sabato 28 marzo 2020

Chi c’è dietro al coronavirus


(Tommaso Merlo) – Dietro al virus ci potrebbe essere un esperimento di laboratorio andato a male. Forse escogitato da chi voleva stroncare la rediviva Cina ed ha sottovalutato l’elevata contagiosità del COVID-19. E cioè saremmo passati dalla guerra cibernetica a quella virologica. Chi dà fastidio al manovratore viene infettato anche se le armi sviluppate finora sono ancora grezze. Oppure dietro al coronavirus ci sono le lobby finanziarie globali che grazie al mega panico borsistico scatenato dalla pandemia (che conoscevano in anticipo) han guadagnato ricchezze inimmaginabili. Se fosse così, allora vaccino e cure sono già pronte da mo’. Stanno solo aspettando il momento giusto per tirarle fuori e lanciare una produzione globale che si preannuncia tra le più redditizie della storia. Hanno già apparecchiato per quando le borse riprenderanno a razzo. Un piano ben congeniato. Il virus sarebbe stato progettato apposta per colpire solo la popolazione molto anziana e con malattie pregresse. Fette di popolazione considerate superflue se non addirittura un fardello costoso la cui scomparsa alla fine permetterà al mondo ricco di ripartire come nulla fosse. Un piano diabolico. Per mano di un cocktail perverso d’industrie farmaceutiche e chimiche, finanza e politica deviata. La componente politica del complotto avrebbe anche l’interesse a ristabilire un ordine mondiale più controllabile grazie alla paura. Con popoli terrorizzati che si rinchiudono dietro a qualche filo spinato e con il conseguente sfaldamento di fastidiosi processi di unificazione continentale come quello europeo. La pandemia potrebbe anche avere effetti benefici nel rallentare le migrazioni di massa che stanno attraversando tutto il pianeta. Il coronavirus sarebbe cioè un estremo tentativo per arginare mutamenti politici e sociali indigesti a chi comanda davvero. Potentati senza volto, segrete stanze dei bottoni, uomini malvagi e avidi. Già. Chissà. Oppure dietro al coronavirus non ci sarebbe qualche uomo. Ma Dio. Un Dio severo che si è stancato dell’andazzo dell’umanità e la vuole punire. Un Dio che si è stancato di un uomo sempre più egoista e miope che non la smette di produrre armi e di uccidersi a vicenda per vani sogni di gloria. Un uomo che invece di godersi la vita si danna l’anima per prevalere, per accumulare sempre di più e che ha ridotto il pianeta ad un monumento universale all’ingiustizia. Con una manciata di privilegiati che sguazzano in un lussuoso vuoto mentre miliardi di persone strisciano nella miseria. Chissà. Chissà. Oppure dietro al coronavirus c’è un Dio benevolo che vuole solo mandare un segnale all’umanità. Salvando i bambini e sacrificando chi già è all’epilogo della propria vita e prevalentemente uomini, in media più nocivi. Un Dio che vuole che milioni di persone si fermino a riflettere. Su se stessi, sulla prova vita. Tra quattro mura. Davanti ad uno specchio. Sentendosi ancora fragili ed impotenti. Togliendosi le maschere dalla faccia. Togliendosi malsane idee dalla testa. Chissà. Oppure Dio non esiste e il coronavirus è un fenomeno naturale che si sta ripetendo per l’ennesima volta nella storia dell’umanità. Un fenomeno che ha perfino una sua logica e perfino salutare. Ridimensionare una popolazione mondiale troppo numerosa e allo stesso tempo rafforzare chi avrà il privilegio di sopravvivere. Con conoscenze ed anticorpi sempre più evoluti. Chissà. Il virus potrebbe essere anche una sorta di meccanismo di autodifesa del pianeta. Per arrestare quella specie umana che sta decimando tutte le altre, il predatore dei predatori che sta avvelenando l’aria e i mari e il suolo, che sta sfruttando fino al limite le risorse naturali per produrre robaccia utile solo ad intrattenere il proprio meschino ego. Un’autodistruzione e un inquinamento planetario che rispecchia quello delle anime. Già. Chissà. Oppure Dio è dentro di noi. Oppure Dio siamo noi. Tutti noi. E dietro a questo virus ci siamo noi in quanto artefici di tutto ciò che ci circonda. Nel bene e nel male. Chissà. Ma comunque la si pensi, al di là di quello che c’è dietro a questo virus, conta quello che c’è davanti. Un’opportunità epocale per porsi certe domande e cambiare radicalmente rotta. Fino a che siamo in tempo.

I SANTI PROTETTORI DALLA PESTE

Quando infuriava la peste, venivano invocati, in particolare, questi santi:

San Sebastiano, nativo di Narbona e cittadino di Milano, nella prima metà del secolo V era una guardia pretoriana di Diocleziano e svolgeva una intensa attività caritativa verso i bisognosi. È il principale santo protettore invocato contro la peste; durante il suo martirio venne condannato a morte mediante il supplizio delle frecce e sopravvisse miracolosamente ai colpi infertigli dai commilitoni. 

Curato da santa Irene, si presentò di nuovo all'Imperatore che lo fece uccidere a bastonate. Le ferite causate dalle frecce sono paragonate ai segni (bubboni) della peste: oltre al santo si è salvato perciò anche il popolo che, rivolgendosi a lui, spera di salvarsi dalla peste. Ma c’è un altro legame tra le frecce e la peste: l’ira divina è paragonata alle frecce scagliate da un arco e, nel Medioevo, il diffondersi della peste fu visto come lo scatenarsi dell’ira di Dio. Il suo corpo fu sepolto sulla via Appia e forse successivamente traslato.


