Da parte sua, il Primo Ministro Ariel Sharon ha dato via libera alle forze armate israeliane di sferrare l’attacco entro la fine di marzo:
Tutti i massimi ufficiali israeliani hanno indicato la fine di marzo 2006 come scadenza per sferrare un assalto militare all’Iran... La data di fine marzo coincide anche con il rapporto AIEA all’ONU riguardo al programma energetico nucleare iraniano. I politici israeliani credono che le loro minacce possano influenzare il rapporto, o almeno forzare certe ambiguità che possono essere sfruttate dai suoi alleati d’oltremare per promuovere sanzioni del Consiglio di Sicurezza o giustificare una azione militare israeliana (James Petras, Israel's War Deadline: Iran in the Crosshairs – La scadenza di guerra israeliana: l’Iran nel mirino, Global Research, dicembre 2005).
Il piano militare patrocinato dagli USA è stato appoggiato dalla NATO, anche se è poco chiaro, in questa fase, quale sia il ruolo del coinvolgimento della NATO negli attacchi aerei programmati.
"Shock and Awe"
I vari componenti delle operazioni militari sono saldamente sotto il Comando USA, coordinati dal Pentagono e dall’USSTRATCOM (US Strategic Command Headquarters) [Quartieri generali del comando strategico americano] presso la base Offutt della Air Force in Nebraska.
Le azioni annunciate da Israele verrebbero eseguite in stretta coordinazione con il Pentagono. La struttura di comando dell’operazione è accentrata e sarà Washington in definitiva a decidere quando dare il via alle azioni militari.
Fonti militari USA hanno confermato che un attacco aereo in Iran comporterebbe uno spiegamento su vasta scala comparabile ai raid USA “shock and awe” in Iraq del marzo 2003:
Gli attacchi aerei americani in Iran supererebbero di parecchio il raggio d’azione dell’attacco israeliano del 1981 contro il centro nucleare di Osiraq in Iraq, e somiglierebbero più ai giorni iniziali della campagna aerea del 2003 contro l’Iraq. Le due decine di siti nucleari sospetti si troverebbero sotto bersaglio dei bombardieri invisibili B-2, già pronti presso la base Diego Garcia, o provenienti direttamente dagli Stati Uniti, eventualmente affiancati da caccia invisibili F-117 di stanza ad Al-Uedid in Quatar o in qualche altra posizione del teatro di guerra.
I pianificatori militari potrebbero adeguare la propria lista degli obiettivi per rispecchiare le preferenze dell’Amministrazione con attacchi aerei limitati che metterebbero sotto bersaglio soltanto le attrezzature più cruciali… oppure gli Stati Uniti potrebbero optare per una serie di attacchi molto più completi contro una gamma completa di obiettivi legati ad ADM (Armi di Distruzione di Massa), al pari delle forze convenzionali e non che potrebbero venire usati per contrattaccare agli attacchi contro le forze USA in Iraq.
A novembre il Comando Strategico degli Stati Uniti ha effettuato un’esercitazione importante di “global strike plan” [piano di attacco globale], denominata “Global Lightening” [Illuminazione Globale], che ha riguardato una simulazione di attacco con l’impiego di armi convenzionali e nucleari contro un “nemico fittizio”.
Successivamente all’esercitazione “Global Lightening”, il Comando Strategico USA ha dichiarato uno stato di preparazione avanzato (vedere la nostra analisi più avanti).
Mentre notizie stampa asiatiche hanno indicato che il “nemico fittizio” dell’esercitazione Global Lightening era la Corea del Nord, il tempismo delle esercitazioni suggerisce che si siano svolte in previsione di un programmato attacco in Iran.
Consenso per una Guerra Nucleare
Nessuna voce politica dissenziente è sorta all’interno dell’Unione Europea. Vi sono consultazioni continue tra Washington, Parigi e Berlino. Contrariamente all’invasione dell’Iraq, che fu osteggiata a livello diplomatico da Francia e Germania, Washington è andata costruendo un “consenso” sia con l’Alleanza Atlantica sia con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il consenso si riferisce alla gestione di una guerra nucleare, che potrebbe riguardare potenzialmente buona parte della regione del Medio Oriente e dell’Asia centrale.
