lunedì 20 aprile 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 20 Aprile 2020
Lunedì della II settimana di Pasqua

Gesù e Nicodemo - Bibbia, ragione e verità

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Cristo risorto più non muore,
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che ci dai il privilegio di chiamarti Padre,
fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare
nell’eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 4,23-31)
Terminata la preghiera, tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani.
Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano, tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: “Perché le nazioni si agitarono e i popoli tramarono cose vane? Si sollevarono i re della terra e i prìncipi si allearono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”; davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, con le nazioni e i popoli d’Israele, si sono alleati contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai consacrato, per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano deciso che avvenisse. E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola, stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù».
Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 2)
Rit: Beato chi si rifugia in te, Signore.

Perché le genti sono in tumulto
e i popoli cospirano invano?
Insorgono i re della terra
e i prìncipi congiurano insieme
contro il Signore e il suo consacrato:
«Spezziamo le loro catene,
gettiamo via da noi il loro giogo!».

Ride colui che sta nei cieli,
il Signore si fa beffe di loro.
Egli parla nella sua ira,
li spaventa con la sua collera:
«Io stesso ho stabilito il mio sovrano
sul Sion, mia santa montagna».

Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane.
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla le frantumerai».

Canto al Vangelo (Col 3,1)
Alleluia, alleluia.
Se siete risorti con Cristo,
cercate le cose di lassù, dove è Cristo,
seduto alla destra di Dio
Alleluia.

VANGELO (Gv 3,1-8)
Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La nostra realtà di rigenerati dallo Spirito nelle acque battesimali per una vita nuova, che ci rende partecipi del regno di Dio, costituisce il titolo più grande della nostra dignità. Invochiamo con fede il Signore, dicendo:
Fa' che diventiamo ciò che siamo, Signore.

- Per tutti i rinati dall'acqua e dallo Spirito, perchè siano fedeli e coerenti alla loro dignità battesimale. Preghiamo.
- Per tutti coloro che, come Nicodemo, cercano la verità, perchè riconoscano in Cristo l'unico maestro che compie i segni di Dio. Preghiamo.
- Per le famiglie cristiane che hanno battezzato i loro figli, perchè assumano coerentemente gli impegni di educazione alla fede e di esemplarità di vita. Preghiamo.
- Per la nostra comunità, perchè, consapevole che lo Spirito agisce in tutti, sappia vedere, apprezzare e valorizzare i doni di ogni suo membro. Preghiamo.
- Per noi qui presenti, perchè la nostra preghiera individuale si ispiri sempre al modello della preghiera biblica e liturgica, per ottenere l'efficacia del dono dello Spirito. Preghiamo.
- Per i bimbi che oggi nascono alla vita. Preghiamo.
- Per gli insegnanti. Preghiamo.

O Dio nostro Padre, che ci hai rivelato per mezzo del tuo unico Figlio, generato dal tuo amore, il mistero e la grandezza della nostra rinascita dallo Spirito, concedici di essere fedeli alla nostra dignità di tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa,
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, Signore, la nostra umile offerta;
il sacrificio eucaristico accresca la nostra fede
e sia fonte di salvezza per tutti i rinati nel Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE II
La nuova vita in Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce,
e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli.
In lui morto è redenta la nostra morte,
in lui risorto tutta la vita risorge.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Gesù si fermò in mezzo ai suoi discepoli
e disse loro: “Pace a voi”. Alleluia (Gv 20,19)

Oppure:
“Se uno non nasce da acqua e da Spirito,
non può entrare nel regno di Dio”. Alleluia. (Gv 3,5)


Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo,
che hai rinnovato con i sacramenti pasquali,
e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Conferma, Signore, l’opera della tua redenzione
e proteggi i tuoi figli,
che hai chiamato a far parte della santa Chiesa
mediante i sacramenti della fede.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nicodemo, uno dei notabili ebrei, si reca una notte da Gesù; vuole parlare con lui della salvezza. Bisogna quindi supporre che Gesù abbia anche dei simpatizzanti tra i farisei. In fondo, qualsiasi uomo è toccato dalla questione della salvezza; tutti si pongono delle domande sul senso ultimo della vita. Gesù va oltre la domanda fatta; l’offerta di Dio è posta a tutt’altro livello della sola aspirazione umana, che resta in definitiva nel campo dell’effimero e del terreno. La salvezza dell’uomo riguarda la sua partecipazione alla vita del mondo che verrà. Bisogna per questo nascere “di nuovo”.
Chiaramente, il notabile ebreo conosce anche religioni non ebree, dove si può spesso riscontrare un’idea di rinascita. In altri scritti del Nuovo Testamento, si qualifica chiaramente come rinascita il battesimo cristiano (per esempio nella lettera a Tito o nella prima lettera di Pietro). Gesù mette in rilievo che questa nascita non è più nell’ambito delle possibilità umane: nascere “di nuovo”, è nascere “dall’acqua e dallo Spirito”. Lo Spirito è il dono che il Signore resuscitato fa alla sua comunità.

Emissioni elettromagnetiche del 5G e rischi per la salute

STUDIO SCIENTIFICO ED EVIDENZE SUL DANNO ALLA SALUTE UMANA DA RADIAZIONI 5G

Alessandro Polichetti del Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale, Istituto Superiore di Sanità, Roma

