Se un virus può essere letale, a maggior ragione lo può essere l’uomo.
(da Neuroscienze e utilizzazione militare delle tecniche di potenziamento umano
di Salvatore Amato Università di Catania)
Quando si pensava che la morte di tanti militari fosse dovuta all'uranio impoverito invece erano le "ipervaccinazioni" cui da anni sottopongono i militari....
Il caporale malato di leucemia si era visto negare per quattro anni la causa di servizio. Nel 2011, a 29 anni, gli è stata diagnosticata una leucemia acuta linfoblastica. E anche lui, caporale maggiore originario della Sicilia, è entrato a far parte dell'esercito di militari italiani affetti da gravissime patologie neoplastiche. Anche lui, come migliaia di altri compagni malati o deceduti, alle spalle aveva delle missioni all'estero (tra cui una in Iraq) e, come racconta il suo avvocato Santi Delia, «una massiccia somministrazione di vaccini subita fin dall'arruolamento: 6 in solo mese nel 2005, 8 in 40 giorni nel 2009, addirittura 11 nel 2000». Ad inizio 2016, in fondo a una battaglia legale durata oltre 4 anni, è arrivata la svolta: dopo l'iniziale rifiuto, ribaltato dal Tar, il ministero della Difesa lo ha infine riconosciuto come vittima del dovere.
È una delibera dai risvolti importanti quella assunta dal «Comitato di verifica» incaricato di valutare le richieste di indennizzo dei militari che sostengono di essersi ammalati per cause legate al servizio svolto. L'organismo infatti, che trasmette i propri pareri vincolanti al ministero della Difesa, si è dimostrato impenetrabile alla tesi secondo cui dietro tumori e leucemie - accanto o anche a prescindere dall'esposizione a uranio impoverito e nanoparticelle - possano celarsi i vaccini somministrati senza rispettare i protocolli e capaci di minare il sistema immunitario dei soldati.
Basti pensare al caso di Erasmo Savino, caporale maggiore di Nola morto esattamente tre anni fa per un tumore. Davanti alla penultima Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito, qualche mese prima di morire, aveva denunciato di aver sviluppato la malattia a causa di un mix di vaccini fatti in poco tempo e della successiva esposizione all'uranio impoverito in Kosovo.
La sua richiesta al Comitato di verifica però era stata respinta, e il ragazzo a 31 anni si era spento senza risarcimento e senza vedersi riconosciuto vittima del dovere. Stesso destino di molti altri, come Andrea Rinaldelli, padre dell'alpino Francesco morto nel 2008 a 26 anni di tumore. Anche lui da anni sostiene che suo figlio si sia ammalato a causa di vaccini fatti senza anamnesi e totalmente inutili, ma per quattro volte la richiesta è stata respinta dal Comitato.
Il caporale maggiore siciliano affetto da leucemia, come nei casi succitati, si era visto negare in primo momento la causa di servizio a febbraio 2014. Insieme all'avvocato Delia si era rivolto a quel punto al Tar del Friuli Venezia Giulia, che aveva accolto il ricorso.
L'organo tecnico, spiegava il giudice amministrativo nella sentenza del novembre 2014, non ha chiarito «perché abbia ritenuto le vaccinazioni plurime e ravvicinate non causa o concausa della malattia, se abbia valutato l’incidenza dei due fattori (esposizione all’uranio impoverito e vaccinazioni) ove combinati, e perché - in caso positivo - li abbia ritenuti non concausa della malattia». Il soldato si è così rivolto nuovamente al Comitato che, in diversa composizione, ha capovolto il suo orientamento «alla luce della nuova documentazione pervenuta». Il parere è stato acquisito dalla terza Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito insediata alla Camera.
I militari come cavie di progetti per la creazione di super soldati
Nuotare come i delfini, arrampicarsi come un geco, correre come un leopardo,
dormire solo due ore come una giraffa, restare a lungo a digiuno come i cani da
slitta dell’Alaska. Sono alcune delle ipotesi che colpiscono maggiormente la
fantasia tra le diverse prospettive aperte dall’utilizzazione militare delle tecnologie
di potenziamento. In realtà, non c’è aspetto del corpo umano che non sia preso in
esame in qualche progetto di ricerca dello statunitense Defence Advanced Research
Projects Agency (DARPA), per limitarsi agli studi resi pubblici e descritti in
maniera trasparente, quelli insomma che non restano nascosti nelle pieghe del
segreto di Stato. Del resto lo slogan del programma di reclutamento del
DARPA proclama: “Be all that you can be, and a lot more” (Sii tutto quello che puoi essere, e molto di più).
