mercoledì 29 maggio 2019

Prometeo, il progresso, Satana, le gallerie ferroviarie e gli Illuminati del Bilderberg

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PER EVITARE UN'OPERA OSCURA E INUTILE COME IL TAV L'ITALIA DEVE PREMERE SULLA LE PEN VITTORIOSA ALLE EUROPEE PER AVERE RAGIONE DEL VOTO DEL 26 MAGGIO. L'OPERA PUO' AGGRAVARE IL DEBITO PUBBLICO DI 40 MILIARDI DI EURO! VEDIAMO CHI E COSA SI NASCONDE DIETRO IL TAV.... 

Alle origini del misfatto

Il gruppo Bilderberg, cupola finanziaria mondiale che ha piazzato a Bruxelles l’euro-presidente Van Rompuy e a Palazzo Chigi il professor Monti, sembra aver “commissariato” anche la valle di Susa per la realizzazione della linea Tav Torino-Lione: l’olandese Jan Brinkhorst, coordinatore per la politica europea dei trasporti ferroviari e membro del più esclusivo club mondiale dell’oligarchia finanziaria, farà parte del nuovo organismo italo-francese che il 20 dicembre i governi di Roma e Parigi hanno stabilito di costituire per realizzare entro dieci anni, a partire dal 2012, la tratta ferroviaria più controversa del pianeta. Vano l’appello di 150 docenti universitari italiani al presidente Napolitano: la Torino-Lione si farà, anche se finora i promotori non ne hanno mai dimostrato l’utilità. E i lavori di Chiomonte saranno affidati alla Cmc di Ravenna, coop “rossa” considerata storicamente vicina al leader del Pd, Pierluigi Bersani. Il nuovo accordo italo-francese prevede un tunnel di 57 chilometri che unisca le future stazioni internazionali di Susa e St. Jean de Maurienne: i lavori per il traforo alpino partirebbero dal versante francese, mentre in Italia si prevedono cantieri a Bussoleno per l’interconnessione con l’attuale linea ferroviaria internazionale Torino-Modane, che già attraversa la valle di Susa ma, dato il crollo ormai clamoroso del traffico merci, è utilizzata per meno del 20% della sua capacità di trasporto. I lavori di Chiomonte, nell’area della Maddalena sgomberata a giugno dalla polizia e ora trasformata in “fortino” militarizzato per tenere lontana la protesta popolare, riguardano un “cunicolo esplorativo”: costoso sondaggio geognostico orizzontale, che intersecherebbe la direttrice sotterranea del futuro traforo ferroviario. L’incarico alla Cmc, osservano i No-Tav, è stato affidato senza gara d’appalto: forse per evitare le penali innescate dalla cooperativa, che già nel 2005 si vide bloccare il cantiere di Venaus dopo le proteste di massa che misero fine al primo progetto Torino-Lione. 

La nuova società ferroviaria per l’alta velocità transalpina avrà in Francia la sede legale e in Italia quella operativa: sarà il terzo organismo societario creato in vent’anni per la Torino-Lione dopo Alpetunnel e Lyon-Turin Ferroviaire, due autentiche “fabbriche di progetti”, finora soltanto cartacei. Ufficialmente mista, la nuova società sarà verosimilmente strutturata secondo le modalità del famigerato business pubblico-privato all’italiana: al general contractor privato gli enormi proventi dei lavori di cantiere, mentre al contribuente il peso finanziario schiacciante di un’opera faraonica, la più grande mai progettata in Italia: 8 miliardi il valore nominale dichiarato nell’accordo del 20 dicembre, ma in realtà oppositori e tecnici universitari parlano di almeno 20 miliardi; per il professor Ivan Cicconi della Sapienza di Roma, massimo esperto italiano in materia di project financing e annesse voragini di bilancio, la Torino-Lione potrebbe aggravare il debito pubblico per una cifra di addirittura 40 miliardi di euro.

E la tenace protesta popolare della valle di Susa? Carta straccia, come il pronunciamento democratico degli italiani, decisi a tutelare i beni comuni coi passati referendum. Se l’opposizione contesta innanzitutto l’impatto ambientale devastante di un’opera così oscuramente faraonica – paure per l’uranio e l’amianto del sottosuolo, ma anche per le falde acquifere, senza contare il disagio incalcolabile dei maxi-cantieri (nessuno crede che potrebbero davvero durare “solo” dieci anni) – ad aggravare il quadro è la stima preoccupante dei costi, sociali e finanziari, imposti all’Italia in piena recessione dal 2012 quando Mario Monti al governo impose la manovra finanziaria più assurda della storia in ossequio al diktat della Bce firmato da Trichet e Draghi. Se, come dice Beppe Grillo, la Torino-Lione è «un crimine contro l’umanità di domani», costretta a pagare l’eredità di un debito mostruoso, in questo caso sfugge completamente il “movente”: perché dissanguarsi per un’opera che i migliori specialisti universitari definiscono già obsoleta e comunque inutile, dato che la direttrice delle merci è ormai la Genova-Rotterdam?

Guido Ceronetti, grande eretico della letteratura italiana, visitò le barricate di Chiomonte e scrisse un eccezionale reportage per “La Stampa”, concludendo che la valle di Susa fa benissimo ad opporsi, perché anche la Torino-Lione fa parte di un grande disegno tecnocratico-demoniaco che ha per obiettivo la devastazione e la riduzione in schiavitù. Suggestioni culturali a parte, ecco che ora in mezzo ai monti della valle di Susa compare l’ombra del Bilderberg, sotto le sembianze del liberal-democratico olandese Brinkhorst: un commissario di Bruxelles, messo a guardia di questa anomala frontiera ferroviaria. Mandante: il super-potere finanziario mondiale, che per sviluppare i suoi affari nel Vecchio Continente si avvale degli euro-tecnocrati, quelli che stanno confiscando la sovranità dei popoli europei tagliando il welfare, imponendo rigore e promettendo una crescita ormai palesemente impossibile.

La cittadinanza planetaria, infatti, ormai soggiace a poteri pericolosi, come quello del grande capitale che, attraverso la finanza e la manipolazione politico-mediatica, è riuscito a privare un intero continente – l’Europa – della propria sovranità democratica: grazie all’adozione dell’euro, moneta comune ma non pubblica, non erogabile a favore dei cittadini, gli Stati non possono più fare i necessari investimenti sociali e vengono inesorabilmente trascinati in una logica finanziaria non più autonoma, ma subordinata agli interessi dell’oligarchia planetaria di cui proprio gli uomini del Bilderberg sono tra i più influenti portavoce.

