lunedì 8 marzo 2021

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 8 Marzo 2021

Lunedì della III settimana di Quaresima

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
(Sal 83,3)

Colletta
Nella tua continua misericordia, o Padre,
purifica e rafforza la tua Chiesa,
e poiché non può vivere senza di te,
guidala sempre con la tua grazia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (2Re 5,1-15)
C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro


Dal secondo libro dei Re

In quei giorni Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest’uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 41 e 42)
Rit: L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anèla
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anèla
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo (Sal 129,5.7)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Lc 4,24-30)
Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Come il creato in questa stagione si sta risvegliando, così anche la Chiesa, in questo tempo favorevole, si prepara con la preghiera, il digiuno e l’elemosina alla Pasqua del Signore, per una nuova fioritura di fede e di carità. Preghiamo Dio Padre, perché rafforzi il nostro impegno di rinnovamento umano e cristiano.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, fonte della vita, ascoltaci.

1. Divino seminatore, fa’ fiorire nella Chiesa l’integrità della fede, la santità della vita, la carità fraterna, perché, avvinta al legno della croce, innalzi i suoi virgulti fino al cielo. Noi ti preghiamo.
2. Signore della storia, ricolma del tuo Spirito coloro che hanno responsabilità di governo, perché il loro impegno, come seme fecondo, porti frutti abbondanti per l’intera società. Noi ti preghiamo.
3. Padre buono, proteggi le famiglie, specialmente quelle ferite e affaticate, perché, superate le difficoltà, siano nella società un modello di vita nuova, fondata sul perdono e sulla comunione. Noi ti preghiamo.
4. Sorgente della gioia, guarda con benevolenza i giovani del mondo, perché il loro generoso entusiasmo porti una ventata d’aria nuova nella società e nelle istituzioni. Noi ti preghiamo.
5. Custode del creato, veglia sul genere umano, perché ogni progresso sia attuato nella giustizia e nella concordia, e i frutti della terra e del lavoro siano condivisi con i piccoli e i poveri. Noi ti preghiamo.

O Dio, sorgente inesauribile di vita, sostieni con la forza del tuo Spirito l’umanità che aspira alla giustizia e alla pace: resti salda in ogni uomo la fede nella vittoria del bene sul male, promessa e attuata nella croce del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Trasforma per noi, o Signore,
in sacramento di salvezza
l’offerta che ti presentiamo
come segno del nostro servizio sacerdotale.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Genti tutte, lodate il Signore,
perché forte è il suo amore per noi. (Sal 116,1-2)

Oppure:
Nessuno fu purificato fra i molti lebbrosi in Israele,
se non Naamàn, il Siro. (Cf. Lc 4,27)


Preghiera dopo la comunione
La comunione al tuo sacramento
ci purifichi, o Signore,
e ci raccolga nell’unità e nella pace.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
La tua mano, o Signore,
protegga questo popolo in preghiera,
lo purifichi e lo guidi,
perché con la tua consolante presenza
giunga ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Luca ci fa qui intravedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene. Lo sa e dichiara che nessuno è profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema libertà: quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel momento tutta la sua preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.
Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di essere battezzati, di appartenere forse ad una famiglia cristiana, ad una comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al Vangelo, abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non rischiamo di essere un po’ come i farisei, come quei giusti che ritengono di non avere bisogno di alcuna conversione?
Molto spesso, è la nostra pretesa sufficienza che impedisce a Dio di concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza allo Spirito Santo di “convincerci quanto al peccato”, come spiega Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo, dandosi a noi, può darci una giusta coscienza del nostro peccato, non per opprimerci, ma, al contrario, per aiutarci a ricevere il perdono di Gesù, la guarigione e la salvezza!

sabato 6 marzo 2021

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 6 Marzo 2021

Sabato della II settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 114,8-9)

Colletta
O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza
ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo,
guidaci nelle vicende della vita
e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Mi 7,14-15.18-20)
Il nostro Dio viene a salvarci.


Dal libro del profeta Michèa

Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d’Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l’iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Misericordioso e pietoso è il Signore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:
Signore, pietà.

Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:
Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:
Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:
Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:
Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:
Perchè accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati.
Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.

