sabato 5 giugno 2021

Soldati vittime del "super vaccino" e cavie di tecniche di potenziamento umano


Se un virus può essere letale, a maggior ragione lo può essere l’uomo.

(da Neuroscienze e utilizzazione militare delle tecniche di potenziamento umano
di Salvatore Amato Università di Catania)

Quando si pensava che la morte di tanti militari fosse dovuta all'uranio impoverito invece erano le "ipervaccinazioni" cui da anni sottopongono i militari....  

Il caporale malato di leucemia si era visto negare per quattro anni la causa di servizio. Nel 2011, a 29 anni, gli è stata diagnosticata una leucemia acuta linfoblastica. E anche lui, caporale maggiore originario della Sicilia, è entrato a far parte dell'esercito di militari italiani affetti da gravissime patologie neoplastiche. Anche lui, come migliaia di altri compagni malati o deceduti, alle spalle aveva delle missioni all'estero (tra cui una in Iraq) e, come racconta il suo avvocato Santi Delia, «una massiccia somministrazione di vaccini subita fin dall'arruolamento: 6 in solo mese nel 2005, 8 in 40 giorni nel 2009, addirittura 11 nel 2000». Ad inizio 2016, in fondo a una battaglia legale durata oltre 4 anni, è arrivata la svolta: dopo l'iniziale rifiuto, ribaltato dal Tar, il ministero della Difesa lo ha infine riconosciuto come vittima del dovere.

È una delibera dai risvolti importanti quella assunta dal «Comitato di verifica» incaricato di valutare le richieste di indennizzo dei militari che sostengono di essersi ammalati per cause legate al servizio svolto. L'organismo infatti, che trasmette i propri pareri vincolanti al ministero della Difesa, si è dimostrato impenetrabile alla tesi secondo cui dietro tumori e leucemie - accanto o anche a prescindere dall'esposizione a uranio impoverito e nanoparticelle - possano celarsi i vaccini somministrati senza rispettare i protocolli e capaci di minare il sistema immunitario dei soldati.

Basti pensare al caso di Erasmo Savino, caporale maggiore di Nola morto esattamente tre anni fa per un tumore. Davanti alla penultima Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito, qualche mese prima di morire, aveva denunciato di aver sviluppato la malattia a causa di un mix di vaccini fatti in poco tempo e della successiva esposizione all'uranio impoverito in Kosovo.

La sua richiesta al Comitato di verifica però era stata respinta, e il ragazzo a 31 anni si era spento senza risarcimento e senza vedersi riconosciuto vittima del dovere. Stesso destino di molti altri, come Andrea Rinaldelli, padre dell'alpino Francesco morto nel 2008 a 26 anni di tumore. Anche lui da anni sostiene che suo figlio si sia ammalato a causa di vaccini fatti senza anamnesi e totalmente inutili, ma per quattro volte la richiesta è stata respinta dal Comitato.

Il caporale maggiore siciliano affetto da leucemia, come nei casi succitati, si era visto negare in primo momento la causa di servizio a febbraio 2014. Insieme all'avvocato Delia si era rivolto a quel punto al Tar del Friuli Venezia Giulia, che aveva accolto il ricorso.

L'organo tecnico, spiegava il giudice amministrativo nella sentenza del novembre 2014, non ha chiarito «perché abbia ritenuto le vaccinazioni plurime e ravvicinate non causa o concausa della malattia, se abbia valutato l’incidenza dei due fattori (esposizione all’uranio impoverito e vaccinazioni) ove combinati, e perché - in caso positivo - li abbia ritenuti non concausa della malattia». Il soldato si è così rivolto nuovamente al Comitato che, in diversa composizione, ha capovolto il suo orientamento «alla luce della nuova documentazione pervenuta». Il parere è stato acquisito dalla terza Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito insediata alla Camera.

I militari come cavie di progetti per la creazione di super soldati 

Nuotare come i delfini, arrampicarsi come un geco, correre come un leopardo, dormire solo due ore come una giraffa, restare a lungo a digiuno come i cani da slitta dell’Alaska. Sono alcune delle ipotesi che colpiscono maggiormente la fantasia tra le diverse prospettive aperte dall’utilizzazione militare delle tecnologie di potenziamento. In realtà, non c’è aspetto del corpo umano che non sia preso in esame in qualche progetto di ricerca dello statunitense Defence Advanced Research Projects Agency (DARPA), per limitarsi agli studi resi pubblici e descritti in maniera trasparente, quelli insomma che non restano nascosti nelle pieghe del segreto di Stato. Del resto lo slogan del programma di reclutamento del DARPA proclama: “Be all that you can be, and a lot more” (Sii tutto quello che puoi essere, e molto di più).

Se diamo una rapida scorsa agli studi in corso o già in fase di avanzata attuazione, ci rendiamo conto che è previsto il potenziamento di tutti gli organi del nostro corpo dalla vista all’udito, dall’olfatto al gusto e al tatto, offrendo anche forme assolutamente nuove di collegamento tra questi organi. Ad esempio la creazione di una “lingua elettronica” che potrebbe essere usata come un sonar per esaminare l’ambiente circostante. 

