lunedì 28 gennaio 2019

Avana e Teheran preservano l’equilibrio mondiale

Dal punto di vista della posizione geografica, ci sono somiglianze tra i due Paesi. L’Iran è un crocevia tra Mar Caspio e Golfo Persico, ma anche tra Europa e Oriente. Ciò che è notevole è che i due Paesi, capaci di rivoluzioni che scossero l’occidente dominante e sicuro di sé, sono rimasti profondamente fedeli alla più alta tradizione filosofica greca di cercare l’applicazione politica dei valori di giustizia e verità (l’islam sunnita non è interessato a tale prospettiva, diversamente dallo sciismo). Non sono Paesi avventuristi nei loro culmini rivoluzionari, ma restauratori del senso.
1. Cuba, chiave per le Americhe
Cuba è definita la “chiave del Golfo (del Messico)”; l’isola è sempre stata una questione strategica; per l’impero spagnolo, era il bastione militare da cui iniziarono le spedizioni di scoperta, conquista e colonizzazione. Le fortezze dell’Avana (El Morro, La Punta, Cabaña) e Santiago de Cuba erano la guardia. Queste due città erano anche l’obiettivo dei pirati francesi e dei corsari inglesi. Fu dall’Avana che le pubblicazioni sovversive furono esportate in tutte le principali città di lingua spagnola. L’Avana conobbe l’invasione inglese, rapidamente respinta dalla popolazione, nel 1762… Poi la Spagna perse Cuba, con gli Stati Uniti che sbarcarono nel 1898 e non riuscì mai a riacquistare un piede militare in America. Tuttavia, Madrid è rimasta la capitale spirituale di tutta l’America Latina, e questa le testimonia regolarmente la sua fedeltà. Così, il più profondo pensatore di tutta l’America Latina, José Marti, diede la vita per l’indipendenza di Cuba in relazione alla Spagna, ma in totale continuità con il più alto pensiero spagnolo. Poi venne dall’America Latina, osando e salvando con gesta: il Messico non ruppe mai i legami col generale Franco, mentre tutto l’occidente “democratico” gli voltò le spalle, né con il governo cubano quando si sollevò contro l’imperialismo USA dal 1962; Il generale Juan Domingo Perón, espulso dall’Argentina, trovò rifugio a Madrid. Nel campo opposto, gli esuli repubblicani spagnoli crearono grandi case editrici, in particolare Losada, enorme motore della cultura popolare, da Buenos Aires. La filosofa andalusa María Zambrano formò l’élite intellettuale cubana cattolica, dal 1938, quando dovette andare in esilio, e questa élite rimase fedele all’antimperialismo. È quindi una profondità di visione che che da forza al collegamento Spagna – America ispanica, e Cuba ne è il fulcro
2. Iran, bastione di resistenza all’imperialismo USA
Forti legami unirono Iran e Francia per secoli e nonostante i capricci della politica. Montesquieu aveva scelto un punto di vista persiano per criticare i costumi francesi. È vero, non aveva una conoscenza molto precisa dell’Iran; ma aveva bisogno di questo riferimento per costruire una narrazione coerente, come di un polo orientale che concentrasse tutti i valori che rimpiangeva perduti nel suo Paese, sopraffatto dal dispotismo. Era il 1721. Montesquieu si nascondeva dietro la Persia per esprimere il suo pensiero critico, consapevole dei limiti dell’orizzonte franco-francese. Fu in Francia che l’Imam Khomeini si rifugiò e che nel 1978 elaborò il suo programma anticapitalista e antimperialista. D’altra parte, è in Iran che la riflessione più critica, perseguitata dalla censura in Francia, è riconosciuta al suo vero valore; l’imperialismo occidentale ha una punta di lancia con la colonia sionista. Quindi l’Iran, direttamente e costantemente minacciato dall’entità sionista, affronta il mondo per denunciarne le menzogne, base della propaganda essenziale per giustificare i suoi sanguinosi complotti contro i palestinesi. Ciò è particolarmente vero per il lavoro di Robert Faurisson, che fu ospite regolare a Teheran dal 2006, perché è l’eroico francese che ha considerevolmente indebolito la presa israeliana sulla coscienza occidentale, tornando alla madre di tutti le usurpazioni del giudaismo. L’Iran continua a svolgere un ruolo unificante organizzando regolarmente incontri internazionali di pensatori da tutto il mondo anti-sionisti e anticolonialisti. Al giorno d’oggi, parte del cinema iraniano è scritta a Parigi; i festival cinematografici iraniani proliferano grazie all’ostinazione di Alain Brunet, un iraniano particolarmente colto. Una splendida recensione in francese fu pubblicata per vent’anni a Teheran; Il redattore capo Amélie Razavifar è francese: è il riferimento di tutte le aree della civiltà iraniana. L’Iran rimane il faro della cultura e la ricerca intransigente delle verità umane, in un dialogo permanente con la Francia.
3. I collegamenti tra Cuba e Iran
Cuba ed Iran hanno eccellenti relazioni diplomatiche; la loro cooperazione è vecchia: nelle telecomunicazioni, ma non solo; un laboratorio genetico è stato costruito in Iran con i tecnici cubani; nel 2008, una linea di credito di 200 milioni di euro fu offerta dall’Iran a Cuba; entrambi i Paesi rafforzano le relazioni commerciali; questo è essenziale per tutti, soprattutto perché i due Paesi condividono il record di sanzioni economiche ingiustificate volute dagli Stati Uniti con feroce costanza, dal 1962 per Cuba, dal 1984 per l’Iran. In entrambi i casi, spetta agli Stati Uniti dimostrare la propria capacità di intimidazione, specialmente su altri Paesi, creditori o debitori. Gli embarghi sono azioni di guerra illegali, che mirano principalmente a far morire di fame le popolazioni. Queste azioni sono contrarie agli interessi economici degli stessi Stati Uniti e dei loro alleati, inclusa la Francia. Il tentativo del presidente Obama di ripristinare normali relazioni sia con Iran che con Cuba è stato invalidato non appena il presidente Trump ha preso le redini. Questo non è coerente col nazionalismo esibito dal presidente, che può solo desiderare lo sviluppo commerciale degli Stati Uniti. C’è solo una spiegazione di ciò: il peso della lobby filo-israeliana. Non nasconde il desiderio di indebolire l’Iran con qualsiasi mezzo. Per Cuba, si può solo capire l’inarrestabile affiliazione sionista dei repubblicani della Florida: i primi capi dell’emigrazione cubana anticomunista furono temporaneamente i rifugiati askenaziti a Cuba, senza tifare o essergli leali (specialmente Otto Reich, organizzatore della controrivoluzione in Nicaragua, Ileana Ros-Lehtinen ecc.). Cuba non ha mai perseguitato gli ebrei e ha normali accordi commerciali con Israele, ma è la logica della vendetta biblica che è all’opera, perché Cuba sostiene la resistenza palestinese dalla rivoluzione del 1959, e finora, impeccabilmente.
4. Francia e Russia
Né Cuba né l’Iran possono finora spostare la Francia nel campo della resistenza dalla lobby pro-israeliana. Tuttavia, insieme alla Germania, il ministro degli Esteri Le Drian compie sforzi in questi giorni per svuotare le sanzioni statunitensi sulla capacità di soffocare l’Iran. In Europa, la Francia è la forza trainante per chiedere la revoca dell’embargo contro Cuba. Il peso del ricatto nordamericano è tuttavia considerevole: ogni accenno all’indipendenza dei nostri successivi governi dà luogo a minacce effettive di ritorsione; perché secondo le leggi statunitensi, qualsiasi Paese che abbia contratti con i Paesi sanzionati dagli Stati Uniti è un Paese che viola la loro legge e le sue società sono soggette a cause legali non appena hanno un minimo interesse con aziende statunitensi. Molte ditte francesi sono state oggetto di cause legali e multe pesanti. Non potendo vincere la guerra, Iran e Cuba hanno comunque l’immenso merito di offrire uno specchio intransigente all’Europa. L’Iran di Iman Khomeini fu in grado di costruire un sistema di protezione sociale basato su principi religiosi, anche se l’occidente vuole vietare il concetto stesso di religione di Stato. Cuba ha dimostrato che il sistema comunista rimane un quadro coerente mantenendo un corso che combini la giustizia sociale e sovranità nazionale; mentre l’URSS collassava, e il mondo sovietico era spiazzato. D’ora in poi, i due Paesi svilupparono i legami con la Russia, il grande Paese europeo che non ha mai creato colonie e che, con la sua legislazione sociale protettiva degli strati produttivi, delle classi lavoratrici, come si diceva una volta, costrinse l’Europa occidentale a sua volta a fare passi in questa direzione per tutto il periodo sovietico.
5. Iran e mondo arabo
L’indispensabile ruolo di contrappeso dell’Iran nel mondo musulmano può essere misurato: nel 2014 si riteneva che l’Iran sconvolgesse le alleanze regionali e cambiasse la geostrategia; cinque anni dopo, fu l’Iran a vincere simbolicamente la guerra in Siria: fornendo un sostegno effettivo al governo legalmente eletto, dal 2011, con oltre 5000 consiglieri militari (secondo stime ostili); la cooperazione con la Siria fu rafforzata con l’annuncio di nuove sanzioni contro l’Iran nel 2016. Dalla costanza dell’Iran, un vero fronte di resistenza alle azioni israeliane in Medio Oriente è ora più attivo che mai; è notevole il fatto che il governo iraniano sia riuscito a superare le differenze ideologiche, la Siria è un Paese secolare e l’Iran al contrario islamico. È attraverso questa coerenza trovata da quando Trump violava l’accordo nucleare, che l’Iran ottiene il rispetto delle popolazioni arabe, sia in Yemen che in Iraq. Di fronte alla minaccia nordamericana di ritirarsi dal trattato sui missili nucleari a raggio intermedio (INF), la Russia vuole rafforzarlo coll’adesione di India ed Iran: tante risposte al guerrafondai trumpiani sono nella logica della deterrenza nucleare. E ci si può solo meravigliare del fatto che la leadership del Qatar ora stia mettendo tutto il suo peso a Gaza finanziando Hamas; Il Qatar ora è al fianco dell’Iran consolidando influenza contro l’Arabia Saudita, e quindi necessariamente a sostegno della resistenza palestinese, mentre il principe MbS è pronto ad aiutare gli Stati Uniti ad espellere i palestinesi dalla loro terra ancestrale. Così, rispondendo alle domande di RT France, Walid Sharara , ricercatore di relazioni internazionali presso l’Advisory Centre for Studies and Research di Hezbollah, ritiene che “Hamas stia sfruttando questa relazione col Qatar per ottenere finanziamenti senza rinunciare alla resistenza”. Secondo lui, le capacità militari di Hamas “non hanno smesso di svilupparsi” e se Hamas è legato al Qatar, “è anche vicino all’Iran”, incubo d’Israele… dai tempi della regina Ester. Il piano di Jared Kushner, zelante servitore d’Israele che non riesce a vedere che questo Paese conduce gli Stati Uniti alla sconfitta e perdita d’influenza in Medio Oriente, è ora bloccato dall’alleanza Iran-Hamas-Qatar. La gigantesca pulizia etnica prevista non avrà luogo, gli abitanti di Gaza saranno in grado di resistere, il Qatar finanzia già diverse infrastrutture. Nel 2014, mentre l’accordo nucleare del presidente Obama sembrava rappresentare una nuova area, David Rigoullet sperava in ciò che ora sembra sfuggire: “oggettivamente parlando, l’Iran è quindi un potenziale alleato degli Stati Uniti, anche se suona ancora inaudito”. Quando il servilismo catastrofico di Jared Kushner sarà pienamente assurdo, l’Iran apparirà come l’indispensabile mediatore tra i corrotti fanatici arabi e i corruttori fanatici ebrei, e potrebbe imporre col negoziato lo Stato unico che garantisca gli stessi diritti a tutti i suoi abitanti. L’Iran ha gestito per secoli la presenza di minoranze ebraiche e di altre sul suo territorio. Il tribunale delle Nazioni Unite ha già costretto gli Stati Uniti a fare un passo indietro nel loro programma di sanzioni .. Il presidente Trump, sottoposto a un mostruoso ricatto della minoranza ebraica impiantata ai vertici del potere degli Stati Uniti, è anche un pragmatico protagonista delle barzellette più sconcertanti nel suo entourage…
6. Venezuela
Per Cuba, che si dice sia pronta a riaprire la base russa a Lourdes, è un’isola che svolge lo stesso ruolo di freno contro gli incendiari irresponsabili. Per ora, si tratta principalmente di installare il sistema di geolocalizzazione russo GLONASS. Trump vorrebbe riportare il Venezuela, principale Paese ribelle nel bacino dei Caraibi a semplice cortile dagli Stati Uniti, con lo status di colonia, mero deposito di materie prime senza autonomia politica. È Cuba che l’impedirà con la sua esperienza nella lotta antimperialista e le sue capacità diplomatiche. Il 23 gennaio 2019, l’esercito venezuelano sventava il colpo di Stato armeggiato dagli Stati Uniti contro il Presidente eletto Nicolás Maduro. Cuba, Bolivia, Russia, Iran e Messico l’appoggiano apertamente quale rappresentante legale del suo popolo e il Venezuela non ha mai esitato a sostenere la resistenza palestinese. Nel 2002, il popolo impedì il rovesciamento del Presidente Chávez. Questa volta, il Presidente Maduro, circondato dai consiglieri militari cubani, ha preso l’iniziativa, arrestando 27 capi di spicco del colpo di Stato. L’opposizione invoca un “vuoto della presidenza”… dopo un attentato fallito con droni al presidente eletto, perché si rifiutava di partecipare alle elezioni presidenziali del maggio 2018. Il ridicolo sostiene il grottesco guidando l’ambasciata nordamericana a Caracas. Si trattava per i putchisti d’approfittare del peso simbolico del 23 gennaio, perché fu quel giorno, nel 1958, che il dittatore Pérez Jiménez venne rovesciato. Ma ciò che colpisce oggi è la mancanza di volontà marziale nel nuovo presidente auto-nominato, un semplice fantoccio senza carattere. Secondo i giornalisti di Telesur, è la BBC la principale artefice della diffusione di immagini false per far credere a una mobilitazione popolare a suo favore.
7. L’ago della bilancia
Cuba è l’ago della bilancia, come diceva José Martí, tra nord America e l’America ispano-indiana; L’Iran ha un ruolo paragonabile tra mondo arabo ed Europa: impedisce al mondo di cadere nella guerra globale che la smania predatoria dell’occidente pretende. Gli Stati Uniti sono condannati in quanto una nazione straniera, “lo Stato ebraico”, pretende di deciderne la politica internazionale, poiché i parassiti distruggono l’organismo che li mantiene artificialmente in vita. Un altro Paese in America ancora più profondamente sottomesso all’entità sionista a livello politico, militare e finanziario (ma non a livello spirituale); è l’Argentina, regolarmente portata sull’orlo della rovina dagli agenti della lobby israeliana negli Stati Uniti, in particolare, da vent’anni, Paul Singer, ideatore dei successivi fallimenti a Buenos Aires. Negli anni ’20, New York e Buenos Aires erano due città rivali di pari livello. Gli Stati Uniti ora hanno solo condiscendenza verso l’Argentina; ma il ritorno della realtà già apre gli occhi, attraverso certe battaglie giudiziarie. Noi francesi abbiamo un debito enorme con Cuba e Iran, i due Paesi che si oppongono all’impero e danno l’esempio della lotta per la sovranità e la giustizia sociale. I gilet gialli costruiscono la loro rete di solidarietà internazionale. Hanno espresso contrarietà alla vendita di armi francesi all’Arabia Saudita, in occasione del trattato di cooperazione militare franco-tedesco firmato il 22 gennaio 2019 ad Aquisgrana. Sviluppano un progetto che costituisca le basi per la rinazionalizzazione e la socializzazione di beni e scambi. Senza dubbio hanno in agenda la disobbedienza alle sanzioni statunitensi contro qualsiasi Paese. D’ora in poi, i gilet gialli eludono gli ostacoli con abilità. Fanno anche contrabbando d’idee, perché il governo che reprime i gilet gialli reprime anche il pensiero costruttivo ed imprigiona le teste pensanti. Robert Faurisson avrebbe compiuto 90 anni il 25 gennaio 2019: fu condannato a un anno di prigione, ma le autorità francesi non ebbero il tempo di applicare la sentenza contro di lui. Alain Soral ne prende il posto, ora altamente simbolico, d’obiettivo principale della lobby israeliana che ha potere sull’attuale governo francese. I popoli di Iran e Cuba ci ispirano, con la loro resistenza, col senso delle loro responsabilità internazionali, con la generosità e la portata dei loro progetti sociali.
Traduzione di Alessandro Lattanzio