La prossima introduzione della tecnologia di telefonia mobile di quinta generazione (5G) darà luogo a nuovi scenari di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza che saranno emessi in bande di frequenza (694-790 MHz, 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz) diverse da quelle utilizzate attualmente per la telefonia mobile (da 800 MHz a 2,6 GHz). Uno degli aspetti di particolare novità del 5G consiste nel fatto che non sarà finalizzato solo alla comunicazione tra persone, ma anche al cosiddetto “Internet delle cose”, in cui vari dispositivi wireless comunicano direttamente tra loro, utilizzando in particolare onde elettromagnetiche di frequenza appartenente alla banda 26,5-27,5 GHz indicate spesso come “onde millimetriche” anche se quest’ultime corrispondono più precisamente alle frequenze comprese tra 30 e 300 GHz (lunghezze d’onda comprese tra 1 e 10 mm). Onde elettromagnetiche di così elevata frequenza, durante la loro propagazione, non riescono a penetrare attraverso gli edifici o comunque a superare ostacoli, ed inoltre vengono facilmente assorbite dalla pioggia o dalle foglie. Per questo motivo sarà necessario utilizzare, in maggiore misura rispetto alle attuali tecnologie di telefonia mobile, le cosiddette small cells, aree di territorio coperte dal segnale a radiofrequenza le cui dimensioni, che possono andare da una decina di metri (indoor) a qualche centinaio di metri (outdoor), sono molto inferiori a quelle delle macrocelle che possono essere estese anche diversi chilometri [1]. Ciò comporterà l’installazione di numerose antenne e questa “proliferazione di antenne” sembra essere una delle principali cause di preoccupazione nel pubblico circa possibili rischi per la salute connessi alle emissioni elettromagnetiche del 5G. Per comprendere quanto queste preoccupazioni siano fondate è necessario esaminare lo stato delle conoscenze scientifiche circa gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, distinguendo tra effetti a breve termine ed effetti a lungo termine, questi ultimi non accertati nonostante i numerosissimi studi scientifici condotti al riguardo. Effetti a breve termine dei campi elettromagnetici a radiofrequenza Gli unici effetti sulla salute umana dei campi elettromagnetici a radiofrequenza che siano stati accertati dalla ricerca scientifica sono gli effetti a breve termine, di natura termica, dovuti a meccanismi di interazione tra i campi e gli organismi biologici ben compresi. L’energia trasportata da un’onda elettromagnetica incidente sul corpo umano viene in parte riflessa, in parte assorbita ed in parte trasmessa dal corpo stesso. L’energia elettromagnetica assorbita dai tessuti del corpo umano viene convertita in calore provocando quindi un aumento della temperatura del corpo, generalizzato o localizzato a seconda delle modalità di esposizione. L’entità di questo aumento di temperatura dipende dai meccanismi di termoregolazione corporea quali l’aumento della circolazione sanguigna, la sudorazione o la respirazione accelerata. Queste reazioni biologiche rallentano il processo di riscaldamento e limitano la temperatura a cui si stabilisce l’equilibrio termico. L’organismo può tollerare aumenti di temperatura inferiori a 1°C, soglia al di sotto della quale non si verificano pertanto effetti di danno per la salute. Gli standard internazionali di protezione definiscono limiti di esposizione ai campi elettromagnetici il cui rispetto garantisce ampiamente, grazie anche all’introduzione di opportuni fattori di riduzione, che la soglia degli effetti termici non venga superata [2]. Tali standard sono stati recepiti da vari Paesi nel mondo e parzialmente anche in Italia dove per i sistemi fissi per le telecomunicazioni e radiotelevisivi sono previsti limiti di esposizione (da rispettare sempre) e valori di attenzione (da rispettare nei luoghi adibiti a permanenze prolungate dei soggetti della popolazione) più restrittivi dei limiti internazionali in quanto finalizzati alla tutela della salute anche da eventuali effetti a lungo termine [3]. Effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici a radiofrequenza La possibilità di rischi per la salute a lungo termine, connessi alle esposizioni ai campi elettromagnetici a radiofrequenza a livelli inferiori a quelli raccomandati dagli standard internazionali di protezione, è stata e continua ad essere oggetto di numerosissimi studi scientifici, sia di tipo osservazionale direttamente sugli esseri umani (studi epidemiologici), sia di tipo sperimentale su animali in vivo e su cellule in vitro. L’insieme degli studi disponibili è stato esaminato da diverse commissioni nazionali e internazionali di esperti, nel corso degli anni, al fine di valutare se l’esposizione ai campi elettromagnetici provochi danni alla salute umana. In particolare, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha valutato nel 2011 le evidenze scientifiche sulla cancerogenicità dei campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi dai telefoni cellulari, da antenne radiotelevisive e antenne fisse per telefonia cellulare, nonché da apparecchiature di notevole potenza usate in ambito industriale [4]. Secondo la IARC, il complesso degli studi esaminati non supporta l’ipotesi di cancerogenicità dei campi elettromagnetici, con l’eccezione di alcuni studi epidemiologici di tipo caso-controllo che hanno evidenziato, a differenza di altri analoghi studi, un aumento del rischio di glioma (un tumore maligno del cervello) e di neurinoma del nervo acustico (un tumore benigno) in relazione all’uso intenso di telefoni cellulari. Un problema comune agli studi caso-controllo era che l’utilizzo di telefoni cellulari veniva accertato retrospettivamente sulla base di questionari con i quali veniva chiesto ai partecipanti (casi affetti dalle patologie e controlli sani) di ricordare numero e durata delle conversazioni telefoniche, anche a distanza di molti anni dall’inizio d’uso. Per questo motivo la IARC ha definito l’evidenza proveniente da questi studi come “limitata” in quanto, anche se potrebbe essere dovuta ad un reale nesso di causa-effetto tra esposizione ai campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari e insorgenza dei tumori, non si possono escludere altre spiegazioni come una distorsione dei risultati dovuta al fatto che la valutazione dell’utilizzo dei telefoni cellulari era totalmente affidata al ricordo dei partecipanti agli studi, con la possibilità che i soggetti malati, pienamente consapevoli della natura dello studio cui stavano partecipando, tendessero a sovrastimare nel ricordo, rispetto ai controlli, il passato utilizzo del telefono cellulare. Inoltre, questo aumento di rischio non è stato osservato in altri studi epidemiologici e non è stato confermato dai numerosi studi sperimentali condotti su animali e su cellule. Per questi motivi la IARC ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza solo come “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani” (gruppo 2B) e non come “probabilmente cancerogeni per gli esseri umani” (gruppo 2A), né come “cancerogeni per gli esseri umani” (gruppo 1, in cui sono compresi ad esempio la radiazione solare e il radon presente nelle abitazioni). La stessa IARC, in una recente pubblicazione divulgativa sul proprio sistema di classificazione delle evidenze di cancerogenicità, afferma che “i campi a radiofrequenza sono classificati nel gruppo 2B perché c’è un’evidenza tutt’altro che conclusiva che possano provocare il cancro negli esseri umani” [5]. Va inoltre sottolineato che nuove evidenze epidemiologiche, successive alla valutazione della IARC del 2011 e provenienti da studi di tipologia diversa (studi di coorte, studi sull’incidenza dei tumori nella popolazione) sembrano smentire le indicazioni degli studi caso-controllo [6]. Due recenti studi sperimentali su ratti e topi da laboratorio condotti dal National Toxicology Program (NTP) negli USA [7] e dall’Istituto Ramazzini in Italia [8] forniscono invece qualche evidenza a supporto dell’ipotesi di cancerogenicità dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, pur se con alcune limitazioni e difficoltà interpretative. Entrambi gli studi evidenziano un incremento di un