martedì 14 aprile 2020

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA VENERDÌ SANTO, 10 APRILE 2020



Amato Popolo di Dio:


QUALE DIFENSORE DELL’UMANITÀ, TENGO IN ALTO LA SPADA CHE HO IN MANO E ASSIEME ALLE MIE LEGIONI ANGELICHE SIAMO AL SERVIZIO DELLA VOLONTÀ DIVINA.
IN OBBEDIENZA ALLA CHIAMATA DIVINA, SIAMO DAVANTI A VOI E COME VEGLIAMMO IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO SULLA VIA DEL CALVARIO, IN QUESTO MOMENTO VEGLIAMO SUL CAMMINO DEL SUO POPOLO, CHE VIENE NUOVAMENTE SOTTOMESSO E DEPRIVATO.


In questo momento d’incertezza in cui si trova questa generazione, vi chiedo di essere obbedienti alla Parola Divina, vi chiedo di non dubitare dell’Infinita Misericordia Divina, che vi perdona fino a un punto che voi non potete nemmeno immaginare.


Non dubitate nemmeno un secondo nel pentirvi profondamente e di cuore, con fermo proposito di ammenda e di andare a ricevere il perdono delle vostre colpe.


IN QUESTO MOMENTO IN CUI NON STATE RICEVENDO IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE, VIVETE UN PENTIMENTO, SINCERO, DI CUORE, PROFONDO E CON FERMO PROPOSITO DI AMMENDA, RIMANETE IN ATTESA DI POTERVI CONFESSARE.

AFFIDATEVI AL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO E ALL’AUSILIO DELLA NOSTRA REGINA E SIGNORA DEI CIELI E DELLA TERRA.

L’umanità è avviata verso grandi notizie che la faranno tremare, tra le quali alcune riguarderanno la Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.

Voi sapete bene che il KATÈCHON (*) sta trattenendo l’apparizione totale dell’iniquità, fortificato dalla SACRA EUCARISTIA, CENTRO, FORZA E MIRACOLO EUCARISTICO, CHE SCENDE DAL CIELO IN OGNI EUCARISTIA.


IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO IN CORPO, SANGUE, ANIMA E DIVINITÀ, SI RENDE PRESENTE NEL SACRAMENTO DELL’EUCARISTA, IL PANE VIVO DISCESO DAL CIELO. (Cfr. Gv 6,41-51) 



L’Eucaristia, il cuore del Popolo di Dio, è al centro dell’attacco da parte dei nemici della Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo che DA MOLTO TEMPO STANNO LOTTANDO CONTRO L’EUCARISTIA, ALLO SCOPO DI TOGLIERE LA PROTEZIONE AL CORPO MISTICO DI CRISTO.

Questo è il momento atteso dall’élite mondiale per attaccare il Popolo di Dio.

AMATI, NON PERDETE LA SPERANZA, CONTINUATE A FARE LE COMUNIONI SPIRITUALI, PERCHÉ IL DESIDERIO STESSO DI RICEVERE CRISTO NELL’EUCARISTIA, FA TREMARE IL CIELO E LA TERRA E FA SOFFRIRE TREMENDAMENTE IL DEMONIO.

Se si ha un ardente desiderio di ricevere la Sacra Eucaristia, le Comunioni ricevute in precedenza FIORISCONO E DANNO SOLLIEVO ALL’ANIMA.

NON PRESTATEVI AD ACCETTARE UN SOSTITUTO DELLA SACRA EUCARISTIA e non credete nemmeno a quelli che vi dicono di dimenticare i vostri peccati.

QUESTO È IL MOMENTO DELLA VERITÀ E NE ESISTE UNA SOLA: CRISTO SI RENDE PRESENTE NEL MIRACOLO EUCARISTICO AL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE FATTA DAL SACERDOTE, (Cfr. Lc 22,19; 1Cor11, 24-25), per questo i Sacerdoti devono vivere per Cristo e per il Suo Popolo. I consacrati al Ministero Sacerdotale stanno venendo provati e lo saranno ancora di più.
POPOLO AMATO, NON DOVETE ACCETTARE NEGOZIAZIONI PER QUANTO RIGUARDA LA SACRA EUCARISTIA, I SACRAMENTI E LA LEGGE DI DIO.
Grandi prove sono cominciate con questo virus che attacca il corpo ed approfittandone, quelli che si sentono i padroni del mondo, vogliono portarvi all’apostasia, alla sofferenza, vogliono farvi credere che siete stati abbandonati dalla Trinità Sacrosanta e dalla vostra Madre Santissima.
NO! NOI SIAMO STATI MANDATI PER COMBATTERE CONTRO QUANTO ATTACCA IL POPOLO DI DIO IN QUESTO MOMENTO: QUESTO VIRUS.