San Rocco era francese. Nacque a Montpellier in una famiglia agiata della grande borghesia mercantile tra il 1345 ed il 1350. Secondo la tradizione, una volta morti i genitori e donate ai poveri tutte le sue ricchezze, lasciò la Francia e venne in Italia, dove infuriavano pestilenze e guerre, con lo scopo di curare i pellegrini ammalati. A Piacenza, dove giunse nel luglio 1371, mentre assisteva gli ammalati di peste dell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme, si ammalò egli stesso. Tormentato da un dolorosissimo bubbone all’inguine, si ritrovò cacciato dagli altri ammalati, stanchi dei suoi lamenti. Trascinatosi fino a Sarmato (a 17 km dalla città), Rocco si riparò in una grotta ad aspettare la morte. Fu un cane che lo salvò. La bestiola, accortasi della sua presenza e della sua sofferenza, gli portò ogni giorno un pezzo di pane, fino alla sua guarigione. San Rocco una volta guarito, non tornò in Francia, ma riprese la sua attività a favore degli appestati per la quale ancora oggi è ricordato.

Sant'Antonio abate era un eremita che viveva nel deserto. La sua vita, che si svolse attorno all’anno 340, sotto Costantino imperatore, fu narrata da Anastasio. Viene raffigurato spesso con un maialino, che forse indica il demonio piegato e vinto. Non è chiaro il rapporto tra sant'Antonio abate e la peste, ma anche lui venne invocato, forse a causa delle numerose rinuncie e privazioni e della ben nota santità della sua vita (cfr. anche 5.2. Ignis sacer, Ergotismo e Fuoco di sant' Antonio).

C’erano altri santi protettori per tante altre malattie ma la cosa che più terrorizzava nel Medioevo, era la morte improvvisa (detta la "mala morte") perché non dava il tempo di confessarsi e così si rischiava l’inferno. 

La morte improvvisa, a quei tempi, era piuttosto frequente: guerre, sommosse, cadute da cavallo, da balconi, da impalcature, ecc. Il santo più invocato, in questi casi, era san Cristoforo: bastava guardare la sua immagine al mattino, appena svegli, e si poteva star tranquilli per tutto il giorno.

San Cristoforo era un gigante pagano («cananeo dell’altissima statura di dodici cubiti e di terribile aspetto») che aiutava ad attraversare un fiume pericoloso per i viaggiatori e per i pellegrini. Un giorno trasportò sulle spalle un bambino che diventava sempre più pesante man mano che il santo procedeva. Cristoforo si appoggiava a un tronco d’albero che rischiava di rompersi e riuscì a raggiungere l’altra sponda e solo allora riconobbe nel piccolo passeggero Gesù Bambino, che, come segno della propria divinità, trasformò il tronco d’albero in una palma da frutti. Il nome "Cristoforo" significa infatti "portatore di Cristo".

Anche san Cristoforo, come san Sebastiano, fu condannato al martirio delle frecce; però le frecce non lo colpivano e tornavano indietro, colpendo i persecutori. In seguito, San Cristoforo divenne il protettore dei viaggiatori in pericolo e la sua immagine era comune presso i valichi alpini. 


Bouts il giovane: San Cristoforo

Santo e martire, probabilmente palestinese, fu convertito al cristianesimo dal vescovo Antiocheno Babila e martirizzato per la fede sotto Decio nel 250. San Cristoforo è uno dei quattordici santi detti "ausiliatori" particolarmente invocati in occasione di gravi calamità naturali o per la protezione da disgrazie o pericoli specifici. Il patrocinio di San Cristoforo era particolarmente ricercato sotto la peste.

Fonte: Jacopo Da Varagine, Leggenda Aurea, Libreria Ed. Fiorentina, Firenze 1990.

Cos'è l'emolitina, la prima proteina extraterrestre



Un recente studio della Harvard University ha annunciato di averla scoperta nel meteorite Acfer 086, caduto in Algeria nel 1990

A livello del mare (o poco più) siamo tutti preoccupati a mantenere le distanze con una mascherina e a guardare in basso. Sopra le nostre teste si incrociano le traiettorie di milioni di asteroidi in orbita attorno alla terra (e non solo).

Gli asteroidi che colpiscono la superficie terrestre si chiamano meteoriti: state calmi e non svaligiate i supermercati. I meteoriti sono molto pochi perché la maggior parte degli asteroidi esplode o si polverizza nel passaggio attraverso l’atmosfera dando luce al fenomeno delle stelle cadenti. Noi esprimiamo desideri guardando dei sassolini che nella maggior parte dei casi si sono carbonizzati nel tentativo di attraversare l’atmosfera terrestre. Ok detta così fa star male anche me, ma vi prego di non fermarvi alle parole; insisto allora: anni e anni di desideri espressi guardando le stelle cadenti per poi ridursi a dei sassi che nell’attrito si infiammano? Scusate non è colpa mia se si chiamano anche “lacrime di San Lorenzo”. Ma la metafora di Gianni Morandi vale anche per gli oggetti inanimati: qualcuno ce la fa a toccare la terra, più o meno 5/6 meteoriti all’anno. Ogni meteorite che giunge sulla terra funziona come una piccola capsula del tempo. Guardare dentro quel piccolo volume roccioso è come guardare il primo episodio di una serie tv, forse la più affascinante di tutte: la serie tv sulla storia del nostro sistema solare che ha avuto inizio circa 4,5 miliardi di anni fa.