Allora, dov’è il “movente” per la Torino-Lione? Il blog “Anarchismo Comidad” fa nomi e cognomi: italiani ma, soprattutto, francesi. Se fino all’inizio degli anni ’90 il debito pubblico italiano era essenzialmente interno, «progressivamente è diventato anche un debito nei confronti di banche straniere, in gran parte francesi, come la mega-multinazionale Bnp Paribas, che detiene oggi anche la proprietà della Bnl, la banca italiana che prima apparteneva al Ministero del Tesoro (a proposito di privatizzazioni suicide)». L’altra multinazionale francese interessata al debito pubblico italiano è Crédit Agricole, che possiede anche Cariparma. Entrambe le banche francesi, continua “Comidad”, negli ultimi mesi hanno improvvisamente ridotto la loro esposizione nei confronti dei titoli italiani: se ormai è acquisito che il fatale attacco al nostro debito pubblico è stato avviato da Deutsche Bank e da Goldman Sachs, è altrettanto certo che anche Bnp Paribas esercita il suo peso in termini di pressioni sull’Italia. Obiettivo: ottenere grandi profitti attraverso grandi opere.

«Qualche sospettoso – continua l’analisi di “Comidad” – potrebbe ipotizzare che Bnp Paribas sia interessata anche al settore dell’alta velocità in Italia». Sospetto confermato: la maxi-banca francese ha in effetti acquistato lotti di terreno italiano destinati ad aree ferroviarie Tav, come quelli di Roma-Tiburtina. Lo stesso colosso finanziario transalpino è anche la banca di riferimento della multinazionale francese dell’alta velocità, la Alstom. Dunque, il legame tra il debito pubblico italiano e il business dell’alta velocità non è più solo un’ipotesi: «Le multinazionali francesi hanno compiuto una tipica operazione di colonialismo commercial-finanziario: si compra il debito di un Paese per costringerlo ad acquistare i propri prodotti, specialmente i più costosi e meno convenienti». In valle di Susa i No-Tav hanno frenato il maxi-affare? La grande finanza allora ha agito premendo sul fantasma del default: «Ed ecco perché, in piena emergenza-debito, l’alta velocità non si tocca». Lumi e spiegazioni diverse dal signor Bilderberg? Macché: la Torino-Lione è semplicemente “strategica per l’Europa”, ha ripetuto Jan Brinkhorst, sciorinando il consueto dogma teologico che finora nessuno, nel Parlamento italiano, si è premurato di verificare.

Oltre gli interessi finanziari. Dal 30 maggio al 2 giugno il gruppo Bilderberg si riunisce in Svizzera, un caso?

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“E quale bestia orrenda, ora che alfine è venuta la sua ora
Striscia verso Betlemme per venire al mondo?”


Nella poesia “La seconda venuta” W. B. Yeats profetizzava così il termine dell’era cristiana e l’imminente avvento dell’Anticristo. La sensibilità dei poeti sa intuire nel linguaggio dei simboli ciò che la storia poi pronuncerà nei fatti. Yeats scrisse le sue premonizioni nel 1919, quando la prima grande tempesta era appena passata, lasciandosi alle spalle le rovine di un mondo che non sarebbe più tornato, e seminando l’oscuro presagio che una devastazione ancor più grande avrebbe portato il male fin dentro l’anima dell’uomo.

Da allora è passato un secolo, ma la stessa ombra getta ancora lo sgomento nei cuori più sensibili. I nostri giorni, però, sembrano esser orfani di un grande poeta che sappia cantarne le ferite con lucidità visionaria. Ora i segni della fine del mondo non si mostrano più nell’eleganza dell’arte, ma vengono cercati confusamente negli eccessi del mondo dello spettacolo.

Il 1° giugno 2016 il tunnel del San Gottardo è stato inaugurato con una bizzarra cerimonia, a cui hanno partecipato i maggiori capi di stato europei. La stravaganti coreografie pensate dal regista tedesco Volker Hesse hanno però suscitato una reazione popolare forse inattesa: da più parti si sono infatti levati cori di indignazione per quello che a molti è sembrato un vero e proprio rito satanico.

Un articolo su Trunews.com – sito americano che coniuga il fondamentalismo cristiano ad un orientamento politico di estrema destra – sostiene che i simboli della celebrazione siano di natura satanica e pagana. Il titolo di questa analisi è esplicito: “Il Nuovo Ordine Mondiale usa un rituale satanico per svelare il tunnel ferroviario del Gottardo”.

The Vigilant Citizen è un sito U.S.A. dedicato all’analisi di presunte simbologie del complotto nascoste nei prodotti dello show business, dai film di Hollywood fino ai video musicali delle più famose star americane. Alla cerimonia del Gottardo viene dedicata un’ampia analisi, in cui il simbolismo satanico viene addebitato alla regia occulta di sinistre élites occulte: “Come ho discusso nel mio articolo sulle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012, l’élite occulta si diverte mettendo a pieno schermo le sue agenda e filosofia simbolica, scenari drammatici che ricordano i drammi messi in scena nei rituali delle società segrete. Inoltre, non c’è modo migliore per mostrare il potere puro e semplice che mettere il «bollino di approvazione degli Illuminati» su enormi mega-progetti come le Olimpiadi o le grandi costruzioni.”

Nelle coreografie dell’inaugurazione compare un ballerino vestito da stambecco, che viene interpretato come un caprone satanico. Un’altra inquietante figura è una sorta di angelo con la testa di un bambino, impersonato da una donna a torso nudo:

The Vigilant Citizen interpreta questa figura come Lucifero, l’angelo caduto, di cui le élites degli “Illuminati” sarebbero servi fedeli.

E’ degno di nota che questo articolo sia stato tradotto e diffuso anche in Italia sul blog di Maurizio Blondet, pur senza indicazione della fonte originale.

