venerdì 24 maggio 2019

Custodito a Gaeta lo stendardo di Lepanto



Ricostruiamo la storica vittoria della flotta cristiana contro quella ottomana nelle acque della città greca il 7 ottobre 1571. Ottanta galee turche affondate e 117 catturate. Sulla nave pontificia di Marcantonio Colonna sventolò il vessillo benedetto da papa Pio V donato poi al Duomo della cittadina laziale. L’ammiraglio l’aveva promesso in omaggio davanti alla statua di Sant’Erasmo, patrono dei marinai, se l’impresa navale fosse andata a buon fine. Danneggiato dai bombardamenti del 1943 è stato restaurato dalla Sovrintendenza delle belle arti.


Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia si sono susseguite molte celebrazioni in varie città tra cui Gaeta che custodisce uno dei simboli più rappresentativi della Cristianità: lo stendardo di Lepanto, trofeo e simbolo di quella vittoria navale decisiva per le sorti dell’intero Occidente.
La svolta avvenne col disastro dell’isola di Djerba nel 1560, dove il re Filippo II perse il più e il meglio del proprio esercito e della propria flotta. Non solo la Spagna, ma tutto il sud Europa rimasero indifese davanti a un’eventuale invasione dei turchi.
Il 25 maggio 1571 papa Pio V riuscì a vincere le diffidenze di spagnoli e veneziani costituendo una Santa Lega, atta a mettere in mare una flotta abbastanza numerosa e combattiva da sconfiggere quella ottomana. Fu scelto come capo dell’Armata cristiana un giovane di 25 anni, don Giovanni d’Austria, figlio naturale dell’Imperatore Carlo V e fratellastro del Re di Spagna Filippo II. A lui il Papa affiancò il più esperto Marcantonio Colonna, capo della flotta pontificia. La flotta veneziana era comandata da Sebastiano Veniero, che aveva allora 70 anni. Anche Genova, la Savoia, la Toscana, Mantova, Parma, Urbino, Ferrara e Malta aderirono con le loro galee. In tutto 208 contro le 230 turche: il più possente schieramento di forze mai messo in mare.

Il Papa ricevette Marcantonio Colonna e lo investì delle insegne del comando della flotta affidandogli lo stendardo che aveva appena benedetto. Era un labaro realizzato dal pittore Girolamo Siciolante da Sermoneta con un tessuto di seta pregiata a forma di vessillo con una coda di circa otto metri, sfondo rosso e bordatura in oro, nel quale è rappresentata la scena del Redentore sulla croce tra gli apostoli San Pietro e Paolo, avente in basso la scritta a lettere d’oro “In hoc signo vinces”.
Il 21 giugno Marcantonio Colonna, salpò con le galee pontificie da Civitavecchia e il giorno seguente approdò a Gaeta, dove, recatosi in Duomo, fece voto davanti alla statua di Sant’Erasmo, patrono dei marinai, di offrire in dono a quella Chiesa lo stendardo se l’impresa fosse felicemente riuscita. Un altro stendardo fu consegnato dal Papa all’Armata. Era un vessillo di damasco azzurro che nella parte alta aveva il Crocifisso e, in basso, lo stemma di Pio V, fra quelli di Spagna e di Venezia. Il cardinale Granvella lo affidò a Napoli, a don Giovanni d’Austria, con le insegne di comandante dell’Armata.
Nel frattempo il nuovo ammiraglio ottomano, l’aggressivo, capace e ambizioso Mehemet Alì Pascià aveva approntato un grande piano strategico per dividere le forze cristiane e attirare in una trappola la flotta veneziana. Alla fine dell’estate, dopo la caduta di Famagosta e il martirio del comandante veneziano Marcantonio Bragadin, tutta la flotta ottomana era concentrata a Lepanto, una base navale sicura e ben protetta dove poter svernare in attesa di attaccare direttamente l’Italia.
La flotta della Lega, intanto, si era concentrata a Messina. Il 16 settembre, don Giovanni concluse l’ultimo consiglio di guerra dicendo: “Andiamo a stanarli”. Lo stesso giorno la flotta cristiana lasciò Messina e gettò l’ancora il 5 ottobre nell’isola di Cefalonia.

All’alba del 7 ottobre si trovò di fronte la flotta turca nel Golfo di Lepanto. L’armata cristiana si schierò in ordine di battaglia a forma di croce. Quella turca avanzava in forma di mezzaluna. I turchi spararono il primo colpo di cannone. Sulla nave ammiraglia di don Giovanni d’Austria e sulla capitana di Marcantonio Colonna furono issati i due grandi stendardi benedetti dal Papa. Sulla nave ammiraglia turca (la Sultana) sventolò un vessillo verde su cui c’era scritto il nome di Allah in caratteri d’oro ripetuto per 28.900.
Al centro dello schieramento era la Reale di Spagna, con don Giovanni d’Austria. Alla sua destra era la Capitana pontificia di Marcantonio Colonna, alla sinistra la Capitana veneziana di Sebastiano Venier. All’ala o corno destro era l’ammiraglio genovese Giannandrea Doria e all’ala sinistra il veneziano Agostino Barbarigo. Erano le undici di mattina della domenica 7 ottobre 1571. La battaglia infuriò maggiormente al centro intorno alla galea di don Giovanni e alla Capitana di Marcantonio. Le navi ammiraglie turca e cristiana si speronarono l’una con l’altra, formando un campo di battaglia galleggiante, in cui giocarono un ruolo determinante le fanterie. Il volgere del vento a favore dei cristiani decise le sorti dello scontro. Dopo cinque ore di furiosa battaglia, i cristiani rimasero quasi increduli di fronte alla completa vittoria. Più di 80 galee affondate, 117 catturate (27 galeotte furono affondate e 13 catturate); i turchi persero 30mila uomini tra morti e feriti. Altri 8mila furono fatti prigionieri. Vennero liberati 15mila cristiani che erano stati ridotti in schiavitù e incatenati ai banchi delle galee. Quel giorno, a Roma, verso le 5 pomeridiane, il papa stava trattando di affari con il segretario personale. A un tratto interruppe la conversazione, si alzò, si accostò alla finestra e vi rimase qualche tempo, come a contemplare una misteriosa scena. Poi, commosso, ritornò dal segretario e gli disse: “Non parliamo più di affari, non è tempo di ciò! Correte a rendere grazie a Dio. Il nostro esercito consegue la vittoria”. Fu uno dei miracoli riconosciuti per la causa di canonizzazione di san Pio V, il quale aveva pregato intensamente di fronte a una immagine della Madonna che, secondo la tradizione, aveva dischiuso miracolosamente le labbra pronunciando le parole: “Vittoria, vittoria!”.
Qualche giorno dopo un messo di don Giovanni d’Austria gli confermò la notizia. Il nome di Lepanto entrò nella storia. La battaglia segnò la prima grande vittoria di una flotta cristiana occidentale contro l’impero ottomano da decenni in piena espansione territoriale.

