La fuoriuscita di carburante dopo la collisione di due navi mercantili avvenuta domenica scorsa.
Una marea nera di 20 km, dal satellite la fotografia del disastro ambientale a nord della Corsica La fuoriuscita di carburante dopo la collisione di due navi mercantili avvenuta domenica scorsa. Tweet 09 OTTOBRE 2018 La missione Copernicus Sentinel-1 ha fotografato la fuoriuscita di olio carburante nel Mediterraneo a seguito della collisione tra le due navi mercantili a nord della Corsica domenica 7 ottobre 2018. La collisione ha causato una perdita di carburante, che ha portato a una marea nera lunga circa 20 km. Sebbene la collisione sia avvenuta nelle acque francesi, l'operazione di bonifica fa parte di un patto congiunto tra Francia, Italia e Monaco per affrontare gli incidenti di questo tipo nel Mediterraneo. Questa immagine della chiazza di olio - la macchia scura a nord della punta della Corsica - è stata scattata ieri sera dal satellite Sentinel-1A . Sentinel-1 è una coppia di satelliti costruita per il programma di monitoraggio ambientale Copernicus della Commissione europea. I satelliti portano ciascuno uno strumento radar avanzato che può "vedere" attraverso il buio e attraverso le nuvole. La macchia d'olio si è allargata per 20 km, allarme WWWF per il santuario dei cetacei Il ministro francese per la Transizione Ecologica, Francois De Rugy, ha rassicurato sul fatto che la fuoriuscita di carburante in conseguenza dello scontro fra due navi a nord della Corsica, sia sotto controllo. L'inquinante sversato in mare sarebbe sostanzialmente stazionario. La Francia e l'Italia hanno circoscritto l'enorme chiazza di idrocarburi e assieme hanno avviato le operazioni di pulizia della marea nera che dureranno alcuni giorni. La scia di olio si è allungata per una ventina di chilometri al largo di Capo Corso, e si è allargata anche di 300 metri per un totale di diverse centinaia di metri cubi. Mentre anche la Commissione europea segue e monitora la vicenda insieme all'Agenzia europea per la sicurezza marittima. Un allarme arriva da Greenpeace per il Santuario internazionale dei Cetacei (il triangolo di mare racchiuso tra Nord della Sardegna, Corsica, Toscana e Liguria, fin quasi a Tolone, in Francia) dove ricorda "sono stati osservati sia la balenottera comune che il capodoglio". L'incidente, avverte la ONG, rende non più rinviabile introdurre "norme precise sulla protezione e sulla tutela del Santuario". "Nonostante il meccanismo di sicurezza legato a Ramogepol si sia immediatamente attivato, cosa sarebbe successo se la collisione fosse avvenuta all’interno dello Stretto di Bonifacio, un’area estremamente fragile che continua ad essere esposta ad un traffico estremamente elevato?”, chiede la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge. "Avremmo avuto un disastro ambientale in grado di mettere a rischio uno dei patrimoni naturali del nostro Paese, compresa l’area marina de La Maddalena. L’area delle Bocche di Bonifacio è tra le zone paesaggisticamente più belle e ricche di biodiversità del Mediterraneo. Si tratta, però, anche una zona di navigazione molto pericolosa, con un volume elevato di traffico di navi di ogni genere, comprese navi con carichi pericolosi (petroliere, chimichiere e gasiere). La ricostruzione dell'incidente e le condizioni meteo Per ricostruire l'accaduto e capire le ragioni e le responsabilità della collisione, vengono acquisiti elementi di carattere tecnico e strutturale sulle due unità coinvolte, la motonave tunisina Ulisse, che trasportava camion e auto, e la motonave portacontainer Cls Virginia, battente bandiera cipriota da cui si è sversato il carburante. Si monitorano con attenzione anche le condizioni meteo-marine e le loro previsioni per comprendere la possibile evoluzione della macchia inquinante e pianificare le attività di emergenza. Sono previsti nei prossimi giorni corrente e vento verso la Corsica. Il consorzio Lamma, di Regione Toscana e CNR, sta collaborando con la Capitaneria di Porto di Livorno per fornire i dati delle previsioni meteo delle prossime ore e dei prossimi giorni. "Con le previsioni meteo a disposizione - ha spiegato Federica Fratoni, assessore all'ambiente - sarà più agevole la pianificazione delle attività di emergenza sul tratto di mare interessato dall'incidente." I dati di osservazione, previsione e ricostruzione dello stato del mare su cui si basa il Consorzio sono messi a disposizione delle autorità competenti e dei soccorsi anche nella forma di bollettini dedicati. I dati riguardano: previsione operativa dello stato del mare (vento, onde, e correnti di superficie); misure di corrente superficiale da radar HF; rilevamento satellitare dell'eventuale sversamento (ottenuto tramite elaborazione dei satelliti Sentinel). Inoltre verrà attivato un modulo per la previsione dello spostamento dello sversamento. La collisione domenica scorsa Le operazioni di contenimento e bonifica dell'inquinamento sono iniziate poche ore dopo la collisione tra una nave Ro-Ro di nome Ulysse battente bandiera Tunisina ed una porta container con nome CLS Virginia di bandiera cipriota avvenuta domenica scorsa. La collisione aveva provocato lo sversamento in mare, dalla porta container, di centinaia di metri cubi di olio carburante. Su richiesta del Ministero dell'Ambiente, la centrale operativa della Guardia Costiera a Roma aveva disposto, oltre al sorvolo di un aereo ATR42, nell'area interessata, anche l'invio della Motovedetta CP 409 della Capitaneria di porto di Livorno. Era immediatamente intervenuta anche una unità della Guardia Costiera italiana con a bordo dei biologi e per conto del Ministero dell'Ambiente uno dei tre mezzi antinquinamento della società consortile "Castalia", concessionaria del servizio di antinquinamento nazionale.
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