Oggi vi voglio parlare di Acfer 086 che – oltre ad un ottimo nome profilo, pensateci – è un meteorite di 173 grammi caduto in Algeria nel 1990. Un recente studio della Harvard University ha annunciato di aver scoperto una proteina nel meteorite caduto 30 anni fa. E se lo studio fosse confermato sarebbe la prima per un oggetto venuto – letteralmente – dallo spazio. Di natura extraterrestre la proteina è stata battezzata Hemolithin (tradotta in italiano con il termine “Emolitina”). Io l’avrei chiamata “Ufo-Proteina” ma va bene così, comunque è la prima proteina che sia mai stata scoperta all’interno di un meteorite.

Lo studio pubblicato di recente si basa su analisi fatte su campioni dell’ordine del micron (10-6m) di Acfer 086 attraverso uno spettrometro di massa di nuova generazione. Uno spettrometro di massa è la bilancia del mondo degli atomi. Vi basti sapere che – però – per essere “pesato” un campione di materiale deve essere in fase gassosa e ionizzato: oh mio dio cosa vorrà dire ionizzato? C’entra mica il coronavirus?

Ionizzato vuol dire che alle molecole del campione viene impartita una carica elettrica. Quindi il campione alla fine della catena di misura verrà distrutto, the end. La spettrometria di massa distrugge (ahimè) i campioni da analizzare ma fornisce moltissime informazioni: la massa molecolare, la formula chimica di composti non conosciuti, le concentrazioni di materia e molto altro.

Lo studio insiste sul fatto che la proteina extraterrestre non sia mai stata osservata prima. È una proteina composta da Litio, Ferro, Ossigeno certo - è emersa la presenza di glicina – tutto già noto: ma la sua configurazione non è strutturalmente riconducibile alle ben note proteine terrestri. Il fatto che manchi ancora la conferma ufficiale è il motivo per cui verranno effettuate nuove analisi per confermare o ribaltare il risultato annunciato in anteprima. La novità non si ferma qui. È risaputo (almeno dagli anni ’60) che i meteoriti che cadono sulla terra contengano composti organici (per esempio amminoacidi). Basandosi sul processo di formazione dell’Emolitina, gli studiosi ipotizzano che il meteorite sia addirittura antecedente alla formazione del sistema solare: stiamo parlando della nube interstellare da cui si sarebbe originato il nostro sole. Il meteorite Acfer 086 potrebbe essere stato un testimone oculare della primordiale sala parto stellare. E – dulcis in fundo – ci sarebbe un particolare ancora più interessante: da molti indizi la struttura della proteina (in particolare le sue estremità in ossido di ferro) permetterebbe di dividere la molecole dell’acqua nei suoi costituenti principali, idrogeno e ossigeno. Un processo che come sappiamo ha giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo della vita sul nostro pianeta.

Bolide nei cieli del Nord Italia. Gli astrofisici: “Occhio ai frammenti di meteorite”

QUEL BOLIDE CHE CADDE A GENNAIO NELLE ZONE PIU' COLPITE DAL COVID 19 E LA CORRELAZIONE TRA VIRUS E METEORITI. IL PERICOLO PUO' VENIRE DALLO SPAZIO. VA CON SE CHE LE INFORMAZIONI BIOLOGICHE PORTATE DA UN BOLIDE SULLA TERRA SE FINITE NELLE MANI SBAGLIATE DIVENTANO PANDEMIE....

Un frammento della meteora avvistata tra Lombardia, Liguria, Toscana ed Emilia potrebbe aver raggiunto il suolo nel comune di Disvetro. Le istruzioni degli scienziati: "Se trovate un sasso scuro e smussato, non lo toccate, fate foto e segnalatelo all'Inaf".



Gli astrofisici: “Occhio ai frammenti di meteorite”!



La lunga scia del bolide dellle 19:51 UT lasciata sul sensore della camera PRISMA di BEDONIA ITER04. In alto a sinistra nell'immagine è visibile la Luna.
Il Bolide delle 18:26 visto dalla camera PRISMA LOIANO ITER01 (zoom)

Qui i video dei bolidi caduti nel Nord Italia nel periodo 2017/2018: http://www.prisma.inaf.it/index.php/stazioni-prisma-immagine-corrente/ e qui la mappa delle meteore cadute negli ultimi 500 anni: https://roadtolarissa.com/meteors/


Qualche frammento di quel bolide che ha illuminato i cieli del Nord Italia, nella sera del 1 gennaio, potrebbe essere arrivato a terra. E allora bisogna provare a cercarlo. Gli astrofisici sanno dove: in Emilia, nei pressi del paesino di Disvetro, pochi chilometri a nord-ovest di Cavezzo, in provincia di Modena, tra Carpi e Mirandola. La meteora (quando è particolarmente brillante viene definito bolide) potrebbe essere diventata quindi un (o una) meteorite, dopo l’impatto col terreno. Ma se qualcuno si imbattesse in un piccolo sasso nero, dall’aspetto peculiare, differente dagli altri che si trovano lì attorno, dovrà usare alcune accortezze per consegnarlo intatto nelle mani di scienziati, che potrebbero studiarlo come fossile dell’antico Sistema Solare. E soprattutto non tenerlo per sé. L’avvistamento è avvenuto in gran parte del Nord Italia (Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria e Toscana), alle 19.30 ora italiana del primo giorno dell’anno, qualcosa si è incendiato entrando in atmosfera a grande velocità. È stato un evento abbastanza lungo da essere immortalato con foto e video diffuse sui social. E non poteva certo sfuggire alle telecamere del progetto Prisma, un rete nazionale che raccoglie decine tra osservatori astronomici (molti dell’Istituto nazionale di Astrofisica), università, planetari e appassionati. Otto dei loro strumenti hanno ripreso la fiammata, gli scienziati quindi hanno fatto un po' di calcoli per ricostruirne la traiettoria e sono riusciti a triangolare il luogo da cui questo misterioso oggetto è arrivato e dove potrebbe essere caduto.

