mercoledì 14 novembre 2018

DEVOZIONI


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OFFERTA DELLA GIORNATA


Come recitare on-line "l'offerta della giornata" qui proposta: 

al mattino:

Per iniziare, e proseguire, cliccare sulle frecce blu  presenti in basso a destra delle pagine 

Recitare di seguito l'offerta a Dio Padre al Sacro Cuore di Gesù  e a Maria SS.

Alla fine, se si desidera, si può lasciare il nome delle persone
che si desidera affidare a Gesù e a Maria Santissima per la giornata.


Il cristiano incomincia la sua giornata, le sue preghiere, le sue azioni con il segno della Croce:
Il segno della croce fortifica nelle tentazioni e nelle difficoltà.

Consacra la sua giornata alla gloria di Dio e invoca la grazia del Salvatore,
la quale gli permette di agire nello Spirito come figlio del Padre.

In forza della singolare cooperazione all'azione dello Spirito Santo, prega in comunione
 con la Vergine Maria, per magnificare le grandi cose che Dio ha fatto in Lei
e per affidarle suppliche e lodi.

L'offerta delle azioni al mattino è un atto di pietà che indirizza bene il giorno,
che lo orienta a Dio fin dalle prime ore.

Le nostre azioni giungeranno al cospetto di Dio
se le offriremo attraverso sua Madre, che è anche Madre nostra.

OFFERTA DELLA GIORNATA A DIO PADRE

(fare il segno della Croce)
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo


Offerta della giornata a Dio Padre


Vi adoro, mio Dio, e vi amo con tutto il cuore. Vi ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Vi offro le azioni della giornata: fate che siano tutte secondo la vostra santa volontà e per la maggior gloria vostra. Preservatemi dal peccato e da ogni male. La grazia vostra sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.


LITURGIA DEL GIORNO



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




  








 PRIMA LETTURA 

Tt 3,1-7
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Carissimo, ricorda [a tutti] di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.
Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, corrotti, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.


  SALMO  

Sal 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. 


 VANGELO 

Lc 17,11-19
Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

martedì 13 novembre 2018

Ecco perché il compito dell’educazione deve essere smascherare il potere

Indottrinamento e manipolazione: la “Pedagogia della resistenza” – di Giuseppe Gagliano
pedagogia
Particolare importanza riveste la riflessione del pedagogista Olivier Reboul (L’Endoctrinement – Paris, PUF, 1977) docente di Filosofia all’Università di Strasburgo secondo il quale esistono confini molto labili all’interno del rapporto tra pedagogia e ideologia e tra indottrinamento e manipolazione.
Infatti, se l’indottrinamento è una strategia sistematica e cosciente volta a plasmare la condotta umana, la manipolazione costituisce una sistematica distorsione delle capacità di azione.
Nello specifico – servirsi dell’insegnamento per costruire una dottrina faziosa abusando della propria autorità insegnando in base a forti pregiudizi e indicando nella propria dottrina l’unica possibile insegnando solo i fatti che confermano la propria dottrina o falsificarli o selezionare una parte del programma – costituiscono tutte tecniche che violano l’autonomia dell’individuo e che si collocano a metà strada tra l’indottrinamento e la manipolazione.
Ebbene, la pedagogia marxista durante gli anni sessanta e settanta in Francia e Italia, non ha fatto altro che servirsi dell’indottrinamento e della manipolazione con l’intento di eroderlo dall’interno attraverso un lento logoramento allo scopo di far sorgere nell’ambito formativo un processo rivoluzionario.
Un esempio illuminante è quello che ci offre la riflessione di Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia generale all’Università Bicocca con il celebre saggio Pedagogia della Resistenza.
L’autore, alla luce delle influenze filosofiche esercitate dalla scuola di Francoforte e da Michel Foucault, ritiene che la pedagogia sia una scienza utopica che a partire dall’indagine attorno al campo esperienziale specifico  mette in atto strategie di soggettivizzazione e, attorno alla teleologia specifica di tali strategie, studia, decifra e smaschera i dispositivi materiali e inconsci di una pratica di potere che permette la costituzione di una soggettività funzionale all’ordine sociale e che a partire da tale smascheramento cerca di giungere alla definizione di una nuova forma di soggettività.
Alla luce di questa definizione, risulta evidente l’intento dell’autore di denunciare, attraverso la filosofia dell’educazione – che denomina la pedagogia della resistenza – il dominio in tutte le sue forme smascherandone la meccanica oppressiva e autoritaria (secondo un’impostazione ampiamente teorizzata durante l’Ottocento).

