giovedì 20 febbraio 2020

Oltre lo smog, quei disastri ambientali dimenticati

Oltre lo smog, quei disastri ambientali dimenticati


LO SMANTELLAMENTO DELLE CENTRALI NUCLEARI IN ITALIA E' ANCORA IN ATTO ALMENO FINO AL 2025-26, MA IL DANNO BIOLOGICO DELLE MALFORMAZIONI DEGLI ANIMALI E DELLE MALATTIE E' UN FATTO ORMAI IRRIMEDIABILE....

Erano le sette di sera in un giorno di metà ottobre di quattro anni fa, quando ricevetti una telefonata da Clara. Subito dopo aver alzato la cornetta mi resi conto che quella sarebbe stata una chiamata che difficilmente avrei dimenticato. “Sono andata al supermercato ed ho comprato dei loti”- mi disse. “E allora?- risposi. “Li ho buttati subito”- replicò veloce. 

Di primo acchito non riuscii a capire cosa volesse dire con quella frase, ma tutto mi fu più chiaro quando esclamò: “Vengono da Sessa Aurunca”. Sessa Aurunca è una città della provincia di Caserta dove sorse (e sorge) ancora una centrale nucleare (ormai dismessa). A quel tempo stavo già lavorando ad un’inchiesta che avrebbe indagato poi sulla percezione del rischio nucleare degli abitanti del comune casertano. Fu in quel periodo che feci vedere a Clara foto di animali nati malformati a causa del malfunzionamento del reattore. Avevo condiviso con lei documenti ed opinioni. Fu per questo che si impressionò della provenienza di quei loti, che in realtà non avevano nessun tipo di problema (se non quello di essere un frutto che a me nemmeno piace). Si impressionò Clara perché sapeva che si era consumato in quel territorio un disastro ambientale. Un disastro da molti e per molto tempo taciuto o dimenticato.

In un’intervista di qualche anno fa ad un ex dipendente di un’altra centrale nucleare, quella di Borgo Sabotino (LT), questo mi raccontò che durante i trent’anni di lavoro nell’impianto, dal 1975 al 2005, ricevette dai reparti direzionali, ordini illegali e pericolosi per la salute: “Mi si chiedeva di lavare i coffins a mano (contenitori di uranio, n.d.a.) poiché smaltire i residui come da regolamento -cioè facendo lavorare i residui per un riuso degli stessi- sarebbe costato all’azienda tempo e denaro. Mi sono rifiutato sempre, ma altri miei colleghi –forse per farsi belli con i capi- l’hanno fatto”. Aggiunse poi: “Soprattutto quando facevo il turno di notte e rimanevo isolato, qualcuno veniva a bussarti alle spalle e ti chiedeva di andare a smaltire materiale nelle fogne”. “Fu dimostrato anche dall‟ARPA: i residui pericolosi venivano buttati là dentro e finivano in mare”.

Ma fu proprio sul finire dell‟intervista che l’ex dipendente di Borgo Sabotino mi rivelò un altro particolare molto interessante: “Per un po’ -disse- durante i miei ultimi anni di lavoro ho prestato servizio anche a Sessa Aurunca, alla centrale del Garigliano. Mi occupavo di risorse umane. Ebbene, durante la mia permanenza in quella centrale, lì a Sessa, cambiò uno dei responsabili di settore, il quale -non so per quale motivo, forse era impazzito (?)- mi commissionò la distruzione dei dati relativi agli ex dipendenti della centrale. Ogni operaio aveva infatti una cartella, una scheda insomma dove erano inseriti che so, documenti, certificati medici, eventuali note su assimilazione di radiazioni superiori alla norma. Ebbene, è andato tutto distrutto. Le ho distrutte io le schede, col tagliacarte”.


A Sessa Aurunca, il cantiere dei lavori fu inaugurato nel 1959 con l’obiettivo di ultimarli entro il 2 dicembre 1962. Termine questo che non fu rispettato perché le frequenti piene del fiume Garigliano costrinsero gli operai a lavorare fino al 1964, anno in cui la centrale entrò in funzione, pur non avendo alcuna licenza di esercizio. Fu solo nel 1967 che ottenne il permesso, perciò durante i suoi primi tre anni di attività la centrale era stata abusiva.

Durante la breve vita del reattore, si registrarono diversi incidenti. Una descrizione dettagliata è stata fatta dall’ormai scomparso avvocato Carlo Marcantonio Tibaldi, voce e leader indiscusso della contestazione antinuclearista di Sessa Aurunca. Nel dicembre 1976 l’acqua del Garigliano, in fase di piena, penetrò nel locale sotterraneo della centrale, dove erano “stoccate” le scorie radioattive e, ritirandosi, si trascinò dietro nel letto del fiume, nella campagna e fino al mare, più di un milione di litri di acqua contaminata dai radionuclidi presenti nel reattore. Incidente analogo avvenne nel novembre 1979 con il Garigliano in piena che invase letteralmente l’impianto. In quell’occasione i dipendenti della centrale per mettersi in salvo furono tratti all’esterno dai mezzi anfibi dei Vigili del Fuoco di Latina, giacché il gommone inviato loro dai Vigili di Caserta, appena messo in acqua colò misteriosamente a picco.