Inoltre, un certo numero di Stati arabi che si trovano in prima linea sono ora taciti partner del progetto militare USA/Israele. Un anno fa, nel novembre 2004, i maggiori pezzi grossi militari israeliani si incontrarono al quartiere generale della NATO a Bruxelles con le loro controparti di sei membri di nazioni del bacino Mediterraneo, tra i quali Egitto, Giordania, Tunisia, Marocco, Algeria e Mauritania. Fu firmato un protocollo NATO - Israele. Successivamente a questi incontri si tennero esercitazioni militari congiunte al largo della costa siriana, coinvolgenti Stati Uniti, Israele e Turchia, e, nel febbraio del 2005, Israele partecipò a esercitazioni militari e “manovre anti-terrorismo” insieme a vari stati arabi.
I media hanno inequivocabilmente indicato in coro l’Iran come una “minaccia per la Pace Mondiale”.
Il movimento anti-guerra si è bevuto le menzogne della stampa. Il fatto che gli USA e Israele stiano pianificando un olocausto nucleare in Medio Oriente non fa parte dell’agenda anti-guerra e anti-globalizzazione.
Gli “attacchi chirurgici” vengono presentati all’opinione pubblica come mezzo per impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari.
Ci dicono che questa non è una guerra, ma un’operazione militare di mantenimento della pace, sotto forma di attacchi aerei diretti contro attrezzature nucleari iraniane.
Mini-bombe: “Sicure per i Civili”
Le notizie della stampa, svelando alcune caratteristiche dell’agenda militare, servono soprattutto a distogliere dalla natura più ampia dell’operazione militare, la quale contempla l’uso preventivo di armi tattiche nucleari.L’agenda di guerra si fonda sulla dottrina della guerra nucleare “preventiva” dell’Amministrazione Bush sulla base del Nuclear Posture Review del 2002.
Si è usata estesamente la disinformazione dei media per celare le conseguenze devastanti di un’azione militare comportante testate nucleari contro l’Iran. Il fatto che questi attacchi chirurgici sarebbero eseguiti usando sia armi nucleari che convenzionali non è oggetto di dibattito.
Secondo la decisone del Senato del 2003, le nuove generazioni di armi tattiche nucleari o “mini-bombe” a “basso potenziale”, con una capacità esplosiva pari fino a sei volte la bomba di Hiroshima, sono ora considerate “sicure per i civili” poiché l’esplosione avviene sottoterra.
Attraverso una campagna di propaganda che ha ottenuto l’appoggio di “autorevoli” scienziati nucleari si stanno presentando le mini-bombe come uno strumento di pace piuttosto che di guerra. Le bombe a basso potenziale sono ora state sdoganate per l’“utilizzo sul campo”, sono programmate per essere adoperate nella fase successiva della “guerra al Terrorismo” dell’America al fianco delle armi convenzionali:
Alcuni funzionari dell’Amministrazione sostengono che queste armi nucleari a basso potenziale servono da deterrente credibile contro gli stati canaglia [Iran, Corea del Nord]. La loro logica è che le armi nucleari esistenti sono troppo distruttive da poter essere usate se non in una guerra nucleare completa. I potenziali nemici si rendono conto di questo, perciò non ritengono credibile la minaccia di una ritorsione nucleare. Tuttavia le armi nucleari a basso potenziale sono meno distruttive, quindi il loro utilizzo sarebbe concepibile. Ciò le renderebbe un deterrente più efficace (Opponents Surprised By Elimination of Nuke Research Funds Defense News November 29, 2004).
Secondo una logica assolutamente contorta si presentano le armi nucleari come mezzo di costruzione della pace e prevenzione di “danni collaterali”. Il Pentagono ha lasciato intendere, a questo riguardo, che le “mini-bombe” (con una potenza inferiore a 5 kilotoni) sono innocue per i civili perché le esplosioni “hanno luogo sottoterra”. Ognuna di queste mini-bombe, ciò nonostante, costituisce – in termini di esplosione e potenziale pioggia radioattiva – una frazione significativa della bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945. Stime della potenza per le bombe di Nagasaki e Hiroshima indicano che furono rispettivamente di 21 e 15 kilotoni (
http://www.warbirdforum.com/hiroshim.htm).