Da una parte c’è la meccanica: l’utilizzazione di un esoscheletro dovrebbe consentire ai soldati di trasportare un carico di 100 chili e di correre per 10-15 chilometri l’ora. Dall’altra la farmacologia cellulare e molecolare: esperimenti avvenuti con successo sui topi, lasciano ipotizzare che sia possibile intervenire sul metabolismo per aumentare la resistenza e la velocità. Nuovi vaccini dovrebbero sviluppare le difese immunitarie, nuovi stimolanti biochimici dovrebbero migliorare le capacità fisiche e mentali. Ha già un nome, “nutraceutical”, la pillola con straordinari valori nutrizionali in fase di sperimentazione nel Metabolic Dominance Program. Sono previste sostanze che bloccano in pochi secondi i dolori acuti, mentre l’uso della “fotobiomodulazione” servirà ad accelerare la guarigione delle ferite e a produrre una “cascata chimica” per arrestare in pochi minuti le emorragie. Nel campo delle neuroscienze sono allo studio sostanze per ridurre la sensazione di fame, di stanchezza, di dolore, di paura e, in generale, per condizionare le emozioni, eliminando le inibizioni, cancellando i ricordi dolorosi (e gli scrupoli etici?), aumentando le capacità mnemoniche. In questo campo, attraverso l’interfaccia con i computer, non aumenterà solo la sensibilità per tutti quei particolari che in genere sfuggono alla percezione sensoriale e che invece verranno segnalati da particolari sensori, ma la connessione wireless consentirà di creare una memoria estesa per mantenere attiva l’attenzione, per evitare dimenticanze, per controllare le emozioni, per favorire e verificare i processi decisionali, per trasmettere e ricevere informazioni in una sorta di “telepatia sintetica”. Si sperimentano fasci di microonde per trasmettere e catturare i flussi mentali, influenzare e controllare il comportamento. L’aumento delle capacità cognitive dovrebbe consentire, qualora fosse necessario e in casi estremi, ai soldati di restare operativi per 18-20 ore al giorno, sette giorni a settimana, per periodi ininterrotti di 12-15 mesi, mantenendo sempre la lucidità e la prontezza di spirito. Significativamente un programma del DARPA si chiama Persistence in Combat e immagina soldati "unstoppable because pain, wounds, and bleeding”. Un accurato progetto del NRC, Opportunities in Neuroscience for Future Army Applications, suggerisce, inoltre, di impiegare sistematicamente i risultati delle neuroscienze alla selezione dei militari, all’affidamento delle funzioni, all’addestramento, all’assunzione delle decisioni. Ancora le neuroscienze stanno alla base di armi che non colpiscono il corpo, ma la mente, alterando i sensi e inibendo i centri nervosi dei soldati nemici. 
I militari sono sempre stati costretti a pagare il prezzo di una tragica diversità. Non credo sia accettabile che divengano le cavie, spesso inconsapevoli, di un progetto di trasformazione i cui esiti ultimi sono largamente indecifrabili. Neppure è accettabile il progressivo sovvertimento di molti parametri sociali, per realizzare l’ineluttabile esigenza di “uccidere bene”. Alla mobilitazione tecnologica della necroetica dovremo essere in grado di rispondere con la mobilitazione bioetica di una diversa sensibilità. 

Il direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti, John Ratcliffe, ha affermato che la Cina sta utilizzando lo strumento di editing dei geni CRISPR (brevi ripetizioni palindromiche raggruppate e regolarmente distanziate) per cambiare embrioni umani per creare una nuova generazione di "super soldati" in grado di combattere più duramente, più a lungo e in modo più efficace:

"Vogliono che siano i più alti e vogliono anche che siano i più forti, motivo per cui sono impegnati nell’editing genetico – cercando letteralmente di modificare il DNA per creare soldati, marinai e aviatori più forti e potenti. (…) L’informazione è chiara: Pechino intende dominare gli Stati Uniti e il resto del pianeta economicamente, militarmente e tecnologicamente. (…) Non ci sono confini etici nella ricerca del potere a Pechino. (…) La Cina rappresenta la più grande minaccia per l’America e il resto del mondo libero dalla seconda guerra mondiale". 


Cinzia Palmacci

Riferimenti









La Liturgia di Sabato 5 Giugno 2021

San Bonifacio


Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Questo santo lottò fino alla morte per la legge di Dio,
non temette le minacce degli empi;
la sua casa era fondata sulla roccia.

Oppure:
Il Signore gli diede vittoria nella lotta,
perché sapesse che più potente di tutto
è la fedeltà di Dio. (Cf. Sap 10,12)

Colletta
Interceda per noi, o Signore, il santo martire Bonifacio,
perché custodiamo con fermezza e professiamo con coraggio
la fede che egli ha insegnato con la parola
e testimoniato con il sangue.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Tb 12,1.5-15.20)
Ora benedite il Signore; ecco, io ritorno a colui che mi ha mandato.


Dal libro di Tobìa

In quei giorni, terminate le feste nuziali, Tobi chiamò suo figlio Tobìa e gli disse: «Figlio mio, pensa a dare la ricompensa dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcos’altro alla somma pattuita». Fece dunque venire l’angelo e gli disse: «Prendi come tuo compenso la metà di tutti i beni che hai riportato e va’ in pace».
Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: «Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non esitate a ringraziarlo. È bene tenere nascosto il segreto del re, ma è motivo di onore manifestare e lodare le opere di Dio.
Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. È meglio la preghiera con il digiuno e l’elemosina con la giustizia, che la ricchezza con l’ingiustizia. Meglio praticare l’elemosina che accumulare oro. L’elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l’elemosina godranno lunga vita. Coloro che commettono il peccato e l’ingiustizia sono nemici di se stessi.
Voglio dirvi tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è motivo d’onore manifestare le opere di Dio. Ebbene, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a seppellire quel morto, allora io sono stato inviato per metterti alla prova. Ma, al tempo stesso, Dio mi ha inviato per guarire te e Sara, tua nuora.
Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della gloria del Signore. Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. Ecco, io ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi sono accadute». E salì in alto.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Tb 13)
Rit: Benedetto Dio che vive in eterno.

Benedetto Dio che vive in eterno,
benedetto il suo regno;
egli castiga e ha compassione,
fa scendere agli inferi, nelle profondità della terra,
e fa risalire dalla grande perdizione:
nessuno sfugge alla sua mano.

Quando vi sarete convertiti a lui
con tutto il cuore e con tutta l’anima
per fare ciò che è giusto davanti a lui,
allora egli ritornerà a voi
e non vi nasconderà più il suo volto.

Ora guardate quello che ha fatto per voi
e ringraziatelo con tutta la voce;
benedite il Signore che è giusto
e date gloria al re dei secoli.