Amato Popolo di Dio, avete visto come venite facilmente attaccati.

L’uomo, a causa del suo distacco e della sua freddezza nei confronti del Dio Uno e Trino, teme la morte del corpo ma non quella dell’anima.

DOVETE TORNARE A DIO, DOVETE ESSERE VERI FIGLI DI DIO!

Pregate, figli di Dio, pregate per la Chiesa.

Pregate, figli di Dio, pregate per il Sacerdozio.

Pregate, figli di Dio, pregate per tutta l’umanità, affinché sia docile all’Appello Divino.

Pregate, figli di Dio, per la sofferenza dell’umanità a causa delle gravi calamità che si stanno avvicinando.

Non temete, la Fede è indispensabile e voi non siete né sarete abbandonati.

CRISTO VINCE, CRISTO REGNA, CRISTO IMPERA,
NEI SECOLI DEI SECOLI. (Cfr Gv. 18,37).

CHI È COME DIO?
NESSUNO È COME DIO!


San Michele Arcangelo


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


(*) QUAL È IL SIGNIFICATO DI KATÈCHON, IN BASE ALLA SECONDA LETTERA DI SAN PAOLO AI TESSALONICESI?



1 - KATÈCHON è la parola usata dall’Apostolo San Paolo per definire quell’ostacolo che impedisce la venuta dell’anticristo. I Santi Padri della Chiesa, tra i quali Sant’Agostino, vedevano questo ostacolo nell’Impero Romano, durante il quale la Chiesa venne perseguitata fino al martirio. (cfr. anno 29-476 D.C.)


2 - San Paolo annuncia la venuta “del figlio della perdizione” per eccellenza, che negli ultimi tempi si innalzerà al di sopra di tutto “additando sé stesso come Dio” aggiungendo anche che “il mistero dell’iniquità è già in atto” nel mondo.


3 - I segni attuali, gli eventi ecclesiastici, politici ed economici, ci stanno indicando che “il mistero dell’iniquità” è già in atto.


4 - In questo Messaggio di San Michele Arcangelo, ci viene dato motivo di affermare con certezza che “il mistero dell’iniquità” è già in atto e che si andrà manifestando sempre più chiaramente e velocemente.” (Cfr. 2Tess 2,3-8)

https://www.revelacionesmarianas.com/italiano.htm

LITURGIA DEL GIORNO


La Liturgia di Martedi 14 Aprile 2020
Martedì fra l'Ottava di Pasqua


♥ Martedì 14 aprile 2020 s. Lamberto In... - IL Frutto Celeste ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Il Signore li ha dissetati con l’acqua della sapienza;
li fortificherà e li proteggerà sempre,
darà loro una gloria eterna. Alleluia. (cf. Sir 15,3-4)

Colletta
O Dio, che nei sacramenti pasquali
hai dato al tuo popolo la salvezza,
effondi su di noi l’abbondanza dei tuoi doni,
perché raggiungiamo il bene della perfetta libertà
e abbiamo in cielo quella gioia
che ora pregustiamo sulla terra.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,36-41)
Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo.


Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».
Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Dell’amore del Signore è piena la terra.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

SEQUENZA
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Sal 117,24)
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

VANGELO (Gv 20,11-18)
Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore Gesù si rivela alla Maddalena piangente mentre lo cerca appassionatamente. Lasciamoci anche noi chiamare per nome da lui, invocandolo col titolo familiare di rabbuni, dicendogli:
Signore Gesù, «mio maestro», ascolta la nostra preghiera.

- Per la Chiesa, perchè la sua predicazione sia sempre fedele al messaggio apostolico incentrato nella fede nel Signore crocifisso e risorto. Preghiamo.
- Per tutti gli uomini, perchè l'annuncio del vangelo risuoni come potenza di conversione per trafiggerli nel cuore, ponendo così in questione tutta la vita. Preghiamo.
- Per ogni donna cristiana, perchè sull'esempio della Maddalena riscopra la sua missione nella Chiesa, di annuncio e di testimonianza personale della fede ai fratelli. Preghiamo.
- Per quanti sono provati nella loro fede, perchè non cedano al dubbio e allo smarrimento, ma ricerchino con insistenza la luce in Gesù salvatore. Preghiamo.
- Per noi qui presenti, perchè accogliamo la parola annunciata e viviamo la nostra fede in comunione con coloro che sono stati già chiamati dalla grazia. Preghiamo.
- Per i genitori i cui figli hanno ricevuto in questi giorni il battesimo. Preghiamo.
- Per coloro che non sono amati né cercati da nessuno. Preghiamo.

