venerdì 21 dicembre 2018

Le persone speciali profumano di semplicità , luccicano nel cuore e brillano nell'anima!



IL NOSTRO REGALO DI NATALE A TUTTI VOI

UNA SERIE DI VIDEO MUSICALI PER PROPIZIARE IL NATALE. UN PICCOLO REGALO PER VOI. AUGURI DI BUON NATALE E GIOIOSE FESTE A TUTTI DALLA SPLENDIDA VOCE DI ENYA! 
















ANGELI DEI BIMBI


ANGELI DEL MARE

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BUONANOTTE A TUTTI

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LA MAGIA DEGLI ANGELI

Flying Fairy

ANGELI DEL SOCCORSO

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L’onda delle proteste in Francia arriva sul Mediterraneo

E' UN'ONDA INARRESTABILE IN TUTTO IL MONDO.....



Libano, i comunisti in piazza: “Ci ispiriamo ai Gilet gialli”

Libano
“Istruzione gratuita, aumento dei salari e blocco degli aumenti delle tasse, in tutti i Paesi si chiedono le stesse misure come se si trattasse di un movimento internazionalista”, ha dichiarato il segretario del Partito comunista libanese, Hanna Gharib, dopo una grande manifestazione per le strade di Beirut, paragonando le proteste in Libano a quelle dei “Gilet gialli” in Francia.
Migliaia di persone hanno partecipato ieri alla manifestazione organizzata dal Partito Comunista Libanese, l’Organizzazione popolare nasseriana, la Federazione Nazionale dei Lavoratori e dei dipendenti, altre organizzazioni di sinistra e gruppi di sostenitori per protestare contro la corruzione nelle istituzioni politiche, con lo slogan: “Per le strade contro la politica che porta al collasso”.
La manifestazione in cui hanno scandito slogan contro la corruzione e confessionalismo, davanti alla sede della Banca Centrale del Libano, nel quartiere di Hamra, si è diretta verso la piazza Riad el-Solh, nel centro della città da Beirut. I partecipanti hanno gridato slogan per “la fine dello stato di corruzione” e hanno anche cantato inni patriottici e rivoluzionari.
Il segretario generale del Partito comunista libanese Hanna Gharib ha dichiarato che il movimento di ieri è un primo passo nel processo di lotte che crescerà e ha accusato la classe dominante per l’aumento del debito estero che ha raggiunto i 100 miliardi di dollari.
Gharib ha aggiunto che non è giusto che i poveri del paese paghino il 70% del valore del debito pubblico mentre gli “squali” solo il 30%.
Il PCL chiede salari più alti nei settori pubblico e privato, l’introduzione di una tassa progressiva, la costruzione di centrali elettriche e la fine della legge sulla riservatezza bancaria. Da parte sua, Oussama Saad, presidente dell’Organizzazione Popolare nasseriano, ha sostenuto che la “crisi politica” che attualmente attraversa il Libano nel settimo mese del vuoto di governo “riflette la crisi del sistema libanese e non semplicemente una crisi di formazione di un nuovo governo. “
Saad ha aggiunto: “Continueremo a protestare fino a quando non otterremo i diritti del popolo per l’assistenza sanitaria, l’istruzione gratuita, occupazione, alloggio, previdenza e vita dignitosa per gli anziani, l’elettricità, l’acqua e la gestione trasparente per paese onesto senza corruzione.” In un’intervista con il quotidiano Al-Akhbar, Hanna Gharib ha paragonato esplicitamente la protesta di ieri con il movimento dei “Gilet gialli” in Francia, che “rifiuta le misure destinate a imporre il Libano”, riferendosi al previsto conferenze economiche di Parigi I, II, III, nonché la conferenza “CEDRE”.
Il movimento di “Gilet gialli” ci ha incoraggiato a protestare perché abbiamo rivendicato per 30 anni “Educazione gratuita, aumento dei salari e blocco degli aumenti delle tasse”, ha aggiunto Gharib. “Oggi, in tutti i paesi, i cittadini chiedono misure simili, come se si trattasse di un movimento internazionalista”, ha sostenuto Gharib.

Se i bambini passano molto tempo davanti allo schermo, si modifica la struttura del cervello