Privacy, più di 100mila ricorsi di cittadini per violazioni nella Ue

Privacy, quasi 100mila ricorsi di cittadini per violazioni nella Ue

La cifra record è stata registrata dalla commissione europea dall'entrata in vigore il 25 maggio 2016 delle nuove norme Ue (Gdpr) a tutela dei dati personali

BRUXELLES - Sono più di 100 mila i ricorsi presentati da cittadini europei per violazione della privacy dall'entrata in vigore il 25 maggio 2016 delle nuove norme Ue (Gdpr) a tutela dei dati personali. E' la cifra record resa nota dalla Commissione Ue sulla base dei dati forniti dall'insieme dei Garanti dei 28 che ricevono e trattano i reclami.


"Stiamo già cominciando a vedere gli effetti positivi delle nuove regole", hanno dichiarato in una nota congiunta i commissari Frans TimmermansAndrus Ansip e Vera Jourova, "i cittadini sono diventati più consapevoli dell'importanza della protezione dei dati e dei loro diritti, che stanno ora esercitando", al punto che le autorità della privacy nazionali "hanno ricevuto finora oltre 95 mila ricorsi da parte dei cittadini". I ricorsi riguardano soprattutto attività di telemarketing, mail promozionali e videosorveglianza. Finora sono state comminate tre multe, tra cui quella da 50 milioni di euro a Google in Francia per il consenso sulle pubblicità Ads.



PRIVACY, NUOVO REGOLAMENTO UE 2016/679

Privacy, nuove regole in arrivo: cosa cambia per i consumatori


Dal 24 maggio 2016 è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo sulla privacy Ue 2016/679 che ha apportato delle sostanziali modifiche alle leggi sulla privacy dei dati personali. 

A cambiare sono state le leggi che chiunque maneggi dati personali dovrà rispettare per poter continuare a farlo. Come le società di telefonia, le pubbliche amministrazioni e qualsiasi azienda con cui sottoscriviamo un contratto in cui inseriamo i nostri dati personali, comprese quelle attive solo in Rete come i social network. Ma la norma interessa anche e soprattutto noi consumatori, visto che con questo nuovo regolamento UE, tutti i soggetti cui abbiamo comunicato il nostro nome, indirizzo o numero di telefono saranno chiamati a migliorare il modo in cui trattano e conservano i nostri dati personali. Il regolamento introduce, infatti, regole più chiare in materia di informativa e consenso, definisce i limiti al trattamento automatizzato dei dati personali, e stabilisce anche criteri (e sanzioni) rigorosi nei casi di violazione dei dati personali (data breach). Vediamo nello specifico che cosa è cambiato.

Dati a scadenza. Una novità a beneficio dei consumatori è il principio di "retentio". Cosa significa? Quando firmiamo un contratto, i dati che forniamo alle imprese non sono di loro proprietà per sempre. Il regolamento introduce infatti il concetto di scadenza dei dati. "In ogni informativa sulla privacy dovrà essere specificato il tempo entro il quale il dato sensibile andrà trattato, scaduto il quale il trattamento diventerà illegittimo", spiega l'avvocato Carlo Pikler di Rokler Management & Consulting.

Addio al consenso senza specifiche. Con la nuova normativa le aziende dovranno chiedere il consenso non solo all'uso dei nostri dati, ma dovranno specificare anche l'utilizzo che ne faranno, distinguendo, per esempio, se il fine è quello di marketing, di profilazione, di geolocalizzazione, o altro. Ogni tipo di "attività di trattamento" implicherà perciò un consenso specifico che il consumatore sarà chiamato a firmare, mettendo così fine alle informative "cumulative" in cui un'unica firma autorizzava più utilizzi. "In questo modo - precisa il legale - gli utenti non potranno più trovarsi inscritti a cose che non vogliono o a cui non hanno dato lo specifico consenso. È esclusa inoltre ogni forma di consenso tacito a favore delle sole forme esplicite".