Dunque, questa elitaria società segreta avrebbe assoldato un regista svizzero pur di pervertire un’innocua cerimonia di inaugurazione in un oscuro rituale satanico? Non sono mancate critiche a questa azzardata ipotesi, secondo cui la scenografia si baserebbe invece sulle leggende alpine delle montagne attraversate dal tunnel. L’aspetto demoniaco, in particolare, deriverebbe dalla leggenda del Teufelsbrücke, basata sul diffusissimo tema del ponte del diavolo. Nel Canton Uri si trovano infatti le gole della Schöllenen, in cui vi sono non uno, ma ben tre ponti che secondo la leggenda vennero costruiti dal diavolo in persona.

Questa spiegazione è sicuramente più razionale, ma non ha certo un grande potere dissuasivo. Innanzitutto conferma l’aspetto demoniaco insito nella cerimonia: la leggenda, infatti, narra di come la realizzazione di un’opera di ingegneria sia dovuta al diavolo. L’altra contro-obiezione che si leva è invece una classica trappola nel dialogo fra sostenitori del complotto e gli scettici: chi nega la cospirazione si sente infatti rispondere che ormai siamo talmente assuefatti all’immaginario satanico degli Illuminati che non ci facciamo più caso nemmeno quando ce lo mostrano così apertamente. In certi casi la reazione è più accesa, e lo scettico viene persino accusato di essere un “debunker” assoldato dalle élites per mantenere la popolazione all’oscuro della verità.

Si sarebbe tentati di archiviare le stravaganti affermazioni dei “complottisti” come semplici farneticazioni di autori paranoici e squilibrati con troppo tempo a disposizione. L’insistenza con cui questi temi si ripropongono ed il grande successo di pubblico che suscitano ci devono però mettere in guardia. Se una fantasia ha un così intenso potere di convinzione, significa che in essa c’è qualcosa capace di affascinare il pubblico, come se fosse la chiave che incontra la giusta serratura.

Evidentemente qui si sfiora un nervo scoperto, un problema sentito dalla maggior parte della popolazione, per cui però non si è ancora trovata una formulazione cosciente e coerente. Le bizzarrie di certe teorie del complotto sono quindi un linguaggio alternativo per esprimere questo disagio, che si avverte concretamente ma non si sa individuare con certezza. Sono in un certo senso simili ad i sintomi di un malessere, e come tale non dovremmo ignorarli o sbeffeggiarli, ma al contrario ascoltarli e cercare di capirne le cause.

Lasciamo quindi ad altri la discussione sulle vere intenzioni del regista della cerimonia del Gottardo. Invece di stabilire se sia stata intenzionalmente satanica o meno, concentriamoci su un altro fatto, indiscutibile e molto importante: la propensione del pubblico a indulgere nella dietrologia, come se ci fosse una vera e propria necessità di credere in qualcosa che vada oltre la superficie delle apparenze.

L’interpretazione di un simbolo non è un atto neutro; c’è in essa un’ampia partecipazione soggettiva, per cui il significato che ognuno trae è anche lo specchio della propria interiorità. Se così tante persone sono così convinte che dietro ogni stranezza si celi un messaggio satanico, possiamo quindi dedurre che l’ombra del demoniaco è prima di tutto annidata nella profondità dei loro pensieri. Ciò è un aspetto da non sottovalutare: la storia del XX secolo ci insegna come l’oscurità sia in grado di uscire dal cuore umano, portando nel mondo le fiamme dell’Inferno.

Sarebbe un grave errore, dunque, sottovalutare certe creazioni della fantasia popolare; si dovrebbe invece cercarne il senso recondito, come se fossimo alle prese con una sorta di mitologia moderna.

Per comprendere meglio il senso della congiura, è bene ricapitolare la storia dei loro attori. Chi sono veramente queste misteriose élites? A cosa mirano, e perchè adorano il diavolo?

Gli Illuminati sono i protagonisti di una delle più celebri teorie del complotto: una setta potentissima e priva di scrupolo, che comanda da dietro le quinte la politica del mondo intero usando metodi sinistri e senza mostrare alcun riguardo verso i diritti dell’uomo.

Gli Illuminati sono esistiti veramente. La società segreta venne infatti fondata in Baviera nel 1776 da Adam Weishaupt. Aveva una struttura interna simile a quella della massoneria, ed i suoi scopi erano in linea con i princìpi dell’Illuminismo: promuovere la cultura scientifica, limitare l’ingerenza della Chiesa sullo Stato, e combattere superstizioni ed oscurantismo.

In questa lotta contro nemici segreti ed impalpabili si può leggere l’impronta di un conflitto molto più profondo, che contrappone alla religione la fede nel progresso.

L’Illuminismo ripone la sua massima fiducia nelle capacità dell’uomo e nel potere della scienza. Grazie al progresso sociale, scientifico e tecnologico, l’umanità è in grado di vincere la natura e le proprie limitazioni, debellando piaghe ancestrali quali la miseria, la malattia e la guerra. Così facendo è possibile ricreare un paradiso in terra, rendendo del tutto inutile l’intervento di Dio: grazie a questo nuovo potere, ora è l’uomo il nuovo padrone della creazione.

L’Illuminismo di per sé non fu completamente ostile alla religione, anche se è indubbio che molti dei suoi esponenti si dichiararono atei. Nei suoi sviluppi successivi, però, l’anticlericalismo e la fiducia nel progresso portarono ad alcune derive in cui si utilizzarono apertamente simboli satanici e luciferini.

Nel 1820 Percy Bysshe Shelley scrisse il “Prometeo liberato”, modellando esplicitamente la figura di Prometeo sul Lucifero del “Paradise Lost” di Milton. Il significato simbolico è chiaro: come Prometeo rubò il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, così Lucifero – il portatore di luce – è colui che sottrae a Dio il potere, donando all’umanità il lume della ragione.

Il nostro poeta Giosuè Carducci scrisse persino un “Inno a Satana”. E’ notevole che per dipingere il suo Satana progressista Carducci usi l’analogia del treno: la locomotiva, al tempo, era il prodigio della tecnologia, capace di correre e divorare la terra, nascondendosi nelle “vie profonde” (le gallerie) per poi riemergere e mandare “il suo grido” (il fischio della locomotiva).

Satana e gallerie ferroviarie, dunque: proprio lo stesso binomio che molti hanno intravisto nella cerimonia inaugurale del tunnel del San Gottardo!

Come nelle antiche leggende, il diavolo può anche costruire per noi un ponte, ma poi il prezzo che chiederà sarà ben duro da pagare. La tecnologia offre all’umanità un potere immenso, ma il fuoco di Prometeo rischia di sfuggirci di mano, con conseguenze potenzialmente disastrose. 