Io gli do lode nel paese del mio esilio
e manifesto la sua forza e la sua grandezza
a un popolo di peccatori.
Convertitevi, o peccatori,
e fate ciò che è giusto davanti a lui;
chissà che non torni ad amarvi
e ad avere compassione di voi.

Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

VANGELO (Mc 12,38-44)
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Al Dio di infinita bontà rivolgiamo la nostra supplica, perché ci renda generosi nel dare tutto ciò che abbiamo avuto da lui. Diciamo insieme:
Rendici poveri in spirito, Signore.

Per la Chiesa, perché abbandoni ogni forma di ostentazione e potere, e si rivesta di semplicità evangelica. Preghiamo:
Per i responsabili della vita pubblica, perché con verità perseguano il bene e si adoperino per le reali necessità degli uomini. Preghiamo:
Per coloro che soffrono l'indigenza e la povertà, perché diventino il momento di incontro e di collaborazione tra l'istituzione e la solidarietà dei cristiani. Preghiamo:
Per tutte le persone che operano nel volontariato, perché la loro gratuità costruisca una società basata sull'amore. Preghiamo:
Per la nostra comunità, perché nel nome di Gesù offra sempre il meglio di sè e con gratuità di cuore. Preghiamo:
Perché i cristiani non offrano soltanto il superfluo.
Perché sappiamo ascoltare i semplici e i poveri.

O Signore, tu che non pesi il dono tra le mani, ma guardi alla sincerità del cuore, insegnaci a donare tutto ciò che siamo, imparando da te che hai dato la tua vita per noi e ora vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Santifica con la tua benedizione, o Signore,
i doni che ti presentiamo:
questa offerta accenda in noi la stessa fiamma del tuo amore
che sostenne san Bonifacio nel superare i tormenti del martirio.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, o Signore, i doni che ti offriamo
nella memoria del santo martire Bonifacio
e fa’ che ti siano graditi,
come fu preziosa ai tuoi occhi
l’effusione del suo sangue.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
«Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce
e mi segua», dice il Signore. (Mt 16,24)

Oppure:
«Chi avrà perduto la propria vita per causa mia,
la troverà in eterno», dice il Signore. (Mt 10,39)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi santi misteri
ci comunichi, o Signore,
lo spirito di fortezza che rese il tuo santo martire Bonifacio
fedele nel servizio e vittorioso nella passione.
Per Cristo nostro Signore.




Commento
MESSAGGERO DELLA BUONA NOVELLA . Un monaco viene mandato e si affretta ad annunciare la Buona Novella; un contemplativo viene trasformato in uomo d'azione, incaricato di fondare la Chiesa. Ciò che Gregorio Magno aveva fatto mandando Agostino in Inghilterra, Gregorio lo ripete mandando Bonifacio in Germania. Il cristiano deve imparare a unire azione e contemplazione, a diventare contemplativo nell'azione.
ANNUNCIARE IL VANGELO. Sec. VIII, epoca particolarmente dura: le invasioni barbariche hanno disgregato totalmente l'impero romano; l'eresia ariana ha fatto vacillare la fede. Diventa urgente ridare nuova vita alle Chiese, metterle in comunione fra loro e con Roma. Sarà l'opera di Bonifacio come missionario del Vangelo. In ogni epoca la Chiesa può vivere soltanto accogliendo lo Spirito che le comunica il suo slancio missionario.

venerdì 4 giugno 2021

Venerdì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

La Liturgia di Venerdi 4 Giugno 2021


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Volgiti a me e abbi pietà,
perché sono povero e solo.
Vedi la mia povertà e la mia fatica
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 24,16.18)

Colletta
O Dio, che nella tua provvidenza
tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza,
ascolta la nostra umile preghiera:
allontana da noi ogni male
e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Tb 11,5-17)
Dio mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio.


Dal libro di Tobìa

In quei giorni, Anna sedeva scrutando la strada per la quale era partito il figlio. Quando si accorse che stava arrivando, disse al padre di lui: «Ecco, sta tornando tuo figlio con l’uomo che l’accompagnava».
Raffaele disse a Tobìa, prima che si avvicinasse al padre: «Io so che i suoi occhi si apriranno. Spalma il fiele del pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come scaglie le macchie bianche dai suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e vedrà la luce». Anna corse avanti e si gettò al collo di suo figlio dicendogli: «Ti rivedo, o figlio. Ora posso morire!». E si mise a piangere.
Tobi si alzò e, incespicando, uscì dalla porta del cortile. Tobìa gli andò incontro, tenendo in mano il fiele del pesce. Soffiò sui suoi occhi e lo trasse vicino, dicendo: «Coraggio, padre!». Gli applicò il farmaco e lo lasciò agire, poi distaccò con le mani le scaglie bianche dai margini degli occhi.
Tobi gli si buttò al collo e pianse, dicendo: «Ti vedo, figlio, luce dei miei occhi!». E aggiunse: «Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Sia il suo santo nome su di noi e siano benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio Tobìa».
Tobia entrò in casa lieto, benedicendo Dio con tutta la voce che aveva. Poi Tobìa informò suo padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del denaro che aveva riportato, di Sara, figlia di Raguèle, che aveva preso in moglie e che stava venendo e si trovava ormai vicina alla porta di Nìnive.
Allora Tobi uscì verso la porta di Nìnive incontro alla sposa di lui, lieto e benedicendo Dio. La gente di Nìnive, vedendolo passare e camminare con tutto il vigore di un tempo, senza che alcuno lo conducesse per mano, fu presa da meraviglia. Tobi proclamava davanti a loro che Dio aveva avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli occhi.
Tobi si avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobìa, e la benedisse dicendole: «Sii la benvenuta, figlia! Benedetto sia il tuo Dio, che ti ha condotto da noi, figlia! Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobìa e benedetta tu, o figlia! Entra nella casa, che è tua, sana e salva, nella benedizione e nella gioia; entra, o figlia!».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Rit: Loda il Signore, anima mia.

Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Mc 12,35-37)
Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo al Dio della verità la nostra invocazione, perché tra le vicende umane sappiamo sempre riconoscere la sua presenza. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Per la Chiesa, sacramento di salvezza per tutti gli uomini, perché non chiuda mai le porte al dialogo e alla misericordia. Preghiamo:
Per i responsabili della vita pubblica, perché affrontando i problemi, conducano gli uomini alla pace, al benessere e alla maturità civile. Preghiamo:
Per coloro che soffrono, perché l'esperienza che stanno vivendo li porti ad una maggiore conoscenza del Signore della vita. Preghiamo:
Per tutti coloro che non sanno dare un senso alla vita, perché guidati dallo Spirito incontrino il Cristo, significato ultimo di ogni cosa. Preghiamo:
Per la nostra comunità, perché i momenti di incontro e di comunione rafforzino la nostra fede nel Signore della storia. Preghiamo:
Per chi cerca di comprendere la sacra Scrittura.
Per il dialogo ecumenico con il popolo ebreo.

Signore Gesù, tu sei per noi un mistero e una certezza. Fà che non ci stanchiamo mai di entrare nella profondità della tua vita per essere sempre attratti da te. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Fiduciosi nella tua misericordia, o Signore,
veniamo con doni al tuo santo altare,
perché, purificati dalla tua grazia,
siamo rinnovati dai misteri che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Io t'invoco, o Dio, perché tu mi rispondi;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole. (Sal 16,6)

Oppure:
«In verità io vi dico:
tutto quello che chiederete nella preghiera,
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato»,
dice il Signore. (Cf. Mc 11,24)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci nutri con il Corpo e il Sangue del tuo Figlio,
guidaci con il tuo Spirito,
perché, confessandoti non solo a parole e con la lingua,
ma con i fatti e nella verità,
possiamo entrare nel regno dei cieli.
Per Cristo nostro Signore.




Commento
La liturgia suggerisce molti confronti tra i due testi che leggiamo oggi. Nella prima lettura assistiamo alla prodigiosa guarigione di un padre cieco; nel Vangelo Gesù fa capire ai Giudei che essi sono ciechi, poiché si fermano alla visione della sua umanità e la profondità della sua dottrina non li muove a vedere oltre. Egli fa notare che il figlio di Davide è chiamato Signore: "Come mai gli scribi dicono che il Messia è figlio di Davide? Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: "Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra...". Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?". Bisogna essere educati dallo Spirito Santo, illuminati da lui per penetrare nel mistero di Gesù.
Nell'Antico Testamento Dio si è rivelato in modo misterioso ad Abramo, a Mosè... Ma nel Nuovo Testamento si rivela in una persona, nel Figlio incarnato. A Mosè ha rivelato di essere ricco di misericordia e di perdono, nel Figlio si rivela come amore. Un altro parallelo. La vista vera ce la dà il "pesce", che nella tradizione cristiana è simbolo di Cristo. Anche il fiele entra nella vita di Cristo: "Gli diedero da bere vino mescolato con fiele" (Mt 27,34) e può rappresentare tutta l'amarezza che egli assaporò nella passione perché i nostri occhi si aprissero alla bellezza della vita nuova.
Ringraziamo il Signore che ogni giorno nella sua parola ci fa trovare aiuti e sollecitazioni ad aprirci alla sua luce, al suo amore perché abbiamo la forza di accettare tutto dalla sua mano, anche le prove che appartengono al suo disegno su di noi e perciò devono essere sostenute con fede e fiducioso abbandono.

giovedì 3 giugno 2021

La Liturgia di Giovedi 3 Giugno 2021

San Carlo Lwanga e compagni


Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Il Signore ha saggiato gli eletti come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come offerta di olocausto;
risplenderanno per sempre
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.
(T.P. Alleluia). (Cf. Sap 3,6-7.9)

Colletta
O Dio,
che nel sangue dei martiri hai posto il seme di nuovi cristiani,
concedi che il campo della tua Chiesa,
irrigato dal sangue di san Carlo [Lwanga]
e dei suoi compagni,
produca una messe sempre più abbondante
a gloria del tuo nome.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia.


Dal libro di Tobìa

In quei giorni, erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, quando Raffaele disse al ragazzo: «Fratello Tobìa!». Gli rispose: «Eccomi». Riprese: «Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguèle, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara»
Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobìa disse: «Fratello Azarìa, conducimi diritto dal nostro fratello Raguèle». Egli lo condusse alla casa di Raguèle, che trovarono seduto presso la porta del cortile. Lo salutarono per primi ed egli rispose: «Salute, fratelli, siate i benvenuti!». Li fece entrare in casa.
Si lavarono, fecero le abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobìa disse a Raffaele: «Fratello Azarìa, domanda a Raguèle che mi dia in moglie mia cugina Sara». Raguèle udì queste parole e disse al giovane: «Mangia, bevi e sta’ allegro per questa sera, poiché nessuno all’infuori di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia figlia Sara, come del resto neppure io ho la facoltà di darla a un altro uomo all’infuori di te, poiché tu sei il mio parente più stretto. Però, figlio, voglio dirti con franchezza la verità. L’ho data a sette mariti, scelti tra i nostri fratelli, e tutti sono morti la notte in cui entravano da lei. Ora, figlio, mangia e bevi; il Signore sarà con voi».
Ma Tobìa disse: «Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo». Rispose Raguèle: «Lo farò! Ella ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Abbi cura di lei, d’ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, o figlio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace».
Raguèle chiamò sua figlia Sara e, quando venne, la prese per mano e l’affidò a Tobìa con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè lei ti viene concessa in moglie. Tienila e, sana e salva, conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi conceda un buon viaggio e pace». Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese l’atto di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobìa la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere.
Poi Raguèle chiamò sua moglie Edna e le disse: «Sorella mia, prepara l’altra camera e conducila dentro». Quella andò a preparare il letto della camera, come le aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le lacrime e le disse: «Coraggio, figlia, il Signore del cielo cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!». E uscì.
Gli altri intanto erano usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobìa si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza». Lei si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: «Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: “Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui”. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia». E dissero insieme: «Amen, amen!». Poi dormirono per tutta la notte.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 127)
Rit: Beato chi teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

Canto al Vangelo (2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 12,28-34)
Non c’è altro comandamento più grande di questi.