Fa' che ogni giorno, Signore, ci lasciamo chiamare per nome da te, come chiamasti Maria Maddalena, perchè ti possiamo testimoniare come Dio della vita, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso,
l’offerta di questa tua famiglia,
perché con la tua protezione
custodisca i doni pasquali e giunga alla felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE I
Cristo agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Se siete risorti con Cristo,
cercate le cose del cielo,
dove Cristo siede alla destra di Dio;
gustate le cose del cielo. Alleluia. (Col 3,1-2)

Oppure:
Maria di Magdala annunzia ai discepoli:
“Ho visto il Signore”. Alleluia. (Gv 20,18)


Preghiera dopo la comunione
Ascolta, Signore, le nostre preghiere
e guida questa tua famiglia,
purificata col dono del Battesimo,
alla luce meravigliosa del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Il quarto evangelista racconta l’esperienza pasquale di Maria di Magdala, che ha vissuto con i discepoli il dolore della separazione e dell’esclusione quando Gesù si è ritrovato solo con le sue sofferenze e con la morte. La sera del venerdì santo, le autorità restituiscono il suo corpo morto. Giuseppe di Arimatea e Nicodemo lo portano alla tomba.
Se la sua tomba e il suo corpo dovessero essere tutto quello che resta ai discepoli, potrebbero diventare il pegno del ricordo, il luogo della commemorazione e il centro di una comunità legata a una reliquia.
E Maria è in lacrime vicino alla tomba. Non sente nulla dell’esultanza pasquale, né della risurrezione. Gli angeli seduti, uno al posto della testa e l’altro al posto dei piedi di Gesù, li nota appena. Essa non vede che lo spazio vuoto tra i messaggeri di Dio: “Hanno portato via il mio Signore...”, ecco la sua pena. Vuole sapere dove lo hanno messo, assicurarsene, tenerlo e restare vicino a lui... Questo futuro che lei si è immaginata distrugge Maria nel momento di lasciare la tomba.
È in questo momento che i suoi occhi si aprono. Che sente il timbro di quella voce familiare: che lo riconosce vivo. Egli non le parla del loro passato comune, ma del suo avvenire, che sarà anche l’avvenire dei discepoli che hanno fede. Le dice che va verso Dio, suo Padre, che è anche nostro Dio e nostro Padre.

lunedì 13 aprile 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 13 Aprile 2020
Lunedì fra l'Ottava di Pasqua

Oggi è il Lunedì dell'Angelo, Pasquetta: scopri cosa significa ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Il Signore vi ha introdotto in una terra dove scorre latte e miele; la legge del Signore sia sempre sulla vostra bocca.
Alleluia. (Es 13,5.9)

Colletta
O Padre, che fai crescere la tua Chiesa,
donandole sempre nuovi figli,
concedi ai tuoi fedeli di esprimere nella vita
il sacramento che hanno ricevuto nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,14.22-33)
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.


Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.
Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli ínferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli ínferi, né la sua carne subì la corruzione.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli ínferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SEQUENZA
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Sal 117,24)
Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

VANGELO (Mt 28,8-15)
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore si è manifestato alle donne venute al sepolcro e inviate a portare agli apostoli il messaggio pasquale. Anche noi possiamo incontrare il Risorto nella preghiera che gli rivolgiamo con grande gioia, dicendo:
Rendici capaci di riconoscerti, Signore.

- Perchè la Chiesa, che custodisce la fede pasquale trasmessa dagli apostoli, sia sempre fedele ad annunciare con coraggio il messaggio pasquale a tutti i popoli. Preghiamo.
- Perchè il popolo, che fu un giorno eletto come destinatario delle profezie della rivelazione divina, sappia riconoscere nel Cristo l'uomo accreditato da Dio per mezzo di miracoli, prodigi e segni. Preghiamo.
- Perchè i cristiani, che in questi giorni hanno incontrato Cristo nei sacramenti pasquali, sappiano scoprire la sua presenza viva in ogni persona che accostano. Preghiamo.
- Perchè tutti gli uomini, che ricercano la verità e vivono con rettitudine morale, non si lascino mai deviare dalla menzogna dei falsi testimoni di oggi. Preghiamo.
- Perchè noi credenti, che abbiamo accolto con gioia la buona novella della risurrezione del Signore, sappiamo vincere ogni menzogna e compromesso che ci inducono a negare nella pratica la nostra fede. Preghiamo.
- Per tutte le persone impegnate nell'attività parrocchiale. Preghiamo.

