sabato 6 aprile 2019

ALLE ORIGINI DELLA TIRANNIDE MONDIALE DEI SIONISTI CAZARI

LE PROVE STORICO-GEOGRAFICHE DELLA TIRANNIDE MONDIALE DEI SIONISTI CAZARI


Dal libro del profeta Geremìa:

Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome. Signore degli eserciti, giusto giudice, che provi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa. 


Le vicende geopolitiche mondiali e la tirannide messa in atto attraverso sotterfugi e loschi legami di complicità che i sionisti dell'antico Khanato di Khazaria hanno tessuto come una ragnatela in tutto il mondo, ha origini che si perdono nella notte dei tempi. Se vi state chiedendo come mai oggi, tempi ultimi, la Germania e la Francia formano un potente asse trainante l'intera Unione Europea, o il motivo per cui le contese geopolitiche riguardano sempre e solo alcuni territori come la Crimea, l'Ucraina e il Medio Oriente, le risposte potete trovarle qui, attraverso le origini e le vicissitudini storiche di questo antico popolo. Capirete che tra i Cazari discendenti degli Ashkenaziti, gli Arconti che controllano il destino dell'umanità provenienti dal "cielo", e gli Anunnaki dello studioso Sitchin vi è un'unica genealogia. 





Origini dei Cazari

I Cazari (ebraico sing. Kuzar כוזרי) sono una confederazione di popolazioni turche seminomadi originarie delle steppe dell'Asia Centrale in cui confluirono elementi slavi, iranici e i resti dei Goti di Crimea. Nel VII secolo fondano il Khanato di Khazaria nelle regioni più sud-orientali dell'Europa, vicino al Mar Caspio ed al Caucaso. Oltre alla regione oggi chiamata Kazakistan il khanato comprende anche parti dell'Ucraina, l'Azerbaigian, il sud della Russia e la penisola di Crimea. Intorno al periodo di fondazione del khanato molti Cazari si convertirono al giudaismo. Il nome 'Cazari' che essi stessi si sono dati proviene da un verbo in lingua turca che significa "vagabondare". L'ipotesi che il giudaismo fosse la religione prevalente dei Cazari è dovuta allo studioso Arthur Koestler, il quale propose che i cosiddetti Ashkenaziti fossero in realtà i discendenti dei Cazari che abbandonarono le loro terre a causa delle devastazioni Mongole, rifugiandosi nell'Europa orientale, per lo più nei territori dell'attuale Polonia, Ungheria e Ucraina; cioè i territori più toccati dallo sterminio nazista. Questi, non appartenendo ad alcuna delle 12 tribù di Israele, sono definiti nel libro di Koestler La tredicesima tribù.


Gli ebrei aschenaziti (o ashkenaziti), detti anche ashkenazim, sono i discendenti, di lingua e cultura Yiddish, delle comunità ebraiche stanziatesi nel medioevo nella valle del Reno. Ashkenaz era infatti il nome, in ebraico medievale, della regione franco-tedesca del Reno; e aschenazita significa appunto "germanico". Nel IX secolo l'immigrazione in Germania di numerosi ebrei ashkenaziti dall'Italia Meridionale, dà origine a una parte consistente delle numerosissime comunità ashkenazite renane.


Secondo la Bibbia (Genesi 10,3 1 - Cronache 1,6) Aschenaz era figlio di Gomer e nipote di Jafet e formava un popolo che sin dall'VIII sec a.C. viveva nell'Asia Minore e sulle coste del Mar Nero. Dal III secolo d.C. gli aschenaz dell'Ucraina e della Crimea adottarono la lingua gotica parlata allora nella Scizia e, nel IX secolo, si convertirono al giudaismo, seguendo le leggi del khanato dei Cazari.


Sin dall'XI secolo la letteratura rabbinica identificò gli aschenaziti come l'insieme di popoli professanti religione giudaica e parlanti la lingua Yiddish, affine al tedesco, che vivevano in Europa centrorientale, unendo gli ebrei della diaspora che formarono comunità nelle regioni della Renania e Palatinato nel Sacro Romano Impero, che si erano formate con l'arrivo, fra la fine del settimo secolo e l'inizio del nono, dell'ultima ondata di ebrei che lasciavano la Palestina a causa della proibizione di lavorare la terra, loro imposta dagli Arabi, coi discendenti degli aschenaziti, che vivevano nei regni orientali slavi di Russia, Polonia e Lituania. In epoche successive, molti di essi emigrarono, formando, oltre alle comunità già esistenti in Germania e in Francia orientale, altre comunità in Boemia, Italia settentrionale, Paesi Bassi, Ungheria, Polonia, Russia, Ucraina ed altri paesi dell'Europa orientale. Per tale motivo la parola aschenazita è per molti sinonimo di ebreo orientale, ovvero d'ebreo del nord est d'Europa. A cavallo degli ultimi due secoli si registrò un'ingente emigrazione aschenazita negli Stati Uniti d'America (il Deep State o "Stato Profondo" o "Governo Ombra" è opera loro).


Una parte della comunità ashkenazita proveniente dall'Europa Nord-Orientale, si stabilì nel più antico ghetto europeo, il Ghetto di Venezia. La storia di questa comunità è oggi ricostruita, attraverso gli oggetti dell'epoca ed i documenti, nel Museo Ebraico di Venezia.


Gli Aschenaziti che si fingono ebrei, sono originari della Khazaria e non discendono da Abramo al quale Dio promise la terra per i suoi discendenti. Una cosa molto curiosa è però il fatto che gli antenati della fazione più estrema del giudaismo (sionisti) che promettono il ritorno dei giudei in Palestina in realtà non vi sono mai stati. Secondo l’enciclopedia giudaica il 92 per cento degli ebrei sono aschenaziti, su una popolazione mondiale di circa 13 milioni di ebrei, sono piu’ di 10 milioni gli ebrei aschenaziti. “Il 92 per cento di coloro che oggi si proclamano ebrei in realtà non lo sono, sono semplicemente asiatici del Khazar, tanto che continuano a parlare lo yiddish Khazaro che è completamente diverso dall’ebraico”. Lo scrittore Andrew Carrington Hichcock nel suo libro “La Sinagoga di Satana” afferma: “Tutte le persone dette “semite” sono le persone discendenti da Sem, uno dei figli di Noè. Secondo la promessa dell’Antico Testamento la terra promessa viene assegnata ad un suo discendente, Abramo e ai suoi discendenti e i Sionisti NON sono semiti”. Dunque, i sionisti aschenaziti non sono gli ebrei della terra promessa ai discendenti di Abramo. 

Secondo molti storici, gli aschenaziti discendono invece da Jafet e non da Sem, Ashkenaz, era infatti il nipote di Jafet, (figlio di Noè) che si stabilì nelle terre caucasiche, ci sono anche numerosi libri che lo spiegano molto bene, tra i più apprezzabili da segnalare: “L’inventore del Popolo Ebraico”, di Shlomo Sand e “La Tredicesima Tribù” di Koestler Arthur. 


Secondo altre versioni il re Khan khazaro Bulan si convertì al giudaismo, Attorno al 740 d.C. imponendo tale religione a tutte le popolazioni dei suoi domini. A dimostrazione di ciò basti pensare che la lingua aschenazita sia lo yiddish, lingua molto diversa dall’ebraico. Inoltre i tratti somatici e i colori chiari degli ebrei aschenaziti sono molto difficili a trovarsi nelle popolazioni di quei territori.


Il futuro della Palestina come terra promessa dipende tutto da come gli ebrei, veri eredi della promessa di Dio, sapranno tenerne fuori gli usurpatori sionisti.

Perchè non si può parlare di antisemitismo

Il mondo è dominato da una manciata di famiglie elitarie in linea con lo stesso programma atto a manipolare le ignare masse, tuttavia ci sono fazioni differenti che si battono per la supremazia all'interno dello stesso piano globale. I seguaci di entrambe o più parti sono pedine cui è stata inculcata una finta religione, mentre i loro leader rispondono agli stessi Dei. La dinastia dei Rothschild è una delle fazioni più influenti e costoro sono famosi per essere ebrei, ma non sono affatto ebrei, sono sumeri con l'aggiunta di altre discendenze. 

Il movimento creato dai Rothschild per avanzare pretese fasulle sulla terra che conosciamo come Israele o Palestina è noto con il nome Sionismo. Questo termine viene spesso usato come sinonimo di "popolo ebreo", quando in realtà si tratta di un movimento politico concepito, finanziato e promosso attraverso la casata dei Rothschild e osteggiato da molti ebrei. Attualmente il fronte sionista con maggiore visibilità è quello composto dai cosiddetti neoconservatori o neocons, che stavano dietro all'11/9 e le invasioni di Iraq, Afghanistan, Libia, Siria ecc. 

I sionisti sostengono che secondo l'Antico Testamento, Dio avrebbe designato gli ebrei come il suo popolo eletto e dato la loro terra promessa d'Israele, quindi quella terra appartiene a loro, senza discussioni. L'invasione e il sovvertimento di una intera nazione araba in Palestina è basata su testi della Bibbia, scritti da chissà chi e chissà quando, migliaia di anni dopo la schiavitù degli ebrei a Babilonia. La cosa è ancora più bizzarra quando ci si rende conto che la stragrande maggioranza degli ebrei non ha alcun collegamento storico o genetico con Israele e l'affermazione che questo collegamento esiste è un gigantesco inganno, sia ai danni del popolo ebreo che del mondo intero.

Alcuni coraggiosi scrittori ebrei, grazie alle loro ricerche, hanno confermato che la popolazione "ebraica" sionista non ha alcun diritto storico sulla terra d'Israele. Costoro non sono gli ebrei biblici e certamente non sono "Semiti". Non discendono dall'Israele biblico ma dal popolo dei Cazari (Khazari), che abitava in quella che divenne la Russia meridionale, fino alle montagne del Caucaso. Oggi le loro terre sono largamente occupate dalla Georgia. Ecco perché il cosiddetto "naso semita" non è una caratteristica genetica di Israele, ma del Caucaso, quindi le rivendicazioni territoriali dei sionisti non hanno alcun fondamento. 

Secondo gli storici i Cazari discenderebbero dalla tribù dei Turkic, nota con il nome di Unni, che dall'Asia invase e saccheggiò l'Europa intorno al 450 d.C. Essi erano composti da un gruppo di tribù e stirpi frutto dell'incrocio di molti popoli, tra cui anche i Cinesi e i Sumeri. Gli Unni vengono in genere ricordati per il loro capo, Attila, che si impadronì del potere dopo aver ucciso il fratello Buda, da cui prese il nome la capitale ungherese Budapest.Come gli Unni, i Cazari parlavano la lingua Turkic e si ritiene che fossero lo stesso popolo. 

I Chazari controllavano un impero molto esteso ed erano per lo più commercianti e mediatori che riscuotevano le tasse sulle merci che transitavano attraverso le loro terre. Essi veneravano il fallo e celebravano riti che prevedevano anche sacrifici umani. Arthur Koestler scrive che "una nazione guerriera di ebrei turchi dev'essere sembrata tanto strana ai rabbini quanto un unicorno circonciso". I Cazari combatterono, strinsero alleanze e si incrociarono con popolazioni come i Magiari, con cui ebbero rapporti assai stretti. I Cazari rivestirono un ruolo di primo piano nella creazione della terra d'Ungheria. Nomi come quelli dei Cosacchi e degli Ussari derivano dalla parola "cazaro". I Cazari ebbero rapporti assai stretti anche con l'Impero Bizantino, che faceva parte dell'Impero Romano incentrato su Costantinopoli, con il cui popolo s'incrociarono.

I Cazari e il popolo da loro sottomesso, quello dei Magiari, avevano un legame con i Sumeri. Secondo il dottor Sandor Nagy, il popolo che poi divenne noto con il nome di Magiari era in realtà costituito da Sumeri che erano stati cacciati dalla "Fertile Mezzaluna", che oggi corrisponde al meno fertile Iraq. Il dottor Nagy cita molti esempi per mostrare le somiglianze tra la lingua sumera, il magiaro antico e l'attuale lingua magiara. Egli fa anche riferimento a parecchie opere scritte durante il primo millennio, tra cui gli Arpad Codices e il trattato De Administrando Imperio, oltre che a cinquant'anni di ricerche da lui condotte. Egli sostiene che, mentre esistono solo duecento parole magiare derivate dalla lingua ugro-finnica, ce ne sono invece più di duemila derivate dal sumero.

Lo stesso è avvenuto con gli archeologi e linguisti inglesi, francesi e tedeschi, i quali hanno concluso che la lingua delle antiche iscrizioni sumere non era né indoeuropea né semitica, bensì era una lingua che presentava parecchie affinità con il gruppo etno-linguistico allora noto come Turanico, e che comprendeva l'ungherese, il turco, il mongolo e il finnico (che in seguito venne designato gruppo ural-altaico). Alcuni studi hanno dimostrato che la lingua sumera e quella ungherese hanno più di mille radici etimologiche comuni e una struttura grammaticale molto simile. Delle 53 caratteristiche tipiche della lingua sumera, 51 si ritrovano in quella ungherese, a fronte delle 29 che si trovano nelle lingue turche, 24 in quelle caucasiche, 21 in quelle uraliche, 5 nelle lingue semitiche e 4 in quelle indoeuropee. Chiariamo quindi le cose, quello che definiamo popolo "ebreo" in origine derivò da Sumer, e i Sumeri non erano semiti, perciò è del tutto inesatto parlare di "antisemitismo" riguardo al popolo ebraico, e la loro gerarchia, come quella dei Rothschild, lo sa bene. Il dottor Nagy parla di due diverse emigrazioni del popolo sumero dalla Mesopotamia. Una avvenne attraverso la Turchia fino al bacino dei Carpazi, e l'altra dapprima verso oriente e poi a nord, oltre le montagne del Caucaso, fino alla regione che si trova tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Si tratta della stessa terra occupata dall'impero cazaro, al punto che il Mar Caspio divenne noto come Mar Cazaro. 

Gli 'ebrei' cazari furono confinati in ghetti in seguito ad un editto papale della metà del XVI secolo e questo, insieme ai massacri dei cosacchi del XVII secolo in Ucraina, portò ad un altro esodo di massa verso l'Ungheria, la Boemia, la Romania e la Germania. Fino a quel momento in Germania non c'era neanche un ebreo. Così la grande marcia verso occidente venne ripresa e continuò senza interruzioni per quasi tre secoli, fino alla Seconda Guerra Mondiale, divenendo lo strumento principale per la formazione delle attuali comunità ebraiche in Europa, negli Stati Uniti e Israele. Koestler, egli stesso nativo di Budapest, a proposito degli 'ebrei' e della rivelazione sui Cazari, scrive: "...Ciò significherebbe che i loro antenati non venivano dal Giordano ma dal Volga, non dal Canaan ma dal Caucaso, un tempo ritenuta la culla della razza ariana; e che geneticamente essi sono più vicini agli Unni, agli Uiguri e ai Magiari che alle progenie di Abramo, Isacco e Giacobbe. In questo caso il termine "antisemita" perderebbe di significato, essendo basato su un equivoco di fondo condiviso sia dai carnefici che dalle vittime. La storia dell'impero cazaro, che via via emerge lentamente dal passato, comincia a delinearsi come la più crudele mistificazione mai perpetrata dalla storia".



Sionisti: discendenti di Nimrod di Babilonia, primo vero monarca degli Anunnaki



Un'antica leggenda precristiana di origine ungherese li definisce discendenti di Nimrod di Babilonia, del quale parleremo meglio in seguito perché figura fondamentale. Narra la leggenda che Nimrod aveva due figli, Magor e Hunor. Si dice che Magor fosse il capostipite dei Magiari e Hunor degli Unni, e questo spiega perché le due popolazioni, Magiari e Unni (Cazari), hanno un'origine comune. Antiche fonti bizantine attestano che i Magiari erano anche chiamati Sabir e che fossero originari della Mesopotamia, la terra di Sumer. Numerose altre fonti antiche e medievali si riferiscono agli Sciti, agli Unni, agli Avari ed ai Magiari come allo stesso popolo, anche se le autorità ungheresi sembrano voler smentire a tutti i costi quelle tesi.L'impero cazaro, il primo stato feudale dell'Europa orientale, cadde dopo una serie di guerre e invasioni che culminarono con la calata dell'Orda d'Oro dei Mongoli, ricordata soprattutto per il suo capo, Gengis Khan. Man mano che nei secoli veniva meno il loro potere e la loro influenza, i popoli cazari cominciarono ad emigrare in varie direzioni. I Cazari si diffusero nelle terre slave non ancora conquistate dall'Orda d'Oro, contribuendo così a creare i grandi centri ebrei dell'Europa orientale e abbracciando la fede giudaica e talmudica (sumero-babilonese). In Polonia ed Ucraina esistono molti toponimi antichi che derivano da chazaro o zhid che vuol dire ebreo. Tra questi figurano i toponimi Kozarzewek, Kozara, Kozarzow e Zydowo. Con la caduta dell'impero cazaro, dopo il 960, un certo numero di tribù slave, guidate da quelle che occupavano l'attuale Polonia, formò un'alleanza che divenne appunto lo stato della Polonia. I Cazari rivestono un ruolo fondamentale nelle leggende polacche che parlano della fondazione della nazione. 

L'autore ebreo Arthur Koestler scrive: "Fonti ungheresi e polacche riportano che gli ebrei ricoprono il ruolo di direttori della zecca, amministratori delle imposte del regno, controllori del monopolio del sale, esattori delle tasse e prestatori di denaro - cioè banchieri. Questo parallelismo fa pensare ad una origine comune delle due comunità di immigranti, e che possiamo far risalire l'origine della maggior parte degli ebrei ungheresi al ceppo magiar-cazaro, la conclusione appare scontata". In quel periodo accade che il popolo conosciuto da secoli come chazaro, divenne noto come popolo ebreo, e la loro vera origine andò perduta, ma non tra le famiglie elitarie, che propinano una falsa storia alle masse ebree e al resto del mondo, basata sull'idea che fossero gli ebrei biblici, credenza erronea che continua ancora oggi con conseguenze devastanti per la pace in Medio Oriente. 
Benjamin H. Freedman, un uomo d'affari ebreo di New York, nonché persona addentrato alle segrete cose, dopo la II° Guerra Mondiale prese una netta posizione contro il Sionismo. Conosceva bene alcuni uomini politici americani di primo piano come Woodrow Wilson, Franklin Roosevelt, Joseph Kennedy, John F. Kennedy e Bernard Baruch. Freedman si spinse molto oltre nel diffondere la verità sui Cazari: "Qual è la verità sugli ebrei? Li chiamo ebrei perché voi li conoscete come tali. Io non uso questo termine. Mi riferisco a loro come ai "cosiddetti ebrei", perché so cosa sono. Non uno di loro [dei Chazari] ebbe un antenato che avesse mai messo piede in Terra Santa. Non solo negli episodi del Vecchio Testamento, ma anche se risaliamo alle origini della storia. Non uno di loro! Eppure ecco che vengono dai noi cristiani e ci chiedono di sostenere la loro insurrezione armata in Palestina dicendo: 'Voi volete aiutare il popolo eletto di Dio a rimpatriare nella sua Terra Promessa, la loro antica patria, non è vero? E' vostro dovere di cristiani. Noi vi abbiamo dato uno dei nostri ragazzi come vostro Signore e Salvatore...'. E' altrettanto ridicolo chiamarli 'popolo della Terra Promessa' come lo sarebbe chiamare 'Arabi' i 54 milioni di Cinesi musulmani". L'antico popolo cazaro è anche noto col nome di ebrei ashkenazi, altri sono noti come ebrei sefarditi e questi ultimi hanno davvero un legame storico con il Medio Oriente, anche se, l'idea di un popolo eletto che discende dall'Israele biblico non sta comunque in piedi. Gli Ashkenazi (Cazari) sono in realtà una minoranza in Israele, ma detengono le redini del potere, come hanno sempre fatto sin da quando il paese venne fondato nel 1948. 

Il nome Ashkenazi deriva da Ashkenaz, parola ebraica che vuol dire Germania! Ma la Bibbia parla degli Ashkenazi come di un popolo che abitava la regione del monte Ararat (attuale Turchia) e dell'Armenia - il paese dell'Arca di Noè. Ciò corrisponderebbe all'insediamento principale dei Cazari. C'è anche un riferimento biblico ad Ashkenaz, fratello di Togarma e nipote di Magog (anche l’Antico Testamento, come vedremo in seguito, parla delle orde di Gog e Magog che si uniranno e con armate possenti tenteranno di conseguire la vittoria finale. Questi eserciti però saranno sconfitti e vi sarà il raduno di tutti i popoli “esiliati” in Terra Santa).


