Clamoroso titolo in prima pagina online del Wall Street Journal: “il Vaticano denuncia le accuse di Monsignor Viganò contro Jorge Bergoglio” (di non aver continuato la lotta alla pedofilia nella Chiesa iniziata dal suo predecessore, Papa Benedetto XVI, ed anzi di non aver perseguito i colpevoli se non con gravi ritardi, ndr) ma, attenzione, “conferma i punti chiave [dell’accusa]“.
Dunque, secondo il WSJ la versione e soprattutto le circostanziate accuse del Monsignor Viganò sono da considerare “confermate”, trattasi di accuse personali a Jorge Bergoglio per non aver combattuto a dovere la pedofilia nella Chiesa.
Una bomba, destinata a fare saltare gli equilibri a Santa Marta ed in Vaticano. Ieri abbiamo avuto la conferma di un giudice cattolico alla Corte Suprema USA, Brett Kavanaugh, un’eccezione storicamente parlando sebbene nel corrente consesso dell’Alta Corte USA il cattolicesimo sia fortemente rappresentato. Oggi arriva la denuncia del WSJ, un giornale certamente tra i meno schierati politicamente negli USA.
Non sembra casuale il tempismo dell’annuncio mediatico da parte delle testata americana: in tempi in cui un giudice della Corte Suprema ha seriamente rischiato di non essere confermato per supposti abusi sessuali sebbene non provati, non testimoniati, non corroborati nè da prove, nè da dettagli basilari come il dove, il quando ecc., dopo che i testimoni portati a supporto dall’accusa hanno negato l’abuso del giudice americano, abuso – faccio notare – che sarebbe avvenuto comunque 35 anni fa ossia in età non maggiorenne del giudice supremo (nel caso Blasey Ford, una militante Dem anti-trumpiana, ndr), diventa vieppiù inaccettabile che il massimo rappresentante della Chiesa cattolica romana possa essere risparmiato in forza di circostanziate e provate reticenze portate da un vescovo cattolico nel perseguire derive pedofile nella Chiesa. Ciò vale non solo per i cristiani ma per l’intera opinione pubblica mondiale (che la popolarità di Jorge Bergoglio sia ormai in caduta libera causa scandali pedofili – contingenza in grado di affondare il sentimento cristiano in USA, già molto “affaticato” – lo conferma anche il left leaning New York Times).
Va notato come il monsignor Viganò effettivamente ha portato fior di riferimenti a supporto delle sue tesi.
Molti parlano già di dimissioni di Jorge Bergoglio all’alba dei prossimi, purtroppo attesi tumulti in sud America (vedasi le elezioni brasiliane ed il caos finanziario argentino, ndr) che potrebbero portare alla luce indicibili connivenze dell’ex vescovo di Buenos Aires con la giunta golpista di Videla (…).
Molti cristiani già sognano il ritorno al soglio di Pietro del primo titolare vivente (effettivo) del Papato, quel Benedetto XVI che ebbe l’umiltà di farsi da parte per il bene della Chiesa, colui che non casualmente ebbe l’ardore di dichiarare guerra contro la piaga della pedofilia che, così sembra dal titolo del WSJ, Jorge Bergoglio mostrò invece colpevoli reticenze nel continuare.
MD
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