Signore risorto, anche a noi ti sei rivelato nelle Sacre Scritture e nei segni operati nella Chiesa dei tuoi santi e credenti: rendici capaci di essere tuoi testimoni di fronte ad ogni tentazione che ci allontana da te. Tu sei Dio e vivi e regni per i secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore, i doni del tuo popolo;
tu, che lo hai chiamato alla fede
e rigenerato nel Battesimo,
guidalo alla felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE I
Cristo agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Cristo risorto più non muore,
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9)

Oppure:
Le donne, avvicinatesi a Gesù risorto,
gli strinsero i piedi e lo adorarono. Alleluia. (cf. Mt 28,9)


Preghiera dopo la comunione
Diffondi nei nostri cuori, Signore,
la grazia dei sacramenti pasquali,
e poiché ci hai guidati nella via della salvezza,
fa’ che rispondiamo pienamente al tuo dono.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
In questo primo giorno della settimana che segue la grande festa, è la vita quotidiana della fede che comincia. Una fede che non si accorda spontaneamente alla vita passata. Perché, se quello che noi cantiamo e diciamo a Pasqua è vero, è solamente quando il Cristo risuscitato fa sapere ai suoi che egli resta con loro e per loro fino all’ultimo giorno che tutti gli uomini riscoprono il significato della vita.
I fatti di Pasqua che gli evangelisti hanno vissuto e riassunto nella loro narrazione sono una testimonianza. Testimonianza contestata nella loro epoca, come oggi.
San Matteo parla di Maria di Magdala e dell’“altra Maria”, che incontrano un angelo al levarsi del giorno vicino alla tomba. Quando gli obbediscono e lasciano la tomba, il Cristo risuscitato va ad incontrarle. Conferma egli stesso la missione che li aspetta: “Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.
Ed è anche presso la tomba vuota che si sviluppano la nuova opposizione - che contesta la risurrezione - e il rifiuto di credere. Mentre le due donne sono in cammino, le guardie si recano in città dai loro capi. Questi sanno che è inutile sigillare e sorvegliare la tomba di Gesù, perché nessuna potenza terrestre può resistere od opporsi all’opera di Dio. Pertanto, poiché non possono accettare la verità della Pasqua, danno al mondo una “spiegazione”. Spiegazione che può trarre in inganno solo coloro che si rifiutano di incontrare il Signore.

domenica 12 aprile 2020

I GIORNI DI BUIO E LA LUCE DEI GIUSTI

ATTENZIONE. QUESTE PROFEZIE NON SONO PER INCUTERE PAURA, MA SPERANZA NEI GIUSTI CHE ASPETTANO LA GIUSTIZIA IMPLACABILE DI DIO VERSO GLI EMPI CHE NON SCAMPERANNO....


Esodo capitolo 10, versetti: 21 Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!». 22 Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d'Egitto, per tre giorni. 23 Non si vedevano più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano.

Is 13:1 Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia figlio di Amoz.
9 Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile,
con sdegno, ira e furore,
per fare della terra un deserto,
per sterminare i peccatori.
10 Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione
non daranno più la loro luce;
il sole si oscurerà al suo sorgere
e la luna non diffonderà la sua luce.
11 Io punirò il mondo per il male,
gli empi per la loro iniquità;
farò cessare la superbia dei protervi
e umilierò l'orgoglio dei tiranni.
12 Renderò l'uomo più raro dell'oro
e i mortali più rari dell'oro di Ofir.
13 Allora farò tremare i cieli
e la terra si scuoterà dalle fondamenta
per lo sdegno del Signore degli eserciti,
nel giorno della sua ira ardente.

Gioe 3:4 Il sole si cambierà in tenebre
e la luna in sangue,
prima che venga il giorno del Signore,
grande e terribile.


Gioe 4:15 Il sole e la luna si oscurano
e le stelle perdono lo splendore.


Matteo, capitolo 24, versetto 29


Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,
gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.


Mc 13:24 In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore

Atti 2: 16 Accade invece quello che predisse il profeta Gioele:
17 Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
18 E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi
profeteranno.
19 Farò prodigi in alto nel cielo
e segni in basso sulla terra,
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
20 Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue,
prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e splendido.
21 Allora chiunque invocherà il nome del Signore
sarà salvato.