Pedagogia della resistenza e manipolazione

Anche per l’autore – come per  Riccardo Massa, docente di pedagogia alla Università Statale di Milano – l’educazione è una forma di potere e proprio per questo l’educazione libertaria deve porre al centro della sua attenzione lo studio del potere e quindi il suo smascheramento (soprattutto quello esercitato dall’educatore).
Infatti le pratiche educative non sono altro che un controllo e un condizionamento sia dei soggetti che di gruppi sociali dominanti che non a caso hanno attribuito all’educazione un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’ordine sociale (risulta ovvia per l’autore la portata rivoluzionaria del ’68 che ha valorizzato una filosofia antiautoritaria e ha posto al centro della sua prassi rivoluzionaria l’autogestione come strumento di scoperta e di demistificazione).
Proprio allo scopo di opporsi alle pratiche educative correnti, l’autore valorizza sia la dimensione critica che utopica intendendole come fondamentali dimensioni di alterità.
In quest’ottica il cristianesimo sociale e soprattutto le riflessioni di Michel Foucault appaiono fondamentali almeno tanto quanto la riflessione sulla pedagogia di Basil Bernstein.
Se per il filosofo francese era fondamentale studiare la dimensione dell’addestramento e dell’assoggettamento che mette in campo dispositivi disciplinari, per il pedagogista italiano la filosofia dell’educazione deve essere un’opera di smascheramento del potere e nel contempo di costruzione di setting di contropotere.
A tale riguardo la centralità dell’autogestione come sistema educativo nel quale gli allievi decidono metodi e programmi di apprendimento viene sottolineata dall’autore tanto quanto la necessità – tipica della scuola pedagogica di descolarizzazione – di criticare la scuola come istituzione totale.

Ribaltamento delle figure simboliche

Anche le riflessioni  di Paulo Freire e di Enrique Dussel costituiscono un punto di riferimento fondamentale per l’autore poiché hanno contribuito a reinterpretare la pedagogia come strumento di liberazione delle masse e a ridefinire il ruolo del docente come maestro poiché fa opera di liberazione (a tale riguardo la difesa da parte dell’autore della rivoluzione sandinista contro l’imperialismo occidentale appare di estrema rilevanza).
Insegnare il ribaltamento delle gerarchie simboliche e il sovvertimento delle istituzioni educative, significa trasformare la pedagogia in uno strumento di resistenza volto a emancipare l’individuo, volto a recuperare la dimensione utopica.
La centralità della dimensione utopica appare una costante nella riflessione del pedagogista italiano poiché essa aspira a cambiare il mondo, a smascherare le dinamiche di potere contro l’omologazione sociale anche attraverso la particolare enfasi posta sull’educazione estetica intesa in senso schilleriano-marcusiano, sulla dimensione non violenta della educazione poiché la nonviolenza possiede per l’autore una potenziale critico rilevante nei confronti dell’esistente in quanto questa valorizza l’obiezione di coscienza, il boicottaggio fiscale e la logica dell’autogestione.
Ora, al di là delle riflessioni strettamente filosofiche, come dovrebbe agire nella realtà sociale italiana attuale uno studente universitario (che rappresenta certamente l’utenza principale delle opere  del filosofo lombardo) o perfino liceale secondo l’ottica indicata da Mantegazza?
Leggere il quotidiano il Manifesto, militare politicamente nell’Arci, simpatizzare (o tesserarsi) per la Cgil e votare per Sinistra italiana (alla cui fondazione partecipò nell’aprile del 2017). Tutta qui dunque la rivoluzione mantegazziana?

