lunedì 14 gennaio 2019

ALGHERO. Fsi denuncia situazione nel reparto di Medicina: “Corridoi scambiati per luoghi dove curare i pazienti”



Barelle nei corridoi, nei quali vengono eseguite emotrasfusioni, ossigeno-terapie, igiene dei pazienti e vengono perfino gestite le urgenze, mettendo a repentaglio i livelli minimi di assistenza e le condizioni di sicurezza degli utenti e degli operatori del reparto. questa la fotografia della situazione nel reparto di Medicina dell’Ospedale di Alghero , definita “quasi da terzo mondo”, fatta dalla segretaria territoriale del sindacato Fsi Usae, Mariangela Campus.

“Una situazione gravissima e al limite diventata ormai routine di tutti i giorni ed i vertici della sanità isolana brillano per inefficienza – ha commentato la Sindacalista – Abbiamo scritto anche stavolta al manager Moirano ed ai vari responsabili dell’Ats, sollecitandoli a trovare una soluzione immediata, in caso contrario scenderemo in piazza per denunciare l’ennesimo scandalo provocato da chi preferisce i tagli selvaggi all’assistenza sulla pelle dei cittadini immolati davanti al totem del risparmio”.

Nel reparto maschile, racconta Campus, “lungo tutto il corridoio stazionano almeno 6/7 barelle, così come nel reparto femminile, per non parlare di quelle sistemate anche nelle camere di degenza, più numerosi appoggi sparsi per tutti i reparti dell’ospedale. L’assistenza ai pazienti in corridoio, avviene in un clima di assoluta emergenza visto che mancano i campanelli per segnalare le problematiche, le barelle sono spesso rotte e neanche frenano. Mancano anche le prese elettriche, i servizi, le pompe, i monitor, l’igiene dei malati, dove le trasfusioni, e a volte persino le rianimazioni vengono effettuate nello stesso corridoio. Tutto ciò comporta per il personale l’elevato rischio di errore ed una situazione impossibile da gestire, che lede in maniera grave la privacy e la dignità del paziente, di fatto il posticino nel corridoio è diventato una cosa normale, di routine, e non una situazione eccezionale”.

Inoltre, “anche il personale medico scarseggia e al mattino spesso capita che è presente un solo medico per ogni reparto con 35 malati da visitare, mentre per il turno del pomeriggio e della notte è sicuro che in servizio ci sia un solo medico ma per entrambi i reparti (maschile e femminile), quindi con una responsabilità in totale di circa 60/70 pazienti a turno. Questo determina un maggior impegno professionale e un maggior carico di lavoro per il personale infermieristico e oss. Il personale risulta soggetto a condizioni di lavoro difficili che possono dunque portare al manifestarsi di errori nell’espletamento dei processi assistenziali. Prima che accada il peggio vogliamo che la dirigenza intervenga per risolvere i problemi, possibilmente, in vista delle nuove assunzioni destinando una quota del personale infermieristico e oss ai reparti di Medicina di Alghero, altrimenti denunceremo tutto in Procura”. (red)

(admaioramedia.it)

La Russia Rafforza Le Riserve Nazionali Con Yuan, Euro E Yen




MOSCA, Russia - La misura è arrivata dopo che Mosca ha manifestato la volontà di ridurre la sua dipendenza dal dollaro, osservando che non ci sono piani per limitare le transazioni nella valuta statunitense.

La Russia ha affermato che l'obiettivo della depenalizzazione è migliorare l'integrità dell'economia russa proteggendosi dall'ondata di sanzioni statunitensi.

A fine luglio 2018, la Banca Centrale russa ha ridotto la quota di dollari nelle sue riserve internazionali al 24,4%, aumentando le quote in euro yuan al 32% e al 14,7%, rispettivamente, secondo le valute dei servizi bancari.

Allo stesso tempo, il regolatore ha aumentato la quota di diverse altre valute dal 12,4% al 14,7%, comprese sterline inglesi, yen giapponesi, dollari canadesi e australiani, nonché franchi svizzeri.


Secondo il sondaggio, il rendimento più elevato tra i portafogli di asset valutari tra giugno 2017 e giugno 2018 è stato dimostrato dallo yuan al 3,2% annuo, mentre il rendimento del dollaro USA è stato dello 0,35%. Il volume di valuta estera e attività in oro della Banca Centrale della Russia è aumentato da 40,4 miliardi di dollari USA a 458,1 miliardi di dollari USA nello stesso periodo.