L' ESPERIENZA CHE VIVRA' L'ANIMA NEI TRE GIORNI DI BUIO E TENEBRA RACCONTATA NEL LIBRO DELLA SAPIENZA

Sap 17:1 I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare,
per questo le anime grossolane furono tratte in errore.
2 Gli iniqui credendo di dominare il popolo santo,
incatenati nelle tenebre e prigionieri di una lunga notte,
chiusi nelle case,
giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
3 Credendo di restar nascosti con i loro peccati segreti,
sotto il velo opaco dell'oblio,
furono dispersi, colpiti da spavento terribile
e tutti agitati da fantasmi.
4 Neppure il nascondiglio in cui si trovavano
li preservò dal timore,
ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro,
fantasmi lugubri dai volti tristi apparivano.
5 Nessun fuoco, per quanto intenso riusciva a far luce,
neppure le luci splendenti degli astri
riuscivano a rischiarare quella cupa notte.
6 Appariva loro solo una massa di fuoco,
improvvisa, spaventosa;
atterriti da quella fugace visione,
credevano ancora peggiori le cose viste.
7 Fallivano i ritrovati della magia,
e la loro baldanzosa pretesa di sapienza.
8 Promettevano di cacciare timori e inquietudini
dall'anima malata,
e cadevano malati per uno spavento ridicolo.
9 Anche se nulla di spaventoso li atterriva,
spaventati al passare delle bestiole
e ai sibili dei rettili,
morivano di tremore,
rifiutando persino di guardare l'aria,
a cui nessuno può sottrarsi.
10 La malvagità condannata dalla propria testimonianza
è qualcosa di vile
e oppressa dalla coscienza presume sempre il peggio.
11 Il timore infatti
non è altro che rinunzia agli aiuti della ragione;
12 quanto meno nell'intimo ci si aspetta da essi,
tanto più grave si stima l'ignoranza
della causa che produce il tormento.
13 Ma essi durante tale notte davvero impotente,
uscita dai recessi impenetrabili degli inferi senza potere,
intorpiditi da un medesimo sonno,
14 ora erano agitati da fantasmi mostruosi,
ora paralizzati per l'abbattimento dell'anima;
poiché un terrore improvviso e inaspettato
si era riversato su di loro.
15 Così chiunque, cadendo là dove si trovava,
era custodito chiuso in un carcere senza serrami,
16 fosse un agricoltore o un pastore
o un operaio impegnato in lavori in luoghi solitari,
sorpreso cadeva sotto la necessità ineluttabile,
perché tutti eran legati dalla stessa catena di tenebre.
17 Il sibilare del vento,
il canto melodioso di uccelli tra folti rami,
il mormorio di impetuosa acqua corrente,
il cupo fragore di rocce cadenti,
18 la corsa invisibile di animali imbizzarriti,
le urla di crudelissime belve ruggenti,
l'eco ripercossa delle cavità dei monti,
tutto li paralizzava e li riempiva di terrore.
19 Tutto il mondo era illuminato di luce splendente
ed ognuno era dedito ai suoi lavori senza impedimento.
20 Soltanto su di essi si stendeva una notte profonda,
immagine della tenebra che li avrebbe avvolti;
ma erano a se stessi più gravosi della tenebra.
Sap 18:17 Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili
li atterrivano;
timori impensabili piombarono su di loro.
18 Cadendo mezzi morti qua e là,
ognuno mostrava la causa della morte.
19 I loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando
il motivo delle loro sofferenze.

Mc 13:30 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. 31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 32 Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
33 State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.

DEI PECCATI, DEI CASTIGHI E DELLE PENITENZE



"Il divino Mosè nel sesto della Genesi dice che, vedendo Dio che la malvagità degli uomini era giunta al colmo, che le intenzioni dei cuori erano volte al male e che tutta la carne si era corrotta sulla Terra, mandò allora il Diluvio Universale che affogò tutti i viventi salvo quelli che erano sull'Arca.

E nel secondo dei Re è scritto che per il peccato di Davide Iddio mandò la peste che uccise la terza parte del suo popolo; e il profeta Ezechiele dice che, poiché il popolo si era ribellato alla volontà di Dio gli fu mandata la peste. Nel cap. 39 dell'Ecclesiastico è scritto che il fulmine, la grandine, la carestia e le malattie sono create per vendetta; similmente San Paolo dice che per colpa dei peccati giungono le avversità.