Il documentario che la Lobby israeliana non vuole che vediate

Il documentario che la Lobby israeliana non vuole che vediate

Oggi (2 novembre 2018, nota CdC), il sito “The Electronic Intifada” ha pubblicato le prime due parti di “La Lobby negli USA” un’inchiesta segreta in quattro parti di Al Jazeera, riguardante le campagne di condizionamento segreto condotte da Israele negli Stati Uniti. La prevista diffusione del film è stata vietata dal Qatar, proprietario di Al Jazeera, per conto di Israele.
Nel seguito la descrizione di “Electronic Intifada”:
“Per ottenere un accesso senza precedenti tra gli addetti interni della lobby israeliana, il giornalista clandestino, “Tony” si è presentato a Washington come volontario filo-israeliano.
Il film che ne risulta mostra gli sforzi di Israele e dei suoi lobbisti per spiare, screditare e minacciare i cittadini americani che sostengono i diritti dell’uomo in Palestina, in particolare i BDS (1) il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.
Il film dimostra che il Ministero degli Affari strategici, agenzia governativa israeliana semi-segreta per le operazioni clandestine, collabora con una vasta rete di organizzazioni che hanno sede negli Stati Uniti.
Questa rete di organizzazioni include: “Israel on Campus Coalition”, “The Israel Project” e la “Foundation for Defense of Democracies”.
È stupefacente che Israele possa operare senza conseguenze con operazioni di spionaggio e di informazione di tal fatta contro cittadini americani e per di più all’interno degli Stati Uniti.
Israele e la sua lobby hanno fatto tutto il possibile per eliminare il film e la sua distribuzione su larga scala. Questo significa soltanto che il film colpisce nel giusto e merita una larga diffusione.

IL RICTUS DI SATANA

(Chi non vede e sente qui il dominio di Satana scatenato, evocato dall’Europa che ne vuole essere schiava, è cieco e sordo. Questo verrà pagato a caro prezzo,   nella misura in cui la Neo-Chiesa ci ha spogliati delle protezioni sacramentali)
Quest’anno, il Festival del cinema svedese presenta un cortometraggio chiamato “Fuck You” la cui storia è una ragazza africana che vuole usare un dildo anale sul suo amico bianco per farlo  sentire “veramente svedese”. 
Ci sono tutti  “i nostri  valori”  in questo film: la coppia mista, la diversità demografica, il sesso minorile,  il multiculturalismo…e  la presa simbolica del fallo da parte della donna e la diminuzione della virilità bianca, che porta al sottotesto politico: la Svezia deve essere letteralmente incul… dall’Africa.
Ma non è solo Svezia:

La Scozia è il primo paese ad approvare lezioni LGBT a scuola.
















Com’era, la finestra di Overton?: “…e alla fine diventa obbligatorio” (citazione Cristina Cersei)

Napoli: Halloween diabolico dentro la chiesa di San Gennaro all’Olmo (dov’ è stato battezzato il filosofo Giambattista Vico)

