Fratelli, richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi. Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di perseveranza, perché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà. Il mio giusto per fede vivrà; ma se cede, non porrò in lui il mio amore. Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima.
SALMO
Sal 36 La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza. Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore.
Affida al Signore la tua via, confida in lui ed egli agirà: farà brillare come luce la tua giustizia, il tuo diritto come il mezzogiorno.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo e si compiace della sua via. Se egli cade, non rimane a terra, perché il Signore sostiene la sua mano.
La salvezza dei giusti viene dal Signore: nel tempo dell’angoscia è loro fortezza. Il Signore li aiuta e li libera, li libera dai malvagi e li salva, perché in lui si sono rifugiati.
VANGELO
Mc 4,26-34 Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Come vivere questa Parola?
Il granellino di senapa era considerato il più piccolo di tutti i semi. Si tratta probabilmente della sinapis nigra, appartenente alle piante erbacee annuali, che germoglia in breve tempo, raggiungendo anche l’altezza di tre metri. Gesù, da buon osservatore, ancora una volta si serve di immagini naturali per comunicare il suo messaggio di vita. Il seme diventa un albero grande. Un albero che non si gloria della sua altezza, ma si apre all’accoglienza degli uccelli del cielo, che vanno a “riposarsi alla sua ombra”. Infatti Dio non solo dona la vita e la crescita al minuscolo granello di senapa che diventa così un grande albero, ma gli dà la possibilità di divenire il luogo di una fecondità moltiplicata.
E ancora, con questa breve parabola, Gesù ci comunica che il regno di Dio non è un rifugio, un riparo, ma il luogo dell’avventura, del rischio di trasmettere la vita. Tuttavia, tale fecondità è soprattutto nelle mani del Signore ed è frutto della fedeltà quotidiana al suo Vangelo.
Il regno di Dio, infatti, è già tra noi, nelle piccole realtà di ogni giorno, nel microcosmo della nostra esistenza, e noi stessi, pur piccoli e fragili, possiamo crescere e annunciare, attraverso la nostra vita, il regno della misericordia e della pace se ci abbandoniamo alla speranza.
Nei momenti di silenzio e di preghiera che oggi mi regalerò, chiederò al Signore di far crescere il piccolo seme della mia vita con la sua Parola, che cercherò di conservare nel mio cuore, perché diventi frutto.
Parole di un biblista
Il seminatore non avrebbe gettato il seme se non fosse stato sicuro che, malgrado tutti gli ostacoli, quei chicchi di grano esposti a tanti rischi avrebbero finito per produrre una buona messe. Dal momento che Gesù è uscito a seminare, dal momento che ha donato la propria parola e la propria vita con tanta prodigalità nonostante le opposizioni, significa che ha in sé un’energia capace di venire a capo di tutte le resistenze: la potenza del regno di Dio.
J. Guillet
Accoglierò con amore anche il punto di vista dell'altro per poter aderire sempre più alla Volontà di Dio.
La catena di comando è chiara: i falchi al comando di Washington, Juan Guaidó e i complici del gruppo di Lima si conformano, pronti a spartirsi il bottino venezuelano. Tutto questo con un attacco mortale dai social network e media egemonici per creare l’immaginario collettivo da dare un popolo sottomesso. Questo è il motivo per cui è necessario montare le violenze di strada ed avere “patrioti” disposti a qualsiasi cosa per sbarazzarsi del “tiranno”, costruire un’epopea in modo che Unione europea e Gran Bretagna decidano di sostenere l’usurpatore Guaidó, che il 4 febbraio potrebbe raggiungere concreti accordi coll’incontro dei complici del Grupo de Lima. Nonostante i prevedibili fallimenti diplomatici, gli Stati Uniti dovevano articolare i diversi attori in ogni spazio regionale e internazionale. Ora avanzano coi fatti compiuti e necessitano di maggiore consenso per intraprendere i prossimi passi economici, politici e militari. Andare contro Russia e Cina? Andare contro la Citgo e la compagnia dello Stato venezuelano PDVSA dove la Russia ha quasi la metà delle azioni? “Li stiamo aspettando, stiamo aspettando i violenti, i mercenari e chi vuole entrare in Venezuela”, aveva dichiarato Vladimir Padrino López, Ministro della Difesa. “Questo è un assedio, una sceneggiatura, osserviamo il modello applicato in Libia e vediamo generare gli stessi atti”, aggiungeva. “La situazione è pronta e quando gli USA vorranno, inizierà la guerra in Venezuela”, prediceva l’analista francese Thierry Meyssan in un video nel maggio 2017. Luis Almagro, segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (OAS), rivolgeva un messaggio ai venezuelani assicurando “Non siete soli; la democrazia tornerà nel Paese. Non siamo mai stati così vicini come adesso”. Mercenari, paramilitari, “consiglieri” israeliani per l’occupazione dei territori e la destabilizzazione interna. Ed “aiuti umanitari” che l’opposizione dice farà entrare nel Paese sicuramente uno scenario creato da diplomatici e ONG per le telecamere, forse al confine con la Colombia, con la protezione di paramilitari e bande criminali con cui il governo di Bogotà è affettuoso.