Giuseppe, il re cazaro della seconda metà del X secolo, scrisse che il suo popolo discendeva da Togarma, che ebbe dieci figli e originò tutte le tribù turche, compresi gli Unni, i Cazari e i Bulgari. Nei secoli successivi alla caduta dell'impero cazaro, gli Ashkenazi non parlavano la lingua semitica ebrea, il che non deve sorprendere visto che non erano ebrei. Essi svilupparono una lingua propria chiamata Yiddish. Tale lingua, che nacque dai dialetti sud-orientali del medio-alto germanico, si diffuse poi nell'Europa centro orientale a partire dal XII secolo. In seguito, nella sua evoluzione assorbì elementi della lingua ebraica, aramaica e slava, e altre influenze. Anche lo Yiddish, quindi, non proviene da Israele ma dall'Europa orientale. 


Chi era Nimrod monarca degli Anunnaki?

“Nimrod era eccitato da un simile affronto a Dio. Era un uomo coraggioso e di grande forza. Ha convinto il popolo a non inchinarsi di fronte a Dio ma di credere che era stato il loro coraggio, a procurar felicità a Babilonia. Inoltre ha gradualmente mutato il governo in tirannia, non vedendo altro modo di eliminare la paura di Dio dagli uomini e allo stesso tempo, farli dipendere completamente da lui … Ora la folla era pronta a seguire la determinazione di Nimrod e a mostrare a Dio il frutto della loro blasfemia”. Pochi nel mondo sanno veramente quali origini ha tutto il potere del Governo Ombra attuale. 

Sappiamo tramite gli scritti e gli studi di Zecharia Sitchin e di Erich von Däniken che un antico popolo chiamato Nefilim o Anunnaki interferì o meglio creò le basi genetiche dell’attuale società.

Ma quello che molti non sanno è il nome di colui che per primo fondò il regno di Babilonia, cioè il primo monarca di origini terrestri che si proclamò, in nome degli Anunnaki, sovrano della Terra.

Egli era famigliarmente della linea di sangue di Noé, e Noé stesso era il suo trisavolo. Lo stesso Noé aveva contatti con quel misterioso dio che parlava attraverso le nuvole che assumevano colori chiari e luminosi. Questo misterioso dio era ovviamente un semplice disco volante Anunnako e la voce che Noé sentiva altro non era che la loro voce. 

Torniamo al primo vero monarca che gli Anunnaki scelsero per dare vita a quello che oggi conosciamo come Governo Ombra. Il suo nome era Nimrod, primo fra tutti gli uomini ad essere scelto dagli Anunnaki e primo fra tutti gli uomini a creare un potente regno. Egli dopo il grande diluvio, fondò Babilonia e successivamente la città di Ninive. Era anche un abilissimo cacciatore, dote combattiva classica dei Anunnaki. Nimrod si sposò con una sua stessa parente, nel caso specifico la sua stessa madre, usanza piuttosto nota guarda caso fra gli Anunnaki: infatti il mantenimento del “Sangue puro” è stata sempre una caratteristica del Governo Ombra. Ancora oggi e da sempre, le famiglie reali programmavano i matrimoni fra loro con la scusa di appacificare i regni in guerra ma con il vero motivo di mantenere quei frammenti di DNA anunnako o divino come credevano loro. Alla morte di Nimrod si sparse la voce che egli era in realtà il Dio Baal, divinità praticamente presente in tutte le culture dell’epoca. In verità questa affermazione era veritiera, poiché gli dei della mitologia come sappiamo altro non sono che razze aliene che hanno dato vita alle diverse popolazioni, culture e società antiche. Nimrod iniziò la costruzione della Torre di Babele, ma in seguito alla rivolta che avvenne a Babilonia la Torre non fu mai completata. Quella rivolta fu una delle più note rivolte dell’Umanità dell’epoca contro il potere divino o Anunnako. Da Nimrod che fu in pratica il primo massone, discende tutta la linea del Governo Ombra. Quando affermiamo che la culla dell’umanità era l’Africa siamo in errore, poiché l’umanità attuale praticamente discende da Babilonia. Dopo Nimrod infatti, iniziò quella triste linea di controllo e comando che abbiamo ancora oggi. Nella massoneria stessa, solo i massoni del 32° e 33° grado conoscono Nimrod e la vera storia di Babilonia. Questi massoni vengono chiamati Illuminati e in verità con la massoneria stessa hanno ben poco a che fare. Gli altri stessi massoni sono succubi inconsapevoli della loro volontà e conoscenza superiori. 




Nimrod fu quindi il primo “Muratore” il primo “Architetto” il primo “Costruttore”, colui che nella regione di Babilonia creò il primo grande impero. La regione di babilonia oggi conosciuta come Iraq è stata terra di conflitti per molti secoli. Ancora oggi la scusa del petrolio è usata per creare guerre in quelle terre desertiche, ma come sempre il vero motivo è un altro. Perfino il petrolio stesso, sebbene non ne neghi l’importanza, non è il motivo primario della guerra attuale in Iraq. Provate a pensarci…




La tecnologia Anunnaka e quella del Governo Ombra non ha certo bisogno di un combustibile fossile per funzionare! Gli Anunnaki che investirono con il loro potere Nimrod ebbero poi seguito nella terra d’Egitto, dove vennero costruite le piramidi e vennero riportati i valori del re o faraone come divinità assoluta. L’egitto fu praticamente il primo Impero Mondiale, seguito da Roma e dagli Imperatori Cinesi che guarda caso venivano chiamati i “Figli del Cielo”. In pochi millenni, gli Anunnaki avevano tranquillamente creato la loro rete di controllo prendendo il governo dei più forti imperi della Terra. Sappiamo bene il legame che c’è fra le piramidi e Orione, ma quello che gli studiosi non sanno è che Orione come ho scritto nella sezione dei Rettiliani, è una zona della galassia dove per l’appunto vivono i Rettiliani! Nimrod fu praticamente il primo uomo a progettare l’Ordine Mondiale, ma fallì in quanto come sappiamo le lingue degli uomini furono confuse e gli uomini stessi vennero dispersi sulla Terra. Quest’opera fu fatta secondo a Bibbia da Dio, noi possiamo affermare che fu fatta dalla forza della Luce. Confondendo le lingue degli uomini non fu fatto loro alcun male e nello stesso tempo fu impedito agli Anunnaki di completare il loro progetto. 

Purtroppo oggi c’è di nuovo solo una lingua usata dai Massoni… l’inglese, e c’è di nuovo una sola città… Internet. Essi tenteranno di finire ciò che ha cominciato Nimrod, come simbolo di culto e assoluto potere, come simbolo di un’unica religione che nega il vero Dio e l’evoluzione. Essi conoscono bene le energie della Cintura fotonica del 2012 e cercheranno di utilizzarle a loro vantaggio. Il lato positivo è che dal 2000 gli Anunnaki come molti di voi sapranno non collaborano più con i membri del Governo Ombra Terrestre. Questo è avvenuto in seguito alla quasi “minaccia” della Federazione di Luce di un conflitto galattico nel caso gli Anunnaki avessero continuato a interferire con il Karma della Terra. 


L’impero di Sirio al momento è decisamente l’impero galattico più forte fra quelli vicino al nostro pianeta e le Pleiadi interessate anche loro al destino della Terra e delle anime presenti qui, avrebbero appoggiato pienamente Sirio in difesa di Gaia. Per questo motivo gli Anunnaki per scongiurare una guerra aperta che alla fine non gli avrebbe dato ciò che in verità volevano e che avrebbero pure rischiato di perdere, decisero di cessare ogni tipo di aiuto esterno agli Illuminati della Terra. 


Questa resa degli Anunnaki nel 2000 è stata in pratica la fine del mondo massone di Nimrod… perché la gente si aspettava che il mondo finisse nel 2000? È finito infatti! Ma forse non come la fantasia della gente credeva. 

Tornando a Nimrod comunque, avete scoperto chi fu il padre degli Illuminati della Terra. Sebbene privi del loro principale appoggio extraterrestre, gli Illuminati discendenti da Nimrod continuano ancora a cercare di creare il loro Nuovo Ordine Mondiale. Il Parlamento Europeo è sostanzialmente la continuazione del lavoro incompiuto di Nimrod, il tiranno che costruì la torre di Babele per sfidare il vero Dio creatore. Quella babilonese fu una civiltà creata dai Sumeri dopo la loro espansione in Asia centrale, dove divennero noti col nome di Cazari. Tuttavia, le loro stirpi reali, come quella dei Rothschild, un tempo Bauer, rimasero pure attraverso gli incroci e rappresentano una razza a parte rispetto al resto dei loro compagni "ebrei". Le loro famiglie dominanti, a cui non potrebbe importare di meno del popolo ebreo in generale, giocano un ruolo importante e si sono insinuati in ogni popolo, ogni nazione allo scopo di ottenere il potere con manovre e raggiri. Infatti molte delle organizzazioni di Sangue Blu che si svilupparono nel corso dei millenni, si auto-battezzarono Confraternite Babilonesi. Esse in seguito si fusero con le scuole segrete atlanteo-egiziane d'Europa per dare vita ai Massoni. 


Gog e Magog, popoli della stirpe degli Anunnaki o Arconti. Il Nuovo Ordine Mondiale NWO è opera loro



Il dibattito che infuria sugli Anunnaki - non è se essi esistono - né se siano stati sulla Terra - ma l'evidenza che loro sono qui è così schiacciante che non ancora oggi non viene accettato dai negazionisti che gli Anunnaki siano ancora qui sulla Terra. Il dibattito è se sono ancora qui oggi.


Per anni, gran parte della attenzione sullo studio degli Anunnaki hanno colpito per gli scritti di Zecharia Sitchin, che ha presentato molte teorie, ma anche alcuni fatti concreti. Sitchin si pone la domanda: gli Anunnaki sono ancora sulla Terra? Un breve sguardo ad alcune prove molto evidenti in atto oggi dimostrano che effettivamente gli alieni sono stati sulla Terra. Gli alieni sono principalmente gli Anunnaki, che sono venuti sulla Terra per conquistarla. Il loro pianeta è stato distrutto, e volevano un'altra base, un altro posto dove risiedere. 


I due gruppi principali degli Anunnaki che sono venuti sulla Terra sono conosciuti come i rettiliani e Vulturites (un termine coniato dallo studioso Amitakh Stanford per questo particolare gruppo di alieni). Gli Anunnaki Reptilian sono conosciuti dagli Attas (forze della Luce) come Ducaz. Gli Anunnaki Vulturite sono conosciuti dai Attas come Pers-tori. I Vulturites e i rettiliani sono acerrimi nemici, e stanno ancora combattendo guerre terribili sulla Terra, usando gli esseri umani come carne da cannone. La terza categoria più grande degli Anunnaki sono noti per le Attas come Masa-Karas. Hanno due basi principali sulla Terra. Vi è una concentrazione di Masa-Karas con sede in Germania centrale, anche se molti di questo gruppo sono immigrati in Australia negli ultimi dieci anni. Molti altri gruppi di stranieri stanno inoltre cominciando ad emigrare in Australia. Alla fine, l'Australia sarà uno dei principali centri alieni del mondo. I Masa di Karas sono stati costantemente intimiditi dai Ducaz e Pers-tori che hanno basi in Germania, in modo che i Masa-Karas hanno cominciato a spostarsi in Australia. I Masa-Karas utilizzano molti cloni, ma possono anche assumere esistenti corpi umani. Dopo secoli di resistenza, i Masa di Karas hanno finalmente ceduto il controllo ai Ducaz. Gli Anunnaki hanno costretto l'uomo a costruire strutture enormi come le piramidi in Egitto e delle Americhe, statue enormi come quelle che si trovano sulle isole del Pacifico, e piste enormi e monumenti di identificazione per l'artigianato visibili agli osservatori dall'aria, ecc... 


Gli Anunnaki sono esseri dalle caratteristiche rettiloidi, discendenti dal "serpente" biblico che metaforicamente tentò Adamo ed Eva per insinuarsi nella Creazione di Dio al fine di distruggerla e minarla dall'interno. L'adesione di Eva al progetto diabolico permise al serpente e ai suoi alleati di tentare l'umanità fino alla fine del mondo. Ma il riscatto finale ci verrà dalla "novella Eva", Maria Santissima, corredentrice di Dio nel suo Piano di Salvezza. 


Tornando alla questione se gli Anunnaki siano ancora sulla Terra, i segni della loro presenza sono molteplici. Quelli della connessione degli Attas sono sotto gli occhi di tutti attraverso la facciata degli Anunnaki. Il problema principale è quella della schiavitù - gli Anunnaki sono schiavisti - vengono messi in schiavitù tutti coloro che conquistano. Hanno conquistato la Terra e ridotti in schiavitù tutti i suoi abitanti. Prima che gli Anunnaki venissero sulla Terra, non c'era la schiavitù. Gli Anunnaki hanno insegnato agli esseri umani. Ma, se gli Anunnaki avessero lasciato la Terra, alla fine gli esseri umani sarebbero tornati al loro stato naturale, che è senza guerre e senza la schiavitù. Il fatto è che le guerre continuano e la schiavitù, in sé e per sé, è la prova lampante che gli Anunnaki sono ancora sul pianeta. Gli Anunnaki hanno progettato molte altre forme di riduzione in schiavitù utilizzando strumenti come il denaro, l'usura, e il controllo. Questi strumenti vengono utilizzati per dividere i "ricchi" dai "non abbienti", i ricchi e i poveri, i fortunati e gli sfortunati, ecc...


Usano la propaganda e la disinformazione per confondere, programmare e controllare le persone che rendono schiave. E' importante che l'informazione e la disinformazione siano mescolati con la verità abbastanza da ingannare la gente, altrimenti, sarebbero strumenti inutili. Inquisizioni religiose dimostrano quanto bene l'ignoranza era una volta imposta al popolo. Oggi, inquisizioni tali vengono eseguite in modo più sottile dagli scettici e dagli agenti di disinformazione che utilizzano strumenti come il disprezzo e il ridicolo. Inoltre, coloro che osano andare contro il sistema sono perseguitati. Molti hanno detto che la condizione umana è spiegata dall'avidità. Adam Smith, un Anunnaki, ha anche osato dire in The Wealth of Nations, che l'avidità di tutti conduce al bene di tutti! Questa è una delle tante menzogne della diffusione da parte degli Anunnaki, ed è oggi il fondamento di ciò che chiamiamo "capitalismo". Tuttavia, la condizione umana non è causata dall'avidità umana, essa è causata dagli Anunnaki in un'agenda di schiavitù. 


Se oggi gli Anunnaki fossero rimossi dalla Terra, il domani sarebbe molto più luminoso. Gli Anunnaki hanno elevato il valore dell'oro e dell'argento. Usano questi e altri metalli preziosi per manipolare i prezzi dei beni, per far leva sulla vanità delle persone, e spesso vengono usati come base dei sistemi monetari. Molti credono che l'oro e l'argento siano oggi la vera fonte di denaro e ricchezza. In tempi di lotta, la gente tende ad investire in oro e argento. Comunque, gli Anunnaki hanno inventato i soldi per essere aiutati a ridurre in schiavitù le persone. Oro e argento sembrano avere solide basi che vengono usate dagli Anunnaki per rendere i loro sistemi monetari artificiosi.
Gli Anunnaki hanno sviluppato sistemi fiscali che tengono i ricchi e i poveri palesemente separati e segregati. I ricchi si sentono superiori ai poveri e i poveri si sentono inferiori ai ricchi. Quindi vi è una fessura che divide le classi superiori e inferiori. Gli Anunnaki non vogliono la vera classe media. Vogliono avere i poveri più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Uno dei modi in cui questo viene compiuto è attraverso il sistema fiscale nei paesi capitalistici. Tuttavia, la separazione di classe è anche stata fatta nei paesi socialisti e comunisti.
I ricchi, d'altro canto, sono sempre più ricchi con i sistemi fiscali. Gli Anunnaki hanno creato sistemi di classe a loro beneficio, e nei casi più gravi, hanno creato caste. Gli Anunnaki hanno reso la Terra un inferno edonistico, che si adatta molto bene a loro. Tuttavia, essi hanno creato qui l'illusione di cose piacevoli quando in realtà, tutta la vita sul pianeta soffre tremendamente sotto la loro tirannia. Gli Anunnaki prosperano sulle energie delle persone attraverso i corpi emozionali di questi esseri. Per estrarne la loro energia, gli Anunnaki hanno inventato le guerre, i conflitti, le fazioni, le religioni, l'odio razziale, i confini nazionali, i sistemi di classe, eventi sportivi, ecc... Essi hanno inoltre imposto alle persone, la droga, il sesso e la pedofilia, ma anche il promuovere la crudeltà verso gli esseri umani, gli animali e la natura. Questi NON sono i tratti umani - sono caratteristiche Anunnaki forzate che sono programmate nelle coscienze delle persone sulla Terra. 


I Resti degli Anunnaki sono in giro oggi sulla Terra nelle fattezze di un corpo umano. Essi includono molti della classe dirigente messi da loro nei posti strategici di questo pianeta. Alcune delle élite dominanti sono consapevoli delle loro connessioni Anunnaki, mentre la maggior parte di loro non è consapevole. I Resti degli Anunnaki, che comprendeva Ducaz, Pers-tori, Masa-Karas e altri gruppi più piccoli, come tutte le coscienze sulla Terra, si sono re-incarnati ancora e ancora. Quando un Anunnaki muore nel fisico, risiede in astrale fino al momento in cui si re-incarnano di nuovo. L'élite degli Anunnaki fuggirono da questo piano e non poterono più tornare perché le Attas della Luce hanno bloccato il loro rientro. Tuttavia, i Resti degli Anunnaki non possono lasciare questo piano perché le Attas hanno sigillato tutte le vie di fuga.


La schiavitù è il pilastro degli Anunnaki. Si può constatare nella storia. Gli inglesi si sono espansi in tutto il mondo. Le Attas erano molto coinvolte nella Rivoluzione Americana, e c'erano due fronti principali. In primo luogo, le Attas stavano cercando di rompere le catene della tirannia britannica sui coloni americani. Gli inglesi erano gli agenti principali Anunnaki in quel momento, è per questo che dominavano il mondo. Rompendo i legami della tirannia del dominio britannico, la Rivoluzione americana ha fatto un lungo cammino per dissipare la presa britannica sul mondo. Nel corso del tempo, dopo l'indipendenza americana dagli inglesi, il Regno Unito è stato costretto a rilasciare il suo pugno di ferro sul Canada, India, Australia e altre nazioni da essa controllate. Il secondo fronte era quello di rompere con gli Anunnaki e liberare molte istituzioni in America. La più importante è stata quella di consentire la libertà di religione. Thomas Jefferson ha introdotto un progetto di legge per il riconoscimento della libertà religiosa in Virginia, nel 1777, che ci ha messo quasi un decennio per ottenere la libertà di culto. Quel conto era il fondamento di protezioni in America del Primo Emendamento di pratiche religiose e l'assicurazione che non ci sarebbero più state inquisizioni religiose in America. Anche il secondo fronte era un tentativo di abolire la schiavitù in America. Gli inglesi si erano saldamente radicati nell'economia americana e la cultura della schiavitù. Il controllo all'asservimento Anunnaki nelle colonie americane era così forte che persino la Costituzione ha santificato e spudoratamente protetto la schiavitù. In altre parole, la Costituzione degli Stati Uniti d'America è fondamentalmente uno strumento sponsorizzato dagli Anunnaki. Nonostante i valorosi sforzi degli abolizionisti come Thomas Paine, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson, la schiavitù è rimasta negli Stati Uniti. Solo con grande audacia e attraverso una guerra civile è stato possibile eliminare la schiavitù. Abraham Lincoln, un Attas della Luce, ha osato sfidare l'autorizzazione folle della Costituzione della schiavitù ed espulsa tale istituzione vile dall'America. Oggi, la schiavitù esiste ancora ed è fiorente in molti paesi del mondo occidentale e orientale. Questo può essere visto in situazioni di lavoro minorile, lavoro forzato, e in particolare nell'industria del sesso, specialmente in paesi del terzo mondo. I più vulnerabili allo sfruttamento sono donne e bambini delle classi più povere. Questo è un tratto dello sfruttamento degli Anunnaki. Gli Anunnaki sono sciovinisti maschilisti con subdoli feticci sessuali. Sono assassini e disonesti, e il risentimento profondo per il genere femminile, e soprattutto per la Madre Divina. Gli Anunnaki hanno cercato di eliminare tutto il culto e il riconoscimento della Madre Divina, ma le radici di questa pratica erano così profondamente radicate nella psiche dei terrestri che gli Anunnaki sono stati costretti a tollerare il riconoscimento della Madre Divina degli abitanti della Terra.