Il diritto di conoscere i propri dati. È capitato quasi a tutti: continuiamo a ricevere email o messaggi da servizi che non ricordiamo di aver richiesto e temiamo di avergli fornito anche dati sensibili come il nostro numero di telefono. Finora una situazione come questa poteva essere quasi irrisolvibile. Oggi invece con il nuovo regolamento che sancisce il diritto di accesso, tutti i consumatori potranno rivolgersi alle società chiedendo che gli vengano forniti i dettagli sui dati che hanno comunicato loro, chiedendo anche di chiarire come vengono trattati e come sono stati ottenuti. Le aziende, dal canto loro, saranno soggette all'obbligo di risposta. Ma come farlo concretamente? Secondo Pikler, il modo migliore è "quello di rivolgersi al soggetto inviandogli una comunicazione di cui resta traccia come una raccomandata o una email con posta certificata. Nei casi estremi ci si può anche rivolgere alla Guardia di finanza dove è stato istituito un nucleo ad hoc sui temi privacy".

... e di cancellarli o limitarne il trattamento. Oltre a conoscere i dati forniti, i consumatori potranno anche chiederne la cancellazione o limitarne il trattamento. "Si tratta di un nuovo diritto - aggiunge l'avvocato - offerto ai cittadini e può essere esercitato non solo in caso di violazione dei presupposti di liceità del trattamento, ma anche se il consumatore chiede la rettifica dei dati o si oppone al loro trattamento".

Linguaggio semplice e chiaro. Una delle novità più applaudite del nuovo Regolamento è il fatto che dal 25 maggio le aziende che vogliono detenere e usare i nostri dati dovranno chiedercelo con un linguaggio chiaro e comprensibile, senza vocaboli tecnici o giuridici. Il senso è quello di consentire a tutti di capire l'informativa. Per questo motivo saranno bandite anche le clausole tecniche e quelle scritte in caratteri troppo piccoli. "In pratica le aziende e gli enti pubblici dovranno dimostrare di aver ricevuto un'autorizzazione al trattamento dei dati, in maniera inequivocabile e comprensibile per l'interessato", precisa Pikler.

Più ampio diritto all'oblio. La legge estende anche il campo del cosiddetto diritto all'oblio: la norma che sancisce la possibilità di essere cancellati dalle notizie e anche dai motori di ricerca qualora il motivo che ha reso legittima la pubblicazione di quel dato non sia più di pubblica utilità (come, per esempio, nel caso di una persona che è stata assolta da un'accusa di cui i giornali e le testate online avevano dato notizia). Con il nuovo regolamento questo diritto amplia il proprio significato e si estende anche ai casi in cui un consumatore chiede la cancellazione dei suoi dati personali e quindi la revoca del trattamento concesso per avere un determinato servizio.

Principio di accountability. "Con il nuovo Regolamento viene finalmente definito un principio già riconosciuto dal Garante: quello che prevede che sia responsabilità del possessore dei dati sensibili conservarli in maniera corretta", rivela l'avvocato. Il principio di accountability sancisce perciò che sarà onere dell'azienda o dell'ente che ha i nostri dati dimostrare un "atteggiamento proattivo nella salvaguardia del dato personale dell'utente". Si tratta di una norma che riguarda soprattutto i casi di violazioni (data breach) e che chiama quindi in causa la responsabilità di chi li detiene, e non di chi li ha forniti.

Sanzioni. Una delle più grandi novità del regolamento è quella che riguarda i casi di data breach: le violazioni dei dati, per esempio in caso di attacchi informatici o furti. La norma introduce infatti il diritto per tutti i cittadini, siano essi aziende o persone fisiche, di conoscere la violazione dei dati che le aziende saranno obbligate a comunicare al Garante. Per i trasgressori le sanzioni, applicabili dal 25 maggio 2018, arriveranno fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato.

Più tutele per i minori. Maggiori tutele anche per i minori. "In particolare, per i minori di 16 anni sarà necessaria anche l'autorizzazione del genitore o di chi ne abbia la potestà", conclude Pikler. Una regola, quest'ultima, che varrà anche per i servizi su Internet e per i social media.

Acquisto sim telefonica: i negozi non danno informazioni

NON SOLO. QUANDO SOTTOSCRIVIAMO IL CONTRATTO PER L'ACQUISTO DI UNA SIM SIAMO CERTI DELLA SICUREZZA DELLA PRIVACY DEI NOSTRI DATI PERSONALI? IN CHE MANI FINISCONO? UN OTTIMO SUGGERIMENTO PER UN'EVENTUALE INCHIESTA DI ADICONSUM. MOLTI UTENTI, TRA LE ALTRE COSE, LAMENTANO DI NON AVER AVUTO ACCESSO AD INTERNET APPENA DOPO L'ACQUISTO DELLA SIM. UN LAVORO DI INVESTIGAZIONE DA INSIDER CHE PUO' SFOCIARE IN UNA DENUNCIA ALLA GUARDIA DI FINANZA DEL GESTORE INCRIMINATO E DEL PUNTO VENDITA....   
La nostra inchiesta
Abbiamo simulato il comportamento di un comune utente che vuole acquistare una sim telefonica nuova e che vuole cambiare operatore mantenendo lo stesso numero. Siamo entrati nei punti vendita esclusivi dei vari operatori (Centri Tim, Vodafone One...) e abbiamo verificato la correttezza dell’attivazione della sim, della procedura di portabilità del numero e abbiamo rilevato eventuali problemi nella restituzione del credito. Abbiamo acquistato in tutto 16 sim in 9 città diverse: 4 sim per ciascun operatore proprietario di rete (Tim, Vodafone, Wind e Tre). Abbiamo poi provato a passare ad altro operatore. In tutto abbiamo coinvolto anche 7 operatori virtuali.

Qualche consiglio
Prima di firmare chiedete al negoziante le condizioni di utilizzo della sim. Se non è in grado di mostrarvele, pretendete di ricevere la sim nella sua confezione originale: proprio all’interno della confezione, infatti, è contenuto un estratto di tali condizioni. Quando si attiva una nuova sim si stipula di fatto un contratto con l’operatore telefonico. Pertanto, non uscite mai dal negozio senza una copia del contratto di attivazione che avete firmato; e controllate che sia controfirmato dal negoziante. Fatevi sempre dare anche un pezzo di carta che attesti quali opzioni, offerte e piani tariffari sono stati attivati sulla vostra nuova sim.

Gli operatori del test:
  1. A-Mobile
  2. Coop Voce
  3. Erg Mobile
  4. Mtv Mobile
  5. Nòverca
  6. Poste Mobile
  7. Tim
  8. Tre
  9. Uno Mobile
  10. Vodafone

Padre Pio: l’apostasia della Chiesa porterà l’apocalisse


Sia Santa Ildegarda che Padre Pio si scagliarono a più riprese sul crollo dei valori cristiani, la apostasia della Chiesa Cattolica è sintomo della fine dei tempi?


Santa Ildegarda come Padre Pio dopo di lei si scagliarono ferocemente contro il crollo morale dei pastori della Chiesa. Le loro parole sono profetiche per i tempi in cui viviamo. Leggiamo le parole della Santa di inizio anno mille:

“Dopo la nascita dell’Anticristo gli eretici predicheranno le loro false dottrine indisturbati, col risultato che i cristiani avranno dubbi sulla loro santa Fede cattolica… (..) Verso la fine del mondo l’umanità sarà purificata per mezzo delle sofferenze. Ciò sarà vero soprattutto per il clero, che sarà derubato di tutte le sue proprietà“. E non viene alla mente la Rivoluzione Francese con le sue depredazioni, e il Risorgimento in Italia con la Massoneria e la confisca dei beni della Chiesa? E non è questo il tempo delle false dottrine predicate in modo indisturbato?

Anche quando scrive al papa Anastasio IV, denuncia apertamente:

«O uomo accecato dalla tua stessa scienza, ti sei stancato di por freno alla iattanza dell’orgoglio degli uomini affidati alle tue cure, perché non vieni tu in soccorso ai naufraghi che non possono cavarsela senza il tuo aiuto? Perché non svelli alla radice il male che soffoca le piante buone?… Tu trascuri la giustizia, questa figlia del Re celeste che a te era stata affidata. Tu permetti che venga gettata a terra e calpestata… Il mondo è caduto nella mollezza, presto sarà nella tristezza, poi nel terrore… O uomo, poiché, come sembra, sei stato costituito pastore, alzati e corri più in fretta verso la giustizia, per non essere accusato davanti al Medico supremo di non aver purificato il tuo ovile dalla sua sporcizia!… Uomo, mantieniti sulla retta via e sarai salvo. Che Dio ti riconduca sul sentiero della benedizione riservata ai suoi eletti, perché tu viva in eterno!».
Le prove non sono finite, la mia Sposa sarà spogliata, la liturgia impoverita, un magistero maschile deprederà la mia Diletta, perciò altre mie dilette verranno in suo soccorso. La perversione sarà grande che Sodoma e Gomorra non sono nulla al confronto, il peccato di Eva tornerà a pervertire l’uomo, dimenticheranno il nuovo Adamo e lo tratteranno da pervertito….”

Secondo alcuni studiosi del linguaggio e del pensiero della Santa, quel “magistero maschile” sta proprio in una previsione della perversione omosessuale e pedofila che sarebbe entrata nel magistero della chiesa.

Non dimentichiamo, infine, la profezia di san Gregorio Magno: “LA DOTTRINA – vera – DELLA CHIESA, SARA’ MESSA A TACERE”, vedi qui:

“La Chiesa sarà come Giobbe sofferente, esposto alle perfide insinuazioni di sua moglie e alle critiche amare dei suoi amici; egli, davanti al quale gli anziani si alzavano e i principi tacevano!
La Chiesa – dice più volte il grande Papa – verso la fine del suo pellegrinaggio, sarà privata del suo potere temporale; si cercherà di toglierle ogni punto d’appoggio sulla terra. Ma dice di più e dichiara che essa sarà spogliata dello sfarzo stesso che deriva dai doni soprannaturali.
Il potere dei miracoli – dice – sarà ritirato, la grazia delle guarigioni tolta, la profezia sarà scomparsa, il dono di una lunga astinenza sarà diminuito, gli insegnamenti della dottrina taceranno, i prodigi miracolosi cesseranno.