Gli Stati Uniti non sono interessati a negoziati e mediazione, ma a imporre le loro politiche e a saccheggiare il petrolio venezuelano. Ecco perché non parlano nemmeno della proposta del Messico e dell’Uruguay, o del Papa stesso. L’attacco al Venezuela non ha precedenti in altri Paesi della regione, ma è legato a fattori come paramilitarismo colombiano o narcotraffico messicano-colombiano-nordamericano, all’interno di una strategia che replica le chiavi usate in Medio Oriente. Sono al comando dell’Operazione nientemeno che Donald Trump, John Bolton, Mike Pence, Mike Pompeo, Elliot Abrams, Marco Rubio, i comandanti del Southern Command, cioè i vettori del neo-conservatorismo nordamericano legati alle trame più oscure degli interventi diretti o occulti nel mondo.
Solo misure precauzionali contro Guaidó
La Corte Suprema di Giustizia del Venezuela (TSJ) approvava una serie di misure precauzionali contro il deputato Juan Gerardo Guaidó, proclamatosi “presidente in carica”, includendo il divieto di lasciare il Paese e il congelamento dei suoi conti, indagato per “usurpare” le funzioni del Presidente Nicolás Maduro. Sab spiegava che le misure fanno parte dell’indagine ordinata dal TSJ il 23 gennaio quando Guaidó si proclamò “presidente in carica” in una piazza pubblica, azione che “provocava violenze, dichiarazioni di governi stranieri e congelamento” di beni della Repubblica Bolivariana all’estero, che implicheranno gravi reati in violazione dell’ordine costituzionale”. Questa decisione arrivava il giorno dopo che la Casa Bianca annunciava sanzioni contro la compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela, la prima fonte di entrate del Paese, e accreditava Guaidó al controllo dei beni della nazione all’estero. Nel frattempo, l’Assemblea Naciomale (decaduta) approvava la nomina di diplomatici in nazioni che hanno riconosciuto Guaidó: Stati Uniti, Argentina, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Honduras, Panama e Perù, inoltre, nominava il primo il presidente del parlamento Julio Borges, rappresentante nel gruppo di Lima, che con l’eccezione del Messico non riconosceva Maduro.
Un piano premeditato
Gli eventi, rimossi dalla sfera politica, accelerarono all’inizio del 2017, quando gli Stati Uniti ordinavano ai rappresentanti dell’opposizione di non firmare gli accordi del Tavolo di Dialogo tenutosi nella Repubblica Dominicana (trasmesso da Julio Borges), scartando allo stesso tempo la via elettorale. L’annuncio dato dalla Casa Bianca nella notte del 21 gennaio mostrava che si facevano progressi su un piano strutturato. Innanzitutto, l’immagine eroica di Juan Guaidó fu creata dai social network. Guaidó era un totale sconosciuto ai venezuelani e la sua assunzione a presidente dell’Assemblea generale era dovuta dalla rotazione delle cariche. I capi dell’opposizione avevano perso ogni credibilità per i continui fallimenti. Poi un’ondata di violenze partiva da quartieri popolari, molto ben sfruttati. Seguendo il calendario, ogni evento fu usato al massimo per creare il clima che la situazione non avesse un punto di ritorno: l’auto-proclamazione di Guaidó (nessuno sa dove sia il governo o quale sia il gabinetto di tale “presidente ad interim”), l’incontro dell’OAS, l’appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: fallimenti diplomatici ma utili per creare un immaginario collettivo di un mondo preoccupato dall’ascesa di Maduro e del virus bolivariano. E arrivavano gli annunci dei colpi all’economia, trasformandosi in pirateria e rapina, con John Bolton e Steve Mnuchin in prima fila: bloccavano sette miliardi di dollari dei fondi della compagnia petrolifera statale PFVSA negli Stati Uniti e annunciavano che le entrate dagli acquisti di petrolio venezuelano andranno a Guaidó. Non è più solo un blocco, ora è una rapina, pirateria diretta TV e diffusa sui social network. I danni arrivano già a 23 miliardi di dollari. I pirati inglesi trattengono 1,2 miliardi di oro venezuelano, 7 miliardi di dollari della PDVSA, a cui aggiungere gli 11 miliardi generati da tali nuovi attacchi, secondo Bolton. L’urgenza di Trump e dalla banda dei Mike (Pence e Pompeo) per porre fine a Maduro e alla rivoluzione bolivariana e impadronirsi del petrolio venezuelano, ha una sola spiegazione. Intuiscono, alla fine, che la spada sguainata da Hugo Chavez 20 anni fa potrebbe rivelarsi, alla fine, più affilata di quella sollevata dai fedeli dell’Islam, dice José Steinsleger a La Jornada. Le minacce continuano e continueranno ogni giorno. “Qualsiasi atto di violenza e intimidazione nei confronti del personale diplomatico degli Stati Uniti, del capo democratico del Venezuela Juan Guaidó o dell’Assemblea nazionale rappresenterebbe un serio attacco alla legalità e sarà seguito da una risposta significativa”, aveva detto John Bolton. Di conseguenza, si potrebbe interpretare che in caso di bisogno di un martire, Guaidó potrebbe essere ucciso dai suoi mentori.