Le suddette autorità dimostrano chiaramente che Dio manda le tribolazioni e le calamità per i peccati degli uomini. Essendo dunque i peccati la causa delle avversità, e le cause maggiori sempre producono maggiori effetti, essendo le cause proporzionate con gli effetti, ne consegue che tanto maggiori sono i peccati tanto maggiori le avversità; e le calamità di oggi esistono a causa dei grandi peccati della nostra epoca e non mi sarà difficile provarlo essendo a tutti note le scelleratezze pubbliche che generalmente si commettono senza rispetto di Dio, dei Santi e della Religione e anche senza il rispetto del proprio onore. [...] Oggi la ricchezza, il fasto e le pompe sono a tal livello che essendo le spese di molto superiori ai guadagni e alle entrate si susseguono danni e rovine nelle case, nelle famiglie e per gli eredi.
Non si vede che per l'ingordigia di possedere le cose si commettono ogni genere di inganni, frodi, rapine, simonie, usura, furti ed altre perverse azioni; oggi gli uomini sono così libidinosi senza rispetto per l'onore di Dio, del parente, del compagno o dell'amico, non si nascondono le pubbliche fornicazioni, stupri, adulteri, incesti e sacrilegi e ogni altro nefandissimo atto di lussuria. La crapula e l'ubriachezza sono così in uso che Sileno e Bacco sono di gran lunga inferiori agli odierni crapulatori; l'invidia, l'ira, le contese, le inimicizie, le risse e le discordie sono così tante fra gli uomini che contro ogni legge divina, mondana e naturale, privi di umanità, si danno ferite e spargimenti di sangue e si commettono pubblici e segreti omicidi, tradimenti e assassinii, non risparmiando alcuna empietà verso la vita, l'onore o le cose del prossimo.
Anche le opere sante sono poste in oblio, non si hanno più compassione e amore per gli afflitti, la carità si è tramutata in crudeltà; i templi e le cose sacre sono profanati, la santa religione e i religiosi perseguitati, l'onore della Santa Chiesa calpestato, le sante istituzioni dilaniate e ogni malvagità viene condonata. Non sono forse queste, potentissime cause, che ci chiamano contro la giustissima ira di Dio e che ci meritano una universale distruzione del seme umano, non meno della stirpe di Noè, se la infinita misericordia non ci sovvenisse a farci umili e penitenti dei tanti errori commessi?
[…]
Intendo ora scrivere i rimedi ai sopraddetti mali attesi per gli anni a venire.
E' scritto in Ezechiele: se l'empio si convertirà vivrà di vita vera. E nel primo dei Proverbi: fate penitenza dei vostri peccati e non avrete la rovina di calamità e pestilenze. E nel secondo dei Paralipomeni si dice: se manderò al popolo le tribolazioni e si convertirà io l'esaudirò dal Cielo. E San Paolo ci avvisa che Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Queste autorità ci certificano che abbandonando il peccato Dio ci libera da ogni afflizione promessa e di ciò ne è vero esempio il libro di Giona che profeta contro Ninive che, con la penitenza, revoca il flagello annunciato.
[…]
Se ostinatamente si vorrà ancora perseverare nelle attuali e abominevoli scelleratezze non si potrà resistere alle rovine e alle calamità descritte in questi Pronostici e ancora peggio; se al contrario con vera compunzione e cordiale contrizione si farà penitenza dei passati errori, con ferma intenzione per l'avvenire di non tornare più al vomito e al peccato, e con ardente carità si cercherà di adempiere alle sante opere di misericordia sia spirituali che temporali sarà certo che l'Unica Fonte di Pietà perdonerà gli errori commessi, rimuoverà le future calamità e ci renderà mondi al cospetto del Padre Eterno perchè maggiore è la sua misericordia rispetto alla nostra iniquità”.

Michele Nostradamus

Il Castigo di Dio è l'Abbandono di Dio che permette che l'uomo vada incontro alle estreme conseguenze delle proprie azioni onde comprendere i propri errori e pentirsi degli stessi emendando la propria vita.
Se l'uomo, personalmente e socialmente, irride Dio, lo insulta e disconosce e lo allontana da se credendosi sufficiente a se stesso, o peggio ancora lo tradisce fingendosi suo discepolo ecco che attira il giusto castigo, ovvero l'abbandono.
Senza Dio la natura prende il sopravvento, sia quella umana afflitta dal peccato originale ed aizzata dal tentatore, sia quella dei fenomeni terrestri. In balia di queste forze, dinanzi al fallimento della scienza, l'uomo che ripudia Dio finisce per tornare ad essere pagano. Sopraffatto da crisi sociali, belliche, sanitarie o naturali come i terremoti finisce per sentirsi schiacciato da eventi non dominabili, senza speranza di fede, e si abbandona alla violenza verso gli altri o verso se stesso con il suicidio disperato.
Solo il pentimento salva, ricreando il perduto equilibrio fra Creatore e creatura, guarendo la ferita spirituale dell'uomo e permettendo ad un cuore ridivenuto docile di ascoltare la voce di Dio, il suo richiamo.
In questo tempo di chiese chiuse e Sacrificio se non interrotto quantomeno eclissato il mondo si trova sull'orlo della catastrofe. Qualche voce flebile comincia ad alzarsi, ma molto più fragorose sono le voci degli increduli, maldestri adoratori della Scienza, che ancora non sanno cosa li aspetta.
La descrizione del tempo di Nostradamus è sostanzialmente la descrizione del nostro tempo.

Se ostinatamente si continuerà a tradire il Signore, a rinnegarlo e ad irriderlo, fra non molto penseremo a questi giorni di “lockdown” come ad una salutare e riposante vacanza.

