“Sono 338 milioni di fondi europei spesi con il risultato di lasciare morire persone in mare, come è accaduto nelle ultime ore. Si potevano, si dovevano salvare: le motovedette libiche erano a un’ora dal gommone e Sea Watch era pronta ad aiutare. Ma per tutto il giorno il telefono ha squillato a vuoto. I libici, finanziati dall’Unione europea, non rispondevano: lo raccontano le cronache di oggi, ma è una scena già nota. Un drammatico déjà vu”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, parlando della strage di persone avvenuta in mare.
“Solo alcune ore più tardi – aggiunge Brignone – qualcuno ha risposto, ma non parlava né inglese, né francese, né italiano, né arabo. Alla fine, nella notte, è arrivata una motovedetta che è riuscita a portare in salvo i tre superstiti. Gli altri, sfiniti, sono stati inghiottiti dal mare in attesa che qualcuno rispondesse al telefono. L’Italia, con l’Europa, finanzia copiosamente questa vergogna. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, inizi a lavorare su questo tema visto il ruolo che ricopre: poi, in futuro, da avvocato faccia quel che vuole, contrastando i trafficanti. Ma ora è necessario un impegno sui finanziamenti alla Libia. Quei soldi non possono essere spesi a lasciar morire persone”.
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