"L'afelio, ossia il punto dell'orbita più distante dal Sole, si colloca nella regione interna della Fascia Principale degli asteroidi: quindi era un meteoroide di origine asteroidale, probabilmente di natura rocciosa” scrive Albino Carbognani, ricercatore Inaf dell’Osservatorio di Bologna, in un articolo sul sito del progetto Prisma. Gli astrofisici stimano che sia entrato in atmosfera a una velocità relativamente bassa, circa 12 chilometri al secondo, ma con un elevato angolo di caduta. Quindi ha cominciato a spezzarsi, disgregandosi in vari pezzetti, tra i 50 e i 30 chilometri di quota. La valutazione della sua massa è di diversi chilogrammi (per fare un raffronto, le 'normali' stelle cadenti misurano appena pochi grammi), dunque uno di questi pezzetti potrebbe trovarsi ora nel bel mezzo della Pianura Padana, più precisamente nel comune di Disvetro e "considerati i processi di frammentazione cui il meteoroide è andato soggetto, qualche pezzo potrebbe essere finito anche sulla congiungente fra Rovereto sul Secchia e Disvetro".

Come riconoscerlo. Non si sa ancora se ci sia davvero un meteorite, né quali possano essere le sue dimensioni. Quindi il condizionale è d’obbligo. Ma per riconoscerlo le indicazioni sono piuttosto semplici: si presenta come un "piccolo sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati", bruciato e levigato dall’intenso attrito generato quando è entrato dallo spazio in atmosfera. 

"Guardare ma non toccare". Per essere studiato, un meteorite deve essere raccolto e preservato, non contaminato, per esempio, dal contatto con la pelle o con l’alito. La raccomandazione degli esperti è dunque quella di fotografarlo, segnare con precisione il luogo del ritrovamento (anche con coordinate geografiche, magari con geotag della foto) e segnalarlo subito al progetto Prisma (prisma_po@inaf.it) dove gli scienziati valuteranno se si tratta effettivamente di un meteorite o un semplice sasso. Per raccoglierlo, usare un foglio di alluminio e un contenitore di vetro pulito.

Forse è #caduta una #meteorite in Emilia Romagna. La "mappa" indica come luogo di probabile caduta la frazione di #Disvetro, pochi km a nord-ovest di #Cavezzo (Modena). Se ne trovate alcuni frammenti, prima di raccoglierli seguite le istruzioni: https://t.co/ribQjxBOHJ #PRISMA pic.twitter.com/upVuEAYfUU— MEDIA INAF (@mediainaf) January 2, 2020



Considerata la sua provenienza, anche questo meteorite potrebbe contenere informazioni importanti sulla storia del nostro Sistema Solare. La fascia degli asteroidi, infatti, è costituito in gran parte da "pezzi di scarto" che non si sono aggregati in pianeti o non ne sono stati attratti: "Riuscire a raccoglierne anche un piccolo frammento vorrebbe dire poter studiare come era il Sistema Solare miliardi di anni fa, subito dopo la sua formazione. Ogni meteorite è il testimone di un'epoca remota, per questo motivo nessuna deve andare persa" conclude Carbognani, aggiungendo che tenerlo per sé non è utile a nessuno, infatti "le meteoriti non classificate sono prive di valore commerciale, quindi affinché il ritrovamento valga qualcosa il frammento deve prima essere analizzato e classificato dai ricercatori dell'Inaf o dell'Università: non tenete nel cassetto una sospetta meteorite!".



Pericolo alieni, le 10 malattie che vengono dallo spazio....

Notizie ricavate da un documento ufficiale del 1350 redatto da alcuni professori di medicina dell’Università di Parigi.

«La causa remota e prima di questa pestilenza è stata ed è tuttora in qualche costellazione celeste... Una congiunzione astrale è causa reale della mortifera corruzione dell’aria che ci circonda... Molti vapori corrotti, a causa di dette congiunzioni, si sono innalzati dalla terra e dal mare e sotto l’influenza dei venti meridionali caldi e umidi hanno corrotto l’aria. Per conseguenza, questa, così corrotta, penetrando necessariamente nei polmoni, dà luogo alla corruzione e alla putrefazione...». 



Una lista dei 10 virus e malattie che potrebbero essere arrivate dallo spazio: ecco alcuni pericoli molto spesso sulla bocca di tutti


Nel 2001 alcuni scienziati indiani hanno scoperto che nella stratosfera vi era la presenza di alcuni batteri, il che ha originato delle teorie riguardo alla possibilità che essi viaggiassero per lo spazio sotto forma di spore. Questa fantasiosa, ma non impossibile ipotesi, apre dei dubbi sulla probabilità che alcune malattie siano arrivate proprio dall’infinità cosmica.

