LA CINA COMUNISTA E' ANCHE QUESTO: SCHIAVITU' E OPPRESSIONE
Quando la scuola secondaria Guangdong Guangya, nella metropoli portuale di 12 milioni di abitanti di Guangzhou, in Cina, ha acquistato 3.500 braccialetti elettronici i genitori dei ragazzi si sono insospettiti. Quando poi hanno scoperto che il progetto era di farli indossare a tutti gli studenti, con la possibilità che venisse monitorato ogni loro spostamenti, si sono infuriati.
La scuola inizialmente si è difesa affermando che volevano soltanto facilitare il registro di presenze e assenze, poi ha rimandato tutto per placare le voci incontrollate che si erano diffuse su internet. Secondo il South China Morning Post, i braccialetti sono in grado di monitorare, oltre agli spostamenti degli alunni, quante ore vengono dedicate al sonno e quante ai compiti, anche quante volte un alunno alza la mano in classe per fare una domanda. I braccialetti servono anche a pagare la mensa scolastica, accedere alla biblioteca, alle informazioni sui risultati scolastici e a monitorare le funzioni vitali durante gli esercizi di ginnastica.
Genitori e studenti hanno protestato contro la violazione della privacy, ma la digitalizzazione delle scuole non è una novità in Cina. La scuola secondaria numero 11 a Hangzhou ha installato a marzo telecamere in tutte le classi in grado di monitorare l’espressione facciale degli alunni «ogni 30 secondi» e riportare in tempo reale ai docenti il grado di attenzione di ciascuno durante le lezioni.
A dicembre il quotidiano Nanfang dushi ha riportato che dieci scuole della regione autonoma Guangxi Zhuang e della provincia di Guizhou hanno obbligato gli studenti a indossare uniformi comprensive di un chip in grado di monitorare costantemente la loro posizione.
L’ossessione della Cina, veicolata dal partito comunista, per la sicurezza e il monitoraggio di tutti i cinesi si può intuire anche dall’installazione di decine di migliaia di telecamere (dotate di riconoscimento facciale) nelle principali città, la cosiddetta “Rete del cielo” che a Pechino copre ormai «il 100 per cento della capitale, che è osservata 24 ore su 24» (Quotidiano del popolo). Anche i comportamenti dei cinesi sono ormai sotto costante osservazione grazie al Sistema di informazione sulla reputazione personale. Il dispositivo, sperimentato in una ventina di città, dovrebbe entrare in vigore in tutto il paese nel 2020 ed è in grado di controllare, valutare e di conseguenza sanzionare il comportamento di 1,3 miliardi di cinesi.
L’anno scorso, secondo un rapporto ufficiale del governo, milioni di cinesi sono stati giudicati «inaffidabili» (anche solo per una sanzione per eccesso di velocità) e quindi puniti: il partito comunista ad esempio nel 2018 ha impedito a 17,46 milioni di cinesi di acquistare biglietti aerei e a 5,47 milioni di prendere il treno ad alta velocità. Inoltre 3,59 milioni di imprese non hanno potuto candidarsi per appalti pubblici o chiedere linee di credito alle banche.
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