sabato 27 ottobre 2018

Conte e Putin: Italia e Russia insieme per lo sviluppo di rapporti economici reciprocamente vantaggiosi



Il pieno successo della prima visita in Russia del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non può che far bene all’Italia. E bene fa il Governo italiano ad agire risolutamente a difesa degli interessi nazionali nello scenario degli scambi economici internazionali. Del resto le opportunità di affari in Russia sono notevoli per le imprese italiane.

Infatti, come riporta Il Sole 24 Ore, sono stati firmati 14 accordi da compagnie ed enti italiani alla presenza di Giuseppe Conte e Vladimir Putin. Il valore potenziale ammonta a diversi miliardi di euro. E questo significa creare nuovi posti di lavoro e agire in senso diametralmente opposto rispetto ai governi precedenti.

Infatti i governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, supponendo che non abbiano favorito la delocalizzazione all’estero di aziende italiane e straniere ma operanti in Italia, sicuramente non hanno fatto nulla per impedire questo devastante fenomeno che ha impoverito il nostro Paese e che ha determinato la perdita di migliaia di posti di lavoro e creato migliaia di nuovi disoccupati.

La vicenda di Bekaert da questo punto di vista è emblematica. A luglio, appena insediato il Governo Conte, la notizia era che, siccome stava delocalizzando in Romania, lo stabilimento italiano doveva essere chiuso mandando a casa 318 operai, la notizia di oggi è che è in arrivo la nuova proprietà che dovrebbe riattivare il nuovo stabilimento. Qualcuno ora si chiederà cosa c’entra questa vicenda con lo sviluppo degli affari italiani in Russia. C’entra eccome. Perché marca in maniera evidente la differenza – di approccio e per gli effetti che ne derivano per la nostra economia – tra i governi precedenti a guida PD e prima ancora a guida FI, con il nuovo Governo Conte a guida M5S e Lega.

Prima delocalizzazioni senza freno, oggi blocco delle delocalizzazioni e creazione di nuovi posti di lavoro con nuove proiezioni all’estero delle aziende italiane sostenute e stimolate dalla diretta azione del Governo Conte. La conseguenza concreta che ci interessa da vicino è: stop perdite di posti lavoro, creazione di nuovi posti di lavoro.

L’azione diplomatica di Conte a Mosca con Putin è andata anche in direzione della situazione in Libia, dove l’Italia è minacciata nei suoi interessi vitali dall’azione dei francesi, che vogliono scippare, da nemici anziché da partner europei, le posizioni italiane in Libia – e non solo nel mercato del petrolio – costruite con generazioni di italiani che sono andati là a lavorare nei decenni precedenti.

I francesi con Sarkozy sono andati a bombardare la Libia, creando morte, distruzione e caos, che ha creato un flusso di immigrazione verso il nostro Paese che stava diventando sempre più insostenibile e che il nuovo governo ha arrestato, e ora, con la solita arroganza, vorrebbero approfittare del caos da loro stessi creato, per spodestarci dal ruolo di primo attore economico con evidenti danni per la nostra economia.

Bene quindi ha fatto Conte a chiedere alla Russia, che gioca in Libia un ruolo di fondamentale importanza, di muoversi tenendo presenti i nostri interessi nazionali.

E, infine, non meraviglia che abbia creato stupore la notizia della disponibilità manifestata da Putin ad investire direttamente in Italia acquistando titoli di Stato italiani attraverso il Fondo sovrano russo.

Il presidente russo infatti ha detto che da parte del Governo di Mosca non c’è “alcuna limitazione o restrizione” in questo senso, aggiungendo una postilla interessante: “l’economia italiana ha basi solide».

Questa espressione di fiducia da chi ha soldi per investire nei nostri titoli di Stato spunterà gli artigli della speculazione internazionale contro l’Italia che mirano a gonfiare artificialmente lo spread per spillarci più soldi con gli interessi.

Tanto che i nostri ben pensanti dei giornaloni, che ammiccano con la speculazione internazionale pur di mettere in difficoltà il Governo M5S – Lega, hanno avuto di che ridire, paventando chissà quali conseguenze perché l’Italia amplia la base dei suoi investitori esteri.

Qualsiasi Stato del mondo sarebbe ben felice di avere tra i propri investitori la Russia, mentre, secondo loro, lo Stato italiano si dovrebbe porre problemi. Di che, signori? La vostra ipocrisia è insopportabile e avete passato il segno: infatti gli italiani se ne sono accorti!



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