Secondo quanto riportato dal rapporto CNEN del 22/11/1980, l’acqua del Garigliano aveva invaso la centrale portando con sè “essenzialmente Cesio 137”. Ma oltre alle inondazioni, si verificarono incidenti tecnici nell’arco degli anni che vanno dal ’64 all’80. Incidenti che furono negati dal comune di Sessa Aurunca.

Difficile quantificare i danni, vista la mancanza del registro tumori che le istituzioni promettono da anni, ma che –a campagna elettorale finita- non hanno mai realizzato. Da quanto riferito da Tibaldi però, l’incidenza dei tumori sulle persone decedute nell’area della centrale tra il 1972 ed il 1978, sarebbe stata del 44%. 

Inoltre tra il 1971 ed il 1980 risulta che nell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia (LT), ospedale che serviva una vasta area compresa tra i comuni di Formia, Minturno, Sessa Aurunca, Roccamonfina, Castelforte e SS.Cosma e Damiano, siano nati 15.771 bambini, tra i quali sono stati registrati 90 casi di malformazione genetiche. Malformazioni che hanno colpito anche gli animali: pulcini a tre zampe, agnelli senza muso e maiali con le zanne. L‘impianto del Garigliano è gestito dalla Sogin, un’azienda che si occupa di smaltire la centrale entro il 2025. Le associazioni ambientaliste si battono per ottenere chiarezza perché la gente continua ad ammalarsi. Continua a morire.

Di casi simili in Italia ce ne sono stati diversi e l’emergenza smog di queste settimane non è altro che la punta di un iceberg molto più profondo, molto più nascosto, fatto di errori umani, negligenze e profitto ottenuto sulla pelle dei cittadini. Si pensi alla Valle del Sacco. Basta risalire un centinaio di chilometri da Sessa Aurunca per ritrovarsi in provincia di Frosinone. Da lì si estende fino a Roma un un territorio che vide popolarsi di industrie di ogni tipo, da quelle belliche (in un primo tempo) a quelle per la produzione di cemento e prodotti chimici (negli anni più recenti). In mancanza di una regolamentazione legislativa le acque del fiume che scorre nella Valle, il Sacco per l’appunto, ha per anni fagocitato sostanze tossiche e rifiuti pericolosi. Solo negli ultimi tempi ci si sta rendendo conto della catastrofe generata, e malgrado tremila ettari di terreno siano stati posti ad osservazione e a riqualificazione, il processo di smaltimento durerà ancora per decenni.


Ricordo l’intervista ad una signora del posto. Si chiamava Vincenza, viveva a Ceccano (FR). Andai a trovarla perché sapevo che aveva perso quasi tutti i suoi parenti a causa dell’inquinamento. Vincenza lo vedeva scorrere a 500 metri dal portone di casa sua il Sacco e per anni ne ha respirato l’essenza sotto forma di nebbia che la mattina -mi raccontava- “si alza fittissima”.

Vincenza mi parlò di una storia lunga 30 anni. Era il 1980 quando per un tumore alla lingua perdeva il marito. Due anni più tardi sempre per un tumore, alla tiroide stavolta, perdeva la suocera, e nello stesso anno la cognata per un tumore al cervello. “Ricordo che una mattina mio marito mi fece vedere una bolla sotto la lingua, che dal centro si faceva largo a forma di ragnatela. Niente ha potuto salvarlo”. Negli anni ’80 la roba coltivata con l’acqua del fiume veniva mangiata. Si pescavano i pesci e si cucinavano. A volte ci si beveva pure dal fiume Sacco. Nessuno sapeva quanto fosse pericoloso. Nessuno aveva motivo di sospettare niente. 

Come nessuno sospettò niente a Seveso (MI) nel 1976, quando nello stabilimento dell’ICMESA, un’avaria causò la dispersione di una massiccia formazione di diossina. La popolazione dei comuni colpiti venne però informata della gravità dell’evento solamente otto giorni dopo la fuoriuscita della nube.

Si avvertì -questo raccontano i testimoni- un odore acre e infiammazioni agli occhi. Per fortuna non vi furono morti, ma circa 240 persone vennero colpite da cloracne, una dermatosi provocata dall’esposizione al cloro e ai suoi derivati, che crea lesioni e problemi alla pelle. Quanto agli effetti sulla salute generale, essi sono ancora oggi oggetto di studi. I vegetali investiti dalla nube morirono a causa dell’alto potere diserbante della diossina, mentre migliaia di animali contaminati dovettero essere abbattuti. Nonostante l’aborto fosse proibito, fu comunque reso legale ai fini terapeutici per le donne del posto che ne fecero richiesta.


L’incidente di Seveso viene ricordato anche per la scandalosa negligenza delle autorità. È chiaro che se si fossero prese misure precauzionali preventive o quantomeno provvedimenti celeri e trasparenti post incidente, molti danni alle persone sarebbero stati evitati.

La storia dei disastri ambientali in Italia è lunga, ed è frutto dell’inesperienza da un lato e di una commistione tra denaro, politica e mafie locali dall’altro. Si pensi alle navi cariche di rifiuti tossici fatte affondare a largo della Somalia o -per rimanere in territorio italiano- a largo delle coste calabresi per mano delle organizzazioni criminali. Oppure si pensi alle rivelazioni fatte da Carmine Schiavone, il pentito dei Casalesi (deceduto quest’anno), che denunciò l’interramento dei rifiuti nel casertano e nel basso Lazio che “nel giro di venti anni ucciderà tutti”.