Dopo oltre un secolo di continua espansione turca, che dalla occupazione di Costantinopoli (1453) in poi aveva continuato una avanzata che pareva inarrestabile, conquistando man mano Siria, Arabia, Egitto, spingendosi poi in Europa con la conquista di Belgraod, Todi, dell’Un-gheria, arrivando persino ad assediare Vienna, la disfatta di Lepanto rappresentò la prima significativa inversione di tendenza, che impedì ai turchi una ulteriore espansione, almeno nel settore occidentale del Mediterraneo.
Ma, più di un secolo dopo, i turchi erano ancora sotto le mura di Vienna, mentre Venezia dovette combattere altre lunghe guerre con l’Impero ottomano, perdendo infine il controllo su tutte le isole e i porti che possedeva in Egeo (come Creta), eccetto le Isole Ionie. Inoltre la flotta ottomana riuscì a sconfiggere quella veneziana presso capo Matapan al principio del Settecento; segno che l’impero turco, pur in relativa decadenza, continuava ad essere una delle principali potenze europee.
Nonostante la devastante sconfitta turca a Lepanto, la scarsa coesione tra i vincitori impedì alle forze alleate di sfruttare appieno la vittoria e ottenere una supremazia duratura sugli Ottomani.
L’Impero ottomano risentì duramente del colpo. Secondo una versione dei cronisti del tempo, il Sultano perse il sonno per tre interi giorni quando fu informato della disfatta. Secondo altri, disse che gli era stata bruciata la barba, ma che con il tempo gli sarebbe ricresciuta. Dopo Lepanto, l’impero turco iniziò una poderosa opera di ricostruzione della flotta, che si concluse in sei mesi. Ma la marina turca non riuscì a riconquistare la supremazia nel Mediterraneo, soprattutto nella sua metà occidentale. Le nuove navi erano state costruite troppo in fretta, tanto che l’ambasciatore veneziano disse che bastavano 70 galee ben armate e ben equipaggiate per distruggere quella flotta costruita con legname marcio e cannoni mal fusi.

La vittoria, tuttavia, non permise ai Veneziani e all’esercito cristiano di riconquistare l’isola di Cipro caduta da appena due mesi in possesso ottomano. Questo a causa del volere di Filippo II, il quale non voleva che i Veneziani acquisissero troppi vantaggi dalla vittoria, visto che questi ultimi erano i più strenui rivali del progetto politico spagnolo di dominio assoluto della penisola italiana. La Serenissima fu quindi costretta a firmare un trattato di pace a condizioni poco favorevoli.
Il 4 dicembre 1571, Roma accolse con una pompa trionfale il comandante della flotta pontificia.
Il più insigne ornamento del corteo era lo stendardo dell’armata pontificia portato dal cavaliere Tommaso Romegas e che Marcantonio Colonna, per esaudire il suo voto, avrebbe poi riposto nel Duomo di Gaeta, ai piedi di Sant’Erasmo.
Nei secoli successivi il sacro vessillo fu conservato in un cassetto del tesoro della cattedrale di Gaeta. Nel 1700 il vescovo Carlo Pergamo lo fece adattare in un grande quadro per poterlo meglio esporre in cattedrale. L’8 settembre 1943, una bomba sganciata da un aereo tedesco colpì la cattedrale causando ingenti danni alla struttura della chiesa e allo stendardo, al quale procurò profondi strappi. Finita la guerra, la Sovrintendenza delle belle arti si prese cura del sacro vessillo e lo restaurò, riportandolo all’antico splendore.

Raffaele Gargiulo

fonte

CONTRO L'ISLAM UNA NUOVA LEPANTO

QUANDO A MONTECITORIO QUALCUNO GIA' COMINCIAVA A TEMERE LA LEGA....


Rimossa la raffigurazione della battaglia di Lepanto a Montecitorio. Borghezio: attacco alla nostra identità




"La decisione presa dalla presidenza della Camera di rimuovere l'antico dipinto celebrativo della Battaglia di Lepanto è molto grave e rappresenta un vero e proprio "vulnus" all'identità cristiana del Paese". Lo sottolinea Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord. "Se questa Roma politica disprezza le nostre memorie storiche, provvederemo al Parlamento del Nord a ricordare, con adeguata iconografia, quella grande e gloriosa battaglia che segnò l'altolà dell'Europa cristiana all'invasione dei musulmani", conclude il capo delegazione Lega Nord al Parlamento europeo.