O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa’ che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore,
infonda in noi una forza di redenzione
che ci preservi dalle umane intemperanze
e ci disponga a ricevere i doni della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi,
Lc ı5, 32 perché questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15,32)


Preghiera dopo la comunione
Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore,
agisca nelle profondità del nostro cuore,
e ci renda partecipi della sua forza.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
Nella tua misericordia, o Signore, porgi l’orecchio
alla voce di coloro che ti supplicano,
e perché tu possa esaudire i loro desideri,
fa’ che chiedano quanto ti è gradito.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Oggi Gesù dice una parabola per ciascuno di noi: noi tutti siamo quel figlio che il peccato ha allontanato dal Padre, e che deve ritrovare, ogni giorno più direttamente, il cammino della sua casa, il cammino del suo cuore. La conversione è esattamente questo: questo viaggio, questo percorso che consiste nell’abbandonare il nostro peccato e la miseria nella quale esso ci ha gettati per andare verso il Padre.
Ciò che ci sconvolge in questa parabola, e la realtà la sorpassa di molto, è il vedere che di fatto il nostro Padre ci attende da sempre. Siamo noi ad averlo lasciato, ma lui, lui non ci lascia mai. Egli è “commosso” non appena ci vede tornare a lui. Talvolta saremmo tentati di dubitare del suo perdono, pensando che la nostra colpa sia troppo grande. Ma il padre continua sempre ad amarci. Egli è infinitamente fedele. Non sono i nostri peccati ad impedirgli di darci il suo amore, ma il nostro orgoglio. Non appena ci riconosciamo peccatori, subito egli si dona di nuovo a noi, con un amore ancora più grande, un amore che può riparare a tutto, un amore in grado in ogni momento di trarre dal male un bene più grande. Il suo perdono non è una semplice amnistia, è un’effusione di misericordia, nella quale la tenerezza è più forte del peccato.
Gesù vuole che noi abbiamo la stessa fiducia anche nei confronti degli altri. Nel cuore di ogni uomo vi è sempre una possibilità di ritorno al Padre, e noi dobbiamo sperarlo senza sosta. Quando vediamo fratelli e sorelle convertiti di recente che ricevono grazie di intimità con Dio, spesso davvero straordinarie, esultiamo senza ripensamenti, e partecipiamo alla gioia del Padre.

venerdì 5 marzo 2021

Una nuova pandemia emergerà dal ghiaccio?

VIRUS PERICOLOSI SOTTO I GHIACCI DELL'ANTARTIDE PRONTI A RISVEGLIARSI? CAPITE ORA LA CHIUSURA DELLE STAZIONI SCIISTICHE? IL PERICOLO E' SERIO....

Non spegnete lo Spirito e non disprezzate le profezie 
(1Ts 5, 13-28)


5° CASTIGO?






IL PERMAFROST, il terreno ghiacciato della tundra siberiana si scioglie a causa del riscaldamento globale, trivelle e pozzi cominciano a bucare il sottosuolo a caccia di gas e petrolio. E un virus che ha dormito per qualcosa come 30mila anni nel ghiaccio si 'risveglia' e attacca l'uomo, che non possiede difese immunitarie per contrastarlo. Antichi patogeni dal periodo glaciale tornano a mietere vittime: sembra davvero l'inizio di una pellicola apocalittica, produzione hollywoodiana, che preannuncia l'estinzione della razza umana. È qualcosa di simile, con un po' di fantasia, a quello che temono gli scienziati ed è, a conti fatti, un'altra delle minacce che il "global warming" potrebbe riservare. Lo sostengono i ricercatori che stanno davvero per risvegliare, in laboratorio, il "Mollivirus sibericum", scoperto nel 2015 all'estremità orientale della Russia nella remota regione di Kolyma, all'interno del permagelo siberiano. Ma non prima di aver verificato con sicurezza che non può provocare malattie pericolose per l'uomo o gli animali.