In altre parole le mini-bombe a basso potenziale posseggono una capacità esplosiva pari a un terzo della bomba di Hiroshima.
La capacità di penetrare nel suolo della bomba [nucleare] B61-11 è, comunque, abbastanza limitata. I test mostrano che penetra nel suolo asciutto solo per 20 piedi o quasi [6 metri], se gettata da un’altezza di 40.000 piedi [12.000 metri]. Anche così, bruciando a terra prima della detonazione, gran parte dell’energia dell’esplosione si trasforma in scossa al suolo, in rapporto all’esplosione superficiale. Ogni tentativo di usarla in un contesto urbano, tuttavia, avrebbe come effetto un gran numero di vittime civili. Anche al limite inferiore del range di potenza di 0.3-300 kilotoni, l’esplosione nucleare darebbe luogo ad un grosso cratere di materiale radioattivo, creando un campo letale di radiazioni gamma su vasta scala (
http://www.fas.org/faspir/2001/v54n1/weapons.htm).
Gbu 28 Guided Bomb Unit-28 (GBU-28)
La nuova definizione di testata nucleare ha confuso la distinzione tra arma convenzionale e nucleare:
“E’ un pacchetto (di armi nucleari e convenzionali). Le implicazioni di questo ovviamente sono che si declassano le armi nucleari dalla speciale categoria di rappresentare l’ultima risorsa, una sorta di arma finale, a quella di essere semplicemente un altro strumento nella scatola degli attrezzi”, ha detto Kristensen (Japan Economic News Wire, op cit).
Ci troviamo di fronte ad un bivio pericoloso: i pianificatori militari credono alla loro stessa propaganda.
I manuali militari dicono che questa nuova generazione di armi nucleari è “sicura” per l’uso in battaglia. Non sono più un’arma da ultima risorsa. Non ci sono impedimenti od ostacoli politici al loro utilizzo. In questo contesto, il Senatore Edward Kennedy ha accusato l’Amministrazione Bush di aver sviluppato “una generazione di armi nucleari più adoperabili”.
La comunità internazionale ha sottoscritto la guerra nucleare nel nome della Pace nel Mondo.“Rendere più sicuro il Mondo” è la giustificazione per lanciare un’operazione militare che potrebbe potenzialmente sfociare in un olocausto nucleare.
Ma gli olocausti nucleari non sono notizia da prima pagina! Nelle parole di Mordechai Vanunu:
“Il governo israeliano si sta preparando ad usare armi nucleari nella sua prossima guerra col mondo islamico. Qui, dove io vivo, la gente parla spesso di olocausto. Ma ogni singola bomba nucleare costituisce da sola un olocausto. Può uccidere, devastare città, distruggere popolazioni intere" (vedere interview with Mordechai Vanunu, dicembre 2005).
Unità di Comando di Attacco dallo Spazio e da Terra
Un attacco preventivo con armi tattiche nucleari sarebbe coordinato dall’USSTRATCOM presso la base della Air Force Offutt in Nebraska, in collegamento con unità di comando USA e della coalizione nel Golfo Persico, dalla base militare Diego Garcia, da Israele e dalla Turchia.
Sotto il suo nuovo mandato, l’USSTRATCOM ha la responsabilità di “sovrintendere un piano di attacco globale” consistente sia in armi convenzionali che nucleari. In gergo militare, ha in programma di recitare il ruolo di “integratore globale al quale vengono affidate le missioni di: Operazioni Spaziali; Operazioni di Informazione; Difesa Integrata con Missili; Comando e Controllo Globale; Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione; Attacco Globale, e Deterrenza Strategica…”
Nel gennaio 2005, all’inizio del rafforzamento militare diretto contro l’Iran, l’USSTRATCOM veniva identificato come “il Comando Combattente guida per l’integrazione e la sincronizzazione degli sforzi del Dipartimento della Difesa nel combattere le armi di distruzione di massa”.
Per adempiere al mandato fu creata una unità di comando del tutto nuova intitolata Joint Functional Component Command Space and Global Strike, o JFCCSGS.
