DEVOZIONI DEL GIORNO
LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
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"Vorrei che tutti leggessero,
non per diventare letterati o poeti,
ma perché nessuno sia più schiavo"
Gianni Rodari
"Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare"
Socrate
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In primo luogo, l’inverno in corso è troppo mite e l’area non è ancora ottimale per una offensiva. Secondo, se anche dovesse gelare rendendo un attacco possibile, è troppo rischioso per Poroshenko. Non ha abbastanza forza militare per sconfiggere le forze della DPR/LPR, per non parlare del fatto che sono ancora possibili delle sorprese, come nell’agosto 2008 in Ossezia del Sud. Dopo tutto, non è stato ancora cancellato l’accordo di pace di Minsk, ed è improbabile che l’Occidente si contrapponga alla Russia in maniera compatta nel momento in cui la Russia sta conducendo una coercizione pacifica del cioccolataio, che è già fuori di testa per la paura, e che ormai l’Occidente considera irrecuperabile. L’Occidente chiede in maniera mandatoria di svolgere le elezioni, e ogni guerra significherebbe cancellare le elezioni. Se la guerra fosse agevolata da Poroshenko, sarebbe accusato di aver cancellato le elezioni e non ci sarebbe più bisogno di proteggerlo.
No, non è possibile. Kiev non è in grado di attuare gli accordi di Minsk perché ciò implicherebbe la federalizzazione dell’Ucraina, mentre le elite di Kiev sono in grado di governare solo attraverso la rigida linea verticale di uno Stato unitario. Fondamentalmente, non immaginano un diverso sistema di relazioni. A partire dal 2014, sono state consumate le risorse interne che potevano soddisfare gli appetiti dei gruppi oligarchici, e quindi non c’è la base materiale per un compromesso. Sono perciò condannati a combattersi l’un l’altro per il predominio. Anche se scomparissero improvvisamente Russia, Crimea, Donbass e tutto il mondo, la guerra civile in Ucraina, non più controllata dall’esterno, potrebbe solo intensificarsi.
Io penso che lo sappia molto bene. Proprio per questo ha organizzato la provocazione nello Stretto di Kerch e a Kiev (attaccando la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca), ma non in Donbass.