Ma quali possono essere queste malattie? Innanzitutto ecco una lista contenente alcuni dei virus (e non solo) che potrebbero essere causati da un’affluenza esterna.

Salmonella, Pandoravirus e molto altro

Tra le tante modificazioni pericolose abbiamo la Salmonella mutante: nel 2006, lo Space Shuttle STS-115 ha ospitato un caso assolutamente inedito: batteri di salmonella animale nello spazio. Lo sviluppo del batterio ha seguito una linea totalmente inaspettata, con cambiamenti radicali; questo nuovo genere di Salmonella è stato molto più letale rispetto al suo omologo terrestre forse a causa della bassa gravità.

Poi c’è il Pandoravirus: è 10 volte più grande del virus normale ed è stato scoperto nel 2013 dai francesi. Le analisi mostrano che i Pandoravirus condividono solo il 6% del patrimonio genetico delle specie viventi terrestri. Pertanto, gli scienziati hanno considerato la possibilità che sia di origine extraterrestre. Tra le altre malattie abbiamo il Morgellons, spesso accomunato alla sindrome di Ekbom, psicosi che porta il malato a essere convinto di essere infestato da parassiti della pelle. Un prurito ingestibile che porta il paziente a sviluppare ferite infette e a graffiarsi continuamente; alcuni pensano sia causata da un meteorite caduto nello Utah nel 2004.

AIDS e SARS: l’universo contro di noi

I due ricercatori di astrofisica Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe Nalin hanno svelato i risultati del loro studio sulla composizione della polvere cosmica. Secondo loro, questa polvere è composta da microscopiche creature il cui arrivo sulla terra sarebbe causa di molte malattie conosciute. Questi organismi trarrebbero beneficio dalla pioggia o dalla neve per essere portati a terra: da qui il collegamento tra i raffreddori e l’umidità esterna. La stessa Chandra Wickramasinghe, docente presso il Centro di Astrobiologia della University of Buckingham, ha affermato che il virus dell’AIDS verrebbe dalle collisioni di una cometa con la Terra.

Un altro nome sulla lista è quello della sindrome respiratoria acuta o SARS, apparsa per la prima volta in Cina nel 2002, anche se una politica di contenimento ha limitato la sua espansione. Una piccola parte della comunità scientifica sospetta sia un virus proveniente dalla polvere dello spazio caduta vicino all’Himalaya.

Zika, Ebola e altri mali con origini poco chiare

Ci sono poi il virus Zika e l’Ebola: il primo è difficile da contenere per la sua capacità di cambiare rapidamente e assorbire DNA esterno (muterebbe in contatto con i geni extraterrestri importati), la seconda, purtroppo pericolo pubblico dal 2014, secondo la ricercatrice Ashley Dale sarebbe un virus caduto sulla terra in seguito al contatto di un meteorite sulla terra.

Infine, abbiamo l’influenza spagnola e il virus della mucca pazza, che potrebbero essersi originati con la partecipazione attiva di comete passate nelle nostre vicinanze: una per congelamento nell’atmosfera è poi passata sulla terra dopo un processo di anni, l’altra mostra somiglianze strutturali con i microorganismi presenti nella polvere spaziale. Un mistero in più da risolvere.



LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 28 Marzo 2020
Sabato della IV settimana di Quaresima

Gv 7,40-53) Il Cristo viene forse dalla Galilea? | manuroma86 IO E ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Flutti di morte mi hanno circondato,
mi hanno stretto dolori d’inferno;
nella mia angoscia ho invocato il Signore,
dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. (Sal 18,5-7)

Colletta
Signore onnipotente e misericordioso,
attira verso di te i nostri cuori,
poiché senza di te
non possiamo piacere a te, sommo bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ger 11,18-20)
Come agnello mansueto che viene portato al macello.


Dal libro del profeta Geremìa

Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».
Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 7)
Rit: Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,40-53)
Il Cristo viene forse dalla Galilea?


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù entra nella storia come segno di speranza, ma non sempre gli uomimi lo accolgono nella verità e nell'amore. Consapevoli delle nostre infedeltà e fiduciosi nella misericordia divina, preghiamo:
Perdonaci, Signore, e noi vivremo!

Padre, ci hai donato il tuo Unigenito perchè fossimo Chiesa: rendici uniti nella carità e testimoni credibili del tuo amore. Ti preghiamo:
Padre, hai inviato Gesù per dare inizio al tuo Regno fra gli uomini: aiutaci a rinnovare la faccia della terra. Ti preghiamo:
Padre, hai suscitato un Salvatore che sciogliesse tutte le nostre catene: fà che gli consentiamo di operare in profondità nella nostra vita. Ti preghiamo:
Padre, hai mandato il Messia perchè guidasse il tuo popolo sulle vie del diritto: insegnaci a vivere con gli altri con la virtù della misericordia. Ti preghiamo:
Padre, hai permesso che il tuo Agnello fosse immolato per la nostra salvezza: aiutaci ad accorrere con generosità dove c'è una vita da salvare. Ti preghiamo:
Per le vittime dell'arroganza.
Per il dialogo con chi è alla ricerca della verità.

O Dio di clemenza, aiuta i tuoi fedeli nel cammino quaresimale. Rinnovati dall'amore di Cristo, per noi crocifisso e risorto, ti riconosciamo come Padre d'immensa bontà e ti rendiamo grazie a nome di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Dio, quest’offerta di riconciliazione,
e con la forza del tuo amore
piega a te, anche se ribelli, le nostre volontà.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...