Altri tratti malvagi degli Anunnaki, assetati di sangue, includono il gioco d'azzardo e i litigi. Sono inoltre cannibali e le relazioni di oggi mostrano che questa caratteristica sia chiaramente in aumento, come la pedofilia, e l'abuso fisico e sessuale sfrenato. Gli Anunnaki perseguono una economia di guerra, e la vera pace non è mai stata considerata da loro. Sprecano risorse per tenere la gente schiava. Essi usurpano tutte le eccedenze per le loro gratificazioni. Gli Anunnaki sono dietro il Nuovo Ordine Mondiale, che è stato progettato per un lungo periodo di tempo. La rivoluzione industriale è stata progettata dagli Anunnaki, non per migliorare la vita delle masse, ma per intrappolarli con i desideri e l'insoddisfazione in modo che le persone possano facilmente dimenticare l'esistenza della sfera spirituale. Prima della rivoluzione industriale, i progressi tecnologici sono stati letteralmente bloccati da secoli innumerevoli. Questo ha permesso loro di schiavizzare meglio e controllare le persone. Gli Anunnaki avevano bisogno di tecnologie avanzate per mettere a punto i loro piani per asservire totalmente gli abitanti della Terra con il NWO sotto un unico potere con un'unica forza di polizia. Grazie ai progressi tecnologici, di identificazione, classificazione, monitoraggio e profilatura di tutti i popoli è ora possibile. In America, senza carta di credito, è quasi impossibile noleggiare un'auto, senza una carta di sicurezza sociale, è anche quasi impossibile aprire un conto in banca. Dopo l'incidente dell'11 settembre 2001, molti paesi stanno imponendo restrizioni gravi sui viaggi e forzando le procedure di identificazione sulle persone, tra cui le impronte digitali, il monitoraggio della retina, il campionamento del DNA ecc... Il campionamento del DNA è attualmente in corso in molte forme, senza che la maggior parte delle persone ne siano a conoscenza.


Il piano del NWO è stato imposto su molti altri pianeti nel passato, ed è il piano di conquista di base degli Anunnaki per ogni pianeta che conquistano. I Resti degli Anunnaki hanno avuto grande difficoltà a compiere rapidamente ed ottenere il NWO, perché le Attas hanno disturbato i loro piani. Ai Resti degli Anunnaki manca il contributo della Élite Anunnaki. Il NWO è stato imposto dalla classe dirigente, che molti chiamano Sionisti. Alcune persone pensano che tutti gli ebrei siano dei sionisti, ma questo non è corretto. Non tutti gli ebrei sono sionisti, né tutti i sionisti sono ebrei. I Sionisti possono trovarsi in qualsiasi tipo di corpo o di genere ai fini di imporre il NWO. Essi possono essere di qualsiasi, nazionalità razza, credo, professione o religione. Tuttavia, se si considera il piano degli Anunnaki per il NWO, bisogna sempre tenere a mente che i Pers-tori e i Ducaz stanno combattendo tra di loro per la supremazia. In realtà, la lunga lotta tra queste due fazioni è quasi finita. I Ducaz sembrano avere il sopravvento, e si sono temporaneamente ritirati e hanno permesso ai Pers-tori di essere molto attivi ingannandoli facendogli fare gran parte del lavoro sporco nel far emergere la realizzazione finale del NWO. Quando questo accadrà, il piano Ducaz prenderà il pieno controllo del mondo e i Pers-tori saranno eliminati o schiavizzati. Secondo il piano, quando i Ducaz prenderanno il pieno controllo, sul pianeta vi sarà la piena tirannia. Sono questi esseri orribili, gli Anunnaki, che Sitchin ha scritto e dipinto nei suoi libri, presentando la storia che stanno cercando di salvare il loro pianeta, e lascia credere al lettore che dopo aver espletato i loro compiti, se ne sarebbero andati (per così dire) senza lasciare traccia. Ma, gli Anunnaki sono venuti qui per conquistare e schiavizzare e non se ne andranno spontaneamente.
Il disprezzo delle altre razze o "pulizia etnica" è un'altra vile sponsorizzazione degli Anunnaki per dividere le persone in fazioni e creare odio e sfiducia gli uni negli altri. L'olocausto nel ventesimo secolo è un esempio. In ogni caso, il pensiero di Sitchin sugli Anunnaki si presenta come propaganda per il male, alieni conquistatori. Questo è simile agli apologeti che proteggono i responsabili per l'Olocausto nazista. Mentre la propaganda sionista ha egregiamente gonfiato il numero di persone (che includeva non solo gli ebrei ma anche zingari, tedeschi, polacchi, ecc) che sono stati assassinati, hanno lavorato fino alla morte, o sono morti di fame per mano dei nazisti, non si può negare che in effetti una cosa orribile si sia verificata. A mio parere, Sitchin è un apologeta Anunnaki. I suoi scritti, che hanno incontrato la tutela e la mitigazione della storia Anunnaki fanno un pessimo servizio per il genere umano - così come coloro che negano l'Olocausto sia mai avvenuto rendono un pessimo servizio alla verità.


Esotericamente parlando, gli enti responsabili del mantenimento del sistema finanziario sulla Terra sono anche abusati e ridotti in schiavitù dagli Anunnaki. Per fortuna, questi enti finanziari saranno presto liberati. Questo è noto perché gli Attas vengono dal futuro e hanno quasi completato la missione di eliminare gli Anunnaki dalla Terra, ma finché non sarà completamente realizzato, il piano degli Anunnaki per il NWO apparirà in progresso. Le Attas hanno già ristretto il ritorno della Élite Anunnaki, non possono tornare sulla Terra. Quindi i Resti degli Anunnaki si dibattono senza il supporto della Élite. Questo è uno dei motivi per cui essi ci hanno messo un così lungo tempo per l'attuazione del NWO. Non hanno scampo e il loro destino è segnato. C'è voluto un lungo, lungo tempo a rompere l'inerzia degli Anunnaki sul pianeta che ha schiavizzato e intrappolato non solo le persone, ma anche tutte le coscienze nel fisico e nell'astrale, tra cui anche "l'anima" della Terra. La liberazione dal buio è a portata di mano. I soccorritori della Luce con la loro squadra presto libereranno i servitori della luce incarnati dalla schiavitù degli agenti delle Tenebre - Anunnaki. Più persone si risveglieranno dal piano nefasto delle Tenebre, più velocemente verrà dissipato. 

Gli Arconti sono i Cazari discendenti degli Anunnaki. 

Gli Arconti descritti nei testi gnostici sono entità che controllano il destino dell’umanità. Gli Anunnaki di Sitchin e gli “dei” che vennero dal cielo hanno una origine in comune. Vediamo il punto di vista gnostico sull’argomento tramite un’intervista-dialogo. Nelle traduzioni delle tavolette Sumere da parte di Sitchin, molto probabilmente gli Anunnaki sono gli Arconti degli gnostici. Leggendo le traduzioni delle tavolette cuneiformi possiamo saperne molto di più sulle origini degli Arconti, che sono venuti qui e hanno alterato geneticamente il nostro DNA, in modo da farci schiavi. Ma, chi sono questi Arconti adesso? Sono talmudici sionisti, in larga misura. Forse sono una buona parte del nucleo centrale. Guardando le origini dei loro nomi e del loro DNA, possiamo affermare che provengono dall’Impero CAZARO. Hanno adottato l’ebraismo e lo hanno usato come bastone per picchiare la gente e nascondersi dietro al tempo stesso, che è una grande tragedia per i veri, onesti ebrei di buon cuore e ce ne sono milioni di loro. Così vengono utilizzati forse più crudelmente e spietatamente di qualsiasi altro gruppo.


Questo è un riepilogo, una tesi valida e convincente del perché c’è così tanto male sul pianeta e del perché ci sono state così tante morti nel secolo scorso. Oltre 100 milioni di persone sono state uccise e qualcosa si sta alimentando psichicamente con l’energia scaturita da questi eventi. C’è una sete di sangue, una satanica sete di sangue molto profonda e noi siamo, a quanto pare, nelle mani di questi esseri al momento. Hanno fatto i loro piani molto tempo fa e intensificati negli ultimi 200 anni. Li stanno portando avanti senza nasconderli. Li stanno spingendo nelle facce dei sempre più stupidi e impotenti popoli della Terra.


Gli gnostici credevano che ci fossero esseri avanzati che effettivamente si prendono cura di noi e che ci fosse una scommessa o una previsione sul fatto che la creazione degli “esseri avanzati”, cioè gli esseri umani, sarebbe una fermata obbligatoria che serve a farci svegliare ed a farci prendere coscienza dei trucchi degli Arconti e loro stessi avrebbero fornito i mezzi perché questo accada.


Una cosa è certa: gli Arconti ci odiano più di ogni altra cosa, dopo l’amore è il coraggio. Essi non possono resistere al coraggio o ad un chiaro e articolato dibattito, perché i propri impianti sono costruiti interamente sulla falsità. E’ tutto falso e così possiamo iniziare la decostruzione della storia e vedere attraverso le bugie.


Osservando fuori dagli schemi, fuori dalla norma, si possono vedere i trucchi degli Arconti. Tutto quello che fanno è falso, non è vero e non ha storia, non ha veridicità. E’ sempre un parassita che vive sulle spalle degli altri. Chiunque sta seguendo questo pazzo, folle dio Geova, sarà condotto alla morte certa. Se pensate che ci sia una ricompensa per voi nel servire gli Arconti, vi sbagliate di grosso, vi assicuro che non c’è.


Come ho detto odiano il coraggio. Niente li fa rabbrividire di paura più di qualcuno in piedi davanti a loro e hanno sempre reagito in modo eccessivo ogni volta che è successo perché sono vigliacchi. Sin da bambini veniamo indottrinati tramite i mass media. Essi non credono in una vita ultraterrena e non ci può essere una vita ultraterrena per gli Arconti, ma c’è per gli esseri umani in quanto, gli esseri umani, sono un principio divino. Questo è anche ciò che gli gnostici dicono. Siamo dotati di intelligenza e ragionamento e questo è ciò che rende gli Arconti così arrabbiati e gelosi di noi, perché abbiamo questa innata, intelligenza creativa, che può risolvere qualsiasi problema. Risolvere il problema degli Arconti, può benissimo essere una prova. La prova finale dell’umanità potrebbe essere definire il problema degli Arconti e risolverlo? La cosa che risolverà il dilemma Arcontico più di ogni altra cosa, è amarsi incondizionatamente. Questo li spinge fuori di testa. Gli Arconti non possono sopportare l’amore familiare o l’amore tra uomini e donne ed è per questo che fanno tutte queste cose per distruggerne la purezza.


Se si guarda al percorso della modernità, è un tentativo dopo l’altro per rimuovere ogni senso di purezza, anche dai bambini. E’ davvero difficile per loro, perché i bambini di 6 o 7 anni che guardano la televisione, vedono delle cose che, probabilmente, nessun essere umano dovrebbe mai vedere. La stessa cosa vale per i film dell’orrore, questi sono tutti i trucchi Arcontici per desensibilizzare le persone, in modo da creare livelli ancora più elevati di violenza quando diventa necessario per loro, in modo che possano diventare sazi. Perché questo è ciò che stanno facendo, attingono energia da noi perché non hanno attività intrinseca. 


L’idea dei media Arcontici controllati è quello di desensibilizzare le masse e riprogrammare le loro pulsioni ed istinti. Le immagini televisive sono il metodo più veloce per riprogrammare la nostra mente.


Sanno perfettamente come funzionano le masse e conoscono il potere della pressione e del giudizio dei pari. Capiscono il desiderio dei giovani, che definiscono se stessi per essere accettati da un gruppo e sanno che nessuno vuole essere minacciato di espulsione dal gruppo. Questo produce storie come quella della scorsa settimana: gli studenti britannici di talento non s’impegnano più di tanto a scuola, in modo che possano avere amici. L’intelligenza è vista come arroganza e presunzione da parte di coloro che non la hanno o non la vogliono avere.
La grande battaglia

« Sorgi! Rivestiti di luce, perché la tua luce viene e sopra di te risplende la gloria del Signore, mentre le tenebre avvolgono la terra e l'oscurità si estende sui popoli. Ma ecco su di te si leva il Signore e la sua gloria su di te si rivela. Cammineranno i popoli alla tua luce e i re allo splendore della tua aurora. Alza gli occhi tuoi e guarda intorno: da tutte le parti si adunano e vengono a te, i tuoi figli vengono da lontano e le tue figlie sono portate sulle braccia. Ciò vedendo sarai raggiante e il tuo cuore si dilaterà di gioia, perché verso di te affluiranno i tesori dal mare, il patrimonio delle nazioni giungerà a te. Tu sarai invasa da una moltitudine di cammelli, dai dromedari di Madian e di Efa: tutti giungeranno da Saba portando oro e incenso, celebrando le lodi del Signore. Tutti i greggi di Kedar accorreranno a te, gli arieti di Nebajot saranno a tuo servizio. Saliranno gradite vittime sul mio altare, per onorare il mio Tempio glorioso. Chi sono quelli che volano come nuvole e come colombe ai loro nidi? Sì, sono navi che a me accorrono e tra le prime quelle grandi di Tarsis, per riportare da lontano i tuoi figli, con tutti i loro tesori d'argento e d'oro, grazie al nome del Signore tuo Dio, e al Santo d'Israele, che ti glorifica. E i figli degli stranieri riedificheranno le tue mura, e i loro re ti serviranno, perché se nel mio sdegno ti percossi, nella mia clemenza ebbi pietà di te. Le tue porte saranno sempre aperte, non saranno chiuse né giorno né notte, affinché possano entrare i tesori delle nazioni, sotto la guida del loro re. La nazione e il re che non ti vorranno servire periranno; le genti saranno interamente sterminate » (Isaia, 60,112). Questa profezia esprime con immagini materiali il regno universale spirituale di Gesù; regno spirituale che lo stesso Isaia così descrive: « Ecco il mio servo che proteggo, il mio eletto, in cui si compiace l'anima mia; ho posto su di lui lo Spirito mio; egli esporrà la legge alle genti. Egli non griderà, non alzerà la voce e non si farà sentire per le vie. Non spezzerà la canna ammaccata, non spegnerà la fiammella vacillante. Egli esporrà fedelmente la legge e non desisterà, né si scoraggerà, finché non abbia stabilito sulla terra il diritto e la sua dottrina, che le isole attendono» (Isaia, 42,14). Tale regno non può che essere spirituale perché il Messia è destinato a soffrire e a morire per scontare i nostri peccati, come ancora dettagliatamente descrive Isaia nel capitolo 53. Questa e tante altre simili profezie che esprimono il regno messianico spirituale di Gesù sui popoli, vengono dagli ebrei interpretate in senso materiale e politico, per cui essi hanno costantemente sognato un regno messianico universale terrestre. Se Gesù avesse voluto scrollare il dominio romano e formare un regno ebraico, gli ebrei si sarebbero fatti ammazzare per lui, come fecero un secolo dopo con BarCocheba. Dopo la dispersione seguita alla distruzione di Gerusalemme e dopo il crollo delle ultime velleità politiche seguite alla sconfitta di BarCocheba, gli ebrei per molti secoli non pensarono più ai loro profeti. Quando la tolleranza verso di loro divenne totale ed essi riuscirono a farsi considerare cittadini come gli altri nelle nazioni che li ospitavano, ripresero a considerare la loro vocazione, e cominciarono ad elaborare un piano per giungere ad un dominio della terra e a preparare la strada al loro Messia, che ne dovrà essere il Sovrano Universale, nella certezza assoluta del loro destino a dominare tutta la terra, assicurato loro dai profeti. Questo piano, chiamato « I protocolli dei saggi di Sion », accuratamente elaborato da almeno 300 anni da un gruppo segreto di ebrei (sionisti), e di anno in anno riveduto e aggiornato, è quello che guida da alcuni secoli tutti gli avvenimenti internazionali ed ha portato gli ebrei ormai sul punto di realizzare a breve scadenza il loro sogno antico di un dominio universale sulla terra. E' evidente che tale piano non è opera del popolo ebraico, ma soltanto di un ristretto numero di ebrei formanti un'Intellighentia, una specie di Stato Maggiore. Il russo Serghiei Nylus pervenutone a conoscenza, non sappiamo attraverso quali misteriose vie, lo pubblicò nel 1905. Il testo integrale si conserva al British Museum Library di Londra. E' stata la conoscenza di tale testo che scatenò l'odio e la sanguinosa persecuzione di Hitler contro gli ebrei: non ci può essere altra spiegazione. Nessuna Casa Editrice si è sentita di pubblicarlo per paura di rappresaglie. L'edizione italiana di tali Protocolli, introvabile, pubblicata nel 1972 da Costantino Catapano di Lucera, è sul testo russo del 1912. Vediamo per sommi capi tale piano.


1. Coscienza della loro vocazione messianicopolitica

Il Rabbino Zolli, divenuto cattolico, giustamente dice: « L'opposizione tra ebrei e cristiani si riduce a una diversa interpretazione della Bibbia ». Satana ispirando loro una interpretazione materialista dei profeti, è riuscito a fare del popolo eletto per dare al mondo Cristo il nemico più grande di Cristo e della sua opera, la Chiesa. Gli ebrei dicono: « Siamo destinati a governare il mondo. I nostri profeti ci hanno detto che noi siamo eletti da Dio stesso a governare tutto il mondo. Dio stesso ci ha dato la capacità perché arriviamo a risolvere questo problema » (p. 38). 

« La nostra razza ha una superiorità universale su tutte le razze » (p. 144). « La mentalità dei cristiani è istintiva, irragionevole, come quella degli animali » (p. 106). « I cristiani sono come un gregge di pecore » (p. 78). « Al posto dei governi attuali, noi metteremo un colosso che si chiamerà Amministrazione del Governo Supremo » (p. 42). Queste idee sono particolarmente penetrate nella mentalità dei giovani d'Israele. Tra di essi, a Gerusalemme, circola lo slogan: «Servi di nessuno, possibilmente padroni di tutti ».

2. Equipe segreta ebraica pilota


Un gruppo di ebrei super dotati deve formare l'intellighentia che segga in permanenza nel segreto più assoluto, discuta, progetti, disponga col dispotismo più assoluto quello che deve farsi nel mondo, e così guidi gli avvenimenti. « Nulla può rovesciare una potenza segreta ». « Questo è il nostro governo. La Massoneria non serve che a coprire i nostri disegni. II piano di azione della nostra potenza come pure il quartiere generale del nostro governo resteranno sempre sconosciuti al mondo » (p. 32). Questa intellighentia ha il quadro perfetto della dislocazione degli ebrei, soprattutto di quelli che emergono per ricchezza o per politica o scienza o per abilità, e li tiene tutti collegati e uniti; e tutte le volte che ha un qualche obiettivo generale o particolare da raggiungere mobilita quelli che occorrono. Praticamente gli ebrei hanno quell'unità che noi cristiani non abbiamo finora saputo raggiungere. Un diavolo non si mette contro un altro diavolo, perché ogni regno diviso viene distrutto (Mt.12,25). Per suscitare simpatie verso gli ebrei e verso il loro governo bisognerà organizzare, quando occorre, manifestazioni antisemite (p. 5582). Tale intellighentia ebraica, che in effetti dirige tutto, dovrà curare di mettere ai posti di comando, ai posti di fiducia, nella direzione dei giornali e nelle alte sfere dello spionaggio soltanto persone che abbiano nella loro vita passata qualche azione troppo vergognosa, in maniera da poterli manovrare come essa vuole e da averli sempre docili esecutori e servitori per tema di venir ricattati. « La paura di rivelazioni, il desiderio che ha ciascun uomo arrivato al potere di conservarlo con i privilegi, i vantaggi e gli onori ad esso legati faranno dei fedeli esecutori dei nostri piani » (pag. 6869). Il diavolo conosce i suoi "polli".

3. Distruggere l'aristocrazia

« Spetta a noi il primato d'aver lanciato al popolo, nel passato, le parole d'ordine: "Libertà, Uguaglianza, Fraternità"; parole ripetute in seguito tante volte da pappagalli incoscienti, che attirati da ogni parte da questa esca, ne hanno fatto uso solo per distruggere la prosperità nel mondo, la vera libertà individuale, una volta così ben protetta e garantita contro il pericolo di soffocamento da parte della plebaglia. I Gentili che si credevano intelligenti non hanno saputo scoprire il senso nascosto di queste parole, non ne hanno capito le contraddizioni, non hanno visto che non c'è uguaglianza nella natura, che non può esservi libertà nella natura, che la natura stessa ha stabilito l'ineguaglianza degli animali, dei caratteri e delle intelligenze. 