Padre Pio: l’intervista a Gabriele Amorth

“Satana si è introdotto nel seno della Chiesa e verrà a governare una falsa chiesa”: Padre Pio lo rivelò a don Gabriele Amorth

L’autorevole testata cattolica online americana ‘OnePeterFive’ riprende un’intervista concessa nel 2011 da padre Gabriele Amorth al giornalista spagnolo José María Zavala – a noi già noto -, da divulgare solamente dopo la morte del famoso esorcista. Padre Amorth frequentò Padre Pio da Pietrelcina per ventisei anni.

Un estratto dell’intervista:

ZAVALA – “Mi perdoni se insisto sul Terzo Segreto di Fatima: Padre Pio, allora, lo riferiva alla perdita di fede all’interno della Chiesa?”

Padre Gabriele corruga la fronte e protende il mento. Sembra molto colpito.

P. GABRIELE – “Effettivamente. Un giorno Padre Pio mi ha detto molto dolorosamente: ‘Lo sai, Gabriele? È Satana che si è introdotto nel seno della Chiesa e, in poco tempo, verrà a governare una falsa Chiesa’ “.

Z. – “Dio mio! Una specie di Anticristo! Quando lo ha profetizzato questo?”

P.G. – “Dev’esserr stato intorno al 1960, poiché ero già un prete allora”.

Z. – “È stato per questo che Giovanni XXIII aveva un tale panico nel rendere pubblico il Terzo Segreto di Fatima, perché i fedeli non pensassero che fosse un antipapa o qualcosa del genere …?”

Padre Amorth sorride.

Z. – “Padre Pio le ha detto altro su catastrofi future: terremoti, inondazioni, guerre, epidemie, fame …? Ha fatto allusione alle stesse piaghe profetizzate nelle Sacre Scritture? ”

P.G. – “Nessuna cosa del genere gli importava, per quanto terrificanti si dimostrassero, tranne la grande apostasia all’interno della Chiesa. Questa è stata la questione che lo ha veramente tormentato e per cui ha pregato e ha offerto gran parte della sua sofferenza, crocifisso per amore”.

Z. – “Il Terzo Segreto di Fatima ?”

P.G. – “Esattamente.”

Z. – “C’è un modo per evitare qualcosa di così terribile, padre Gabriele?”

P.G. – “C’è la speranza, ma è inutile se non è accompagnata da opere. Cominciamo consacrando la Russia al Cuore Immacolato di Maria, recitiamo il Santo Rosario, preghiamo e facciamo tutti penitenza …”

Esclusiva Nibiru2012: micronova solare, l’apocalisse.


Un nuovo studio frutto di decenni di ricerche da parte di Douglas Vogt è per la prima volta tradotto in italiano in esclusiva da Nibiru2012.it. Cosa lega una repentina inversione dei poli magnetici all’era glaciale e ad una micronova solare? Uno scenario da apocalisse.


Tutto inizia il 24 dicembre del 1957, la nostra stella è nel picco del ciclo 19 che fa parte di un massimo di Gleissberg (un insieme di 8 cicli solari che si completa in 88 anni) e genera in un giorno 355 macchie solari. La superficie del Sole sembra esplodere. Le comunità scientifiche americane ed europee rimangono esterrefatte e capiscono che il nostro astro non è così docile come sembra e presto potrà creare qualcosa di molto pericoloso(Micronova). Negli anni successivi vengono create la NASA e la CIA per studiare in massima segretezza le scoperte in questo ambito, troppo sconvolgenti per l’opinione pubblica. Hanno dunque inizio le ricerche sugli effetti dei cicli di Gleissberg e sul loro impatto sul clima terrestre e sui pianeti a noi limitrofi in attesa del prossimo massimo previsto per il 2046.

Dal 1957-58 la temperatura del nostro pianeta ha cominciato a salire in risposta al ciclo 19: questo fenomeno è tutt’ora conosciuto come il global warming (surriscaldamento globale). Secondo gli studi di Douglas Vogt, l’emissione di CO2 umana ha ben poco da spartire con il riscaldamento globale: il cambiamento climatico sarebbe frutto di un grande ciclo solare di cui siamo giunti al termine.


Il grafico con l’innalzamento delle temperature dopo il ciclo 19

Gli studi decennali del ricercatore si sono incentrati sui cicli solari (della durata di 11 anni), sui cicli di Gleissberg (insieme di 8 cicli solari) e sul così detto Main Clock Cycle (composto da 136 Glesissberg per un totale di 12.068 anni). La conclusione del prossimo Main Clock Cycle (iniziato nel 10.000 Avanti Cristo durante il periodo del cataclisma del Dryas Recente, gli assidui lettori di Nibiru2012.it conoscono bene l’argomento) è prevista per il 2046.

Ciò che Vogt ha scoperto è pazzesco e sconcertante. La nostra stella ogni 12.068 si “rinnoverebbe” creando una micronova ed espellendo milioni di tonnellate di materiale nello spazio circostante con conseguente devastazione tutto quello che incontra. Questo evento è da considerarsi a tutti gli effetti un’espulsione di massa coronale massiva e ciò darebbe risposta a innumerevoli interrogativi che ancora oggi arrovellano le menti degli scienziati. Si potrebbero giustificare i miti di distruzione di moltissimi popoli antichi, i resti di immani cataclismi sui fondali marini e sui nostri vicini cosmici, le cicliche estinzioni di massa a cui il nostro pianeta è abituato e i repentini verificarsi di estreme ere glaciali.

I risultati di questi studi sono stati raggruppati in una teoria sola incredibile e molto affascinante che noi di Nibiru2012.it abbiamo cercato di condensare per renderla accessibile ai nostri lettori. I più curiosi potranno approfondire con i video che lasceremo a piè pagina e con i molti spunti offerti dall’articolo stesso.
La cause delle glaciazioni e delle inversioni polari

Il problema del riscaldamento globale divide da sempre in due gli scienziati. Da una parte si schierano coloro che affermano che il riscaldamento globale esista e sia causato dalle emissioni di CO2 generate dagli umani con conseguente riscaldamento dell’atmosfera. Dall’altro lato ci sono coloro che ritengono che sia reale il surriscaldamento globale ma che ciò rispecchi i cambiamenti legati al ciclo delle macchie solari con le relative esplosioni connesse.
Nessuno dei due schieramenti ha la minima idea del perché le emissioni solari siano periodicamente aumentate a partire dagli anni 1890.
L’enigma delle glaciazioni

Il problema con gli attuali modelli teorici riguardanti le glaciazioni è che essi possono solo spiegare una piccola parte degli avvenimenti accaduti durante questo periodo. Gli scienziati non sanno perché esse capitino ciclicamente o perché solo il periodo del Pleistocene presenti ripetute glaciazioni e recessioni delle stesse. Essi non sanno perché tutte le ere glaciali siano state precedute da un’inversione dei poli. Sappiamo che ci furono grandi estinzioni di massa a seguito delle ere glaciali e delle inversioni polari ma gli studiosi non si spiegano perché gli stermini affliggessero sia piante che animali in tutto il globo.
Il problema più difficile da dipanare, con i modelli tradizionali, è la nascita di nuove specie subito dopo le ere glaciali e le inversioni polari.
E’ ormai chiaro che il filo conduttore di questi modelli sia sbagliato ma l’inerzia e l’ego della comunità accademica e delle sue istituzioni preclude un cambiamento. Non per essere brutali nei loro confronti, ma la prossima inversione polare e micronova potranno risolvere il problema del loro ego e della loro “rigidità” accademica.


listato delle stelle conosciute che creano micro-nove ed ogni quanto.
Il problema è la teoria dell’esistenza basata sulla Materia.

La nostra scienza è incentrata su una teoria dell’esistenza basata sulla materia, la quale asserisce che la materia sia la forza dominante nell’universo. L’energia e la luce sono spiegate come cambiamenti dello stato della materia. Tutti i modelli scientifici derivano da questa filosofia di base. Se essa risultasse sbagliata, tutti i modelli sarebbero a loro volta errati.
L’unica alternativa per spiegare il modo in cui funziona l’universo è la teoria dell’esistenza basata sull’informazione. Questa filosofia ritiene che “l’informazione” sia la forza dominante dell’universo e che la materia sia il prodotto di essa. L’informazione deriverebbe da un’altra dimensione spazio temporale.
Anche Stephen Hawking, alcuni anni fa, corresse la sua precedente idea riguardo la fine dell’Universo intesa come un collasso alle dimensioni di un acino d’uva a favore di una nuova intuizione secondo la quale, dopo il collasso, l’universo si trasformerebbe in informazione.
Egli revisionò anche la sua teoria riguardo i buchi neri, la quale prevedeva che la materia entrata nel buco nero venisse distrutta. Anche in questo caso, la sua nuova idea fu che la materia venisse trasformata in informazione.
Cosa accadrà.
La sequenza di eventi che creò l’Era Glaciale

Possiamo dividere l’era glaciale e l’inversione polare in 3 periodi di tempo: il primo dura 50 anni e porta all’era glaciale e all’inversione polare. Il secondo è rappresentato dall’effettiva inversione polare, dall’accumulo di ghiaccio e da altri avvenimenti che si susseguono nell’arco degli 11 anni a partire dall’inversione. L’ultimo è caratterizzato da tutte le conseguenze.
50 anni prima

