indipendenti ma diffuso anche in Europa grazie alla potente lobby di interesse che ne promuove l’utilizzo.
Secondo il Parlamento europeo, dalle ultime elezioni del 2014, le aziende hanno donato oltre 425.000 euro ad ALDE. France 2 specifica che questi finanziamenti sono legali fino a 18 000 euro all’anno e per azienda. ” Questo finanziamento è un’altra possibilità per loro di influenzare la politica. Può sviare la democrazia ” , spiega Margarida Silva, responsabile della campagna presso l’Osservatorio Corporate Europe. (Fonte: valeursactuelles.com )
Nota: Uno degli europarlamentari più autorevoli dell’ALDE è il signor Guy Verhofstadt, il quale è molto conosciuto anche in Italia per aver lanciato accuse, poco tempo fa, contro il premier italiano Giuseppe Conte. In particolare, nel corso di un suo intervento, parlando in italiano, il leader dell’Alde Verhofstadt sostenne che il politico italiano fosse un ‘burattino’ dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Adesso diventa notevole la rivelazione di quanto i parlamentari dell’ALDE siano a tutti gli effetti finanziati da potenti lobby quali Bayer /Monsanto, Microsoft, Google e si intuisce quindi a quali interessi facciano riferimento, certamente non a quelli dei popoli europei che dovrebbero rappresentare. Queste rivelazioni spiegano il funzionamento del Parlamento Europeo e le oscure lobby di interessi che ne promuovono le decisioni.
A questo punto il premier Conte potrebbe ritorcere le accuse ricevute dall’ineffabile mr. Verhofstadt e chiedergli chi è il vero burattino, certamente lui ed i suoi compari di merende che siedono al Parlamento Europeo.
Nota di Luciano Lago
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