Diverse ragazze in microgonna hanno piazzato i loro glutei sopra gli artistici altari policromi seicenteschi ( che hanno ancora al centro la PIETRA SACRA consacrata con alcune Reliquie di Santi); baci e posture diaboliche davanti alle statue dei Santi e all’interno dei confessionali; la simulazione di un’impiccagione sacrilega nell’alto della cantoria, dove c’era stato l’ Organo, proprio sopra l’area presbiteriale…
Diversi figuranti in talare con la stola nera (autentica) e donne con dei vistosi trucchi satanici… tutti i partecipanti rigorosamente vestiti di nero di cui molti con una maschera nera in viso… una specie di “vendetta” nel nome dei “martiri” giacobini del 1799 interattiva con il satanismo.
In quell’artistica chiesa, tutelata dal Ministero per i Beni Culturali, ha predicato il Beato Mariano Arciero (Contursi, Salerno, 26 febbraio 1707 – Napoli, 16 febbraio 1788) : c’è ancora il pulpito ( perfettamente restaurato) da cui il Beato impartiva il suo catechismo che fu preso a modello dal Cardinale Arcivescovo Antonino Sersale (Sorrento, 25 giugno 1702 – Napoli, 24 giugno 1775).
La chiesa di San Gennaro all’Olmo, anche se da tempo non adibita al culto, conserva gli altari (consacrati), le immagini sacre, l’organo e i confessionali.
Possiede involtre una statua unica: San Gennaro in gloria opera settecentesca napoletana. Un napoletano , sconvolto, ha commentato: “Omaggiare il diavolo in una
chiesa…Il party lascivo si svolge nei luoghi dove si effettuano i riti, si dice messa, s’impartiscono i sacramenti. Musica a palla, fumo e alcol con angolo bar” (come le foto testimoniano).
Sappiate che “al di sotto dell’edificio c’è un’altra chiesa e una piccola cripta dove hanno trovato sepoltura diverse persone del popolo”.(link sotto)
Ovviamente il tempio CONSACRATO ( affidato alle cure di una Fondazione Culturale) è tutelato dalla Soprintendenza: stiamo valutando per questo, assieme ad alcuni amici napoletani, la possibilità di inoltrare un esposto-denuncia agli organi statali preposti alla tutela dei monumenti e per conoscenza alla Curia Arcivescovile di Napoli.
Alcuni fedeli partenopei hanno scritto che l’ orrenda profanazione della chiesa artistica di San Gennaro all’Olmo “nel nome dei martiri giacobini del 1799” si è compiuta “nel silenzio assordante di un Arcivescovo, tre Vescovi ausiliari, un Moderatore, Monsignori vari e chi più ne ha più ne metta” secondo noi la responsabilità dell’atto sacrilego (vilipendio contro i simboli religiosi) va invece attribuita a chi gestisce l’accesso al monumento. Grave sarebbe che non si sia provveduto a sconsacrare la Chiesa pur permettendo eventi esclusivamente mondani e di dubbio gusto. La festa demoniaca è stata volutamente fatta in una chiesa, con l’intento di dissacrare il luogo e di creare una atmosfera ambigua dove imporre gesti e intenzioni anticristiane e demoniache.
Qualcuno ora dirà che la chiesa è “sconsacrata” ma l’indecenza di quel che è accaduto nei giorni scorsi non è tollerabile: ammesso che un edificio sacro antico e artistico possa essere del tutto “sconsacrato” ( l’antico cimitero sotterraneo è rimasto) il vincolo del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali rimane a tutela delle opera d’arte conservate e della struttura architettonica.
Vedremo come andrà a finire.
Sancte Michael Arcangele, defende nos in proelio

Scoperta e fermata cospirazione militare in Germania?

Il dipartimento federale di polizia criminale della Germania ha scoperto una cospirazione di alcuni militari tedeschi che pianificavano omicidi mirati di politici. Lo scrive Focus con riferimento ai materiali dell’indagine.
Si osserva che il gruppo era composto da soldati della Bundeswehr, delle forze speciali e membri dell’associazione di soldati d’élite “Uniter”. I cospiratori, convinti dell’inevitabile collasso dello Stato, avevano preparato il cosiddetto “X-Day”, in cui avrebbero riunito in un solo posto per eliminare fisicamente i politici secondo loro scomodi e inadatti.
L’elenco dei bersagli non è ancora noto, ma sicuramente rientra Dietmar Bartsch, capogruppo della sinistra radicale al Parlamento tedesco. Inoltre, secondo la rivista, al momento non è noto cosa avrebbero fatto i cospiratori dopo la liquidazione dei politici.
La rivista riporta che per eseguire il loro piano i congiurati avevano provveduto a rifornirsi di armi, munizioni e carburante. I membri del gruppo, che secondo la rivista hanno prestato servizio nelle forze armate e nelle forze speciali tedesche, discutevano le ulteriori azioni durante riunioni segrete.
Si sottolinea che l’indagine della polizia era quasi finita in un vicolo cieco, dal momento che un ufficiale del controspionaggio militare cercava di sabotarla, informando i cospiratori delle perquisizioni pianificate e dei progressi delle indagini nel loro complesso.
Lo 007 è stato incriminato e il caso verrà giudicato dal tribunale distrettuale di Colonia.
Gli investigatori hanno scoperto i segnali della cospirazione nelle azioni sospette di un soldato della Bundeswehr, “Franco A”, che pianificava attacchi terroristici contro le autorità tedesche.
Da cittadino tedesco, il soldato ha fornito false informazioni al servizio migratorio sostenendo di essere un rifugiato siriano per incolpare successivamente gli immigrati degli attacchi.
11.11.2018