Se diamo una rapida scorsa agli studi in corso o già in
fase di avanzata attuazione, ci rendiamo conto che è previsto il potenziamento di
tutti gli organi del nostro corpo dalla vista all’udito, dall’olfatto al gusto e al tatto,
offrendo anche forme assolutamente nuove di collegamento tra questi organi. Ad
esempio la creazione di una “lingua elettronica” che potrebbe essere usata come un
sonar per esaminare l’ambiente circostante.
Da una parte c’è la meccanica: l’utilizzazione di un esoscheletro dovrebbe
consentire ai soldati di trasportare un carico di 100 chili e di correre per 10-15
chilometri l’ora. Dall’altra la farmacologia cellulare e molecolare: esperimenti
avvenuti con successo sui topi, lasciano ipotizzare che sia possibile intervenire sul
metabolismo per aumentare la resistenza e la velocità. Nuovi vaccini dovrebbero
sviluppare le difese immunitarie, nuovi stimolanti biochimici dovrebbero
migliorare le capacità fisiche e mentali. Ha già un nome, “nutraceutical”, la pillola
con straordinari valori nutrizionali in fase di sperimentazione nel Metabolic
Dominance Program. Sono previste sostanze che bloccano in pochi secondi i dolori
acuti, mentre l’uso della “fotobiomodulazione” servirà ad accelerare la guarigione
delle ferite e a produrre una “cascata chimica” per arrestare in pochi minuti le
emorragie. Nel campo delle neuroscienze sono allo studio sostanze per ridurre la
sensazione di fame, di stanchezza, di dolore, di paura e, in generale, per
condizionare le emozioni, eliminando le inibizioni, cancellando i ricordi dolorosi (e
gli scrupoli etici?), aumentando le capacità mnemoniche. In questo campo,
attraverso l’interfaccia con i computer, non aumenterà solo la sensibilità per tutti
quei particolari che in genere sfuggono alla percezione sensoriale e che invece
verranno segnalati da particolari sensori, ma la connessione wireless consentirà di
creare una memoria estesa per mantenere attiva l’attenzione, per evitare
dimenticanze, per controllare le emozioni, per favorire e verificare i processi
decisionali, per trasmettere e ricevere informazioni in una sorta di “telepatia
sintetica”. Si sperimentano fasci di microonde per trasmettere e catturare i flussi
mentali, influenzare e controllare il comportamento. L’aumento delle capacità
cognitive dovrebbe consentire, qualora fosse necessario e in casi estremi, ai soldati
di restare operativi per 18-20 ore al giorno, sette giorni a settimana, per periodi
ininterrotti di 12-15 mesi, mantenendo sempre la lucidità e la prontezza di spirito.
Significativamente un programma del DARPA si chiama Persistence in Combat e
immagina soldati "unstoppable because pain, wounds, and bleeding”. Un accurato
progetto del NRC, Opportunities in Neuroscience for Future Army Applications,
suggerisce, inoltre, di impiegare sistematicamente i risultati delle neuroscienze alla
selezione dei militari, all’affidamento delle funzioni, all’addestramento,
all’assunzione delle decisioni. Ancora le neuroscienze stanno alla base di armi che
non colpiscono il corpo, ma la mente, alterando i sensi e inibendo i centri nervosi
dei soldati nemici.
I militari sono sempre stati
costretti a pagare il prezzo di una tragica diversità. Non credo sia accettabile che
divengano le cavie, spesso inconsapevoli, di un progetto di trasformazione i cui esiti
ultimi sono largamente indecifrabili. Neppure è accettabile il progressivo
sovvertimento di molti parametri sociali, per realizzare l’ineluttabile esigenza di
“uccidere bene”. Alla mobilitazione tecnologica della necroetica dovremo essere in
grado di rispondere con la mobilitazione bioetica di una diversa sensibilità.
Il direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti, John Ratcliffe, ha affermato che la Cina sta utilizzando lo strumento di editing dei geni CRISPR (brevi ripetizioni palindromiche raggruppate e regolarmente distanziate) per cambiare embrioni umani per creare una nuova generazione di "super soldati" in grado di combattere più duramente, più a lungo e in modo più efficace:
"Vogliono che siano i più alti e vogliono anche che siano i più forti, motivo per cui sono impegnati nell’editing genetico – cercando letteralmente di modificare il DNA per creare soldati, marinai e aviatori più forti e potenti. (…) L’informazione è chiara: Pechino intende dominare gli Stati Uniti e il resto del pianeta economicamente, militarmente e tecnologicamente. (…) Non ci sono confini etici nella ricerca del potere a Pechino. (…) La Cina rappresenta la più grande minaccia per l’America e il resto del mondo libero dalla seconda guerra mondiale".
Cinzia Palmacci
Riferimenti