ATTENZIONE AI RISTORANTI CINESI! CONSIDERATE CHE LE FORNITURE PER I RISTORANTI CINESI IN ITALIA ARRIVANO VIA CARGO DALLA CINA. A VOI LE CONCLUSIONI....
Serpenti arrostiti in vendita in un mercato cinese.
Dalle analisi eseguite da alcuni scienziati sul virus in Cina emerge il ruolo svolto dai serpenti per consentire la trasmissione del coronavirus all'uomo.
Secondo gli scienziati "i serpenti sono i più probabili animali selvatici serbatoi del virus 2019nCoV (il nome dato al virus dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr)". Molte persone infette dal cononavirus, infatti, risulterebbero aver mangiato animali selvatici acquistati al mercato di Wuhan (ora chiuso), dove venivano venduti, oltre a frutti di mare, anche pollame, serpenti, pipistrelli e altri animali da allevamento.
Come accadde con le epidemie provocate da SARS e MERS (che provocarono centinaia di morti), anche con questo nuovo coronavirusi primi pazienti hanno dunque acquisito il virus direttamente dagli animali. Ciò è stato possibile perché il virus stesso, mentre si trovava nell'ospite animale, deve aver mutato il suo codice genetico, circostanza che gli ha poi permesso di infettare anche l'uomo. Alcuni studi sul campo rivelarono poi che la fonte originale di SARS e MERS era stata il pipistrello e che le civette della palma mascherate (mammiferi originari dell'Asia e dell'Africa) e i cammelli avevano fatto da ospiti intermedi tra pipistrelli e umani.
Lo studio del codice genetico di 2019-nCoV ha rivelato che anche in questo caso il pipistrello potrebbe anche essere all'origine della diffusione del virus: quest'ultimo sarebbe "passato" ai serpenti (lo confermerebbe un'analisi dei codici proteici) per poi arrivare all'uomo. A supporto di questa ipotesi c'è il fatto che i serpenti sono "cacciatori" di pipistrelli e che i serpenti stessi venivano venduti nel mercato locale dei frutti di mare a Wuhan.
In quei giorni, mentre Davide tornava dall’uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano:
«Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila».
Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide.
Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta’ in guardia domani, sta’ al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere».
Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!».
Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase alla sua presenza come prima.
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Cristo, unico ed eterno sacerdote, si manifesta come l'Inviato di Dio che guarisce l'umanità malata e la libera dal potere del demonio. Invochiamo il Padre celeste, perché anche in noi faccia risplendere la vittoria del Messia, dicendo:
In te, Signore, vinceremo la morte.
Preghiamo per la Chiesa: il Signore continui a guarire e a liberare l'umanità sofferente attraverso l'opera dei cristiani.
Preghiamo per le autorità civili: non ricerchino un potere che divide e opprime, ma che risponda alle necessità degli umili e degli indifesi.
Preghiamo per le folle smarrite dei profughi, degli emigranti rifiutati, degli anziani abbandonati: la Provvidenza di Dio assista ciascuno di loro e muova alla solidarietà i cristiani.
Preghiamo per i malati psichici: la loro infermità, unita alla passione di Cristo, giovi per la salvezza di tutti e ci renda più consapevoli della nostra responsabilità verso i deboli.
Preghiamo per la nostra comunità locale: cerchi con perseveranza la presenza di Cristo nella preghiera e nei sacramenti, per essere da lui rinnovata.
Per la terra di Gesù e i popoli che vi abitano.
Per uno sviluppo della medicina nel rispetto dell'uomo.
O Dio, ti invochiamo per l'intercessione di Gesù, il tuo Cristo: guarisci il nostro cuore e il nostro corpo, perché possiamo oggi e ogni giorno sperimentare la tua misericordia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore,
di partecipare degnamente ai santi misteri
perché, ogni volta che celebriamo
questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio,
si compie l’opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Dinanzi a me hai preparato una mensa
e il mio calice trabocca. (Sal 23,5)
Oppure:
Abbiamo conosciuto l’amore che Dio
ha per noi e vi abbiamo creduto. (1Gv 4,16)
Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito del tuo amore,
perché nutriti con l’unico pane di vita
formiamo un cuor solo e un’anima sola.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Secondo il Nuovo Testamento, è discepolo colui che riconosce in Gesù Cristo il suo Maestro. Sono tanti coloro che lo seguono e si dirigono verso di lui perché hanno sentito dire che fa cose straordinarie. Le sue parole e i suoi gesti contengono la vita divina. Egli parla con autorità. Quando lo si conosce e riconosce, nasce spontaneamente in chi lo ascolta un atto di fede: “Tu sei il Figlio di Dio”.