Nel XXI secolo siamo ormai immersi nella tecnologia, eppure le grandi promesse iniziali sono state disilluse. In particolare molti sono convinti che il progresso scientifico non abbia portato affatto ad una sconfitta della povertà o ad un trionfo della democrazia. Al contrario, le grandi potenzialità delle innovazioni hanno di fatto permesso l’arricchimento di pochi e spregiudicati individui, a discapito dell’impoverimento delle grandi masse; le grandi decisioni della politica mondiale, poi, non spettano certo al popolo, ma dipendono dagli interessi egoistici dell’alta finanza. All’uomo comune non resta che accontentarsi con un’illusione: un benessere materiale che si paga con un indebitamento sempre più grave, ed il contentino di votare ogni tanto per scegliere il volto di turno che seguirà sempre le stesse direttive.

Forse nel tunnel del Gottardo il grande pubblico vede l’archetipo della grande opera – quei colossi che costano milioni ai contribuenti e portano benefici soltanto ai più facoltosi imprenditori.

Non è il caso che anche la nostrana TAV sia al centro di una teoria del complotto in cui c’è lo zampino del diavolo. Esisterebbe infatti una linea sacra dedicata a San Michele, simile ad un immenso canale di energia che collega il francese Mont Saint Michel, la Sacra di S. Michele in Val di Susa ed il Monte Sant’Angelo sul Gargano.

L’articolo, firmato da Fausto Carotenuto (vedi: http://www.disinformazione.it/valdisusa.htm), riprende il tema dell’élite votata al male: “Una operazione che parte da molto in alto nelle gerarchie delle piramidi che portano avanti le strategie oscure. Un qualcosa di così importante che il fronte del potere politico, finanziario, economico, dei mass media – largamente influenzato e diretto dai vertici oscuri – sostiene in modo insolitamente compatto e granitico… senza apprezzabili sbavature.”

Il vero scopo dei trafori in Val di Susa sarebbe proprio di interrompere e corrompere il flusso di questa energia positiva: “E’ il tentativo di portare un colpo al cuore della geografia sacra europea. Tale da appesantire le atmosfere psichiche, creare una cappa di piombo in una vasta zona del nostro continente: il tentativo di creare un vero e proprio infarto nella circolazione delle energie a disposizione di tutti noi per i nostri risvegli.” Un obiettivo strategico in quella che, secondo l’autore, è una lotta fra il Bene ed il Male di portata planetaria.

Non manca una critica esplicita a quello che è considerato il vero volto di ciò che viene chiamato “progresso”: “Ma che cosa è questo progresso? E’ progresso sacrificare qualcuno in favore di altri? E’ progresso andare velocissimi in mezzo ad una natura devastata a fare un lavoro disumano o a vedere spettacoli alienanti o a fare discorsi inutili? E’ progresso avere i soldi per comunicare velocemente cose stupide? O per comprarsi droghe, cibi devitalizzati, videogames, lussi inutili e dannosi, telefonini sofisticati per scambiarsi idiozie, o grandi televisori al plasma per vedere il wrestling o le partite di calcio truccate? O le notizie false ed i talk show taroccati?”

Gustave Le Bon, in “La psicologia delle folle”, sosteneva che le grandi masse non sono in grado di formulare ragionamenti razionali, ma che il loro modo di pensiero si serve piuttosto di immagini semplici ed immediate. Il tema ricorrente dell’élite che domina il mondo con l’aiuto del diavolo forse esprime col linguaggio del simbolo proprio questa disparità sociale, che porta ad accentrare sempre di più le ricchezze ed il controllo tecnologico e politico nelle mani di pochi tiranni di cui non conosciamo eppure il nome, devastando sia la natura che l’anima dell’uomo comune.


PROPONIMENTO DEL GIORNO


Tutto quello che farò oggi voglio farlo per quell'anima del Purgatorio che sta soffrendo di più


LITURGIA DEL GIORNO E COMMENTO



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  




 PRIMA LETTURA 

At 17,15.22-18,1
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un Dio ignoto”.
Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”.
Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.
Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.


  SALMO  

Sal 148
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.

I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore.

Perché solo il suo nome è sublime:
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.


 VANGELO 

Gv 16,12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

https://www.preghiereperlafamiglia.it/commento/feriale/pasqua-06-me.htm

martedì 28 maggio 2019

Gli Illuminati, Bilderberg e il progetto degli Stati Uniti D'Europa



STATI UNITI D'EUROPA=TOTALITARISMO FINANZIARIO E DEFINITIVA PERDITA DI OGNI SOVRANITA' E LIBERTA'

Herman Van Rompuy è un politico belga, ed è Presidente del Consiglio europeo dal 2009. Appartiene al partito dei Cristiani Democratici e Fiamminghi.


Martin Schulz è un politico tedesco. Schulz è stato presidente del gruppo parlamentare dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici presso il Parlamento europeo e, attualmente, è il Presidente del Parlamento europeo.



Nigel Paul Farage è un politico britannico. Deputato europeo, è co-presidente del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia dal 1º luglio 2009. Le sue idee dovrebbero far riflettere su quello che ci aspetta nel prossimo futuro.


Il report di Jp Morgan

Jp Morgan, storica società finanziaria (con banca inclusa) statunitense, ha scritto nero su bianco quella che sembra essere la ricetta del grande capitale finanziario per gli stati dell’Eurozona. Il suo consiglio ai governi nazionali d’Europa per sopravvivere alla crisi del debito è: liberatevi al più presto delle vostre costituzioni antifasciste.

In questo documento di 16 pagine datato 28 maggio 2013, dopo che nell’introduzione si fa già riferimento alla necessità di intervenire politicamente a livello locale, a pagina 12 e 13 si arriva alle costituzioni dei paesi europei, con particolare riferimento alla loro origine e ai contenuti: "Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che i limiti intrinseci delle Costituzioni europee avessero natura prettamente economica (…) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazionedell’area europea".

JPMorgan è stata tra le protagoniste dei progetti della finanza creativa e quindi della crisi dei subprime che ha innescato la crisi finanziaria del 2008. Fino a essere stata formalmente denunciata nel 2012 dal governo federale americano come responsabile della crisi. Ecco che, invece, dai grattacieli di Manhattan hanno pensato bene di scrivere che i problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che "i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo".