particolare tipo di neoplasia (schwannoma cardiaco) tra gli animali esposti rispetto ai non esposti, mentre non viene evidenziato alcun eccesso per quanto riguarda i numerosi altri tipi di tumore esaminati. Inoltre, gli incrementi osservati sono numericamente piccoli e sono inaspettatamente limitati ad un sesso e ad una specie: ad esempio, gli incrementi di schwannomi cardiaci nello studio USA sono stati osservati solo nei ratti maschi (con 5 casi e 6 casi nelle categorie più elevate di esposizione a campi con modulazione GSM e CDMA, rispettivamente, contro 0 casi nei gruppi di controllo) ma non nei ratti femmina, né nei topi di entrambi i sessi. I risultati di questi studi sono diversi da quelli derivanti dalla maggior parte degli oltre 50 studi su animali da laboratorio in cui è stata valutata la cancerogenicità dei campi elettromagnetici senza osservare effetti [4, 6]. Inoltre, in questi due studi l’incremento d’incidenza di schwannomi cardiaci è stato osservato in corrispondenza di livelli di esposizione molto diversi tra loro: 6 W/kg in termini di SAR (potenza elettromagnetica assorbita per unità di massa) nello studio dell’NTP, a fronte di 0,1 W/kg nello studio dell’Istituto Ramazzini. Il livello di esposizione di 6 W/kg, in corrispondenza del quale sono stati osservati effetti nello studio dell’NTP, è superiore ai livelli permessi per l’esposizione degli utilizzatori di telefoni cellulari che per legge non possono superare un SAR di 2 W/kg. Inoltre, i valori di SAR riportati nello studio dell’NTP si riferivano all’esposizione di tutto il corpo degli animali, mentre il limite di SAR per i telefoni cellulari si riferisce ad esposizioni localizzate alle aree della testa in contiguità con il telefono cellulare durante le chiamate vocali. Trattandosi di un’elevata esposizione di tutto il corpo, e non solo della testa degli animali, non è da escludere che gli effetti riportati dallo studio dell’NTP siano dovuti ad aumenti di temperatura sistemica e locale che non possono verificarsi negli utilizzatori di telefoni cellulari. In conclusione, questi due nuovi studi forniscono evidenze sicuramente importanti, ma presentano anche aspetti poco chiari e risultati non coerenti tra loro e con i risultati di molti altri studi sperimentali sulla cancerogenicità dei campi a radiofrequenza. Questi due studi non sembrano pertanto modificare in modo sostanziale il quadro d’insieme delle evidenze scientifiche riguardo al potenziale rischio cancerogeno da esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza (in particolare i campi emessi dai telefoni cellulari), né ridurre le incertezze che tuttora sussistono su questa problematica. Le evidenze fornite da questi studi possono tuttavia fornire indicazioni per ulteriori ricerche al riguardo. È stata anche studiata la possibilità di altri effetti a lungo termine diversi dalle patologie tumorali, ma i relativi studi sono meno numerosi e con risultati ancor meno coerenti tra loro, e nel complesso non forniscono evidenze consistenti che i campi elettromagnetici a radiofrequenza causino tali effetti [6]. Possibili rischi per la salute connessi al 5G Il 5G, come le attuali tecnologie di telefonia mobile di seconda, terza e quarta generazione (2G, 3G e 4G), non richiede segnali elettromagnetici di intensità tale da indurre aumenti significativi della temperatura corporea dei soggetti esposti, per cui non è prevedibile alcun problema per quanto riguarda gli effetti noti dei campi elettromagnetici. Questo è vero anche in considerazione sia della natura particolarmente restrittiva della normativa italiana, sia dei margini di cautela impliciti negli standard internazionali per la protezione dagli effetti termici nell’ipotesi che il quadro normativo italiano venga allineato ad essi per evitare che già esistenti problemi di installazione degli impianti di telecomunicazione mobile possano essere accentuati con l’avvento del 5G [9]. Non solo i livelli di esposizione della popolazione saranno molto inferiori alle soglie per gli effetti a breve termine di natura termica, ma la temuta “proliferazione di antenne” non dovrebbe comportare aumenti generalizzati delle esposizioni in quanto le ridotte dimensioni delle small cells comporteranno delle potenze di emissione più basse di quelle utilizzate per coprire le macrocelle. D’altra parte, come già avviene per le small cells già utilizzate dalle tecnologie attuali di telefonia cellulare, le antenne fisse saranno presumibilmente poste a distanze più ridotte dalle persone di quanto lo sia, per esempio, la distanza di una stazione radiobase posta sulla sommità di un edificio. Inoltre, le tecnologie 5G si affiancheranno, almeno inizialmente, alle tecnologie esistenti, per cui qualche aumento dei livelli di esposizione potrebbe verificarsi in prossimità delle antenne. Sarà comunque compito delle autorità delegate ai controlli delle emissioni verificare il rispetto della normativa. Le frequenze che verranno utilizzate per il 5G sono state oggetto di un numero di studi sicuramente inferiore rispetto a quelle utilizzate dalle attuali tecnologie per le telecomunicazioni e per le trasmissioni radiotelevisive, tuttavia alcune considerazioni possono essere effettuate. Per quanto riguarda la banda 26,5-27,5 GHz, a tali frequenze le onde elettromagnetiche vengono riflesse o assorbite superficialmente a livello della pelle, senza quindi penetrare all’interno del corpo. Ciò indica che a tali frequenze non possono essere estrapolati i risultati degli studi epidemiologici che suggeriscono un aumento di rischio di tumori intracranici negli utilizzatori di telefoni cellulari, e tanto meno quelli dei recenti studi sperimentali dell’NTP e dell’Istituto Ramazzini [7,8] in cui gli incrementi di schwannomi sono stati osservati nella regione del cuore degli animali esposti. D’altra parte, il fatto che le onde non raggiungono gli organi interni non significa di per sé che non possano essere pericolose. Si pensi infatti alla radiazione ultravioletta, quale quella emessa dal Sole, anch’essa completamente assorbita dalla pelle, che aumenta il rischio di tumori cutanei nei soggetti più esposti e per questo è stata classificata dalla IARC come “cancerogena per gli esseri umani” (gruppo 1) [10]. Si ricorda tuttavia che nel caso della radiazione ultravioletta, a differenza dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, sono stati identificati i meccanismi di danno al DNA che la rendono cancerogena. In passato sono state condotte diverse rassegne delle evidenze scientifiche sugli effetti biologici e i rischi per la salute delle onde millimetriche, come per esempio in occasione dell’introduzione negli aeroporti internazionali dei body scanner per controlli antiterroristici che espongono i passeggeri ad onde elettromagnetiche a frequenze molto simili a quelle del 5G. L’Agenzia Francese di Sicurezza Sanitaria dell’Ambiente e del Lavoro (AFSSET) evidenziava in una sua rassegna del 2010, effettuata per valutare i rischi dei body scanner, che alcuni studi sperimentali di laboratorio in vitro suggerivano effetti biologici delle onde millimetriche a livelli non termici, come un'azione antiproliferativa su alcuni sistemi di cellule tumorali in coltura, o perturbazioni delle proprietà strutturali e funzionali delle membrane cellulari, tuttavia la rilevanza sanitaria di questi effetti non era chiara [11]. Si ricorda infine che nella già citata valutazione delle evidenze della IARC [4] sono stati esaminati anche studi relativi ai campi elettromagnetici emessi da sorgenti diverse dai telefoni cellulari, anche a frequenze confrontabili con quelle che saranno utilizzate dal 5G, che tuttavia fornivano evidenze inferiori alla già limitata evidenza proveniente dagli studi sugli utilizzatori dei telefoni cellulari. In conclusione, i dati disponibili non fanno ipotizzare particolari problemi per la salute della popolazione connessi all’introduzione del 5G. Tuttavia è importante che l’introduzione di questa tecnologia sia affiancata da un attento monitoraggio dei livelli di esposizione (come del resto avviene già attualmente per le attuali tecnologie di telefonia mobile) e che proseguano le ricerche sui possibili effetti a lungo termine.
Bibliografia 