bambini
Un pioneristico studio da 300 milioni di $ ha scoperto che nei bambini che passano almeno 7 ore al giorno davanti a smartphone o tablet si modifica la struttura del cervello.
La nuova ricerca è stata finanziata dall’Istituto nazionale americano della sanità, un’agenzia governativa, e ha illustrato i risultati della tecnologia sui bambini.
I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni analizzando il cervello di 4.500 bambini e al momento ne stanno analizzando altri 11.000 di bambini di 9 e 10 anni su un periodo di 10 anni. I primi dati ottenuti hanno evidenziato che passare troppo tempo davanti allo schermo può avere effetti negativi sui bambini.
“Gli scienziati considerano caratteristiche cerebrali legate ad azioni impulsive, l’impatto di comportamenti salutari (come il sonno o l’attività fisica) sullo sviluppo cerebrale e cognitivo o ancora tratti legati all’utilizzo dei dispositivi digitali (come l’esposizione prolungata a uno schermo). Ad esempio, un recente studio nell’ambito del progetto ABCD ha evidenziato legami tra diverse quantità e tipologie di tempo passato davanti allo schermo (es. videogiochi vs. social media) e diversi tratti psicologici, caratteristiche cerebrali strutturali e funzioni cognitive”, si legge nell’abstract dello studio dell’Istituto nazionale statunitense di sanità.
“Gli scienziati potranno monitorare i soggetti nel tempo per capire in che modo usare i dispositivi possa influenzare lo sviluppo personale, grazie all’opportunità unica fornita dallo studio ABCD”.
In particolare, secondo gli scienziati un’esposizione quotidiana allo schermo avrebbe evidenziato nei bambini un assottigliamento prematuro della corteccia cerebrale, lo strato più esterno del cervello che processa le informazioni. Chi passa meno tempo davanti allo schermo ha mostrato differenze rispetto agli altri, ma Gaya Dowling, la direttrice dello studio dell’Istituto, ha consigliato di non formulare conclusioni affrettate.
“Non sappiamo se sia davvero causato dall’esposizione a uno schermo. Non sappiamo ancora se sia una cattiva cosa”, ha afferma Dowling.
“Non lo sapremo finché non seguiremo i soggetti nel tempo per capire se i risultati osservati siano collegabili alle differenze riscontrate o siano piuttosto dei casi isolati”.
Gli scienziati, dunque, rimangono vaghi e non confermano alcun collegamento diretto fra l’assottigliamento della corteccia cerebrale e l’esposizione allo schermo.
“Saremo in grado di rispondere ad alcune domande solo fra qualche anno”, ha affermato Dowling. “Ma alcune di queste sono molto interessanti. Dobbiamo solo aspettare”.
Ha anche aggiunto: “I colloqui e i dati ottenuti dall’Istituto hanno già evidenziato qualcosa d’altro: i bambini che passano più di due ore al giorno davanti allo schermo hanno prestazioni inferiori nei test di ragionamento e linguistici”.
Dowling spera che, una volta terminato lo studio, i ricercatori saranno in grado di determinare se l’esposizione a uno schermo crei o meno dipendenza.
“Potremo capire non solo quanto tempo passano davanti allo schermo e come pensano che questo li condizioni, ma anche quali possono essere gli effetti su di loro. E questo ci porterà a rispondere alla domanda sulla dipendenza”, ha affermato.
Il dottor Dimitri Christakis dell’Ospedale infantile di Seattle è stato l’autore principale delle recenti linee guida dell’Accademia americana di pediatria sull’esposizione agli schermi. In particolare, ha affermato che i genitori dovrebbero “evitare di utilizzare strumenti digitali, se non le videoconversazioni, in bambini più piccoli di 24 mesi”.
“I bambini che giocano con gli iPads non trasferiscono ciò che imparano sul dispositivo digitale nel mondo reale: in pratica, se fornite a vostro figlio un’applicazione con cui può giocare con Lego virtuali e poi gli mettete davanti dei blocchetti reali, dovrà reimparare tutto daccapo”, si afferma nelle linee guida.
Christakis, infatti, afferma che “non sono abilità trasferibili. Non è possibile trasferire competenze del mondo bidimensionale in quello tridimensionale”.

Eccellenza italiana: rimosso tumore ovarico record, ecco quanto pesava

QUANDO L'ECCELLENZA SANITARIA ITALIANA FA LA DIFFERENZA



Palermo, equipe medica rimuove un tumore ovarico di 10 chili e 30 centimetri di diametro – di Andrea Centini

Il tumore ovarico è stato rimosso con successo dal corpo di una donna di 47 anni gravemente malata.

Un intervento chirurgico eccezionale è stato effettuato con successo lo scorso ottobre al centro specialistico La Maddalena di Palermo, dove un team di medici ha rimosso un tumore ovarico di circa 10 chili e 30 centimetri di diametro dal corpo di una paziente di 47 anni.

Il cancro si trovava già a uno stadio terminale e la donna aveva già subito due interventi e iniziato la terapia, senza però essere riuscita a sconfiggere la malattia.

La paziente si è dunque rivolta a La Maddalena in condizioni disperate e con un tumore talmente grande da non permetterle uno stile di vita normale.

L’intervento ha avuto una durata di quattro ore e l’operabilità, in questo caso, è stata stabilita tramite metodiche radiologiche.


Ad occuparsi del caso l’equipe del Dipartimento di Diagnostica per immagini de “La Maddalena”, composto da Silvestro Cusmà Piccione, Nicola Nicastro, Antonella Campisi, Alessandro Schiavello, Debora Castrogiovanni e Giuseppe Lo Vecchio.

La donna sta bene, dovrà sottoporsi a controlli periodici dopo l’asportazione del tumore ovarico. 

Il delicatissimo caso di tumore ovarico

In una nota i radiologi hanno spiegato l’approccio con cui hanno affrontato il delicatissimo caso:

“Fondamentale nella nostra pratica quotidiana, sia il confronto tra noi colleghi della stessa branca, che l’approccio multidisciplinare, che ci consente, discutendo con i medici delle altre specialità, di stabilire il percorso diagnostico più adeguato.


Questo, a sua volta, ha delle ripercussioni sulle scelte terapeutiche da adottare, che possono essere di tipo medico o chirurgico. Spesso si pensa che il ruolo del radiologo sia soltanto quello di guardare immagini ed esitare un referto, ma bisogna andare oltre.

Il paziente non è un insieme di immagini bensì una persona. Necessari sono pertanto la sua storia clinica e l’approccio multidisciplinare. Questo fa la differenza”.