E per colpa delle idee socialiste insite nelle costituzioni, secondo Jp Morgan, non si riescono ad applicare le necessarie misure di austerity. "I sistemi politici e costituzionali del sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo; e la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)".

E quindi? Quindi il diktat è: cambiare le Costituzioni.

E Renzi cosa sta facendo? Sta cambiando la Costituzione.

Perchè Renzi è stato messo al governo?

Il motivo ultimo e unico per cui Renzi è stato messo al governo è la modifica della nostra Costituzione. Esattamente come ha indicato Jp Morgan.

Come mai la riforma Costituzionale è diventata per Renzi la questione principale? Si era partiti dalla modifica della legge elettorale (che, a detta dei politici, era il problema fondamentale) da fare in un paio di settimane e pian piano il discorso si è allargato. Si è allargato perchè il vero obiettivo, l'obiettivo grosso e mai dichiarato è sempre stato colpire la nostra Costituzione.

Ma qui non si tratta della "eliminazione" del Senato. Questo è lo specchietto per le allodole. Il disegno è molto più ampio ed è costituito da questi due punti cardine: una legge elettorale che mantenga i "nominati" per controllare e manipolare i parlamentari eletti e una riforma Costituzionale che dia più poteri al Presidente del Consiglio e al governo.

Infatti, si fa un gran parlare della eliminazione del Senato, come se questa fosse la questione principale (ma è solo uno specchietto per le allodole), e nulla si dice sul fatto che la proposta di Renzi contiene la facoltà per il PdC di licenziare un Ministro che dissente dalla linea politica imposta (cosa che oggi il PdC non può fare) e una corsia preferenziale per l'approvazione in Parlamento dei DDL presentati dal Governo.

In sostanza il disegno complessivo che si vuole ottenere è il seguente: avere una Camera sola fatta da un parlamento di "nominati" che premono il pulsante per votare "sì" ai DDL presentati dal Governo senza fare troppe questioni, e avere un PdC che impone ai Ministri e al parlamento la sua linea politica e le sue leggi senza perdere tempo in discussioni "inutili".

Una volta ottenuto questo, sarà un gioco da ragazzi manipolare il PdC (chiunque esso sia) e indirizzarlo rapidamente verso la ratifica di leggi e trattati che portano la nazione verso le scelte che gli Illuminati del gruppo Bilderberg hanno pianificato.

L'obiettivo storico degli Illuminati è la costruzione degli Stati Uniti d'Europa (ma questo, a sua volta, è ancora e solo un obiettivo intermedio rispetto al vero scopo di tutta questa enorme operazione). Alle nazioni dovrà essere tolta la sovranità (e già si è cominciato, con l'Euro, col togliere la sovranità monetaria), e dovranno essere ratificati velocemente i trattati senza troppe discussioni e senza il rischio che questi trattati rimangano invischiati nelle paludi parlamentari. E per questo occorrono dei parlamenti e dei governi manipolabili e gestibili, velocemente e direttamente.

La costruzione degli Stati Uniti d'Europa consentirà agli Illuminati il controllo politico, sociale ed economico di 500 milioni di persone, semplicemente controllando un Presidente (il futuro Presidente degli Stati Uniti d'Europa). Infatti, è molto più semplice controllare e manipolare un unico Presidente, che dover controllare 20 o 25 stati indipendenti.

E la domanda è: perchè gli Illuminati vogliono controllare l'Europa e hanno pianificato, per raggiungere questo obiettivo, la costruzione degli Stati Uniti d'Europa?


Non è ancora arrivato il momento di rispondere a questa domanda.....

VEDI ANCHE:


