mercoledì 23 gennaio 2019

GESU' CRISTO NEL TALMUD EBRAICO

CHE DIFFERENZA PUO' ESSERCI TRA EBRAISMO E SIONISMO SE ENTRAMBI NEGANO LA FIGURA MESSIANICA DI CRISTO? INOLTRE, LA TORAH RESTITUISCE UN'IMMAGINE OFFENSIVA DELLE FIGURE DI GESU' E DI MARIA. DUNQUE, LA DIFFERENZA TRA EBRAISMO E SIONISMO DELL'ANTICO POPOLO ASHKENAZITA PUO' ESSERE SOLO STORICO-GEOGRAFICA. SE LEGGETE QUESTO ARTICOLO VI CONVINCERETE. IL PAPA DEL "BACIAMANO" AI RABBINI GIUDEI CONOSCE VERAMENTE GLI INSEGNAMENTI TALMUDICI SU GESU' E MARIA?



da Apologetica Cattolica
del Rev. I.B. Pranaitis  tratto da "Il Talmud smascherato"



Molti passi dei libri talmudici trattano della nascita, vita e morte di Gesù Cristo e dei suoi insegnamenti. Non sempre Gesù viene nominato con il suo nome, ma in diversi modi come "Quell'Uomo," "Una Certa Persona," "Il Figlio del Carpentiere," "Colui che Fu Appeso", ecc.


Articolo I. - SUI NOMI DI GESU' CRISTO

1. Il vero nome di Gesù Cristo in ebraico è Jeschua Hanostri - Gesù il Nazzareno. Viene chiamato Nostri dalla città di Nazareth nella quale egli crebbe. Così, nel Talmud, anche i cristiani Articolo I. - sono chiamati Nostrim- Nazzareni.
Siccome la parola Jeschua significa "Salvatore," il nome Gesù si trova raramente nei libri ebraici. E' quasi sempre abbreviato in Jeschu, che viene maliziosamente inteso come composto delle iniziali delle tre parole Immach SCHemo Vezikro - "Possano il suo nome e la sua memoria essere cancellati."

2. Nel Talmud, Cristo viene chiamato Otho Isch- "Quell'Uomo," cioè colui che tutti conoscono. Nel Trattatello Abhodah Zarah, 6a. leggiamo:

    
   "Viene chiamato cristiano colui che segue i falsi insegnamenti di quell'uomo, che aveva loro insegnato a celebrare la festa il primo giorno del Sabato, cioè, di rendere il culto a Dio il primo giorno dopo il Sabato." 

3. Altrove, egli viene semplicemente chiamato Peloni - "Una Certa Persona." Nel Chagigah. 4b, leggiamo:

   "Maria .... la madre di una certa persona, di cui si parla nello Schabbath ..." (104b).
   Che questa Maria non sia altro che la madre di Gesù, vedremo più avanti.


4. Per spregio, Gesù viene anche chiamato Naggar bar naggar - 'il falegname figlio di un falegname'; e anche Ben charsch etaim - 'il figlio di uno che lavora il legno.'

5. Viene anche chiamato Talui - 'quello che fu appeso.' Il rabbino Samuel, il figlio di Meir, nell' Hilch. Akum di Maimonide, si riferisce al fatto che era proibito partecipare alle feste cristiane di Natale e Pasqua perchè celebrate a causa di colui che fu appeso. E anche il rabbino Aben Ezra, in un commentario sul Genes. (XXVII, 39) lo chiama Talui la cui immagine l'imperatore Costantino aveva riprodotto sul suo stendardo. "...nei giorni di Costantino, che operò un cambiamento nella religione e mise la figura di colui che fu appeso sul suo stendardo."


Articolo II. - LA VITA DI CRISTO

IL TALMUD insegna che Gesù Cristo era illegittimo e che fu concepito durante il periodo mesturale; che aveva l'anima di Esaù; che era un pazzo, uno stregone, un seduttore; che egli fu crocefisso, sepolto all'inferno e innalzato come un idolo dai suoi seguaci.

1. ILLEGITTIMO E CONCEPITO DURANTE IL PERIODO MESTRUALE

Quanto segue viene narrato nel Trattatello Kallah, 1b (18b): 

"Una volta, quando gli Anziani erano seduti alla Porta, passarono due giovani, uno dei quali aveva il capo coperto mentre l'altro l'aveva scoperto. Il rabbino Eliezer disse che quello con il capo scoperto era illegittimo, un mamzer. Il rabbino Jehoschua disse che era stato concepito durante il periodo mestruale, ben niddah. 