+ In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
All'unico Signore, presentiamo la preghiera del suo popolo, dicendo:
Insegnaci ad amare, Signore.

Per la Chiesa: divenga sempre più comunità di amore e segno evidente del volto materno di Dio. Preghiamo:
Per i governanti: nell'esercizio del potere abbandonino le strade della violenza e del tornaconto a favore della solidarietà e della pietà umana. Preghiamo:
Per i sofferenti: venga accolto il loro bisogno di comprensione e di affetto per la costruzione di una umanità nuova. Preghiamo:
Per tutti gli uomini: abbiano la forza di abbandonare qualsiasi idolo per adorare l'unico Dio rivelato in Cristo. Preghiamo:
Per la nostra comunità: dal Cristo che si dona a tutti indistintamente, impari lo spirito di servizio e di fraternità. Preghiamo:
Per chi ama l'uomo in quanto uomo.
Per chi è stato chiamato all'adorazione e alla contemplazione.

O Signore, che ci hai comunicato il tuo amore e il tuo modo di amare, aiutaci a saper dare tutto di noi stessi, e a fare di questa vita il nostro canto di lode a te, unico Dio che con il Cristo tuo Figlio vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Signore, che hai dato ai tuoi santi martiri
la forza di preferire al peccato la morte,
accogli l’offerta del nostro sacrificio
e fa’ che serviamo al tuo altare
con la piena dedizione del nostro spirito.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Preziosa agli occhi del Signore
è la morte dei suoi fedeli (T.P. Alleluia). (Sal 115,15)


Preghiera dopo la comunione
Abbiamo partecipato ai tuoi misteri, o Signore,
nel glorioso ricordo dei tuoi santi martiri;
questo sacramento, che li sostenne nella passione,
ci renda forti nella fede e nell’amore
in mezzo alle prove della vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I RE DELLA TERRA. Antioco assomiglia sinistramente al tiranno dell'Uganda. Entrambi abusano del loro potere, ritengono di poter disporre arbitrariamente dei loro sudditi, cercano di soffocare le voci che ricordano il dovere di dare a Cesare solo ciò che è di Cesare, perché solamente Dio va adorato. Alla fine, la fede trionfa sulle tirannie. La luce che si è cercato di nascondere sotto il moggio, risplende nella casa.
LA CHIESA È RESPONSABILITÀ NOSTRA. Un giovane laico di vent'anni, dirigente della Chiesa in periodo di persecuzione: ecco una testimonianza per ricordarci che tutti i cristiani devono assumersi la loro parte di responsabilità nelle loro comunità.
UN MARTIRIO ECUMENICO. Il popolo dei martiri è formato di anglicani e cattolici. Insieme, col loro sangue, testimoniano l'unità dei cristiani e ci esortano a lavorare più attivamente per essa.

mercoledì 2 giugno 2021

Mercoledì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Mercoledì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Volgiti a me e abbi pietà,
perché sono povero e solo.
Vedi la mia povertà e la mia fatica
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 24,16.18)

Colletta
O Dio, che nella tua provvidenza
tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza,
ascolta la nostra umile preghiera:
allontana da noi ogni male
e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Tb 3,1-11.16-17)
La loro preghiera fu accolta davanti alla gloria di Dio.


Dal libro di Tobìa

In quei giorni, con l’animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi iniziai questa preghiera di lamento: «Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo. Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri. Violando i tuoi comandamenti, abbiamo peccato davanti a te. Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi. Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità. Agisci pure ora come meglio ti piace; da’ ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa’ che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!».
Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguèle, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre, poiché lei era stata data in moglie a sette uomini, ma Asmodèo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: «Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome. Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia». In quel giorno dunque ella soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l’intenzione di impiccarsi. Ma, tornando a riflettere, pensava: «Che non insultino mio padre e non gli dicano: “La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure”. Così farei precipitare con angoscia la vecchiaia di mio padre negli inferi. Meglio per me che non mi impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non sentire più insulti nella mia vita». In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: «Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli».
In quel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio, e a dare Sara, figlia di Raguèle, in sposa a Tobìa, figlio di Tobi, e così scacciare da lei il cattivo demonio Asmodèo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: A te, Signore, elevo l'anima mia.

Mio Dio, in te confido:
che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Canto al Vangelo (Gv 11,25)
Alleluia, alleluia.
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore;
chiunque crede in me non morirà in eterno.
Alleluia.

VANGELO (Mc 12,18-27)
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Al Dio che ha risuscitato Cristo dai morti, rivolgiamo la nostra preghiera perché apra il nostro cuore e la nostra mente alla ricchezza del suo mistero. Diciamo insieme:
Illuminaci, o Signore.

Perché la Chiesa aiuti gli uomini a superare i problemi e le difficoltà della vita, alla luce della risurrezione di Cristo. Preghiamo:
Perché chi ha responsabilità di governo promuova anche la dimensione spirituale degli uomini. Preghiamo:
Perché i sofferenti trovino in Dio e nella risurrezione di Cristo, senso e conforto al loro dolore. Preghiamo:
Perché tutti gli uomini si accostino a Dio come datore della vita e liberatore da ogni male. Preghiamo:
Perché la nostra comunità sappia leggere e interpretare la storia quotidiana alla luce della parola di Dio. Preghiamo:
Per le persone vedove della nostra parrocchia.
Per chi non crede nella risurrezione dei morti.