Riguardo alle sanzioni statunitensi e ai tentativi di usare il dollaro come strumento di pressione, alla fine di novembre, il presidente russo Vladimir Putin ha osservato che gli Stati Uniti "non stanno colpendo i propri piedi, ma piuttosto un po 'più in alto".


"Non miriamo ad allontanarci dal dollaro, siamo costretti a farlo. Lasciate che vi rassicuri ... Non vogliamo fare nulla di improvvisato che possa farci del male ... non stiamo lasciando il dollaro, è il dollaro ci sta lasciando ", ha detto Putin.


Il commento del leader russo è arrivato dopo che il presidente della seconda banca russa, la VTB, aveva presentato un piano di de-dollarizzazione che è stato ben accolto dal ministero delle finanze russo, stabilendo un graduale passaggio agli scambi bilaterali con diversi paesi nelle proprie valute.

Mosca ha spiegato che la principale motivazione dietro questa mossa è di stimolare la crescita economica e proteggere l'economia dalle sanzioni degli Stati Uniti.

Frana il terreno ad Alicudi nelle Isole Eolie, mentre continua l’attività dello Stromboli




Continua l’attività eruttiva dello Stromboli, con esplosioni di lapilli incandescenti misti a fiocchi di neve. Il vulcano è costantemente monitorato da INGV e dalla Protezione civile: il sindaco Marco Giorgianni ha vietato preventivamente le escursioni alla cima del cratere, oltre i 400 m di altezza.


Nei giorni scorsi era stato innalzato il livello di allerta allo stato di “pre-allarme” per lo Stromboli perchè l’attività vulcanica è in aumento: nella notte del 5 gennaio, alle ore 03:54, una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 ha interessato il basso Tirreno tra lo Stromboli e la Calabria.


Nonostante l’elevata profondità della scossa, che ha avuto un ipocentro di ben 98.6km, la popolazione di Tropea ha avvertito un forte boato e la terra muoversi.

Il 6 gennaio, a causa di una frana ad Alicudi, nelle Isole Eolie, sei famiglie sono rimaste isolate: le località interessata dallo smottamento è rimasta letteralmente isolata.


Fonte

Il polo magnetico Nord si allontana dal Canada e punta verso la Siberia!



Il polo magnetico Nord della Terra si è allontanato dal Canada e si è spostato verso la Siberia, spinto dai movimenti del ferro liquido all’interno del nucleo del pianeta. Il polo magnetico si muove così velocemente che ha indotto gli esperti di geomagnetismo di tutto il mondo ad effettuare una mossa inconsueta. 




Il 30 gennaio è previsto l’aggiornamento del World Magnetic Model, che descrive il campo magnetico del pianeta e sta alla base di tutti i sistemi di navigazione e geolocalizzazione moderni, dai quelli che guidano le navi in mare a Google Maps .


La versione più recente del modello è uscita nel 2015 e doveva durare fino al 2020 , ma il campo magnetico sta cambiando rapidamente e i ricercatori devono correggerlo ora. “L’errore è in continuo aumento”, dice Arnaud Chulliat, esperto di paleomagnetismo dell’Università del Colorado , della National Oceanic and Atmospheric Administration e del National Centers for Environmental Information.




Il problema è legato in parte al movimento e in parte ad altri spostamenti all’interno del pianeta: il turbinio liquido nel nucleo terrestre genera la maggior parte del campo magnetico, che varia nel tempo al variare dei flussi profondi.


Il movimento del polo magnetico Nord, sembra peggiorare il problema: si sposta infatti in modi imprevedibili che affascinano esploratori e scienziati fin da quando James Clark Ross lo misurò per la prima volta nel 1831 nell’Artico canadese. A metà degli anni novanta del secolo scorso ha preso velocità, passando da circa 15 chilometri all’anno a circa 55 chilometri all’anno. Nel 2001 è entrato nell’oceano Artico dove, nel 2007, una squadra di geofisici ha tentato di localizzare il polo. Nel 2018, il polo ha attraversato l’International Date Line nell’emisfero orientale, e attualmente punta diritto verso la Siberia.