[1] GSM Association (GSMA), “Improving wireless connectivity through small cell deployment”, 2017. https://www.gsma.com/publicpolicy/wpcontent/uploads/2017/05/tw_gsma_15_small_cell_deployment_booklet_Final.pdf [2] International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), “Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic and electromagnetic fields (up to 300 GHz)". Health Phys. 1998 Apr; 74(4):494-522. [3] D.P.C.M. 8 luglio 2003, “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”. [4] International Agency for Research on Cancer (IARC), “Non-Ionizing radiation, Part II: Radiofrequency Electromagnetic Fields”, Monographs on the Evaluation of Carcinogen Risks to Humans vol. 102. Lyon: IARC; 2013. https://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol102/mono102.pdf [5] International Agency for Research on Cancer (IARC), “IARC Monographs Questions and Answers”, 2015. https://www.iarc.fr/en/media-centre/iarcnews/pdf/Monographs-Q&A.pdf
[6] Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks (SCENIHR), “Potential health effects of exposure to electromagnetic fields (EMF)”. Luxembourg: EC - DG Health and Food Safety - Public Health, 2015. [7] National Toxicology Program, U.S. Department of Health and Human Services, “Cell Phone Radio Frequency Radiation”, 2018. https://ntp.niehs.nih.gov/results/areas/cellphones/index.html#studies [8] Falcioni L et al., “Report of final results regarding brain and heart tumors in Sprague-Dawley rats exposed from prenatal life until natural death to mobile phone radiofrequency field representative of a 1.8 GHz GSM base station environmental emission”, Environ Res. 2018 Aug;165:496-503. [9] Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, “Ostacoli nell’installazione di impianti di telecomunicazione mobile e broadband wireless access e allo sviluppo delle reti di telecomunicazione in tecnologie 5G”, Bollettino Settimanale, Anno XXVIII - n. 49, 31 dicembre 2018. http://www.agcm.it/dotcmsdoc/bollettini/2018/49-18.pdf [10] International Agency of Research on Cancer (IARC), “Radiation”, Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. A Review of Human Carcinogens vol. 100 D. Lyon: IARC; 2012. https://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol100D/mono100D.pdf [11] Agence Française de Sécurité Sanitaire de l’Environnement et du Travail (AFSSET), Évaluation des risques sanitaires liés à l’utilisation du scanner corporel à ondes ‘millimétriques’ ProVision 100. Rapport d’expertise collective. Février 2010. https://www.anses.fr/fr/system/files/AP2010et8000Ra.pdf