In Siberia un virus gigante sepolto per migliaia di anni


In uno studio pubblicato sull'americano Proceeding of the National Academy of Science, un team del Centro nazionale per le ricerche francese ha sottolineato come lo scioglimento dei ghiacci nella zona artica, che sta avvenendo a velocità doppia rispetto alla media del resto del globo, sia pericoloso non solo per le coste minacciate dall'innalzamento degli oceani o per i cambiamenti climatici, ma potrebbe portare proprio al risveglio di agenti patogeni che, attraverso un organismo ospite, potrebbero riprodursi e diffondersi. "Poche particelle ancora infette possono essere sufficienti, in presenza di un ospite vulnerabile, a rianimare virus potenzialmente patogeni", ha detto uno dei responsabili del progetto, Jean-Michel Claverie, dell'Università di Marsiglia.


Nessuno fa riferimento davvero a un Armageddon ma l'eventualità di una comparsa di nuove patologie sembra essere tenuta in seria considerazione. Soprattutto perché tra qualche anno il traffico nelle zone in prossimità del Circolo polare artico sarà molto intenso. Lo scioglimento del ghiaccio renderà infatti molto più accessibili le enormi riserve di carburanti fossili che si trovano nel sottosuolo.

Fa ancora più paura pensare che il Mollivirus sibericum sia il quarto tipo di virus gigante isolato dallo stesso campione di terreno. Le sue caratteristiche sono la grandezza, che supera il mezzo micron (la soglia per essere definito "gigante") e la complessità genetica molto più elevata rispetto ai virus comuni: il Mollivirus sibericum possiede oltre 500 geni (per fare un paragone, quello dell'influenza A ne ha otto). Caratteristiche simili al più grande virus mai studiato, il Pandoravirus, scoperto dall'équipe dello stesso Claverie nel 2013: fino a un micron di diametro e 2500 sequenze di Dna.
Anche malattie debellate potrebbero essere quindi 'dormienti', sepolte sotto spessi strati di ghiaccio. Claverie ha condotto studi approfonditi riguardo gli antichi virus risalenti all'era glaciale ed è riuscito a riattivare uno di questi, il Phitovirus sibericum, sempre raccolto da un campione in Siberia, nel 2014. Il tutto condotto in laboratorio e in totale sicurezza, perché Claverie non è uno 'scienziato pazzo' come nei film di Hollywood, infatti ammonisce sui rischi di malattie che potrebbero 'riaccendersi' da una sorta di ibernazione durata decine di migliaia di anni, che fanno tornare alla mente le peggiori epidemie della storia umana: "Se non stiamo attenti e industrializziamo queste aree senza le necessarie misure di sicurezza, corriamo il rischio di risvegliare virus come il vaiolo che pensavamo fossero debellati.


Lo scioglimento dei ghiacci può liberare virus e batteri potenzialmente nocivi per l'essere umano. Nel permafrost delle Alpi svizzere sono stati individuati un migliaio di microorganismi, una buona parte dei quali sconosciuti.

Che cosa succederebbe se la popolazione mondiale fosse improvvisamente esposta a un virus mortale di cui non si era mai sentito parlare? La pandemia di coronavirus ci ha insegnato che malgrado lo sviluppo tecnologico e della medicina, l'essere umano rimane estremamente vulnerabile di fronte ad agenti patogeni fino ad ora sconosciuti.

Mentre si discute dell'origine del SARS-CoV-2, ricercatori in tutto il mondo avvertono che una nuova potenziale minaccia sanitaria potrebbe celarsi non in mercati di animali o in laboratori, bensì nel ghiaccio.

In seguito all'aumento delle temperature e al crescente sfruttamento del sottosuolo, antichi microorganismi intrappolati nel ghiaccio e nel permafrost - lo strato di terreno perennemente ghiacciato - potrebbero in effetti liberarsi nell'aria e riattivarsi, con conseguenze imprevedibili.

I ghiacciai alpini rischiano di scomparire entro fine secolo

Virus e batteri che uccidono dopo essere emersi dal ghiaccio: uno scenario teorico o una reale possibilità? L'emergenza di agenti patogeni dal ghiaccio non è fantascienza. Nel 2016 in Russia, e più precisamente nella penisola di Yamal in Siberia, un ragazzo è morto a causa dell'antrace. Secondo i ricercatori, il batterio era presente in una carcassa di renna infetta morta 75 anni prima. In seguito a un'insolita ondata di caldo, il permafrost in cui era sepolto l'animale si è sciolto, liberando le spore dell'agente patogeno nell'atmosfera. Un altro caso risale al 2007, quando un gruppo di scienziati ha scoperto la presenza del virus dell'influenza spagnola nei corpi seppelliti in una fossa comune in Alaska. Tra il 1918 e il 1919, la spagnola uccise decine di milioni di persone nel mondo.