Contro l’Islam serve una nuova Lepanto e un nuovo Pio V


Per «arginare» un Islam sempre più aggressivo, «l’Occidente cristiano» deve reagire con una nuova Lepanto, il che richiede però un nuovo Pio V che dia vita a una Lega Santa. Fatto questo che oggi non è all’orizzonte, visto che la Chiesa «appare del tutto arrendevole, schiacciata del tutto su posizioni solidaristiche del tutto perdenti». La battaglia di Lepanto, località sul Golfo di Corinto, dove avvenne lo storico scontro del 7 ottobre 1571 tra le flotte musulmane dell’Impero Ottomano e della cristiana Lega Santa che, riuniva forze navali di Venezia, della Spagna (con Napoli e Sicilia), di Roma, di Genova, dei Cavalieri di Malta e del Ducato di Savoia, federate sotto le insegne pontificie. La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la "cristianità veneziana". In quella battaglia navale, i turchi furono sconfitti. Papa Pio V prima di diventare pontefice fu nominato inquisitore generale da Pio IV e organizzò la distruzione delle colonie calabre dei valdesi, nel giugno 1561. Con il supporto dei signorotti locali, presero d’assalto la zona nord - ovest della regione, dov’erano gli insediamenti valdesi distruggendo interi villaggi e sterminandone le popolazioni. Il massacro si concluse con la cattura di circa 1.600 persone e l’uccisione di altri 2.200 uomini, donne e bambini di confessione valdese, con modalità raccapriccianti. 

Già, i valdesi e protestanti delle chiese evangeliche, proprio quelli che hanno manifestato la volontà di accogliere gli immigrati clandestini con questa altisonante dichiarazione: "Accogliamo noi i migranti. È un dovere civile di ogni democrazia" (http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sea-watch-chiese-evangeliche-accogliamo-noi-i-migranti-1697595.html). 

Meno male che questo "dovere civile" non era stato percepito tale a Lepanto, altrimenti l'Europa sarebbe già da un pezzo una colonia islamica senza diritti, sottomessa e soggiogata. E soprattutto, dei valdesi neanche l'ombra.


CINZIA PALMACCI


  

All’orizzonte della Lega – Liga, il dopo Bossi


LE QUARTINE DI NOSTRADAMUS AVEVANO PREANNUNCIATO L'AVVENTO DI SALVINI ALLA GUIDA DELLA LEGA?....


Oggi viviamo come in Destini Incrociati nell’ora che l’idea del Cambiamento anima il panorama dei partiti attuali dopo la spinta critica degli eventi e degli scandali avvenuti nella Destra con la designazione del delfino di Berlusconi (Alfano) e sia dopo del Fini fine, quanto ha caratterizzato l’anno di questa politica con la strisciante crisi dei vertici del partito della libertà.

La guerra in Libia, la missione italiana in Afganistan con il suo stillicidio di morti. La speculazione internazionale contro l’Euro e contro i paesi come il Portogallo, Grecia e anche in ultimo dell’Italia. Dopo la crisi economica del 2009 si pensava al recupero, al rilancio ma purtroppo l’indebitamento con l’estero è diventato quanto mai un Cancro, la cancrena che minacciosa si è presentata con questo maledetto mal di pancia anche del caveaux bancario e dell’economia tanto della nazione come del risparmiatore che vede erodere i suoi sudati risparmi investiti e o tassati.

Tale clima fiscale e tributario ci riporta alla quartina di vecchia data che ritorna a galla ora attualissima come un iceberg minaccioso nel mare delle procelle e delle onde che ci portano queste News quotidiane come un’altalena con annunci di crolli di borsa e ora delle autarchiche misure e decreti del governo per salvare la barca dal naufragio.

Chiunque sia al governo questo è tempo della Cura da Cavallo o di quel processo del tira cinghia alla cintura della vita in questo anno Cancro (sotto tale segno) che diventa sempre più assedio e una ristrettezza alla vita attuale, purtroppo strangolata dalle troppe preoccupazioni che assillano le necessità della vita moderna e consumistica. Taglio su taglio sino a farci male da noi stessi se troppi hanno ascoltato che tutto andava bene! Invece è chiaro che perdendo posti di lavoro e di occupazione, troppa gente in cassa integrazione o mobilità e tutto questo impoverisce il paese. Non c’è sentenza più esplicita di quanto abbiamo da decenni letto e riletto oltre a tante altre riferite al taglio della Fiat Tronca… che ha preso il volo verso altri lidi e paesi invece di conservare i posti di lavoro in casa. Terribile legge dei costi che ha fatto fare questa amara rotta e che ha di fatto messo a nudo tale conseguenza sulle nostre famiglie ed esistenze.

Situazione per quanti sopravvivono con un magro contributo (Torino interdetta) Possiamo avere le più grandi speranze e convinzioni politiche di destra o di sinistra ora come sul futuro, certezze o nuovi progetti che possono di colpo infrangersi come di certo la nostra fede è così incrinata leggendo l’avvertimento di Nostradamus che bene dipinge questo scenario… a cui i soliti fedeli della dietrologia fanno orecchio da mercante, nonostante e sebbene si paga sul vivo di una realtà inconfutabile.

1-8 (18 Esagramma il lavoro, il travaglio dell’emendamento degli errori)

Come bene di volte – di fedi (ideologie) convinta la Città Solare

Sarà Cambiante (Can-Geant) le Leggi in Barbare (bare) e vane(inutili) 

Il tuo Male si approssima (roche) molto (plus) sarai tributaria,

Sinchè il Grande d’Adria ricoprirà le vene (fortune, sangue).


Nonostante tutta la grande animazione e frenesia che alimenta la grande metropoli del Bel Paese del Sole, l’Italia governata da una miriade di fedi politiche si arriverà al suo radicale mutamento espresso con un logo Changeant che include sia l’idea di un Grande Cane (il Grand Cane, un Mastino?) o quanto sia di immane e gigantesco (The geant in ingl.) o dantesco o tedesco o allemanno che porterà ad un cambiamento di rotta e di leggi e decreti mutando così le leggi civili in norme severe e barbare che risulteranno vane ed inefficaci. L’idea di barbare o barbarie richiama la fase passata storica della caduta della civiltà (invasioni barbare).

Il Termine inoltre acquista barbar (persiano) il concetto di eguaglianza comunitaria… ovvero il comunismo marxista bar bare con le sue urne e bare, tombe ed ecatombe.