* Sociologo venezuelano, Co-direttore dell’Osservatorio sulla comunicazione e la democrazia e Centro latinoamericano per l’analisi strategica (CLAE)
La zona di subduzione della Cascadia si configura come un margine convergente o distruttivo, dove la crosta oceanica delle placche minori, Juan de Fuca, Explorer e Gorda, “subducono” al di sotto della più vasta placca nordamericana, con una velocità di 3-4 cm all’anno.
Juan de Fuca, segna il punto di divergenza fra la placca tettonica omonima e la placca pacifica. La zona di subduzione della Cascadia si congiunge a sud con la famosa faglia di Sant’Andrea e con la faglia di Mendocino : lungo la zona di subduzione, e nelle sue vicinanze, si manifestano caratteristiche comuni ad altre zone di subduzione nel mondo, come terremoti di ipocentro molto profondo, e numerose risalite di magma da vulcani attivi.
Secondo alcuni esperti il “Big One” è un terremoto di magnitudo 9.0 che distruggerà la maggior parte della regione nord-occidentale degli Stati Uniti con enormi onde di tsunami alte 30 metri: Kenneth Murphy, direttore della FEMA , ha dichiarato che questo disastro naturale potrebbe avvenire, proprio lungo la zona di subduzione della Cascadia, uccidendo circa 13.000 persone e ferendone altre 2.500. Ciò ha spinto il team di esperti a elaborare piani urgenti per il possibile scenario apocalittico che potrebbe verificarsi.
Yumei Wang, dell’Oregon Geology and Mineral Industries, ha affermato che il “grande terremoto” è in ritardo di oltre 50 anni. Lo stato è ora impegnato a promuovere una campagna di emergenza, affinché le persone si preparino ad essere autosufficienti per le 2 settimane. Steve Robinson, il presidente di Cascadia Prepared, ha dichiarato:
Le persone devono rendersi conto , che ci saranno migliaia di guasti e che non ci sarà carburante liquido, elettricità o comunicazioni in corso. L’acqua corrente potrebbe fermarsi e potrebbero essere necessari diversi giorni prima che i soccorritori inizino ad aiutare con i soccorsi e le evacuazioni.
La ricerca ha dimostrato che questa faglia ha generato un grave terremoto (oltre la magnitudo 7.5) almeno 40 volte negli ultimi 10.000 anni, il che significa che si verificano ogni 250 anni. L’ultimo terremoto, avvenuto il 26 gennaio 1700, precisamente 316 anni fa, di magnitudo 9, colpì violentemente la West Coast degli attuali Stati Uniti d’America. In particolare il terremoto si generò in una zona compresa fra la California del nord e il sud dello stato di Washington.
L’evento tellurico risulta essere il quarto più potente mai verificatosi a memoria d’uomo: il terremoto si è generato dal già citato meccanismo di subduzione, con uno spostamento del terreno nella zona enorme, secondo alcuni studi superiore ai 20 metri. Fortunatamente il territorio era disabitato all’epoca.
Un terremoto di tali dimensioni, oggi, nella stessa zona, sarebbe in grado di provocare un numero elevatissimo di morti e danni immensi alle coste di Messico, California, Washington, Oregon, Canada e Hawaii.
Il Governatore dell’Oregon, Kate Brown, ha dichiarato:
Quando il prossimo terremoto della zona di subduzione di Cascadia colpirà il Pacifico nord-occidentale, l’Oregon dovrà affrontare la più grande sfida della nostra vita.
Il terremoto previsto dovrebbe durare solo quattro minuti con una magnitudine fino a 9.2 : questo non solo causerà frane, ma alcune di esse avverranno sotto l’oceano, il che causerà un enorme spostamento di acqua. L’acqua salirà su una collina imponente e da un lato andrà verso il Giappone, mentre l’altro muro liquido alto 70 piedi, si dirigerà verso la costa nord-occidentale, per arrivare quindici minuti dopo l’inizio del terremoto.
La FEMA prevede che circa un milione di persone saranno sfollate dopo l’evento e circa due milioni e mezzo di persone avranno bisogno di rifornimenti di cibo e acqua.