L’inversione polare è causata da un ciclo ad orologio (Main Clock Cycle) che corre attraverso il tempo. Questo ciclo attraversa l’asse-x ogni 12.068 anni. Alcuni potrebbero chiamarlo “evento di energia punto-zero”. Un ciclo completo dovrebbe essere rappresentato da due inversioni polari o da 24.136 anni.
Il campo magnetico della Terra inizierà a decadere entro 50 anni dall’inversione polare effettiva, ma questo decadimento sarà esponenziale man mano che ci si avvicinerà ai 7 anni dall’inversione. Il campo magnetico non deve necessariamente arrivare a zero prima che scatti una inversione di polarità. Durante questo evento si creerà un aumento di calore nel nucleo della Terra. Il calore aggiuntivo salirà verso la superficie e si manifesterà sotto forma di eruzioni vulcaniche e terremoti. L’aumento di questi ultimi è il risultato del fatto che le placche continentali scivoleranno più facilmente l’una contro l’altra. Il surriscaldamento renderà più “lubrificata” la crosta terrestre, su cui le placche “galleggiano”, consentendo loro di muoversi o fratturarsi con più semplicità. L’aumento dell’attività vulcanica va di pari passo con questo processo.
La rotazione della Terra inizierà a rallentare in questo periodo di tempo, con la conseguente necessità di aggiungere secondi e poi minuti ai nostri orologi. Settimane, o forse mesi prima dell’inversione, la rotazione terrestre rallenterà notevolmente, con una conseguente durata del giorno di 28 ore.
Anche il Sole sarà influenzato dal suo stesso campo magnetico in collasso. L’energia solare inizierà ad aumentare oltre 140 anni prima dell’inversione finale e inizierà a riscaldare la superficie della Terra. Le temperature della superficie del mare aumenteranno durante i cicli delle macchie solari con un aumento eccessivo man mano che ci si avvicina all’inversione. Le calotte polari e i ghiacciai inizieranno a sciogliersi, con il conseguente innalzamento dei livelli degli oceani. Prima dell’inversione polare, la maggior parte delle calotte polari e dei ghiacciai potrebbe essersi sciolta. L’aumento della temperatura della superficie del mare creerà, in tutto il mondo, violente e frequenti tempeste. L’aumento della produzione di energia solare, inoltre, porterà ad un incremento dei livelli di luce ultravioletta che colpirà la Terra. Questo fenomeno impoverirà gli strati di ozono nell’atmosfera superiore durante i massimi picchi delle macchie solari.
L’inversione polare

L’effettiva inversione polare accadrà in un giorno. Insieme a questa vi sarà una serie complessa di eventi nella stessa giornata. Andiamo a vederli nello specifico.
Cosa succederà sulla superficie e all’interno del Sole

Il collasso del campo magnetico profondo all’interno del Sole creerà un grande picco di energia che farà sì che la materia e il guscio di polvere sulla superficie si espandano molto rapidamente. Questo evento potremo chiamarlo una “Micronova”.
La regione equatoriale del Sole esploderà lungo il piano planetario, colpendo ogni pianeta, mentre il guscio di polvere si espanderà rapidamente spingendo i pianeti un po’ più lontano dal Sole. Dopo la nova i pianeti riceveranno meno energia dal Sole e perderanno parte della loro atmosfera e dei liquidi di superficie. Alla fine, il guscio di polvere / materia perderà abbastanza quantità di moto da fermarsi in qualche punto oltre Nettuno. Ciò prende il nome di “cintura di Kuiper”.
Quando il guscio di materia solare sarà espulso emetterà per la maggior parte luce ultravioletta e in minima parte calore radiante. Il Sole rimarrà così finché il guscio di materia non potrà riformarsi attorno ad esso; questo potrebbe richiedere un elevato numero di cicli di macchie solari.
La rotazione della terra

Al momento esatto dell’inversione polare, la Terra interromperà la sua rotazione e rimarrà ferma per sette/otto ore. Le foreste e gli edifici sul lato Sole bruceranno se non saranno inondate da mari o laghi vicini. Non solo il calore influirà sulle piante e sugli animali, ma il Sole produrrà una massiccia dose di raggi cosmici e gamma che raggiungerà la Terra entro 10-15 minuti dopo l’inversione. Questo impulso di particelle cosmiche potrà durare da 10 a 30 secondi con la possibilità di alterare i geni / DNA di piante e animali, compresi quelli degli esseri umani. Questo spiega come si creano nuove specie basate su quelle presenti nel passato.
Il guscio solare di polvere

Le persone sul lato Sole della Terra saranno in grado di vedere la stella che si espande e il disco solare che si ingrandisce man mano che si avvicina al nostro pianeta. Si stima che il guscio di polvere impiegherà dalle 17 alle 18 ore per colpire la Terra ma non colpirà necessariamente il lato di fronte al Sole al momento dell’inversione polare in quanto saranno passate 18 ore e un altro lato potrò essere rivolto verso di esso. Quando il guscio di polvere ci colpirà, depositerà grandi quantità di roccia e detriti su metà del nostro pianeta.

L’evaporazione degli oceani e la neve

La nova farà anche evaporare 180 metri di acqua dagli oceani di tutto il globo; molti di questi liquidi verranno persi nello spazio e portati via dal guscio di polveri che andrà allargandosi sempre più. La maggior parte, però, rimarrà nell’atmosfera sotto forma di acqua bollente che impiegherà giorni o settimane a ricadere al suolo. Questa pioggia, dapprima caldissima, inizierà pian piano a raffreddarsi fino a trasformarsi in neve che continuerà a scendere al suolo fino a quando gli ultimi residui non avranno abbandonato l’atmosfera (per una durata di circa 40/50 anni).

Se noi potessimo vedere la Terra dallo spazio subito dopo una micronova la vedremmo con una spessa coda di polvere e ghiacci. Questa scia di detriti si protrarrà per migliaia di anni fino a quando la gravità terrestre ne ricatturerà i materiali e li riporterà nell’atmosfera.
Animali congelati dall’altro capo della Terra

Appena il guscio di polvere e detriti avrà superato la Terra l’emisfero investito si toverò in una condizione di pressione estremamente bassa. La micronova avrà appena espulso la maggior parte dell’atmosfera. Il lato integro del nostro pianeta manterrà una pressione normale ma queste condizioni non perdureranno a lungo. Molto repentinamente, infatti, la parte della Terra la cui atmosfera è preservata tenterà di ristabilirne la continuità anche dal lato colpito dalla micronova. Questo processo avrà due effetti: 1) il generarsi di venti di estrema velocità e potenza che da ogni angolo del globo raggiungeranno la parte senza atmosfera; 2) un’espansione rapidissima dell’atmosfera preservata con conseguente abbassamento delle temperature a livelli estremi (fino a -120 gradi Celsius) in pochissimo tempo. Questo fenomeno è spiegato dalla legge di Boyle secondo la quale “a temperatura costante pressione e volume sono inversamente proporzionali”. Ogni forma di vita all’aperto o con scarsa protezione congelerà all’istante.
Gli Oceani

Quando la Terra fermerà la sua rotazione tutte le acque degli oceani e dei laghi continueranno la loro corsa con la stessa velocità di rotazione antecedente. Poco prima dell’inversione la Terra starà ruotando a 1200 Km/h avendo già subito diversi effetti di rallentamento ma non possiamo sapere a che velocità gli Oceani impatteranno contro i continenti né quando i mari si spingeranno nell’entroterra. Molto dipenderà anche da quanto il pianeta rimarrà immobile prima di cominciare a girare in senso opposto. Quando questo avverrà gli oceani si ritireranno scavando canyons profondi anche 3 Km.
La rotazione della Terra e il terremoto globale.

La rotazione della Terra ricomincerà in senso opposto dopo 7-8 ore; anche la crosta terrestre sarà interessata da questa inversione. Come gli oceani si riverseranno sulla terra ferma, così la crosta terrestre fluttuerà sul mantello di lava sotto di essa. Questo causerà terremoti globali (sopra l’ottavo grado) che dureranno settimane finché le placche tettoniche non si saranno stabilizzate. Alcune montagne sprofonderanno mentre ne nasceranno di nuove.
Vulcani

i Vulcani erutteranno su tutto il pianeta a causa dell’incremento di calore del nucleo e del mantello terrestri. Le polveri che verranno immesse nell’atmosfera non faranno che peggiorare lo spesso strato di detriti lasciato dalla nova. La lava e il fango di queste immense eruzioni cambieranno la superficie terrestre.

L’era glaciale.

Dopo pochi giorni dalla micronova comincerà una pioggia bollente che si raffredderà in un breve lasso di tempo. Passati circa 10 giorni comincerà a nevicare e lo farà fin quando tutte le polveri e le acque avranno abbandonato l’atmosfera. Dunque per i successivi 40-50 anni nevicherà e saremo nella morsa di una intensa era glaciale per più di 700 anni.
Cosa ne sarà della vita.

Gli effetti di una micronova sono devastanti per ogni forma di vita. Non è difficile capire perché vi è sempre una estinzione di massa quando essa avviene. Solo il genoma di 35 femmine di homo sapiens sopravvisse all’ultima era glaciale. Il nostro obiettivo è sopravvivere, dobbiamo pensare ai nostri figli e dare loro una chance di sopravvivenza.
La Luna

La superficie della Luna verrà investita dalla micronova e si riempirà di nuovi crateri. Appena dopo l’evento la Luna sarà rossa a causa del calore generato sulla sua superficie.
Marte

Questa teoria spiegherebbe anche cose è accaduto nel passato agli oceani e all’acque di Marte. Dopo centinaia di milioni di anni il pianeta è morto spinto sempre più in là dalla susseguenti micronove. Era abitato? Non possiamo saperlo .
Il giorno dopo

Non tutta la superficie terrestre ghiaccerà. Alcune aree all’equatore potrebbero non rientrare nella morsa dei ghiacci perenni.

La temperatura globale sarà più fredda rispetto all’ultima era glaciale perché saremo stati spinti più distanti dal Sole. Spesse nubi avvolgeranno la terra per 22 o più anni. Intere dighe di ghiaccio alte centinaia di metri resisteranno per secoli. Quando collasseranno creeranno nuovi fiumi e allagamenti biblici. Dopo 11-22 anni la maggior parte della neve dovrebbe essersi sciolta all’equatore permettendo che la vita animale e vegetale possa rifiorire. Gli oceani saranno 150 metri più bassi rispetto a quelli odierni. La Terra dovrà convivere con fortissimi terremoti per almeno 15 anni finché il mantello e le placche tettoniche non si saranno stabilizzate.
Per approfondire: i video del ricercatore (in inglese sottotitolato) trattano l’argomento con moltissimi particolari che in questo articolo abbiamo, per forza di cose, dovuto tralasciare.