Marco Mori - Gli Stati Uniti d'Europa saranno la morte dell'Italia - 




IL DANNO ALLA SALUTE


Premessa. Il danno alla salute nell’ambito del danno alla persona
Il danno alla salute è il danno all'integrità psichica e fisica di una persona in sé e per sé considerata, a prescindere da qualsiasi effetto economico negativo (si pensi alla lesione di un arto o ad una malattia fisica o psichica).
Il danno alla persona, invece, è un concetto più ampio, in quanto comprende anche i danni morali (ad esempio, la sofferenza patita a causa di una lesione) e i danni patrimoniali da lucro cessante (ad esempio, la perdita della capacità lavorativa).
Tra danno alla persona e danno alla salute sussiste, dunque, un rapporto di genere a specie: il danno alla persona è il genere e il danno alla salute è la specie.
In alcuni casi il danno alla salute viene accomunato al cosiddetto danno biologico; in realtà le due figure devono essere tenute distinte perché il danno biologico consiste nella lesione in sé e per sé considerata, ed è danno evento, il danno alla salute consiste nelle conseguenze pregiudizievoli per la salute che sono conseguenza della lesione, ed è danno conseguenza.
Ad esempio se Tizio perde una gamba, il danno biologico – dunque l’evento - è rappresentato dalla perdita dell’arto; il danno alla salute consiste invece nelle conseguenze pregiudizievoli sulla salute del soggetto, che sono una conseguenza indiretta della perdita dell’arto: ad es. l’alterazione dei valori del sangue, l’impossibilità di svolgere una vita sana a causa dell’impossibilità di praticare sport, con tutte le complicazioni del caso (aumento del colesterolo, aumentata possibilità di infarto, ecc.).
Le due figure vengono confuse perché, in alcuni casi, non è facile distinguere il danno alla salute dal danno biologico, quando addirittura è impossibile: ad esempio nella persona vittima di uno stupro, che subisce il cosiddetto danno psichico, oltre a quello alla salute ed esistenziale, il danno biologico è costituito dal trauma in se e per sé, il danno esistenziale e alla salute saranno costituiti dalle conseguenze (difficoltà di relazione, paure, insonnia, depressione, ecc.) ma, se in teoria tali momenti sono distinguibili, nella prassi non lo sono, perché l’accertamento di un aspetto delle vicenda presuppone gli accertamenti contemporanei anche degli altri aspetti.
Danno alla salute fino agli anni '80
Secondo un orientamento che fino a pochi decenni fa era prevalente (e che risaliva al diritto romano) il danno alla salute non poteva essere risarcito perché la persona umana non ha prezzo.
L'irrisarcibilità del danno alla salute discendeva direttamente dall'interpretazione data all'articolo 2059 cod. civ., in base alla quale i danni non patrimoniali possono essere risarciti solo nei casi previsti dalla legge; e i “casi previsti dalla legge” erano letti da dottrina e giurisprudenza in senso restrittivo, limitato unicamente ai casi in cui il fatto costituisse reato.
Ai sensi dell'articolo 2043 cod. civ., quindi, era ammesso solo il risarcimento del danno patrimoniale, inteso come danno effettivo al patrimonio.
Nessun ostacolo, quindi, sussisteva al risarcimento del danno da lucro cessante che eventualmente fosse conseguenza del danno alla salute. Ad esempio, se una persona si rompeva la gamba in un incidente, tale danno non veniva risarcito di per sé; veniva risarcito, invece, se la rottura della gamba produceva conseguenze patrimoniali (cioè se produceva un danno da lucro cessante).
Tuttavia, si sentiva l'esigenza di risarcire ugualmente coloro che avessero subito lesioni psico-fisiche, anche quando non esistevano conseguenze patrimoniali. Per ovviare al limite posto dall'articolo 2059, allora, se si doveva calcolare il danno ad una persona anziana e inabile al lavoro, ad un bambino, ad un lavoratore che continuasse a percepire lo stipendio, a un pensionato, si ricorreva ad espedienti disparati.
La situazione, quindi, era questa:
a) quando la persona percepiva un reddito il danno a lei arrecato veniva quantificato a seconda del suo guadagno; era ancorato a rigidi parametri, e più precisamente a tabelle che calcolavano le percentuali di inabilità per ogni tipo di lesione e a coefficienti relativi all'età della persona (tabelle INAIL) ed al reddito percepito. Il danno alla salute - ha per lungo tempo stabilito la giurisprudenza - si identifica con la perdita economica che deriva dalla diminuzione della capacità lavorativa;
b) quando la persona non percepiva alcun reddito si utilizzavano escamotage vari; ecco quindi che proliferavano le più disparate figure di danni "patrimoniali":
  • la riduzione della capacità lavorativa generica, nel caso in cui il lavoratore infortunato continuasse a percepire il reddito;
  • il presumibile guadagno futuro, quando il danneggiato era un ragazzo o un bambino che non percepiva reddito; Al riguardo si registravano sentenze che potrebbero definirsi addirittura "assurde"; tali sentenze erano motivate da un nobile intento (risarcire ad un soggetto un danno che altrimenti non sarebbe stato risarcibile) ma vi giungevano con motivazioni difficilmente sostenibili, come quando si liquidava il danno che era stato cagionato al figlio di un manovale, prendendo come base di calcolo il reddito del padre, sostenendo che presumibilmente il figlio avrebbe fatto lo stesso lavoro (è il famoso caso "Gennarino", deciso da Trib. Milano, 18-1-1971);
  • il danno alla vita di relazione, categoria molto contestata in dottrina;
  • il danno estetico, considerato patrimoniale perché influiva negativamente sull'inserimento sociale (e quindi lavorativo) del soggetto (ora, dal momento che tale danno veniva risarcito anche quando dopo l'incidente il soggetto continuava a lavorare, si possono immaginare le contorsioni verbali cui si giungeva per poter configurare una perdita economica).
In definitiva, il danno alla salute di per sé non sarebbe stato teoricamente risarcibile (salvo quando produttivo di danni patrimoniali), ma di fatto veniva risarcito ugualmente. In tal modo si erano evitate le forche caudine dell'articolo 2059 (mutuando un'espressione usata da Di Majo).
Da più parti, però, si lamentava l'incostituzionalità del criterio di liquidazione del danno come veniva adottato dalla giurisprudenza, in quanto si venivano ad operare differenze di risarcimento tra i vari soggetti in base al reddito percepito, quando invece il tipo di lesione procurato era identico e non incideva affatto sulla capacità lavorativa.
Le tendenze successive agli anni ottanta
Successivamente l'orientamento della giurisprudenza muta. Si cominciò a notare che la salute è un valore primario della persona, tutelato espressamente dall'articolo 32 della Costituzione; in quell'ottica di depatrimonializzazione del diritto civile che permeava la cultura civilistica negli anni '80 sembrò del tutto fuori tempo riconoscere la risarcibilità dei danni arrecati al patrimonio e non risarcire il danno arrecato all'integrità fisica di un soggetto, che invece è un valore ben più importante.
Nel momento stesso in cui la dottrina ha cominciato a considerare le norme costituzionali come norme precettive, si è riconosciuta l'immediata operatività all'articolo 32 della Costituzione e nessun ostacolo si è più profilato all'orizzonte per il riconoscimento del danno alla salute.
In definitiva, si fissò definitivamente il principio che leggere il sistema della responsabilità nel senso della irrisarcibilità dei danni alla persona (salvo che portino conseguenze di tipo economico) equivarrebbe a considerare incostituzionale tutto il sistema.
A partire dal 1981 la Cassazione cominciò a sostenere che il danno biologico, o danno alla salute, sia risarcibile sempre e comunque, indipendentemente da considerazioni di ordine economico. Da quel momento la giurisprudenza ha definitivamente spostato l'attenzione dal danno rapportato unicamente al guadagno al danno rapportato al valore della persona umana in sé e per sé.