Nel ghiaccio sono intrappolati anche agenti patogeni sconosciuti, come risulta da uno studio pubblicato all'inizio dell'anno. Nelle carote di ghiaccio prelevate nell'altopiano del Tibet, ricercatori americani e cinesi hanno ad esempio identificato 33 virus, di cui la maggior parte sepolti da millenni e ancora ignoti. Come possono virus e batteri sopravvivere per migliaia di anni in ambienti inospitali quali i terreni ghiacciati? "È una delle domande a cui vogliamo rispondere", afferma a swissinfo.ch Beat Frey, collaboratore dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Frey è a capo di un progetto pionieristico che per la prima volta si è posto l'obiettivo di studiare le forme di vita microscopiche presenti nel permafrost nelle Alpi, nell'Artide e in Antartide.

"Abbiamo notato che questi organismi possiedono un metabolismo e strutture cellulari particolari, che possono essere molto attivi a basse temperature. La maggior parte di essi è tuttavia dormiente. Il grande interrogativo è di sapere cosa succede quando si svegliano, ad esempio a causa del riscaldamento globale", spiega Frey.

Nel 2005, scienziati della NASA sono riusciti a 'risuscitare' dei batteri imprigionati nel ghiaccio dell'Alaska per 32.000 anni. Una decina di anni dopo, sono invece stati riattivati dei cosiddetti 'virus giganti', che avevano trascorso gli ultimi 30'000 anni nel terreno ghiacciato della tundra siberiana.

Quali microorganismi ci sono nel permafrost delle Alpi svizzere?

In Svizzera, il permafrost è presente al di sopra dei 2500 metri di altitudine, su circa il 5% del territorio nazionale. "Nel permafrost alpino troviamo batteri, funghi, lieviti e virus. Circa la metà degli organismi che abbiamo individuato esiste anche in altri suoli del pianeta. Un terzo è invece di natura sconosciuta", osserva Beat Frey, che si dice stupito della diversità malgrado le condizioni avverse.

Batteri e virus dormienti possono rappresentare un problema per l'essere umano o gli animali?

Il caso dell'antrace in Siberia evidenzia la possibilità che ci siano dei batteri con effetto patogeno per l'essere umano, gli animali o le piante, spiega Beat Frey. "È la grande incognita", afferma in riferimento alla moltitudine di virus ancora sconosciuti.

Nei vecchi strati di permafrost potrebbero essere preservati dei virus patogeni in grado di infettare uomini o animali, inclusi quelli che hanno causato epidemie in passato, secondo Jean-Michel Claverie dell'Università di Aix-Marseille, tra i massimi esperti in materia. Le attività minerarie e di perforazione, sostiene, potrebbero esporre questi strati con conseguenze disastrose.

Non è comunque detto che i microorganismi nel ghiaccio debbano essere nocivi. La speranza dei ricercatori è di trovare delle specie con una certa utilità, ad esempio in campo medico e biotecnologico. "Si potrebbero sfruttare le proprietà di alcuni enzimi che sono attivi a basse temperature. I batteri del permafrost possono inoltre fornire indicazioni importanti sulla resistenza agli antibiotici", osserva Beat Frey del WSL.

La prossima pandemia potrebbe emergere dal ghiaccio?

I virus possono infettare dei batteri presenti nel ghiaccio. Il passaggio diretto all'uomo è invece improbabile, secondo Beat Frey. "Quello che potrebbe succedere è un salto a un animale, ad esempio la marmotta, che si abbevera con l'acqua di disgelo. Ma siamo in uno scenario puramente teorico. Non credo che sia possibile".