Commento di Daniele Dellerba
Una storia molto strana, sospetta ed inquietante e’ quella del golpe militare bloccato in Germania in questi giorni.
Sembra un progetto totalmente campato in aria, vista la forte presenza di contingenti militari stranieri in territorio tedesco (soprattutto americani), la vicinanza della Francia e della Russia dotate di armi nucleari, ed altri fattori che avrebbe contenuto oppure impedito il colpo di stato in condizioni normali. La Nato puo’ anche essere utilizzata per intervenire negli stati membri in caso di rovesciamento della democrazia, esistevano piani in questo senso in caso di vittoria dei comunisti in Italia. Ma stiamo parlando di “condizioni normali”…
In questi giorni, intanto che gli strani incendi bruciano in modo anomalo parte della California (tanto che in zona c’e’ chi urla che si tratterebbe di armi ad energia diretta, una sorta di “Canneto Di Caronia” su vasta scala) come mai quei militari si aspettavano che in Germania crollassero le strutture statali? Copio dall’articolo: “I cospiratori, convinti dell’inevitabile collasso dello Stato”. Forse qualche burattinaio ha dato informazioni fasulle a quei militari? Forse dietro le quinte sta’ accadendo qualcosa di grave e pericoloso nel mondo? Intanto che Putin e Trump si sorridevano a Parigi, un ridotto gruppo di militari tedeschi credeva che presto nessuno avrebbe potuto fermarli nell’attaccare i vertici politici del proprio paese? Non lo trovate strano ed inquietante? Fino a che livello di manipolazione si riesce ad arrivare?

Santa Marta square


In piazza per dire no al silenzio sugli abusi del clero


Migliaia di cattolici statunitensi si ritroveranno a Baltimora oggi per partecipare al Rally intitolato Silence stop now nella città dove i vescovi statunitensi si stanno radunando per una delle due assemblee annuali. Chiederanno la fine del silenzio sugli abusi. 



Migliaia di cattolici statunitensi si ritroveranno a Baltimora oggi per partecipare al Rally intitolato “Il silenzio ora finisce” (Silence stop now) che avrà luogo in un padiglione davanti al Baltimore Waterfront Marriott, dove i vescovi statunitensi si stanno radunando per una delle due assemblee annuali. La Conferenza degli Stati Uniti dei vescovi cattolici (USCCB) terrà la sua assemblea a Baltimora dal 12 al 15 novembre 2018. Il Silence Stops Now Coalition è nato per porre fine alla cultura del silenzio clericale che ha permesso per decenni gli abusi sessuali su minori, seminaristi e giovani preti, e di conseguenza la distruzione di vite umane.

A questo scopo il Silence Stops Now rally a Baltimora chiederà la fine del silenzio, insisterà sulla richiesta di dimissioni dei responsabili, sul perseguimento di qualsiasi attività criminale e chiederà inoltre un'indagine indipendente sulla leadership della Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Da ricordare comunque che la magistratura di diversi Stati si è mobilitata, e, soprattutto che anche il Dipartimento di Giustizia ha preso un’iniziativa senza precedenti, intimando in una lettera al presidente della Conferenza Episcopale, il card. Daniel DiNardo, di chiedere a tutte le diocesi di tenere a disposizione, non distruggere o alterare una serie di documenti relativi agli abusi, perché è in vista un’inchiesta federale a livello nazionale. È un’iniziativa dalle conseguenze potenzialmente esplosive, non solo per la Chiesa americana, ma anche per la Santa Sede, nel caso che venissero alla luce complicità e coperture internazionali.