Gesù non ama le dimostrazioni spettacolari né le acclamazioni della folla. Egli ama le persone semplici che penetrano e approfondiscono la fede, senza condizioni; queste si fidano delle sue parole. Aderiscono a lui, rompendo con il passato e cominciando una nuova vita. Adatteranno la loro vita alla persona del Maestro. Non seguono un insieme di idee (che costituiscono dei dogmi) ma la persona che è Parola di vita e insegnamento eterno.
Anche oggi c’è bisogno di discepoli disposti a continuare ad affermare la propria completa adesione alla persona di Gesù Cristo. L’uomo di oggi è in attesa; aspetta che qualcuno lo avvicini al Dio vivo, al Dio risuscitato.
Domanda: Dove si parla nella Bibbia del celibato sacerdotale? Ho un amico che dice che la Chiesa cattolica va contro la Bibbia richiedendo il celibato per i suoi sacerdoti.
Risposta: Ci sono due passi principali delle Scritture a cui mi riferisco per sostenere l’insegnamento della Chiesa sul celibato sacerdotale. Il primo è Matteo 19, 12: “Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.
Quando Gesù dice che ci sono uomini che “si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli”, parla a livello figurato, non letterale. Si riferisce a coloro che vivono una vita di celibato per servire meglio il regno dei cieli. Chi sappiamo che mette in pratica queste parole di Cristo? Chi sappiamo che ha fatto voto di celibato – si è reso eunuco – per il bene del regno dei cieli? I ministri battisti? I ministri evangelici? I sacerdoti episcopali? No, no e no. Senza offesa per i ministri menzionati, i sacerdoti cattolici sono gli unici che conosco a mettere in pratica queste parole particolari di Gesù.
In Matteo 19, 12 vediamo Gesù Cristo dire qualcosa che si applica direttamente ai sacerdoti cattolici, per cui la disciplina del celibato sacerdotale – ed è una disciplina, non una dottrina – è realmente biblica.
L’altro passo della Scrittura che menziono a sostegno del celibato sacerdotale è 1 Corinzi 7, 32-33: “Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!”
Paolo ci sta dicendo che si può servire al meglio il Signore, e il Suo popolo, rimanendo non sposati. Non significa che non si possa servire il Signore se si è sposati, ma piuttosto che si può essere più concentrati nel servire il Signore se non lo si è. È semplicemente una questione di senso comune il fatto che quando una persona è single ha più tempo per occuparsi degli affari del Signore di quanto ne abbia quando è sposata, e sicuramente quando è sposata e ha figli. L’uomo sposato, come dice Paolo, si preoccupa delle cose del mondo e i suoi interessi sono divisi.
Nella prima Lettera ai Corinzi abbiamo quindi un altro passo biblico che sostiene la pratica del celibato sacerdotale. Quanto a chi si oppone alla pratica della Chiesa cattolica a questo proposito dicendo che non è biblica, ciò che fa in realtà è mostrare la propria mancanza di conoscenza circa ciò che dice realmente la Scrittura.
Vale anche la pena di notare che una vita di celibato – sacerdotale o di altro tipo – è un segno che punta all’aldilà. E come si dice in Matteo 22, 30, “alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo”. L’esempio di celibato che ci viene dato dai nostri sacerdoti è quindi un presagio della vita che ci attende.
John Martignoni è un apologeta cattolico e studioso della Bibbia. È fondatore e presidente della Bible Christian Society, dove si può trovare una gran quantità di materiale apologetico – CD, mp3 da scaricare, e-newsletter e altro – e ospite del programma di EWTN “Open Line”.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]
PAPA BERGOGLIO SU MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO TI E' SFUGGITO QUALCOSA? ORMAI LE SUE BESTEMMIE CONTRO LO SPIRITO SANTO NON SI CONTANO....
BERGOGLIO DICE CHE MARIA ERA METICCIA, E MOLTO ALTRO...
"LA BARCA DELLA SPERANZA" CARICA DI MIGRANTI IN PIAZZA SAN PIETRO VOLUTA DA BERGOGLIO
DECRETO PONTIFICIO
In Maria, con Maria e per Maria
Dio ama la donna. Maria è. Dio è Madre
PREFAZIONE
Maria è.
Maria è Madre di Dio2; Maria è Sempre Vergine3, Maria è Immacolata Concezione4; Maria è Assunta in Cielo, in anima e corpo5. Maria è, in Dio, con Dio, per Dio.
Maria è Figlia, Sposa e Madre di Dio6.
Maria è Figlia, Sposa e Madre di Dio. In Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo (Mt 28,19), Maria è Figlia, Maria è Sposa e Maria è Madre.
Maria è Figlia di Dio Padre Onnipotente, che ha concepito Maria prima del tempo, custodendoLa nel proprio Cuore puro e santo così da preservarLa da ogni macchia di peccato.
Maria è Sposa dello Spirito Santo, che nell’unione con Maria, la piena di grazia (Lc 1,28) ha generato Cristo Signore, l’Uomo Dio, unigenito Figlio di Dio, generato dall’unico Spirito, che è Santo, che è Dio.
Maria è Madre di Cristo, generato e non creato della stessa essenza e sostanza di Dio, che è Padre, è Figlio ed è Spirito Santo. Maria è Madre Sempre Vergine, non corrotta dal peccato, essendo Ella rimasta sempre in comunione perfetta di cuore (contenuto nel corpo), di anima e di spirito con il Suo Signore, Uno e Trino.
Maria è Madre Universale.
Maria è Madre di Cristo e, per volere di Dio, Madre di tutti i figli di Cristo, che non ha voluto tenere solo per Sé Colei che Lo ha generato, ma L’ha voluta donare a tutti noi come Madre universale.
Ai piedi della Croce, nella Celebrazione viva del Sacrificio Eucaristico del Cristo, Maria, “la” Donna, è chiamata direttamente dal Figlio Dio a manifestare il Suo essere “Madre” di tutti i figli diletti (rappresentati, in quel momento, da quel figlio diletto e fedele, Giovanni, l’Apostolo dell’Amore), dicendoLe: “Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26). Così, in Giovanni l’Apostolo, Gesù invita tutti i Suoi figli diletti a riconoscere e a vivere Maria come buona e tenera Madre, dicendo: “Ecco la tua Madre!” (Gv 19,27). E da quel momento in poi, sull’esempio del figlio diletto, tutti i cristiani fedeli a Cristo, tutti i cristiani che nel tempo si sarebbero riuniti in assemblea per essere in Cristo e manifestarsi universalmente come Chiesa dei credenti in Cristo, sono stati chiamati a vivere Maria come Madre del Figlio di Dio e come Madre di tutti i figli di Dio. Maria è quindi Madre Universale, Maria Madre di tutti i viventi (Gn 3,20; Mc 12,27a), Madre di tutti coloro che, morti al mondo e al peccato, vivono per Dio, in Cristo Signore (Rm 6,11), Madre di tutti coloro che, rimanendo fedeli a Dio, vivono per proclamare giorno e notte: “Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene”(Ap 4,8), per vivere eternamente in Cristo, con Cristo e per Cristo.
Maria è Regina del Cielo e della Terra.
Maria è Regina del Cielo e della Terra. Per la grazia particolare che Dio Padre Onnipotente Le riserva, Maria è assunta in Cielo in anima e corpo. Maria sale al Cielo per ricongiungersi al Figlio, così che nel Figlio e per il Figlio possa continuare a vivere la propria missione di redenzione unita al Re dei re e Signore dei signori (Ap 17,14). Dio Uno e Trino incorona Maria, Regina del Cielo e della Terra, affinché, incoronata Regina e rivestita della regalità di Dio, Maria possa, insieme al Figlio, porsi alla testa di tutti gli angeli e i santi e portare a compimento la missione affidataLe dal Padre fin dal principio: schiacciare la testa al serpente antico, per vincere definitivamente il male e sprofondare il maligno negli inferi, per tutti i secoli dei secoli (Ap 20,10).
Maria è Corredentrice Universale.
Maria è Corredentrice Universale:
Ciò che è spirito deve essere compreso alla luce dello Spirito. Se non si rinasce dall’Alto (Gv 3,3) non si può comprendere l’azione dello Spirito Santo che agisce nella storia e che ha animato Maria, la Sua chiamata e la Sua azione, terrena e divina.
Generata dall’Amore in Cristo, con Cristo e per Cristo da Dio Padre Onnipotente per opera dello Spirito Santo prima che il tempo fosse7, Maria SS.ma, l’Immacolata Concezione, l’Immacolata dello Spirito Santo, l’Immacolata della Fedeltà viva, vive per assolvere alla propria chiamata compartecipando in toto con Cristo, in Cristo e per Cristo alla missione di Redenzione che Dio Padre Onnipotente ha affidato al Figlio.
Dio Padre Onnipotente riveste Maria della Sua grazia (Lc 1,30), donandoLe la Sua dignità, fin dal principio. Ella vive nella santità perfetta, assolvendo con volontà viva e totale la chiamata del Padre, mantenendo puro e incorrotto il Suo Cuore Immacolato, rimanendo sempre intimamente unita alla missione salvifica dell’unigenito Figlio, Re e Signore, unico Salvatore e Redentore del Mondo. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo possono operare totalmente in Maria, che fin da principio si abbandona totalmente alla volontà del Padre, dicendo: “Eccomi. Sono la serva del Signore. Fai di me quel che piace a Te.” (cfr. Lc 1,38).
Maria compartecipa in modo perfetto e totale al Mistero di Redenzione, aderendo volontariamente e perfettamente alla volontà del Cielo e offrendosi totalmente al Padre in Cristo per la salvezza dell’umanità. Così è nel momento dell’Annunciazione (cfr. Lc 1,26-38); così è nel momento della Presentazione al Tempio, incontrando e accogliendo con amore, nel silenzio orante, la profezia di Simeone (cfr. Lc 2,34-35), che Le preannuncia la “spada” che Le avrebbe trafitto l’anima; così è durante tutto il percorso della Sua vita, che La conduce a salire con il Figlio, nel Figlio e per il Figlio il Monte Calvario, per poi raggiungere e unirsi spiritualmente, nella comunione perfetta e totale di cuore, anima e spirito, all’immolazione del Figlio nella celebrazione della Sua Messa, viva, continua e palpitante, alla quale Maria prende parte nella totalità, unendosi totalmente al Figlio, aiutandoLo a portare a compimento fino in fondo la Sua missione salvifica e redentrice.
Fin dal principio, quando Maria è solo nel Pensiero del Padre, l’unione inscindibile di Maria con Cristo, Uomo e Dio, nel Pensiero del Padre già è. Uno è il Pensiero del Padre, che si manifesta e si svolge nella storia. Come Eva infatti è tratta da Adamo (Gn 2,22) per essergli d’aiuto, perché non è bene che l’uomo sia solo (Gn 2,18), così Maria, la nuova Donna, è chiamata a compartecipare al piano salvifico con il Figlio, perché il Padre, ora come allora, non ritiene bene che l’Uomo sia solo, ma vuole che sia unito inscindibilmente alla Donna. Il Padre, nel Suo Pensiero originale, chiama la donna a compartecipare all’opera dell’uomo. La donna non è concepita per essere sottomessa, né all’uomo né ad alcuno, ma l’uomo e la donna sono chiamati insieme ad essere fedeli e obbedienti a Dio. In principio la donna è costituita e tratta dall’uomo con pari dignità, affinché l’uomo e la donna possano reciprocamente aiutarsi nell’assolvere alla chiamata che il Padre dona loro. È con la disobbedienza e l’infedeltà della donna (all’uomo e a Dio) e con la disobbedienza e debolezza dell’uomo (entrambe causate dall’azione malvagia del nemico di Dio) che le condizioni iniziali mutano. Ma nel Pensiero originario del Padre, uomo e donna sono chiamati a cooperare insieme (Gn 2, 18-24).
Nel Pensiero del Padre Cristo è unito a Maria e Maria è unita a Cristo. Uniti l’Un l’Altra dal medesimo Spirito, che è Santo, per compiere la missione salvifica, iniziata pubblicamente a Cana di Galilea (Gv 2, 1-11) e manifestatasi totalmente sul Golgota, ai piedi della Croce (Gv 19, 25-27), dove Cristo Signore, vero Agnello immolato (Ap 5,6a), affida i Suoi figli a Colei che Gesù manifesta essere “Madre”, la buona e tenera Madre, umile e fedele, pura e santa, “la” Madre Universale, che mai potrà abbandonare, come in Cielo così in Terra, i figli a Lei affidati, i figli che, ascoltando e volendo mettere in pratica le parole del Maestro – “Ecco Tua Madre!” – si affidano e si affideranno a Maria, per essere salvati.
La missione salvifica e redentrice di Cristo e Maria avanza nella storia. Le parole del Protovangelo (Gn 3,15) devono compiersi nella totalità. Maria è chiamata a schiacciare la testa al serpente che, di contro, muoverà guerra a Maria e ai Suoi figli, insidiando il calcagno immacolato di Maria. La lotta è continua, tra Maria e i Suoi figli da una parte ed il maligno e i suoi seguaci dall’altra. Maria, la Regina del Cielo e della Terra, a capo della Sua celeste armata, è destinata a vincere, così come è scritto nel Protovangelo e nel Libro dell’Apocalisse. È Maria che in Cristo, con Cristo e per Cristo condurrà alla vittoria i figli di Dio. Questa è la missione propria e direttamente affidata a Maria, Colei che riscatterà con la Sua umiltà, purezza e obbedienza la disobbedienza, la concupiscenza e la superbia di Eva, schiacciando con il suo calcagno la testa del serpente.
Negli ultimi tempi Maria è in modo particolare unita a Cristo nel Mistero redentivo. Maria, vestita della Luce di Cristo, è rappresentata come Regina, coronata delle dodici Stelle (Ap 12,1), pronta, seppur nella sofferenza (Ap 12,2), a generare spirutualmente il Figlio nel cuore dei figli, affinché Cristo sia accolto nel cuore di tutti e vissuto eternamente come Re dei re e Signore dei Signore (Ap 19,16). Maria, negli ultimi tempi, riprendendo quanto preannunciato nel Protovangelo di Genesi 3,15, è direttamente coinvolta nel Mistero di Redenzione, intenta a difendere Cristo e i figli di Dio dall’azione del nemico di Dio, rappresentato dal dragone rosso (Ap 12,3), che muove guerra a Maria e ai Suoi figli (Ap 12,17), servendosi dell’aiuto di due “bestie”: la prima, a cui il dragone conferisce il proprio potere; la seconda, che all’apparenza sembra un agnello, in virtù dell’“apparenza” esterna, ma che, in realtà, parla come il drago (Ap 13,11). La nuova Donna, Maria, unita all’Agnello, combatte e vince la buona battaglia contro il male, per rinnovare le nozze con l’Agnello, che si unisce alla nuova Donna, Maria, Città Santa, Nuova Gerusalemme. L’angelo di Dio invita tutti a prendere parte al banchetto delle nozze, per festeggiare in Cristo e Maria l’eterna vittoria. “Lo Spirito e la Sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della Vita” (Ap 22,17).
Dopo essere salita al Cielo, Maria continua a rimanere unita a Suo Figlio e Signore, nel legame totale che unisce la Madre al Figlio, per redimere i figli che il Figlio Le ha affidato, Le affida e Le affiderà. Cristo, Uomo Dio, ha vinto e vince il mondo. Così Maria, ha vinto e vince il mondo, per redimere, con il Figlio, il mondo.
Questa è la volontà del Padre, che i figli di Dio sono chiamati a rispettare e ad accogliere “con” fede e non solo “per” fede, perché i figli vogliono credere totalmente all’operato del Padre e accoglierlo con docilità nella totalità.
Grazie a Maria l’umanità viene innalzata alla dignità del Figlio. Il Figlio scende, si abbassa, diviene uomo (Fil 2,6-11) per innalzare, con Maria, l’umanità, portandola in Cielo. Maria è Corredentrice, Colei che con il Figlio, per il Figlio e nel Figlio salva, nell’unione inscindibile di cuore (Sacratissimo l’Uno, Immacolato l’Altro), di anima e di spirito (quell’unico Spirito che procede dal Padre e dal Figlio, che è in Maria, piena di grazia, Tabernacolo del Dio Vivente e Fonte di eterna Vita). Come ha affermato Giovanni Paolo II, Maria è “Corredentrice dell’umanità”8.
Corredenzione significa dunque “redenzione-con”. La Corredentrice è dunque Colei chiamata a “redimere-con”. Maria è quindi Colei che redime con il Figlio, per il Figlio e nel Figlio Cristo, Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie.
Così è piaciuto al Padre, che ha scelto Maria fra tutte le donne, riempiendoLa della Sua grazia, facendoLa divenire Corredentrice col Figlio, per il Figlio e del Figlio. Chi è Corredentrice ha in Sé il potere, così come il Figlio, di salvare9.
PROCLAMAZIONE
Come Pontefice della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme
dichiaro essere dogma di fede che:
MARIA SS.MA
Immacolata dello Spirito Santo e Sempre Vergine,
Madre di Dio e Madre Universale,
Assunta in Cielo e Regina del Cielo e della Terra
È
“CORREDENTRICE UNIVERSALE ”
22 dicembre 2019
Il Pontefice
Samuele
DISPOSIZIONI FINALI
La Festa di Maria Corredentrice sarà celebrata il giorno 15 agosto, nella Festa Solenne dedicata all’Assunzione al Cielo in anima e Corpo di Maria SS.ma, Regina del Cielo e della Terra, Corredentrice Universale.
NOTE
[1] Sommo Pontefice Giovanni Paolo I, Roma, Angelus, 10/09/1978
[2] Concilio di Efeso, 431.
[3] Secondo Concilio di Costantinopoli, 553.
[4] Sommo Pontefice Pio IX, Costituzione Apostolica “Ineffabilis Deus”, 8/12/1854.
[5] Sommo Pontefice Pio XII, Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus”, 1/11/1950.
[6] Lo Spirito è vita (Gv 6,63). Lo Spirito in Maria Figlia è grazia. Lo Spirito in Maria Sposa è letizia. Lo Spirito in Maria Madre è Salvezza.
[7] Maria, Concepita Immacolata è da sempre presente nel pensiero di Dio Padre, che è Amore, che nell’Amore, puro e santo, genera Maria. Maria è da sempre conosciuta da Dio e predestinata ad essere conforme a Cristo (Rm 8,29). Maria è dunque, con Cristo, primizia per la salvezza attraverso l’Opera dello Spirito Santo (2Ts 2,13), primizia di tutte le Sue creature (Gc 1,18). Maria, nella Sua essenza amorevole, è dunque generata nell’Amore di Dio, puro e sublime, che genera a Sua volta l’Amore che in Cristo diviene Persona.
[8] Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, Roma, Udienza Generale, 8/09/1982.
[9] Il Seno Sempre Vergine che ha custodito il Verbo di Dio (Gv 1,14) è puro; quindi, per la totale grazia e per l’autorità che Dio Padre Onnipotente Le ha concesso, Maria ha in Sé la potestà di salvare. Maria è infatti la “piena di grazia” (Lc 1,28.30) ed è chiamata in prima Persona (“Ipsa conteret caput tuum“, Gn 3,15) dal Padre a schiacciare la testa al serpente.
Maria è dunque la Porta stretta (Mt 7,14) per l’umanità ma, nello stesso tempo, Maria è la Porta larga per la santità, per vivere la cristianità autentica. Maria è Porta del Cielo. Chi dunque si prostra al Cuore Immacolato di Maria riceve la salvezza, l’Amore vivo, puro e santo.
che ha disteso la terra con tutto quello che essa produce,
che dà il respiro al popolo che c'è sopra
e lo spirito a quelli che vi camminano.
«Io, il SIGNORE, ti ho chiamato secondo giustizia
e ti prenderò per la mano;
ti custodirò e farò di te l'alleanza del popolo,
la luce delle nazioni,
per aprire gli occhi dei ciechi,
per far uscire dal carcere i prigionieri
e dalle prigioni quelli che abitano nelle tenebre.
Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome;
io non darò la mia gloria a un altro,
né la lode che mi spetta agli idoli.
Ecco, le cose di prima sono avvenute
e io ve ne annuncio delle nuove;
prima che germoglino, ve le rendo note».
Cantate al SIGNORE un cantico nuovo,
cantate le sue lodi all'estremità della terra,
o voi che scendete sul mare, e anche gli esseri che esso contiene,
le isole e i loro abitanti!
Il deserto e le sue città alzino la voce!
Alzino la voce i villaggi occupati da Chedar!
Esultino gli abitanti di Sela,
prorompano in grida di gioia dalla vetta dei monti!
Diano gloria al SIGNORE,
proclamino la sua lode nelle isole!
Gr 50:1, ecc. (2Co 10:4-5; Ap 6:2)
Il SIGNORE avanzerà come un eroe,
ecciterà il suo ardore come un guerriero;
manderà un grido, un grido tremendo,
trionferà sui suoi nemici.
«Per lungo tempo ho taciuto,
me ne sono stato tranquillo, mi sono trattenuto;
ora griderò come una che sta per partorire,
respirerò affannosamente e sbufferò a un tempo.
(ISAIA 42:5-17)
A) Testo del discorso di J.M. Bergoglio:
“Abbiamo ascoltato un brano del Vangelo di Matteo (11,2-6). L’intento dell’evangelista è quello di farci entrare più profondamente nel mistero di Gesù, per cogliere la sua bontà e la sua misericordia. L’episodio è il seguente: Giovanni Battista manda i suoi discepoli da Gesù – Giovanni era in carcere – per fargli una domanda molto chiara: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (v. 3). Era proprio nel momento del buio … Il Battista attendeva con ansia il Messia e nella sua predicazione lo aveva descritto a tinte forti, come un giudice che finalmente avrebbe instaurato il regno di Dio e purificato il suo popolo, premiando i buoni e castigando i cattivi. Egli predicava così: «Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco» (Mt 3,10). Ora che Gesù ha iniziato la sua missione pubblica con uno stile diverso; Giovanni soffre perché si trova in un doppio buio: nel buio del carcere e di una cella, e nel buio del cuore. Non capisce questo stile di Gesù e vuole sapere se è proprio Lui il Messia, oppure se si deve aspettare un altro.
(…) La giustizia che il Battista poneva al centro della sua predicazione, in Gesù si manifesta in primo luogo come misericordia. E i dubbi del Precursore non fanno che anticipare lo sconcerto che Gesù susciterà in seguito con le sue azioni e con le sue parole. Si comprende, allora, la conclusione della risposta di Gesù. Dice: «Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (v. 6). Scandalo significa “ostacolo”. Gesù perciò ammonisce su un particolare pericolo: se l’ostacolo a credere sono soprattutto le sue azioni di misericordia, ciò significa che si ha una falsa immagine del Messia. Beati invece coloro che, di fronte ai gesti e alle parole di Gesù, rendono gloria al Padre che è nei cieli” (Udienza Generale, Piazza San Pietro, 7 settembre 2016)
B) Riferimenti alla Sacra Scrittura:
“In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista” (Mt 11,11a)
“È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio” (Lc 7,33)
C) Commento:
L’eresia di Bergoglio è senza limiti e senza confini. Bergoglio insegna una nuova dottrina che di cristiano non ha più nulla ma che volutamente tende a demolire le fondamenta dell’insegnamento cristiano.
Gesù nella Sua Vita terrena portò l’esempio di Giovanni il Battista come l’Uomo da imitare per la Sua Santità, in quanto “tra i nati di donna” nessuno era santo quanto Giovanni. Giovanni è indicato da Gesù come esempio. Il migliore. Colui che tutti sono chiamati ad imitare.
E Bergoglio cosa fa? Persevera nell’errore, divenendo diabolico. Bergoglio continua a demolire la figura di Giovanni il Battista. Ogni volta che incontra nei Vangeli la Figura di Giovanni il Battista, Bergoglio si scatena. Lo spirito che è in Bergoglio si scatena e si dimena, non sopportando la santità eccelsa di Giovanni. Lo spirito di Bergoglio attacca e si contrappone allo Spirito Santo che è in Giovanni il Battista. I due spiriti sono opposti: lo Spirito Santo che era in Giovanni e che procede nella storia contro lo spirito anticristico che è in Bergoglio. Già in precedenza lo spirito che è in Bergoglio attaccò il Battista e disse: Giovanni Battista ha vissuto “il buio dello sbaglio, il buio di una vita bruciata nell’errore”; “Gesù è diverso anche da Giovanni Battista“; Giovanni Battista e la sua “tortura interiore del dubbio”.
Giovanni il Battista riconobbe Gesù quale Messia da subito. Il Vangelo racconta chiaramente questo episodio durante il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano, tant’è che i discepoli di Giovanni, sentendo il loro maestro parlare di Gesù come il Messia, non seguirono più Giovanni ma seguirono Gesù. «Dove abiti?», gli chiesero. Gesù disse: «Vieni e vedi». E i discepoli del Battista seguirono Gesù. Questo episodio è antecedente all’episodio della carcerazione del Battista di cui parla Bergoglio.
Giovanni non ha mai avuto dubbi sul fatto che Gesù fosse il Messia. Quindi affermare che Giovanni era nel buio del dubbio, dell’errore è un’affermazione diabolica, che non trova fondamento nella Sacra Scrittura. Così come è diabolico affermare ora che Giovanni soffriva il buio del cuore. Mai nei Vangeli si parla di ciò. Questa è una menzogna che proviene da un cuore menzognero, che parla perché animato da uno spirito menzognero. Lo spirito che è in Bergoglio è menzognero.
Bergoglio si comporta con Giovanni il Battista come fecero a quel tempo i farisei che attaccarono il Battista dicendo che era posseduto da un demonio (Lc 7,33). Bergoglio ora cerca con l’inganno di demolire la Persona di Giovanni il Battista servendosi di Gesù, dicendo che Giovanni era per la giustizia mentre Gesù era per la misericordia. Questo giochino subdolo è caro a Bergoglio, che già altre volte ha parlato della misericordia contrapponendola alla giustizia (si veda: La falsa relazione tra misericordia e giustizia nell’ambito familiare; L’incoerenza di Bergoglio su misericordia e giustizia). L’azione di Bergoglio ha il solo scopo di favorire il dilagare del peccato, nascondendosi dietro all’ingannevole ritornello che “Gesù è misericordia”.
In realtà non vi è giustizia senza misericordia e non vi è misericordia senza giustizia. Così come non si può disunire ciò che lo Spirito ha unito: Gesù e Giovanni il Battista uniti dallo stesso Spirito, lo Spirito Santo.
Ma a Bergoglio piace disunire ciò che Gesù e lo Spirito Santo uniscono. Con il suo motu proprio Bergoglio ha già demolito l’indissolubilità del matrimonio cristiano. Ora Bergoglio sta demolendo la sacralità della Vita, (si veda: Un nuovo “motu proprio” per distruggere la vita e la famiglia). Lo spirito che è in Bergoglio è uno spirito separatore, uno spirito che disunisce e che separa dai veri insegnamenti di Cristo.
Chi si vuole salvare e chi vuole mantenere la vera fede non può pregare in comunione con lo spirito che anima Bergoglio. Ecco perché tutti coloro che pregano in comunione con il suo spirito sono destinati, loro sì, a rimanere nel buio, nel buio del cuore, nel buio eterno delle tenebre.