IL GRANDE RE DI ISRAELE CHE SECONDO QUESTI PROTOCOLLI DOVRA' GOVERNARE IL MONDO AL POSTO DEL PAPA E' L'ANTICRISTO, LORO VERO "MESSIA" RICONOSCIUTO. I SIONISTI CONTINUANO AD OPPORSI A DIO OSTINATAMENTE, MA FARNETICANO ANCORA IDENTIFICANDOSI NEL "POPOLO ELETTO". QUESTA LORO SCHIZOFRENIA LA STANNO PAGANDO INTERI POPOLI D'EUROPA E DEL MONDO! I Protocolli sono degli scritti che fanno venire i brividi, ufficialmente sono dichiarati falsi. Secondo wikipedia: I Protocolli dei Savi di Sion o degli Anziani di Sionsono un falso documentale prodotto nei primi anni del XX secolo in Russia dalla Okhrana, la polizia segreta zarista e pubblicato in forma di documento segreto attribuito a una cospirazione ebraica tendente a impadronirsi del mondo. Ecc.
Si è dibattuto all’infinito sulla loro autenticità, (tutt’oggi rimane un argomento insidioso) il loro contenuto è così intelligente e la realizzazione fino ad oggi così impeccabilmente scandita che l’ignorarli sarebbe semplicemente ingenuità. I Protocolli furono pubblicati in Russia a Tsarkoye Sielo nel 1905.
Ogni onesto e intelligente lettore troverà che nell’uno e nell’altro caso il documento è prezioso. Quando nel 1905 il professor Sergyei Nilus rivelava, con la pubblicazione dei Protocolli, il piano di conquista politica del Sionismo ribelle ed oppresso, era ben lungi dal supporre che – quindici anni dopo – la sua pubblicazione sarebbe apparsa come la voce profetica alla quale il mondo ebbe il torto di non dare a suo tempo ascolto. Oggi una parte del terribile piano è attuata. Dopo averli letti vi proponiamo qui un “riassunto” dove abbiamo estratto alcuni scritti molto significativi, contemporanei e inquietanti…
►Chi vuol regnare deve ricorrere all’astuzia e all’ipocrisia. L’onestà e la sincerità, grandi qualità umane, diventano vizi in politica. [Protocollo I]
►Sceglieremo fra il pubblico amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non avranno esperienza dell’arte di governare, e perciò saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco; pedine che saranno nelle mani dei nostri astuti ed eruditi consiglieri, specialmente educati fino dall’infanzia nell’arte di governare il mondo. [Protocollo II]
►La stampa è una grande forza nelle mani dei presenti Governi, i quali per suo mezzo controllano le menti popolari. La stampa dimostra le pretese vitali della popolazione, ne rende note le lagnanze e talvolta crea lo scontento nella plebe. La realizzazione della libertà di parola nacque nella stampa, ma i governi non seppero usufruire di questa forza ed essa cadde nelle nostre mani. Per mezzo della stampa acquistammo influenza pur rimanendo dietro le quinte. [Protocollo II]
►Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibili coll’aiuto dell’oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai, in tutta l’Europa. [Protocollo III]
►I governi li abbiamo trasformati in arene dove si combattono le guerre di partito. Fra poco ildisordine ed il fallimento appariranno ovunque. Chiacchieroni irrefrenabili trasformarono le assemblee parlamentari ed amministrative in riunioni di controversia. Giornalisti audaci, e sfacciati scrittori di opuscoli, attaccano continuamente i poteri amministrativi. L’abuso del potere preparerà definitivamente il crollo di tutte le istituzioni e tutto cadrà sotto i colpi della popolazione inferocita. [Protocollo III]
►Tutti i cosidetti “diritti del popolo” possono esistere solo in teorie le quali non sono praticamente applicabili. Qual vantaggio deriva ad un operaio del proletariato, curvato dalle sue dure fatiche ed oppresso dal destino, dal fatto che un ciarlone ottiene il diritto di parlare, od un giornalista quello di stampare qualsiasi sciocchezza? A che giova una costituzione al proletariato, se da essa non riceve altro benefizio che le briciole che gli gettiamo dalla nostra tavola quale ricompensa perché dia i suoi voti ai nostri agenti? [Protocolo III]
►Essi tollerano da parte dei loro attuali dittatori, Presidenti dei Consigli e Ministri, degli abusi per il più piccolo dei quali avrebbero ucciso cento re. Come si spiega questo stato di cose? Perché le masse sono tanto illogiche nel farsi un concetto degli avvenimenti? La ragione è che i despoti persuadono il popolo, per mezzo dei loro agenti. [Protocollo III]
►Chi o che cosa può detronizzare una potenza segreta? Ebbene tale è appunto il nostro Governo. La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l’uso che faremo di questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri generali, restano perpetuamente sconosciuti all’universo. [Protocollo IV]