Le parole d'ordine: Libertà, Uguaglianza, Fraternità, tramite nostri agenti inconsci, immisero nelle nostre file legioni intere di uomini che portarono con entusiasmo i nostri stendardi. Queste parole erano dei vermi che rodevano la prosperità dei Gentili, distruggendo ovunque la pace, la tranquillità, la solidarietà, scalzando i loro stati fin dalle fondamenta. Vedrete in seguito come questo servì al nostro trionfo; ci diede, fra l'altro, la possibilità di ottenere il risultato più importante, ossia, di abolire i privilegi dell'aristocrazia dei cristiani: l'unico mezzo di difesa che avevano i Popoli e le Nazioni contro di noi. 


Sulle rovine dell'aristocrazia naturale ed ereditaria, abbiamo elevata la nostra aristocrazia dell'intelligenza e della finanza. Abbiamo preso come criterio di questa nuova aristocrazia: la ricchezza, che dipende da noi, e la scienza, che è diretta da nostri dotti» (p. 111213). 


« Al suono di quelle fatidiche parole le folle inferocite scatenarono la rivoluzione francese che distrusse l'aristocrazia francese e preparò il tramonto dell'aristocrazia delle altre nazioni cristiane. Ricordatevi della Rivoluzione Francese, che noi abbiamo denominato la "Grande". I segreti della sua preparazione ci sono ben noti: essa fu interamente opera delle nostre mani. Da allora in poi noi guidiamo il popolo da una delusione all'altra, affinché rinneghi perfino anche noi a favore del Re Despota del sangue di Sion che noi prepareremo per il mondo » (p. 2728).

4. Il Governo Supremo o NWO


« Al posto dei governi attuali noi metteremo un colosso che si chiamerà "Amministrazione del Governo Supremo". Le sue mani si stenderanno da ogni parte come delle immense tenaglie, e la sua organizzazione sarà così colossale che tutti i popoli non potranno sfuggire al suo dominio » (p. 42). 

Tutte le ruote del meccanismo statale dipendono da un motore che è nelle nostre mani, e questo motore è l'oro. La scienza dell'economia politica, inventata dai nostri Saggi, dimostra ancora oggi a tutti il prestigio reale dell'oro. Il capitale, per avere le mani libere, deve raggiungere il monopolio dell'industria e del commercio: ciò che già sta per realizzare la nostra mano invisibile in tutte le parti del mondo. Questa libertà darà la forza politica agli industriali e il popolo sarà loro sottomesso » (p. 39). 


Non è un mistero che le maggiori banche mondiali sono di proprietà di ebrei o controllate da ebrei; come i maggiori monopoli di commercio, le maggiori case cinematografiche, ecc... 


Né è un mistero che i vari governi americani debbano fare i conti con gli ebrei perché questi controllano la maggior parte delle finanze americane e dei giornali americani. E tutti sappiamo come è finita per i Kennedy (John e Robert) perché erano cattolici praticanti e indipendenti economicamente, avendo banche proprie. 

5. Formare la massoneria

L'Alleanza Israelitica Universale al Congresso di Losanna del 1875, dove si ebbe ufficialmente la fusione tra Ebraismo e Massoneria, dichiarò:

«L'Ebraismo ha riconosciuto nella Massoneria uno degli strumenti essenziali per la realizzazione del suo sogno di dominio universale » (p. xv e xvi). Dicono i Protocolli: «Dobbiamo mettere al nostro servizio gli uomini più capaci del mondo ». « Il nostro governo deve attirare a sé i pubblicisti, i massimi giuristi, i tecnici, i diplomatici, e infine gli uomini preparati in scuole speciali con una educazione superiore » (p. 52). « A tale scopo ci serviremo della Massoneria ». 

« Coloro che entreranno nelle società segrete sono ordinariamente degli ambiziosi, degli avventurieri e in generale, uomini leggeri per la maggior parte, coi quali non avremo difficoltà ad accordarci per compiere i nostri progetti. Se avverranno dei disordini, ciò significherà che noi abbiamo avuto bisogno di provocarli per abbattere una potenza troppo solida. Se si ordina un complotto nel suo seno, il suo organizzatore altri non sarà che uno dei nostri fedeli agenti. E' naturale che siamo noi, all'infuori di qualsiasi altra persona, gli unici a dirigere gli affari della Massoneria. Noi soltanto sappiamo condurla. Noi soltanto conosciamo lo scopo finale di tutta la nostra azione, mentre i cristiani non conoscono nemmeno lo scopo immediato delle loro azioni. Essi vanno orgogliosi ordinariamente per il loro momentaneo successo, del loro personale orgoglio nella esecuzione del loro disegno, senza nemmeno accorgersi che l'idea non era di loro, ma nostra. I cristiani frequentano le Logge Massoniche per pura curiosità o nella speranza di ricevere parte della pubblica mangiatoia, con l'appoggio delle stesse Logge. Ve ne sono perfino di quelli che aderiscono alla Massoneria per poter discutere le loro idee davanti a un qualunque pubblico: sentono la necessità del successo e degli applausi e di questi noi non siamo mai avari. 


Noi regaliamo ai cristiani simili successi allo scopo di volgere a nostro vantaggio gli uomini che si credono di valere qualcosa: così accettano senza accorgersene le nostre idee, e senza mettersi in guardia, fiduciosi di essere infallibili, e convinti di essere totalmente indipendenti e liberi nelle loro idee ... » (p. 101, 102, 103). 

« La Massoneria servirà a coprire i nostri disegni. Il piano di azione della nostra potenza come pure il quartiere generale del nostro governo resteranno per sempre sconosciuti al mondo » (p. 32). Con quale risultato? « Abbiamo a nostro servizio uomini di ogni opinione, che professano le più diverse dottrine, uomini che vogliono ristabilire le monarchie, capipopolo, socialisti, comunisti e gente che aderisce ad ogni sorta di utopie; abbiamo soggiogato tutti al nostro carro. Ciascuno di essi mira, da parte sua, a distruggere i residui del potere, cercando di distruggere le leggi ancora esistenti» (p. 5657). 


Quando poi un massone dovesse ostacolare i piani ebraici la sua fine è segnata. 


« Il fatto di averli potuti condurre a questa fede cieca non è forse prova certa che il loro spirito è poco sviluppato di fronte al nostro?. Abbiamo dato al nostro popolo un potere che non avrebbe mai osato sperare. La morte è la fine inevitabile di ciascuno; meglio accelerare la fine di coloro che mettono ostacolo alla nostra opera, piuttosto di essere sacrificati noi che abbiamo creato quest'opera. 


Noi mettiamo a morte i massoni in modo che nessuno, nemmeno le vittime, sospettino la nostra condanna; muoiono tutti quando è necessario, come di malattia normale. 


E pur sapendo questi fatti gli iniziati stessi non hanno il coraggio di protestare. Con questi mezzi abbiamo sradicato ogni iniziativa di protesta in seno alla Massoneria » (p. 104, 105). La morte del banchiere massone Roberto Calvi insegna. 


6. Rendere impossibile la vita sociale


«Arriveremo così, insensibilmente, alla soppressione delle varie costituzioni quando verrà il tempo di riunire tutti i governi sotto la nostra autocrazia. Il riconoscimento del nostro autocrate può avvenire avanti la soppressione delle costituzioni, se il popolo, stanco per i disordini e l'incapacità dei suoi governanti, griderà: "Destituiteli e dateci un re universale che possa riunirci e distruggere le cause delle nostre discordie; le frontiere fra stato e stato, le religioni, i lavori segreti degli stati; dateci un re che ci doni quella pace e quel riposo, che noi non possiamo ottenere con i nostri governi e i nostri deputati" » (p. 72). 

7. Confondere l'opinione pubblica

« Per ottenere tutto questo bisogna turbare costantemente, in tutto il mondo, i rapporti fra i popoli e i governi, allo scopo preciso di stancare tutti con la discordia, l'inimicizia, l'odio, la fame, lo stesso martirio, la diffusione di malattie, la miseria, affinché i cristiani non vedano altra via di salvezza che un ricorso alla nostra piena e totale sovranità. Se però daremo ai popoli il tempo di respirare, il momento favorevole per noi non arriverà forse mai » (p. 27 e 73). 


8. Sapere tutto e dirigere tutto


« Per riuscire a ciò dobbiamo: 


a) Adoperare astuzia e ipocrisia. "La nostra parola d'ordine è: forza e ipocrisia. Solo la forza può trionfare in politica; soprattutto se è simulata nel talento indispensabile agli uomini di Stato. La violenza dev'essere il principio; l'astuzia e l'ipocrisia devono essere la regola per i governi che non vogliono che la loro corona passi nelle mani di agenti di una nuova forza. Il male è l'unico mezzo per arrivare al bene. Ecco perché non dobbiamo indietreggiare davanti alla corruzione, all'inganno e al tradimento, ogni qualvolta possono servire a raggiungere il nostro scopo" (p. 10). 


b) Assoldare numerosi abili agenti. "Ci è necessario prima di tutto procurarci agenti audaci, temerari e di tale prontezza di spirito da essere in grado di rovesciare qualunque ostacolo si presenti nel nostro avanzare (p. 63). 


I nostri agenti verranno presi tanto nell'alta società che nel basso ceto, fra la classe amministrativa che si diverte, fra gli editori, fra i tipografi, i librai, i commessi, gli operai, i cocchieri, i lacché, ecc." (pag. 123124). 


c) Penetrare dappertutto. « Noi dovremmo saper tutto per dirigere e convogliare tutto ai nostri obiettivi » (p. 123). 


A tale scopo gli ebrei, o direttamente o con l'opera della Massoneria coadiuvata da tali agenti, sono già penetrati dappertutto, particolarmente nei gangli direttivi della società: nei Parlamenti, nei Governi, nei Partiti, nella Democrazia Cristiana, nell'esercito, nei tribunali, nel Vaticano. 


9. Impadronirsi della stampa

« Per dirigere l'opinione pubblica dobbiamo impadronirci della stampa. A tale scopo bisogna penetrare nelle direzioni e nelle redazioni dei vari giornali, fare giornali propri, creare agenzie di stampa. 


Queste agenzie allora saranno interamente nelle nostre mani e non pubblicheranno se non quello che noi loro prescriveremo. 


Se già ora noi abbiamo il controllo della mente delle nazioni cristiane, a tal punto che quasi tutti giudicano gli avvenimenti mondiali attraverso le lenti colorate degli occhiali che noi mettiamo sui loro occhi; se già da ora nulla ci impedisce di conoscere i segreti di Stato, come stupidamente li chiamano i cristiani, che cosa sarà quando noi saremo i padroni riconosciuti dell'universo nella persona del nostro Re Universale? 


Tutti i giornali pubblicati da noi avranno, solo in apparenza, tendenze e opinioni fra loro opposte fino all'estremo: questo ispirerà fiducia e attirerà ad essi i nostri avversari senza alcun loro sospetto: essi cadranno nella trappola e saranno resi inoffensivi. 


I nostri giornali dovranno essere di ogni tendenza: aristocratici, repubblicani, rivoluzionari, anarchici; naturalmente tutto questo finché ci saranno le varie costituzioni. 


Essi avranno come il dio indiano Visnù centinaia di mani, ciascuna delle quali accelererà il cambiamento della società. 


Queste mani condurranno l'opinione pubblica nel senso da noi voluto, perché un uomo troppo agitato perde la facoltà di ragionare e cede facilmente alla suggestione. Gli ignoranti che crederanno di ripetere l'opinione del giornale del loro partito, ripeteranno invece e faranno propria la nostra opinione oppure quella che ci piacerà che sia creduta. 


Così potremo calmare o eccitare le menti nelle questioni politiche, persuaderle e confonderle stampando tanto notizie vere quanto notizie false, confermando i fatti o smentendoli, secondo l'impressione che fanno sul pubblico. Esploreremo sempre bene il terreno prima di mettervi il piede sopra» (p. 8283, 8485, 8687). 


10. Fare il comunismo

Per rovinare la società capitalista e tutta l'economia dei paesi cristiani era necessario il comunismo. A questo ci pensò l'ebreo Carlo Marx. I saggi di Sion tracciano la strada per realizzarlo. 


I Protocolli dicono: « Non si può avere l'uguaglianza a causa delle diverse attività a cui ciascuno è chiamato. 


Se essi studiassero questa scienza, i popoli obbedirebbero volentieri ai poteri governativi e all'ordine sociale stabilito a loro vantaggio dallo Stato. 


Al contrario, nel presente stadio della scienza, quale noi l'abbiamo tracciata, il popolo crede ciecamente alla parola stampata e si alimenta, in conseguenza degli errori che gli sono stati insinuati nella sua ignoranza, di un vero odio contro tutte le classi sociali che crede più elevate della sua. Il popolo non comprende l'importanza di ciascuna categoria sociale. Questo odio crescerà ancora di più quando ci sarà la crisi economica che finirà con l'arrestare i mercati, le Borse, e la macchina dell'industria. Quando noi riusciremo a creare, con tutti i mezzi clandestini possibili e con l'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani, una crisi economica generale, noi getteremo sul lastrico folle immense di operai in tutta l'Europa. Queste masse allora si getteranno, con voluttà, a trucidare coloro che esse invidiano fin dall'infanzia e ne distruggeranno i beni. Le masse inferocite non toccheranno i nostri beni, perché il momento dell'attacco ci sarà ben noto e noi potremo prendere tutte le misure necessarie per proteggere i nostri beni N (p. 252627). 


A fare la rivoluzione comunista ci pensarono un grosso gruppo di ebrei che costituirono la maggioranza dei 21 membri del Comitato Rivoluzionario capitanato da Lenin. Tra i membri più noti di tale Comitato furono gli ebrei Zinowiew e Trotskj, capo dell'Armata Rossa. 


Il « Times « del 1051920 documentava che su 556 principali funzionari della Russia « attuale », 17 erano russi e 541 erano ebrei. D'altro lato non è un mistero che è stata la Massoneria americana che impedì la distruzione del comunismo sovietico. Quando alla morte di Hitler, il capo dell'esercito tedesco chiese all'America e all'Inghilterra una pace separata per poter distruggere il comunismo sovietico, mentre Churchill non solo acconsentiva ma sollecitava Roosevelt, questi rispose: « Non farò mai questo a Stalin ». 


Il comunismo, raggiunto il potere in Russia, cercò di raggiungerlo in tutto il mondo diffondendo dappertutto stampa marxista, creando ovunque delle cellule attivissime, e organizzando scioperi a catena; organizzò quindi colpi di stato con i quali conquistò il potere a Cuba, in Cina, nel Vietnam, in Etiopia, ecc. 


Infine si prepara a conquistare il resto del mondo, sia pure trasformandosi quando occorre in socialismo, con la pornografia, con la pornocinematografia e con la porno TV. Diceva Lenin: « Se intendiamo distruggere una Nazione, dobbiamo, in primo luogo, distruggerne la morale. Allora la Nazione cadrà nelle nostre mani come un frutto maturo. Svegliate l'interesse della gioventù per il sesso ed essa sarà vostra » (Lenin). 


La prima ambasciatrice in Scandinavia, la sig.ra Kolontai, aveva la consegna di non parlare di comunismo, ma di propagare, in un crescendo, l'amore libero tra la gioventù accademica. 


Un comunista americano ha confessato, ultimamente, di avere propagato la letteratura pornografica, durante 27 anni, per corrompere la gioventù americana (Koch: R tramonto del mondo libero, p. 37). « Un Paese non è altro che un corpo gigantesco. Chi regola le sue funzioni genitali, influenza tutto il corpo e lo riduce in suo potere. Si piglia il Paese mediante il suo istinto più sviluppato; allora, quella generazione, senza più ritegno, perderà le sue forze, in preda a un'ebbrezza di cui noi potremo regolarne la durata. Creando sempre nuovi stimolanti, sapremo renderla permanente e fare del Paese un'isola di ossessi» (dal libro: Asiatici di Arthur Landsberg, 1925). 


La totale spregiudicatezza sessuale della classe lavoratrice come presupposto della rivoluzione comunista, costituiva, già negli anni venti, il programma del membro del partito comunista tedesco Wilhelm Reich, fondatore, a Berlino, dei cosiddetti « gruppi sexpol ». Oggi egli è il « profeta » degli studenti dell'estrema sinistra. 


« Corrompi la gioventù; allontanala dalla religione; desta l'interesse per il sesso; rendila superficiale; distruggi il suo slancio giovanile; soffoca il suo interesse per lo Stato, distraendola con lo sport, il sesso e qualsiasi trivialità! Spingila con ogni mezzo a perdere tutte le virtù morali, l'onestà, il pudore, la moderazione e la fede alla parola data! » (Istruzioni del partito comunista della Florida, 1970). 


« Faremo penetrare la nostra ideologia attraverso le debolezze morali dei nostri avversari » (Mao Tsetung). 


« Perché dovremo opporci, in nome della morale, alla crescente corruzione della borghesia? Il nostro compito sta nel dare l'appoggio tattico a questo irresponsabile affare pornografico e nel dichiarare, come altissimo fine, l'assoluta libertà artistica. In tal modo, acceleriamo effettivamente la decomposizione della borghesia» (Istruzione interna del PCI, 1970). è quanto il Comunismo e il Socialismo hanno fatto anche in Italia. 


Su « Il Tempo » del 3 giugno 1984 leggiamo: « Un incredibile progetto finanziato dal Comune Questa estate avremo pure un posto per "imparare" a far l'amore, ossia una "Love city". 


è il progetto dell'ARCI, l'organizzazione paracomunista di ricreazione per animare la seconda metà di luglio nel quadro dell'Estate Romana, patrocinata dall'assessore alla Cultura, l'on. comunista Renato Nicolini. La "Love city" sarà organizzata in un'area di accesso, in un punto "test" incentrato sul "Dimmi come ami e ti dirò chi sei", in una mostra "photo love", una discoteca, uno spazio conversazione, un "single bar" e naturalmente un "post love". 


Si farà "una gara del bacio più sensuale e travolgente con assegnazione di premi". Ci sarà anche "una dimostrazione di tecniche di seduzione". La "città dell'amore" sarà conclusa da "uno spazio per parlare d'amore" e da un "single bar", inteso come "il luogo dell'approccio vero e proprio" dove "trovare un possibile partner". 


La "Love City" sarà ambientata anche a galvanizzare i partecipanti, tra i nudi monumentali del Foro Italico e costerà 95 milioni, contro 40 di probabili entrate. La differenza per cinquanta milioni sarà coperta dal comune ». 


A tal fine i vari partiti in combutta con gli altri laicisti hanno prodotto quell'oceano di pornofilms e di riviste porno che hanno infradicito il mondo occidentale con utili astronomici di migliaia di miliardi di lire. Solo in Italia si stampano ogni settimana 8 milioni di copie di riviste pornografiche. 


« Corrompere, corrompere, corrompere! ». è il motto del foglio pornopolitico per scolari « underground » (L'editore era il consigliere comunale socialista di Francoforte sul Meno, Barnier). 


I problemi della sessualità sono stati la nostra via per politicizzare la scolaresca (così l'expresidente federale del SDS). « Pechino ha investito circa un miliardo di dollari nell'esportazione clandestina della droga nell'Europa. In questo modo, spera di liquidare l'Europa entro una quindicina di anni ». Così il « Capo del PC di HongKong » (cfr. intern. Information, 971). 


« La gente deve vivere senza Dio e senza patria. Allora, tutto andrà meglio » (è questa la tesi del film di Jens Jôrge Thorsen: « Giornate calme a Clichy », dove ci si burla di Cristo dal lato sessuale). 


La stamperia Amburghese « Auer » stampa, ogni settimana, un milione di copie dedicate al sesso, tra cui « St. Porno », « SexReport », « St. Pauli Nachrchten ». Il guadagno che viene ricavato va a finire nella cassa del Partito Socialista Tedesco (Speigel 2071). 


« L'uomo non è che un animale da gregge con un aspetto esteriore civile. Ma chi desidera tenere unito il gregge e controllarlo, deve saper disporre di tecniche speciali, per calcolare i capricci e le energie di quell'animaleuomo, ai fini dello Stato » (Libro di testo russo di psicopolitica, Howard, Britain and the Beast, London 1963). 


11. Dividere i cristiani

a) Dividerli all'esterno. « Un'alleanza universale dei Cristiani potrebbe dominarci per qualche tempo; ma noi siamo garantiti da questo pericolo dalle profonde discordie che li dividono e che non si possono estirpare dai loro cuori. 