Invasione aliena. La previsione choc di Nostradamus e papa Giovanni XXIII


The Invasion film 2007

Profezie di Nostradamus e papa Giovanni XXIII sul ritorno degli alieni

LA TECNOLOGIA ALIENA PER RENDERE LA RAZZA UMANA "PIU' PACIFICA E CALMA" E' GIA' CONTENUTA NEI VACCINI?....

La profezia avverte: "Quando diranno: "Pace e sicurezza", allora una rovina improvvisa verrà su di loro, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno" 

(1 Tessalonicesi 5:3).

Invasione aliena della Terra. Ci siamo. Incredibile rivelazione dice che a settembre la Terra potrebbe subire un’invasione aliena. La notizia sta facendo il giro del web, incuriosendo milioni di utenti che si interrogano sul destino della Terra. L'annuncio di questo sconvolgente avvenimento c'è stato sul canale YouTube di un noto cospirazionista che risponde al nome di T. Chase, il cui canale si chiama Revelation13. Secondo lo youtuber la previsione sarebbe stata formulata da Nostradamus, uno dei più noti profeti della storia, che avrebbe previsto l'invasione in un periodo compreso tra il 2017 e il 2020.

A seguito dell’arrivo degli extraterrestri sulla Terra, spiega inoltre T. Chase, il rischio è quello dello scoppio di una terza guerra mondiale che vedrebbe coinvolte le due superpotenze USA e Russia. Tuttavia a seguito del disastro, spiega l’uomo, potrebbe venire un periodo positivo per l’umanità con l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale: "Un cambiamento del DNA umano tramite una tecnologia che gli alieni hanno renderà gli esseri umani creature più tranquille e organizzate. Gli esseri umani sono troppo inclini alla guerra e così facendo, saranno in grado di vivere in pace".

Profezie di papa Giovanni XXIII sugli alieni





“Le cose della terra parleranno agli uomini delle cose del cielo”; “le luci nel cielo saranno rosse, azzurre, verdi, veloci. Cresceranno”. “Qualcuno viene da lontano, vuole incontrare gli uomini della terra. Incontri ci sono già stati, ma chi ha visto veramente ha taciuto”; “nelle carte del sotterraneo di ferro di Wherner, segrete sempre, la risposta, allo scoperto. Il tempo non è quello che conosciamo”; “abbiamo fratelli vivi, fratelli morti. Noi siamo noi stessi, il tempo ci confonde. Benvenuto Arthur ragazzo del passato. Tu sarai la prova. E incontrerai il Padre della Madre”. Inquietante, non trovate? Le profezie sono del 1935 e il futuro Papa Giovanni XXIII, come mi ricorda Tetricus (che ha lavorato in Vaticano fino a pochi mesi fa) era nascostamente un Templare fin dai giorni in cui era nunzio in Turchia. Ma le ultime frasi, a mio avviso, si spingono ben oltre. Le carte del sotterraneo di ferro di Wherner” non potrebbero essere gli archivi segreti relativi ai casi Ufo rivelati in questi anni? Oppure, perché non pensare a Werner Von Braun? Potrebbero esistere dei documenti nascosti appartenenti a lui che prospettano una realtà ben diversa da quella avvalorata dalla Nasa: infatti lo scienziato se ne andò dall’ente spaziale negli ultimi anni di vita a causa di dissapori. Che in qualche sotterraneo corazzato possa aver allora nascosto dei documenti? Papa Roncalli parla anche di una nozione del tempo diversa da quella che posseriamo. E forse parla di viaggi temporali, con l’accenno ad Arthur, ragazzo del passato. E se fosse il famoso l’enigmatico John Titor, l’uomo che sarebbe giunto dal futuro per riprendersi pezzi di tecnologia legati agli albori dei nostri elaboratori elettronici?


Ma potrebbe aver anche profetizzato quell’incontro che avvenne nei Giardini Vaticani anche alla presenza di monsignor Capovilla. Il cosmonauta, allora, più correttamente sarebbe un crononauta. La verità che si prospetta alla conoscenza umana è dunque molteplice e variegata. La scienza si confonde col misticismo, un fatto peraltro preconizzato negli stessi anni da Pietro Ubaldi: ne “La Grande Sintesi” parlava della scienza come una moda che, una volta compiuto il suo ciclo, passa.