CIRIE' - Coronavirus: «Morti non covid trattati come covid». L'Uncem chiede spiegazioni all'Asl To4

QUALCOSA NON TORNA....
«Non avendo modo e tempo di fare il tampone, probabilmente per tutela del personale, che è comunque importantissima, si propende per una gestione come per i defunti a causa di covid», dice il presidente nazionale Bussone.
19 Aprile 2020 


CIRIE' - «È urgente un chiarimento da parte dei vertici dell'Asl To4 rispetto a quanto segnalato ieri dal Tg2 e cioé la promiscuità del percorso all'interno del pronto soccorso del nosocomio di Ciriè, dove non vi sarebbero distinzioni tra covid e non covid. Un fatto denunciato da sindacati di medici e infermieri, sul quale serve una commissione di verifica che deve essere avviata dall'Asl di riferimento. Ma non solo». Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, l'Unione nazionale dei Comuni e degli Enti montani. 

«Ricevo informazioni relative a una persona morta nelle scorse ore all'ospedale di Ciriè, per patologie diverse da covid, che in fase di gestione in obitorio è stata trattata proprio come un covid - dice Bussone - una persona a me vicina, con una famiglia che non ha certo voglia al momento di aprire polemiche. Ma il fatto resta grave e anche questo da chiarire. Per probabile autotutela del personale, protezione, anche i non-covid vengono assimilati a persone morte per coronavirus. E così serve per il defunto un trattamento particolare a scapito in particolare dei famigliari che non possono più vedere il loro parente e che devono, con le onoranze funebri, rispettare le regole per i defunti a causa di coronavirus accertati. Il feretro verrà immediatamente sigillato e non esposto. E andrà a essere calcolato tra i covid, quando invece la causa di morte può essere tutt'altra come dichiarato nella cartella clinica». 

«Non avendo però modo e tempo di fare il tampone, probabilmente per tutela del personale, che è comunque importantissima, si propende per una gestione come per i defunti a causa di covid. Su questo mi pare sia opportuno un chiarimento dell'Asl To4 per evidenziare se queste modalità di gestione e organizzative siano diffuse, previste dal protocollo, o riferite al caso isolato che ho avuto modo di conoscere nelle scorse ore».

domenica 19 aprile 2020

MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 14 APRILE 2020

Amato Popolo Mio: 

RICEVETE LA MIA BENEDIZIONE IN QUESTO MOMENTO IN CUI L’UMANITÀ È COLPITA DALLA MALATTIA. 

Non è invano che l’uomo flagelli sé stesso con la malattia, infatti la Mia Casa ve lo aveva fatto sapere in anticipo perché non vi faceste trovare impreparati. 

CIÒ NONOSTANTE LA MALATTIA È ARRIVATA ALL’IMPROVVISO, SENZA ANNUNCIARSI E HA COLTO L’UMANITÀ DI SORPRESA ED IO FARÒ LA STESSA COSA: ARRIVERÒ SENZA PREAVVISO E VI TROVERÒ IMMERSI NELLE COSE DEL MONDO, DOPO AVERMI DISPREZZATO E CACCIATO DAL MIO REGNO. 

Alcuni saranno stati ingannati dal male ed altri continueranno sulle Mie Vie, alcuni non avranno dato frutto ed altri avranno dato frutti di Vita Eterna. (Cfr. Gv 15,3-5) 

Io vi ho chiamati ad unirvi alla Mia Vittoria sulla Croce, tuttavia vi state allontanando da Me e state accogliendo le novità che vi presenta il demonio, con le quali vi sta ingannando. 

Negli ultimi tempi di questa generazione, nel mondo la ribellione sarà un evento quotidiano, ci si ribellerà contro la Fede, contro tutto quello che è spirituale, conto la Speranza, contro la Carità, contro quanto è comunitario, fraterno e vero. 

IL MIO NOME SARÀ DISPREZZATO, PERFINO DAI MIEI, VERRÒ TOLTO DAGLI ALTARI E VI CHIEDERANNO DI DIMENTICARE MIA MADRE, NEGANDO CHE MIA MADRE INTERCEDA DAVANTI AL NOSTRO TRONO TRINITARIO. 

VI TROVERETE IN UNA NUOVA CHIESA, CON NOVITÀ ESTRANEE AL DECALOGO E AI SACRAMENTI, NOVITÀ CHE PROVERRANNO DALLA MASSONERIA CHE, ASSIEME AI POTERI TERRENI, VOMITERANNO ABOMINAZIONI. 

Sono tanti i sepolcri imbiancati (Cfr. Mt 23,27) che si aggirano nella Mia Chiesa, sono molti i lupi che ormai non portano nemmeno più la pelle di pecora, in quanto si distinguono palesemente da coloro che Mi sono fedeli! 

Amato Popolo Mio, vi invito urgentemente a rimanere nel Mio Amore e in quello che proviene da questo Amore. 

Amato Popolo Mio, non allontanatevi dal Vangelo, non accogliete false dottrine che vi porteranno alla perdizione che verrà coperta e rafforzata dall’inevitabile apostasia all’interno della Mia Chiesa. 

Voi siete stati avvertiti sia sulla malattia del corpo che sulla malattia dell’anima, affinché non vi lasciaste ingannare. 

Guardate che le forze che servono satana, stanno cercando di estirpare la Mia Chiesa per VOMITARE LE LORO ABOMINAZIONI (Cfr. Mt. 24,15-35; Dan 11,31; 12,11). 


Il Mio Popolo ha permesso con compiacenza l’addentrarsi in false ideologie, su strade che vi offrono rapidamente, senza penitenze o esperienze mistiche, un’elevazione spirituale, come se Io la vendessi in qualche mercato al miglior offerente. 

NON VI RENDETE CONTO DI AVER VISSUTO UNA RIVOLUZIONE CHE È STATA INFILTRATA DAL DEMONIO NELLA MIA CHIESA, NELLA SOCIETÀ, NELL’EDUCAZIONE, NELLA POLITICA, in modo passivo, dolce, che vi ha portato a poco a poco fuori strada con false esperienze, che nelle persone di poca Fede mettono radici facilmente e vengono accettate docilmente, per ignoranza. 

IL DOMINIO DEL DEMONIO SULL’UMANITÀ, QUELLO CHE L’UOMO HA ATTIRATO, È DAVANTI A VOI E PER QUESTO È NECESSARIO CHE SIA TRATTENUTO ANCORA PER UN POCO, E VOI LO SAPETE BENE CHE COSA LO TRATTIENE, SAPETE BENE COSA LO TRATTIENE! 