Uccisi, come i morti del Monferrato dall’amianto, la cui produzione iniziò nel 1906 e continuò per 80 anni. Le vittime furono circa 2000.

Uccisi come a Porto Marghera, dove per decenni le industrie chimiche della zona hanno riversato idrocarburi clorurati e metalli pesanti nella laguna, causando aumenti esponenziali di tumori nella popolazione.

Uccisi dopo lunghe malattie e intossicazioni a Cogoleto, dove la Stoppani, avrebbe riversato 92.000 m3 di fanghi tossici stoccati nella discarica di Pian di Masino, con rilascio di metalli pesanti in quantità elevatissime e concentrazioni di cromo esavalente nelle acque di falda 64.000 volte superiore al limite.

Spesso i colpevoli di questi incidenti non hanno pagato, nemmeno con un giorno di carcere. E fino a quando nemmeno la giustizia della legge (che è poca cosa a confronto con le morti causate) riuscirà a fare il suo dovere, noi continueremo ad assistere al ripetersi della storia e ad ammalarci, o per precauzioni iperboliche, ma giustificabili, proseguiremo a buttare loti dalla dubbia provenienza appena comprati.

mercoledì 19 febbraio 2020

STORIE DIMENTICATE DI ORDINARIA DISPERAZIONE

Terremoto, c'è chi vive ancora nei container di lamiera





TRA CALAMITA' NATURALI E AMPIE SACCHE DI POVERTA' SONO TANTI GLI ITALIANI CHE DA ANNI SONO COSTRETTI A VIVERE IN CONDIZIONI DISUMANE COMPLETAMENTE IGNORATI DALLA POLITICA, CHE SI FA VIVA SOLO PER LA CACCIA AI CONSENSI ELETTORALI. LA POLITICA CHE IGNORA QUESTE SITUAZIONI ENDEMICHE CONTINUA AD ACCOGLIERE DISPERATI STRANIERI FINO AD INNESCARE UNA PERICOLOSA BOMBA SOCIALE....




"A Ussita, in provincia di Macerata, ci sono ancora i Mapre, modulo abitativo provvisorio rurale di emergenza, come a Mosul in Iraq nei campi profughi". Maria Teresa Nori segretario regionale delle Marche di Federcontribuenti, ha portato la vicenda di Silvia Bonomi, allevatrice e titolare della 'Sopravissana dei Sibillini'. Silvia è una delle imprenditrici agricole più attive nel territorio: è rimasta per preservare un tipo di razza ovina, invidiata in tutto il mondo, la Sopravvissana. Questa donna con il suo compagno e la sua mamma costrette a vivere in quattro pareti di lamiera alimentate totalmente ad energia elettrica. Questa non è Italia". 
"È passato un altro inverno nei Mapre - spiega una nota diffusa dall'associazione Federcontribuenti nella quale si riporta la denuncia di Nori - le strutture assegnate in alternativa alle Sae (Soluzioni Abitative di Emergenza) alle famiglie di allevatori del Centro Italia terremotato del 2016. Tre anni trascorsi in un container, nelle zone montane terremotate, non sono il massimo", ha raccontato Nori. Ad Ussita, ha spiegato ancora, "Silvia Bonomi, dopo l'episodio risalente allo scorso dicembre, in cui lei e la sua famiglia rimasero 17 ore senza energia elettrica, unico mezzo di riscaldamento consentito in queste strutture, era riuscita, dopo una denuncia mediatica forte, a conoscere l'iter regolare per poter richiedere la sostituzione del modulo Mapre con un modulo in altro materiale, qualora fosse riuscita ad ottenerlo in donazione". 

Burocrazia lumaca, 4 mesi per le utenze 

"Il miracolo, ora, sembra arrivato: qualcuno si è fatto avanti - ha fatto presente Nori - mostrando la disponibilità a voler aiutare questa famiglia, consentendole di passare i lunghi anni in attesa della ricostruzione in una struttura di legno, adeguata alle temperature e salubre dal punto di vista abitativo. La paura, ora però, è che inizi una lunga sequenza di rimpalli tra autorizzazioni e permessi, la stessa che ha subito la ragazza per la delocalizzazione della propria azienda agricola e che non le ha permesso, nonostante la stalla fosse terminata a dicembre 2018, di potervi riparare gli animali, perché la richiesta di fornitura delle utenze ha trovato riscontro solo ad Aprile 2019, quattro mesi dopo, in primavera". 
"Una umiliazione dietro l'altra, una difficoltà dopo l'altra. Solo chi vive all'interno di queste scatole di lamiera può capire sulla loro pelle cosa si tratta in cui la condensa e le muffe la fanno da padrone. Poi le istituzioni arrivano in elicottero e dicono: 'tutto a posto'. Troppo facile. L'emergenza non finirà mai". 
"Ci sono miliardi a disposizione per la ricostruzione - ha continuato Maria Teresa Nori - e nessuno fa nulla. Abbiamo un commissario di governo e un sottosegretario di governo che giocano a ping pong a distanza tra i loro uffici". 
Intanto i terremotati del Centro Italia sono pronti a tornare a Roma a manifestare in piazza il prossimo sabato 18 maggio. "Siamo stanchi di passerelle e selfie" spiega Francesco Pastorella del coordinamento dei comitati. 
"La ricostruzione è inesistente, il modello è imploso su se stesso perchè inadatto. Da 2 anni e mezzo chi aveva un lavoro non lo ha più. Migliaia di posti di lavoro, aziende artigiane, agricole, commercianti, costretti a chiudere con pochissime possibilità di riaprire". 
"Non abbiamo bisogno di grandi opere inutili ma di un aiuto concreto a ricostruire e rigenerare la bellezza dei nostri luoghi e la ricchezza che ne deriva per l'italia intera conclude Pastorella. Siamo stanchi di un Governo assente che promette e non mantiene e lascia al proprio destino un territorio cosi vasto dell'Italia centrale tra Marche-Umbria-Lazio-Abruzzo". 