Il danno alla salute, quindi, oggi è il danno arrecato alla psiche o al corpo di un individuo, indipendentemente dal suo guadagno effettivo. Tale danno è considerato su di una base unitaria per tutte le persone, di qualsiasi ceto e lavoro, e viene liquidato in via equitativa.
Non è più necessario inventare astratte e improbabili figure di danno patrimoniale, come il danno alla capacità lavorativa generica, il danno alla vita di relazione, il danno estetico, il danno all'attività sessuale ecc. Tali espressioni sono tuttora mantenute dalla dottrina e dalla giurisprudenza, ma devono essere intese come voci da ricomprendere nella categoria più ampia e onnicomprensiva del danno alla persona.
In conclusione: il danno alla salute è risarcibile ed è uguale per ogni individuo, differenziandosi solo in base al tipo di menomazione. A questa base comune, poi, si aggiungerà il danno da lucro cessante, e cioè tutte le altre eventuali voci di danno, diverse da persona a persona, con le quali si adegua l'effettiva lesione subita al guadagno che percepiva il soggetto e a tutte le altre perdite economiche che il danno ha comportato.
Per esemplificare ulteriormente, potremmo dire che il danno alla salute è il danno a tutte le attività extralavorative del soggetto che permettono la realizzazione e l'esplicazione della personalità dell'individuo; il danno da lucro cessante è il danno alle attività lavorative.
Quando si valuta il danno alla persona, dunque, occorre tenere conto di entrambe le voci di danno (oltre che dell'eventuale danno morale).
Un esempio chiarirà il tutto. Se una persona perde una gamba a seguito di un incidente, subisce un danno alla salute; questo danno viene liquidato in via equitativa ed è uguale per chiunque (ad esempio è liquidato in 200 mila euro). In seguito alla perdita della gamba, il soggetto potrebbe perdere il lavoro; in tal caso verrà risarcito anche del lucro cessante e tale tipo di danno non è liquidato in via equitativa, ma varia a seconda del reddito del soggetto, nonché del tipo di lavoro che costui svolgeva. Così, ad esempio, se il danneggiato è un corridore che guadagna 1 milione di euro l'anno, il danno economico sarà elevatissimo; costui riceverà 200 mila euro per il danno alla salute, nonché il ristoro per l'ulteriore danno economico subito, che potrebbe ammontare a vari milioni in quanto il soggetto non potrà più correre. Se, però, il danneggiato è uno scrittore - che guadagna sempre 1 milione di euro all'anno - il danno patrimoniale sarà certamente minore; di conseguenza, costui riceverà 200 mila euro per il danno alla salute, nonché una somma a titolo di risarcimento per il lucro cessante più bassa rispetto a quella del corridore, in quanto non perde del tutto la capacità di lavorare.
Natura giuridica del danno alla salute
Dal momento in cui si è cominciato a parlare di danno biologico si è molto discusso sulla sua natura, patrimoniale o non patrimoniale. Il problema di fondo, infatti, è che il danno alla salute spesso non incide sul patrimonio di un individuo (anzi, a seguito dell'incidente il soggetto potrebbe realizzare un incremento patrimoniale: si pensi al caso Bobbit, cioè al caso di un marito evirato dalla moglie, che proprio a seguito dell'evirazione è diventato famoso in tutto il mondo).
Alcuni autori (De Cupis) sostenevano già in passato che saremmo in presenza di un danno non patrimoniale. Secondo questa tesi il danno sarebbe patrimoniale solo quando l'interesse leso è patrimoniale e coincide con una diminuzione effettiva del patrimonio del soggetto.
La tesi ora esposta portava a due possibili conseguenze:
  • o si ammetteva che il danno alla salute non era risarcibile (salvo in caso di reato, così come concludeva De Cupis);
  • oppure se ne ammetteva il risarcimento, ma in questo caso si doveva giustificare giuridicamente ed alla luce dell'articolo 2043 tale risarcimento. Così, si faceva ricorso all'applicazione analogica dell'art. 32 della Costituzione, ovvero si affermava che l'articolo 2043, applicato analogicamente e letto in connessione con il predetto articolo 32, consentiva di considerare risarcibile ogni danno ingiusto, indipendentemente dalla patrimonialità o non patrimonialità del danno stesso.
Secondo altri autori il danno alla salute aveva carattere patrimoniale; tale teoria muove da una diversa concezione del danno patrimoniale, secondo cui sarebbe tale il danno suscettibile di valutazione economica. Patrimoniale, cioè, non è il danno che lede un interesse patrimoniale, ma il danno che può comunque essere risarcito in denaro, perché suscettibile di una qualsiasi valutazione, anche se tale valutazione non è ancorata a valori di mercato. Del resto la tesi contraria non si avvede che lo stesso articolo 1174 dice che affinché sussista una valida obbligazione l'interesse del soggetto creditore può anche essere non patrimoniale, purché suscettibile di valutazione economica.
L'articolo 2059, quindi, va letto nel senso che può essere risarcito solo in caso di reato unicamente il danno morale puro(cioè la sofferenza). Gli altri tipi di danno, invece (l'invalidità, la malattia, il danno psichico ecc.) sono sempre risarcibili ai sensi dell'articolo 2043, in quanto rientrano pur sempre nella nozione di danno al patrimonio (intesa l'espressione in senso lato) del soggetto. In tale ottica non si ha né una violazione dell'articolo 2059, né uno straripamento dell'articolo 2043 dai suoi confini naturali.
La tesi della patrimonialità in dottrina è stata sostenuta con particolare convinzione da Mastropaolo, secondo il quale il danno sarebbe patrimoniale anche quando si concreta nell'impossibilità di svolgere attività nel tempo libero; il tempo libero, infatti, è un'utilità (o un bene) che ha un valore d'uso e che può essere calcolato. E una menomazione fisica, o psichica, anche quando non ha riflessi sull'attività lavorativa, in tal senso assume sempre un valore patrimoniale.
La lesione alla salute, così, può ben essere ricompresa nella categoria dei danni patrimoniali, "perché colpisce un valore essenziale che fa parte integrante del patrimonio del soggetto, cioè di quel complesso di beni di sua esclusiva e diretta pertinenza".
Di recente sono intervenute le SS.UU, con le note sentenze nn. 26972, 26973, 26974 e 26975 dell’11 novembre 2008 a dirimere la questione e a risolvere in modo definitivo tutti i problemi teorici che erano stati sollevati dalla dottrina in passato. Il danno alla salute sarebbe un danno non patrimoniale, risarcibile non in virtù della prevalenza dell’articolo 32 della Costituzione sull’articolo 2059, bensì di una diversa lettura dell’articolo 2059. Tra i casi previsti dalla legge, infatti, vi rientrerebbero non solo le norme penali, ma anche i diritti tutelati da una norma dell’ordinamento (costituzionale, ordinaria o comunitaria); la salute, rientrando tra i diritti tutelati, sarebbe un diritto non patrimoniale, risarcibile perché ciò sarebbe consentito dall’articolo 2059.       
Quantificazione del danno alla persona e del danno biologico
Nel risarcimento del danno alla persona il giudice deve quindi tenere conto di queste voci, che sono diverse ed indipendenti tra di loro:
  • il risarcimento del danno biologico, che è da stabilirsi con criteri uniformi per ogni persona danneggiata;
  • il risarcimento del danno alla salute, che varia da persona a persona a seconda delle conseguenze pregiudizievoli che questa risente;
  • il risarcimento del lucro cessante, cioè del danno patrimoniale (consistente nella perdita della capacità di lavoro e in altre conseguenze patrimoniali, variabili da soggetto a soggetto); tale risarcimento sussiste solo se esiste un preventivo danno alla salute.
  • Il risarcimento dei pregiudizi esistenziali, che derivano dalla lesione della salute; ad es. se una persona perde una gamba dovrà anche essere risarcito di tutti quei pregiudizi che subisce alla sua vita quotidiana, che influiscono sulla qualità complessiva della sua esistenza.