PESTE, FAME ET BELLO


Coronavirus, Papa: "Già si sente la fame per colpa della pandemia" | Al Sud si teme la rivolta sociale, supermercati sotto scorta 

Abbiamo cominciato ad inizio Febbraio l’analisi di questa emergenza sanitaria partita dalla Cina con il commento alla quartina 237 del Ramo III del 2000 che a sua volta chiama in collegamento la 167. Un’analisi elaborata nel Gennaio 2018.

“A causa di una forte peste in gran numero saranno condannati a morire soffocati; la grande fame che seguirà sarà universale”

Da allora l’emergenza che era solo cinese è divenuta mondiale portando l’Italia in primo piano.
Si è detto di come l’epidemia sembri essere quell’evento mancante e scatenante, il detonatore, che deve dare il via al tempo di caos e rivolte che colpiranno il mondo e l’Europa in particolare.
Vediamo davanti a noi la naturale fine dell’Unione Europea, frantumata sotto i colpi delle storiche e reciproche diffidenze, colpita dagli atavici mali “genetici” di alcuni particolari popoli che mostrano una singolare tensione verso l’autodistruzione.
Il nostro Governo, insieme al suo sponsor il Presidente della Repubblica, continua purtroppo a navigare a vista, del tutto incapace a ripensare gli strumenti di salvezza necessari. Come avevo facilmente previsto il patto sociale su cui si fonda l’unione e la pace sociale della nazione si sta sfaldando. Il piattume intellettuale di quelli che dovrebbero guidare il Paese lascia sgomenti.
Anche l’azione del papa lascia interdetti: da un lato l’indulgenza plenaria, dall’altro ancora una volta una preoccupazione politica, più che spirituale, che emerge dai suoi discorsi aggiunta ad una cinematografica rappresentazione dell’evento che sembra ricercata e volta più a dare forma che sostanza.
Ma tant’è, a caval donato…


In molti stanno morendo soffocati e l’inazione dei governi sta preparando il collasso delle economie. In Italia si teme la rivolta, chi viveva lavorando in nero, soprattutto al sud, si trova adesso senza tutele e reddito, esposto massimamente alla crisi. C’è il problema della criminalità organizzata e di tutta quella manovalanza straniera che non è certo scomparsa nel nulla. Un fuoco che cova sotto la cenere.
Ma la rabbia cresce anche nel ceto produttivo, costretto alla serrata e con la sensazione di essere stato abbandonato.
Il consiglio è di rimanere molto, ma molto calmi.


Di seguito espongo alcune quartine e presagi presi dal Proemio del III Millennio e dal Ramo V del 2000.
Non hanno bisogno di molti commenti, perché sembrano scritte per questi tempi.

Dal Ramo V del 2000 “La Guerra investe l’Europa”


116
Faux à l'estang ioinct vers le Sagittaire,
En son haut auge de l'exaltation,
Peste, famine, mort de main militaire,
Le siecle approche de renouation.


116
Falce nell’Acquario verso il Sagittario congiunta
Nell’alto suo AUGE d’esaltazione,
Peste, carestia, morte per mano militare:
S’avvicina il rinnovamento del secolo.




Falce, ovvero Saturno, in Acquario verso il Sagittario. Ancora una volta una descrizione tolemaica. Saturno per Tolomeo rappresenta l’Oriente e le tempeste secche apportatrici di malanni che da lì giungono. In senso astrologico quando raggiunge il suo auge significa che assume la massima potenza del suo aspetto malefico.
In Tritemio invece, sotto una veste analitica completamente diversa, Saturno rappresenta l’età dell’oro e del benessere, il tempo atteso della pace.
L’Acquario in Tolomeo rappresenta la Scizia, per noi la Russia, mentre il Sagittario il confine occidentale dell’Europa, la penisola Iberica.
La Russia che si mette in cammino e che da Est ad Ovest travolge l’Europa.
I mali sono specificati nel terzo verso: peste, carestia e guerra.
La speranza all’ultimo verso. Nonostante l’auge del malefico Saturno si avvicina il rinnovamento atteso.
A peste, fame et bello libera nos Domine.




Presage 130 1567 Sur ladite annee
Mort, maladie aux ieunes femmes, rhumes,
De teste aux yeux mal heur marchads de terre:
De mer infaust. semes mal. vin par brumes,
Prou huile trop de pluye. aux fruits molest guerre.


Pre 130 1567 All’inizio dell’anno
Morte e malattia per le giovani, raffreddate,
Dalla testa agli occhi, alla malora i mercanti della terra:
Mare infausto, vino e semi andati a mal per le brume,
Poco olio per l’abbondanza di piogge, pochi frutti, guerra.