IL CASO VERGOGNOSO DI FOGGIA

Foggia – Famiglie foggiane costrette a vivere da 14 anni in freddi container, tra blatte e muffa: Le Iene arrivano a Foggia per raccontare il dramma delle 45 famiglie di via San Severo. 
L’inviato del noto programma di Italia Uno, Alessandro Di Sarno, è arrivato nel capoluogo dauno per documentare la difficile situazione in cui versano numerose famiglie foggiane. L’umidità rende impossibile vivere in questi container, gli elettrodomestici si rompono e in queste condizioni la salute dei bambini è quella che ne risente di più. 


Blatte, topi e altri animali rendono un vero e proprio inferno queste “abitazioni” nella periferia di Foggia. “E’ il nostro rifugio anche se abbiamo avuto una vera e propria invasione di blatte”, dice con la voce tremante Michela, una donna intervistata dall’inviato. 
Le condizioni in cui vivono i foggiani sono disastrose e, infatti, l’Asl di Foggia ha certificato che l’abitabilità dei container, già nel 2015, non era idonea. “Non ci ascolta nessuno”, urla una donna in lacrime. 
Vedere queste immagini fa davvero tanto male, arriva come un pugno allo stomaco. Nel 2019 è davvero sconcertante vedere in quali condizioni versino queste abitazioni di fortuna nella quali i foggiani sono costretti a vivere da tantissimi anni, troppi. 
“Emiliano non ha avuto nemmeno il garbo di guardare in faccia i miei concittadini”, ha detto il sindaco di Foggia Franco Landella rispondendo all’inviato de Le Iene, coinvolgendo il presidente della Puglia Michele Emiliano. “Noi possiamo fare molte cose ma con la collaborazione del sindaco di Foggia”, ha risposto il presidente della Puglia. 
L’incontro tra Emiliano e Landella, alla presenza de Le Iene, è stato molto agitato all’insegna di urla e scambi di opinioni ma è finito con una calorosa stretta di mano e la promessa di rivedersi in Prefettura per stabilire i termini ultimi per garantire alloggi dignitosi alle famiglie di via San Severo. 
I due si sono incontrati a Foggia, come concordato, giorni fa, nel palazzo della Prefettura. Dopo diverse ore di confronto ecco il risultato: per le famiglie più bisognose la soluzione sarà tempestiva. “L’emergenza abitativa è molto forte a Foggia e finalmente la procedura è iniziata”, esclama Emiliano. 
Finalmente le famiglie di via San Severo lasceranno i container per abitare in vere e proprie case, degne di essere definite tali. 

VOTARE (BENE O MALE) SERVE ANCORA A QUALCOSA?....SECONDO EMILIANO LA POVERTA' NON E' UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA? GLI "SCHERZETTI" BUROCRATICI STANNO GRAVANDO SULLA SALUTE DELLE PERSONE!!



Una lucertola con due teste ed altri mostri presso la centrale nucleare del Garigliano

Una lucertola con due teste. L'hanno immortalata gli abitanti del piccolo borgo del casertano di Tora e Piccilli, nel cuore del Parco Regionale del vulcano di Roccamonfina, mentre attraversava la piazza principale. Il ritrovamento ha destato molta preoccupazione ed è tornato ad accendere i riflettori sui danni derivanti dall'inquinamento prodotto, nei decenni passati, dalla centrale elettronucleare di Garigliano, a Sessa Auruca, che dista in linea d'aria solo pochi chilometri.



Nel corso degli anni, infatti, nella zona sarebbero nati una serie di animali, soprattutto vitelli e agnelli, con due teste o con altre gravi malformazioni, dall'ermafroditismo all'anchilosi, come aveva incessantemente denunciato negli anni '80 dall'avvocato Marcantonio Tibaldi, che ne aveva raccolto decine di foto. "Ciò cui abbiamo assistito in questi anni è spaventoso – spiegava l'avvocato in un articolo apparso sul n. 6 di Modus Vivendi mensile della Federazione Nazionale dei Verdi. - La mortalità per leucemia e per cancro è aumentata in modo esponenziale in tutte e tre le regioni esposte alle radiazioni della centrale del Garigliano: in provincia di Latina, nel basso Lazio e in Abruzzo".

Sul caso della lucertola a due teste è intervenuta, come riporta il blog Montesantacroce di Giulia Casella, presidente del circolo di Legambiente di Sessa Aurunca: "in questi anni i vari governi e le istituzioni regionali si sono sempre rifiutati, diversamente da quanto è avvenuto in Germania, di stabilire un nesso causale tra le emissioni radioattive della centrale nucleare del Garigliano, l'incremento dell'incidenza tumorale e le malformazioni genetiche negli animali".