Antifona di comunione
Siamo stati riscattati a prezzo del sangue prezioso di Cristo,
Agnello senza difetti e senza macchia. (1Pt 1,19)


Preghiera dopo la comunione
Padre misericordioso,
il tuo Spirito operante in questo sacramento
ci liberi dal male e ci renda degni della tua benevolenza.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù prese su di sé le sorti del profeta rifiutato e quelle di tutti gli esclusi e gli abbandonati. Egli ha preso su di sé le sorti delle nazioni perseguitate per aver combattuto per la libertà, le sorti dei militanti condannati per la loro fede, sia che essi siano perseguitati da un potere laico ateo, sia dai seguaci di un’altra confessione. Il Vangelo di oggi ci mostra le poche persone che hanno tentato di difendere Gesù. Le guardie del tempio non hanno voluto arrestarlo, e Nicodemo l’ha timidamente sostenuto, argomentando che non si può condannare qualcuno senza aver prima ascoltato il suo difensore. Nel mondo di oggi, anche noi cerchiamo timidamente di prendere le difese di quelli che sono ingiustamente perseguitati. A volte è l’esercito che rifiuta di sparare sui civili, come è successo di recente nei paesi baltici. A volte è nell’arena internazionale che viene negato - assai timidamente - ad una grande potenza il diritto di opprimere un popolo. Il dramma del giudizio subito da Cristo, seguito dal suo arresto e dalla sua crocifissione, come riporta il Vangelo di oggi, perdura ancora nella storia umana. Ogni uomo ha, in questo dramma, un certo ruolo, analogo ai ruoli evocati nel Vangelo. Gesù è venuto da Dio per vincere il male per mezzo dell’amore. La sua vittoria si è compiuta sulla croce.
La sua vittoria non cessa di compiersi in noi, passando per la croce. Dobbiamo osservare la scena del mondo attuale alla luce del processo a Gesù e del dibattito suscitato dalla sua persona, quando viveva e compiva la sua missione in Palestina. Siamo capaci di percepire Gesù e il suo insegnamento nella Chiesa? Non rifiutiamo davvero nessuno, e non giudichiamo nessuno ingiustamente? Siamo capaci di vedere Gesù nei poveri e nelle vittime della terra? Chi è ognuno di noi oggi nel dramma dei profeti contemporanei rifiutati, e nel dramma odierno di Gesù Cristo e del suo Vangelo? Gesù? Nicodemo? Le guardie del tempio?

venerdì 27 marzo 2020

LE VERITA' DI KAREN HUDES SU CHI CONTROLLA VERAMENTE IL MONDO: ILLUMINATI, GESUITI, CARTELLO BANCARIO, SISTEMI CORROTTI DI POTERE. E SAPETE PERCHE' TENGONO LE CHIESE CHIUSE? RIVELAZIONI ESCLUSIVE!

LE SPECIE NON TERRESTRI PIU' PERICOLOSE SI TROVANO AI VERTICI DEL POTERE....

LORO SONO QUI E CONTROLLANO TUTTO
Image

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 27 Marzo 2020

Venerdì della IV settimana di Quaresima

Buon giorno, oggi venerdì 27 la Chiesa... - Congregazione SS ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola 

Antifona d'ingresso
Salvami, o Dio, per il tuo nome, 
e nella tua potenza rendimi giustizia. 
Ascolta, o Dio, la mia preghiera, 
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. (Sal 54,3-4) 

Colletta
Padre santo, che nei tuoi sacramenti 
hai posto il rimedio alla nostra debolezza, 
fa’ che accogliamo con gioia i frutti della redenzione 
e li manifestiamo nel rinnovamento della vita. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Sap 2,1.12-22)
Condanniamolo a una morte infame.

Dal libro della Sapienza

Dicono [gli empi] fra loro sragionando:
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
ci è insopportabile solo al vederlo,
perché la sua vita non è come quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
la loro malizia li ha accecati.
Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
non sperano ricompensa per la rettitudine
né credono a un premio per una vita irreprensibile.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato. 

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore. 

Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. 

Canto al Vangelo (Mt 4,4b) 
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio! 

VANGELO (Gv 7,1-2.10.25-30
Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». 
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Avvicinandosi la sua ora, Gesù dà testimonianza al Padre. Con lui, giusto perseguitato, servo sofferente e solidale con noi fino alla fine, ci rivolgiamo al Padre dicendo: 
Fà che rimaniamo in te, Signore! 

Dona alla tua Chiesa il coraggio di scegliere Gesù Cristo, il Signore ieri, oggi e sempre. Ti preghiamo: 
Provvedi il tuo popolo di profeti e pastori, perchè compia un buon cammino sulla strada del Regno. Ti preghiamo: 
Assisti gli innocenti perseguitati e quelli che sono bisognosi di redenzione e di speranza. Ti preghiamo: 
Toglici dal cuore l'aggressività e il rancore verso chi ci turba con la sua diversità. Ti preghiamo; 
Donaci uno sguardo sincero quando esaminiamo i nostri sentimenti, le abitudini e le scelte di vita. Ti preghiamo: 
Per quanti patiscono violenza fisica e psichica. 
Per le minoranze che devono difendere i loro valori. 