1. ILLEGITTIMO E CONCEPITO DURANTE IL PERIODO MESTRUALE

Quanto segue viene narrato nel Trattatello Kallah, 1b (18b):



  "Una volta, quando gli Anziani erano seduti alla Porta, passarono due giovani, uno dei quali aveva il capo coperto mentre l'altro l'aveva scoperto. Il rabbino Eliezer disse che quello con il capo scoperto era illegittimo, un mamzer. Il rabbino Jehoschua disse che era stato concepito durante il periodo mestruale, ben niddah. Il rabbino Akibah, comunque, disse che che era entrambe le cose. A questo punto gli altri chiesero al rabbino Akibah perchè egli osasse contraddire i suoi colleghi. Egli rispose che poteva fornire le prove di ciò che affermava. Perciò, egli andò dalla madre del ragazzo che vide seduta al mercato a vendere verdure e le disse: 'Figlia mia, se risponderai sinceramente a quello che sto per chiederti, ti prometto che sarai salva nella vita che verrà' Essa gli chiese di giurare di mantenere la promessa, e il rabbino Akibah glielo giurò - ma solo con le sue labbra, perchè nel suo cuore egli invalidò il suo giuramento. Poi disse: 'Dimmi, che razza di figlio è questo tuo ragazzo?' Al che essa rispose: 'Il giorno che mi sposai avevo le mestruazioni, e a causa di ciò, mio marito mi lasciò. Ma uno spirito malvagio venne e giacque con me e da quel rapporto mi nacque questo figlio.' Fu così dimostrato che questo ragazzo non solo era illegittimo ma anche concepito dalla madre durante il periodo mestruale. E quando coloro che avevano posto la domanda ebbero sentito, dichiararono: 'Davvero grande è stato il rabbino Akibah quando ha corretto i suoi Anziani'! Ed essi esclamarono: 'Benedetto il Signore Dio di Israele che ha rivelato il suo segreto al rabbino Akibah figlio di Giuseppe'"!

Che per gli ebrei questa storia si riferisca a Gesù e a sua madre, Maria, è chiaramente dimostrato dal loro libro Toldath Jeschu -'Le Generazioni di Gesù' - dove quasi le stesse parole vengono usate per narrare la nascita del nostro Salvatore.

Un'altra storia del genere è narrata in Sanhedrin, 67a:

     "Di tutti coloro che sono colpevoli di morte secondo la Legge, egli solo viene preso con uno stratagemma. In che modo? Accendono una candela in una stanza interna e mettono dei testimoni in una stanza accanto da dove, senza essere visti, possono vederlo e udirlo. Poi quello che egli aveva cercato di sedurre gli dice 'Per favore, ripeti qui privatamente quello che mi hai detto prima.' Se il seduttore ripete quello che aveva detto, l'altro gli chiede 'Ma come possiamo lasciare il nostro Dio che è nei cieli e servire degli idoli?' Se il seduttore si pente, allora tutto è a posto. Ma se egli dice 'E' nostro dovere e diritto di farlo,' allora i testimoni che l'hanno sentito dalla stanza accanto lo portano davanti al giudice e lo uccidono con la lapidazione. Questo è ciò che fecero al figlio di Stada a Lud, ed essi lo appesero alla viglia della pasqua. Perchè questo figlio di Stada era il figlio di Pandira. Infatti il rabbino Chasda ci dice che Pandira era il marito di Stada, sua madre, ed egli visse durante la vita di Paphus, il figlio di Jehuda. Ma sua madre era stada, Maria di Magdala (una parrucchiera per signore) che, come dice il Pumbadita, aveva lasciato il marito."

Il significato di ciò è che questa Maria era chiamata Stada, cioè prostituta, perchè, secondo l'insegnamento del Pumbadita, aveva lasciato il marito e commesso adulterio. Questo appare anche nel Talmud di Gerusalemme e in Maimonide.
Che qui si intenda Maria, la madre di Gesù, si può verificare nel trattatello Chagigah, 4b:

    
   "Quando il rabbino Bibhai fu visitato dall'Angelo della Morte (il demonio), quest'ultimo disse al suo assistente: 'Vai e portami Maria la parrucchiera' (cioè, uccidila). Egli andò e portò Maria, la parrucchiera per bambini - al posto dell'altra Maria."

Una nota a margine spiega questo passo come segue:    
   "Questa storia di Maria, parrucchiera per signore, si riferisce al periodo del Secondo Tempio. Essa era la madre di Peloni, 'quell'uomo,' come viene chiamato nel trattatello Schabbath," (fol.104b).

Nello Schabbath, il passo indicato dice:

       "Il rabbino Eliezer disse agli Anziani: 'Non è vero che il figlio di Stada esercitava la magia egizia incidendosela nella carne?' Essi risposero: "Era un pazzo, e noi non prestiamo attenzione a quello che fanno i pazzi. Il figlio di Stada, il figlio di Pandira, ecc.'" come sopra nel Sanhendrin, 67a.