Popolo Mio, confrontatevi con la verità, l’apostasia sta nascendo in mezzo a voi, nella Mia Chiesa. Per questo vi ho chiesto di stare attenti, di essere forti nella Fede, di essermi fedeli, affinché non andiate fuori strada e non dimentichiate che Mia Madre è vostra Madre. 

Fortificatevi nella Fede, pregate in ogni momento possibile (Cfr. Ef. 6,18), pregate nella prassi della Mia Parola, rimanete fedeli.
Se diventate deboli davanti a una malattia, vi indebolite nel corpo e nello spirito, figli Miei: DOV’ È LA FEDE CHE PREDICATE? 

Arriveranno pestilenze e pandemie più gravi di questa, come ve lo aveva già annunciato la Mia Casa, ma allora non prestaste orecchio ed adesso esigete la sanità del corpo. 

La terra aumenterà il suo tremore (1) a causa della sua orbita distorta e compromessa.
Figli Miei, il magnetismo della terra è stato alterato (2) e non siete stati allertati.
Dallo spazio provengono forze che hanno alterato il magnetismo che circonda la terra ed è per quello che il fuoco che giace all’interno della terra sale in superficie, attirato da questa forza esterna. (3) 

Siate prudenti figli Miei, gravi terremoti stanno davanti all’umanità. 

POPOLO MIO! IO NON VI ABBANDONO, NON VI ABBANDONO!
LA COSCIENZA DELLE PERSONE NON CONTINUERÀ AD ESSERE LA STESSA DI SEMPRE, MA CAMBIERÀ A FAVORE DEL RICONOSCIMENTO DI QUESTO MENDICANTE D’AMORE CHE STA CHIAMANDO DAVANTI ALLA PORTA DI CIASCUNO DI VOI. 

Siate pazienti, non disperatevi, siate Amore e centratevi in Me. 


Il Mio Santo Spirito si illumina quando i Miei figli si aprono alla Sua Azione. 


CHE NESSUN EVENTO VI PORTI ALLA DISPERAZIONE, LA MIA CASA CONTINUA A STARE ATTENTA AL MIO POPOLO.


Vi amo di un Amore Eterno. 

Il vostro Gesù 

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO 




COMMENTO DI LUZ DE MARIA 


Fratelli in Cristo: 


Il nostro amato Signore ci sta allertando a causa della situazione che stiamo vivendo. 


Ci dice che la ribellione contro lo Spirito Santo si inasprirà e nonostante Lo Spirito Santo sia presente in ciascuno di noi, quando l’uomo si allea con il male, Lo contrista e non Gli permette di illuminarlo. 


Fratelli, quello che stiamo vivendo in questo momento è una chiara pennellata di quello che verrà e di quello che viene occultato. 

Ma l’Amore Divino che non potrà mai essere eliminato, quell’Amore che attira la creatura verso il suo Creatore, quando la creatura Lo riconosce, Lo ama, Lo cerca e si pente. 

La Divina Misericordia non permetterà che il Suo Popolo sia lo zimbello dei Suoi nemici per sempre. 

Sappiamo che Dio prevale su tutto e che dopo la tormenta torna la calma, ma non dimentichiamo di essere persone vulnerabili sia fisicamente che spiritualmente, pertanto dobbiamo continuare a vigilare perché i nemici dell’anima non possano infiltrarsi, magari all’ultimo momento. 

Amen.

Inchiesta Pio Albergo Trivulzio, un audio di 12 minuti rivela cosa nasconde la Rsa

COSA SUCCEDE NEL PIO ALBERGO TRIVULZIO? PARENTI CHE FIRMANO PETIZIONI PER FARE LUCE SULLA SORTE DEI LORO ANZIANI "PRIGIONIERI". SI FACCIA PRESTO CHIAREZZA. INTANTO DA UN AUDIO INQUIETANTE....


Esami nascosti, tac sparite nel nulla, infermieri che si ritrovano a lavorare con la febbre e hanno paura di comunicarlo. La situazione al Pio Albergo Trivulzio, la residenza per anziani milanese, è sconcertante. Gli infermieri si sfogano tra di loro, raccontano della manomissione di cartelle cliniche, di turni infernali, con personale ammalato che però deve continuare a lavorare. Un audio, registrato lontano dai riflettori, lo dimostra. E non a caso, infatti, il direttore generale, Giuseppe Calicchio, è indagato dalla procura di Milano nell’inchiesta sulle oltre 100 morti nella residenza per anziani Pio Albergo Trivulzio. I reati ipotizzati sono epidemia colposa e omicidio colposo.



Inchiesta Pio Albergo Trivulzio, un audio di 12 minuti racconta cosa succede nell’istituto

Repubblica è entrata in possesso di un audio registrato lo scorso 30 marzo dentro la Baggina, nel pieno dell’emergenza coronavirus. Un audio di 12 minuti, nella quale gli infermieri si sfogano liberamente e raccontano la situazione nella quale sono costretti a lavorare, e vivere, ogni giorno. Una situazione che ha il destino di peggiorare. “Qui se fanno i tamponi siamo tutti positivi e devono chiudere, hai capito?”, dice un operatore sanitario. “Di là in reparto ne stanno morendo quattro, isolati, però questi bastardi mica lo dichiarano, dicono che sono tre…”, racconta un’altra mentre si prepara a entrare in servizio. Il giorno prima, sottolinea, un’infermiera “ha lavorato con la febbre, tossiva di brutto, le mancava il respiro, stava malissimo, non l’hanno mandata a casa perché dicevano che doveva avere almeno 37,5.

Poi ha chiamato la guardia medica, che si è incazzata con lei perché non doveva lavorare così, oggi è a casa e le hanno detto che forse domani la ricoverano perché è grave”. Il dialogo va avanti, chi ha raccontato l’episodio però ammette: “Io lo so perché si è infettata: diceva che la mascherina non la faceva respirare, allora se la toglieva, questo è il risultato, se la mettiamo non succede”.