Ma non è detto che la doppia testa della lucertola sia per forza collegato a tutto questo. Potrebbe trattarsi anche di un "errore della natura". La policefalia, anche se rara, è ampiamente documentata nell'uomo e in molti animali, specialmente nei rettili, causata dalla non corretta separazione degli embrioni durante un parto gemellare. Ma ricordando, a tal proposito, proprio gli studi scientifici fatti negli anni '80 dall'avvocato Tibaldi e da Alfredo Petteruti, la Casella conclude perentoria: "per quanto mi riguarda, sono da sempre convinta, è una mia opinione non certo un'asserzione scientifica, che questo legame esiste".

Allarmismo anche tra i comitati antinucleare del Litorale, come Reazione Garigliano. "Si tratta di un episodio - sottolinea Valerio Mozzillo di Cellole - che suscita preoccupazione: era da venti anni, infatti, che non si avevano notizie del genere". A rileggere le parole di Cristaldi, in effetti, il dubbio che ci sia lo zampino dell'uomo e del suo inquinamento nella deformazione del rettile a due teste sorge spontaneo: "Se anche non volessimo usare i toni della catastrofe, gli effetti nefasti registrati nell'area sono innegabili e sufficientemente documentati", con il grave sospetto, anzi, "di un'attenzione sui controlli che negli ultimi anni sembrerebbe essere scemata. Mentre la gran parte dei rilevamenti, di pertinenza dell'ente gestore, l'Enel, non appaiono in grado di fornire gli elementi necessari per sapere con certezza quale sia l'attuale stato di salute della zona. Anche perché ci sarebbe ancora chi parte dal falso postulato che, una volta chiusa la centrale, il problema sia in gran parte risolto".










La centrale nucleare e il ponte Morandi: il filo che collega Genova a Caserta

Risultato immagini per centrale garigliano

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L'ingegnere che ha costruito il viadotto Polcevera è stato il progettista dell'impianto del Garigliano. C’è un filo che collega la tragedia del viadotto Polcevera di Genova, dove il crollo di una consistente parte della struttura ha provocato la morte di 38 persone, e la provincia di Caserta. È l’ingegnere Riccardo Morandi, progettista del ponte in cemento armato crollato in Liguria e anche della centrale nucleare del Garigliano, a Sessa Aurunca.


L’impianto elettronucleare venne costruito nel 1959, su progetto proprio di Morandi, dalla Società Elettronucleare Nazionale: una struttura avveniristica che con la caratteristica sfera bianca domina la piana del Garigliano, inserita anche nel patrimonio architettonico dal Mibact.

I PROBLEMI E LA CHIUSURA

Una storia però fatta anche di incidenti, come quello del guasto ad un generatore di vapore nel 1978. Una problematica che portò l’Enel, società che subentrò alla vecchia proprietà dal 1965, a disattivare l’impianto definitivamente il 1 marzo 1982 ritenendo antieconomici i costi della sua riparazione vista la poca vita residua della centrale. Una scelta che anticipò anche il referendum nazionale sul nucleare del 1987, indetto sulla scia del disastro di Černobyl dell’anno precedente.

LA DISMISSIONE

Attualmente l’impianto nucleare del Garigliano è in mano alla Sogin, società che cura la bonifica e la dismissione delle quattro centrali italiane. Nel 2018 la Sogin ha provveduto allo smantellamento del camino dell’impianto, alto circa 100 metri. L’opera di dismissione dovrebbe essere completata entro il 2026.




IL CORONAVIRUS PUO' ARRIVARE DALLO SPAZIO?

NEL TRIENNIO 2017/18/19 ALCUNI STRANI OGGETTI LUMINOSI ATTRAVERSARONO IL CIELO DELLA CINA ILLUMINANDOLO A GIORNO. UN'IPOTESI DA NON SOTTOVALUTARE IN QUESTO VIDEO. SEMBRA SEMPRE PIU' EVIDENTE CHE SI TRATTI DI UN FLAGELLO DEL CIELO ALL'UMANITA' CHE NON MOSTRA SEGNI DI RAVVEDIMENTO. SOTTO LE IMMAGINI DELLA CADUTA DEL BOLIDE.... 


coronavirus meteor

Meteorite


IL CORONAVIRUS DI WUHAN E' DI ORIGINE EXTRATERRESTRE

Video: un oggetto non identificato precipita nei cieli della Cina


ENORME METEORITE ILLUMINA IL CIELO INCREDIBILE PALLA DI FUOCO CINA




Tre meteoriti cadono sulla Cina! 7 ottobre 2017


Nel sud ovest della Cina nella provincia dello Yunnan è precipitato un oggetto luminoso non identificato, comunica Xinhua. Il video corrispondente è stato pubblicato sul Web. In esso è possibile vedere come il cielo notturno si illumina improvvisamente, quindi una sfera luminosa cade ad alta velocità.

Gli esperti intervistati dalla pubblicazione hanno trovato difficile determinarne l'origine. Ammettono che potrebbe essere un meteorite o un bolide, ma il breve video non consente di stabilirlo con certezza.



Una palla luminosa ha attraversato il cielo per circa due secondi. Secondo il testimone oculare, l'oggetto ha prodotto un suono piuttosto forte. "Il cielo notturno era illuminato come nel pomeriggio" ha detto.