VEDI ANCHE:

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 5 Marzo 2021
Venerdì della II settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa. (Sal 30,2.5)

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
donaci di essere intimamente purificati
dall’impegno penitenziale della Quaresima
per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 37,3-4.12-13.17-28)
Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo!


Dal libro della Gènesi

Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 104)
Rit: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.

Il Signore chiamò la carestia su quella terra,
togliendo il sostegno del pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché non si avverò la sua parola
e l’oracolo del Signore ne provò l’innocenza.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo costituì signore del suo palazzo,
capo di tutti i suoi averi.

Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Mt 21,33-43.45)
Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Perchè il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:
Perchè l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:
Perchè soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:
Perchè il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:
Perchè la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:
Per chi si allontana da Dio perchè colpito da qualche disgrazia.
Per chi, per disperazione, non chiede più aiuto a nessuno.

O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa’ che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
La tua benevolenza, o Dio,
preceda e accompagni sempre
i tuoi fedeli sulla via della fede
e li prepari a celebrare degnamente questi misteri.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio,
vittima di espiazione per i nostri peccati. (Cf 1Gv 4,10)

Oppure:
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo. (Mt 21,42)


Preghiera dopo la comunione
Il pegno dell’eterna salvezza,
che abbiamo ricevuto in questi sacramenti,
ci aiuti, o Signore,
a progredire nel cammino verso di te,
per giungere al possesso dei beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
Dona al tuo popolo, o Signore,
la salvezza dell’anima e del corpo,
perché, perseverando nelle opere buone,
sia sempre difeso dalla tua protezione.
Per Cristo nostro Signore.

Commento

In questo venerdì la Chiesa ha scelto di farci leggere due testi che ci preparano al mistero del Venerdì Santo, nel quale Gesù viene ucciso per salvare noi.
Abele, ucciso dal suo fratello geloso, è la prima immagine di Gesù nell’Antico Testamento. Viene poi la figura di Giuseppe, venduto dai suoi fratelli. Questi passi della Genesi mettono in piena luce la ferita che colpisce il cuore di tutti gli uomini dopo il peccato originale e che ostacola il sorgere dei sentimenti fraterni. La gelosia può assumere molte forme, vi sono modi più o meno eleganti di sbarazzarci di qualcuno che ci infastidisce e bisogna riconoscere che si tratta di una tentazione molto frequente, anche in una comunità cristiana. Abbiamo bisogno di chiedere continuamente a Dio una purificazione più profonda, per non accettare mai volontariamente nei nostri cuori il più piccolo sentimento di ostilità nei confronti di un fratello. L’ostilità diventa così facilmente odio...
La parabola dei vignaioli assassini è indirizzata ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo. Ci fa comprendere una particolare sofferenza del cuore di Gesù, e al tempo stesso ci fa penetrare nel mistero della sua Chiesa. Gesù ha sofferto per tutti i nostri peccati, ma in particolar modo ha sofferto per essere stato ripudiato e infine ucciso dai pastori del popolo eletto.
Quando consideriamo la storia della Chiesa e del mondo, vediamo che spesso gli uomini hanno veramente voglia di conservare l’eredità del cristianesimo: una nuova visione dell’uomo e della sua dignità personale, un senso della giustizia, della condivisione... Ma essi vogliono sopprimere l’Erede. Si accontentano di una spiritualità senza Dio! Durante questa Quaresima, chiediamo la grazia di attaccarci con fermezza non solo al messaggio, ma anche alla persona di Gesù, e che la nostra unione con lui sia il centro della nostra vita.


giovedì 4 marzo 2021

POSSIAMO CONSIDERARE ATTENDIBILI I DATI SUI DECESSI DA COVID 19? NO, PER ALMENO QUATTRO MOTIVI




Analizzando questi dati ISTAT sui decessi da influenza nei periodi 2006-2011, quindi molto prima del covid 19, ci accorgiamo che i codici utilizzati per classificare le cause di morte venivano già aggregati dalla stampa a fini propagandistici per attribuire al virus dell'influenza la maggior parte dei decessi. Con questo piccolo artifizio, sommando i 400 decessi per influenza (che comprende anche quelli di sindromi influenzali), con gli 8345 di polmonite nel 2011 si arriva al numero che circolava sulla stampa. Lo stesso artifizio che la solita stampa di regime ha messo in atto per i dati sul covid 19 attribuendo a questo anche i decessi avvenuti per altre cause quali malattie cardiache, tumori, eventi traumatici ed altro.