LA PERLA DI OGGI

Foto

I satelliti catturano le immagini di una tempesta violenta che solleva onde di 20 metri nell’Oceano Pacifico

I satelliti catturano le immagini di una tempesta violenta che solleva onde di 20 metri nell’Oceano Pacifico
Nel Pacifico infuria una tempesta violenta che, nonostante le sue enormi dimensioni, non ha un nome proprio. È chiaramente visibile dall’orbita della Terra: l’incredibile immagine che vi mostriamo è stata catturata non da uno, ma da due satelliti meteorologici di diversi paesi contemporaneamente. Tali uragani nel Pacifico sono tutt’altro che rari, ma questo fenomeno ha colpito gli scienziati, in quanto il suo potere è paragonabile alla forza dell’uragano Firenze, che nel 2018 colpì la costa sud-orientale degli Stati Uniti e provocò danni per oltre 38 miliardi di dollari dollari.
Il primo satellite a catturare l’uragano senza nome era il giapponese Himawari-8. Esamina l’uragano dal Pacifico occidentale, mentre l’apparecchio americano GOES-17, che segue le isole Aleutine dell’Alaska, dall’est. È interessante notare che il secondo satellite ha visto l’elemento solo quando è girato in direzione del Nord America. Si ritiene che gli uragani invernali ad alta potenza nell’Oceano Pacifico derivino dal forte contrasto dell’aria fredda nell’Artico e dall’aria calda nei tropici. È possibile monitorare le immagini satellitari sul sito della sezione Meteorologia regionale e Mesoscale di RAMMB.
Il Servizio Meteorologico Nazionale ha condiviso informazioni sul potere dell’uragano, che continua ad essere monitorato nonostante una riduzione temporanea del lavoro delle agenzie federali. Quindi, la pressione minima della tempesta era 937 millibar, che è tipica dei potenti uragani. Per confronto, la pressione centrale di Firenze era quasi la stessa: 939 millibar. Nella parte settentrionale dell’Oceano Pacifico, l’altezza delle onde raggiunge i 20 metri.
Al fine di prevenire la distruzione portata da questi potenti uragani, gli scienziati stanno cercando di prevedere il loro aspetto in anticipo utilizzando satelliti meteorologici. Sfortunatamente, sono macchine piuttosto voluminose ed è giunto il momento che gli scienziati lavorino per ridurne le dimensioni. Al momento, la NASA sta facendo questo nel quadro del progetto RainCube. A settembre, l’agenzia spaziale realizzerà satelliti di dimensione ridotta adatti per il monitoraggio degli eventi meteorologici. Questi satelliti saranno delle dimensioni di una scatola da scarpe.
di RedAlert

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QUANDO MONTANELLI SMASCHERO’ I GIORNALONI: GIUSTIFICAVANO BATTISTI DI AVER AMMAZZATO UN GIOIELLIERE CHE DEFINIVANO ‘FASCISTA’ PER AVER OSATO DIFENDERSI CON LE ARMI



«La stampa di sinistra lo bollò come fascista: infangato pure da morto» 


di Indro Montanelli per Il Giornale del 1980 


Il 23 gennaio del ’79 ci fu, in una pizzeria di Milano in via Malpighi, un tentativo di rapina. 

La vittima designata era un orefice, Pier Luigi Torregiani, che si trovava lì con la figlia e un amico. All’ingiunzione di consegnare il portafoglio, il Torregiani rispose con una mossa di karate che immobilizzò uno dei due banditi, ed estrasse la pistola. Ci fu una sparatoria al termine della quale si contarono due morti: un rapinatore e un avventore che si trovava lì per caso. L’episodio fu variamente commentato, ma quasi tutti i giornali biasimarono il Torregiani per la sua pretesa di farsi giustizia da solo, opponendo violenza a violenza, anche a costo di mettere a repentaglio la vita di alcune persone: qualcuno parlò addirittura di «fascismo» e «neosquadrismo». La riprovazione non si addolcì neanche quando si seppe che il Torregiani era affetto da un male incurabile e aveva adottato tre bambini rimasti orfani. La professione che esercitava lo qualificava senza scampo «capitalista». E questa etichetta, anche se non giustificava l’aggressione, ne attenuava la gravità riducendola a «esproprio proletario». Tre settimane dopo, il 16 febbraio mi pare, mentre rincasava con suo figlio Alberto, Torreggiani fu assalito alle spalle da quattro individui che stavolta non gli dettero il tempo di tentare una difesa. Riuscì ugualmente a sparare tre colpi, ma alla cieca. Cadde crivellato di colpi e spirò subito mentre anche Alberto veniva raggiunto da una pallottola alla spina dorsale che lo ha condannato alla carrozzella a vita. 

Negl’imbarazzanti resconti dell’indomani, gli attributi di «fascista» e «neosquadrista» scomparvero. Ma quello di «capitalista» rimase, esplicito o sottinteso. Su di esso insisteva anche il solito volantino con cui i criminali rivendicavano l’eccidio presentandolo come un «atto di giustizia proletaria» contro chi, «in nome del sacro valore della merce non ha esitato a decretare ed eseguire sentenze di morte contro migliaia di proletari, colpevoli solo di riprendersi una parte di quel reddito che ogni giorno il capitale e le sue strutture estorcono». 