I poli magnetici terrestri si spostano: la visione di Sarkar


Prabhat Rainjan Sarkar è un filosofo indiano meglio conosciuto come Shrii Shrii Anandamurti, negli anni 80 quando si cominciò a registrare lo spostamento magnetico del polo nord dette la sua visione di questo cambiamento epocale.


Il nostro portale non affronta spesso temi “spirituali” o di “illuminazione” tipici della natura indiana e della filosofia indù. Nei primi anni 80 si parlava già di un processo appena iniziato che avrebbe portato ad un grande cambiamento: lo spostamento dei poli magnetici terrestri

Di P.r. Sarkar:

Il soggetto del discorso di oggi è, “I Poli spostano le proprie rispettive posizioni”. I Principi Umani Cardinali sono quasi immutabili. Dico quasi immutabili perché essi mantengono sempre una relazione tattile con l’ordine cosmologico e così i principi umani cardinali, o punti cardinali dell’esistenza umana, non subiscono alcun cambiamento o trasformazione fisica.

Ma non è il caso del corpi fisici. Tali cambiamenti possono avvenire nel regno fisico, nell’arena delle emanazioni fisiche, e nel passato successero molte volte, sia nella storia di questo pianeta Terra sia nella storia di molti altri pianeti, stelle, satelliti, nebulose ecc. Nella sfera fisica il cambiamento è la regola esistenziale. Nella sfera psichica, c’è cambiamento nella struttura collettiva, ma poiché quel cambiamento mantiene un collegamento con l’ordine cosmologico, con l’espressione cosmica, esso non è così prominente come quello che avviene nella sfera fisica.

Prendiamo il caso dei nostri poli: le posizioni dei poli potranno spostarsi. Nel passato, tale cambiamento avvenne molte volte – negli annali di questo pianeta e anche nella storia di molti altri pianeti. Di conseguenza a questo spostamento, come risultato di questo cambiamento, molte persone affermano che dei satelliti si aggiunsero alla terra e si produssero da essa quando la sua crosta esterna, il suo corpo litosferico non era così solido come lo è ora. E alcuni sono dell’opinione che l’Oceano Pacifico si creò come risultato di questa emergenza occorsa alla litosfera terrestre. Secondo la vecchia astronomia e l’astrologia, anche Marte si produsse da questa Terra, ma non si mosse attorno alla Terra come un suo satellite. E questo è il motivo per cui un nome di Marte è Kuja: Shani Raja Kuja mantrii (Saturno è il re, Marte è il ministro). Ku significa terra e Kuja vuol dire nato da ku. Così nella sfera fisica tali cambiamenti sono avvenuti nel passato e succederanno nel futuro.


I poli spostano le loro rispettive posizioni. Ora come risultato di questo cambiamento avvenuto molte volte, nel passato, il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al proprio asse è variato ed è cambiato anche il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al sole – ovvero, l’anno solare. Giorno e notte non erano, assieme, di 24 ore, e l’anno non era di 365/366 giorni. Come risultato del cambiamento delle posizioni dei Poli cambiò l’ordine stagionale e la sua relazione con Marte variò molte volte. L’ordine del nostro calendario, il sistema del nostro calendario nel passato dovette essere cambiato. Se i poli cambiano le loro posizioni, il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al proprio asse certamente potrà essere minore o maggiore. E similmente il tempo impiegato dalla Terra per muoversi attorno al sole aumenterà o diminuirà. Questo è il motivo per cui qualche volta vediamo che l’ordine stagionale non mantiene un adeguato parallelismo con i mesi: Questo dimostra che il cambiamento sta avvenendo velocemente. Come risultato di questo cambiamento, non solo si perderà il parallelismo tra i mesi e le stagioni, ma sarà disturbato anche l’ordine ambientale e l’equilibrio ecologico della Terra. Di conseguenza a questa disgregazione avverranno dei cambiamenti fisici e biologici nelle strutture di tutti i corpi viventi, di tutte le creature viventi, incluse le piante. Le piante del Terziario non si ritrovarono nel Cretaceo. Le piante e gli animali del Cretaceo non poterono essere ritrovati nelle ere più tarde, nel Pliocene, Miocene, Oligocene, Mesozoico e Cenozoico perché la loro esistenza, la loro nascita e morte dipendono anche dall’equilibrio ecologico. Alcuni affermano che come risultato del cambiamento della posizione dei poli, nell’emisfero orientale, il Polo Nord si sta muovendo da nord a sud, e nell’emisfero occidentale, il Polo Sud si muove da sud a nord, e non si può assicurare che la loro distanza relativa rimarrà immutata. Così dovremmo essere preparati per il futuro; dovremmo essere preparati ad affrontare le conseguenze dei cambiamenti delle posizioni polari, dell’ordine ambientale e anche della struttura ecologica.

Come risultato di questo cambiamento, muterà la struttura magnetica di questa Terra, e di conseguenza altri pianeti e satelliti del sistema solare subiranno una rimarchevole metamorfosi . E se l’ordine magnetico è cambiato, allora avverrannoterra-terra anche delle rimarchevoli metamorfosi nelle vibrazioni elettromagnetiche di questa Terra e dell’intero sistema solare. Come risultato di questo tipo di cambiamento nelle vibrazioni elettromagnetiche, le onde pensiero umane subiranno certamente delle influenze.

Il nostro progresso nell’arena della scienza dipende molto dal progresso della nostra conoscenza dell’elettromagnetismo, delle emanazioni elettromagnetiche. Il nostro progresso nei campi umano e scientifico, ne soffriranno molto; come risultato di questo cambiamento saranno oggetto di grossi metamorfosi . Dovremmo essere preparati per una tale trasformazione, e questi cambiamenti potranno avvenire in un futuro molto vicino.

Si sa, l’esistenza umana è non solo un’esistenza fisica, un’esistenza in una struttura fisica, è una rete di vibrazioni di moltissime lunghezze d’onda. Così se il cambiamento delle onde fisiche e se le condizioni climatiche subiscono una trasformazione gigantesca, certamente cambieranno e saranno sconvolte le emanazioni e le percezioni delle cellule nervose e delle fibre nervose. Può essere in bene o in male, ma il cambiamento è d’obbligo. Nel caso di un cambiamento dell’ordine fisico e dell’ordine fisico-psichico, è sicuro che il cambiamento avverrà anche nel regno della spiritualità. Speriamo che il movimento – ovvero, il movimento dell’umanità, di ognuno e ogni essere vivente – sia dalla materia alla coscienza, dall’estroversione all’introversione. Così le onde pensiero degli esseri umani saranno più di natura spirituale di quello che sono attualmente. Ovvero, l’umanità in quella sviluppata condizione sarà più spirituale di quello che è attualmente.



Una simulazione dell’inversione dei poli MAGNETICI terrestri.

L’Entità Cosmica, la Facoltà Cognitiva Suprema, non ferma mai le Sue emanazioni nel campo fisico, metafisico, superfisico e spirituale. Nel caso del microcosmo, se il cambiamento è neurologico, come risultato del cambiamento fisico, allora certamente le cellule e le fibre nervose funzioneranno in modo diverso dal presente. Poi le onde pensiero del Grande, le onde pensiero della Facoltà Cognitiva Suprema, è sicuro che subiranno una trasmutazione quando passeranno attraverso la struttura umana. E ci si aspetta che, in tali circostanze, il progresso degli esseri umani nel regno della introversione saranno accelerati più che nel presente. Se i Poli di un particolare pianeta piccolo, come la Terra spostano le loro rispettive posizioni, può essere che ciò porti dei benefici agli esseri umani o che non porti benefici agli esseri umani, ma è certo che le onde pensiero del Supremo faranno il proprio dovere in tali mutate circostanze. L’umanità sarà più meditativa e accetterà Parama Purus’a, la Facoltà Cognitiva Cosmica, come il proprio oggetto di ideazione in modo migliore e più scientifico. Non si dovrebbe pensare che tutto è statico e fisso in questo universo. Tutti si muovono – certamente i Poli si muovono – e hanno già cominciato la loro funzione di cambiamento delle loro rispettive posizioni. E vedrete apparire, come risultato di tale cambiamento, specialmente se il cambiamento avviene in modo repentino, un’altra era glaciale su questa Terra. Ci può essere un lungo lasso di tempo tra le pre-condizioni e post-condizioni dell’era glaciale – ovvero, la pre-età e la post-età avranno un ampio gap tra loro. Ma abbiamo molte aspettative dall’intelletto umano; in esso riponiamo molte speranze, speriamo che, se avverrà una catastrofe, l’intelletto umano potrà superare tale catastrofe e organizzare lo spostamento della popolazione in un altro pianeta in cui vi siano condizioni ambientali appropriate e un migliore ordine ecologico. Facciamo in modo che l’umanità si risvegli e che questo sviluppo dell’umanità sia più orientato spiritualmente!

