venerdì 2 novembre 2018

Scie chimiche, scienziati pazzi e governi assassini



Negli Stati Uniti si parla liberamente del problema legato alle scie chimiche, ma in Italia è in realtà un argomento ancora tabù, il più delle volte visto con pregiudizio, come una questione da relegare a visionari complottisti. Da ben 19 anni però nei cieli di tutto il mondo vengono erogate sostanze altamente tossiche, e le persone si ammalano e muoiono senza un motivo apparente.


La vera natura delle scie chimiche

Lo ha ammesso in una dichiarazione ufficiale del 2011 John Holdren, allora direttore dell’Ufficio per la Scienza e la Tecnologia della Casa Bianca, dichiarando che il governo americano dal 1996 irrora i cieli non soltanto americani ma anche quelli europei, in particolar modo quelli italiani, viste le numerose basi aeree, e ciò per favorire la geoingegneria e la manipolazione climatica. Irrorazioni che sono però foriere di pericoli e danni considerevoli, con una influenza notevole sulle coltivazioni e sulla nostra salute.

Ufficialmente queste scie sono riconosciute come semplice condensa, ma in realtà le vere nubi create dalla condensa si verificano solamente nel 2% dei casi e solo in condizioni fisiche precise, quali una quota superiore agli 8 mila metri, una temperatura superiore ai -40° e un’umidità relativa oltre al 70%. Inoltre le scie chimiche vere e proprie sono persistenti e, a differenza di quelle dovute alla semplice condensa, rimangono nell’aria per diverse ore. Gli aerei utilizzati per irrorarle non hanno contrassegni, non appartengono a linee aeree e non vengono identificati dai radar.

Diversi scienziati e ricercatori hanno effettuato delle analisi chimiche a riguardo, prendendo in esame polveri, acque e terreni. Si è così scoperta la presenza di bario, calcio, torio, alluminio, quarzo, magnesio e potassio; si tratta di sostanze che favorirebbero l’azione delle onde elettromagnetiche emesse dall’impianto Haarp, i cui veri scopi sono alquanto oscuri.

Controllare il numero della popolazione mondiale

John Holdren è l’autore di “Ecoscience”, un libro risalente al 1977, dove parla di una sorta di “regime planetario” munito di una “forza di polizia mondiale” atta a far rispettare le misure di controllo degli abitanti del pianeta. A tal scopo sono contemplati gli aborti forzati, sterilizzazioni di massa condotte tramite la contaminazione di acqua e cibo e altri programmi deliranti che lo scienziato però non ha mai rinnegato, e di cui continua addirittura a sostenerne la “bontà”.

Forse il libro non si discosta poi così tanto dalla realtà attuale. Holdren è infatti in prima linea per quanto riguarda gli sforzi condotti per combattere i cambiamenti climatici attraverso dei programmi di dubbia etica incentrati sulla geoingegneria. Il direttore ha promosso recentemente “progetti di geoingegneria su vasta scala volti a raffreddare la Terra“, che includerebbero “sparare particelle inquinanti in atmosfera per riflettere i raggi del sole“, note ai più come scie chimiche.

Folli mascherati da filantropi

“Siamo di fronte a una catastrofe globale, la sovrappopolazione, che deve essere risolta a tutti i costi entro il 2000“. Queste le parole di Holdren nel 1977. È importante capire che Holdren non ha mai rinnegato queste dichiarazioni, che rispecchiano non solo il suo parere ma anche quello di molte altre personalità rilevanti della politica statunitense, del mondo ambientalista e di quello accademico. Un esempio? Ted Turner, Bill Gates e David Rockefeller, sostenitori del movimento integralista eugenetista, si sono riuniti insieme ad altri miliardari filantropi nella città di New York per capire come le loro ricchezze potrebbero essere utilizzate per “rallentare la crescita della popolazione mondiale“, come ha riportato il quotidiano inglese Times. Ted Turner avrebbe addirittura avanzato proposte scioccanti riguardanti la riduzione della popolazione per farla calare del 95%. Moderni dottor Mengele mascherati di buone intenzioni, ma che in realtà celano alla perfezione i propri oscuri propositi. Non il bene dell’umanità ma i profitti, l’egemonia di pochi eletti.

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