Forse gli assassini del Torregiani erano solo dei malviventi che non avevano nulla a che fare con le organizzazioni terroristiche. Ma se ne usurpavano il messaggio era perché sapevano ch’esso sortiva un certo effetto sulla pubblica opinione, o almeno su quella che tiene ad apparire più «aperta» e «progressista». Infatti l’esecrazione fu contenuta e parsimoniosamente espressa in termini di circostanza: un commentatore cercò addirittura di farseli perdonare scrivendo che il povero morto era, sì, un orefice, ma di serie C, poco più che un rigattiere. Sottintendendo che, se fosse stato di serie A, non avrebbe avuto diritto alla commiserazione. (…) 

Il Giornale, 5 novembre 1981

PREGHIERE DI OGGI


LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  





  PRIMA LETTURA 

Eb 1,1-6
Dalla lettera agli Ebrei

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto:
«Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»?
e ancora:
«Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»?
Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice:
«Lo adorino tutti gli angeli di Dio».


  SALMO  

Sal 96
Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Giustizia e diritto sostengono il suo trono.

Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
A lui si prostrino tutti gli dèi!

Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.


 VANGELO 

Mc 1,14-20
Dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

DA VAURO A SAVIANO ECCO LA LISTA DELLA FECCIA ROSSA CHE FIRMAVA APPELLI PER BATTISTI L’ASSASSINO: PER NON DIMENTICARE



DA VAURO A PENNAC, PIROSO INFILZA GLI INTELLO’ SEDOTTI DAL TERRORISTA CESARE BATTISTI – TRA I FIRMATARI DI UN APPELLO IN SUO FAVORE FIGURAVA ANCHE QUELLO DELLO SCONOSCIUTO (ALL’EPOCA) SAVIANO CHE POI PERÒ CHIEDERÀ DI TOGLIERE IL SUO NOME “PER RISPETTO A TUTTE LE VITTIME” 


Antonello Piroso per La Verità


Cos’ hanno in comune Cesare Battisti, Émile Zola e Jack Unterweger? Zola è lo scrittore che davanti a un processo farsa (quello all’ ufficiale dell’ esercito Alfred Dreyfus, accusato di alto tradimento), scrisse una lettera aperta al capo dello Stato francese per denunciare i nemici «della verità e della giustizia»: il celebre J’ accuse pubblicato a tutta pagina da un giornale nel 1898. 

Da autentico intellettuale, ragionò per archetipi. E non per stereotipi, come invece ha fatto una nutrita pattuglia di suoi pretesi colleghi italiani e francesi che, illudendosi di essere Zola, si sono schierati in difesa di Cesare Battisti, terrorista omicida del gruppo Proletari armati per il comunismo, evaso dal carcere di Frosinone nel 1981 e riparato oltralpe. 

Quindi, quando nel 2004 i giudici francesi concederanno l’ estradizione, scappato in Brasile. Dove è rimasto fino all’ altro ieri, bloccato mentre cercava di fuggire in Bolivia, coperto politicamente nonostante la Corte di giustizia europea avesse bocciato il suo ricorso: Battisti in Italia aveva avuto un processo equo, con ogni mezzo possibile a sua difesa e legali di sua fiducia. 

A dispetto di tutto ciò, Battisti ha sedotto esponenti del milieu intellettuale suggestionati dall’ aura romantica del perseguitato che, costretto all’ esilio, scopre di poter esprimere il suo disagio esistenziale attraverso la scrittura. Uno stereotipo, appunto, letto attraverso le lenti deformanti del luogocomunismo. 

Così, in Francia la scrittrice di noir di successo Fred Vargas, tormentata «pasionaria» del caso Battisti, firmò un pamphlet, La vérité sur Cesare Battisti, in cui l’ Italia degli Anni di piombo era peggio del Cile di Augusto Pinochet, e Battisti e i suoi eroi di una guerra civile conclusa grazie agli arresti di massa: 60.000 in carcere, torture, tribunali speciali e sentenze sommarie. Nel recensirlo, il sito Carmilla («letteratura, immaginario e cultura d’opposizione») scrisse che «il libro demolisce sistematicamente e con abbondanza di prove tutte le menzogne costruite su Battisti». 

Ma fa di più. Promuove un appello: «Battisti si è dedicato a un’ intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’ esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni Settanta. È riuscito ad attirarsi la stima del mondo della cultura e l’ amore di una schiera enorme di lettori. 

Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e il loro riscatto. Battisti è un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista. In una parola, un intellettuale vero». 