31 Maggio 1986, Calcutta

Russia e Cina bloccano un piano statunitense sul Venezuela

Una fonte diplomatica confermava ai media che il progetto presentato da Mike Pompéo “di persona” è stato opportunamente seppellito e sostituito da un altro presentato dalla Russia che difende il dialogo politico, “inaccettabile” secondo Washington. Come previsto, il progetto statunitense di “Dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Venezuela”, coll’intento di portare “pieno sostegno” all’autoproclamato presidente Juan Guaido, al posto del legittimo Presidente Nicolas Maduro, veniva bloccato da Russia e Cina. Lo scopo del testo era ottenere il sostegno della comunità internazionale a tale colpo di Stato dell’opposizione al fine, diceva, di ripristinare la democrazia e lo stato di diritto in Venezuela, col pretesto della mancanza di legittimità dell’ultimo processo elettorale nel Paese. Tali affermazioni nel testo nordamericano venivano rigettate dalla Russia che, col sostegno della Cina, interrompeva una procedura di silenzio coi 15 membri del Consiglio chiamati ad adottare il documento. Una fonte diplomatica confermava ai media che il progetto presentato dal segretario di Stato Mike Pompéo “di persona” veniva opportunamente seppellito, e sostituito da un altro presentato dalla Russia che invoca il dialogo politico, approccio inaccettabile per Washington, i cui sforzi erano mirati da diversi mesi semplicemente alla caduta di Maduro e del governo bolivariano.
Gli Stati Uniti erano in qualche modo confortati dall’approccio di Parigi e Berlino che, dopo un periodo di esitazione durante cui i due Paesi chiesero di negoziare, finiva per minacciare in una settimana di agire se Maduro “non indirà una nuova elezione”. Nel frattempo, il capo di Stato bolivariano ha incaricato il Ministro degli Esteri Jorge Arreaza di visitare le Nazioni Unite a New York per ripristinare “la verità sul Venezuela”. Va notato che durante queste giostre difficilmente diplomatiche, gli Stati Uniti erano l’unico dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza ad aver riconosciuto formalmente Juan Guaido “presidente” al posto di Nicolas Maduro. Né Francia né Regno Unito facevano tale passo, anche se espressero “sostegno” a Guaido, mentre Russia e Cina denunciavano con forza “interferenze estere”.
Imposte illegittimamente da Stati Uniti, Unione Europea e Paesi membri dell’organizzazione latinoamericana, le recenti elezioni presidenziali vinte da Nicolas Maduro esasperavano i sostenitori della sovversione del regime bolivariano. Così, l’oppositore autoproclamato presidente provvisorio rifiutava un’offerta di Maduro, appoggiata dal Messico, di essere pronto al “dialogo nazionale” ed incontrare Juan Guaido che rifiutava. Quindi sullo sfondo di intensi negoziati diplomatici e del suono allarmante degli stivali del gigante petrolifero in America Latina e nel mondo vengono tracciati scenari indicibili. Con la proposta del Messico di accogliere i due protagonisti della crisi per avviare discussioni venire prontamente liquidata, era difficile vedere come la crisi sia superata senza lo scontro brutale che subirà il popolo venezuelano mentre la ricchezza petrolifera verrà effettivamente confiscata. “Se le parti lo richiedono, siamo nella posizione migliore per aiutarli ad avere il dialogo”, proponeva il Presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador, il cui Paese è uno dei pochi in America Latina, a non avere riconosciuto Juan Guaido. Quest’ultimo sceglie consapevolmente lo scontro nella speranza del ribaltamento dell’esercito, per il momento mobilitato attorno le istituzioni legali. Criticando lo scenario, il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov accusava gli Stati Uniti di portare avanti una “politica distruttiva” in Venezuela. “Tutti noi vediamo gli appelli aperti al colpo di Stato”, dichiarava, indicando il comportamento “inammissibile” contrario alla Carta delle Nazioni Unite.
Traduzione di Alessandro Lattanzio

Variazioni magnetiche, elettriche, elettromagnetiche e terremoti

In diverse occasioni si è riscontrato che terremoti e attività vulcanica sono associati a variazioni, o segnali, magnetici, elettrici ed elettromagnetici (che chiameremo in generale segnali EM) di origine naturale. Su questo argomento è disponibile una vastissima letteratura e in diversi testi di geofisica si trovano capitoli che trattano di sismo-magnetismo e/o vulcano-magnetismo, termini usati per classificare le discipline che studiano questi aspetti. Negli ultimi decenni osservazioni effettuate in molte aree del mondo hanno permesso di raccogliere una grande quantità di segnali che mostrano variazioni EM associabili a eventi tettonici e vulcanici. Molti ricercatori si sono impegnati a trovare meccanismi teorici per mettere in relazione questi segnali EM con gli eventi tettonici e vulcanici che li genererebbero.


Sono passati più di 400 anni da quando William Gilbert pubblicò il suo ‘De Magnete, Magneticisque Corporibus, et de Magno Magnete Tellure’ (Sul magnete, i corpi magnetici e sul grande magnete Terra), nel quale si concludeva che il magnetismo della Terra era una proprietà planetaria permanente e che proveniva dal suo interno. Pochi decenni più tardi Henry Gellibrand mostrò che il campo magnetico terrestre mostrava anche una lenta variazione temporale, detta in seguito variazione secolare.

Oggi le nostre conoscenze sul magnetismo, in generale, e sul magnetismo terrestre in particolare, sono notevolmente accresciute ma, come spesso accade, più si conosce e più problemi si aprono.


Infatti oggi sappiamo che il campo magnetico terrestre è generato nel profondo interno della Terra, nel nucleo fluido e che, oltre ad essere soggetto alla variazione secolare, è anche soggetto a moltissime altre variazioni temporali che sono connesse all’ambiente nel quale siamo immersi. Un ambiente permeato da segnali EM, per la maggior parte originanti dall’interazione tra Sole e Terra, ma anche nell’atmosfera (ad esempio dai fulmini) o comunque nello spazio circum-terrestre (vedi ad es.: Bianchi and Meloni, 2007). In breve un ambito molto ricco di segnali EM al quale, da circa un secolo o poco più, abbiamo aggiunto anche quelli di origine artificiale (TV, radio, linee di alta tensione, etc.).


Densità spettrale del Rumore EM naturale sulla Terra in funzione della frequenza f. L’intervallo di frequenza da 10E-4 to 10E4 Hz è caratterizzato da un rumore che decresce in ampiezza in modo evidente. Questa decrescita può bene essere confinata tra due linee rette rispettivamente in caduta esponenziale come fE-1 and fE-1.5.

Quindi, un’indagine sui fenomeni sismo-magnetici non può essere correttamente effettuata prima di aver “isolato” l’eventuale contributo tettonico dal segnale EM che vogliamo studiare. Solo una volta separato il segnale di nostro interesse dal fondo EM, possiamo provare a cercare una relazione fra i due fenomeni. Nell’ambito del tema che stiamo trattando è utile anche precisare che le variazioni EM riportate in letteratura, ricadono in una vasta gamma di frequenza (da DC a VHF), e gli effetti osservati sono legati all’intensità del fenomeno, per i terremoti ad esempio dalla Magnitudo M, e dalla distanza tra la sorgente del segnale e le apparecchiature di monitoraggio EM. I fenomeni riportati sono più evidenti se le Magnitudo sono elevate e se l’osservazione EM è effettuata in vicinanza dell’area epicentrale.

Come già accennato, nella letteratura scientifica internazionale si trovano molti esempi di relazioni fra segnali EM e terremoti. Uno dei primi riguarda il terremoto dell’Alaska (M 9.2) del 27 marzo 1964. Questo terremoto è stato il più grande a colpire gli Stati Uniti in epoca moderna e uno dei più grandi mai registrati sulla Terra. Nello stesso anno Moore (1964), in un articolo sorprendentemente poco citato, ha riportato la presenza di perturbazioni del campo magnetico nella banda (ULF; ≤ 10 Hertz) a Kodiak, in Alaska, circa 1 – 2 ore prima del terremoto. A questo lavoro ne sono seguiti molti altri che riportavano la presenza di segnali ULF anomali registrati da magnetometri in occasione di altri terremoti (es.: Fraser-Smith et al., 1990; Molchanov et al., 1992; Hayakawa et al., 2000; Simpson and Taflove, 2005, Bleier et al 2009).

I lavori citati sono stati prodotti da diversi gruppi di ricerca e i risultati pubblicati in riviste scientifiche ‘peer review’ ben note. Esistono quindi prove ragionevoli dell’esistenza di fluttuazioni del campo EM naturale, associabili (addirittura a precedere) grandi terremoti. Dobbiamo comunque anche ricordare che alcuni dei lavori in oggetto sono stati contestati da altri ricercatori, nel pieno spirito del normale dibattito scientifico (si veda ad es.: Campbell, 2009, Thomas et al., 2012, etc.). Tralasciando per ora l’ipotesi, comunque molto interessante, secondo cui le misurazioni indicano che segnali magnetici ULF possono anche essere usate come precursori di un evento sismico, limitiamoci al fatto che questi segnali possano, in determinate circostanze, emergere dall’interno della Terra proprio in associazione a eventi sismici.

Un esempio interessante è proposto in Bleier et al. (2009); questi autori riportano che alla fine dell’ottobre 2007, prima del terremoto di Alumn Rock, California, USA (30 Ottobre, 2007, M5.4) il tasso di impulsi magnetici registrato dalla loro strumentazione, posta in una stazione di misura collocata a 2 km dall’epicentro, è cresciuto ed è rimasto al nuovo livello per circa 2 settimane, per decrescere ai livelli precedenti solo dopo l’evento. La figura sotto riporta questa situazione con un grafico nel quale al passare del tempo (sull’asse delle x) viene mostrata l’evoluzione del numero degli impulsi magnetici (sull’asse delle y). Gli eventi sismici più significativi sono riportati ai tempi ai quali sono avvenuti.


Conteggio degli impulsi magnetici nella direzione E-W registrati a Milipitas, a 2 km dall’epicentro del terremoto di Alumn rock (vedi testo). Nella parte superiore (a) il grafico riporta tutti i conteggi, nella parte inferiore (b) il grafico riporta i conteggi depurati a seguito della rimozione degli effetti antropici, rimuovendo tali effetti si noti anche il cambio di scala.

Ma come vengono generati questi impulsi? Se si osservano fenomeni a bassa frequenza (es: ULF) le spiegazioni più supportate per la variazione del campo magnetico locale, che generalmente non supera pochi nanoTesla nel campo magnetico, chiamano in causa gli effetti piezomagnetico e/o elettrocinetico, che possono avere luogo nei volumi di roccia dove avviene la fase di preparazione dell’evento tettonico. Ma sono stati suggeriti anche altri meccanismi. Tra questi, possibili rapporti fra stress e conducibilità elettrica delle rocce e la conseguente ridistribuzione delle correnti telluriche, o processi di separazione di cariche elettriche e conseguente generazione di campo elettrico, fenomeni magneto-idrodinamici, effetti di magnetizzazione e smagnetizzazione termica, e altro ancora. In buona sostanza quindi, almeno finora, spiegazioni variegate e ragionevoli ma non completamente soddisfacenti sui meccanismi fisici collegati ai fenomeni osservati.

Per descrivere gli impulsi magnetici unipolari, Freund (2008, 2009) ha proposto un modello nel quale le rocce vengono assimilate a semiconduttori e il meccanismo si baserebbe su un accoppiamento di drift e diffusione nel semiconduttore associabile alla generazione di campi magnetici in relazione alle correnti elettriche che fluiscono all’interno delle rocce. Tuttavia nel caso di campioni nei quali ci sia saturazione di fluidi, secondo altri autori (come ad esempio Dahlgren et al., 2014) non appare possibile un significativo accumulo di carica elettrica in risposta al lento accumulo di stress che precede i terremoti. Nell’insieme una materia quindi ancora difficile da trattare e sulla quale un’interpretazione univoca sembra ancora difficile da raggiungere.

Negli ultimi decenni l’INGV, in collaborazione in particolare con l’Università dell’Aquila, ha avviato attività di osservazione di segnali elettromagnetici in Italia nell’ambito di diversi programmi di ricerca in geomagnetismo. In alcuni casi i dati rilevati sono anche stati usati nella ricerca di possibili fenomeni tettono-magnetici. Come esempio più rilevante vogliamo ricordare quello del terremoto di L’Aquila. Tutti ricordano che il 6 aprile 2009 alle 01:32 UTC la città dell’Aquila e i suoi dintorni hanno subìto un forte terremoto la cui scossa principale ha fatto registrare una Magnitudo (Mw) 6.3. L’epicentro della scossa principale era a soli 6 km dall’Osservatorio Geomagnetico dell’Aquila, che forniva dati EM in varie bande di frequenza da DC a ULF. Questi dati sono stati utilizzati per indagare su possibili relazioni con il terremoto. Per l’indagine sono stati utilizzati anche i dati di una seconda stazione di osservazione EM situata a Duronia, circa 100 km a SE di L’Aquila.

L’analisi dei dati dei magnetometri nella banda ULF in operazione all’Aquila, ha permesso di raggiungere le seguenti conclusioni (i risultati qui riportati si trovano principalmente nei lavori di Villante et al., 2010 e Di Lorenzo et al., 2011). A) non si è rilevato alcun aumento nel rumore di fondo precedentemente al terremoto in tutta la gamma ULF (questo effetto si era ad esempio trovato in studi analoghi nel caso di terremoti avvenuti a Loma Prieta, Spitak, Guam e Alum rock; vedi bibliografia citata); B) nessun aumento di attività nel campo ≈10-50 mHz a partire poche ore prima del sisma (caso invece riscontrato a Loma Prieta e Spitak). C) nessuna variazione del “parametro di polarizzazione” R2 = PZ/PH prima del terremoto (PZ e PH sono le potenze integrate della componente verticale, Z, e della componente nord/sud magnetica, H, in un intervallo di frequenza ≈10-100 mHz, caso questo riscontrato a Guam e Bovec; vedi bibliografia citata).

Confrontando i dati dei magnetometri ottenuti dalle stazioni dell’Aquila e Duronia, e analizzandone la differenza, si è osservato un effetto cosismico (ossia avvenuto contemporaneamente al o immediamente dopo il sisma) molto debole (100-200 picoTesla, percepibile probabilmente perché l’evento ha avuto luogo di notte e quindi il rumore artificiale era molto basso). Questo effetto può essere attribuibile a un fenomeno di origine sismica. Il decadimento della differenza nel campo magnetico, nel transitorio cosismico, mostra una costante di tempo di 50-100 s, tipico di un’origine elettrocinetica del fenomeno.

Quindi, nell’unica occasione utilizzabile (fortunatamente!) per studi sulle variazioni EM in Italia, in anni nei quali sono disponibili osservazioni magnetiche di dettaglio e eventi sismici, la fenomenologia osservata non consente di affermare di aver rilevato inequivocabilmente una relazione tra questo evento sismico e segnali elettromagnetici (a parte un segnale EM cosismico molto debole in ampiezza).

In conclusione non possiamo al momento pensare di poter considerare i segnali EM come utilizzabili nella previsione dei terremoti, per l’incertezza che ancora esiste in questo campo e comunque per l’incompletezza di informazioni che queste variazioni da sole potrebbero fornire. Rimane tuttavia la necessità di approfondire, al livello di ricerca scientifica, questo campo di indagine. È quindi utile al progresso della conoscenza procedere con le misure EM e con questi studi, includendo, quando possibile, queste misure nel novero dei parametri da tenere sotto controllo in ambito tettonico.

A cura di: Antonio Meloni, Cesidio Bianchi (INGV, Roma) e Paolo Palangio (INGV, L’Aquila)

BIBLIOGRAFIA CITATA

Bianchi, C., and A. Meloni, Natural and man-made terrestrial electromagnetic noise: an outlook, Annals of Geophysics, 50, 3, 435-445, 2007

Bleier T., C.Dunson, M.Maniscalco, N.Bryant, R.Bambery, and F.Freund (2009): Investigation of ULF magnetic pulsations, air conductivity changes, and infra red signatures associated with the 30 October Alum Rock M5.4 earthquake, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 9, 585-603, www.nat-hazards-earth-syst-sci.net/9/585/2009/doi:10.5194/nhess-9-585-2009.

Campbell W. (2009): Natural Magnetic Disturbance Fields, Not Precursors, Preceded the Loma Prieta Earthquake, Jour. Geophys. Res., 114, A05307 doi:10.1029/2008JA013932.

Di Lorenzo C., P. Palangio, G. Santarato, A. Meloni, U. Villante, and L. Santarelli (2011): Non-inductive components of electromagnetic signals associated with L’Aquila earthquake sequences estimated by means of inter-station impulse response functions, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 11, 1047–1055.

Fraser-Smith, A. C., A. Bernardi, P. R. McGill, M. E. Ladd, R. A. Helliwell, and O. G. Villard, Jr., (1990): “Low-Frequency Magnetic Field Measurements near the Epicenter of the Ms 7.1 Loma Prieta Earthquake,” Geophys. Res. Letters, 17,1465-1468.

Freund, F.T. (2008). Earthquake probabilities and pre-earthquake signals, Current Sci., 94, 1-2.

Freund, F. T. (2009). Stress-activated positive hole charge carriers in rocks and the generation of pre-earthquake signals. In: Hayakawa, M. (Ed.), Electromagnetic Phenomena Associated with Earthquakes. Research Signpost, India, 41-96, ISBN: 978-81-7895-297-0.

Hayakawa, M., Ito, T., Hattori, K., and Yumoto, K. (2000): ULF electromagnetic precursors for an earthquake at Biak, Indonesia on 17 February 1996, Geophys. Res. Lett., 27, 1531–1534.

Molchanov, O.A., Kopytenko, Y. A., Voronov, P.M., Kopytenko, E.A., Matiashvili, T.G., Fraser-Smith, A.C. and Bernardi, A. (1992). Results of ULF magnetic field measurements near the epicenters of the Spitak (Ms = 6.9) and Loma Prieta (Ms = 7.1) earthquakes: Comparative analysis. Geophysical Research Letters 19: doi: 10.1029/92GL01152. issn: 0094-8276.

Moore, G. W. (1964), Magnetic disturbances preceding the 1964 Alaska earthquake, Nature, 203, 508–509.

Simpson, J. J. and Taflove, A (2005): Electrokinetic effect of the LomaPrieta earthquake calculated by an entire-Earth FDTD solution of Maxwell’s equations, Geophys. Res. Lett., 32, L09302, doi:10.1029/2005GL022601.

Thomas, J. N., Love, J. J., Komjathy, A., Verkhoglyadova, O. P., Butala, M. & Rivera, N., (2012). On the reported ionospheric precursor of the 1999 Hector Mine, California earthquake, Geophys. Res. Lett., 39, L06302, doi:10.1029/2012GL051022.

Villante U., M. De Lauretis, C. De Paulis, P. Francia, A. Piancatelli, E. Pietropaolo, M. Vellante, A. Meloni, P. Palangio, K. Schwingenschuh, G. Prattes, W. Magnes, and P. Nenovski (2010): The 6 April 2009 earthquake at L’Aquila: a preliminary analysis of magnetic field measurements, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 10, 203–214.

T-72, la bestia corazzata russa che difende Nicaragua e Venezuela

Dal momento che il T-72 iniziò ad essere prodotto in serie nel 1974, Uralvagonzavod ne ha prodotto 20544 unità fino ad oggi. La produzione di questi carri armati fu autorizzata anche in Jugoslavia, Polonia, Cecoslovacchia e India. È uno dei carri armati in servizio più prodotti al mondo, dopo il T-34. In America Latina, è utilizzato da due Paesi.
Venezuela
A metà aprile 2012, la Russia completò la consegna in Venezuela di 92 carri armati T-72B1 contratti nel 2009, così come dei veicoli corazzati BMP-3M e BTR-80. Gli equipaggi dei corazzati venezuelani ricevettero nel 2010, a Omsk, un corso sui sistemi T-72 nell’ambito di un programma di scambio militare. I carri armati venezuelani parteciparono ai famosi campionati mondiali Tank Biathlon (dal 2014, quando si svolsero nella regione di Mosca), insieme ad equipaggi provenienti da Angola, Armenia, Bielorussia, India, Kazakistan e Kirghizistan. Questo arsenale richiede manutenzione costante, effettuata da esperti russi in Patria o che visitano il Paese latinoamericano.
Nicaragua
Il volume totale dei mezzi russi acquisiti dal governo di Daniel Ortega era di 50 T-72B1, modernizzate nella fabbrica di riparazione dei blindati di Strelna, presso San Pietroburgo, prima di essere inviate nel Paese centroamericano. Conosciuto come “Aquila Bianca”, è dotato di un sistema di controllo di tiro diurno/notturno e di una per visione panoramica diurna / notturna, denominato “Occhio di Falco”. Inoltre, i carri armati hanno un dispositivo per il tracciamento automatico dei bersagli, sistema di navigazione e protezione contro munizioni cinetiche. Forse nell’acquisizione di queste unità in qualche modo influenzò la buona impressione che i carri armati del Nicaragua diedero durante la manifestazione Tank Biathlon del 2015. Due anni fa, la notizia della presenza di questi potenti corazzati in Nicaragua destò la curiosità degli Stati Uniti, facendo sì che l’ambasciatrice statunitense a Managua, Laura F. Dogu, chiedesse al governo del Nicaragua le ragioni per cui aveva acquisito i T-72 .
Traduzione di Alessandro