►La libertà potrebbe non essere danno e sussistere nei governi e nei paesi senza pregiudicare il benessere del popolo, se fosse basata sulla religione, sul timore di Dio e sulla fratellanza umana, scevra da quei concetti di uguaglianza che sono in contraddizione diretta con le leggi della creazione che hanno ordinato la sottomissione. Retto da una fede simile, il popolo sarebbe governato dalle parrocchie e vivrebbe tranquillamente ed umilmente sotto la tutela dei suoi pastori spirituali, sottomettendosi all’ordinamento da Dio stabilito sulla terra. Ed è perciò che dobbiamo cancellare persino il concetto di Dio dalle menti dei Cristiani, rimpiazzandolo con calcoli aritmetici ebisogni materiali. Questa società diventerà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata dalla politica.La bramosia dell’oro sarà l’unica sua guida. E questa società lotterà per l’oro, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procacciarle[Protocollo IV]
►Oltre a ciò, fra le nostre doti amministrative contiamo quella di saper governare le masse e gl’individui per mezzo di fraseologie astute, di teorie confezionate furbamente, di regole di vita e di ogni altro mezzo d’inganno allettante.[Protocollo V]
►Al mondo, in fin dei conti, importerà poco se diventerà suo padrone il capo della Chiesa Cattolica, oppure un tiranno del sangue di Sionne. Ma per noi “popolo prediletto” la questione non è indifferente. [Protocollo V]
►Noi siamo troppo potenti; il mondo intero deve fare i conti con noi. I Governi non possonofare il più piccolo trattato senza il nostro intervento segreto. “Per me reges regunt” – i sovrani regnano per mezzo mio -. Leggiamo nella Legge dei Profeti, che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. [Protocollo V]
►Quando raggiungeremo una simile posizione, potremo immediatamente assorbire tutti i poteri governativi del mondo e formare un Super-governo universale; al posto dei governi ora esistenti, metteremo un colosso che si chiamerà l'”Amministrazione del Supergoverno”. Le sue mani si allungheranno come immense tenaglie e disporrà di una tale organizzazione, che otterrà certamente la completa sottomissione di tutti i paesi. [Protocollo V]
►Il principale successo in politica consiste nel grado di segretezza impiegato nel conseguirlo. Le azioni di un diplomatico non devono corrispondere alle sue parole.Per giovare al nostro piano mondiale, che si avvicina al termine desiderato, dobbiamo impressionare i governi dei Gentili mediante la cosidetta pubblica opinione, che in realtà viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo fra i poteri che è la stampa, la quale – fatte insignificanti eccezioni di cui non è il caso tener conto – è completamente nelle nostre mani. In breve: per dimostrare che tutti i governi dei Gentili sono nostri schiavi, faremo vedere il nostro potere ad uno di essi per mezzo di atti di violenza, vale a dire, con un regno di terrore (Notate lo stato attuale della Russia). [Protocollo VII]
►Le plebi proclamano a gran voce la necessità di risolvere il problema sociale, mediante l’internazionale. I dissensi fra i partiti li danno nelle nostre mani, perché, per condurreun’opposizione è essenziale aver del denaro, e questo lo controlliamo noi. [Protocollo IX]
►Abbiamo messo le nostre mani ovunque: nella giurisdizione, nelle elezioni, nell’amministrazione della stampa, nel promuovere la libertà individuale, e, cosa ancor più importante, nell’educazione, che costituisce il sostegno principale della libera esistenza. Abbiamo corbellato e corrotto la nuova generazione dei Gentili, insegnandole principii e teorie di cui conoscevamo la falsità assoluta, pur avendoli inculcati con assidua cura. Pur senza veramente alterare le leggi in vigore, ma soltanto deformandone il significato ed interpretandole in senso diverso da quello che avevano in mente coloro che le formularono, abbiamo ottenuto dei risultati estremamente utili. [Protocollo IX]
►Allora l’istituzione dell’era repubblicana diventò possibile, ed al posto del Sovrano mettemmo una caricatura del medesimo nella persona di un presidente, che scegliemmo nella ciurmaglia, fra le nostre creature e i nostri schiavi. Così minammo i Gentili, o piuttosto, le nazioni dei Gentili. In un prossimo futuro faremo del presidente un agente responsabile. Allora non avremo più scrupoli a mettere arditamente in esecuzione i nostri piani, per i quali sarà tenuto responsabile il nostro “fantoccio”. [Protocollo X]
►Il Parlamento eleggerà, proteggerà e metterà al coperto il presidente, ma noi toglieremo al Parlamento la facoltà di introdurre nuove leggi, nonché di mutare le esistenti. Questo potere lo conferiremo ad un presidente responsabile, il quale sarà una semplice marionetta nelle nostre mani. [Protocollo X]