Il libro Beth Jacobh, fol 127, così spiega la magia del figlio di Stada:
   
   "I Magi, prima di lasciare l'Egitto, prestarono particolare attenzione a che la loro magia non fosse messa per iscritto per evitare che altri la imparassero. Ma egli haveva escogitato un nuovo modo di scriverla nella pelle, o di fare dei tagli nella pelle inserendovela. Quando le ferite si rimarginavano, non era possibile vederne il significato."

Buxtorf dice:

   "Non ci possono essere molti dubbi su chi fosse tale Ben Stada, o chi gli ebrei intendevano che fosse. Sebbene i rabbini, nelle loro aggiunte al Talmud, cerchino di nascondere la loro malizia e dicano che non è Gesù Cristo, il loro inganno è chiaramente evidente, e molte cose dimostrano che essi scrissero e intesero tutte queste cose su di lui. In primo luogo, lo chiamano anche il figlio di Pandira. Gesù il Nazzareno è in tal modo chiamato in altri passi del Talmud dove si fa espressa menzione di Gesù il figlio di Pandira. Anche San Giovanni Damasceno, nella sua Genealogia di Cristo, fa cenno di Panthera e del Figlio di Panthera.
   "In secondo luogo, si dice che questa Stada sia Maria, e questa Maria la madre di Peloni 'quella tale persona' per cui si intende indubbiamente Gesù. In tal modo infatti erano usi celare il suo nome perchè avevano paura di pronunciarlo. Se avessimo copie dei manoscritti originali, questi lo potrebbero certamente dimostrare. E anche questo era il nome della madre di Gesù il Nazareno.
   "In terzo luogo, egli è chiamato il Seduttore del Popolo. I Vangeli testimoniano il fatto che Gesù fosse così chiamato dagli ebrei, e i loro scritti sono tuttora prova che ancora lo chiamano con questo nome.
   In quarto luogo, egli è chiamato 'quello che fu appeso,' che si riferisce chiaramente alla crocefissione di Cristo, specialmente dato che viene aggiunto un riferimento al tempo 'alla vigilia della pasqua (ebraica) che coincide con il giorno della crocefissione di Gesù. Nel Sanhedrin (43a) si trova quanto segue:
   'Alla vigilia della pasqua (ebraica) appesero Gesù'
   "In quinto luogo, riguardo a quanto dice il Talmud di Gerusalemme sui due discepoli degli anziani che furono inviati come testimoni per spiarlo, e che furono poi chiamati a testimoniare contro di lui: Ciò si riferisce ai due 'falsi testimoni' di cui l'Evangelista Matteo e Luca parlano.
   "In sesto luogo, a proposito di quello che dicono sul figlio di Stada, cioè che esercitava le arti magiche egizie incidendosele nella pelle: la stessa accusa è fatta contro Cristo nell'ostile libro Toldoth Jeschu.
   "Infine, il periodo storico corrisponde. Infatti si dice che questo figlio di Stada viveva nei giorni di Paphus, il figlio di Jehuda, che era contemporaneo del rabbino Akibah. Akibah, comunque, visse al tempo dell'Ascensione di Cristo, e per qualche tempo in seguito. Si dice che anche Maria sia vissuta nel periodo del Secondo Tempio. Tutto ciò dimostra chiaramente che essi segretamente e in modo blasfemo, con l'indicazione di figlio di Stada, intendevano Gesù Cristo, il figlio di Maria.
   "Altre circostanze possono sembrare contradditorie a questo proposito. Ma ciò non è una novità per le scritture ebraiche e viene fatto di proposito in maniera che i cristiani non possano facilmente individuare l'inganno."

2. Inoltre, "Nei libri segreti, che non si lasciano facilmente cadere nelle mani dei cristiani, essi dicono che in Cristo entrò l'anima di Esau, e che egli fu perciò perverso e che fu Esaù stesso."

3. Da alcuni viene chiamato PAZZO e FOLLE.
Nello Schabbath, 104b:
"Essi, (gli anziani) dissero a lui (Eliezer). 'Era un folle, e nessuno presta attenzione ai folli.'"