Vi è l’idea fatale di un grande Male o malessere sociale che si approssima s’approche (roche) alla rocca forte Italia? Un Male che si accosta all’Italia? Qui di fatto combacia con quanto scritto sull’avvento del Malum Punicum (inizio delle Sestine 605 che ha pure la lettura rebus VICENT VI=6 e 100=CENT = Dicente Vincente = Vicenza avvento del leader di Vicentino al Potere! Altra quartina chiave del futuro fatale della Padania inoltre il Cinque finale è pure il simbolo delle dita aperte a V come Vittoria). Dettagli già analizzati sulla prevista minaccia libica le prence libinique inique contro l’Italia, ora manifesta dopo quanto è accaduto sulle rive del Nord Africa, e che perdura come per altre quartine vede questo capo libico nel conflitto immischiato ed altro ancora da accadere come alle calende greche, nonostante tutte le facili previsioni sulla fine di Gheddafi che sa remare (Gheddaf in arabo) contro le aspettative occidentali.

Il Male per eccellenza che si avvicina - si approssima alla roche e alle coste (i barconi carichi di immigrati?). Guai a quanti lo sottovalutano, dopo quanto scritto da decenni su tale minaccia che verrà dall’Oriente tale Fede (Iman) Punica ad ingannare (facher Aker –pirati) gli eredi dei romani lidi e rive…


Oggi assistiamo ancora agli inconfutabili orecchi da mercante che stornano questi pericoli e imani minacce di maledizioni islamiche contro l’Italia e l’Europa, quindi proprio da tale Oriente fondamentalista che scaturiscono le minacce di Stragi (the Slaughters) a cui troppi rispondo con il ridire e ridicolizzare chi domani morirà dal ridere simili avvisi presi sottogamba. Ci sono quartine che riguardo a Roma non scherzano affatto si tale Annibalica Ira che verrà a colpirci allo stomaco.

Ma intanto paghiamo amaramente questo declino d’Islamici - amici divenuti nemici di fronte alle nostre coste! Paghiamo i costi di questo conflitto nell’anno che era previsto sottostare al logo arabo di guerra e di quel segno che appunto colpisce duro allo stomaco, all’ombelico come ombellico o uomo bellico sull’orizzonte del Tropico del Cancro! Se poi questo non è il Grande Male o Malessere o Malattia o Kankreit (in tedesco) che ci fa venire questo grande male di stomaco, di pancia per il boccone amaro e il tira cinghia che come nuova stangata o tegola ci viene e arriva sui nostri piatti quotidiani e sui piatti della Bilancia dell’Economia per i costi e gli oneri attuali della gestione dell’Italia in palpitazione. Onere tributario che spalmato su ogni italiano erode ogni sogno o futura soluzione dei debiti accumulati in questi decenni dalla classe politica passata e presente.

Chi viene alla luce, nasce già indebitato! Peggio del Peccato Originale è questo Male demoniaco che ha le sue radici così lontane da ingannare il Paese del Sole (del Sole Mio, Italia) e della Donna del Sole coronata dalle Dodici stelle (Emblema dell’Europa) che verrà ferita al Calcagno o Piede posto sulla Mezza Luna (Araba!) Profezia su profezia, qui i conti tornano a tal punto da ferire le nostre tasche. Costi di guerra e del tormento decennale del debito pubblico che manda in mala malora l’erario pubblico. Molto (polus in greco) proprio nel momento del Polo? Del Polo che cede sempre più alle forze opposte? Intanto Il Polo stesso del Pianeta oscilla e scende grado dopo grado.

La LIBRA ovvero la Bilancia degli Equilibri cambia nonostante ogni indifferenza se anche la stessa Terra, il Globo muta i suoi assetti climatici coincidendo proprio con Saturno (Crono, il Tempo) in Bilancia che ha la BILANCIA MONDIALE dell’Economia fare questi alti e bassi che fibrillano la nostra Piazza Affari. Quanto altro ancora dovrà mutare Changeant… mutando equilibrio e status quo? Anzitutto i vertici quando Saturno (il Tempo) sarà Inca in casa del fine…
(scorpione) allora più che esatta la coincidenza con l’anno del Leone o EONE ovvero del grande ANNO del 2012, anno del Leone e del Drago (per i cinesi) che ha nella simbologia del Leone, appunto il Grande d’ADRIA (VENEZIA), eccoci al quesito sostanziale, è questo il segnale che tocca i vertici della Grande Lega o Liga Veneta di san Marco, il cui emblema è appunto il Leone della Serenissima.


Qui si concentra tutta l’attenzione che da decenni ha fatto anticipare gli eventi sulla scena italica della Liga o Lega. Quindi chi sarà questo Venato Veneto che prenderà le redini per richiudere o ricoprire finalmente le vene del dissanguamento economico?

Chi è il genio che riuscirà a cancellare l’immane debito pubblico? Quale sarà la soluzione?

Equazioni o somme nulla potranno contro il Taglio di questo Nodo gordiano che è nato da tale bestiale sistema fiscale, aborrito come numero della bestia per ogni uomo che vende e compra o commercia, secondo l’Apocalisse e che è da sbaragliare secondo ogni credente. Sistema che quindi finirà con il crollare definitivamente per un altro modo consono e naturale all’UOMO.

Ma per quanto ancora si dovrà sopportare questo svenamento annuale finanziaria dopo finanziaria, tributaria dopo tributaria questo sperpero e del sangue lo svenamento dell’Italia ?

Ragione per cui che saranno tutte le quartine sul Leader veneto a svelare lo scenario che per altri dati emergerà anche secondo le Lettere a riuscire a sollevare Venezia le ali del Leone di san Marco così alto con grande forza d’armi (altri conflitti) e così a superare la stessa Roma e anche a edificare (batir) o meglio costruire le Arche di Nettuno sino su Marte…

Enigmatica futura Apoteosi di una storia che come la nave di argo andrà verso ed oltre i cieli.

Scenari che ci trasportano molto lontano ma sono di fatto collocati proprio nell’EONE o Tempo del Terzo Millennio che aprirà il Millennio Aureo, un’altra Epoca Saturnia Tellus (Italia).