Noi abbiamo opposto gli uni agli altri: tutti i progetti e gli interessi individuali e nazionali dei Cristiani, i loro odi religiosi e razziali che noi per venti secoli abbiamo coltivato. 


è per questo che nessun governo troverebbe appoggio contro di noi; ciascuno giudicherà una alleanza contro di noi sfavorevolmente ai propri interessi. Noi siamo troppo potenti. Tutti devono fare i conti con noi. Le più grandi potenze non possono concludere il più piccolo trattato, senza che noi già fin d'ora non vi prendiamo parte » (p. 38). 


b) Dividerli all'interno. « La divisione del popolo in partiti li ha messi tutti nelle nostre mani, perché per condurre una lotta di opposizione è essenziale aver denaro e questo lo controlliamo noi. 


Temevamo l'alleanza della potenza illuminata dei sovrani con la forza cieca del popolo; ma noi abbiamo preso tutte le misure possibili contro questa eventualità. Tra queste due forze noi abbiamo innalzato il muro del reciproco terrore. 


In tal modo la forza bruta del popolo è diventata il nostro appoggio e saremo soli a guidarla: sapremo dirigerla e manovrarla con sicurezza al nostro scopo» (p. 5758). 


12. Turbare e inebetire i cristiani


« Per raggiungere il dominio universale dobbiamo turbare la mente degli uomini e inebetirli in maniera da paralizzare in loro lo spirito critico e far fare loro quanto noi andremo stabilendo. 


Per riuscire a questo: 


a) Il problema più importante del nostro governo è di indebolire la mente del popolo con la critica. 


Noi ci approprieremo la fisionomia di tutti i partiti e di tutte le varie correnti politiche e comunicheremo questo indirizzo a tutti i nostri oratori, che ne parleranno tanto, che tutti saranno stanchi di sentirli. Per impadronirci della opinione pubblica è necessario confonderla al massimo, esprimendo da diverse parti e a lungo, il più gran numero di opinioni contradditorie, affinché i Cristiani si perdano in un simile labirinto di idee e si convincano che è meglio non avere nessuna opinione politica » (p. 4041). 


Sta di fatto che ebrei e massoni si sono infiltrati in tutti i partiti e che parecchi di questi sono diretti da essi. 


Proseguono ancora i Protocolli: 


« Il segreto necessario per governare con successo sta nel moltiplicare al massimo gli errori, i vizi, le passioni, le leggi in modo che nessuno possa vederci chiaro in questo caos. 


Gli uomini non arriveranno più a comprendersi a vicenda. Questa tattica avrà ancora l'effetto di gettare la discordia in tutti i partiti, di dissolvere tutte le forze collettive che ancora non vogliono sottomettersi a noi. Questa politica scoraggerà ogni iniziativa personale per quanto geniale e sarà più potente di milioni di uomini tra i quali noi abbiamo seminato la discordia » (p. 41). 


b) Dobbiamo sviluppare i mezzi visivi. 


« Il metodo per sopprimere il ragionamento è già in vigore nel sistema educativo detto "insegnamento visivo", che trasformerà i cristiani in automi che non pensano, e che attenderanno le immagini dei fatti per capirli. 

Uno dei nostri migliori agenti in Francia vi ha già introdotto il nuovo metodo di insegnamento dimostrativo » (p. 119). 


Non è un mistero come gli ebrei mediante le loro case cinematografiche, mediante la massoneria e mediante il comunismo posseggono o controllano la maggior parte della produzione cinematografica e televisiva del mondo. 


13. Distruggere la fede cristiana

«I nostri filosofi discuteranno tutti i difetti delle credenze cristiane, ma nessuno discuterà la nostra religione dal suo vero punto di vista, perché nessuno la conoscerà a fondo se non i "nostri" che non oseranno mai tradire i suoi segreti ... Nei paesi che si chiamano progrediti, noi abbiamo creato una letteratura folle, sporca, abominevole. La simuleremo un poco dopo il nostro arrivo al potere per sottolineare il contrasto dei nostri discorsi e dei nostri programmi con queste turpitudini. I nostri Savi, allevati per dirigere i cristiani, comporranno discorsi, progetti, memorie, articoli che si accorderanno d'influenzare gli animi e ci permetteranno di dirigerli verso le idee e le conoscenze che vorremo loro imporre » (p. 9697). 


A tale scopo dobbiamo: 

a) Se è utile, diffondere l'ateismo; questa degradazione transitoria non impedirà l'esecuzione dei nostri piani, ma servirà di esempio alle future generazioni che intenderanno la nostra spiegazione sulla dottrina di Mosè, il cui sistema stoico ben concepito avrà portato alla conquista di tutti i popoli (p. 9596). 


b) Screditare il clero. Il periodico "Vers Demain" 18101969 pubblicò il piano elaborato verso il 1860 dal massone spretato Roca: "Soppressione della veste talare; matrimonio dei preti; revisione dei dogmi in funzione del progresso universale; sconvolgimento della liturgia; l'Eucarestia ridotta a un semplice simbolo della Comunione universale; il Vecchio Papato e il Vecchio Sacerdozio abdicante di fronte ai preti dell'avvenire" (p. xxvi e xxvii). 


E mediante l'opera nostra e dei nostri agenti e di tutte le forze laiciste da noi ispirate abbiamo provveduto già a discreditare la classe dei preti e a disorganizzare la loro missione che attualmente ci potrebbe dar noia. La sua influenza sul popolo diminuisce ogni giorno. 


La libertà di coscienza è ormai proclamata ovunque. Di conseguenza pochi anni ci separano dalla rovina completa della religione cristiana. Metteremo clericalismo e clericali in un quadro così ristretto che la loro influenza sarà nulla in confronto di quella di una volta. 


Quando verrà il momento di distruggere definitivamente la corte papale, il dito di una mano invisibile mostrerà al popolo questa corte. Ma quando i popoli l'assaliranno, noi appariremo come i suoi difensori per non permettere l'effusione del sangue. Con questa diversione noi penetreremo nell'interno e non ne usciremo finché non l'avremo completamente rovinata. Il re dei Giudei sarà il vero papa dell'universo, il patriarca della chiesa universale. 


Ma fintantoché non avremo allevato la gioventù nelle nostre credenze di transizione, poi nelle nostre, non colpiremo apertamente le chiese esistenti, ma le lotteremo con la critica e la dissenzione. In generale, la nostra stampa contemporanea svelerà gli affari di stato, le religioni e l'incapacità dei cristiani, e tutto questo nei termini più disonesti, onde denigrarli in ogni maniera come solo può farlo il genio della nostra razza» (pag. 121122123). 


E George Panetton in un documento interessante scrive: « Nel 1938, un alto esponente della massoneria, aveva confessato: "Abbiamo intrapreso la corruzione in grande stile; la corruzione del popolo attraverso il Clero e la corruzione del Clero per mezzo nostro, allo scopo di seppellire la Chiesa" » (p. XXVII). 

14. Distruggere i governi

« Per non distruggere avanti tempo le istituzioni dei cristiani, noi vi abbiamo già posto sopra le nostre mani esperte, e già abbiamo in nostro possesso tutti i comandi del loro meccanismo. Queste direzioni erano regolate severamente e giustamente; noi vi abbiamo sostituito amministrazioni arbitrarie e disordinate. 


Abbiamo sotto il nostro controllo la giurisdizione, le elezioni, la stampa, la libertà individuale, e, soprattutto, l'istruzione e l'educazione che sono le pietre angolari della libertà. 


Noi abbiamo ingannato, inebetito e corrotto la gioventù cristiana con una educazione fondata sopra principi e teorie che noi riconosciamo falsi, ma che noi abbiamo inculcato a nostro interesse » (p. 5859). Basta pensare all'ebreo Freud. 


« Per ottenere questo è urgente indurre tutti al suffragio universale, senza distinzione di classi o di clan elettorali, allo scopo di raggiungere la maggioranza assoluta, che non si potrebbe ottenere per mezzo delle sole classi educate, colte e ricche. 


Avendo inculcato in ogni uomo l'idea della sua importanza, noi distruggeremo l'efficacia della educazione cristiana nelle famiglie, impediremo agli uomini capaci di farsi avanti e la massa, guidata da noi, non permetterà loro neppure di parlare. 


La folla è abituata a sentire solo noi che le paghiamo l'obbedienza e l'ascolto. Con tutto questo noi faremo del popolo una forza così cieca, che non sarà più capace di muoversi senza i nostri agenti, che noi avremo stabiliti al posto dei suoi capi » (p. 6465). 


« Quando noi abbiamo introdotto nell'organismo dello Stato il veleno del liberalismo, tutta la sua costituzione politica è stata cambiata. Gli stati sono caduti malati da una infezione mortale: la decomposizione del sangue. Non ci resta che attendere la fine della loro agonia. Dal liberalismo sono nati i governi costituzionali, che hanno sostituito presso i popoli cristiani i governi autocrati. I governi costituzionali, come ben sapete, non sono altro che una scuola di discordie, disaccordi, contese e inutili agitazioni di partiti: in una sola parola sono la scuola di tutto ciò che fa perdere a uno stato la sua individualità e la sua personalità. 


La tribuna così come la stampa ha condannato i governanti alla inazione e alla debolezza: li ha resi inutili e per questo si spiega perché sono stati rovesciati» (p. 6768). 


Infine, dopo aver precedentemente dettato come far giungere i governi cristiani all'inflazione facendo domandare a tutte le categorie di lavoratori continui aumenti, i Protocolli, dispongono nei cap. xx e xxi come farli crollare mediante sempre nuovi prestiti, che essi non saranno mai in condizione di estinguere. 


15. Intronizzare il sovrano universale ebraico

« Lo intronizzeremo con un colpo di stato preparato meticolosamente, che dovrà scattare contemporaneamente in tutte le nazioni e deporre contemporaneamente tutti i governi; o mostrandoci i salvatori dell'umanità. 


A tal fine dobbiamo far dare da parte dei Presidenti delle repubbliche disposizioni impopolari e altre, peggiori e in contrasto, dai loro ministri, così da screditare non una persona sola, ma tutto il governo » (p. 71). 



16). Come intronizzarlo

a) Dispoticamente « Il nostro governo deve essere dispotico, altrimenti non può raggiungere gli scopi che si prefigge. 


Appena la folla s'impossessa della libertà, la trasforma subito in anarchia, che è il grado massimo della barbarie (p. 9). 


Noi aboliremo ogni libertà di politica (p.110 e 111), di insegnamento, di coscienza (p. 118). 


L'ordine sarà ristabilito, con un certo ricorso anche alla violenza, ma l'ordine sarà ristabilito veramente. Dimostreremo di essere i benefattori che hanno restituito la libertà e la pace al mondo torturato. Ognuno potrà godere della tranquillità, della pace, dell'ordine nei rapporti sociali, ma a condizione che tutti osservino le nostre leggi. 


Dimostreremo che né la posizione sociale, né il potere danno ad un uomo il diritto di propugnare principi contestatori e distruttivi, quali la libertà di coscienza, la uguaglianza, ed altre cose simili » (p. 151152). 


b) A tappe A tal fine gli Ebrei si sono serviti, come avevano già programmato, della Massoneria, del socialismo, del comunismo, come sintetizza « Chiesa viva » nel n. 4 del 1990. 


Già dalle stesse costituzioni massoniche di Anderson del 1728 emerge il progetto di Governo Mondiale, fondato su una sincretistica religione universale senza dogmi, risultante dalla confusione, commistione e conseguente liquidazione di tutte quelle esistenti, e in particolare del cattolicesimo. 


E in un manoscritto sequestrato nel 1756 in casa del massone Flaminio Zanoni a Milano si legge: « L'oggetto principale della Società è diretto ad estinguere, quando sarà arrivata a forze sufficienti, tutti i principati e ridurre il mondo a una repubblica universale ». Si sa, d'altronde che fu la Gran Loggia Unita d'Inghilterra a preparare e dirigere la Rivoluzione Francese. D'altro lato,1a Fabian society fu creata in Inghilterra nel 1884 dalla Massoneria quale centro propulsore di irradiazione del socialismo mondiale; e in Italia il generale Sani nel 1895 con la « Rivista della Massoneria Italiana » lanciava un gridoprogramma: « Tutti socialisti ». 


Per raggiungere il Governo Mondiale la grande banca ebraica degli Schiff, dei Warburg, dei Rothschild attraverso Lord Milner e Sir George Buchanan, finanziò la rivoluzione bolscevica per riunire il mondo in due Blocchi e, infine, nel Governo Mondiale. Nel piano degli « Alti Iniziati » il comunismo non è un fine, ma un mezzo in vista del Governo Mondiale, di un Governo onnipotente, manovrato dall'alta finanza ebraica, il cui centro propulsore ha sede in U.S.A. e in Inghilterra, dove risiede la Gran LoggiaMadre della massoneria mondiale: lo ha dichiarato espressamente il massone Nicholas Murray Butler: « Il comunismo è lo strumento con cui si butteranno a terra i governi nazionali in favore di un governo mondiale, di una polizia mondiale, di una moneta mondiale ». 


L'ultimo passo la combutta ebreomassonica lo fa ora mediante il socialismo, sobillando i lavoratori e facendo salire alle stelle il costo del lavoro, facendo abbandonare le campagne, riducendo alla miseria piccoli proprietari e artigiani, costringendo i Governi a una politica fiscale da strozzini e all'inflazione galoppante, così da farli odiare; mentre, contemporaneamente attraverso gli stessi Warburg finanzia il Movimento « PanEuropa » che da questo 1992 si batterà per un Governo Unico Sopranazionale Europeo. Sarà l'ultimo passo per giungere al Governo Mondiale. 


17. Quando lo prevedono i protocolli

« Prevediamo l'intronizzazione del nostro Sovrano Universale fra un secolo » (p. 99); (quindi intorno al 2.000). 

Le varie tappe preparatorie a tale avvenimento sono state raggiunte. L'esperimento comunista, che intanto è servito per screditare il capitalismo, è fallito universalmente e i popoli soggiogati dalla dittatura comunista hanno cominciato a gustare la libertà e a far valere la propria volontà, come abbiamo visto in Russia e nei Balcani. La mentalità socialista è divenuta universale. L'ONU e l'Europeismo socialista con l'istituzione di un governo federale degli Stati Europei sono l'ultimo passo per l'intronizzazione dell'« Amministrazione del Governo Supremo ». 


L'ateismo, l'agnosticismo, l'immoralità, l'indifferenza religiosa sono divenuti universali ed hanno distrutto o assopito la fede cristiana nelle masse. 


La sfiducia nei governi, nei partiti, nelle istituzioni è divenuta ugualmente universale. Se dovesse presentarsi un mediatore tra Oriente e Occidente sarebbe accolto dall'umanità a braccia tese: e tale mediatore non potrebbe essere che un ebreo: precisamente il Sovrano Universale, come profetizzava all'inizio del secolo Robert Hug Benson nel suo libro Il dominatore del mondo. 


L'oro occorrente per qualsiasi operazione è in mani ebraiche. Dicono i Protocolli: « Nelle nostre mani è concentrata la più grande potenza moderna: l'oro. In pochi giorni noi possiamo estrarre qualsiasi somma dai depositi segreti dei nostri tesori » (p. 15). 


Se non si potessero verificare le condizioni per la riuscita di un mediatore universale e ci dovesse essere una guerra nucleare, alla fine di essa, i sopravvissuti, terrificati, per evitare un qualsiasi altro pericolo di guerra invocherebbero essi stessi un Sovrano Universale, che non potrebbe essere che un ebreo, a causa della presenza dell'unica forza internazionale: l'intellighentia ebraica e la sua serva, la massoneria, sempre viva e attiva. Tale Sovrano universale sarà l'Anticristo. 


18. La conferma della storia

Israele porta con sé un mistero: da esso è venuta la nostra salvezza: Gesù, Maria, gli Apostoli, tutti i primi cristiani di discendenza ebraica sono i più grandi santi della chiesa, quali S. Francesco d'Assisi, S. Domenico, S. Giovanni della Croce, S. Teresa d'Avila. Da Israele sono venuti la crocifissione di Gesù e quasi tutti i guai del Corpo Mistico di Gesù, la Chiesa. Basta ricordare il protomartire S. Stefano e l'apostolo S. Giacomo. 


Già nell'anno 49, ad appena 15 anni dalla morte di Gesù, i Giudei a Roma cominciarono a fare tanto baccano contro i Cristiani che l'imperatore Claudio fu costretto a espellerli da Roma perché, come dice Svetonio, « nelle contese su Cristo incessantemente tumultuavano » (Vita di Claudio, xxv). 


Quindi, allorquando Nerone incendiò Roma, essi gli diedero l'alibi di accusare i cristiani come nemici dell'impero e autori dell'incendio, e gli fecero scatenare la persecuzione contro i cristiani, che poi durò, sotto gli altri imperatori circa 300 anni, facendo milioni di martiri. 


Terminate le persecuzioni contro i cristiani, gli ebrei andarono infiltrandosi in tutti i gangli della vita religiosa cristiana e del potere civile, fino ad oggi, fingendosi, all'occorrenza, cristiani per rovinare la Chiesa e raggiungere il potere economico e politico. Basta ricordare il giudeo Ario, fondatore dell'arianesimo, negatore della divinità di Gesù. 


Già S. Giovanni Crisostomo lamentava: «Vorrei sfuggire le interminabili e stordenti dispute teologiche, che favoriscono l'insidia rabbinica e sono pietra di scandalo per i fedeli» (contro i Giudei). 


E San Girolamo arrivò ad esclamare: « Un mattino il mondo si svegliò esterrefatto accorgendosi di essere diventato ariano ». 


Tutte le eresie gnostiche hanno origine dagli ebrei, così come le grandi eresie protestanti: Lutero e Calvino erano falsi convertiti dall'ebraismo. Don Luigi Cozzi nel suo libro Il nuovo ordine dell'Anticristo (Solimbergo, PN) fa un rapido quadro dell'onnipotenza ebraica. Da esso stralciamo le seguenti notizie: 


« Gli Ebrei fanno le prime banche: a metà del '600 la "Banca del Giro" nel Veneto; con la "Banca d'Inghilterra", soprannominata "Jews Walk" danno inizio al loro Potere Segreto Internazionale. Il 24.6.1717 riuniscono segretamente le quattro grandi corporazioni massoniche e fondano la Gran Loggia Unificata del Rito Scozzese Antico Accettato, madre di tutte le massonerie. 


Il giudeo Amon Komisky fonda l'Illuminismo con questo preciso programma: "Distruggere la Bestia del Sacro Romano Impero assieme all'idolo, la Chiesa Cattolica". Gli altri giudei Montagru e Anderson s'impegnano a farlo propagare dalla Massoneria. 


Nel 1773 lo straccivendolo Amschel Rothschild, divenuto in poco tempo miliardario raduna a Francoforte sul Meno una trentina di correlegionari banchieri, industriali, economisti e propone loro un piano rivoluzionario per raggiungere il controllo del sistema monetario di ogni Nazione: dare valore a dei pezzi di carta come fossero oro ... Con questa tattica la sua famiglia si insedia in tutta l'Europa e per tale scopo manda il figlio Natan a Londra, Jacob a Parigi, Salomon a Vienna, Kalmann a Napoli. L'ebreo Heine ebbe a dire: "Il denaro è il dio dei nostri tempi e Rothschild il suo profeta". 


Oggi gli ebrei non solo possono manovrare l'oro, stampando carta straccia, ma imporre su di essa spudoratamente i simboli della loro dittatura mondialista, come nel dollaro e nel franco francese. 


Da uno sguardo ai nostri giorni emerge chiaramente la collusione inscindibile tra l'Alta Banca e la Massoneria ... Le organizzazioni che al termine della "Rete" creano il potere mondiale sono il "B'nai B'rith", integralmente giudeo, e la "Trilaterale" come vertice supremo di ogni commercio e usura bancaria della diaspora. Il primo nasce a New York in casa del magnate Joseph Seligman, come branca del rito massonico scozzese d'Inghilterra, matrice di ogni massoneria, ed è un "ordine segretissimo riservato solo a quegli israeliti dotati di grandi capacità politiche e finanziarie". Nel 1968 contava 450.000 affiliati in 1.800 Logge, che sono la più potente forza organizzativa dei tempi moderni. Tanto per non sbagliarsi, loro, razzisti assoluti, e schiavisti in guanti gialli, si fanno chiamare "Lega antidiffamazione giudaica". Il "B'nai B'rith" domina incondizionatamente tutte le altre massonerie e compone l'esecutivo del "Gran Kaal" e del sinedrio con 400 membri, sotto la presidenza di Moses Mendelsshon. . . Attraverso i cardinali Willebrands e Bea, entrambi di origine ebraica, riescono a penetrare nel Concilio a fare da esso dichiarare di non cercare di convertire gli ebrei, a fare dichiarare gli ebrei "i carissimi fratelli maggiori", e a fare la "Dichiarazione sugli Ebrei carissimi a Dio". 