Il JFCCSGS ha il mandato di sorvegliare il lancio di un attacco nucleare in conformità al Nuclear Posture Review (NPR) del 2002, approvato dal Congresso USA nel 2002. Il NPR sottolinea l’uso preventivo di testate nucleari non solo contro “stati canaglia”, ma anche contro Cina e Russia.
Da novembre si dice che il JFCCSGS è in “uno stato di preparazione avanzato” in seguito all’effettuazione di rilevanti esercitazioni militari. L’annuncio fu dato all’inizio di dicembre dal Comando Strategico USA intendendo che l’unità di comando aveva raggiunto “una capacità operativa per colpire obiettivi nel mondo con rapidità usando armi nucleari o convenzionali”. Le esercitazioni svoltesi a novembre hanno usato “una nazione fittizia che si pensava rappresentasse la Corea del Nord” (vedere David Ruppe, 2 dicembre 2005):
“La nuova unità [JFCCSGS] ha “soddisfatto i requisiti necessari a dichiarare una iniziale capacità operativa” il 18 novembre. Una settimana prima di questo annuncio l’unità terminò una esercitazione da posto di comando, soprannominata Illuminazione Globale, che fu associata ad un’altra esercitazione, chiamata Vigilant Shield [Scudo Attento], condotte dal Comando di Difesa Aerospaziale Nordamericano, o NORAD, incaricato della difesa missilistica per il Nord America.
“Dopo aver compiuto diverse nuove missioni, nel 2002, il Comando Strategico USA fu riorganizzato in modo da creare un cooperazione migliore e una consapevolezza trasversale” ha detto il Capitano della Marina James Graybeal, portavoce capo per lo STRATCOM. “Nel maggio di quest’anno il JFCCSGS ha pubblicato un’idea delle operazioni e ha cominciato a sviluppare i propri requisiti operativi giorno dopo giorno e i processi integrati di pianificazione”.
“La performance del comando durante l’Illuminazione Globale ha dimostrato la sua prontezza nello svolgere la propria missione di provare le capacità di attacco integrato, spaziale e globale, in modo da scoraggiare e dissuadere gli aggressori e, una volta diretto, sconfiggere gli avversari tramite effetti globali congiunti in appoggio allo STRATCOM” ha aggiunto senza approfondire circa le “nuove missioni” della nuova unità di comando che conta circa 250 dipendenti.
Specialisti nucleari e fonti del governo hanno richiamato l’attenzione sul fatto che una delle sue missioni principali sarebbe mettere in atto le strategie nucleari del 2001 che includono un’opzione di attacco nucleare preventivo contro gli “stati canaglia” con AMD (Japanese Economic Newswire, 30 dicembre 2005).
CONCEPT PLAN (CONPLAN) 8022
Il JFCCSGS è in un avanzato stato di preparazione per provocare attacchi nucleari diretti verso Iran e Corea del Nord.
L’attuazione del Global Strike è chiamata CONCEPT PLAN (CONPLAN) 8022. Quest’ultimo viene descritto come “un piano effettivo che la Marina e le Forze Aeree traducono in un pacchetto di attacco per i loro sottomarini e bombardieri” (Ibid).
Il CONPLAN 8022 è “il piano complessivo di copertura per un genere di scenari strategici pre-pianificati che implicano armi nucleari”.
“Si concentra specificatamente su questi nuovi tipi di portatori di minaccia – Iran, Corea del Nord – e anche terroristi potenziali”, ha detto. “Nulla indica che non possano usare il CONPLAN 8022 in scenari limitati contro obiettivi russi e cinesi” (secondo Hans Kristensen, del Nuclear Information Project, citato nella rivista economica giapponese News Wire, op cit).
La missione del JFCCSGS è di mettere in atto il CONPLAN 8022, in altre parole di provocare una guerra nucleare con l’Iran.
Il Comandante in Capo, cioè George W. Bush, avvertirebbe il Segretario della Difesa, che ordinerebbe quindi ai Capi Aggiunti dello staff di attivare il CONPLAN 8022.
Il CONPLAN si distingue da altre operazioni militari: non contempla il dispiegamento di truppe di terra.