Ma prima di tutto ci sarà prossima come da anni abbiamo scritto una finale Lepanto Adriatica un’altra grande guerra che coinvolgerà l’Ematia (Macedonia) e un altro Alessandro per far abbassare le Ali a quelli del Venerdi (Oriente).

Sono le Sentenze quindi lontane anni luce da meditare contro quanti ipocriti ameranno fare dietrologia. Le cose si dicono e si scrivono anzitempo, appunto per essere incontestabili per i posteri ottusi.

Tutto al bisogno perchè tardi verrà l’atteso di chi sia dell’Adria il novello augusto.

Per cui tutte le speranze della Lega finiranno con il trovare l’apice del successo solo con tale grande capo della novella Liga d’Ausonia (Italia) che è tema di più scenari dei decenni avvenire.


Renucio Boscolo. 16 luglio 2011



DA MILANO PARTE LA NUOVA SFIDA ALL’IMPERO: ECCO LA CONFERMA

Ecco i temuti "sovranisti"

Con in mano il tenebroso nuovo "fascio"




Foto di gruppo di pericolosi "fascisti"

Si è scelta Milano poiché è il centro politico della Lega che dovrebbe essere fra i partiti patriottici il più votato. Anche Farage nel Regno Unito è accreditato di percentuali simili o superiori.


Vedremo cosa accadrà alle elezioni europee. Singolare però che Milano venga alla ribalta come luogo simbolo dell’opposizione al nuovo ordine feudatario globalista ed europeista.


Lo scontro ideologico è inquadrato nella quartina 687 già vista in precedenza (Una Nuova Legnano). All’egemonia tedesca si oppone chi rivendica la propria libertà di riscuotere tributi e battere moneta:




Dal Ramo XXII del ‘900 “Cronache degli anni ’80: parte seconda”


687
L’election faicte dans Francfort,
N’aura nul lieu, Milan s’opposera:
Le sien plus proche semblera si gran fort,
Qu’autre le Rhin en mareschs cassera.


687
L'elezione fatta in Francoforte,
Non avrà più luogo, Milano s'opporrà:
Il suo più prossimo sì forte sembrerà,
Che oltre il Reno e le paludi (lo) caccerà.



A Francoforte veniva eletto il “Re dei Romani” titolo riservato all’Imperatore del Sacro Romano Impero. Si fa riferimento qui al Barbarossa e alle sue campagne militari in Italia contro i Comuni ribelli organizzati nella Lega Lombarda intorno a Milano che rivendicavano autonomia ed indipendenza tributaria e monetaria. L’Imperatore tedesco verrà sconfitto e costretto alla ritirata.
Oggi però il potere “imperiale” è rappresentato da Berlino ed il suo ordoliberismo propagandato tramite Bruxelles. Questo potere imperiale, con elezione a Francoforte ed imperio sui romani, non avverrà più perchè la Merkel non è Barbarossa e l’opposizione politica all’europeismo impedirà la formazione di un superstato europeo incentrato sulla Germania.
A Francoforte oggi abbiamo un altro potere, quello della BCE, e la battaglia è appena cominciata. L’ideologia europeista, globalista e del pensiero unico sembra così forte da rendere impossibile la vittoria, ma sarà ricacciata dopo dura battaglia “oltre il Reno”, cioè fuori, via oltre i confini, in sostanza sconfitta.


In questa lotta, al contrario di quanto accadde secoli fa, il papa e la Chiesa sono istituzionalmente schierati con l’impero e contro le rivendicazioni patriottiche dei popoli europei.


Il miraggio del globalismo si regge ormai pubblicamente su tre figure: Merkel, Macron e Bergoglio. La prima sta per uscire di scena. Si parla di un incarico europeo, ma se è pragmatica e furba come si dice dubito accetterebbe un incarico in un’Europa ingovernabile. Dipenderà molto dalle prossime elezioni.
Macron è più che un’anatra zoppa in patria e la sua stella è a dir poco offuscata se non quasi del tutto eclissata.
Rimane solo il papa che già il 13 Marzo 2015 il filosofo comunista Vattimo, proprio a Buenos Aires, celebrò come il leader della sinistra globale vagheggiando di una nuova “Internazionale” papista per la lotta di classe del XXI secolo. Una lotta di classe però che non è più fra capitalisti e lavoratori, ma fra popoli che rivendicano la loro identità e istituzioni, enti e corpi sociali che rivendicano l’abolizione delle identità, delle radici e di tutto ciò che rende l’uomo un essere realmente libero.


Quando papa Francesco rimarrà il solo leader politico globalista, dopo i suoi tentativi di accreditarsi come leader religioso di riferimento (vedasi accordo di Abu Dhabi), alla luce di questa innaturale fusione, cosa rimarrà?


La curiosa ricomposizione dei versi delle tre quartine 685, 686 e 687 qualche indicazione forse la da:


dalla 687: “l’election faicte dans Francfort”
dalla 686: “qui fera eslire le gran Prelat de Sens”
dalla 685: “le iour du Sacre Urban”


OGGI 24 MAGGIO BEATA MARIA VERGINE AUSILIATRICE POTENTE CONTRO IL MALE

MARIA AUSILIATRICE
  "La Madonna dei tempi difficili"

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Si è conclusa ieri la novena

La devozione alla Madonna, sotto il titolo di Ausiliatrice, vuole manifestare la nostra fiducia nella presenza materna di Maria nelle vicende dell'umanità, della Chiesa e di ciascuno di noi. Maria è la Madre che non abbandona mai i suoi figli, ma li segue e aiuta con la sua intercessione. Il titolo di Maria aiuto dei cristiani era presente, fin dal 1500, tra le litanie lauretane.
La devozione a Maria Ausiliatrice era già nota e diffusa all'epoca di S. Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Il Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio.
In tempi particolarmente difficili per la Chiesa, don Bosco (1815-1888) divenne apostolo della devozione all'Ausiliatrice: nel 1862 così confidava a Don Cagliero, futuro cardinale: "La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la vergine santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana" (MB 7,334); nel 1868 eresse a Torino uno stupendo tempio a lei intitolato, nel 1869 fondò l'Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice e in seguito diffuse in tutto il mondo questa devozione. [tratto dal sito ADMA, che vi invitiamo a visitare]



PREGHIERA DI CONSACRAZIONE A MARIA AUSILIATRICE
 500 giorni d'indulgenza ogni volta ve verrà recitata.