Il 24.9.1979", "Panorama", sotto l'articolo "Dateci il mondo: è nostro", documentava: "I padroni del mondo sono pochi, con diritto di vita e di morte, e volano allegramente da una riunione Bildelberg a una C.F.R., da una Trilateral ad una Atlantic Institute, dal Cremlino alla Casa Bianca con direttori d'orchestra i Rockfeller e i Cyrus Eaton e Soci in capofila. A sua volta le Sette Sorelle convolano a nozze, tra montagne di petrodollari con gli obesi emiri dei deserti arabi, in attesa che spunti la loro nuova moneta, il Bancor, per far salire il prezzo del barile di petrolio alle stelle e così dissanguare ogni operaio". Il dott. Quigley nel suo Tragedia e speranza candidamente afferma: "E troppo tardi per l'uomo della strada perché riesca a divincolarsi dal cappio già stretto al suo collo; e se lo tenterà resterà strangolato". 


Gli U.S.A. sono divenuti una colonia ebrea. 

... Continuiamo a citare i fili della "Rete" con la "Tavola Rotonda", società segreta fondata nel 1891 dai soliti figli del Talmud, C. Rhodes e W. Stead. Nel 1891 essa rinnova la ragnatela degli "Illuminati di Baviera" (setta massonica fondata 1'1.5.1776 dal giudeo Adam Weishaupt), ristrutturandola a cerchi concentrici con un gruppo ristretto di iniziati come i Balfour, i Rothschild, i Milner, che finanzierà tramite lord Buchanan la rivoluzione bolscevica e la nascita dello stato d'Israele. La loro meta era quella di prendere possesso scientificamente del mondo con il metodo fondamentale: "negare a parole quello che operiamo segretamente con le mani". Altra catena di trasmissione del Gran Kaal è la "Pilgrim Society", strettamente legata al British Jsrael, che amalgama insieme l'imperialismo inglese, il socialismo fabiano, il biblismo protestante. Il loro simbolo è la "Piramide tronca con il suo occhio onniveggente" cioè quello del Sommo Sacerdote del Sinedrio, stampato nel dollaro americano, il loro dio. 


Pietra miliare della "Rete" sono gli "Istituti Internazionali" svilupattisi tra le quinte della "Società delle Nazioni", dove Mandell raduna l'élite della Massoneria e della Sinarchia. Il capo è il rabbino Stephen Wise, che proclama: "La società delle Nazioni costituisce una tappa importante per l'instaurazione socialista mondiale, sotto l'autorità e il controllo dell'Alta Finanza internazionale ebraica". 


... Continuare con la sequela delle altre organizzazioni sorelle come il Pugwash, il C.R.F., il Bilderberger Club e simili, non sarebbe altro che ripetere la trama che parte dalla stessa matrice razzista e menzognera. E allora terminiamo con un'occhiata sulla Trilaterale, la quale con il B'nai B'rith costituisce l'asse portante della schiavitù e del terrore mondialisti. Fondata nel 1973 da David Rockfeller come centro del nuovo "club dei ricchi", in essa confluiscono in perfetta intesa i vari Bildelberg C.R.F. con una concentrazione insuperabile di mezzi economici e di propaganda. I suoi 200 membri hanno lo scopo di finirla con la menzognera divisione tra blocchi contrapposti per unire attorno al loro, formato dagli U.S.A., Europa, Giappone, tutte le Nazioni, dall'Atlantico al Mar Giallo. A questo scopo Kissinger, con una sola partitina da tennis da tavolo riporta all'ovile la Cina. 


Gli ebrei, mentre da un lato dirigono la politica mondiale degli U.S.A., dall'altro dirigono la politica sovietica: la rivoluzione sovietica, preparata dall'ebreo Marx, fu fatta dagli ebrei: 18 dei 20 compagni di Lenin erano ebrei ed essi diressero con l'ebreo Jagoda il massacro dei cristiani e particolarmente dei religiosi; ed ora sono al Comando delle Forze sovietiche e del KGB con i capi di Stato Maggiore Jazov e Moiseyev, con Medvedev, e col ministro attuale degli esteri Bessmert mykhn, mentre la stessa moglie di Gorbaciov, Raissa, è pure ebrea. Gli ebrei praticamente dirigono quasi tutti gli avvenimenti internazionali, compresa l'ultima guerra mondiale: erano ebrei Hitler (ebrea sua madre Clara Polz, figlio di ebrea suo padre Alois, ebree le amanti Eva Braunn e la Waschmann); ebrei il più terribile organizzatore dei campi di concentramento nazisti, Reinhard, il luogotenente di Hitler Rudolf Hess, il successore di Hess, Martin Bormann, l'ideologo del nazismo, Rosemberg, che si formò uno Stato Maggiore tutto di ebrei: Bamler, Gross, Fischer, Muller, Rrauss. 


Tutti costoro, insieme ad innumerevoli altri, erano assimilati germanici della setta ebraica asckenazita. Hitler aveva avuto tutti maestri ebrei e a Monaco egli in casa dell'ebreo Bruchmann proclamava la sua ideologia nel Mein Kampf, dopo essersi iscritto alla loggia massonica "La Thule", seguendo gli insegnamenti della quale raggiunse il potere. Nella guerra fece perire diverse centinaia di migliaia di ebrei che non vollero seguirlo nella sua nuova ideologia nazista e vollero restare fedeli alla B'nai B'rit. 


La cifra di 6.000.000 di ebrei uccisi nei campi di sterminio fu inventata dagli ebrei per arricchirsi a spese della Germania risorta nel dopoguerra. Nel 19881'ing. F. Leuchter provò che per uccidere 6.000.000 di ebrei nei forni crematori sarebbero occorsi 68 anni. Lo scopo che si era prefisso Hitler nel fare la guerra era di ricacciare oltre gli Urali Cechi, Polacchi, Russi non germanizzabili e quindi non assimilabili dalla setta ebraica asckenazita. Le vittime in tutto poterono essere il doppio. 


L'obiettivo di tutte queste strategie ebraiche è uno solo: raggiungere il dominio mondiale creando un "Ordine Nuovo" con una federazione mondiale degli Stati, con una moneta unica, con una propaganda di libertà religiosa, di laicismo, di relativismo di ogni fede tale da aprire le porte e le braccia al Messia ebraico, che, oggi, per gli ebrei è lo stesso popolo ebreo, ma che domani potrà essere benissimo un presidente ebreo di una federazione mondiale degli Stati, ossia l'Anticristo. 


Il presidente degli U.S.A., l'ebreo Bush, recentemente ha detto: "Il primo passo per il Nuovo Ordine Mondiale è stato fatto e gli altri seguiranno con grande celerità"; seguiranno perché gli ebrei posseggono la maggior parte dell'oro del mondo, dirigono i massmedia del mondo, si sono infiltrati in tutti i posti di comando del mondo e in tutti i partiti del mondo, compresa la democrazia cristiana: non resta loro che organizzare, al momento che a essi sembrerà opportuno, la strategia per dare la scalata al potere mondiale. 


L'unica forza che potrebbe in qualche modo ostacolare i loro progetti è la Chiesa Cattolica; ma anche a questo gli ebrei hanno pensato organizzando la massoneria ecclesiastica, come vedremo. 


Tutto sommato, l'ostilità degli Ebrei verso i cristiani si riduce a una diversa interpretazione dei libri della Bibbia del Vecchio Testamento. Le profezie dei Salmi e dei profeti riguardanti il futuro glorioso Messia noi cristiani le interpretiamo in senso spirituale ed eterno; gli Ebrei le interpretano in senso politico e terreno; le profezie riguardanti l'universale, ricco e glorioso regno del Messia, noi cristiani le interpretiamo sempre in senso spirituale e celeste; gli Ebrei le interpretano al solito in senso terreno e politico; e mentre noi lottiamo per convertire il mondo al Messia, ossia a Gesù, gli Ebrei lottano per raggiungere l'impero su tutte le nazioni; e mentre noi interpretiamo le profezie dei salmi e dei profeti quale minuta descrizione della passione di Gesù (Isaia 53: flagellazione, passione di Gesù; Salmo 21,17: crocifissione di Gesù; ecc.), gli Ebrei vi vedono soltanto le sofferenze del popolo ebreo; ecc. ». 


Quando l'esperimento dell'Anticristo, ossia del Sovrano Universale Ebraico sarà fallito, gli Ebrei apriranno gli occhi al vero senso delle profezie bibliche. Allora si convinceranno che Gesù è il più bel fior della loro razza e lo scopo della loro esistenza, si convertiranno a lui e prepareranno la strada al suo sovrano dominio universale, ossia al suo ritorno glorioso della parusia, come dice S. Paolo (Rom. II; 2526).

Il loro sovrano universale ebraico da intronizzare è l'Anticristo.

Gog e Magog 

Cosa lega i Cazari al mito di Gog e Magog evocato nella Bibbia? Probabilmente le origini. Abbiamo visto che Giuseppe, il re cazaro della seconda metà del X secolo, scrisse che il suo popolo discendeva da Togarma, nipote di Magog, che ebbe dieci figli e originò tutte le tribù turche, compresi gli Unni, i Cazari e i Bulgari, popolazioni barbariche. Gog e Magog sono nomi che evocano un mistero, stretto tra mito e realtà, tra leggenda e storia. Nel mito e nella leggenda sono popolazioni “barbariche” particolarmente cruente che cercheranno di devastare tutto il mondo. La fantasia sul nemico potenziale si è accesa e per la leggenda questi popoli sono giganti mostruosi, si cibano di esseri umani e di serpenti, insomma hanno tratti diabolici. Siccome per l’impero romano il pericolo era venuto sempre dal nord e dall’Asia, come nel caso degli Unni, popoli che in tempi passati avevano già provato a invadere l’Europa, meditando la storia, era nata evidentemente l’idea che, temibili popoli che avrebbero potuto ripetere quelle imprese e compierle di peggiori, erano stati fermati da Alessandro Magno. Questi, nell’immaginario, avrebbe costruito una grande muraglia per arginarli, ma i popoli di Gog e Magog le travalicheranno con un trionfo momentaneo. Ciò è quanto è scritto nell’Apocalisse dello pseudo-Metodio (VII secolo) ove si legge come, con l’aiuto di Dio, Alessandro Magno rinchiuse i discendenti di Jafet tra due montagne chiamate “i seni del Nord”, sigillate da possenti porte fatte di “absinthium”, metallo indistruttibile, ma nell’ultimo giorno, avverte Metodio, Gog e Magog usciranno a capo delle loro terribili genti, dilagando nella terra d’Israele. I discendenti di Jafet sono i Cazari aschenaziti i quali, dalle origini fino ad oggi, perpetuano la mistificazione della discendenza diretta da Sem di Abramo, vero erede della promessa di Dio sulla terra di Palestina.


“Il Bicorne” che identifica, probabilmente, la figura di Alessandro Magno per la fama di conquistatore di territori poco noti dell’Asia, travalicò i secoli e i confini, dando origine a un vero e proprio mito letterario. In definitiva Alessandro senza saperlo fu un illuminato, uno strumento del Dio della storia onde consentirne un ordinato sviluppo e quindi è rappresentato con le due corna come del resto Mosè, illuminato da Dio.



Tali idee però, in effetti, trovano la radice nel Corano ove la XVIII Sura Al-Kahf, La Caverna, parla anche di Zul Karmein il Bicorne, nome con cui designa Alessandro Magno, identificato nel mito greco nel figlio di Olimpia e di Ammone, raffigurato con corna d’ariete che ferma Gog e Magog.
Si legge, infatti, nei versetti dal 93 al 102: 
93 – Quando (il Bicorne) giunse alle due barriere, trovò tra di loro un popolo che quasi non comprendeva alcun linguaggio. 
94 – Dissero: O Bicorne, invero Gog e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e loro. 
95 – Disse: Ciò che il mio Signore mi ha concesso è assai migliore. Voi aiutatemi con energia e porrò una diga tra voi e loro. 
96 – Portatemi masse di ferro. Quando poi ne ebbe colmato il valico [tra le due montagne] disse: Soffiate! Quando fu incandescente, disse: Portatemi rame, affinché io lo versi sopra. 
97 – Così non poterono scalarlo e neppure aprirvi un varco. 
98 – Disse: Ecco una misericordia che proviene dal mio Signore. Quando verrà la promessa del mio Signore, sarà ridotta in polvere; e la promessa del mio Signore è veridica. 
99 – In quel Giorno lasceremo che calino in ondate gli uni sugli altri. Sarà soffiato nel Corno e li riuniremo tutti insieme. 
100 – In quel Giorno mostreremo l’Inferno ai miscredenti 
101 – che hanno avuto gli occhi velati di fronte al Mio Monito e che non potevano udire. 
102 – I miscredenti credono di potersi scegliere per patroni i Miei servi all’infuori di Me? In verità abbiamo preparato l’Inferno come dimora dei miscredenti. 

In definitiva secondo il Corano, la porta che blocca quei popoli sarà scardinata per volere di Dio solo alla fine dei tempi.

L’immaginifica muraglia
“Iskandr-nâma” o Libro di Alessandro di Nizâmî, la saga persiana che ha origine evidentemente dal Corano, racconta l’epica di Sayîdnâ Dhû Al-Qarnaîn, ove particolare attenzione viene data all’episodio della costruzione della Grande Muraglia, al fine di contenere le orde bibliche di Gog e Magog. 
Nel Medioevo la leggenda si arricchì appunto grazie a poeti islamici nel secolo XII l’irruzione dei Mongoli atterrì il mondo e si pensò che fossero i profetizzati Gog e Magog anche perché il nome di Magog era abbastanza simile a quello di Mongoli. Nel libro del Milione, redatto da Rustichello da Pisa sotto dettatura di Marco Polo dopo il 1295, Gog e Magog sono regioni del Tenduk, abitata da una tribù chiamata Gog e dai Tartari. 
Nel Talmud nell'”Aggadah” si dice di due Messia, un primo Messia della stirpe di Giuseppe, raduna gli israeliti dispersi e ripristina il Tempio, ma muore sconfiggendo, in una guerra che pone fine a tutte le guerre, il re Gog di Magog, il cui primo re Armilo sarebbe nato da un rapporto sessuale tra Satana e la statua di pietra di una ragazza romana.
Dopo compare il Messia finale, della stirpe di Davide, redentore di Israele e dell’umanità, che sottomette le potenze ostili a Dio e guida da ogni parte del mondo il Raduno degli Esiliati – “Kibbutz Galuyyot”, rintracciando anche le dieci tribù perdute con l’aiuto del profeta Elia (Alan Unterman, “Dizionario di usi e leggende ebraiche”, Laterza, Roma-Bari 1991, p. 129).
La prima volta che si trova il nome di Magog è in Genesi al Capitolo 10 quando espone “La tavola delle nazioni”. Là, tra l’altro, parlando della discendenza dei figli di Noè Genesi 10,2 dice de “I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras”, versetto praticamente ripetuto in 1Cronache 1,5 “Figli di Iafet: Gomer, Magog, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras.” Magog è il capostipite di un popolo o di una nazione, ma può anche essere il nome della nazione, ovvero Ma-Gog la terra di Gog; infatti Dio ripete varie volte nella Bibbia ai personaggi “sarai una nazione”.
Come vedremo nei prossimi paragrafi i popoli Gog e Magog sono citati in modo diffuso dal libro del profeta Ezechiele ai capitoli 38 e 39 e tale profezia è ripresa nelle visioni del libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo al Capitolo 20. In ebraico Magog, infatti, è scritto e può pensarsi come + in cui appare anche il nome Gog, quindi “popolo di Gog” come se Gog fosse il nome di un suo capo.”
In ebraico “gevah” è simile a che significa “esaltazione, orgoglio, superbia”, quindi i sono “viventi che con esaltazione, orgoglio, superbia () Camminano ” e quelle sono tutte qualità demoniache causa della prima ribellione verso Dio. Dunque, la terra di Gog intesa come capo di una nazione potrebbe riferirsi al monarca babilonese Nimrod, uomo superbo che si ribellò a Dio, e ai suoi discendenti aschenaziti, sparsi "ai quattro punti cardinali della terra" perché emigrati in tutto il mondo, che oggi conosciamo come sionisti e per nulla eredi della promessa di Dio destinata invece al vero popolo semita.


Nella “Citta di Dio” di Sant’Agostino al capitolo 20 è scritto circa Gog e Magog e l’ultima persecuzione:
11 – ” L’Apocalisse continua: ‘E quando i mille anni saranno compiuti Satana sarà liberato dal suo carcere e uscirà per trarre in errore i popoli che sono ai quattro punti cardinali della terra, Gog e Magog, e li condurrà in guerra; il loro numero è come l’arena del mare.’ Dunque alla fine li trarrà in errore allo scopo di condurli alla guerra. Anche prima traeva in errore, nei modi in cui poteva, attraverso numerosi e svariati atti di malvagità. ‘Uscirà’ significa che balzerà dai nascondigli dell’odio in aperta persecuzione. Sarà, nell’imminenza dell’ultimo giudizio, l’ultima persecuzione che in tutto il mondo subirà la Chiesa, cioè tutta la città di Cristo da tutta la città del diavolo, qualunque sia l’estensione dell’una e dell’altra sulla terra. Questi popoli, che denomina Gog e Magog, non si devono intendere come popoli non civili, stanziati in una parte della terra, ovvero i Geti e Massageti, come alcuni suppongono, a causa della lettera iniziale del loro nome, ovvero altri stranieri non associati al diritto romano. Con la frase: ‘Popoli esistenti ai quattro punti cardinali della terra’ è stato indicato che essi sono in tutto il mondo ed ha soggiunto che essi sono ‘Gog e Magog’. Apprendiamo che come significato dei nomi Gog corrisponde a “tetto”, e Magog “dal tetto”, cioè come casa e chi esce di casa. Dunque sono i popoli nei quali precedentemente abbiamo inteso che era rinchiuso il diavolo come in un abisso ed è lui che in certo senso da essi si svincola ed esce, in modo che essi sono il tetto ed egli dal tetto. Se poi applichiamo l’uno e l’altro ai popoli, non uno a loro e l’altro al diavolo, essi sono il tetto perché nel tempo egli è rinchiuso in essi e in certo senso vi è occultato il nemico antico; ed essi saranno dal tetto, allorché dal coperto balzeranno fuori in un odio aperto. Con la frase: ‘E marciarono su tutta la superficie della terra e assediarono l’accampamento dei santi e la città diletta’, non si afferma che sono venuti o verranno da un solo luogo, come se in un solo determinato luogo vi siano l’accampamento dei santi e la città diletta. Questa infatti non è altro che la Chiesa di Cristo diffusa in tutto il mondo. Perciò dovunque essa sarà alla fine, poiché sarà estesa a tutti i popoli, concetto che è stato indicato con il termine ‘superficie della terra’, ivi sarà l’accampamento dei santi, ivi sarà la diletta città di Dio, ivi con la mostruosità di quella persecuzione sarà assediata da tutti i suoi nemici poiché anche essi saranno con lei fra tutti quei popoli. Sarà cioè avvinghiata, stretta, compressa nell’angustia della sofferenza e non abbandonerà la sua difesa armata che è stata espressa con il concetto di accampamento.” Questi popoli dal coperto, dal nascosto usciranno all’aperto con massimo dell’orgoglio. Onkelos; Targum Yonatan Divrè Hayamim e Pessikta’ Zutrata’ fanno corrispondere Magog alla Germania (Un nipote di Gioele in 1Cronache 5,4 ha il nome Gog).
Ezechiele e Apocalisse

Come ho premesso, Gog e Magog sono popoli che sono presentati nei libri apocalittici di Ezechiele dell’Antico Testamento e dell’Apocalisse del Nuovo Testamento. La redazione definitiva del libro del profeta Ezechiele, secondo la maggior parte dei biblisti, è avvenuta in Giudea nel V secolo a.C., ma il testo dice di sé che contiene oracoli ricevuti da quel profeta tra il 592-571 a.C. nell’esilio babilonese.
Ezechiele era fra gli ebrei deportati dopo il primo assedio di Gerusalemme del 596 a.C. e iniziò il ministero profetico nel quinto anno dell’esilio del re Ioiachin (Ezechiele 1,2), quindi nel 593 a.C. e proseguì almeno fino alla presa di Tiro, da parte di Nabucodonosor nel 571 a.C., citata in 29,18. Il libro ha 48 capitoli e il tema specifico del libro è quello dell’invito alla sottomissione a Dio, sempre con il suo popolo pur se in esilio, ma grazie a Lui alla fine Israele sarà vittorioso e Gerusalemme con il Tempio saranno ricostruiti. Il libro è quindi un insieme di visioni e si può ben dire che ha carattere apocalittico.
Gog, del paese di Magog, capo supremo di popoli nemici che alla fine dei tempi s’ergeranno contro gli amici di Dio, è oggetto di profezia nei capitoli 38 e 39, rispettivamente di 23 e 29 versetti.
Il profeta Ezechiele nel capitolo 38 inizia precisando che quanto riferisce è una parola del Signore (38,1) cioè fatti che si compiranno.
Per 4 volte poi il testo ripete “così dice il Signore Dio” – versetti 3, 10, 14 e 17 – e 2 volte “oracolo del Signore Dio”, versetti 18 e 21, quindi quanto dice è asseverato con forza.
Il profeta chiarisce subito che oggetto della rivelazione è proprio Gog capo di nazioni appartenenti alla stirpe di Iafet come Mesec e Tubal a cui si associano altri popoli: “La Persia, l’Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi. Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarma, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro schiere. Popoli numerosi sono con te.” (38,5-6)


Mesec e Tubal, come del resto Magog, sono tutti citati come figli di Iafet in Genesi 10,2 e 1Cronache 1,5 e commerciavano con Tiro schiavi e utensili di rame. Antichi documenti le identificano con nazioni a sud-est del mar Nero. Gomer egualmente è figlio di Iafet, padre di Aschenaz, Rifat e Togarma in Genesi 10,2.3 e 1Cronache 1,5-6.
Il popolo disceso da Togarma abitava tra le città di Carchemis in Siria e Carran nell’Anatolia ove risiedeva Abramo prima di andare in Palestina. Put invece è delle famiglie discese da Cam in Genesi 10,6 e 1Cronache 1,8.
Tutti questi popoli muoveranno in armi con i loro eserciti e si rovesceranno come un uragano contro Israele che “abita al centro della terra“. Il testo soggiunge che dice il Signore “io ti manderò sulla mia terra perché le nazioni mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi.” (38,16) Quando, infatti, quei popoli raggiungeranno la terra d’Israele divamperà la collera di Dio. Un grande terremoto, i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo, spada, peste e sangue, grandine come pietre, fuoco e zolfo saranno le manifestazioni. 