Il CONPLAN 8022 è diverso da altri piani di guerra in quanto presuppone un’operazione a piccola scala e nessuno “stivale che calpesti il suolo”. Il tipico piano di guerra racchiude un’amalgama di forze -- aria, terra, mare -– e prende in considerazione le dimensioni logistiche e politiche occorrenti per sostenere queste forze in operazioni prolungate… Il piano Global Strike è offensivo, scatenato dalla percezione di una minaccia imminente ed eseguito da ordini presidenziali ( William Arkin, Washington Post, May 2005).
Il Ruolo di Israele
Sin dalla fine del 2004, Israele è andato facendo scorte di sistemi di armi convenzionali e nucleari di fabbricazione USA in previsione di un attacco all’Iran. Questo accumulo, che è finanziato dall’aiuto militare USA, è stato ampiamente completato nel giugno del 2005. Israele ha preso in consegna dagli USA diverse migliaia di “armi intelligenti da lanciare con gli aerei” comprese circa 500 bombe “bunker buster [demolitrici di bunker]”, che si possono anche utilizzare per portare bombe tattiche nucleari.
Inoltre, ed è una notizia di fine 2003, i sottomarini israeliani classe Dolphin, equipaggiati con missili USA Harpoon, armati con testate nucleari, sono ora puntati verso l’Iran (vedere Gordon Thomas,
http://www.globalresearch.ca/articles/THO311A.html).
Fine Aprile 2005. Vendita di componenti militari micidiali a Israele. Bombe Buster Bunker GBU-28:
In coincidenza con la visita di Putin in Israele l’US Defence Security Cooperation Agency (Department of Defense) ha annunciato la vendita ad Israele di altre 100 bombe bunker buster prodotte dalla Lockheed Martin. Questa decisione fu vista dai media USA come “un avvertimento all’Iran sulle sue ambizioni nucleari”.La vendita si riferisce alla più grande e più sofisticata "Guided Bomb Unit-28 (GBU-28) BLU-113 Penetrator" (che include l’unità di controllo di guida WGU-36A/B e l’equipaggiamento di supporto). La GBU-28 viene descritta come “un’arma speciale per penetrare nei centri di comando rinforzati localizzati in profondità sottoterra”. Il nocciolo della questione è che la GBU-28 è tra le armi “convenzionali” più micidiali al mondo usate nell’invasione in Iraq del 2003, capace di causare la morte di migliaia di civili tramite esplosioni massicce.
Le forze aeree israeliane hanno in programma di usare le GBU-28 sui loro aerei F-15 (vedere il testo del comunicato DSCA).
Allargamento della Guerra
Teheran ha confermato che se attaccata risponderà, sotto forma di attacchi con missili balistici indirizzati contro Israele (CNN, 8 febbraio 2005). Questi attacchi potrebbero anche colpire attrezzature militari USA in Iraq e nel Golfo Persico, cosa che ci porterebbe immediatamente in uno scenario di escalation militare e guerra totale.
Al momento ci sono tre distinti teatri di guerra: Afghanistan, Iraq e Palestina. Gli attacchi aerei contro l’Iran potrebbero contribuire a scatenare una guerra nella vasta regione del Medio Oriente e dell’Asia centrale. Per di più, gli attacchi pianificati contro l’Iran potrebbero anche venire visti in relazione alla tempestiva ritirata delle truppe siriane dal Libano, che ha lasciato un nuovo spazio scoperto per il dispiegamento di truppe israeliane. La partecipazione della Turchia alle operazioni militari USA-Israele è un elemento anch’esso, che segue gli accordi siglati l’anno scorso tra Ankara e Tel Aviv.
Più recentemente, Teheran ha irrobustito le proprie difese aeree tramite l’acquisizione di sistemi russi antimissilistici 29 Tor M-1. Ad ottobre, con la collaborazione di Mosca, “un razzo russo ha mandato in orbita un satellite spia iraniano, il Sinah-1” (vedere Chris Floyd).
Il Sinah-1 è solo il primo di una serie di satelliti iraniani lanciati con l’aiuto dei russi nei mesi a venire.Così gli Iraniani avranno presto in funzione una rete satellitare che gli potrà fornire un tempestivo avviso di un attacco israeliano, benché sarà ancora una debole eco delle ben più potenti spie spaziali israeliane e americane che possono tracciare il minimo movimento della barba di un mullah di Teheran. Per di più alla fine del mese scorso la Russia ha firmato un contratto da un miliardo di dollari per vendere all’Iran un sistema di difesa avanzato che può distruggere missili guidati e bombe a guida laser, dice il Sunday Times. Anche questo sarà pronto presto nei prossimi mesi (op.cit.).
Guerra di Terra
Sebbene una guerra di terra non sia prevista dal CONPLAN, gli attacchi aerei potrebbero portare al processo di escalation verso una guerra di terra.
Le truppe iraniane potrebbero attraversare il confine Iran-Iraq e affrontare le forze della coalizione all’interno dell’Iraq. Le truppe israeliane e/o le Forze Speciali potrebbero entrare in Libano e Siria. Secondo sviluppi recenti, Israele pianifica di svolgere delle esercitazioni militari e anche di schierare le Forze Speciali nelle zone montuose della Turchia al confine con Iran e Siria con la collaborazione del governo di Ankara:
Ankara e Tel Aviv sono giunte ad un accordo che permetterà all’esercito Israeliano di compiere esercitazioni militari nelle aree montuose [in Turchia] che confinano con l’Iran.
[Secondo] ...un quotidiano degli Emirati Arabi Uniti..., convenendo all’accordo raggiunto tra il Joint Chief of Staff dell’esercito d’Israele, Dan Halutz, e funzionari turchi, Israele sta per effettuare diverse manovre militari nelle zone che confinano con Iran e Siria [punteggiatura come nell’originale]. [Dan Halutz] era andato in Turchia qualche giorno prima.
Nel citare fonti certe senza nominarle il quotidiano degli Emirati Arabi Uniti va al punto: dal lato israeliano si sono avanzate richieste di svolgere le manovre a causa della difficoltà di passaggio nei territori di montagna vicino al confine con l’Iran in inverno.
Le due unità Hakari [fonetico; non rintracciato] e Bulo [fonetico, non rintracciato] stanno per prendere parte alle manovre, che non sono ancora state programmate. Queste unità sono le più importanti delle unità militari speciali israeliane e sono incaricate di combattere il terrorismo e di eseguire azioni di guerriglia.
In precedenza la Turchia aveva permesso che piloti israeliani venissero addestrati nelle aree al confine con l’Iran. La notizia [dell’accordo] viene data in un momento in cui i funzionari turchi provano a evadere le accuse di cooperazione con gli USA in operazioni di spionaggio contro le sue nazioni confinanti Siria e Iran. Dalla settimana scorsa la stampa araba ha pubblicato vari articoli sulla buona volontà di Ankara o, almeno, il suo accordo di principio di compiere negoziati riguardo al proprio suolo e spazio aereo da usare per azioni contro l’Iran.
(Sito E’temad, Teheran, in Persiano, 28 dicembre 2005, BBC Monitoring Services Translation)
Note Conclusive
Le implicazioni sono schiaccianti.
La cosiddetta comunità internazionale ha accettato l’eventualità di un olocausto nucleare. Coloro che decidono si sono bevuti la propria propaganda di guerra.
Nell’Europa Occidentale e in Nord America si è sviluppato un consenso politico concernente gli attacchi aerei con armi tattiche nucleari, senza considerare le loro implicazioni devastanti.
Questa avventura militare in nome del profitto è, in definitiva, una minaccia per il futuro dell’umanità.
Ciò che serve nei mesi a venire è una grande avversione, a livello nazionale e internazionale, che rompa la cospirazione del silenzio, che riconosca i pericoli, che porti questo progetto di guerra in prima linea nel dibattito politico e nell’attenzione dei media, a tutti i livelli, che confronti ed esiga che i leader politici e militari prendano una posizione ferma contro la guerra nucleare avallata dagli USA.
In definitiva quel che serve sono sanzioni internazionali estensive dirette contro gli stati Uniti d’America e Israele.
IRAN, USA, ISRAELE: LA PROFEZIA