O Signore, che ci hai redenti nel sangue del Figlio, custodisci nella prova, perchè rimaniamo miti e fiduciosi come l'Agnello cui dobbiamo la nostra salvezza. Egli vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
La potenza di questo sacrificio 
ci liberi, Signore, dal peccato 
e ci faccia giungere più puri alle feste pasquali, 
principio della nostra salvezza. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO DI QUARESIMA IV 
I frutti del digiuno 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, 
Dio onnipotente ed eterno. 
Con il digiuno quaresimale 
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, 
infondi la forza e doni il premio, 
per Cristo nostro Signore. 
Per questo mistero si allietano gli angeli 
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto. 
Al loro canto concedi, o Signore, 
che si uniscano le nostre umili voci 
nell’inno di lode: Santo... 

Antifona di comunione
In Cristo abbiamo la redenzione 
mediante il suo sangue, 
la remissione dei peccati 
secondo la ricchezza della sua grazia. (Ef 1,7) 

Preghiera dopo la comunione
O Padre, questo sacramento 
che segna per noi il passaggio 
dall’antica alla nuova alleanza, 
ci spogli dell’uomo vecchio 
e ci rivesta del Cristo nella giustizia e nella santità. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Il Vangelo di oggi ci presenta il dramma di Gesù abbandonato dai capi della sua nazione. Gesù deve nascondersi, e il popolo non sa cosa pensare di lui, perché i capi religiosi della nazione non credono nella sua dignità di Messia. I farisei non credono in Gesù, perché lo giudicano secondo i principi formali del sabato e delle abluzioni rituali, e non penetrano in profondità nel suo insegnamento. I sacerdoti rifiutano Gesù per motivi politici. Che cosa ne è di lui oggi, fra di noi? Le parole di Gesù che attestano la sua identità ed invitano a credere, non si scontrano oggi nel nostro mondo con simili difficoltà di credibilità? 
Quali sono le cause della debolezza della nostra fede? Sicuramente le forme attuali di pensiero sembrano diverse da quelle del tempo di Gesù, e non si tratta sempre di formalismo religioso. È a volte scientifico, a volte legato ai costumi. Anche le considerazioni politiche si formano in modo diverso pur essendo comunque essenziali. I marxisti non sono i soli ad aver rifiutato la fede nel nome di una teoria politica. Le società del consumo, nella corsa al benessere materiale, fanno in pratica la stessa cosa, anche se non la teorizzano. E noi, siamo capaci di credere in modo da assumere la responsabilità del dramma di Gesù e, con lui, di esporci al rifiuto, al giudizio degli altri, o ancora di lasciarci implicare in qualche conflitto con chi ci sta intorno? Si può trattare semplicemente di un conflitto all’interno della Chiesa a motivo del formalismo morale, o un conflitto all’interno di una società laica nella difesa del bene, del prossimo e dei suoi diritti alla vita e a una giustizia equa. Che cosa abbiamo fatto per introdurre nella vita sociale e politica dei nostri paesi, che conoscono il Vangelo da secoli, i principi dell’amore del prossimo? Non meritiamo forse il rimprovero di Gesù, perché non osserviamo la legge divina, perché uccidiamo e nuociamo agli altri?

giovedì 26 marzo 2020

Il coronavirus potrebbe essere una "chimera" di due virus diversi, suggerisce analisi

main article image

In pochissimo tempo, abbiamo imparato molto sul COVID-19. Il numero di articoli scientifici su questo argomento è continuamente in aumento, ma ci sono ancora molte dubbi per quanto riguarda le sue origini. In quali specie animali è sbucato fuori la prima volta il virus? Un pipistrello, un pangolino o altro? Da dove proviene? La risposta è incerta.

Le prime 41 persone ricoverate in ospedale hanno raccontato di aver attraversato un mercato situato nel cuore della città di Wuhan, nella provincia di Hubei. Tuttavia, secondo uno studio, il primo caso umano identificato non ha frequentato questo mercato. Invece, una stima della datazione molecolare basata sulle sequenze genomiche SARS-CoV-2 indica un'origine a novembre; ciò solleva interrogativi sul legame tra questa epidemia e la fauna selvatica.

Il genoma SARS-CoV-2 è stato rapidamente sequenziato dai ricercatori cinesi: si tratta di una molecola di RNA di circa 30.000 basi contenenti 15 geni (per confronto, il nostro genoma ha circa 3 miliardi di basi e contiene circa 30.000 geni). Analisi genomiche comparative hanno dimostrato che la SARS-CoV-2 appartiene al gruppo dei Betacoronavirus, molto vicino al SARS-CoV, responsabile di un'epidemia di polmonite acuta del 2002.

È noto che i pipistrelli del genere Rhinolophus costituivano il serbatoio di questo virus e che un piccolo carnivoro, la civetta delle palme mascherata (Paguma larvata), potrebbe essere stato l'ospite intermedio tra i pipistrelli e i primi casi umani. Il 7 febbraio 2020 gli scienziati hanno confermato che un virus ancora più vicino alla SARS-CoV-2 era stato scoperto nel pangolino.

Si è finalmente scoperto il mezzo di veicolazione del virus? No. Recentemente, uno studio (ancora in esame) ha mostrato che il genoma del coronavirus isolato dal pangolino malese (manis javanica) è meno simile alla SARS-Cov-2, con solo il 90% della concordanza genomica. Solo una regione specifica della proteina S, quella che consente al virus di entrare nelle cellule umane, è simile al 99% a quella del nuovo coronavirus.

