lunedì 24 dicembre 2018

SYDNEY (Australia), scienziati non riescono a spiegare i “bagliori di luce verde” tra le nuvole. Si tratta di HAARP?




Una recente grandinata a Sydney, in Australia, ha portato i cieli a diventare verdi. Alcune fotografie sono state pubblicate sui social riguardo alla tempesta che ha colpito la città australiana. Le fotografie mostravano un cielo con una sfumatura di verde inquietante. Le immagini hanno scatenato un dibattito sul motivo del bagliore verde tra le nuvole.

una tempesta di acqua e grandine ha colpito la città di Sydney

Ci sono molte teorie sul perché le nuvole diventassero verdi. Il dottor Joshua Soderholm, uno scienziato della Monash University, ha cercato di chiarire gran parte del dibattito che circonda il mistero. Soderholm respinge alcune teorie, tra le quali quella più popolare che afferma che le nuvole verdi si sono sviluppate a causa della differenza tra i colori più caldi della luce pomeridiana e la nuvola.


Soderholm sostiene che le nuvole potrebbero essere apparse verdi a causa dei temporali che fungono da filtro. La luce che attraversa il temporale filtra le specifiche lunghezze d’onda. Una delle lunghezze d’onda che ha superato la tempesta era di colore verde, secondo Soderholm. Soderholm sostiene inoltre che molti meteorologi, così come lui stesso, credono che le nuvole verdi simboleggiano una futura grandinata. Quanto più grave è la tempesta, tanto più pronunciato è il colore del verde nelle nuvole. Inoltre è stato osservato un lampo colorato in relazione alla recente tempesta a Sydney. Soderholm spiega che questo si riferisce al contenuto di umidità dell’aria. Ad esempio, l’aria secca produce diversi fulmini colorati rispetto all’aria umida. Influenza anche il colore del fulmine in presenza di polvere nell’aria, che in genere trasforma il lampo in un colore tra il rosso e l’arancione.



Moltissime persone hanno commentato sui social che potrebbe trattarsi di nuove HAARP, create appunto grazie al sistema di antenne polarizzate, spacciato ufficialmente per impianto utile a studiare la ionosfera, mentre sembra che possa creare nuvole di plasma. Questo avviene secondo i piani indicati anche nel famigerato documento “Owning the weather in 2025”, dove sono menzionati gli A.I.M, ossia “artificial ionospheric mirrors”, specchi ionosferici artificiali, schermi atti a riverberare i campi elettrodinamici nell’ambito di operazioni militari, quali l’intercettazione di missili ed il rilevamento di bersagli.


A cura della Redazione Segnidalcielo

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