O Dio dei viventi e Padre di ciascuno di noi, aiutaci a gustare e vivere pienamente i nostri giorni accanto a te, perché possiamo diventare uomini a immagine del tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Fiduciosi nella tua misericordia, o Signore,
veniamo con doni al tuo santo altare,
perché, purificati dalla tua grazia,
siamo rinnovati dai misteri che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Io t'invoco, o Dio, perché tu mi rispondi;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole. (Sal 16,6)

Oppure:
«In verità io vi dico:
tutto quello che chiederete nella preghiera,
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato»,
dice il Signore. (Cf. Mc 11,24)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci nutri con il Corpo e il Sangue del tuo Figlio,
guidaci con il tuo Spirito,
perché, confessandoti non solo a parole e con la lingua,
ma con i fatti e nella verità,
possiamo entrare nel regno dei cieli.
Per Cristo nostro Signore.




Commento
Il passo evangelico di oggi parla della risurrezione, invece la prima lettura per me evoca la passione del Signore e precisamente la preghiera angosciata dell'agonia nel Getzemani. E la preghiera angosciata di Tobia ci dà il vero senso anche del Vangelo e ci fa intravedere che la sorgente della risurrezione è il cuore di Gesù.
Non dobbiamo concepire la risurrezione come un fenomeno materiale, un evento fisico soltanto, un corpo morto che ridiventa vivo. Il Nuovo Testamento ci manifesta la risurrezione come un evento di ordine spirituale profondo: per ottenere la risurrezione la via per Gesù era trasformare la sua morte mediante la preghiera. Non sono capace di spiegarmi bene, ma lo Spirito Santo vi farà capire. Gesù non ha ricevuto la risurrezione in modo automatico, ma essa è stata il frutto della sua passione. Come Tobia in questa lettura, come Sara, Gesù era immerso nell'angoscia al pensiero di tante sofferenze e specialmente della morte. Il suo cuore sentì fortemente questa angoscia, tanto da essere sopraffatto dalla tristezza, come dicono i vangeli, dell'agonia: "La mia anima è triste fino alla morte" (Mc 14,34; Mt 26, 38); "In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra" (Lc 22,44). Dovette trasformare questa angoscia, anzi la morte stessa per mezzo della preghiera, dell'unione al Padre suo; dovette lottare nella preghiera perché la via della morte si trasformasse in via dell'amore e perciò della risurrezione. Gesù lottò contro la morte, non ribellandosi ad essa, ma per trasformarla in sacrificio, in offerta, in apertura all'azione dello Spirito Santo, in atto di obbedienza filiale al Padre, con la convinzione che egli poteva trasformare la morte in varco verso la risurrezione.
Questo è il mistero più profondo, questa unione profonda dell'evento della morte con quello della risurrezione, che si compie nel cuore del Signore. Il cuore di Gesù è un cuore umano che ha ricevuto la potenza di Dio, dello Spirito di Dio per trasformare la morte in cammino di risurrezione, per trasformare, dobbiamo dire, tutto l'uomo, ottenendogli una nuova vita, una vita di figlio di Dio, pur ancora nella vita della carne.
Chiediamo a Gesù che ci faccia penetrare un po' di più nelle profondità del suo cuore, perché anche noi, come cristiani, siamo invitati a trasformare ogni sofferenza, ogni nostra "via crucis" in via di risurrezione.

sabato 29 maggio 2021

Vaccini e transumanesimo. Homo Sapiens batte Homo di Neanderthal (secondo i transumanisti)





I vaccini "magnetici" sono solo l'inizio della fine dell'uomo umano con un'anima....

I vaccini come veicolo verso il postumano

Il Transumanesimo è un approccio radicalmente nuovo alla futurologia e si basa sul concetto che l’essere umano (Homo sapiens) non è il prodotto finale della nostra evoluzione, ma solo l’inizio. La definizione di Transumanesimo è la seguente:
Lo studio delle ramificazioni, delle promesse e dei potenziali pericoli dell’uso creativo di scienza, tecnologia ed altri mezzi per il superamento delle fondamentali limitazioni umane.
Il movimento intellettuale e culturale che propone come possibile e desiderabile l’alterare la condizione umana usando ragione e tecnologia, quindi abolendo l’invecchiamento ed aumentando le capacità intellettuali, fisiche e psicologiche della razza umana.

Il Transumanesimo può essere descritto come un’estensione dell’Umanesimo, dal quale è in parte derivato: “Non solo intendiamo utilizzare mezzi razionali per migliorare la condizione umana ed il mondo, ma vogliamo anche utilizzare gli stessi strumenti per migliorare l’organismo umano (creazione di una nuova specie vivente chiamata postumana). Questo vuol dire che non ci limitiamo ai mezzi usualmente sostenuti dagli umanisti (per esempio l’educazione), ma che sosteniamo anche l’uso dei mezzi tecnologici che, un giorno, ci permetteranno di spingerci al di là di quello che oggi si definirebbe umano”.

Scopo del transumanesimo è la creazione, tramite la tecnologia, di una nuova specie, successiva all’Homo sapiens. Una specie più evoluta che superi i limiti dell’Homo Sapiens: una nuova specie postumana.

Che cos'è un postumano

Un postumano è il discendente di un essere umano che è stato incrementato fino al punto di non essere più un essere umano. Molti transumanisti aspirano a tale condizione.