4. STREGONE E MAGO
Nell'infame libro Toldoth Jeschu, si bestemmia contro il nostro Salvatore come segue:

  "E Gesù disse: Non è vero che Isaia e Davide, miei antenati, profetarono su di me? Il Signore mi ha detto, tu sei mi o figlio, oggi ti ho concepito, ecc. In maniera simile, in un altro punto: Il Signore ha detto al mio Signore, siedi alla mia destra. Ora io ascendo al Padre mio che è in cielo e siederò alla sua destra, come potrete vedere con i vostri occhi. Ma tu, Giuda, non arriverai mai a quell'altezza. Allora Gesù pronunciò l'alto nome di Dio (IHVH) e continuò a farlo fino a che venne un vento che lo portò in alto fra la terra e il cielo. Anche Giuda pronunciò il nome di Dio e in simil modo fu preso dal vento. In questa maniera entrambi fluttuarono nell'aria fra lo stupore degli astanti. Poi Giuda, pronunciando di nuovo il Nome Divino, prese Gesù e lo spinse in basso verso la terra. Ma Gesù cercò di fare lo stesso a Giuda e così lottarono l'uno contro l'altro. E quando Giuda vide che non poteva averla vinta sulle arti di Gesù, gli urinò addosso, ed entrambi, divenuti immondi caddero a terra; e nemmeno poterono di nuovo usare il nome Divino fino a che non si furono lavati."
Non so se coloro che credono a tali diaboliche bugie meritino più odio o pietà.
In un altro punto dello stesso libro si dice che nella casa del Santuario c'era una pietra che il Patriarca Giacobbe unse con olio. Su questa pietra erano incise le lettere tetragrammatiche del Nome (IHVH), e se alcuno avesse potuto impararle avrebbe potuto distruggere il mondo. Essi perciò decretarono che nessuno avrebbe dovuto impararle, e misero due cani su due colonne di ferro di fronte al Santuario in maniera che, se alcuno avesse imparato quelle lettere, i cani avrebbero abbaiato mentre usciva e gliele avrebbero fatto dimenticare per la paura. Si racconta poi: "Gesù venne ed entrò, imparò le lettere e le scrisse sulla pergamena. Poi fece un taglio nella carne della coscia e ve le inserì, e dopo aver pronunciato il nome, la ferita si rimarginò."

5. IDOLATRO

Nel trattatello Sanhedrin (103a) le parole del Salmo XCI, 10: 'Nessun flagello verrà mai vicino alla tua casa,' sono spiegate come segue:
"Che tu non possa mai avere un figlio o un discepolo che sali il suo cibo tanto da distruggersi il gusto in pubblico, come Gesù il Nazzareno."
Salare troppo il proprio cibo, o distruggere il proprio gusto, viene detto proverbialmente di chi corrompe la sua moralità o si disonora, o che cade in eresia ed idolatria e le predica apertamente ad altri.

6. SEDUTTORE

Nello stesso libro Sanhedrin (107b) si legge:
"Mar disse: Gesù sedusse, corruppe e distrusse Israele."

7. CROCEFISSO

Infine, per punizione dei suoi crimini ed della sua empietà, egli soffrì una morte ignominiosa appeso ad una croce alla vigilia della pasqua (ebraica) (come abbiamo già visto).

8. SEPPELLITO ALL'INFERNO

Il libro Zohar, III, (282), dice che Gesù morì come un animale e fu seppellito in quel "mucchio di immondizie ... dove gettano le carcasse dei cani e degli asini, e dove i figli di Esaù (i cristiani) e di Ismaele (i turchi). inclusi Gesù e Maometto, non-circoncisi e immondi come carcasse di cani, sono seppelliti."


George El. Edzard, Nel suo libro Avoda Sara, cita le seguenti parole del commentatore dello Hilkoth Akum (V,3) di Maimonide:

       "In molti passi del Talmud si fa menzione di Gesù Nazzareno e dei suoi discepoli, e del fatto che i Gentili credono che non ci sia altro dio fuori di lui. Nel libro Chizzuk Emunah, parte I, cap. 36, leggiamo: 'I Cristiani ne fanno una questione (Zachary XII, 10) e dicono: Ecco come il Profeta ha testimoniato che nei tempi futuri gli ebrei avrebbero pianto e mandato lamenti per aver crocefisso ed ucciso il Messia che era stato loro inviato; e per dimostrare che egli intendeva Gesù il Nazzareno, che possedeva sia la natura divina che quella umana, essi citano le parole: E guardarono colui che avevano trafitto e piansero su di lui come una madre sul suo primogenito.'"

Nel suo libro Hilkoth Melakhim (IX,4), Maimonide tenta di dimostrare quanto i cristiani sbaglino nell'adorare Gesù:

   "Se tutte le cose che egli fece fossero prosperate, se avesse ricostruito il Santuario al suo posto, e se avesse raccolto insieme le tribù disperse di Israele, allora egli sarebbe certamente il Messia.... Ma se non l'ha ancora fatto e se fu ucciso, allora è chiaro che non era il Messia che la Legge ci dice di attendere. Egli era simile a tutti i buoni ed onesti legislatori della Casa di Davide che morirono, e che il Santo e Benedetto Signore innalzò per nessun altro motivo che di dimostrare a molti, come è detto (in Dan. XI,35): Ed alcuni di coloro che capiscono cadranno, per provare a purgarli e renderli bianchi, fino alla fine dei tempi, perchè il tempo prestabilito non è ancora. Daniele profetò anche su Gesù il Nazzareno che credeva fosse il Cristo, e che fu messo a morte per giudizio del Senato: (Dan. V.14): .... e i ladri del tuo popolo si innalzeranno per stabilire la visione; ma essi non riusciranno. Potrebbe essere più chiaro? Infatti tutti i Profeti hanno detto che Cristo avrebbe liberato Israele, gli avrebbe procurato la salvezza, avrebbe riunito i suoi popoli dispersi e confermato la loro legge. Ma egli fu la causa della distruzione di Israele e fece disperdere ed umiliare coloro che restarono, così che la Legge venne cambiata e la maggior parte del mondo fu sedotta ed adorò un altro dio. Veramente nessuno può capire i disegni del creatore, e nemmeno egli opera come noi operiamo. Infatti tutto quello che è stato costruito da Gesù il Nazzareno e dai Turchi venuti dopo di lui, tende solo a preparare la strada per la venuta di Cristo il Re, e a preparare tutto il mondo per il servizio del Signore, come è detto: Allora Io darò una bocca pulita a tutte le genti che tutti possano chiamare il nome del Signore, ed inchinarsi in unisono davanti a lui. In che maniera si sta compiendo ciò? Tutto il mondo è già pieno delle lodi di Cristo, della Legge e dei Comandamenti, e le sue lodi si sono sparse fino a terre lontane e a genti con il cuore e corpo non circoncisi. Queste discutono fra di loro la Legge che fu distrutta - alcuni dicono che i comandamenti erano veri una volta, ma che sono cessati di esistere; altri che a proposito c'è un gran mistero, che il Messia-Re è venuto e che la loro dottrina l'ha rivelato. Ma quando il Cristo verrà veramente e avrà succeso, e sarà elevato ed esaltato, allora tutto cambierà e queste cose saranno dimostrate false e vane."

10. IDOLO
Nel Trattatello Abhodah Zarah, (21a Toseph) leggiamo:

    

   "E' importante indagare sul motivo per cui gli uomini oggi vendono e affittano le loro case ai gentili. Alcuni dicono che ciò è legale perchè è detto nel Tosephta: Nessuno affitterà la sua casa ad un gentile nè qui (nella terra d'Israele) nè in altro luogo perchè si sa che egli vi introdurrà un idolo. E' comunque permesso affittare loro stalle, fienili e alloggi, anche se si sa che vi introdurranno degli idoli. Il motivo è che si può fare una distinzione fra un posto nel quale verrà portato un idolo per lasciarvelo in maniera permanene ed un posto dove non sarà lasciato permanentemente. In quest'ultimo caso, è permesso. E, dato che i gentili fra cui noi ora viviamo non portano il loro idolo nelle loro case per lasciarvelo permanentemente, ma solo provvisoriamente - quando qualcuno è morto in casa o quando qualcuno sta morendo, e non vi celebrano nessun rito religioso - è permesso di vendere e affittare loro case."
   Il Rabbino Ascher, nel suo Commentario sull' Abhodah Zarah (83d) si esprime non meno chiaramente su questo argomento:
   "Oggi è permesso affittare case ai gentili perchè essi vi introducono il loro idolo solo temporaneamente, quando qualcuno è ammalato." E nello stesso punto, egli dice 'Oggi essi seguono la pratica di incensare il loro idolo.'"


Tutto ciò e molto più dimostra aldilà di ogni dubbio che, quando i rabbini parlavano degli idoli dei gentili fra cui essi vivevano in quel tempo quando non venivano adorati gli idoli, essi chiaramente intendevano l'"idolo" cristiano, cioè l'immagine di Cristo sul crocefisso e la Santa Comunione.


Nelle scritture ebraiche, non c'è una parola esattamente corrispondente alla croce cristiana. La croce T sulla quale i condannati a morte venivano crocefissi, veniva chiamata Tau dai Fenici e dagli ebrei, e questo nome e segno furono poi introdotti nell'alfabeto ebraico, greco e romano. La croce venerata dai cristiani, comunque, viene chiamata con i seguenti nomi:
1. Tsurath Haattalui -l'immagine di colui che fu appeso.
2. Elil - vanità, idolo.
3. Tselem - immagine. Da qui i crociati nei libri ebraici sono chiamati Tsalmerim (ein Tselmer)
4. Scheti Veerebh - trama e ordito; preso dall'arte tessile.
5. Kokhabh - stella; a causa dei quattro raggi che ne emanano.
6. Pesila - scultura, idolo scolpito.
Ma dovunque sia menzionata è sempre con il senso di un idolo o qualcosa di spregevole, come appare dalle seguenti citazioni:

Nell'Orach Chaiim, 113,8:

       "Se un ebreo dovesse, quando prega, incontrare un cristiano (Akum) che porta una stella (un crocefisso) in mano, anche se fosse arrivato ad un punto della preghiera in cui è necessario inchinarsi per adorare dio nel suo cuore, egli non dovrà farlo, affinchè non si debba pensare che egli si inchina di fronte ad un'immagine."

Nello Iore Dea, 150,2:

       "Anche se un ebreo dovesse infilarsi una scheggia nel piede davanti ad un idolo, o se gli dovesse cadere del denaro davanti ad esso, egli non dovrà abbassarsi per togliersi la scheggia o raccogliere il denaro affinchè non sembri che egli adori l'idolo. Ma egli dovrà o sedersi o voltare la schiena o il fianco all'idolo e poi togliersi la scheggia." 
Ma quando non è possibile ad un ebreo girarsi in questa maniera, egli è tenuto ad osservare la seguente regola (in Iore Dea,3, Hagah):
Non è permesso inchinarsi o togliersi il cappello davanti a principi o preti che portano una croce sul loro abito come sogliono fare. Si dovrà fare attenzione, comunque, a non essere notati. Per esempio, è permesso gettare delle monete per terra e chinarsi per prenderle prima che essi passino. In questa maniera è permesso inchinarsi o togliersi il cappello di fronte ad essi."
Si fa anche distinzione fra una croce che è venerata ed una croce che è portata attorno al collo come ricordo o come ornamento. La prima deve essere considerata un idolo, ma non necessariamente la seconda. Nello Iore dea, 1, Hagah, si legge:
   
  "L'immagine di una croce, davanti alla quale si inchinano, deve essere considerata un idolo, e non deve essere usata fino a che non sia distrutta. Comunque, una "trama e ordito", se portato intorno al collo come ricordo, non deve essere considerato un idolo e può essere usato."
Il segno della croce fatto con la mano, con il quale i cristiani usano benedirsi, si chiama in ebraico "muovere le dita qui e qui" (hinc et hinc).

Articolo III - Gli Insegnamenti di Cristo

Il Seduttore e un Idolatra non possono insegnare altro che falsità ed eresie il che era irrazionale e impossibile da osservare.

1. FALSITA'
Si dice nell'Abhodah Zarah (6a):
    
   "Un nazzareno è quella persona che segue i falsi insegnamenti di quell'uomo che insegnò loro a rendere culto nel primo giorno del sabato."

2. ERESIA
Nello stesso libro, Abhodah Zarah (Cap. I, 17a Toseph) si fa menzione dell'eresia di Giacomo. Un po' più avanti (27b) si apprende che questo Giacomo non era altro che il discepolo di Gesù:
    
   "...Giacomo Sekhanites, uno dei discepoli di Gesù, di cui abbiamo parlato nel capitolo 1."  Ma Giacomo non ha insegnato la sua dottrina, ma quella di Gesù.

   3. IMPOSSIBILE DA OSSERVARE

   Su questo punto, l'autore di Nizzachon si esprime come segue:

   "Una legge scritta dei cristiani è: Se un ebreo ti colpisce ad una guancia, offrigli anche l'altra e non restituire in nessun modo il colpo. E il cap. VI, v. 27 dice: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite coloro che vi maledicono e pregate per i vostri calunniatori. Se uno ti percuote su una guancia, e tu porgigli anche l'altra; e se uno ti toglie il mantello, e tu non impedirgli di prenterti anche la tunica, ecc. Lo stesso si trova in Matteo cap.V. v.39. Ma io non ho mai visto nessun cristiano obbedire a questa legge, e nemmeno Gesù stesso si è mai comportato come ha insegnato agli altri. In Giovanni cap. XVIII, v. 22, troviamo che quando qualcuno lo percosse su una guancia, egli non offrì anche l'altra guancia, ma si arrabbiò a causa di questa percossa e chiese: "Perchè mi percuoti?" Similmente, negli Atti degli Apostoli, cap. XXIII, v.3, leggiamo: che quando il Sommo Sacerdote ordinò a coloro che gli stavano intorno di percuoterlo sulla bocca, Paolo non offrì l'altra guancia; egli lo maledisse dicendo 'Iddio percoterà te, muraglia imbiancata! ecc.' Ciò è contrario al loro credo e distrugge il fondamento su cui poggia la loro religione, perchè essi sostengono che la legge di Gesù è facile da osservare. Se Paolo stesso, che può essere chiamato il Dispensiere di Gesù, poteva non osservare il precetto di Gesù, chi fra gli altri che credono in lui può dimostrarmi di poterlo fare?" 
L'autore, che aveva il Vangelo e gli Atti degli Apostoli sotto mano non poteva comunque non aver capito in che modo Cristo avesse comandato ai suoi seguaci di offrire l'altra guancia a coloro che li avrebbero percossi, dato che, in un altro punto, egli comanda ai suoi seguaci di tagliarsi una mano o un braccio, e di strapparsi un occhio se queste parti del corpo avessero dato scandalo. Nessuno che abbia la minima conoscenza delle Sacre Scritture, ha mai pensato che questi comandi debbano essere presi alla lettera. Solo la profonda malizia ed ignoranza dei tempi in cui viveva Gesù può spiegare perchè gli ebrei, ancora oggi, usano questi passi per svilire gli insegnamenti di Gesù Cristo.




Il loro Dio è un po’ il diavolo (un pò?)


UN'IMMAGINE VOMITEVOLE, PER DIRLA "ALLA FRANCESE".....

Anticattolicesimo: Papa Francesco chiede perdono
per 19 secoli di anti-giudaismo cristiano




«Sono ben consapevole che abbiamo alle spalle diciannove secoli di antigiudaismo cristiano e che pochi decenni di dialogo sono ben poca cosa al confronto. Tuttavia, in questi ultimi tempi molte cose sono mutate e altre ancora stanno cambiando. Occorre lavorare con maggiore intensità per chiedere perdono e per riparare i danni causati dall’incomprensione.»

Queste parole di Francesco appartengono alla prefazione da lui scritta per il libro: La Bibbia dell’Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani.
Questo lavoro, redatto da due zelanti partigiani del dialogo giudeo-cristiano, è stato realizzato grazie al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, e sarà pubblicato in Italia il 18 gennaio prossimo.

Dopo questa prima scandalosa richiesta di perdono che insulta 19 secoli di Tradizione cattolica che ha professato Cristo come Messia, negato e combattuto dai giudei, il Papa continua la sua prefazione con un elogio del giudaismo, religione al servizio dell’umanità, che egli considera uguale al cristianesimo:
«I valori, le tradizioni, le grandi idee che identificano l’Ebraismo e il Cristianesimo devono essere messe al servizio dell’umanità senza mai dimenticare la sacralità e l’autenticità dell’amicizia
«Obiettivo comune sarà quello di essere testimoni dell’amore del Padre in tutto il mondo. Per l’ebreo come per il cristiano non v’è dubbio che l’amore verso Dio e verso il prossimo riassume tutti i comandamenti. Ebrei e cristiani devono dunque sentirsi fratelli e sorelle, uniti dallo stesso Dio e da un ricco patrimonio spirituale comune, sul quale fondarsi e continuare a costruire il futuro

Il futuro che il Papa attuale vuole costruire con i giudei potrà essere solo un futuro senza Cristo, dunque senza Dio, poiché l’antico «popolo eletto» rigetta questa «pietra angolare»:

Nel suo libro Ritratto di un Ebreo, pubblicato nel 1962, il giudeo Albert Memmi scriveva: «Si rendono conto i cristiani di ciò che questo nome di Gesù, loro Dio, può significare per un Ebreo? Per tutti gli Ebrei, fossero anche atei, il nome di Gesù è il simbolo di una minaccia […] Che i miei amici cristiani mi perdonino. Perché mi comprendano meglio e per usare il loro stesso linguaggio, dirò che per gli Ebrei il loro Dio è un po’ il diavolo, se il diavolo, come loro affermano, è il simbolo, il condensato del male sulla terra.»

Parallelamente, chiedendo perdono per 19 secoli di cristianesimo, che ha considerato sapientemente i giudei come nemici di Cristo, Jorge Mario Bergoglio, mantenendosi nella linea ideologica del concilio Vaticano II e del suo dialogo giudeo-cristiano, fa opera di anticattolicesimo, preparando una religione mondiale secondo i desideri della comunità ebraica.

Nel corso della conferenza del 18 gennaio 1977, Mons. Lefebvre citò un articolo del numero di ottobre 1976 di Contact, organo de l’Appel Unifié pour Israël, intitolato Monseigneur Lefebvre et nous, nel quale l’autore pronosticava questo futuro «frutto» del dialogo interreligioso:
« Ciò che accadrà domani nella Chiesa non è il nostro argomento, anche se l’attuale evoluzione è, crediamo, irreversibile verso un dialogo da religione a religione. Questo dialogo sarà certamente fruttuoso. Esso si ispira alle dichiarazioni di un altro Ebreo, Elia Benamozegh, nel suo libro Israele e l’umanità: la religione cristiana è una falsa religione, sedicente divina; per essa e per il mondo vi è solo una via di salvezza, ritornate a Israele. Se il cristianesimo acconsente a riformarsi [secondo la legge ebraica, ndr] esso sarà sempre la vera religione dei popoli gentili. Un altro grande pensatore ebreo, Josué Geoudah, proclama da parte sua: il vostro monoteismo è un falso monoteismo, un’imitazione bastarda e falsificata del solo vero monoteismo, il monoteismo ebraico, e se il cristianesimo non ritorna alle sue fonti ebraiche, è condannato senza appello.»