Tra le adesioni quelle del collettivo di scrittori Wu Ming, Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Vauro, Pino Cacucci, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Antonio Moresco,Carla Benedetti, Stefano Tassinari. 

Anni dopo, Carlotto aggiunse: «Ho conosciuto Battisti e non credo sia colpevole. Il suo processo è da rifare». Gianni Biondillo chiarì: «Quell’appello lo rifirmerei anche oggi, a un certo punto determinati discorsi vanno chiusi, prima o poi la storia deve finire», con buona pace (eterna) dei morti. 

E Valerio Evangelisti: «Non sono disposto a scaricarlo solo perché è in atto una campagna mediatica contro di lui. È un povero diavolo. Una persona simpatica. Sottoscrivo ancora ogni parola di quell’ appello». 

Tra i nomi figurava anche quello dello sconosciuto (all’ epoca) Roberto Saviano che in seguito però confesserà: «Mi segnalano la mia firma in un appello per Battisti, finita lì per chissà quali strade del Web e alla fine di chissà quali discussioni di quel periodo. 

Qualcuno mi mostra quel testo, lo leggo, vedo la mia firma e dico: non so abbastanza di questa vicenda. Chiedo quindi a Carmilla di togliere il mio nome, per rispetto a tutte le vittime». 

Chissà se i firmatari non pentiti conoscono la vicenda di Jack Unterweger. Commise un primo omicidio nel 1974. 

Arrestato e processato, venne condannato all’ ergastolo. In prigione iniziò a scrivere racconti, poesie e drammi teatrali. In breve divenne noto col soprannome di Häfenpoet, il prigioniero poeta, e un gruppo di intellettuali austriaci, tra cui la scrittrice futuro premio Nobel Elfriede Jelinek, firmarono una petizione per il suo rilascio. 

Così nel 1990 intervenne la grazia, e Unterweger fu conteso dai talk show televisivi – come Pietro Maso, per dire – soprattutto per discutere il tema della riabilitazione degli ex detenuti. Solo che nei 12 mesi successivi alla sua scarcerazione, uccise – si appurò in seguito – altre sei donne. Poi si trasferì negli Usa, continuando ad ammazzarne anche lì e diventando così il primo serial killer planetario della storia, avendo colpito in due continenti. Arrestato dall’ Fbi, fu estradato e condannato nuovamente all’ ergastolo nel giugno 1994, suicidandosi lo stesso giorno della sentenza. Le donne da lui assassinate sarebbero più di 15. 

Un sommesso consiglio ai nostri intellò: se vi capita, leggete Jack all’ inferno di John Leake, pubblicato da Mondadori. Infatuarsi dei propri stereotipi può risultare fuorviante. E, al di là delle migliori intenzioni, uno sfregio alla memoria delle vittime e allo strazio dei loro familiari.

Drammatico aumento dell’attività sismica nelle Isole Canarie, Spagna

LE CANARIE SONO ISOLE DI ORIGINE VULCANICA
L’attività sismica nelle isole Canarie è in forte aumento da circa 3 anni, da 330 scosse registrate nel 2016 a 1.100 del 2017 e infine 1.527 nel 2018. Anche se sono stati ottenuti nuovi sismometri posizionati in punti strategici attivi (come il Vulcano del Monte Tiede), solo lì può causare questo picco. Qualcosa si sta sviluppando in questo arcipelago spagnolo situato nell’Oceano Atlantico?
Attività sismica delle Canarie 2018
Il video sotto mostra la sismicità nelle Isole Canarie come registrato dai sismometri del National Geographic Institute (IGN) nel 2018. Secondo i dati, sono stati misurati 1527 terremoti:
1180 a Tenerife e dintorni (a meno di 60 km dal Teide)
121 sull’isola di La Palma (principalmente durante la crisi di febbraio)
108 sull’isola di El Hierro e dintorni.
Le Isole Canarie sono una delle regioni sismiche e vulcaniche più attiva nel mondo. Ma come spiegare questo drammatico aumento (circa il 28%) dei terremoti?  Secondo gli esperti, il vulcano Monte Tiede non sta per esplodere, anche se la maggior parte dei terremoti misurati ha colpito nella zona circostante, quindi alle pendici del vulcano.
Ma c’è una faglia sottomarina tra Gran Canaria e Tenerife. Questo è dove  quasi tutti i terremoti hanno avuto il loro picco maggiore. C’è qualcosa che sta fermentando nella zona, ma gli scienziati non vogliono allertare la gente del posto!  Questo video mostra la sismicità nelle Isole Canarie come registrato dai sismometri del National Geographic Institute (IGN) nel 2018.