Una volta raggiunto lo stadio postumano, le capacità intellettuali e fisiche saranno di molto superiori a quelle di un essere umano non incrementato. Un essere postumano sarà più intelligente di ogni genio mai vissuto e avrà una memoria infallibile. L’organismo postumano non sarà suscettibile alla malattia e non subirà l’invecchiamento. Energia, vigore e gioventù saranno illimitate. La capacità di provare emozioni, piacere ed amore potrebbe anche essere amplificata, così come la capacità di apprezzare la bellezza artistica. Stanchezza, noia, irritabilità sarebbero sotto il nostro controllo. I mezzi con i quali i transumanisti sperano di raggiungere lo stadio postumano includono, ma non solo, i seguenti: nanotecnologia molecolare, la cosiddetta “ingegneria genetica”, l’intelligenza artificiale (alcuni pensano che i primi postumani saranno proprio delle intelligenza artificiali, i cosiddetti Artilect), medicinali per il controllo dello stato d’animo, terapie anti-invecchiamento, interfaccia neurologica, strumenti avanzati per la gestione delle informazioni, medicinali per l’incremento mnemonico, computer portabili/indossabili, computer Quantici.

I postumani potrebbero essere completamente sintetici (fondati su intelligenze artificiali: gli Artilect) o potrebbero essere il risultato di una serie di incrementi parziali effettuati su esseri umani biologici o su esseri transumani. Certi postumani potrebbero persino decidere di sbarazzarsi dei propri corpi e di vivere all’interno di supercomputers, assumendo la forma di informazione pura. E’ stato detto che è impossibile per noi esseri umani immaginare come potrebbe essere la condizione postumana. Gli esseri postumani potrebbero intraprendere attività ed avere aspirazioni che noi non possiamo nemmeno cominciare ad immaginare, come una scimmia non ha la possibilità di comprendere la complessità della vita umana.

Qual è lo scopo ultimo del "controllo globale"?

E’ abbastanza facile prevedere che la creazione di una nuova specie postumana, i cosiddetti GenRich o Artilect, scatenerà la rivolta degli Homo sapiens. GenRich e Artilect sono specie superiori alla nostra ed è inevitabile che noi finiremmo per diventare gli schiavi di queste nuove specie. E’ per questa ragione, per evitare, cioè, rivolte e conflitti da parte degli Homo Sapiens, che gli Illuminati – che stanno organizzando e realizzando questo piano – hanno l’esigenza di avere il controllo sociale degli stati: per imporre, quando sarà il momento, le loro decisioni sul futuro della nostra specie.

Il Transumanesimo è la nuova frontiera della setta massonica degli Illuminati. La setta massonica che ha pensato il nuovo futuro della umanità e sta mettendo in atto le strategie per realizzarlo. Si, proprio loro: gli Illuminati.

Gli Illuminati/Transumanisti già parlano di neoluddismo per denigrare coloro che si oppongono a questo futuro (il luddismo fu un movimento di protesta operaia, sviluppatosi all’inizio del XIX secolo in Inghilterra, caratterizzato dal sabotaggio dello sviluppo tecnologico).

Denigrare chi si oppone al futuro immaginato dagli Illuminati/Transumanisti è la prima fase del cosiddetto “controllo globale”. Ma opporsi è necessario. Infatti, un conto è usare la tecnologia per migliorare la condizione umana, altro conto è usare la tecnologia per creare una nuova specie. Una specie più forte, più intelligente, più longeva se non addirittura immortale.

Si verificherebbe, infatti, ciò che è accaduto con la coesistenza tra Homo Sapiens e Homo di Neanderthal. L’Homo di Neanderthl era una specie inferiore rispetto all’Homo Sapiens e, per qualche tempo, le due specie si sono sovrapposte. Risultato? L’Homo di Neanderthal si è estinto, perchè l’Homo Sapiens era più forte.

Vaccini e iniezioni transumaniste

Per vedere ulteriormente la portata delle questioni di una politica di vaccinazione obbligatoria e massiccia, dobbiamo guardare allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dei vaccini e delle iniezioni. L’immunoprofilassi mediante trasferimento genico potrebbe essere il futuro del vaccino, ma anche inaugurare il percorso del transumanesimo. Si tratta di applicare il principio degli OGM all’essere umano. Qui, non viene più iniettato un antigene (per esempio, il virus attenuato del morbillo) per suscitare una risposta anticorpale, ma un nuovo materiale genetico sintetico, trasportato da un vettore (un virus a rapida circolazione), codificante proteine resistenti a varie malattie. Questo nuovo approccio, anche più discretamente chiamato immunoprofilassi vettoriale, aggira il tradizionale funzionamento del sistema immunitario e modifica il profilo genetico dell’individuo vaccinato. La ricerca attuale mira a usarlo per vaccini contro la malaria, la dengue, l’epatite C, l’HIV e l’influenza. È facile immaginare che questi nuovi prodotti potrebbero capitare sul mercato al momento giusto per sostituire i vaccini convenzionali che sono stati troppo criticati a causa della tossicità dei loro coadiuvanti.

Ma stanno emergendo altri rischi. Quello della mutagenesi (modifica non pianificata del proprio patrimonio genetico).

Allo stesso modo, che dire della tolleranza e degli effetti a lungo termine di una tecnologia di cui ignoriamo ogni aspetto? Infine, questo mette a disposizione di coloro che controllano la produzione e la diffusione dei vaccini un mezzo per cambiare costantemente ed arbitrariamente la genetica dei diversi gruppi di esseri umani.

È giunto il momento di comprendere che le questioni relative alle politiche di vaccinazione vanno ben oltre il rischio di possibili complicanze dell’influenza o del morbillo.
Una politica di obblighi e supervisione globale, associata a un’anormale concentrazione di potere, condotta senza trasparenza o controllo indipendente, con misure di censura e, in definitiva, la possibilità di sperimentare programmi di eugenetica e transumanisti è una situazione altamente allarmante. Un dibattito aperto su demografia, contraccezione o modificazione genetica deve essere possibile, ma la cosa più urgente è salvaguardare i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali.
Appare evidente che le poste in gioco che circondano la vaccinazione Covid-19 vanno ben oltre la semplice risposta all’epidemia di coronavirus. Si tratta in realtà di far cadere la barriera dei diritti umani fondamentali, al fine di installare il Mondo 2.0 in cui regnerà l’asservimento al digitale. Di fronte all’insieme di rischi cui ci esponiamo accettando questi vaccini col loro corteo di violazioni, dobbiamo rifiutare su scala mondiale una tale esperienza. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo si pronuncerà presto in assemblea plenaria sul principio delle vaccinazioni obbligatorie. Ne approverà probabilmente la necessità, usando il sempiterno pretesto dell’urgenza e della nozione di “protezione del bene comune”. Ma numerose persone sono oggi ben consapevoli che, al di là dello stravolgimento della nozione di “diritto alla salute”, sono tutti i nostri diritti che vengono calpestati.