QUESTE LE IMMAGINI DEL METEORITE CADUTO ANCORA IN CINA NELL'OTTOBRE 2019:

Enorme meteorite è caduto poco fa: panico tra gli abitanti 



12 ottobre 2019 | Ore 23:41



Nelle scorse ore un meteorite di notevoli dimensioni è caduto in Cina, provocando un intenso bagliore


Meteorite avvistato in Cina


Spesso e volentieri arrivano segnalazioni da ogni parte del mondo di avvistamenti di meteoriti che illuminano il cielo: in alcuni casi rappresentano uno spettacolo davvero imperdibile che lascia a bocca aperta, in altri, invece, può provocare anche dei momenti di panico, con la popolazione che non si rende bene conto di quanto sta accadendo. A tal proposito, nelle scorse ore – come riportato da “Sputniknews.com” – un impressionante avvistamento si è verificato in Cina.

Meteorite è caduto in Cina: bagliore illumina la notte

Dunque, nelle scorse ore un meteorite è stato avvistato in Cina e, stando a quanto riferito dai media locali – come si legge su “Sputniknews.com” – l’oggetto celeste di notevoli dimensioni sarebbe caduto non lontano dalla città di Songyuan. In un video ripreso da un automobilista – che vi mostreremo nelle pagine successive – è possibile vedere un punto luminoso che si muove rapidamente e che illumina la notte con un intenso bagliore.






LITURGIA DEL GIORNO


Mercoledì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultato immagini per gesù guarisce il cieco

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)

Colletta
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Giac 1,19-27)
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto.


Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 14)
Rit: Signore, chi abiterà sulla tua santa montagna?

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Canto al Vangelo (Ef 1,17-18)
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.

VANGELO (Mc 8,22-26)
Il cieco fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore dimentica il peccato dell'uomo e lo riconcilia a sè perché viva sempre nel suo perdono. Rinnovati dal suo amore, diciamo:
Salva il tuo popolo, Signore.

Nel tuo disegno di amore sai trasformare in bene anche il dolore e la colpa: fà sorgere nuovi cieli e nuova terra dove ogni creatura sia rigenerata. Preghiamo:
Hai dato la vista al cieco: apri gli occhi degli uomini perché vedano te, pastore che li guida al vero bene. Preghiamo:
Ti inserisci con gesti umani nella realtà di ogni giorno: aiuta i predicatori ad annunciare la tua parola per la concreta situazione di ogni uomo. Preghiamo:
Hai assunto in tutto la sofferenza dell'uomo: dimostrati padre e madre ai ragazzi che sono vittime del disaccordo e della separazione della famiglia. Preghiamo:
Sei morto per un'ingiusta sentenza: liberaci dal pronunciare giudizi e condanne con la bocca e col cuore. Preghiamo:
Per chi non ha ancora accolto completamente la verità di Cristo.
Per gli operatori di pace.

O Signore misericordioso, che per i meriti di un uomo giusto hai preservato l'umanità dalla distruzione: guarda ora al tuo Cristo che viene tra noi. Per i suoi meriti, liberaci da ogni male e donaci la vita eterna. Lui è Dio e vive con te per i secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questa nostra offerta, Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)

Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fa’ che ricerchiamo sempre quei beni
che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Il miracolo della guarigione del cieco di Betsaida avviene, per così dire, in due tempi. Dapprima vede confusamente, poi con nitore. Ciò sembra significare che la sua fede non era completa: poca fede, poca visione; molta fede, visione chiara. Anche a noi succede lo stesso. Quando abbiamo le idee confuse, quando non sappiamo riconoscere la volontà di Dio nei nostri riguardi, dobbiamo rafforzare la nostra fede, consentendo che Gesù tocchi i nostri occhi con la sua saliva e ci imponga le sue mani. Ciò avverrà attraverso il consiglio di persone prudenti e di vita santa e, soprattutto, attraverso la grazia del sacramento della penitenza. Se ci lasciamo “toccare” gli occhi dell’anima dal collirio sacramentale sapremo valutare gli avvenimenti e le persone nella giusta prospettiva, che è sempre quella della fede.

martedì 18 febbraio 2020

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 18 Febbraio 2020
Martedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultato immagini per Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)

Colletta
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Giac 1,12-18)
Dio non tenta nessuno.


Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte.
Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 93)
Rit: Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore.

Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.

Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato.

Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Mc 8,14-21)
Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Le preoccupazioni terrene spesso ci impediscono di comprendere il messaggio di Cristo. Memori di quanto egli ha fatto per noi, invochiamolo per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme:
Apri i nostri occhi, Signore.

Perché la Chiesa sia memoria perenne dell'amore di Dio per ogni uomo, indicando a tutti i segni della sua presenza nel mondo. Preghiamo:
Perché l'ordine e la meraviglia del creato, i fiori dei campi e il volo degli uccelli, l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo ci richiamino la lode al Signore creatore e datore di ogni bene. Preghiamo:
Perché ogni gesto di amore e di comprensione porti gli uomini a riconoscere Dio fonte di carità e ad amarlo sopra ogni cosa. Preghiamo:
Perché l'abbondanza di cibo e di vestiario ci aiuti a ringraziare il Signore e a donare ai poveri qualche cosa di nostro. Preghiamo:
Perché questa eucaristia, che è rendimento di lode perfetta al Padre, sia il nostro grazie per il suo Figlio Gesù, morto e risorto per noi. Preghiamo:
Perché non si accusi mai Dio del male.
Perché la libertà dell'uomo non impedisca il piano di Dio.