Gli organizzatori di “Silence Stop Now” dicono: “Lo scopo della manifestazione sarà di inviare un chiaro messaggio ai dirigenti della Chiesa, per dire loro che i cattolici non tollereranno più la loro complicità nel coprire gli abusi sessuali, e chiedono trasparenza e responsabilità”. Il rally SILENCE STOP NOW vedrà succedersi sul palco degli oratori: l'ex candidato presidenziale Dr. Alan Keyes; l'autore e speaker Matt Walsh, il presidente di Church Militant,  Michael Voris, l'informatore di Buffalo Siobhan O'Connor, il presidente dell'Istituto Lepanto Michael Hichborn, il conduttore radiofonico Jesse Romero, l'avvocato delle vittime Liz Yore "James", vittima degli abusi del cardinale Theodore McCarrick.. È stato creato un sito, che porta il titolo “I vescovi sapevano”, TheBishopsKnew.com. Il rally sarà trasmesso in diretta sulla home page di ChurchMilitant.com a partire da 13:25 ET martedì 13 novembre.

Nel background fornito dagli organizzatori si parla di quella che viene definita “l'estate della vergogna della Chiesa, in cui il mondo ha saputo non solo che  l'ex cardinale Theodore McCarrick - il volto della risposta allo scandalo degli abusi sessuali del 2002 – era egli stesso un predatore sessuale, ma che i suoi crimini erano conosciuti e nascosti da più vescovi , che rimasero in silenzio e gli permisero di salire attraverso i ranghi per diventare uno dei cardinali più potenti della Chiesa. Queste rivelazioni sono state seguite dal Rapporto della Grand Jury  della Pennsylvania che ha esposto 301 presunti sacerdoti predatori in sei diocesi cattoliche insieme ai vescovi che li hanno protetti - incluso l'allora vescovo Donald Wuerl, che recentemente si è dimesso come capo dell'arcidiocesi di Washington, D.C. Il rapporto ha portato al lancio di molteplici indagini statali sulle diocesi cattoliche in tutto il paese, così come a un’inchiesta criminale del governo federale in Pennsylvania e Buffalo, New York. La testimonianza di Carlo Maria Vigano ha anche messo in luce una cultura di corruzione e insabbiamento che raggiunge i ranghi più alti della Chiesa, con un papa che non ha risposto e tace di fronte alle gravi accuse del suo ruolo nel proteggere il predatore sessuale Theodore McCarrick”.

Il mondo laico cattolico statunitense, indipendentemente dalle sue posizioni politiche, è percorso da un ampio movimento di indignazione, che si è manifestato in maniera molto concreta. “In gran numero hanno sospeso i loro contributi finanziari e molte diocesi vedono un forte calo delle donazioni”. Considerando che la Chiesa americana è stata sempre una delle colonne finanziarie della Santa Sede, la chiusura del rubinetto delle offerte USA avrà conseguenze dirette per Roma. Fra le richieste che i laici cattolici avanzano, c’è quella di rivedere  la Carta di Dallas “per includere la responsabilità per i vescovi, che sono attualmente esentati da qualsiasi tipo di responsabilità”.

I laici chiedono anche che la Carta di Dallas sia rivista per includere protezione non solo per i minori, ma anche per gli adulti, in particolare seminaristi e sacerdoti, che sono stati vittime di membri del clero in posizioni di autorità. L'ex cardinale Theodore McCarrick ne è un primo esempio. Questo abuso di potere non può essere tollerato nella Chiesa e deve essere punito.

Marco Tosatti

CAPIRE LA STORIA PER AFFRONTARE L'ATTUALE RICATTO FINANZIARIO DEI ROTHSCHILD ALL'EUROPA E AL MONDO INTERO

ASCOLTATE QUESTO INTERESSANTE VIDEO SULLE RICERCHE STORIOGRAFICHE DELL'OTTIMO PROFESSOR RATTO SULLA FAMIGLIA ROTHSCHILD, CHE DA SECOLI TIENE SOTTO SCACCO E SOTTO STROZZO L'EUROPA, ATTRAVERSO I LORO LOSCHI AFFARI FINANZIARI


Report: “Da Pollari a Montante. Fino a Banca Nuova, l’istituto dei Servizi Segreti”

Protagonisti –  Antonello Montante  e una filiale di Banca Nuova –  Ansa/LaPresse
Banca Nuova fu ‘pensata’ e creata dai servizi segreti di Nicolò Pollari, capo del Sismi dal 2001 al 2006, e sarebbe stata una centrale informativadel ‘lavoro’ di Antonello Montante, l’ex vicepresidente di Confindustriaarrestato a maggio dai giudici di Caltanissetta con l’accusa di aver creato una rete spionistica per tenere sotto scacco politici, imprenditori e giornalisti. Lo afferma un ex manager di Banca Nuova intervistato sotto copertura da Paolo Mondani per la puntata di Report che andrà in onda stasera su Rai3. Il testimone ricorda che a Roma, a via Nazionale 230, agli inizi degli anni 2000 “c’era l’ufficio dove Pollari aveva piazzato Pio Pompaa costruire dossier e nello stesso palazzo c’era la direzione di Banca Nuova” e collega Montante alla rete di Pollari-Pompa: “Montante fu un investimento per i Servizi”.
Il programma di Sigfrido Ranucci affronterà ascesa e caduta di Antonello Montante, per anni leader di Confindustria Sicilia ed a lungo paladino dell’antimafia in nome degli imprenditori che hanno detto ‘no’ al pizzo, da maggio in carcere per associazione a delinquere e corruzione. Nella sua casa gli investigatori hanno trovato archivi e dossier sui suoi avversari e nemici, e nella sua rete di informatori figurano i vertici dei servizi segreti civili, esponenti delle forze dell’ordine, il senatore Renato Schifani e l’ex governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Il processo di Montante inizierà il 15 novembre con il rito abbreviato.
Alla ricerca di risposte alle domande su chi abbia creato il mito di questofalso eroe antimafia e a cosa serviva davvero la rete spionistica gestita da Montante, Mondani si è imbattuto in un testimone che ha rivelato notizie inedite sui rapporti tra l’ex vicepresidente di Confindustria e Banca Nuova, l’istituto di credito siciliano fondato da Gianni Zonin, l’ex presidente della Banca Popolare Vicentina. “Fu Pollari a tenere a battesimo Banca Nuova. I conti dei servizi stavano da noi ma non si trattava di un rapporto solo fiduciario. La banca è stata una vera e propria creazione dei servizi… La fa Zonin, ma la pensano i servizi: cioè Pollari, poi Giorgio Piccirillo direttore dell’AISI e dopo di lui il generale Arturo Esposito. Erano grandi amici della banca, avevano i conti da noi ma poi appoggiavano Montante. Tanto che Esposito è indagato con lui”, dice l’uomo che il programma indica come ‘ex manager’. L’uomo poi aggiunge che Montante in Banca Nuova “aveva ereditato un meccanismo oliato. Perché Montante è stato un investimento per i servizi. Intanto, lui e Pollari si incontravano. Tanto che Banca Nuova era una centrale informativa”. Secondo la ricostruzione raccolta da Report “uomini dei servizi segreti si vedevano lì e passavano informazioni ai nostri dirigenti (di Banca Nuova, ndr), che poi le facevano filtrare ai soggetti interessati dalle indagini della magistratura. E nella nostra filiale di Roma i funzionari dell’ambasciata americana e gli agenti Cia erano di casa. Diciamo che eravamo noi la banca dei nostri servizi e della Cia”.
Banca Nuova era diventata il più grande istituto di credito del Sud e lì avevano i loro conti “la famiglia Ciancimino, l’ex ministro Alfano e la moglie, la KSM di Basile e anche Finmeccanica. Una banca di sistema? Di più. Le banche di sistema fanno favori alla classe dirigente. Noi eravamo il sistema. La classe dirigente la creavamo noi. Mangiavamo e facevamo mangiare”. Da dove proveniva tutto questo potere? “Gianni Letta presenziava ad alcuni Cda di Banca Nuova e a quale titolo me lo chiedo ancora oggi, ma la potenza della banca proveniva da lì”.