Da dopo l’avvento della Chiesa conciliare e dei diversi papi che si sono succeduti, da Paolo VI a Francesco, con gli incontri interreligiosi e le richieste di perdono, tale riforma del cristianesimo in conformità con la volontà ebraica è ben avviata. … E l’apostasia del cattolicesimo nella Roma del post-concilio, altrettanto …




Lino Banfi all’Unesco vale come il Gabibbo all’Organizzazione Mondiale della Sanità

QUESTA VOLTA I 5 STALLE HANNO ESAGERATO! ERA PROPRIO NECESSARIO UMILIARE L'ITALIA E LINO BANFI NOMINANDOLO AMBASCIATORE UNESCO E SOTTOPONENDOLO AL FUOCO DI FILA DEI MEDIA (PER NON PARLARE DEGLI SFOGHI SUI SOCIAL) CHE HANNO, ANCHE IN MODO APPROPRIATO, POSTO L'ACCENTO SULLA CARENZA DI COMPETENZE DELL'ATTORE NEL RUOLO? AVEVANO TANTO CRITICATO IL PD PER LA SCELTA DI VALERIA FEDELI ALL'ISTRUZIONE E LA LORENZIN ALLA SANITA', ADESSO PROPRIO LORO SI RENDONO RIDICOLI E RIDICOLIZZANO L'INTERO PAESE CON QUESTA CADUTA DI STILE? CHIEDIAMOCI SE NON SIA PROPRIO IL LORO COMPITO DI RIDICOLIZZARE E SMINUIRE L'ITALIA AGLI OCCHI DEL MONDO INTERO. C'ENTRA FORSE ANCHE IL COMPLESSO DI INFERIORITA' DI DI MAIO CHE NON HA UNA LAUREA?....
Lino Banfi all’Unesco vale come il Gabibbo all’Organizzazione Mondiale della Sanità

«Ne approfittiamo per dare una notizia all’Italia che a me riempie di orgoglio: come governo abbiamo individuato il maestro Lino Banfi perché rappresenti il governo nella commissione italiana per l’Unesco. Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell’Unesco»: questa dichiarazione del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio sembra fatta apposta per dare ragione alle rudi constatazioni di Gino Strada sulla qualità del governo gialloverde.
E non perché l’Unesco sia una cosa sacra: la commissione italiana in particolare è sempre stata un porto delle nebbie dove parcheggiare ex potenti, boiardi di Stato e altre elette categorie. Ma intanto il governo Conte – che dice di voler cambiare l’Italia in meglio, e non di adeguarsi al disastro precedente – è riuscita a far peggio, perché Banfi prende il posto di Folco Quilici, un grandissimo documentarista grazie al cui lavoro il patrimonio culturale era entrato nella conoscenza e nel desiderio di milioni di italiani. E non si tratta di disprezzare il cinema popolare di cui Banfi è un’icona, ma di mettere le cose giuste al posto giusto.




E invece no, si sente tutta la carica di irrisione e disprezzo di Di Maio verso i professoroni. Per carità, anche questa non è certo una cosa nuova. Da Mussolini a Scelba a Renzi, l’odio dei mediocrissimi potenti italiani per tutti coloro che sanno qualcosa (il «culturame», i «professoroni gufi»…) è una tristissima costante.
Ancora peggio della nomina, se possibile, il commento di Salvini, che dopo aver irriso il collega vicepremier (volendo forse dimostrare che la metà fascista del governo è consapevole della materia di cui è fatta l’altra metà, per restare a Strada), conclude: «Scherzi a parte, l’Italia è così bella che chiunque può difenderla e valorizzarla».
Vorrei vederlo mentre lo dice ai giovani storici dell’arte, agli archeologi, ai bibliotecari, agli archivisti italiani che fuggono a lavorare in tutto il resto del mondo perché qua, da decenni, si pensa che «chiunque» possa occuparsi della «bellezza».

I danni di questa colossale cialtroneria, di questa mancanza di rispetto per le cose e per le persone, sono evidenti: dai piccoli musei comunali o diocesani, su su fino ai grandi musei della riforma Franceschini e alla terribile serie degli stessi ministri per i Beni culturali, gli incompetenti totali sono legioni. Tanto l’Italia «è così bella che chiunque può difenderla e valorizzarla».
Tanto chiunque può fare qualunque cosa: e Banfi all’Unesco vale come il Gabibbo all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Tanto nel mondo lo sanno che l’Italia non è un paese serio: e questo il Governo del Non Cambiamento lo ha capito benissimo.

LITURGIA E PROPONIMENTO DEL GIORNO


LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -



 PRIMA LETTURA 

Eb 7,1-3.15-17
Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall’avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa.
Anzitutto il suo nome significa “re di giustizia”; poi è anche re di Salem, cioè “re di pace”. Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.
[Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote per sempre
secondo l’ordine di Melchìsedek».


  SALMO  

Sal 109
Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».


 VANGELO 

Mc 3,1-6
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.



Oggi svolgerò il mio lavoro, sia esso in ufficio, a scuola, in casa o in fabbrica, con serietà ed onestà e lo offrirò al Signore.