Interviene una terza persona: “Questa è una roba da denuncia“. Gli episodi che si sentono raccontare nell’audio sono tanti, e nessuno ha un risvolto positivo. Gli infermieri sottolineano la paura che c’è nell’ammettere di avere la febbre, di non stare bene. “Stanno nascondendo le cose– dicono- Ma tu caposala che fai venire una infermiera due giorni a lavorare con la febbre, sai cosa vuol dire? Che qui ce lo prendiamo tutti ormai. È da denuncia, però questa (nel foglio di ingresso, ndr) ha scritto 36, 35…”. Perché mentire sulla propria temperatura? La risposta sembra semplice. “Ha paura”. Altre due voci, in coro, dicono: “Anche io ho paura”. A questo punto entra nel discorso la quarta persona, che amaramente chiude la discussione: “Già, però così ce lo mette nel c… a noi”.

Le parole degli infermieri

Ancora non è tutto. La situazione è tragica: circa 170 operatori socio-sanitari si trovano in malattia, molti con sintomi riconducibili al coronavirus. Nei reparti ci sono fino a 30/40 anziani, e spesso gli infermieri rimangono solo in due o tre per turno. “Non ci hanno nemmeno formato per questa cosa, ci hanno fatto leggere un foglio che spiegava cos’era il coronavirus, lo abbiamo firmato e basta…”, riflette un operatore, sfinito.

Poi arriva un’altra infermiera, e mentre il discorso continua alternato alle informazioni sui pazienti, le parole si concentrano su un anziano in particolare. Una persona che, ancora, non si capisce bene che cos’abbia. “A me hanno detto in consegna che comunque è stato un allarme e che lui sta bene”, spiega la persona entrata da poco. “No no no, aveva la polmonite bilaterale e addensamento parenchimale, hanno nascosto pure la tac di lui. Le lastre e le tac hanno confermato che aveva un focolaio in atto”, è la risposta. “Sulla cartella clinica non posso andare a vederla?”, domanda ancora la sua interlocutrice.

E qui arriva una risposta sconvolgente: “Sono nascosti i fogli, hanno nascosto i fogli da dentro agli archivi, dentro i cosi della radiografia che c’è di là dove stiamo noi, e nelle cartelle li hanno nascosti questi fogli, non vedrai né la tac né le radiografie che ne ha fatte tre consecutivamente”. Allora si intromette un’altro, si chiede “quando censiranno i decessi di questi mesi come faranno?”. Quello che impressiona, però, è che nessuno sembra stupito dalla situazione. Sembra che stiamo parlando di normale amministrazione.

Inchiesta Pio Albergo Trivulzio, indagato il direttore generale

Non è un caso che il direttore generale della Rsa Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Calicchio, ora è indagato per epidemia colposa e omicidio colposo. Si dovranno verificare le eventuali carenze nei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza, come le mascherine. A proposito, alcuni dipendenti avevano infatti raccontato di come veniva impedito loro di usarle nei primi giorni dell’epidemia. Il motivo? Non diffondere il panico. Sarà indagata poi anche la gestione di pazienti trasferiti dagli ospedali nelle residenze.


Il caso è stato affidato ai pm Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, sotto l’occhio vigile del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Si dovrà comprendere se e quante delle oltre 100 morti siano collegabili all’epidemia e a eventuali negligenze della struttura.

DreamLab: sarà Colao a guidare l’Italia verso il totalitarismo digitale?

IL PRETESTO DEL CORONAVIRUS PER AFFERMARE LA DITTATURA TECNOLOGICA IN SPREGIO DI TUTTI I DIRITTI  UMANI, SOPRATTUTTO QUELLO ALLA PRIVACY..... 






Si chiama DreamLab. E’ il nome di un progetto sviluppato dalla fondazione Vodafone nel 2015 in collaborazione con l’AIRC, l’associazione per la ricerca sul cancro. DreamLab ufficialmente è stato presentato da Vodafone come un’opportunità per dare il proprio contributo nella lotta contro i tumori.

Sostanzialmente, gli utenti che scaricano questa applicazione sul proprio telefono cellulare mettono a disposizione parte della propria memoria per collegarsi ad un supercomputer virtuale che elaborerebbe algoritmi dedicati a sviluppare varie cure contro i diversi tipi di tumore.

La presentazione di DreamLab

Per collegarsi al processore centrale bisogna mettere in carica il proprio telefono quando il suo utilizzo è al minimo, generalmente nelle ore notturne.

Quindi non c’è nulla da preoccuparsi perchè si tratterebbe solo di una iniziativa filantropica? Non esattamente.

In questi giorni, Vodafone ha d’incanto rapidamente convertito il progetto originario dedicato alla ricerca per sconfiggere il cancro al Covid-19.
Vittorio Colao è un dirigente d'azienda italiano, amministratore delegato di Vodafone dal 2008 al 2018. A quanto pare, ora il nemico da sconfiggere per l’azienda già guidata da Vittorio Colao non è più il tumore, ma il coronavirus. C’è un aspetto importante però che è stato trascurato. Sotto la patina umanitaria di questa iniziativa, a detta di alcuni esperti informatici, potrebbe nascondersi un fine più insidioso che nulla ha a che vedere con la filantropia.

L’utilizzo di un’app sul proprio telefono consentirebbe infatti a questa di accedere ai dati che sono presenti su quell’apparecchio.

Sono gli utenti stessi a dare il proprio consenso dal momento che scaricano la app sul proprio cellulare e acconsentono alla condizioni di utilizzo.

Vodafone tranquillizza scrivendo nel contratto di utilizzo che “non utilizza i dati personali dell’utente per comunicazioni di marketing e non condivide nè comunica a terzi qualsivoglia informazione raccolta dall’app DreamLab, se non in presenza di un esplicito obbligo di legge.”

Nulla di cui preoccuparsi quindi dal momento che l’azienda telefonica britannica rassicura che la privacy degli utenti resta tutelata.

Ma l’ultima frase senza un “esplicito obbligo di legge” potrebbe lasciare aperto uno spiraglio ad una massiccia condivisione dei dati di milioni di persone in tutto il mondo.