Avvelenamento da idrocarburi

L'AVVELENAMENTO DA IDROCARBURI RAVVISA LA FATTISPECIE DI DANNO ALLA SALUTE. VEDI QUI:

https://verainformazionerealtime.blogspot.com/2019/05/il-danno-alla-salute.html


Sniffare colla o ingoiare benzina, diluenti per vernici, alcuni prodotti detergenti o cherosene provoca avvelenamento da idrocarburi.



Ingoiare o inalare idrocarburi può provocare irritazione dei polmoni, con tosse, soffocamento, respiro affannoso e problemi neurologici.



Sniffare o respirare fumi può causare battito cardiaco irregolare, frequenza cardiaca accelerata o morte improvvisa, specie in seguito a sforzo fisico o stress.



La diagnosi si basa sulla descrizione degli eventi e sul caratteristico odore di petrolio nell’alito e negli indumenti del soggetto; talvolta si esegue anche una radiografia.

Il trattamento consiste nel rimuovere gli indumenti contaminati, lavare la cute e somministrare ossigeno e antibiotici a persone con problemi di respirazione o polmonite.

Derivati del petrolio, prodotti per la pulizia e collanti contengono idrocarburi (sostanze composte in gran parte da idrogeno e carbonio). Molti bambini di età inferiore ai 5 anni si avvelenano ingerendo derivati del petrolio, come benzina, cherosene e diluenti per vernici, ma la maggior parte di essi guarisce. A maggiore rischio sono gli adolescenti che inalano volontariamente i fumi di colle, vernici, solventi, detergenti spray, benzina o fluorocarburi utilizzati come refrigeranti o propellenti negli aerosol allo scopo di stordirsi, un tipo di abuso di sostanze definito “huffing” (inalazione diretta da uno straccio spruzzato o imbevuto della sostanza), “bagging” (aspirazione da buste di carta o di plastica), sniffare, sniffare colla o abuso di sostanze volatili. Questo tipo di inalazione può indurre un’anomalia letale del battito cardiaco o un arresto cardiocircolatorio, specialmente dopo uno sforzo o uno stress. L’inalazione ripetuta di toluene (un componente di alcuni di tali prodotti) può danneggiare parti del cervello. Alcuni idrocarburi contengono anche additivi tossici, come il metanolo o il piombo.


Gli idrocarburi ingeriti causano tosse e soffocamento, che consentono alla sostanza di penetrare nelle vie aeree e irritare i polmoni, determinando una condizione già di per sé seria (polmonite chimica), che può determinare una pneumopatia grave. L’interessamento polmonare dovuto a inalazione di idrocarburi leggeri e non viscosi come l’olio minerale, utilizzato nelle cere per mobili, e altri prodotti compresa la benzina, costituisce un problema notevole. Gli avvelenamenti gravi provocano danni anche a carico di cervello, cuore, midollo osseo e reni. Gli idrocarburi più spessi e meno fluidi come l’olio per le lampade e per i motori difficilmente penetrano nei polmoni ma possono causare irritazione grave e persistente qualora ci riuscissero.

Sapevate che...

Una persona che va su di giri per aver inalato fumi di idrocarburi può morire improvvisamente per irregolarità della frequenza cardiaca letali o arresto cardiaco?

Sintomi

L’ingestione o l’inalazione di idrocarburi in genere provoca tosse e una sensazione di soffocamento. Compare un senso di bruciore nello stomaco e il soggetto può vomitare. In caso di interessamento polmonare, la tosse continua in modo intenso. Il respiro diviene rapido e la cute può diventare bluastra (cianosi) a causa dei bassi livelli di ossigeno nel sangue. I bambini piccoli possono diventare cianotici, trattenere il respiro e tossire in modo persistente. Talvolta il respiro affannoso non si sviluppa per parecchie ore dopo l’entrata degli idrocarburi nei polmoni.


L’ingestione di idrocarburi provoca inoltre sintomi neurologici, come sonnolenza, scarsa coordinazione, stupor o coma e convulsioni.

Diagnosi

Anamnesi di contatto con idrocarburi e odore di petrolio sulla persona

Talvolta radiografia del torace e analisi dei gas nel sangue (emogasanalisi)

L’avvelenamento da idrocarburi viene diagnosticato in base alla descrizione degli eventi e al caratteristico odore di petrolio nell’alito o sugli indumenti del soggetto o in caso di ritrovamento di un contenitore nelle vicinanze. I residui di vernice sulle mani o intorno alla bocca possono indicare che il soggetto ne ha recentemente sniffata. Pneumopatie e polmoniti chimiche vengono diagnosticate mediante una radiografia del torace e misurando il livello di ossigeno nel sangue ( Emogasanalisi arteriosa (ABG)). Se si sospetta un danno cerebrale, si effettua solitamente una risonanza magnetica per immagini (RMI).

Avvelenamento da idrocarburi


A volte ricovero ospedaliero per la somministrazione di ossigeno supplementare o ventilazione meccanica.

Il trattamento dell’avvelenamento prevede la rimozione degli indumenti contaminati e il lavaggio accurato della cute. Se il soggetto non presenta più tosse e senso di soffocamento, specialmente se l’ingestione è stata limitata e accidentale, è possibile effettuare un trattamento a domicilio. Tali questioni devono essere discusse con un medico di un centro antiveleni.

Il medico evita lo svuotamento dello stomaco della persona poiché ciò potrebbe causare l’ingresso di idrocarburi liquidi nei polmoni. I soggetti con problemi di respirazione devono essere ricoverati. In caso di pneumopatia o polmonite chimica, il trattamento ospedaliero comprende la somministrazione di ossigeno nonché, se le condizioni sono gravi, la ventilazione meccanica. Gli antibiotici vengono somministrati in caso di polmonite. La guarigione dalla polmonite di solito impiega circa una settimana, ma può prolungarsi se sono penetrati nei polmoni idrocarburi spessi, della consistenza di uno sciroppo, come l’olio per le lampade o per il motore.