Padre della luce che illumini ogni uomo, rischiara le tenebre che ci impediscano di riconoscere il volto fraterno del tuo Cristo che dona il suo corpo per la nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questa nostra offerta, Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)

Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fa’ che ricerchiamo sempre quei beni
che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Qui vediamo Gesù muoversi in una direzione diversa da quella dei suoi discepoli. Essi sono tutti presi dalla mancanza
di cibo: Gesù invece li mette in guardia dal ripiegarsi sulla propria visuale, che diventa una falsa linea d’azione.
Se vogliamo applicare alla nostra vita questo passo, dobbiamo correggere questo strabismo che spesso anche noi abbiamo: con un occhio essere sì presi da Gesù e dalla sua vita, con l’altro occhio inseguire i nostri piccoli problemi. Occorre invece fissare bene entrambi gli occhi su Gesù, avere orecchie per lui, cuore aperto su di lui (Mc 8,17-18): contemplare e comprendere il suo agire, per poi incarnarlo nella vita di ogni giorno. Vivere il “come in cielo così in terra”.
Contemplando lui, parola viva del Padre, eviteremo l’errore di chiuderci sulle nostre preoccupazioni o, peggio, di giudicare il suo agire in base alla nostra visuale, e impareremo ad avere i suoi occhi per contemplare come dall’alto il ricamo divino che il Padre ha ordito per noi e per i nostri fratelli, dove tutto risulta come una splendida trama d’amore.
Apriamoci allora alla sua Parola, soprattutto là dove ci comanda di amare il fratello, ogni fratello: sarà il modo migliore di distogliere il pensiero da noi e di avere per essi “occhi che vedono, orecchie che sentono, cuore che batte”. Come lui.

LA PESTE CINESE E LA REGINA ELISABETTA


L'anziana Dama nell'Alto Luogo a Londra

Nel precedente articolo ho evidenziato come l’analisi della quartina 237 mettesse in luce il pericolo di una novella peste in grado di portare ad una grave crisi anche economica.
La domanda che possiamo porci è se il virus che sta mettendo la Cina in ginocchio sia quello della possibile predizione.
Ovviamente è difficile dare una risposta certa, tuttavia è possibile valutare altri elementi come ad esempio eventi concomitanti all’epidemia che sono attualmente in corso e di cui abbiamo già parlato.


Mi riferisco alla Brexit e agli eventi legati alle vicende della Corona inglese annunciati anche dalla mistica bretone Marie Julie Jahenny. Rivediamo qualche estratto di queste profezie:


8 marzo 1881
La terra tremerà, da questo luogo fino all'alba, per lo spazio di sei giorni. Un giorno di riposo e, l'ottavo giorno, il tremore ricomincerà. La Francia e lo straniero da questa parte (Inghilterra) si risponderanno a vicenda con le loro grida di disperazione. La terra tremerà così forte che la gente verrà gettata via a 300 passi. Il tuono suonerà più forte che nei mesi precedenti la fine del mondo, con uno strano rumore.
In questo momento, lo straniero da questa parte (Inghilterra), avrà tradito il suo popolo sotto il regno di una regina (Elisabetta II è, cronologicamente e per ragioni di successione al trono, l'unica regina possibile): alla sua discesa dal trono, le cose non saranno fatte come il Signore richiede. Questo popolo subirà la vendetta della dichiarazione di una sanguinosa lotta a un trono straniero.
Francesi, non aspettatevi alcun aiuto dall'estero, niente in particolare da questo grande regno la cui ambiziosa regina cerca solo il suo interesse.


25 agosto 1882
Figli miei, prevedo che alla fine di questa crisi ci sarà un nuovo regno per la terra inglese e verrà fatta una scelta quando, improvvisamente, la morte verrà a colpire coloro che hanno in mano il timone di questo Regno. Per questa terra si farà molto male e sarà divisa in quattro parti, perché la loro volontà non sarà affatto d'accordo. La scelta dei Cattolici verrà respinta.


Ho evidenziato in neretto le parti che secondo me sono più interessanti alla luce di ques’articolo.


Uno dei primi articoli, nel Luglio del 2016, in cui ho affrontato il tema della Brexit secondo le quartine di Nostradamus è: Brexit: La Guerra dei Cent’anni dove ho analizzato la quartina 250:


Dal Ramo V del 2000 “L’Europa in guerra”


250
Quad ceux d'Hainault, de Gand et de Brucelles,
Verront à Langres le siege deuant mis:
Derrier leurs flancz seront guerres crueles
La plaie antique fera pis qu'ennemis.


250
Quando quelli d'Hainault, di Gand e di Bruxelles,
Vedranno il blocco messo davanti a Langres,
Dietro ai loro fianchi vi saranno crudeli guerre:
La piaga antica sarà peggiore dei nemici. 




La disputa economica fra Regno Unito ed Unione Europea fa da sfondo a problemi di altra natura evidenziati negli ultimi due versi: abbiamo detto che la piaga antica potrebbe far riferimento alle antiche lotte fra inglesi e scozzesi oltre che con irlandesi. In quell’articolo però scrivevo anche:


“Per analizzare gli ultimi due versi invece dobbiamo capire cos’è l’”antica piaga”. In genere con questa espressione si indica la peste. Una terribile epidemia che colpirà l’Europa in un periodo di estremo caos non è certo, in termini profetici, una novità.[…] Entrambi le ipotesi quindi, quella apocalittica della grande epidemia, e quella politica della Scozia, assumono la loro rilevanza (durante la guerra dei cent’anni l’Europa fu colpita da gravi epidemie di peste).”