La crisi da coronavirus ha infatti aperto una breccia nel muro della privacy dei cittadini e gli esecutivi potrebbero varare provvedimenti legislativi in grado di raccogliere quell’enorme mole di dati senza aver avuto il previo consenso degli utenti.

Scenari sin troppo pessimistici? Non proprio. Se si guarda a quanto recentemente fatto dal governo Conte che ha dato alla società Bending Spoons l’appalto per sviluppare un’app, chiamata “Immuni” in grado di tracciare tutti i movimenti degli utenti, ci sarebbe da preoccuparsi.

Nell’articolo dedicato al funzionamento di questa app, La Repubblica scrive quanto segue.

“Attraverso il Bluetooth è possibile rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro e ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Covid-19, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati.”

E’ importante ricordare che attualmente il metodo per stabilire se una persona è positiva al coronavirus è principalmente attraverso i tamponi nasofaringei che hanno dato provata di elevata inaffidabilità, dando moltissimi casi di falsi positivi.

Non solo quindi la rilevazione del contagio verrebbe fatta con un metodo scientificamente inattendibile, ma da questo si arriverebbe poi ad altre grossolane violazione delle privacy.

Chi si scarica questa app non rinuncerebbe di fatto solo alla riservatezza della propria vita privata, ma violerebbe la privacy di altre persone che quella applicazione non l’hanno difatti nemmeno scaricata.

L’unica “colpa” delle persone che verrebbero rintracciate e isolate sarebbe stata quella di essere entrate a contatto, volontariamente oppure no, con la persona contagiata, di cui come si è detto precedentemente non si ha nemmeno certezza sul suo effettivo contagio.

Quindi si sta creando un precedente tale in grado di utilizzare i cellulari di ogni cittadini e le loro app per controllare completamente ogni singolo passo della popolazione.

DreamLab potenzialmente potrebbe essere un database mondiale in grado di tramutarsi domani in una enorme centrale di dati personali.

Dati che i governi e diverse organizzazioni sovranazionali come l’UE potrebbero chiedere a Vodafone per avere accesso a tutte le informazioni di una persona e tracciarla in tempo reale.

Ovviamente il nuovo autoritarismo digitale sarebbe celato dietro la conveniente facciata della sicurezza sanitaria.

Ma il punto di non ritorno è stato già apparentemente superato.

Colao: il prossimo premier che guiderà l’Italia verso la sorveglianza digitale?

Se si pensa che Vodafone è stato guidata per 10 anni proprio da Vittorio Colao, attuale capo della task force costituita da Conte per guidare la fase 2 contro il coronavirus, questo scenario distopico potrebbe avverarsi quanto prima.

Il cursus honorum del manager bresciano è una sorta di cammino esemplare negli ambienti globalisti tout court.

Laureato alla Bocconi, dirigente di McKinsey e successivamente a capo di Vodafone, Colao ha anche partecipato nel 2018 ad una delle riunioni annuali del gotha delle élite internazionali, ovvero il gruppo Bilderberg che anticipa praticamente l’agenda che i governi e le varie organizzazioni sovranazionali seguiranno successivamente.

Colao è uno dei sostenitori più convinti della sorveglianza digitale e lo ha recentemente scritto in un editoriale del Corriere della Sera, dove senza molti giri di parole raccomanda questa via per gestire la crisi da coronavirus.

Queste le sue parole.

“Disporre di informazioni sulla localizzazione di contagiati, esser in grado informare la popolazione sul livello di rischio, tracciare e testare i contatti sociali per fare quarantene selettive e non di massa, assicurarsi che i nuovi focolai vengano contenuti impedendo la circolazione a popolazioni ristrette, scoraggiare i movimenti in aree ad alto rischio: tutte queste saranno attività possibili solo se si utilizzeranno i dati delle reti mobili in congiunzione a una app dedicata con Gps.”

E’ esattamente l’obbiettivo dell’app Immuni che potrebbe essere coadiuvata anche da DreamLab come enorme serbatoio dei dati di tutti gli utenti. Il nuovo totalitarismo digitale potrebbe quindi diventare realtà concreta specialmente se Colao dovesse diventare il prossimo primo ministro al posto di Conte.

Un’ipotesi che sta prendendo sempre più corpo negli ultimi giorni, raccomandata caldamente anche dal Quirinale che vedrebbe nell’uomo che ha guidato Vodafone la figura ideale per gestire la fase successiva della crisi da coronavirus.

Sotto un profilo più strettamente tecnologico, Colao sarebbe l’uomo ideale per le élite per guidare l’Italia verso l’era della completa sorveglianza digitale.

La società italiana sta assumendo i contorni di quella descritta da Brzezinski nel lontano 1970.

Brzezinski, uomo che fondò la Trilaterale nel 1973 assieme a Kissinger e Rockefeller, per definire l’epoca del futuro che si sta vivendo ora parlò di “società tecnotronica”.

Nella società tecnotronica, la privacy non esiste più. Tutti sono rintracciabili e ogni informazione personale è a disposizione delle autorità. Le parole di Brzezinski descrivono alla perfezione l’era contemporanea.

“La società tecnotronica vede la graduale apparizione di una società più controllata. Questa società sarà dominata da una élite, svincolata dai valori tradizionali. Presto sarà possibile praticare una sorveglianza quasi continua su ogni cittadino e mantenere file aggiornati con le informazioni personali dei cittadini. Questi file saranno soggetti alla consultazione immediata delle autorità.”

La tecnologia quindi non si sta rivelando come uno strumento di emancipazione delle masse. Al contrario, si sta rivelando come il mezzo privilegiato delle élite per poter controllare chiunque in tempo reale. Gli smartphone non sono stati messi in vendita a condizioni relativamente favorevoli per un caso.

C’era uno scopo ben preciso in questa scelta, ovvero quello di prendersi il controllo della vita delle persone. In questa nuova era globalista, gli esseri umani non sono più considerati tali. Sono considerati utenti di una centrale tecnologica sovranazionale che dirige e controlla tutti.

L’Italia è entrata ufficialmente nella società tecnotronica. Ora tutti sono controllati. Tutti sono spiati.