Al contrario, il virus RaTG13 isolato dal pipistrello è altamente divergente da questa regione specifica (solo il 77% della somiglianza). Ciò significa che il coronavirus isolato dal pangolino è in grado di entrare nelle cellule umane, mentre quello isolato dal pipistrello no. Questi confronti genomici suggeriscono che il virus SARS-Cov-2 sia il risultato di una ricombinazione tra due diversi virus, uno vicino al RaTG13 e l'altro più vicino a quello del pangolino. In poche parole, una chimera tra due virus preesistenti.

Questo meccanismo di ricombinazione era già stato descritto nei coronavirus, in particolare per spiegare l'origine della SARS-CoV. Perché si verifichi la ricombinazione, inoltre, i due virus divergenti devono aver infettato contemporaneamente lo stesso organismo. Resta ancora una domanda senza risposta: in quale organismo è avvenuta questa ricombinazione?


Ricordate la Sars, la Suina, l'Aviaria? Ecco che fine hanno fatto

QUANDO PENSAVAMO DI ESSERCI LASCIATI IL PEGGIO ALLE SPALLE. MAI ABBASSARE LA GUARDIA....

Debellate o domate. Le grandi emergenze sanitarie che hanno allarmato il mondo sono ricordi sbiaditi. Hanno mietuto vittime ma meno di un'influenza di stagione

Il morbo della mucca pazza è stato debellato, il virus della Suina è stato domato dal vaccino antinfluenzale stagionale, l'Aviaria resta un grave problema veterinario ma non è più pericoloso per l'uomo. Le grandi emergenze sanitarie sembrano dei ricordi sbiaditi e soppiantati dalla new-entry che sconvolge il mondo: l'Ebola. Ma sembra un copione già visto: prima i casi striscianti di malati, poi qualche morto ed ecco sale la febbre di una possibile pandemia. Così scatta il piano di emergenza planetario e l'Oms dichiara la guerra totale a questo o quel virus che potrebbe decimare la terra. Con tutte le ricadute economiche che questo comporta: milioni di dosi vaccinali poi buttati al macero, sistemi di sicurezza estremi, controlli serrati dove non ce ne sarebbe bisogno, miliardi di euro o dollari in fumo, psicosi generalizzata. E alla fine, vere e proprie pandemie non se ne sono ancora viste. Per ogni virus accertato i morti ci sono stati, certo, ma sempre meno di quanti ne miete ogni anno una banale influenza stagionale. In Italia, per esempio, quest'anno – stagione tranquilla -si prevedono circa 4 milioni di casi di influenza e si stimano 6-7000 morti: il doppio di quanti ne ha fatti Ebola in tutta l'Africa. E di molti altri virus «letali» diventati ormai un ricordo.

MUCCA PAZZA

Diagnosticata per la prima volta nel Regno Unito, il morbo della mucca pazza (Bse), ha segnato profondamente la filiera alimentare e nel 2001 ha sterminato gli allevamenti bovini d'Europa. I tecnici allora predissero migliaia di morti perché l'agente infettivo, il prione, poteva colpire l'uomo con la cosiddetta variante della Creutzfeldt Jakob, malattia degenerativa neurologica. Alla fine il bilancio è stato di 163 morti. Ora la bistecca con l'osso non è più un sogno dei carnivori e della Bse non c'è più traccia.

SARS

Nel 2002 è arrivata la Sars. La polmonite asiatica che ha monopolizzato i tg di tutto il mondo. In Italia la paura fu ingigantita dalla morte di Carlo Urbani, il virologo che aveva scoperto il virus e ne era rimasto contagiato pochi mesi prima. Alla fine la Sars ha colpito soltanto il Sudest asiatico e il Canada, registrando 8 mila casi di contagio e 880 morti. Del suo passaggio resta solo una ricca rendita dei produttori di mascherine. Della Sars oggi non c'è più traccia: il virus è tornato nel suo habitat naturale perché ha perso le caratteristiche aggressive.

AVIARIA

Appena tre anni dopo però l'allarme ritorna in tutto il mondo, con il nome tecnico di H5N1. L'influenza aviaria, la febbre dei polli, era pronta a irrompere in tutto il pianeta e a fare, secondo l'Oms «almeno un milione di morti». In realtà i decessi si sono fermati a 369 a dispetto degli esperti che l'avevano paragonata alla Spagnola, del 1918, o all'Asiatica del '57-'58. Nel frattempo, solo in Italia sono state stoccate 40 milioni di dosi di antivirali mentre gli Usa hanno acquistato 192 milioni di dollari di Tamiflu. L'Aviaria, però, rimane tuttora un grosso problema di carattere veterinario e nessuno esclude che il virus, presente in modo ancora così massiccio negli animali, possa trasmettersi all'uomo e diventare così altamente infettivo.

SUINA

Il Virus H1N1, per l'Oms doveva scatenare la prima pandemia del ventunesimo secolo. È scoppiato nel 2009 con i primi focolai in Messico e ha causato circa 18mila morti accertate e ha contagiato 482mila persone. Ma non c'è stato nulla di drammatico se non i 229 milioni di dosi di vaccini negli Usa mandati al macero. Del resto, il numero delle vittime è risibile rispetto a quelle che miete l'influenza invernale, che ogni anno uccide tra 250mila e 500 mila persone nel mondo. Il virus H1N1 ora è stato inglobato nel normale vaccino antinfluenzale e non fa più paura a nessuno.