L’ipotesi della peste è quella adottata anche dal Brind’Amour nel suo importantissimo testo sull’analisi filologica della prima edizione delle Centurie pubblicato nel 1996.


Entrambe le ipotesi sono valide, ma più ancora vediamo che entrambe le ipotesi fanno parte della cronaca quotidiana.
Anche nell’ultimo articolo dedicato al tema, La Frantumazione del Regno Unito, troviamo un simile riferimento nel Presagio 40 di Giugno:


Dal Ramo I del 2000 “Guerra in Medioriente”


Pres. 40 Giugno
De Maison sept par mort mortelle suite,
Gresle, Tempeste. Pestilent mal, fureurs:
Roy d'Orient d'Occident tous en fuite,
Subiuguera ses iadis conquereurs.


Pres. 40 Giugno
Della settima casa per morte mortale successione,
Grandine, tempesta, pestilente male, furori:
Il re d’Oriente d’Occidente tutti in fuga,
Soggiogherà i suoi d’un dì conquistatori.


La settima casa dello Zodiaco, la Bilancia, è associata in varie quartine all’Inghilterra. Si annuncia la mortale successione che fa pensare alle predizioni della Jahenny legate al trono. Dal secondo verso leggiamo una serie di mali presenti al tempo: dal ritorno del Turco alle tempeste, dai furori e dissidi politici a mali pestilenti. Ecco quindi ancora una volta una serie di elementi presenti nella cronaca e nella geopolitica mondiale e dell’Inghilterra in particolare.


Tornando alla quartina 250 ho provato ad evidenziare nel gruppo di quartine successive della Centuria II se potesse estendersi l’analisi ai temi che stiamo trattando ed ecco il risultato:


250
Quâd ceux d'Hainault, de Gâd & de Bruxelles,
Verront à Langres le siege deuant mis:
Derrier leurs flancs seront guerres cruelles
La playe antique fera pis qu'ennemis.

251
Le sang du iuste à Londres fera faute,
Bruslez par foudres de vingt trois les six:
La dame antique cherra de place haute,
De mesme secte plusieurs seront occis.

252
Dans plusieurs nuits la terre tremblera:
Sur le printemps deux effors suite:
Corinthe, Ephese aux deux mers nagera,
Guerre s'esmeut par deux vaillans de luite.

253
La grande peste de cité maritime,
Ne cessera que mort ne soit vengee
Du iuste sang par pris damné sans crime,
De la grand dame par feincte n'outragee.

254
Par gent estrange, & Romains loingtaine,
Leur grand cité apres eaue fort troublee:
Fille sans mains trop different domaine,
Prins chef, ferreure n'auoir esté riblee.

I colori evidenziano le ripetizioni o le correlazioni delle parole fra le varie quartine che ci permettono di legarle una con l’altra nel tentativo di estrapolare un periodo logico che potrebbe essere il seguente:


La grande peste par gent estrange
de leur grand cité apres eaue fort troublee
Ne cessera que mort ne soit vengee
La playe antique fera pis qu'ennemis
Le sang du iuste damné sans crime
à Londres fera faute
la grand dame antique par feincte n'outragee
cherra de place haute
Corinthe, Ephese aux deux mers nagera,
Guerre s'esmeut par deux vaillans de luite


La gran peste, per gente straniera
Di lor gran città vicino l’acqua in forte travaglio,
non cesserà prima che morte sia vendicata.
La piaga antica farà peggio del nemico;
Il sangue del giusto condannato senza colpa
A Londra farà difetto
La gran dama anziana per finto oltraggio
Cadrà dall’alto luogo.
Da Corinto ad Efeso ai due mari si navigherà
E guerra si muove fra due desiderosi di lotta.

Gran peste = Coronavirus
Gente straniera = popolo della Cina
Gran città vicino l’acqua = Wuhan che sorge alla confluenza fra Fiume Azzurro e Fiume Han
Forte travaglio = la crisi in Cina legata all’epidemia
Morte vendicata = profezia Jahenny (la morte verrà a colpire coloro che hanno in mano il timone di questo Regno)
Sangue del giusto = in origine è Tommaso Moro, ucciso senza colpa da Enrico VIII per la fedeltà al papa. Rappresenta la morte della giustizia che viene a mancare a Londra
Dama Anziana = Elisabetta II
Cadrà dall’Alto Luogo = discesa dal Trono (alla sua discesa dal trono, le cose non saranno fatte come il Signore richiede)
Ultimi due versi = la guerra del Monaco Paisios, Turchia contro Grecia. Le manovre di Erdogan sono pienamente in corso.



Il periodo mette in relazione l’epidemia del Coronavirus con le vicende inglesi. La successione al Trono avverrà fra molti problemi e sarà ingiusta (morte del giusto).In parallelo le vicende del Mediterraneo descritte dal Monaco Paisios.
La morte che deve essere vendicata è quella appunto della giustizia impersonata “dal giusto”. Significa che l’epidemia o le epidemie ce le porteremo dietro fino alla fine come d’altronde annunciato da molti mistici e veggenti, Jahenny compresa.