Giornata per la vita: Casini Bandini (Mpv), “no a consultori familiari pubblici trasformati in strumenti di accompagnamento all’aborto”

LE DONNE DEVONO SAPERE CHE NON SONO SOLE PERCHE' POSSONO CONTARE SUI CAV - CENTRI DI AIUTO ALLA VITA, SOPRATTUTTO QUANDO RIVOLGERSI AL CONSULTORIO FAMILIARE DIVENTA UN INCUBO CHE CONVINCE LE DONNE AD ABORTIRE. SOTTO L'ARTICOLO IL SITO DEL MOVIMENTO PER LA VITA PER TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI

“È stupefacente che oggi, in Europa, vi sia un generale allarme per il crollo della natalità, quando fino a pochi anni fa la preoccupazione sembrava essere l’aumento della popolazione non sostenibile con le risorse della terra”. Lo scrive Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), nel numero di febbraio di Vita pastorale, anticipato al Sir. Segnalando che “le ragioni del timore della denatalità sono di tipo egoistico”, il presidente del movimento ne indica la causa nella legalizzazione dell’aborto. “In Italia, dall’entrata in vigore della legalizzazione della ‘interruzione volontaria della gravidanza’, è stata impedita la nascita di oltre sei milioni di bambini. Se, oggi, ci fossero sei milioni di figli in più non esisterebbe la paura del crollo delle nascite”. In un “serio ripensamento sull’aborto” il presidente del Mpv segnala che “i Centri di aiuto alla vita potrebbero essere inseriti nella strategia dello Stato e delle istituzioni locali”. “Sembra urgente anche una profonda revisione della funzione dei Consultori familiari pubblici, trasformati, nella maggioranza dei casi, in strumenti di accompagnamento verso l’aborto”. A suo avviso, andrebbe restituita loro “la funzione originaria di luoghi di sostegno alla donna per portare a termine la gravidanza”.

https://www.agensir.it/quotidiano/2019/2/2/giornata-per-la-vita-casini-bandini-mpv-no-a-consultori-familiari-pubblici-trasformati-in-strumenti-di-accompagnamento-allaborto/?fbclid=IwAR3v6pYAsRvHDwzdwz5cBoZ_socJ55MAyFY4PObfE620b5O2RlXt9hKETk0

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