Il capitolo 39 ripete “così dice il Signore Dio” – versetti 1, 17 e 25 – e ben 6 volte “oracolo del Signore Dio”, versetti 5, 8, 10, 13, 20 e 29.
Con riferimento a quella guerra sarà proprio Dio che farà muovere tutti quei popoli “dagli estremi confini del settentrione”, poi aggiunge “manderò un fuoco su Magòg” e “assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà valle della Moltitudine di Gog.” (39,11)
Forse quella valle è una gola profonda e ripida sull’Arnon che chiude il passo ai viandanti sui monti Abarim nel territorio di Moab. Prosegue poi la profezia “sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d’Israele. Mangerete carne e berrete sangue” (39,17). Profezia cristologica molto importante.


Il libro dell’Apocalisse, attribuito a San Giovanni apostolo, al capitolo 20 riprende evidentemente la visione di Ezechiele. La visione inizia in questo modo: “E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell’Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po’ di tempo.” (Apocalisse 20,1-3)
L’annuncio della risurrezione nel mondo aveva creato la Chiesa di Cristo, argine contro il nemico che dopo le pesanti persecuzioni parve calmarsi e parve allegoricamente come incatenato, per lungo tempo. Potente poi però sarà la reazione che svilupperà prima della vittoria finale di Cristo.
La visione così prosegue: “Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni che stanno ai quattro angoli della terra, Gog e Magòg, e radunarle per la guerra: il loro numero è come la sabbia del mare. Salirono fino alla superficie della terra e assediarono l’accampamento dei santi e la città amata. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.” (Apocalisse 20,7-10)
È da sottolineare il termine accampamento, che ci riporta alla mente gli accampamenti degli ebrei durante la fuga dall’Egitto, a indicare che non si tratta di una situazione definitiva ma provvisoria. Il popolo di Dio è sempre in cammino e la sua patria è la città del cielo. Dopo la caduta di Gerusalemme, e prima della discesa della Gerusalemme celeste, la città amata è provvisoria, è un accampamento. Gog era un re nel paese di Magog con le nazioni dei fratelli tutti figli di Iafet provenienti dal settentrione, ma in definitiva si aggregheranno anche nazioni da ogni parte del mondo, in Apocalisse sono evidentemente nazioni escatologiche.
Oggi, tempo di globalizzazione, questi nemici di Dio e del suo Cristo sono in ogni dove e si fa sempre più verità quanto ha considerato Sant’Agostino al Capitolo XX del “La città di Dio” su Gog e Magog nella citazione che ho riportato nel precedente paragrafo.
Nell’Apocalisse si parla di tre guerre fra il Bene e il Male: 
la prima è in Cielo fra gli angeli dell’Arcangelo Michele e quelli del ribelle Lucifero che diverrà il demonio o satana, lo sconfitto cacciato sulla Terra, dice infatti Apocalisse 12,7-9: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli.” 


Il Catechismo dice quanto segue sulla caduta degli angeli:


Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte.


La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo. La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. “Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali.” Il diavolo, infatti, e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi. 

La Scrittura parla di un peccato di questi angeli (2 Pietro 2,4). Tale caduta consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Nimrod, monarca babilonese, che si ribellò a Dio convincendo il suo popolo a non adorarlo, era una personificazione di Satana. 


Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: “Diventerete come Dio (Genesi 3,5). Il diavolo è peccatore fin dal principio (1Giovanni 3,8), padre della menzogna.” (Giovanni 8,44)


A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell’infinita misericordia divina. Non c’è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c’è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte. 
la seconda è quella che porta alla battaglia di Armageddon (Apocalisse 16) e alla sconfitta della “Bestia che proveniva dal mare”, dalla Bestia che veniva dalla terra e del “falso profeta”, e dopo questa vittoria sul Male, dopo una grande tribolazione, forse le persecuzioni, Gesù (Apocalisse 19) torna trionfante su di un cavallo bianco seguito dai cavalieri degli eserciti celesti per instaurare il regno di Dio in terra e far incatenare dagli angeli Satana all’inferno per mille anni; 
la terza guerra, trascorsi i convenzionali mille anni, precede la fine del mondo, quando Satana viene liberato e sobilla popoli disposti a seguirlo Gog e Magog i pagani avversari del cristianesimo, ma verrà definitivamente sconfitto e – chiuso per sempre nell’inferno in compagnia delle Bestie e dello pseudoprofeta. 


Molti, Papia, Tertulliano, Lattanzio, e pur con qualche distinguo S. Ireneo e S. Giustino, hanno aderito ad una interpretazione alla lettera dei 1000 anni, ma questo è semplicemente un periodo lungo che in cui la Chiesa vivrà in pace liberamente la vita cristiana, tempo di santità dopo grandi tribolazioni e persecuzioni e tanti saranno i Santi grandemente onorati sulla terra che erogheranno grazie numerose da apparire realmente ancora vivi in mezzo agli uomini.
Quella seconda guerra è oscura forse il suo inizio con gli atti blasfemi di Caligola poi alle persecuzioni di Nerone fino Domiziano e si riferisce concretamente alla caduta di Gerusalemme del 70 d.C.
Ora Armaggeddon ci porta a Megiddo. Ma cosa c’entra Meghiddo? Forse al fatto che sotto l’impero Romano nei pressi di Meghiddo, in località “Caporcotam”, venne stabilito il “castrum” della “Legio VI Ferrata”, una delle due legioni che presidiarono la Palestina per circa due secoli mentre l’altra era a Gerusalemme.
Circa la battaglia finale contro il male sono da tenere presente: 
il Catechismo della Chiesa Cattolica:
675 – Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il mistero di iniquità sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. 
Queste parole di San Paolo, “Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio.” (2Tessalonicesi 2,1-4) 


L’anticristo non è Satana, ma da questi avrà il potere di far miracoli e prodigi al fine di sviare il popolo di Dio. Incanterà le folle e proporrà loro un culto nuovo, che sembra basato su Cristo, ma di fatto innalzerà l’uomo e la ragione. Molti svierà e riceveranno il suo marchio, anche appartenenti alla gerarchia ecclesiastica “fino a insediarsi nel tempio di Dio”. Cristo tornerà una seconda volta e, sbaragliate le armate delle tenebre, stabilirà il Regno di Dio sulla terra per sempre. Alla sconfitta dell’anticristo e del suo esercito seguirà la resurrezione dei morti e il giudizio universale.


Per poter combattere è necessario conoscere il nemico, sapere con chi ci si sta misurando. Sono avversari potenti, ma molto indeboliti a causa del fatto che non possono andare oltre il consentito per volere divino. E' una lotta fra Bene e Male, e noi esseri umani ci troviamo nel bel mezzo dello scontro. Ma come sappiamo dalle Scritture, un regno diviso in se stesso primo o poi crolla. Questi esseri ostili sono divisi in fazioni, e si combattono l'un l'altra per la supremazia. Finiranno annientati presto, ma noi esseri umani abbiamo un'arma potente dalla nostra: l'umanità. Essere umani significa possedere un'anima spirituale che loro ci invidiano perché ne sono sprovvisti. Non credono in una vita oltre la vita, vorrebbero privarci della nostra Fede in Dio, e odiano la Santa Vergine Maria e tutti quelli che la onorano. Dunque, la preghiera e la devozione a Maria Santissima li atterrisce e li indebolisce perché fondamentalmente li chiamiamo alieni Rettiliani, ma si tratta pur sempre di demoni incarnati. Il diavolo odia il genere femminile perché sa bene che dal "sì" di una donna cominciarono i suoi problemi. Chi sono i soldati di questa battaglia? Sono io; sei tu; siamo tutti i cristiani cresimati. Infatti la cresima è il sacramento che ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo: quindi nessuno escluso: né vecchi, né ammalati, né handicappati; anzi questi ultimi sono i più validi, come diceva S. Paolo: «Quando sono infermo, allora divento potente » (2 Cor. 12,10). Gesù, parlando della fine del mondo, disse: « E per il moltiplicarsi dell'iniquità si raffredderà la carità di molti, (ed è quello che stiamo vedendo) ... Vi sarà allora una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino a ora, ne vi sarà mai. E se questi giorni non fossero abbreviati non si salverebbe nessuno; ma per le preghiere degli eletti quei giorni saranno abbreviati» (Mt. 24,21).


Ma pregare non basta. Non dobbiamo rassegnarci né ad essere distrutti e a vedere distrutta la Chiesa, né tanto meno, a perdere questa moltitudine di anime. E' l'ora in cui noi tutti figli di Dio e di Maria ci svegliamo, ci mobilitiamo e ci gettiamo alla riscossa in un apostolato quasi disperato, accompagnato, preceduto e seguito da ardenti preghiere. Dio lo vuole! C'è lavoro per tutti. E Dio vincerà!


Oggi dall'80% all'85% dei cristiani non va più in Chiesa; e quelli stessi che vi vanno hanno quasi sempre una cultura cristiana scadentissima e una vita cristiana appena abbozzata. Per evangelizzare gli uni e formare gli altri, il mezzo più facile a disposizione di tutti sono la preghiera, il sacrificio e la stampa.


Siamo allo scontro finale tra i figli di Dio e i figli di Satana, il nemico è formidabile, e, sembra, invincibile. Dobbiamo affrontarlo, ciascuno con tutte le nostre forze: chi pregando moltissimo, chi soffrendo moltissimo, chi lavorando moltissimo, chi facendo tutte le tre cose moltissimo. Dobbiamo unire tutte le nostre forze sotto un unico comando. E nel nome di Gesù e di Maria vinceremo.


Non si vince una guerra senza una mente che diriga le operazioni. Un tempo bastava un generale; oggi attorno al generale c'è sempre uno Stato Maggiore. Sia pure chiamato diversamente, tale stato maggiore c'è attorno al Papa, a capo delle nazioni cristiane, attorno al Vescovo e, sia pure nominalmente, attorno al parroco: sono il sinodo dei Vescovi, le Conferenze episcopali, i consigli presbiterali e i consigli pastorali. Anche la Chiesa è insidiata dall'interno, dalle fondamenta ma ricordiamo sempre che "non prevalebunt" cioè "non prevarranno".


La Madonna va preparando la schiera dei suoi piccoli figli per combattere e vincere le grandi forze del male che, agli ordini di Satana, dominano sul mondo. Vuoi tu appartenervi? Ecco come Maria li vuole questi suoi figli:


1) « Piccoli figli », cioè umili, senza alcun orgoglio, docili, fiduciosi pienamente in lei che con loro sicuramente vincerà.


2) « Una schiera », cioè un esercito mobilitato, e quindi sempre sul fronte di combattimento; combattimento che si ha da fare innanzitutto con un vita di preghiera e di sacrifici e quindi con un apostolato instancabile; li vuole « uniti » come una schiera di soldati in combattimento. Oggi i vari Movimenti e le singole comunità ecclesiali e, spesso, i singoli cristiani si ignorano vicendevolmente. Potrà mai vincere un esercito in cui le singole compagnie di soldati o addirittura ogni soldato combattono per conto proprio? Ognuno abbiamo il nostro carisma, ma per utilità degli altri (1 Cor 12,7); e ognuno abbiamo bisogno dei carismi degli altri. Quando tutti combatteremo uniti in pochi anni il mondo sarà evangelizzato (Gv 17,22).


E' giunto il momento di essere cristiani non solo a parole ma con i fatti. Il diavolo stesso negli esorcismi è stato costretto a dire da Maria Santissima che il Rosario è l'arma più potente per sconfiggerlo. Dunque, adesso sappiamo contro chi combattere, come e perchè: allora facciamolo. Non dimentichiamo mai quanto disse S. Paolo in Efesini al capitolo 6, 11-20:


11 Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. 12 La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

13 Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 14 State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, 15 e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. 16 Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; 17 prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 18 Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, 19 e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, 20 del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.

P.C.












Rete Italiana per il Disarmo “compie” 15 anni: occasione di festa e rilancio

Si celebra oggi l’anniversario di fondazione di Rete Disarmo, che lavora ogni giorno alla costruzione della Pace attraverso percorsi di disarmo. Il lancio della RID avvenne il 19 marzo 2004 in Campidoglio a Roma.
19 marzo 2019
Fonte: Rete Italiana per il Disarmo - 19 marzo 2019
Quindici anni di mobilitazioni, azioni, campagne, analisi e approfondimenti di tutti i percorsi di Disarmo positivi e capaci di costruire la Pace. E’ quanto celebra oggi insieme a tutte le sue aderenti la Rete Italiana per il Disarmo che in questa data compie il proprio 15o anno di attività. La RID venne infatti fondata il 19 marzo del 2004 a Roma con una conferenza stampa nella Sala delle Bandiere del Campidoglio e una successiva cerimonia di sottoscrizione in Aula Giulio Cesare - da parte di numerose organizzazioni della società civile italiana - di un protocollo d’intesa divenuto poi la base per numerose collaborazioni e attività congiunte.
Foto Promotori RID Aula Giulio Cesare 19 marzo 2004
Il motivo per cui la RID venne fondata, con unainnovativa modalità di lavoro comune e a diretto seguito della campagna congiunta in difesa della legge 185/90 sull’export militare Italiano, era la necessità condivisa di trovare un luogo unitario in cui gli sforzi di ciascuna organizzazione, pur nelle ovvie differenze di tipologia e di obiettivi, potessero trovare un compimento più efficace e di impatto. Potendo dunque interagire con tutti gli appuntamenti di Pace in Italia (dalla Marcia Perugia-Assisi all’Arena di Pace e Disarmo, dalle iniziative congiunte nazionali su temi e conflitti specifici alle azioni locali dei propri gruppi territoriali).

Ed è proprio quanto successo in questi anni, in cui la Rete Italiana per il Disarmo è diventata ogni giorno di più il riferimento specifico in Italia per le campagne riguardanti le spese militari, il controllo dell’export di armi, il controllo della diffusione degli armamenti e delle armi leggere e di piccolo calibro, le iniziative di difesa civile nonviolenta, le campagne internazionali di messa al bando di specifiche tipologie di armi. Un riferimento importante (anche attraverso studi, pubblicazioni, convegni, interventi su giornali e televisioni) sicuramente per l’opinione pubblica e soprattutto per la società civile coinvolta nei movimenti per la Pace, ma anche per le Istituzioni sia Governative sia Parlamentari come dimostrano i numerosi incontri audizioni, partecipazioni ad iter legislativi, confronti avuti in questi anni.
La Rete Italiana per il Disarmo ha inoltre lavorato per tessere percorsi di collaborazione con tutte le campagne internazionali sui temi di propria competenza. Non a caso è divenuta riferimento per l’Italia per campagne e reti come Control Arms, lo European Network Against Arms Trade, la International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel per la Pace 2017), la Campaign to Stop Killer Robots, lo European Forum on Armed Drones, la Global Campaign On Military Spending. Tutte
realtà di cui è partner e che permettono di proiettare anche fuori dei confini italiani la presenza e l’attività di RID.
A quindici anni di distanza dalla fondazione le organizzazioni aderenti della Rete Disarmo considerano questo esperimento, che viene continuamente valutato e aggiornato nelle proprie modalità per rimanere fedele all’idea iniziale in maniera proattiva, un successo positivo e uno strumento da continuare a far vivere per realizzare al meglio quelle aspirazioni di Disarmo e di Pace che sono iscritte nel DNA stesso di tutte le aderenti. È importante notare come la natura dei membri di RID sia diversa per dimensioni, tipologia di attività, struttura, mission, ma ciò non impedisce un proficuo lavoro comune che hacome risultato qualcosa di più grande della somma dei singoli contributi di ciascuno.
Nell’attuale situazione mondiale che vede una crescita costante nelle spese militari e nella produzione e commercio di armi, con un conseguente aumento di conflitti, terrorismo, azioni violente è fondamentale a nostro parere la presenza di organismi di coordinamento che possano stimolare e gestire al meglio istanze e proposte politiche di tutt’altro segno e direzione, per costruire un mondo migliore
Con lo slogan “Ecco perché si deve costruire la pace con il disarmo. Ecco perché c’è bisogno di Rete Disarmo!” la RID intende dedicare tutto il 2019 alla celebrazione del proprio 15o anniversario, intensificando il proprio lavoro nelle campagne e mobilitazioni in cui è coinvolta e rendendole sempre più visibili a tutta l’opinione pubblica. Nelle prossime settimane verranno lanciate nuove attività di comunicazione per migliorare ancora di più la diffusione di dati e analisi compiuti dalla Rete nell’ambito delle proprie Campagne, puntando all’organizzazione collettiva di una iniziativa pubblica forte e condivisa per il prossimo autunno con l’obiettivo di rilanciare anche nel nostro Paese una vera agenda politica di Disarmo, alla stregua di quanto proposto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Per oggi, intanto, celebriamo questi 15 anni di risultati positivi raggiunti per tutti.
Firma protocollo RID
https://www.disarmo.org/rete/a/46326.html?fbclid=IwAR2TfC_l12Aj2_vXXv3jQnIWMtcJcpx0TfuO-V5qMRZT1K6mKYocS2wkZ2Q

Rinviata ancora discussione alla Camera risoluzioni sul conflitto in Yemen, inerzia inaccettabile.

La società civile: siamo increduli di fronte a tanta inerzia, non è più accettabile, occorre fermare subito le bombe e dare inizio a un ruolo positivo e pro-attivo da parte dell’Italia.
4 aprile 2019
Fonte: Amnesty International Italia - Fondazione Finanza Etica - Movimento dei Focolari Italia - Oxfam Italia - Rete della Pace - Rete Italiana per il Disarmo - Save the Children Italia 
- 04 aprile 2019

La discussione di due risoluzioni sul conflitto in Yemen, ferme da ben cinque mesi in Commissione Esteri della Camera dei Deputati, calendarizzata per l’ennesima volta la settimana scorsa e poi spostata a ieri, è stata nuovamente rinviata.
La società civile: siamo increduli di fronte a tanta inerzia, non è più accettabile, occorre fermare subito le bombe e dare inizio a un ruolo positivo e pro-attivo da parte dell’Italia.