O Santissima ed Immacolata Vergine Maria, Madre nostra tenerissima, e potente Aiuto dei Cristiani, noi ci consacriamo interamente al vostro dolce amore e al vostro santo servizio. Vi consacriamo la mente con i suoi pensieri, il cuore con i suoi affetti, il corpo con i suoi sentimenti e con tutte le sue forze, e promettiamo di voler sempre operare alla maggior gloria, di Dio ed alla salute delle anime.
Voi intanto, o Vergine incomparabile, che siete sempre stata l'Ausiliatrice del popolo cristiano, deh! continuate a mostrarvi tale specialmente in questi giorni. Umiliate i nemici di nostra santa Religione, e rendetene vani i malvagi intenti. Illuminate e fortificate i Vescovi e i Sacerdoti, e teneteli sempre uniti ed obbedienti al Papa, Maestro infallibile; preservate dall'irreligione e dal vizio l'incauta gioventù; promuovete le sante vocazioni ed accrescete il numero dei sacri Ministri, affinché per mezzo loro il regno di Gesù Cristo si conservi tra noi e si estenda fino agli ultimi confini della terra. Vi preghiamo ancora, o dolcissima. Madre, che teniate sempre rivolti i vostri sguardi pietosi sopra l'incauta gioventù esposta a tanti pericoli, e sopra i poveri peccatori e moribondi; siate per tutti, o Maria, dolce speranza, Madre di misericordia e porta del Cielo.
Ma anche per noi vi supplichiamo, o gran Madre di Dio. Insegnateci a ricopiare in noi le vostre virtù, in particolar modo l'angelica modestia, l'umiltà profonda e l'ardente carità; affinché per quanto è possibile, col nostro contegno, colle nostre parole, col nostro esempio rappresentiamo al vivo in mezzo al mondo Gesù Benedetto vostro Figliuolo, e facciamo conoscere ed amare Voi, e con questo mezzo possiamo riuscire a salvare molte anime.
Fate altresì, o Maria Ausiliatrice, che noi siamo tutti raccolti sotto il vostro manto di Madre; fate che nelle tentazioni noi v'invochiamo tosto con fiducia; fate insomma che il 'pensiero di Voi sì buona, sì amabile, sì cara, il ricordo dell'amore che portate ai vostri devoti, ci sia di tale conforto da renderci vittoriosi contro i nemici dell' anima nostra in vita ed in morte, affinché possiamo venire a farvi corona nel Paradiso. Così sia.


PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE  

O Maria Ausiliatrice, noi ci affidiamo nuovamente, totalmente, sinceramente a te! Tu che sei Vergine Potente, resta vicino a ciascuno di noi. Ripeti a Gesù, per noi, il "Non hanno più vino" che dicesti per gli sposi di Cana, perché Gesù possa rinnovare il miracolo della salvezza. Ripeti a Gesù: "Non hanno più vino!", "Non hanno salute, non hanno serenità, non hanno speranza!". Tra noi ci sono molti ammalati, alcuni anche gravi, confortali, o Maria Ausiliatrice! Tra noi ci sono molti anziani soli e tristi, consolali, o Maria Ausiliatrice! Tra noi ci sono molti adulti sfiduciati e stanchi, sostienili, o Maria Ausiliatrice! Tu che ti sei fatta carico di ogni persona, aiuta ciascun di noi a farsi carico della vita del prossimo! Aiuta i nostri giovani, soprattutto quelli che riempiono le piazze e le vie, ma non riescono a riempire il cuore di senso. Aiuta le nostre famiglie, soprattutto quelle che faticano a vivere la fedeltà, l'unione, la concordia! Aiuta le persone consacrate perché siano un segno trasparente dell'amore di Dio. Aiuta i sacerdoti, perché possano comunicare a tutti la bellezza della misericordia di Dio. Aiuta gli educatori, gli insegnanti e gli animatori, perché siano aiuto autentico alla crescita. Aiuta i governanti perché sappiano cercare sempre e solo il bene della persona. O Maria Ausiliatrice, vieni nelle nostre case, Tu che hai fatto della casa di Giovanni la tua casa, secondo la parola di Gesù in croce. Proteggi la vita in tutte le sue forme, età e situazioni. Sostieni ciascuno di noi perché diventiamo apostoli entusiasti e credibili del Vangelo. E custodisci nella pace, nella serenità e nell'amore, ogni persona che alza verso di te il suo sguardo e a te si affida. Amen.




PREGHIERA DI AFFIDAMENTO A MARIA AUSILIATRICE 
  
Santissima ed Immacolata Vergine Maria,
Madre nostra tenerissima e potente aiuto dei Cristiani,
noi ci consacriamo interamente a te, perchè tu ci conduca al Signore.
Ti consacriamo la mente con i suoi pensieri il cuore con i suoi affetti,
il corpo con i suoi sentimenti e con tutte le sue forze,
e promettiamo di voler sempre operare alla maggior gloria di Dio
e alla salvezza delle anime.
Tu intanto, o Vergine incomparabile,
che sei sempre stata la Madre della Chiesa e
l'Ausiliatrice del popolo cristiano,
continua a mostrarti tale specialmente in questi giorni.
Illumina e fortifica i vescovi e i sacerdoti
e tienili sempre uniti e obbedienti al Papa,
maestro infallibile;
accresci le vocazioni sacerdotali e religiose affinché,
anche per mezzo loro,
il regno di Gesù Cristo si conservi tra noi
e si estenda fino agli ultimi confini della terra.
Ti preghiamo ancora, dolcissima Madre,
di tenere sempre rivolti i tuoi sguardi amorevoli sopra i giovani
esposti a tanti pericoli,
e sopra i poveri peccatori e moribondi.
Sii per tutti, o Maria, dolce Speranza, Madre di misericordia,
Porta del cielo.
Ma anche per noi ti supplichiamo, o gran Madre di Dio.
Insegnaci a ricopiare in noi le tue virtù,
in particolar modo l'angelica modestia,
l'umiltà profonda e l'ardente carità.
Fa', o Maria Ausiliatrice, che noi siamo tutti raccolti
sotto il tuo manto di Madre.
Fa' che nelle tentazioni ti invochiamo subito con fiducia:
fa' insomma che il pensiero di te sì buona, sì amabile, sì cara,
il ricordo dell'amore che porti ai tuoi devoti,
ci sia di tale conforto da renderci vittoriosi contro i nemici dell'anima nostra,
in vita e in morte, affinché possiamo venire a farti corona nel bel Paradiso.
Amen.


Atto con cui si prende per Madre la Beata Vergine Maria 
Formula di affidamento suggerita da San Giovanni Bosco per l'Associazione Devoti di Maria Ausiliatrice, Maggio 1869

"Signore mio Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, io ti riconosco e ti adoro come mio principio ed ultimo fine.
Ti supplico di rinnovare in mio favore quel misterioso amorevole testamento da te fatto sulla Croce, quando hai dato al prediletto apostolo Giovanni la qualità e il titolo di figlio della tua Madre Maria.

Ripeti a lei, anche per me, quelle parole: DONNA, ECCO TUO FIGLIO.
Concedimi la grazia di poter appartenere a lei come figlio, e di averla per madre in tutto il tempo della mia vita.

Beatissima Vergine Maria, mia Avvocata e Mediatrice, io…(diciamo il nostro nome).. mi affido completamente alla tua bontà e misericordia, e animato dal vivo desiderio di imitare le tue belle virtù, ti eleggo quest'oggi per mia Madre, supplicandoti di ricevermi nel numero fortunato dei tuoi cari figli.

Ti faccio una donazione intera e irrevocabile di tutto me stesso. Accogli, ti prego, questo mio impegno e gradisci la confidenza con cui mi affido totalmente a te. Concedimi la tua materna protezione per tutto il corso della mia vita e particolarmente nell'ora della morte, affinché l'anima mia, sciolta dai lacci del corpo, passi da questa valle di pianto a godere con te l'eterna gioia nel Regno dei cieli. Amen


PreghieraMariaAusiliatrice


Ecco una serie di frasi di don Bosco sull'AUSILIATRICE :

Chi confida in Maria non sarà mai deluso.
In Maria ho riposto tutta la mia fiducia.
La Madonna non lascia mai le cose a metà.

  • Io vi raccomando di invocare sempre il nome di Maria, specialmente con questa giaculatoria: 
Maria Ausiliatrice dei Cristiani, prega per noi.

É una preghiera non tanto lunga, ma che si esperimentò molto efficace.

  • La nostra confidenza é nell’aiuto di Maria Ausiliatrice.
  • Il Signore e la sua divina Madre non permetteranno che si ripeta invano: Maria aiuto dei Cristiani, prega per noi!
  • Si dica e si predichi sempre che Maria Ausiliatrice ha ottenuto e otterrà sempre grazie particolari, anche straordinarie e miracolose per coloro che concorrono a dare cristiana educazione alla pericolante gioventù colle opere, col consiglio, e col buon esempio o semplicemente con la preghiera…
  • Quando vogliate ottenere qualche grazia prendete come abitudine di recitare questa giaculatoria: Maria Auxilium Cristianorum, ora pro nobis... Moltissimi invocandola con questa giaculatoria, ottennero grazie speciali.
  • Maria Ausiliatrice è la taumaturga, è l'operatrice delle grazie e dei miracoli per l'alto potere che ha ricevuto dal Suo Divin Figlio.

LE MANI DI SOROS SUL CALCIO MERCATO

ECCO IL MOTIVO DELLA FELPA DI PEPPE GUARDIOLA CON LA SCRITTA "OPEN ARMS" E DELLA SUA GENEROSA DONAZIONE PER RIPARARE LA NAVE ONG PROACTIVA OPEN ARMS DI SOROS

Risultati immagini per immagini di Pep Guardiola con la felpa open arms


Forbes ha pubblicato la lista dei 25 hedge found ed investitori che hanno guadagnato di piu’ nel 2013. Al primo posto c’e’ George Soros che lo scorso anno ha incassato quattro miliardi di dollari, al secondo posto David Tepper, il fondatore di Appaloosa Management ha guadagnato 3,5 miliardi di dollari; sull’ultimo gradino del podio Steve Cohen con 2,3 miliardi di dollari, mentre John Paulson e’ quarto a 1,9 miliardi e con Carl Icahn che e’ “solo” quinto con 1,7 miliardi. Soros è il fondatore del Soros Fund Management.

Era il 21 agosto 2012 quando i giornali britannici, ed in seguito quelli del resto del mondo, parlavano della grande scommessa del più grande investitore del mondo, una partecipazione del 7,85% nel club inglese del Manchester United, che si tradusse in circa 3,1 milioni in azioni ordinarie di classe A, in un deposito SEC. L’investitore miliardario acquistò i titoli attraverso la sua società di investimento, la Soros Fund Management per mantenerli poi in Quantum Fund. 