In Germania una larga parte della popolazione ha preso coscienza delle derive totalitarie nelle quali si iscrive oggi la politica di vaccinazione “per tutti, vita natural durante”. Infatti, mettiamoci bene in testa che il vaccino è una strada a senso unico, e chi la imbocca va incontro all'ignoto mettendo a repentaglio la propria vita. Se fossero veramente vaccini per la profilassi di una malattia basterebbe solo una dose, invece l'aspetto inquietante è che obbligheranno i vaccinati a continui richiami ogni anno finché il corpo umano sfinito cederà alla morte.

Cinzia Palmacci


Sabato della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

La Liturgia di Sabato 29 Maggio 2021

Sabato della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Il Signore è il mio sostegno,
mi ha portato al largo,
mi ha liberato perché mi vuol bene.
(Cf. Sal 17,19-20)

Colletta
Concedi, o Signore, che il corso degli eventi nel mondo
si svolga secondo la tua volontà di pace
e la Chiesa si dedichi con gioiosa fiducia al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Sir 51,17-27)
Onorerò chi mi ha concesso la sapienza.


Dal libro del Siràcide

Ti loderò e ti canterò,
e benedirò il nome del Signore.
Quand’ero ancora giovane, prima di andare errando,
ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera.
Davanti al tempio ho pregato per essa,
e sino alla fine la ricercherò.
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede s’incamminò per la via retta,
fin da giovane ho seguìto la sua traccia.
Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi
e vi trovai per me un insegnamento abbondante.
Con essa feci progresso;
onorerò chi mi ha concesso la sapienza.
Ho deciso infatti di metterla in pratica,
sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno.
La mia anima si è allenata in essa,
sono stato diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mie mani verso l’alto
e ho deplorato che venga ignorata.
A essa ho rivolto la mia anima
e l’ho trovata nella purezza.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Canto al Vangelo (Col 3,16.17)
Alleluia, alleluia.
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza;
tutto fate rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Alleluia.

VANGELO (Mc 11,27-33)
Con quale autorità fai queste cose?


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio si fa trovare sulla via di chi desidera incontrarlo. Nella parola e nell'opera di Gesù, egli si rivela e si dona a noi. Disponiamoci a questo incontro con fiducia filiale, e ripetiamo:
Fà che ti riconosciamo, Signore!

Nelle mille perfezioni della natura:
Nel fascino misterioso del cielo stellato:
Nell'umile veste dei campi:
Nelle vette delle arti e del pensiero:
Nelle profondità del cuore umano:
Nell'amore gratuito dei genitori e degli amici:
Nei momenti di dolore e di gioia:
Nel grido di chi è ferito dalla vita:
Nello sguardo del povero che chiede:
Nel mistero di Cristo crocifisso e risorto:
Nelle parole benedette del Vangelo:
Nel dono di questa eucaristia:

Padre buono, che ti sei rivelato ai piccoli e ai poveri, rafforza il nostro desiderio di incontrarti, sciogli la durezza del nostro cuore e donaci lo sguardo della fede. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, Figlio tuo prediletto e nostro salvatore, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Dio, da te provengono questi doni
e tu li accetti come segno del nostro servizio sacerdotale:
fa' che, per tua misericordia,
l'offerta che ascrivi a nostro merito
ci ottenga il premio della gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Canterò al Signore, che mi ha beneficato,
e loderò il nome del Signore Altissimo. (Cf. Sal 12,6)

Oppure:
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
Saziati dal dono di salvezza,
invochiamo la tua misericordia, o Signore:
questo sacramento, che ci nutre nel tempo,
ci renda partecipi della vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Troviamo, nel brano di Vangelo di oggi, i capi del popolo di Gerusalemme ("i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani") che fanno domande a Gesù con cattiva disposizione verso di lui. La controinterrogazione di Gesù li mette in imbarazzo: non hanno accettato il battesimo di Giovanni, non cercano con purezza di cuore nemmeno Gesù, in fondo cercano il proprio vantaggio, non la verità. Per questo concludono: "Non sappiamo". Non hanno trovato la sapienza!
Maria invece ci è modello nella ricerca della sapienza, perché in lei c'è la pura ricerca della volontà di Dio. Anche lei ha posto una domanda all'Angelo dell'annunciazione: "Come è possibile? Non conosco uomo", ma non è una domanda cattiva, non è una richiesta di segni: è domanda di semplice chiarificazione. Dio accetta sempre queste domande, e la risposta ci giunge attraverso molta preghiera. Anche qui la Madonna ci è maestra:
"Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore". Luca lo dice dopo gli eventi prodigiosi della nascita e lo ripete dopo il ritrovamento di Gesù al tempio. Pure allora Maria fa una domanda, e non capisce subito la risposta di Gesù: "Essi non compresero le sue parole", ma l'atteggiamento della madre è lo stesso: "Serbava tutte queste cose nel suo cuore". Approfondiamo questa parola misteriosa, ricca di contenuti e che ci fa pensare alla Madonna soavemente ricercante la sapienza sul disegno di Dio, che le si svela a poco a poco e al quale aderisce con tutta se stessa. Chiediamo al Signore, per intercessione di Maria, la grazia di seguirla in questo cammino sicuro dell'umiltà che l'ha resa madre del Verbo. Così potremo condurre altri sulla stessa via, per aprirli all'abbondanza delle grazie divine.