►Può darsi che il riconoscimento del nostro autocrate avvenga prima dell’abolizione delle costituzioni. Vale a dire che il riconoscimento del nostro regno avrà inizio dal momento stesso che il popolo, scisso dai dissensi e dolorante per il fallimento dei suoi governanti (e tutto questo sarà stato preparato da noi), griderà: “Destituiteli e dateci un autocrate che governi il mondo, che ci possa unificare distruggendo tutte le cause di dissenso, cioè le frontiere, la nazionalità, le religioni, i debiti dello Stato ecc., un capo che ci possa dare la pace ed il riposo che non abbiamo sotto il governo del nostro sovrano e dei nostri rappresentanti”. Ma voi sapete benissimo, che allo scopo di ottenere che la moltitudine debba formulare a gran voce una richiesta simile, è tassativamente necessario disturbare senza posa in tutti i paesi le relazioni esistenti fra popolo e governo, promuovere ostilità, guerre, odii e persino il martirio, mediante la fame, la carestia e l’inoculazione di malattie, in tale misura che i Gentili non vedano altro modo per uscire da tanti guai, che un appello per la protezione al nostro denaro e alla nostra completa sovranità. Però se diamo alla nazione il tempo di rifiatare, sarà difficile si ripresenti per noi una circostanza ugualmente favorevole [Protocollo X]
►Che cosa ci spinse ad adottare questa linea di condotta? Questo: che noi, razza dispersa, non potevamo, come tale, conseguire il nostro scopo con mezzi diretti, ma soltanto con mezzi indiretti, subdoli e fraudolenti. Questa fu la vera causa ed origine della nostra organizzazione massonica, che questi porci di Gentili non riescono a scandagliare e di cui non sospettano neppure le mire. Noi li prendiamo come lo zimbello delle nostre numerose logge, le quali hanno l’apparenza di essere puramente massoniche, allo scopo di gettare la polvere negli occhi dei loro camerati. Per grazia di Dio il suo Popolo prediletto fu sparpagliato, ma questa dispersione, che sembrò al mondo la nostra debolezza, dimostrò di essere la nostra forza, che ci ha ora condotto al limitare della Sovranità Universale. Ci rimane da costruire ancora poco su queste fondamenta, per raggiungere la nostra mèta. [Protocollo XI]
►In prima fila metteremo la stampa ufficiale. Essa sarà sempre in guardia per difendere i nostri interessi, e perciò la sua influenza sul pubblico sarà relativamente insignificante. In seconda fila metteremo la stampa semi-ufficiale, la quale dovrà attirare i tiepidi e gli indifferenti. In terza fila metteremo quella stampa che farà finta di essere all’opposizione e che, in una delle sue pubblicazioni, figurerà come nostra avversaria. I nostri veri nemici confideranno in questa opposizione e ci mostreranno le loro carte. Tutti i nostri giornali sosterranno partiti diversi: l’aristocratico, il repubblicano, il rivoluzionario e persino l’anarchico. Ma, naturalmente, questo sarà solamente fino a quando dureranno le costituzioni. Questi giornali, come il dio indiano Vishnu, avranno centinaia di mani, ognuna delle quali tasterà il polso della variabile opinione pubblica. [Protocollo XII]
►Grazie a queste misure potremo eccitare o calmare l’opinione pubblica circa le questioni politiche quando ci occorrerà di farlo. Potremo persuaderla o confonderla stampando notizie vere o false, fatti o contraddizioni, secondo quello che servirà al nostro scopo. Le informazioni che pubblicheremo dipenderanno dal modo con cui il pubblico sarà in quel tempo propenso ad accettare quel dato genere di notizie; e staremo sempre molto attenti, scandagliando il terreno prima di camminarci sopra. [Protocollo XII]
►Quando ci stabiliremo come Signori della Terra, non ammetteremo altra religione che la nostra; cioè una religione che riconosce il Dio solo, a Cui il nostro destino è collegato dall’averci Egli eletto, e da Cui il destino del mondo è determinato. Per questa ragione dobbiamo distruggere tutte le professioni di fede. [Protocollo XIV]
►Sarà passibile della pena capitale la fondazione di qualunque nuova società segreta; scioglieremo, mandandone i membri in esilio nelle parti più remote del mondo, le società segrete tuttora esistenti, che ci sono ben conosciute e che servono ed hanno servito al nostro scopo. L’esilio sarà la sorte di quei frammassoni Gentili che per avventura sapessero più di quello che a noi convenga. E quei massoni che, per una ragione o per un’altra potremo perdonare, li terremo sempre nel continuo timore d’essere esiliati. Decreteremo una legge per condannare tutti i preesistenti membri delle società segrete all’esilio fuori di Europa perché quivi noi avremo il centro del nostro governo. [Protocollo XV]
►Le decisioni del nostro governo saranno definitive e nessuno avrà il diritto d’appellarsi. Per mettere al dovere le società dei Gentili nelle quali abbiamo profondamente inculcato i dissidi ed i dogmi della religione protestante, prenderemo provvedimenti spietati i quali dimostreranno alle nazioni che il nostro potere non può essere violato.[Protocollo XV]