Tutto nacque da un IPO attraverso la quale il mitico club vendette 16,6 milioni di azioni di classe A per 14 dollari l’una sollevando circa 233 milioni dollari al lordo delle commissioni e un “giocatore esperto” come Soros non poteva farsi scappare l’occasione di mettere a segno una scommessa così sorprendente, dato che questo tipo di azioni del Manchester United non pagano i dividendi ed essenzialmente non portano ad alcun potere di voto. Come potete leggere nel Database di C&F a partire dall’agosto 2012, infatti, le azioni Manchester United PLC di classe A sono quotate al New York Stock Exchange; a seguito del processo di quotazione, la famiglia Glazer, attraverso la società Red Football LLC, detiene il 57,8% dei titoli di classe A, mentre le azioni Manchester United PLC di categoria B (che incorporano 10 diritti di voto contro un solo diritto di voto delle azioni A) non sono invece quotate e sono detenute integralmente dalla Red Football LLC. Pertanto i diritti di voto della famiglia Glazer nell’assemblea della Manchester United PLC sono pari al 98,7%.

Il colpo di Soros era stato interpretato come un gioco del magnate americano sulla forza del marchio del Manchester United e sui suoi crescenti diritti media relativi alla Premier League inglese; inoltre Soros puntò molto sulla capacità del club di diventare una “macchina di merchandising” attraverso la sua fanbase, stimata all’epoca dei fatti, in 700 milioni di persone in tutto il mondo. Un altro fattore alla base della decisione fu la crescente popolarità del calcio negli Stati Uniti, a cui diede grande impulso la medaglia d’oro vinta dalla nazionale di calcio femminile USA durante le Olimpiadi di Londra. Ora invece l’investitore più famoso e ricco del mondo, colui che nel 1992 costrinse la Banca d’Inghilterra a far uscire la propria moneta dallo SME e a svalutare la sterlina, ritira quasi completamente le sue partecipazioni dal Manchester United, dal 7,85% iniziale al 0,52% attuale, proprio quando i Red Devils si trovano in uno dei momenti calcisticamente e finanziariamente più duri della sua storia.


L’affare Roma sfumato nel 2008

Nel 2008 George Soros fu accostato dalla stampa italiana ad una presunta trattativa per acquistare l’As Roma, un’affare che sembra sia sfumato nell’aprile dello stesso anno a seguito dell’avanzamento di una fantomatica cordata araba disposta ad un’offerta maggiore per l’acquisto del club. Il 10 marzo 2011 l’avvocato Tonucci conferma la trattativa per l’acquisto della società giallorossa e il 16 settembre 2008 durante una conferenza stampa per promuovere l’integrazione dei Rom nell’Unione Europea, ad una domanda precisa in proposito del suo interesse verso il club capitolino Soros risponde così: “curioso ho avuto molta più pubblicità per il mio interesse per la Roma calcio, che per gli anni di devozione dedicati alla causa dei rom”. A chiudere definitivamente le illazioni giornalistiche e le speranze dei tifosi giallorossi.Roma, la stampa estera parla dell’affare Soros
L’indagine della Consob del 2012

Avere il proprio presidente e proprietario in cima alla lista degli investitori più ricchi del mondo molto probabilmente avrebbe giovato alla Roma e alle sue finanze. Ma come mai il fantomatico affare non giunse mai in porto? “Nessuna manifestazione d’interesse, nessuna offerta e nemmeno una partecipazione agli incontri attraverso un rappresentante”. Questo emerse da una indagine Consob in relazione alle azioni dell’As Roma tra il settembre 2007 e il maggio 2008, trama di una storia mai nata tra la società giallorossa e George Soros. L’ipotesi del passaggio del club all’uomo d’affari americano, attraverso la mediazione della merchant bank Inner Circle Sports LLC, non è mai stata concreta. “Le informazioni fornite da ICS alla Consob tramite la SEC (l’organo federale statunitense equivalente della Consob ndr.) hanno confermato quanto sostenuto da Compagnia Italpetroli -si legge negli atti-.


In particolare ICS ha confermato che in nessuno degli incontri con Gianroberto de Giovanni (legale di Compagnia Italpetroli ndr.) e la famiglia Sensi, ha mai partecipato alcun rappresentante di George Soros e che in nessuna occasione è stata mostrata a Gianroberto de Giovanni evidenza documentale degli accordi tra ICS e Soros Fund Management”, così parlavano i documenti della Consob che all’epoca dei fatti furono divulgati da Adnkronos. Alla Consob era inoltre stata inviata dallla SEC la copia del ‘confidentiality agreement’ che avrebbe dovuto vincolare ICS e Soros, ma il documento non era stato firmato dalle parti. Vennero analizzate oltre 80.000 email, ricostruendo le tappe principali della vicenda. “E’ stata rappresentata da parte di terzi, l’esistenza di un possibile interesse di un investitore americano in merito all’investimento nel capitale dell’As Roma; tuttavia, Compagnia Italpetroli non ha mai ricevuto, né direttamente né indirettamente, alcuna manifestazione di interesse, né offerta da parte del suddetto investitore, avente ad oggetto il pacchetto di maggioranza del capitale dell’As Roma”, questo il commento che pose fine ad una trattativa mai nata sui tavoli della finanza e dell’As Roma, ma che ancora doveva scoppiare sulle pagine dei giornali. 

Sarà Steven Horowitz, manager di ICS, in una telefonata all’avv. Gianroberto de Giovanni, legale del gruppo Italpetroli il 25 marzo 2008 ha svelare che il potenziale investitore era George Soros. Il 3 giugno 2008, su richiesta della Consob, Soros Fund Management diffuse un comunicato nel quale il magnate dichiarava di non avere alcun interesse nel condurre l’operazione. La nota ha posto fine a mesi di ipotesi attorno al nome di un personaggio che, secondo la valutazione della Consob, non ha mai manifestato un interesse concreto e tantomeno presentato un’offerta.



PROPONIMENTO DEL GIORNO


Oggi dedicherò tempo all'ascolto degli altri, prima forma di attenzione verso il mio prossimo.


LITURGIA DEL GIORNO


LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  




 PRIMA LETTURA 

At 15,22-31
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l’assemblea, consegnarono la lettera. Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva.


 SALMO 

Sal 56
Ti loderò fra i popoli, Signore.

Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.

Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.


 VANGELO 

Gv 15,12-17
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».