Il significato dei codici:
J10 -influenza, virus influenzale identificato
J11- influenza, virus non identificato
J12- polmonite virale non classificata altrove (esclude polmonite in influenza)
J13-polmonite da Streptococcus pneumoniae
J14-polmonite da haemophilus influenzae
J15-polmonite batterica non classificata altrove
J16-polmonite da altri microrganismi non infettivi non classificate altrove
J17-polmonite in malattie classificate altrove
J18-polmonite da microrganismo non specificato.

Per consultare i grafici dei decessi 2006-2011 vedi qui: http://www.assis.it/dati-istat-sui-decessi-da-influenza/   

I codici J10 e J11 fanno riferimento ai decessi causati dall’influenza: il J10 viene usato quando il virus influenzale è identificato, il J11 quando tale virus non è stato individuato, ma i sintomi presentati dal paziente hanno indirizzano verso tale patologia. Ricordiamo che i virus responsabili delle sindromi influenzali sono centinaia, e che il virus dell’influenza è solo uno di questi. I decessi attribuibili all’influenza rientrano in queste due categorie, comprendendo così più agenti eziologici. Tutti gli altri codici, da J12 a J18 non fanno riferimento all’influenza. Sono decessi causati da polmoniti provocate da batteri, microrganismi o addirittura altre condizioni patologiche, escluse l’influenza. E’ evidente che si tratta di categorie diverse, e non c’è alcun motivo di aggregarli, se non a fini propagandistici. Seguendo la stessa logica si potrebbero attribuire all’influenza tutti i decessi per insufficienza cardiaca, malattie cerebrovascolari, diabete, o (perché no?) per traumi, incidenti stradali, cadute accidentali purché avvenuti nel periodo della stagione influenzale.

Con riferimento alle numerose richieste di informazioni pervenute a seguito della emergenza sanitaria da covid 19, l'Istat precisa che:
  • i dati elaborati dalla fonte Istat “Indagine sui decessi e cause di morte” fanno riferimento a quanto riportato dai medici sulle schede per la certificazione delle cause di morte, che devono essere compilate per legge per ogni deceduto sul territorio italiano; la scelta della “causa iniziale di morte”, la causa che viene utilizzata nelle statistiche ufficiali, viene effettuata applicando le regole di selezione definite dalla ICD-10.
  • la sorveglianza sanitaria presso la Protezione Civile registra invece tutti e soli i casi di COVID-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionali, come indicato dalla Circolare del Ministero della Salute n. 0005443 del 22 febbraio 2020. Quindi la mortalità per influenza, bronchite, polmonite, tumori, malattie cardiovascolari e per ogni altra causa, di soggetti che non hanno la diagnosi di COVID-19 non viene conteggiata dai dati di sorveglianza.
Un confronto diretto tra i dati delle due fonti non sarebbe pertanto corretto.

Che cos'è la classificazione internazionale ICD

La classificazione internazionale delle malattie, incidenti e cause di morte (ICD, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è uno standard di classificazione delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e rappresenta un valido strumento per gli studi statistici ed epidemiologici.

La ICD è arrivata alla decima edizione (ICD-10), dopo essere stata approvata dalla 43esima Assemblea mondiale della sanità nel maggio 1990 ed essere entrata in vigore e in uso negli Stati membri dell’Oms nel 1994.

I primi tentativi di stilare una classificazione ragionata cominciano a metà dell’Ottocento ma la prima lista di cause di morte ufficiale è l’International List of Causes of Death scritta dall'Istituto statistico internazionale nel 1893. L’Oms rileverà il compito di seguire l’evoluzione della classificazione internazionale delle malattie solo nel 1948, quando alla sesta revisione ICD vengono incluse anche le cause di morbosità.