Il presagio elenca velocemente tutti i mali della precedente quartina: le malattie da raffreddamento, il dissesto economico per i mercanti della terra e i loro commerci marittimi, così come per i prodotti della terra. Carestia e guerra.


Dal Proemio del III Millennio “La Grande Tribolazione e la Nuova Era”


Presage 79 1563 sur ladite annee
Lever sain, sang, mais esmeu. rien d'accord. 
Infinis meurtres. captifs, morts, prevenus. 
Tant d'eau & peste. peu de tout, sonnez cors. 
Pris, morts, fuits, grands devenir, venus.


PRE 79 1563 all’inizio dell’anno
Sollevarsi il sano, ma in rivolta nel sangue, nessun d'accordo
Infinite uccisioni, prigionieri, morti, accusati.
Abbondanza d'acqua e peste, poco di tutto, suonati i corni
I grandi, fuggiti, venuti catturati, divenuti morti.


Di questo presagio incuriosisce il primo verso. Nostradamus parla della sollevazione dei sani che sfocia nel sangue. Sembra proprio che descriva una rivolta dopo un’epidemia dove i malati, evidentemente, non possono ribellarsi. Mancanza di accordo, o pace sociale, accuse, uccisioni e morti.
Carestia per il maltempo, peste e un avviso: suonano i corni. I corni di allarme che annunciano l’invasione del villaggio, ma direi anche, e forse soprattutto, i corni soprannaturali degli avvisi divini che annunciano il tempo della purificazione.
All’ultimo verso un tema che torna negli ultimi capitoli: i capi fuggono, ma non trovano salvezza. Moriranno anche loro nella rivoluzione generale che verrà.
Se vediamo quello che i capi stanno facendo in questi giorni non vi è dubbio che si stiano scavando la fossa da soli.
Le ultime due quartine riguardano la Chiesa.

972
Encor seront les saincts temples pollus,
Et expillez par senat Tholosain,
Saturne deux trois cicles reuollus.
Dans Auril, May, gens de nouueau leuain.


972
Ancora oltraggiati saranno i sacri templi,
E depredati dal senato Tolosano,
In due, tre rivoluzioni di Saturno,
In Aprile, Maggio, gente ancora in fermento.

Il Senato di Tolosa è uno dei più antichi parlamenti europei, di origine medievale. Rappresenta il potere politico del popolo che si rivolge contro la Chiesa. Sono le leggi contro gli ecclesiastici.
All’ultimo verso uno dei vari riferimenti ai mesi di Primavera che negli ultimi Rami del Poema sono indicati come estremamente problematici.


Dal Ramo V del 2000 “La Guerra investe l’Europa”


144
En bref seront de retour sacrifices,
Contreuenans seront mis à martyre:
Plus ne seront moines, abbes, ne nouices,
Le miel sera beaucoup plus cher que cire.


144
Tra poco saranno di nuovo i sacrifici,
Chi vi si opporrà sarà portato al martirio:
Più non vi saranno monaci abati né novizi:
Il miele sarà assai più caro della cera.

La quartina annuncia un tempo di persecuzione come ai tempi dell’antica Roma: torna il paganesimo, chi si oppone diviene martire. Carenza di sacerdoti, apostasia e, ovviamente, carestia e crisi economica.
Ancora una volta vediamo quindi elencati i mali che si preparano nel nostro tempo.


Ricordo poi l’elaborato degli acrostici uniti del Ramo III e del Ramo IV del 2000 che evidenziano il tema della crisi economica, della fame e delle rivolte che si accompagna a quello della crisi della Chiesa.

“A Marzo un confronto ben grande si avvicina. Ci sarà il terzo papa (Francesco) e verrà presentata una legge che dividerà. Avverrà allora una completa sedizione, sangue e divisioni per la Legge della Gioia (Amoris Laetitia); i nemici saranno al seggio (Trono papale). Morte e rovina per via del segreto, per fatti che riguardano il Sacro. Quando la morte si avvicina al Terzo, sorgerà un Grande Prelato. Dal Cielo sangue nascerà. Tornano furiose sedizioni popolari per il grano, per i muri e chi è lasciato fuori. Nelle città troppe genti furiose si approssimeranno (immigrati?); assediate dai nemici saranno allora esiliate (perseguitate?) con la forza le genti della Dama Celeste (cristiani fedeli). Contro l’assedio e la lotta per il grano nascerà allora una Potenza. La Pompa e il Re saranno in assemblea, avran tempi tormentati. Il Re vedrà la fede unita sui monti: allora verrà un nuovo tempo.”

Il capo d’accusa è presentato, “il dado è tratto”, “le sorti d’azzardo gettate” e “lo scenario è pronto”.


Nulla da aggiungere vostro onore.


Postato 1 week ago da Remox