►La condizione principale della sua stabilità consiste nel rafforzamento del prestigio del suo potere, e questo prestigio si ottiene soltanto per mezzo di una maestosa ed incrollabile potenza, che deve mostrarsi inviolabile, nonché circondata da un potere mistico. Ad esempio, dimostrare che sussiste per mandato divino. Questi sono i requisiti goduti finora dall’Autocrazia russa, l’unica nostra nemica pericolosa, se non teniamo conto della Santa Sede. [Protocollo XV]
►Fino a quando non avremo conseguito il potere, cercheremo di fondare e moltiplicare le logge massoniche in tutte le parti del mondo. Alletteremo a farne parte coloro che possono diventare, o sono di già, animati da amore per il pubblico bene. Queste logge saranno la fonte principale ove attingeremo le nostre informazioni; saranno pure i nostri centri di propaganda. Centralizzeremo tutte queste logge sotto una direzione unica, conosciuta a noi soli e costituita dai nostri uomini più sapienti. Queste logge avranno anche i loro rappresentanti, per mascherarne la vera direzione. Questa soltanto avrà diritto di decidere a chi spetti di parlare e di preparare l’ordine del giorno. In queste logge annoderemo tutte le classi socialiste e rivoluzionarie della società. I piani politici più segreti. ci saranno subito noti appena formulati e ne guideremo l’esecuzione. Quasi tutti gli agenti della polizia internazionale segreta faranno parte delle nostre logge. È per noi sommamente importante di assicurarci i servizi della polizia, perché essi possono mascherare le nostre imprese, inventare ragioni plausibili per spiegare il malcontento delle masse, come pure colpire coloro che rifiutano di sottomettersi a noi. E’ naturale che noi dobbiamo essere gli unici a dirigere le imprese massoniche. Noi soltanto sappiamo dirigerle. Noi conosciamo lo scopo finale di ogni azione, mentre i Gentili ignorano la massima parte di ciò che riguarda la massoneria: essi non sono neppur capaci di vedere i risultati immediati di quello che fanno. Generalmente essi considerano soltanto i vantaggi immediati; si contentano se il loro orgoglio personale è soddisfatto per l’adempiersi del loro intento; non si accorgono che l’idea originale era nostra e non loro. [Protocollo XV]
►I Gentili frequentano le Logge Massoniche per pura curiosità, o nella speranza di ricevere la loro parte delle spoglie; alcuni di essi vi entrano pure per poter discutere le loro stupide idee davanti ad un pubblico qualunque. I Gentili vanno alla ricerca delle emozioni procurate dal successo e dagli applausi; noi glie ne diamo fin che ne vogliono. Questo è il motivo per cui permettiamo ad essi di avere successi; cioè allo scopo di volgere a nostro vantaggio gli uomini che credono orgogliosamente di valer qualche cosa, e che senza accorgersene s’imbevono delle nostre idee, fiduciosi di essere infallibili e convinti di non andar soggetti alle influenze altrui.Non avete idea di quanto sia facile ridurre anche il più intelligente dei Gentili in una condizione ridicola di ingenuità agendo sulla sua presunzione, e quanto, d’altra parte, sia fucile scoraggiarlo mediante il più piccolo insuccesso, od anche semplicemente cessando di applaudirlo; oppure anche di ridurlo in uno stato di servile sottomissione, allettandolo con la promessa di qualche nuovo successo. Per quanto il nostro popolo disprezza il successo, bramando soltanto la realizzazione dei suoi piani, altrettanto i Gentili amano il successo e sono disposti a sacrificare tutti i loro piani per raggiungerlo. Questo lato del carattere dei Gentili rende facile di fare d’essi quello che ci piace. Quelli che sembrano tigri, sono invece stupidi come pecore, ed hanno la testa assolutamente vuota. [Protocollo XV]
►Invece di far studiare i classici e la storia antica, che contengono più esempi cattivi che buoni, faremo studiare i problemi del futuro. Dalla memoria degli uomini cancelleremo il ricordo dei secoli passati, che potrebbe essere sgradevole per noi, ad eccezione di quei fatti che mostrano a colori vivaci gli errori dei governi Gentili. [Protocollo XVI]
►Noi ridurremo il clero e le sue dottrine a tener così poco posto nella vita, e renderemo la loro influenza così antipatica alla popolazione, che i loro insegnamenti avranno risultati opposti a quelli che avevano una volta. Quando sarà arrivata l’ora di annientare la Corte papale, una mano ignota, additando il Vaticano, darà il segnale dell’assalto. Allorquando il popolo, nella sua ira si scaglierà sul Vaticano, noi ci atteggeremo a suoi protettori per evitare lo spargimento di sangue. Con questo atto penetreremo fino al cuore di tale Corte, e nessuno potrà più scacciarcene finché non avremo distrutto la potenza papale. Il Re di Israele diventerà il vero Papa dell’universo: il Patriarca della Chiesa Internazionale. [Protocollo XVII]