Ieri (3 Aprile) la Commissione Esteri della Camera avrebbe dovuto finalmente discutere, e auspicabilmente votare, due risoluzioni presentate già da diversi mesi, riguardanti la situazione del conflitto in Yemen. Pochi giorni fa, in occasione del quarto anniversario dall’inizio delle ostilità, molti parlamentari hanno speso parole accorate e preso solenni impegni per fermare quella che è stata definita la più grave crisi umanitaria in corso, quindi ci aspettavamo passi avanti significativi che, ancora una volta, non ci sono stati.
Yemen Can't Wait
Il conflitto in questi anni ha avuto impatti devastanti sulla popolazione civile yemenita. Decine di migliaia di vittime, tra cui tantissimi bambini, continue violazioni di diritti umani, crimini di guerra accertati da esperti internazionali, bombardamenti di ospedali (di pochi giorni fa l’ultimo) e strutture sanitarie al collasso, difficoltà di accesso ad acqua potabile, e l’epidemia di colera come conseguenza di tutto ciò.

Sin dall’inizio del conflitto molte Organizzazioni della società civile italiana hanno sottolineato la propria preoccupazione non solo per la sua evoluzione e le drammatiche conseguenze sulla popolazione civile, ma anche sulla fornitura di armi di produzione italiana ad alcune delle parti coinvolte nei combattimenti.
Oggi, alla luce del continuo ingiustificato, e oramai ingiustificabile, rinvio del dibattito alla Camera dei Deputati, le nostre Organizzazioni chiedono ancora una volta, e con rinnovato vigore, che il Parlamento ed il Governo si impegnino affinché il nostro Paese assuma un ruolo attivo di facilitazione della fine del conflitto e non contribuisca invece alla sua continuazione con forniture militari. Mentre molti altri Paesi hanno deciso di sospendere l’invio di armamenti (Germania, Paesi Bassi, Belgio, Norvegia, Finlandia tra tutti) l’Italia non può limitarsi ad osservare passivamente l’impatto del conflitto su centinaia di migliaia di civili yemeniti, ma deve al contrario fare scelte forti e concrete.
Le nostre Organizzazioni fanno dunque nuovamente appello ai parlamentari affinché prendano rapidamente una posizione netta ed esplicita per impegnare il Governo italiano a:

attivare e promuovere iniziative concrete per la risoluzione diplomatica e multilaterale del conflitto in corso in Yemen, attraverso un nuovo ciclo di negoziati di pace sotto l'egida delle Nazioni Unite. 
aumentare il budget destinato a questa crisi rispetto agli anni scorsi e finanziare adeguatamente il Fondo di intervento per gli aiuti umanitari, in soccorso alla popolazione civile yemenita martoriata da una catastrofe umanitaria di vaste proporzioni;
imporre (in linea con le risoluzioni del Parlamento europeo del 4 ottobre e 25 ottobre 2018 e nel rispetto della normativa nazionale - legge 185/90 -, del Trattato internazionale sul commercio di armamenti e della Posizione Comune dell’Unione europea sull’export di armamenti) un embargo immediato sulle armi e la sospensione delle attuali licenze di esportazione di armi a tutte le parti nel conflitto dello Yemen, in quanto è presente un chiaro rischio di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario (come testimoniano numerosi episodi di questi ultimi mesi). L’embargo dovrebbe riguardare anche tutti i tipi di armamento presenti nell’elenco comune delle attrezzature militari e delle tecnologie di uso duale dell'Unione europea al fine di garantire che nessun arma, munizione, equipaggiamento militare o tecnologia, o supporto logistico e finanziario per tali trasferimenti sia oggetto di forniture dirette o indirette alle parti in conflitto nello Yemen né possa essere di sostegno alle loro operazioni militari nello Yemen;
attivare e finanziare il fondo per la riconversione dell’industria militare previsto nella stessa legge 185/90 anche sulla base di una discussione pubblica sull'impatto del complesso militare-industriale italiano sulla instabilità geopolitica (in particolare in Medio Oriente) e nella definizione della politica estera e di sicurezza dell'Italia;
intraprendere iniziative verso le parti in conflitto (in particolare chi utilizza maggiormente lo strumento dei bombardamenti aerei cioè la Coalizione guidata dall’Arabia Saudita e di cui fanno parte anche altri Paesi destinatari dei sistemi d’arma italiani, come gli Emirati Arabi Uniti) affinché siano rigorosamente rispettati i divieti di bombardamento di ospedali, scuole, strutture di cura ricordando che gli ospedali e il personale medico sono esplicitamente tutelati da trattati e convenzioni dal diritto umanitario internazionale, che un attacco deliberato contro i civili e le infrastrutture civili costituisce un crimine di guerra e che gli attacchi alle scuole sono condannati dalla Safe Schools Declaration, di cui l’Italia è tra i primi firmatari. Tutte le parti in conflitto dovrebbero inoltre evitare l’utilizzo di ordigni esplosivi in aree popolate al fine di proteggere i civili nella massima misura possibile.
condannare l’uso di munizioni a grappolo nel conflitto in Yemen e fare pressioni affinché anche l’Arabia Saudita ratifichi il Trattato internazionale sulle munizioni a grappolo e distrugga quelle che ancora possiede;
sollecitare l’istituzione di una indagine internazionale indipendente per esaminare le possibili violazioni del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti in conflitto, al fine di assicurare la giustizia, le responsabilità e il risarcimento per le vittime. Negli oltre tre anni di conflitto armato numerose sono state le segnalazioni riguardanti violazioni di diritti umani e crimini di guerra, come confermato anche nel rapporto recentemente pubblicato dal Panel of Eminent Expert delle Nazioni Unite.

Gli istituti di credito che fanno affari d’oro con le armi

L’organizzazione internazionale BankTrack ha pubblicato un rapporto in cui monitora i flussi finanziari degli istituti bancari nel mondo. Ecco le banche coinvolte nel business delle armi.

Gli istituti di credito che fanno affari d’oro con le armi

Seppelliti gli scrupoli morali, le banche si sono rituffate a capofitto anche nel business delle armi. Quelle italiane non fanno eccezione, anzi. La relazione del Parlamento diffusa nel 2017 parla chiaro: in un solo anno il valore delle transazioni bancarie legate all’export di armamenti è passato dai 4 miliardi del 2015 ai 7,2 miliardi del 2016 (+80%; +179% se si considera il 2014).
«Unicredit occupa il primo posto nell’elenco delle banche che più appoggiano l’industria bellica» spiegano dalla Fondazione Nigrizia «con una crescita del 356% rispetto al 2015».
In termini percentuali, la performance più sbalorditiva appare quella della Banca Valsabbina. «In un anno le sue “transazioni armate” sono cresciute del 763,8% passando dai 42,7 milioni di euro del 2015 ai 369 circa del 2016».
Al secondo posto troviamo il gruppo Deutsche Bank, con oltre un miliardo di euro fatti transitare sui propri conti e con un +2,6% sul 2015. Al terzo posto la banca britannica Barclays, con oltre 771 milioni di euro e con una crescita del 113,8% rispetto al 2015. I primi tre gruppi da soli rappresentano il 57% dell’ammontare complessivo delle esportazioni definitive. Le banche Popolare di Sondrio, Banco Popolare, Banca popolare dell’Emilia Romagna e Banca popolare dell’Etruria rientrano tra le prime 14 e sono comparsi per la prima volta in classifica due istituti finanziari giapponesi: The Bank of Tokyo-Mitsubishi Ufj Ltd e la Sumitomo Mitsui Banking Corporation. Lo Stato, anche se indirettamente, veste i panni del giocatore con la Sace Fct, società di factoring di Sace, la S.p.A. del gruppo italiano Cassa Depositi e Prestiti controllata all’80% dal ministero dell’economia.

LA FINANZA E IL SETTORE DEGLI ARMAMENTI

Contributo di Giorgio Beretta della campagna di pressione “Banche Armate” 



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Il rapporto tra le istituzioni finanziarie e le aziende del settore militare è da tempo oggetto di attenzione da parte della società civile internazionale ed in particolare delle associazioni che si prefiggono un controllo attivo sulla produzione e sul commercio dei sistemi militari e delle armi di piccolo calibro per promuovere politiche di disarmo o anche solo di maggior trasparenza sulle attività dell’industria militare o, più semplicemente, per prevenire esportazioni di armi che possano esseri utilizzate per la repressione interna, l’aggressione internazionale o contribuire all’instabilità regionale. Le crescenti interconnessioni tra le industrie degli armamenti – le cui cento principali aziende hanno registrato nel 2012 vendite di sistemi militari per circa 395 miliardi di dollari, cifra che equivale al prodotto interno lordo dei 72 Paesi più poveri del mondo – e i gruppi bancari e finanziari preoccupano ampi strati della società civile internazionale sia per l’opacità che caratterizza questi settori, le cui operazioni sono spesso coperte dal segreto militare e bancario, sia per l’incidenza dei fenomeni corruttivi: uno studio dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) riporta che il commercio degli armamenti, pur rappresentando solo una piccola percentuale di tutto il commercio mondiale, comprende circa il 40% di tutta la corruzione globale, imponendo così un pesante fardello sia ai paesi fornitori che ai paesi acquirenti e danneggiando le stesse istituzioni democratiche. Il quadro internazionale Queste interconnessioni indicano l’ampliarsi di quel “complesso militare-industriale” riguardo al quale il presidente americano Dwight D. Eisenhower metteva in guardia gli Stati Uniti già negli anni Cinquanta e che oggi, in regime di globalizzazione, va sempre più configurandosi come un “complesso militare-finanziario-industriale internazionale”. Alla sua espansione stanno contribuendo in modo crescente i recenti processi di privatizzazione e internazionalizzazione delle maggiori imprese militari occidentali e il ruolo sempre più preponderante dei gruppi bancari e finanziari sulle attività del mondo industriale e in particolare delle aziende, come quelle del settore militare, che necessitano di ampi e costanti investimenti per la ricerca e lo sviluppo di nuovi sistemi e tecnologie. Tutto ciò sta avendo notevoli ripercussioni sia sugli attori statali (governi, rappresentanze politiche, ecc.) per quanto concerne l’effettiva possibilità di determinare in modo autonomo e incondizionato le proprie politiche riguardo ai sistemi per la difesa e di implementare dei criteri limitativi sulle esportazioni di armamenti, sia sulla capacità degli attori non statali (associazioni e movimenti della società civile, rappresentanze dei lavoratori ecc.) di incidere sulle politiche nazionali di produzione ed esportazione di armamenti. Sono questioni che riguardano da vicino soprattutto i paesi dell’Unione europea e, in particolare, l’Italia. Come evidenzia un recente documento del Comitato economico e sociale europeo, la necessità per le industrie del settore degli armamenti di minimizzare i costi di progettazione e sviluppo dei propri sistemi militari e, più di recente, di far fronte alla riduzione degli stanziamenti disponibili per i budget militari a seguito della crisi economico-finanziaria “sta trasformando alcuni ministri della Difesa in promotori delle esportazioni esplicitamente riconosciuti”. In questo contesto, gli sforzi tesi ad attuare una politica estera e di sicurezza comune, ridefinendo anche il ruolo e la funzione dell’industria europea della difesa, rischiano di essere sopraffatti da logiche di tipo industriale e finanziario, dalla necessità cioè delle industrie militari da un lato di mantenersi concorrenziali in un mercato globale degli armamenti sempre più competitivo e dall’altro di dover rispondere ai propri azionisti e finanziatori privati più che ai rappresentanti politici democraticamente eletti. Le campagne internazionali e le attività finanziarie nell’industria militare Alle storiche iniziative, promosse soprattutto da movimenti religiosi, di boicottaggio delle attività a sostegno della produzione di armi, tabacco, prodotti alcolici e pornografici, sono subentrate a partire dagli anni Ottanta diverse campagne più specificamente dirette verso le istituzioni bancarie che finanziano la produzione di sistemi d’arma e il loro commercio. Negli anni recenti sono state soprattutto di tre tipi le iniziative internazionali che hanno posto l’attenzione sulle attività finanziarie a sostegno del settore degli armamenti: la prima, promossa soprattutto dall’ong belga Netwerk Vlaanderen (oggi FairFin) e dalla sezione olandese di IKV Pax Christi ha diffuso diversi rapporti sulle istituzioni finanziarie coinvolte nella produzione di bombe a grappolo (cluster bombs); la seconda, promossa dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) ha diffuso due rapporti sulle attività delle istituzioni finanziarie pubbliche e private a sostegno delle industrie coinvolte nella produzione, manutenzione e modernizzazione delle armi nucleari; la terza, promossa da un ampio gruppo di associazioni di paesi europei, ha reso noto rapporti e informazioni sia sulle attività delle Agenzie di Credito a favore dell’esportazione di sistemi militari, sia sui gruppi bancari internazionali e nazionali che forniscono servizi all’esportazione di armamenti. Le campagne nei confronti delle istituzioni finanziarie coinvolte nella produzione di ordigni nucleari e di bombe a grappolo si caratterizzano innanzitutto per rivolgere la loro attenzione verso specifici settori della produzione di armamenti, quelli cioè dagli effetti indiscriminati e devastanti come gli ordigni nucleari o particolarmente brutali come le bombe a grappolo. Sono sistemi di armamento verso cui la società civile internazionale mostra da tempo una forte e ampia sensibilità che spesso però il mondo bancario tende a minimizzare definendo questi sistemi come “controversi”: si tratta di fatto – e come tali andrebbero definititi – di armi di distruzione di massa la cui proliferazione è vietata da trattati internazionali (le bombe nucleari) o esplicitamente messe al bando, come le munizioni a grappolo. Entrambe queste campagne hanno un triplice merito: innanzitutto hanno saputo identificare le industrie in qualche modo coinvolte nella produzione di questi sistemi militari; in secondo luogo hanno rivelato, grazie soprattutto alle preziose informazioni fornite dalla società di ricerche Profundo, i tipi di finanziamento e di servizi offerti dai maggiori gruppi bancari internazionali alle industrie produttrici di questi armamenti; in terzo luogo, hanno saputo promuovere specifiche azioni di pressione nei confronti degli istituti bancari per chiedere di porre fine ai finanziamenti e ai servizi a sostegno della produzione di questi sistemi. Non vanno però sottovalutati i limiti e i problemi di queste campagne: circoscrivere l’attenzione a specifiche tipologie di armamento come gli ordigni nucleari e le bombe a grappolo può infatti indurre a considerare in qualche modo meno rilevanti – se non addirittura a legittimare – le operazioni finanziarie collegate alla produzione e commercializzazione delle armi convenzionali e delle armi di piccolo calibro che sono quelle maggiormente impiegate nei conflitti attuali. Ma soprattutto, porre il centro di interesse sulle attività di partecipazione e di finanziamento, diretto o indiretto, dei gruppi bancari alle aziende produttrici di questi sistemi militari espone queste campagne ad una critica sostanziale: quella di incidere su un settore la cui produzione non riguarda, tranne alcuni casi specifici, solamente – e talvolta nemmeno principalmente – i sistemi militari ma che realizza soprattutto sistemi civili. [Tra le aziende identificate da queste campagne figurano, ad esempio, la Boeing (solo un terzo dei sistemi che vende è di tipo militare), la RollsRoyce (all’incirca un quarto) o il gruppo europeo EADS (poco più di un quinto)]. In questo senso, se è certamente necessaria la richiesta alle istituzioni bancarie che finanziano queste aziende di escludere tutte le operazioni che riguardano la produzione di armi di distruzione di massa o dagli effetti indiscriminati, è invece meno efficace la semplice richiesta di “disinvestire” dalle aziende a produzione militare e civile: occorrerebbe, piuttosto, promuovere azioni di disinvestimento mirate allo specifico settore degli ordigni nucleari e delle bombe a grappolo – o anche al più generale settore militare – per promuovere gli investimenti nel settore civile di queste aziende. Le campagne nazionali e la responsabilità sociale delle banche Queste due campagne, però, hanno fornito un importante contributo di informazioni anche alle associazioni che chiedono ai gruppi bancari di definire criteri più stringenti di responsabilità sociale d’impresa per il settore degli armamenti convenzionali e soprattutto di migliorare la trasparenza per le operazioni di finanziamento e di servizi alla produzione e alla commercializzazione di sistemi militari e delle armi di piccolo calibro. Pur mettendo in atto campagne soprattutto a livello nazionale anche queste iniziative stanno ottenendo risultati importanti soprattutto per quanto riguarda l’implementazione da parte dei gruppi bancari con sede nell’Unione europea di direttive atte a regolamentare le operazioni con un settore, quello dell’industria militare che, sebbene abbia come principali acquirenti i ministeri della difesa, ricava ampi profitti dalla vendita di armamenti a paesi in zone di conflitto, in cui si verificano costanti violazioni dei diritti umani e forti limitazione delle libertà democratiche e che, pur presentando bassi indici di sviluppo umano e ampi strati di povertà tra la popolazione, impiegano ampie risorse nella spesa militare. Da diversi anni sono infatti i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, della Penisola araba e del Subcontinente indiano i principali destinatari dei sistemi militari esportati dai paesi dell’Unione europea. In questo contesto vanno segnalate le campagne promosse dalle già menzionate associazioni belghe Netwerk Vlaanderen (oggi FairFin) e olandesi IKV Pax Christi presso le banche dei rispettivi paesi, quelle dirette verso le banche con sede in Spagna promosse dalla Commissione Giustizia e Pace di Barcellona insieme al Centro Studi per la Pace J. M. Delàs, all’associazione SETEM che promuove la finanza etica e all’Osservatorio sul Debito nella Globalizzazione (ODG), quelle in Francia promosse dall’associazione Amis de la Terre (Amici della Terra), in Germania dall’associazione Urgewald e dalla campagna Facing Finance. Ma soprattutto è da segnalare l’attività della Campagna di pressione alle “banche armate” che, promossa dal 2000 dalle riviste “Missione Oggi” dei missionari saveriani, “Nigrizia” dei missionari comboniani e “Mosaico di pace” dell’associazione Pax Christi, è stata sostenuta da numerose associazioni della società civile italiana attente ai temi della finanza responsabile e del disarmo. Grazie alle iniziative di questa campagna tutti i maggiori gruppi bancari italiani hanno emanato direttive più rigorose per quanto riguarda gli specifici settori del finanziamento all’industria militare e soprattutto per le operazioni a sostegno delle esportazioni di armamenti italiani: alcuni istituti bancari hanno deciso di escludere totalmente dalla propria operatività queste operazioni (tra questi Monte dei Paschi di Siena, IntesaSanpaolo, Banca Popolare di Milano, Banco Popolare, Credito Valtellinese, ecc.), altri hanno deciso di limitare fortemente e di rendere trasparenti le proprie operazioni nel settore (tra questi soprattutto UBI Banca e Banca Popolare dell'Emilia Romagna), altre ancora di regolamentarle in modo più stringente (tra queste UniCredit e Crédit Agricole) o di circoscriverle solo ad alcuni paesi alleati (tra queste la banca BNL). Ciò ha inevitabilmente comportato una maggiore attività nel settore da parte di gruppi bancari esteri (soprattutto BNP Paribas e Deutsche Bank) favoriti anche dalla minor trasparenza su queste operazioni nelle rispettive legislazioni nazionali. Va però notato che anche in Italia, a partire dall’ultimo governo Berlusconi, la trasparenza in questo settore è stata fortemente intaccata: la sezione della relazione predisposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze risulta infatti mancante del voluminoso “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito” presente nelle Relazioni governative fin dall’entrata in vigore della legge n. 185 che dal 1990 regolamenta l’esportazione di sistemi militari italiani. Una mancanza, mai giustificata al Parlamento, che ha comportato la sottrazione di informazioni di primaria importanza non solo per verificare l’attuazione delle direttive emanate dalle banche italiane ma soprattutto per implementare forme di pressione puntuali e precise anche sulle banche estere. Questa sottrazione di informazioni non è certo frutto di una dimenticanza: sono state infatti numerose le richieste da parte della Campagna “banche armate” ai governi che si sono succeduti di ripristinare quella sezione della Relazione. E non va dimenticato che proprio le attività della campagna e le conseguenti direttive assunte dagli istituti bancari nazionali sono state oggetto delle reiterate lamentele della potente Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) che ha ripetutamente esplicitato le proprie rimostranze per l’assunzione da parte dei gruppi bancari nazionali di direttive limitative nei confronti delle industrie del settore militare. Segno evidente che le campagne della società civile, se ben dirette e documentate, possono incidere anche in un settore quanto mai opaco come quello dell’industria degli armamenti che non solo movimenta miliardi di euro, ma che soprattutto dovrebbe rispondere alla domanda di pace e di sicurezza delle popolazioni più che alle logiche del profitto e del mercato.