L’ICD-10 è una classificazione che si aggiorna periodicamente e le cui revisioni, sia relative ai codici sia alle regole, presentano annualmente modifiche minori e ogni 3 anni modifiche maggiori.

Si affianca a questa classificazione anche il Manuale di codifica automatica Acme che viene aggiornato annualmente, scaricabile dal sito del Cdc americani.

È importante ricordare che il certificato internazionale di morte presentato nei testi ICD-10 si differenzia molto dal certificato italiano in quanto non presenta parti diversificate per le morti accidentali e segue una logica di lettura contraria: sul modello internazionale si parte dalla causa ultima e si arriva alla causa prima, sul certificato italiano si parte dalla causa iniziale e si finisce sulla causa terminale.
In accordo con quanto previsto dall’ICD-10, per entrambi i codici di COVID-19 (U07.1 e U07.2), è previsto che la selezione della causa iniziale segua le stesse regole delle infezioni virali respiratorie (come l’influenza, la MERS o la SARS).

In considerazione di quanto appena detto si deduce che dati certi e incontrovertibili sulla reale portata del virus covid 19, sulle cause di mortalità, non sono facilmente reperibili a causa di quattro fattori principali:
  • ambiguità dei codici di riferimento dell'OMS;
  • errata interpretazione degli stessi da parte del personale sanitario;
  • interessi di parte che vedono coinvolte le lobby farmaceutiche (che finanziano l'OMS);  
  • scorretta propaganda della stampa di regime in accordo con gli interessi dei grandi gruppi farmaceutici.     
Cinzia Palmacci 

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Giovedi 4 Marzo 2021

Giovedì della II settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore;
vedi se percorro una via di iniquità
e guidami sulla via della vita. (Cf. Sal 138,23-24)

Colletta
O Dio, che ami l’innocenza
e la ridoni a chi l’ha perduta,
volgi verso di te i nostri cuori
perché, animati dal tuo Spirito,
possiamo rimanere saldi nella fede
e operosi nella carità fraterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Ger 17,5-10)
Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.


Dal libro del profeta Geremìa

Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

VANGELO (Lc 16,19-31)
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La parabola evangelica ascoltata, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme:
Converti i nostri cuori all'amore, Signore.

Perchè la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:
Perchè la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:
Perchè nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:
Perchè il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:
Perchè l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo in questa eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:
Per le famiglie in difficoltà a causa dell'inadeguatezza del loro reddito.
Per la conversione delle persone, che sprecano ricchezze per cose superflue.

O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perchè l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Per questo sacrificio, o Signore,
santifica il nostro impegno di conversione
e fa’ che alla pratica esteriore della Quaresima
corrisponda una vera trasformazione interiore.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore. (Sal 118,1)

Oppure:
Se non ascoltano Mosè e i Profeti,
non saranno persuasi neanche se uno
risorgesse dai morti. (Lc 16,31)


Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento, o Dio,
continui ad agire in noi
e porti frutto nella nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
Assisti, o Signore, i tuoi fedeli
che implorano l’aiuto della tua grazia
per ottenere difesa e protezione.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
“Quant’è difficile, per coloro che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!” (Lc 18,24). Perciò è necessario, dice Gesù, un cambiamento radicale del nostro atteggiamento. È necessario liberarci di tutte le ricchezze che appesantiscono il nostro cuore, è necessario staccarsene, perché esse ci impediscono di vedere il povero che “giace alla nostra porta”. Chi tra noi oserebbe dire che non tiene a nessuna ricchezza? Siamo tutti assai preoccupati di noi stessi, del nostro agio, dei nostri interessi... La vera privazione, la più importante agli occhi di Dio, è quella che libera il nostro cuore dal suo egoismo e che lo apre agli altri.
Il Vangelo ci dà modo di conquistare veri tesori che nulla può intaccare: mettendo al servizio dei poveri, con umiltà, tutto ciò che abbiamo in beni materiali, talento, potere, qualità. Allora, coloro che avremo soccorso verranno da questa terra in nostro aiuto: non solamente faranno scaturire ciò che vi è di migliore in noi, la gioia del dare, ma ci faranno ottenere per noi un posto nel regno di Dio, che non appartiene che ai poveri.