►Tutte le crisi economiche da noi combinate con tanta astuzia nei paesi dei Gentili, sono state determinate ritirando il denaro dalla circolazione. Lo Stato si è trovato nella necessità per i suoi prestiti di fare appello alle grandi fortune che sono congestionate pel fatto che la moneta è stata ritirata dal governo. Questi prestiti hanno imposto dei pesanti carichi sui governi, obbligandoli a pagare interessi, e così sono legati mani e piedi. La concentrazione della produzione nelle mani del capitalismo ha prosciugato tutta la forza produttrice del popolo insieme alle ricchezze dello Stato. [Protocollo XX]
►Sapete, io credo, che la moneta aurea è stata la distruzione di tutti gli Stati che l’hanno adottata, perché non poteva soddisfare ai bisogni della popolazione; tanto più che noi abbiamo fatto del nostro meglio, perché fosse congestionata e tolta dalla circolazione. [Protocollo XX]
►A causa della loro trascuratezza nella scienza del governo, o a causa della corruzione dei loro ministri, o della loro ignoranza in fatto di finanza, i sovrani Gentili hanno reso i loro paesi debitori delle nostre banche ad un punto tale, che non potranno mai redimere le loro ipoteche. Dovete comprendere quante fatiche e quante pene abbiamo sopportato per riuscire a produrre un simile stato di affari. [Protocollo XX]
►La vacuità del cervello puramente animale dei Gentili è dimostrata dal fatto, che quando prendevano denaro ad imprestito da noi con interessi essi non riuscirono a capire, che ogni somma così ottenuta avrebbero dovuto in ultima analisi farla uscir fuori dalle risorse del loro paese, insieme coi relativi interessi. Sarebbe stato assai più semplice di prelevare senz’altro tale danaro dal popolo, senza doverne pagare gli interessi ad altri. Questo dimostra il nostro genio ed il fatto che il nostro è il popolo eletto da Dio. Siamo riusciti a presentare ai Gentili il problema dei prestiti sotto una buona luce così favorevole, che essi hanno persino creduto di ricavarne profitto. [Protocollo XX]
►rimane il fatto che vi è un grosso debito, e che per pagarne gli interessi il governo deve ricorrere ad un nuovo prestito, il quale alla sua volta non annulla il debito dello Stato; ma anzi lo aumenta. Quando la capacità governativa di prendere in prestito è esaurita, gli interessi dei nuovi prestiti debbono essere pagati con nuove tasse; le quali non sono altro che nuovi debiti contratti per coprirne altri. [Protocollo XXI]
►Desidero di fermare la vostra attenzione in modo speciale su quanto ho detto, ed anche sul seguente fatto, che attualmente tutti i prestiti all’interno sono consolidati dai cosidetti prestiti temporanei; vale a dire, da debiti a breve scadenza, formati dal denaro depositato nelle Banche dello Stato e nelle Casse di Risparmio. Questo denaro, essendo a disposizione del Governo per un periodo di tempo considerevole, serve a pagare gli interessi dei prestiti all’estero, ed il Governo deposita nelle Banche, invece di esso, dei titoli di Stato, i quali coprono tutti i deficit nelle casseforti statali dei Gentili. Quando il nostro sovrano sarà sul suo trono mondiale, tutte queste scaltre operazioni finanziarie svaniranno. Distruggeremo il mercato dei valori pubblici, perché non permetteremo che il nostro prestigio sia scosso dal rialzo e ribasso dei nostri titoli, il cui valore sarà stabilito per legge alla pari, senza possibilità alcuna di qualsiasi variazione di prezzo. Il rialzo origina il ribasso, ed è per mezzo dei rialzi che abbiamo cominciato a discreditare i titoli pubblici dei Gentili. Alle Borse sostituiremo enormi organizzazioni governative, che avranno il dovere di tassare le imprese commerciali in quel modo che il governo crederà opportuno. Queste istituzioni saranno in grado di gettare sul mercato milioni e milioni di azioni commerciali, o di comperarle in un sol giorno. Quindi tutte le imprese commerciali dipenderanno da noi, e vi potete immaginare quale forza sarà la nostra. [Protocollo XXI]
►Il Re di Israele non deve essere sotto l’influenza delle sue passioni e specialmente di quelle dei sensi. Egli non deve permettere agli istinti animali di avere il sopravvento sullo spirito. La sensualità, più di qualunque altra passione, distrugge sicuramente tutte le forze mentali e di preveggenza; essa distrae il pensiero degli uomini verso il lato peggiore della natura umana. Il Sostegno dell’Universo nella persona del Regnante Mondiale, germogliato dal Seme Santo di Davide, deve rinunciare a tutte le passioni personali per il bene del suo popolo.Il nostro Sovrano deve essere irreprensibile. Firmato dai rappresentanti di Sion del 33° grado [Protocollo XXIV]. ADESSO GUARDATE QUESTO VIDEO: