giovedì 27 dicembre 2018

DEDICATO AL GOVERNO DELLA VILTA’

ITALIANI DELLE PARTITE DI CALCIO, DEL REDDITO DI "SCHIAVITU'", DEI REALITY SHOW GUARDATE COME SI LOTTA PER IL DIRITTO ALLA SOPRAVVIVENZA DI TUTTI, ANCHE DELLA VOSTRA.....

A #Margencel coloro #GiletsJaunes che si lasciano sloggiare  dalla polizia  questa mattina danzano  su un’aria di Edith Piaf #HauteSavoie video di @vivionr


SCUSATE, NON HO PIù voglia di scrivere. Almeno per un po’. Vi posto questo articolo di Italia oggi: I grillini tolgono soldi ai poveri vecchi per dare un “reddito di cittadinanza” ad altri poveri “loro”. Tutto questo è stupido, crudele e insensato.

Si salvano solo le pensioni fino a mille euro (netti)

Rivalutazione ridotta per tre anni per le pensioni di importo superiore a 1540 euro mensili lordi. E prelievo straordinario per tre anni a quelle più ricche calcolate in tutto o in parte con il metodo retributivo
di Daniele Cirioli
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Doppio taglio alle pensioni. Rivalutazione ridotta per tre anni (2019/2021) a quelle d’importo superiore a 1.540 euro mensili lordi; prelievo straordinario a quelle d’oro, calcolate in tutto o in parte con la regola retributiva, per cinque anni. A prevederlo è un emendamento del governo al ddl di bilancio 2019 che, inoltre, tagli anche i fondi riservati a reddito di cittadinanza e revisione del sistema pensionistico (quota 100).
Perequazione: 10 anni di tagli. Niente da fare; neppure il capodanno 2019 vedrà il ritorno ai criteri naturali di perequazione delle pensioni. Il 2018, infatti, doveva essere l’ultimo anno di operatività della deroga della Finanziaria 2014 (legge n. 147/2013) che per cinque anni (2014/2018), dopo il blocco totale per il biennio 2012/2013 (in parte recuperato per via giudiziaria), ha ridotto la rivalutazione per salvaguardare i conti pubblici. Dal prossimo anno si doveva tornare alle originarie regole di perequazione che, non solo sono più magnanime ai pensionati, ma vedono anche applicare la rivalutazione con regole a vantaggio dei pensionati: non per un singolo scaglione in base all’importo complessivo della pensione, ma per diversi scaglioni in base alle fasce d’importo della pensione: un «trucchetto» tecnico, questo, che ha consentito ulteriori risparmi di spesa a svantaggio sempre dei pensionati. E invece il «trucchetto» e una ridotta rivalutazione saranno in vigore per altri tre anni. Per il triennio 2019/2021 gli aumenti delle pensioni saranno scaglionati nel seguente modo:
a) 100% dell’Istat alle pensioni complessivamente pari o inferiori a tre volte il minimo Inps;
b) 97% dell’Istat alle pensioni superiori a tre ma non a quattro volte il minimo Inps;
c) 77% dell’Istat alle pensioni superiori a quattro ma non a cinque volte il minimo Inps;
d) 52% dell’Istat alle pensioni superiori a cinque ma non a sei volte il minimo Inps;
e) 47% dell’Istat alle pensioni superiori a sei ma non a otto volte il minimo Inps;
f) 45% dell’Istat alle pensioni superiori a otto ma non a nove volte il minimo Inps;
g) 40% dell’Istat alle pensioni superiori a nove volte il minimo Inps.
Resta operativa la clausola di salvaguardia in corrispondenza di ogni limite superiore delle classi d’importo, per cui le pensioni superiori a tale limite ma non a tale limite più l’importo della rivalutazione sono incrementate fino a raggiungere il citato importo (limite maggiorato della rivalutazione spettate per lo scaglione di riferimento).
In tabella viene messo a confronto la rivalutazione secondo le norme in vigore e quella in base alle norme previste dal ddl bilancio, sulla base del tasso Istat dell’1,1% già fissato per l’anno prossimo.
Ticket pensioni d’oro. Il governo ci riprova con il ticket sulle pensioni d’oro, una misura prevista dalla manovra del 2011, ma dichiarata incostituzionale (sentenza n. 216/2013). Forse proprio per superare i rilievi della corte costituzionale, il ticket è introdotto come “meccanismo di riduzione” delle pensioni (dunque, non come prelievo) che alimenta un nuovo fondo dell’Inps a destinazione specifica. Il ticket colpirà le pensioni che, nel complesso, superano i 100 mila euro lordi annui, ma l’applicazione non potrà mai comportare una riduzione della pensione sotto tale soglia. Il ticket colpirà i trattamenti diretti (pensione di vecchiaia e anzianità, con esclusione di quelle di reversibilità, d’invalidità e di quelle a favore delle vittime del dovere o di azioni terroristiche), che abbiano quote calcolate con la regola retributiva, mentre non si applicherà alle pensioni interamente liquidate con il sistema contributivo. Gli scaglioni previsti per il ticket sono soggetti a rivalutazione annuale.
Fondi ridotti per pensioni e cittadinanza. Il ddl bilancio stanzia in specifici fondi le risorse per le future riforme. Il primo, denominato «fondo per il reddito di cittadinanza», avrà una dotazione di 7.100 mln di euro per il 2019, di 8.055 mln per il 2020 e di 8.317 mln dal 2021 (la prima bozza di ddl bilancio stanziava 9.000 mln annui a decorrere dal 2019). Il secondo fondo, denominato «fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani», avrà una dotazione di 3.968 mln di euro per il 2019, di 8.336 mln per il 2020, di 8.684 mln per il 2021 e di 8.153 mln per il 2022 (la prima bozza di ddl bilancio stanziava 6.700 mln di euro per il 2019 e 7.000 mln di euro annui a decorrere dal 2020).

Abbiamo ceduto noi, mentre sono alle corde “loro”

Deutsche Bank precipita di nuovo per l’ansia  di un rallentamento globale. Ora giù 56% anno fino ad oggi.





BIBI E ERDOGAN ATTACCANO LA SIRIA. SI SONO COORDINATI?

Mentre i siriani celebravano la notte di Natale, lo stato antisemita di Israele ha lanciato un attacco aereo  sparando dieci missili  contro Damasco  (8 intercettati)  – dallo spazio aereo libanese – i suoi aerei (un F 35 e un F 16) si sono “coperti” dietro due aerei civili russi,  uno mentre atterrava a Damasco e un altro in avvicinamento a  Beirut, ha protestato il portavoce del ministero russo Igor Konashenkov.  Una sfida diretta a  Mosca pochi giorni dopo il severo avvertimento russo alla delegazione militare israeliana. Il sospetto che gli israeliani abbiano deciso di andare direttamente e veramente alla guerra anche contro la Russia   sulla martoriata Siria,  con la scusa  (preordinata con Washington?)  dell’annunciata partenza delle truppe Usa che proteggevano i curdi, è stato avanzato dalla Nezavisimaya Gazeta – che cita il ministro ebreo della guerra appena dimessosi , il  razzista Avigdor Liberman:  “La partenza degli americani solleverà il morale del presidente siriano Bashar Al-Assad e dei suoi alleati, Iran e Hezbollah libanese…il ritiro degli Stati Uniti dalla Siria aumenta di molto  la probabilità di un conflitto su larga scala nel nord, sia in Libano che in Siria“.


Voltafaccia anti-Mosca?

Nel frattempo – come ha sottolineato l’esperto militare russo Yuri Liamin, “ la Turchia sta ora minacciando di  avviare una nuova operazione militare  contro i curdi siriani. Questa operazione potrebbe portare a un reale controllo turco su una parte significativa della Siria settentrionale. È improbabile che tale sviluppo piaccia alle autorità siriane e al suo alleato iraniano “.  Ebbene: queste operazioni turche sono già in corso,  anche se con esitazioni perché le forze urche non hanno mostrato  grande capacità, anzi subito perdite, contro i curdi.  “Circa 35 carri armati  turchi  ed armamenti pesanti portati su autocarri hanno traversato il posto di frontiera di Jarablus la sera” del 21 dicembre, annunciava l’Osservatorio su Diritti Umani in Siria (il discusso centro di Londra).
E a questo punto non ci si può esimere dal sospettare che Erdogan si muove in coordinamento con Israele – e la complicità di Trump  –  in una offensiva indipendente ma congiunta, allo scopo di smembrare la Siria e di incamerare il Nord siriano alla Turchia.  Nel calcolo che le forze siriane e i suoi allleati, Hezbollah e l’Iran, siano vicine all’esaurimento.
Un voltafaccia di Erdogan contro Putin è ventilato con precisione nell’articolo  del meglio informato corrispondente  sul  nido di vipere siriano, Elijah Magnier:  “Andandosene [dalla Siria] Trump tende una trappola alla Russia, alla Turchia e all’Iran  in Siria”. Rimando all’articolo integrale  tradotto in italiano, ma ne riprendo i passi-chiave:
“Il veloce ritiro americano è previsto e anche ideato per creare, senza dubbio, una iniziale confusione nel triangolo Turchia-Siria-Iraq nei primi mesi.  L’ISIS, la Turchia e al-Qaeda potrebbero trarne vantaggio.  …“A giudicare da quello che i presidenti Trump e Erdogan si sono detti nell’ultima telefonata, sembra che l’amministrazione americana abbia deciso di lasciare la Siria in mano alla Turchia : non è certo una mossa ingenua. Infatti il Pentagono ha spinto deliberatamente migliaia di combattenti dell’ ISIS nella zona che controlla, verso la sponda del fiume Eufrate, contro l’esercito siriano e i suoi alleati sul fronte di Deir-Ezzour. Questo significa che, in caso di un veloce ritiro americano coordinato con la Turchia, le truppe di Ankara potranno entrare nella provincia curdo-araba di al-Hasaka, cominciando  magari  da Manbij o Tal Abiad senza incontrare resistenza da parte dell’ISIS perché  nella zona non ci sono i suoi militanti.
“In caso di un attacco turco improvviso , le YPG ( Unità di Protezione Popolare) curde dovranno precipitarsi contro le truppe turche cercando di frenare la loro avanzata, in attesa dell’aiuto da parte del governo siriano, […]  Un tale scenario porterà alla rottura delle relazioni tra la Turchia, la Russia e la Siria. Mosca ha già avvertito la Turchia di non avanzare verso il nord-est della Siria. Un avanzamento della Turchia o anche dei suoi alleati jihadisti in Siria, concentrati al confine delle province controllate dai curdi, rimetterà in discussione le relazioni tra Mosca e Ankara e tra Mosca e Damasco. Un tale riassetto può soltanto essere evitato se il presidente Erdogan resiste alla tentazione di invadere (il nord-est siriano) e finisce con l’accondiscendere al desiderio russo di discutere il futuro della zona dopo la partenza americana”.

Magnier paventa esplicitamente un “ piano unilaterale della Turchia per entrare in Siria, senza un coordinamento con la Russia”. Erdogan  ha espresso proprio questa intenzione, fra l’altro minacciando Parigi di “conseguenze” se non ritira la presenza militare francese presso i gruppi curdi ad est dell’Eufrate –  e ribadendo la  sua volontà di invadere  l’est dell’Eufrate e “spazzar via le forze curde e quelli che le sostengono” – con il proposito vero di occupare per sempre   il  Nord della Siria.  Erdogan insomma persegue sempre ed ancora  lo stesso progetto di smembramento in cui fu utile complice di  Parigi e Londra, della NATO e di Obama,  e per il quale fu creato armato, addestrato (e pagato dai sauditi) l’ISIS, e furono inventate le note accuse  della propaganda occidentale.: “Assad gasa il suo stesso popolo”,  “usa armi di distruzione di massa” (richiedenti intervento umanitario immediato),  Assad  massacra l’ennesimo ospedale dei bambini ad Aleppo, la candidatura al Nobel per i Caschi Bianchi  così buoni…tutte cose strombazzate dalla tv italiana, come sappiamo.

Silenzio sul rapporto ONU contro i Caschi Bianchi

Sicché ora i TG italiani  –  come tutti gli altri del resto  –  hanno taciuto la presentazione del gruppo di  studio delle Nazioni Unite, che  il 20 dicembre  ha intrattenuto i giornalisti per più di un’ora, documentando il vero volto dei “soccorritori” Caschi Bianchi: furto d’organi, saccheggi, collaborazione criminale coi cecchini islamisti,  messa in scena dei finti salvataggi….Il tutto corroborato da deposizioni di oltre cento testimoni oculari intervistati sul campo dalla Fondazione Onu.  Si  va da  un capo-infermiere di Aleppo che vede il corpo di un suo vicino,  rimandato dalla Turchia dove  i Caschi Bianchi l’avevano trasportato per “curarlo” :  “Ho sollevato il lenzuolo e ho visto una grossa ferita tagliata dalla gola allo stomaco … l’ho toccato con la mano e ho capito che non c’erano più organi”. Fino al siriano Omar al-Mustafa, un civile, simpatizzante loro perché ostile al regime di Assad: Ho provato a unirmi ai White Helmets, ma mi è stato detto che se non ero di al-Nusra, non potevano assumermi.  Praticamente  tutte le persone che lavoravano nei vicini centri di White Helmets erano al-Nusra o erano legate a loro”. 
Qui la Goracci può informarsi di quel che ha detto il “panel” ONU, dalla tv delle Nazioni Unite:


Indipendentemente da questo rapporto ONU, è stata rivelato che era falsa anche la storia, così commovente, raccontata da Spiegel sul ragazzi nodi 13 anni Mouawiya Syasneh,  il quale avrebbe scatenato la rivoluzione  in Siria scrivendo sul muro un graffito: “Assad, tu sei il prossimo!”.   Il ragazzino lo aveva intervistato e fotografato il celebre e premiatissimo giornalista tedesco Claas Relotius, che oggi ha confessato di aver inventato praticamente tutti suoi splendidi reportages per Spiegel. La prova finale che le fake news  sono prodotte dai media mainstream

(Il Giornalista dell’Anno –  per le invenzioni)


E due: altra bomba ad Atene. Che succede in Grecia?

E due: altra bomba ad Atene. Che succede in Grecia?
Due attacchi in una settimana, ma questa volta nel mirino dei terroristi la primizia di una chiesa. Isis o nuclei armati rivoluzionari? Intanto ci sono due feriti (assieme a tanti dubbi)
Nuova esplosione ad Atene, dopo l’attentato della scorsa settimana contro la sede della tv Skai. Una bomba è esplosa questa mattina fuori ad una chiesa, nel quartiere di Kolonaki, tra Licabetto e Skoufa Street, ferendo alle mani e al viso il poliziotto che la stava spostando e il sacrestano che l’ha trovata.
Nessuna rivendicazione al momento, ma c’è la primizia della chiesa: fino ad oggi i gruppi terroristici greci avevano messo nel mirino solo banche, tv o sedi di partito ma mai luoghi di culto. È la ragione per cui non si esclude alcuna pista.
BOMBA
Una bomba contenuta in una scatola di latta nera è esplosa all’esterno della chiesa di Agios Dionysios nell’elegante quartiere di Kolonaki. Gli investigatori sono in allarme anche perché, a differenza della bomba contro la tv Skai, questa volta non c’è stata alcuna telefonata di avvertimento, per cui poteva essere davvero una strage.
Sul luogo oltre alla polizia che ha sigillato l’area, le forze speciali antiterrorismo che stanno effettuando i rilievi del caso. A trovare la scatola è stato il sacrestano della chiesa che ha informato la polizia, ma prima dell’arrivo degli agenti ha spostato la scatola di latta dall’ingresso della chiesa in un’aiuola vicina. Dopo pochi attimi il boato.
Testimoni oculari hanno riferito di danni ad auto e moto parcheggiate nei pressi della chiesa, oltre all’ingresso della stessa chiesa.
CONTRO LA CHIESA?
“È molto strano che non ci siano state telefonate di avvertimento. Questo è spaventoso. Non riesco a capire questo colpo inferto alla Chiesa, perché la Chiesa è amore”. Queste le prime parole di padre George Tselalidis, sacerdote della Chiesa di San Dionisio, affidate ad una radio ateniese subito dopo l’esplosione. E ha aggiunto: “All’interno c’era un detonatore artigianale realizzato con un orologio, alcuni fili ed un liquido giallo”.
Secondo il Segretario Generale dei Corpi delle Guardie Speciali, Efstratios Mafroeidako, i terroristi “volevano il sangue”.
POLEMICHE
Sul posto è giunto anche il deputato di Nuova Democrazia Vasilis Kikilias, secondo cui “la nostra prima preoccupazione è la salute del poliziotto in ospedale”. Per poi attaccare il governo: “Sfortunatamente, avevamo avvertito di questo circolo vizioso di violenza brutale. Siamo preoccupati di questo colpo, senza nemmeno una telefonata. Tutti quelli che coprono con un tappeto ideologico la cieca violenza terroristica, fanno un gran danno. Siamo molto preoccupati per il modo in cui Syriza gestisce le questioni relative all’ordine e alla sicurezza del Paese”.
Il riferimento è alla presunta contiguità del vecchio nucleo sirizeo con il mondo extraparlamentare di piccoli gruppi rivoluzionari, che hanno negli ultimi tre anni ingaggiato una vera e propria guerriglia urbana per le strade ateniesi contro i corpi speciali del Mat, soprattutto nella zona di Exarchia e del Politecnico, con scontri settimanali e lancio di molotov.
Protestano perché le richieste “sociali” avanzate al primo governo Tsipras sono state disattese, dopo le promesse di meno austerità avanzate dall’attuale premier in campagna elettorale.
SCENARI
Di questo nuovo attacco stupisce la primizia dell’obiettivo: la chiesa fino ad oggi non era stata fatta oggetto di attacchi da parte dei nuclei rivoluzionari di fuoco che lo scorso anno avevano inviato un pacco bomba contro l’ex premier Papademos, ferendolo alle gambe nella sua auto. Anche il famigerato gruppo del 17 Novembre, responsabile di decine di omicidi tra cui Richard Welch, diplomatico statunitense e capo della sezione greca della CIA e il deputato conservatore Pavlos Bakoyiannis, ucciso nel 1989 nello stesso quartiere della bomba di oggi, si era sempre scagliato contro presunti esponenti del sistema come politici e diplomatici.
Con un bilancio che parla, in 27 anni di organizzazione rivoluzionaria, di 2.500 reati e 23 omicidi. Ma mai contro figure di stampo religioso.
INDAGINI
Gli investigatori stanno lavorando su più fronti, mettendo in correlazione l’attacco di oggi con altri elementi che si stanno oggettivizzando nel paese, come il rapimento questa mattina al Pireo di un noto imprenditore nelle stesse ore in cui detonava l’ordigno a Kolonaki.
Inoltre nessuno parla apertamente di terrorismo di matrice islamica, visto l’obiettivo religioso, ma al momento è un fronte presente nelle indagini: Atene è considerata sede di una cellula Isis dedita alla falsificazione di passaporti, “attiva” anche ad appannaggio di Salah Abdeslam, l’autore della strage di Parigi del 2015. Si imbarcò infatti indisturbato da Bari a Patrasso in quell’agosto per poi fare il percorso inverso. Si disse che fosse passato da Atene per poi raggiungere la Siria.
Inoltre secondo quanto osservato lo scorso anno dall’Interpol e confermato dal commissario greco all’immigrazione, Dimitris Avramopulos, è stato appurato che tra le migliaia di migranti giunti in Grecia negli ultimi quattro anni si siano nascosti anche dei jihadisti.
twitter@ImpaginatoTw

Lenticchie: ecco perché sono il legume preferito nel periodo natalizio

lenticchie
Lenticchie, ottime per fare un pieno di ferro e proteine vegetali – tratto da Soluzioni Bio
Le lenticchie sono un legume ricco di vitamine, fibre, sali minerali e altre sostanze nutritive importanti per la salute. 
In particolare, i vegetariani e i vegani possono considerarle una fonte di proteine vegetali oltre che di altri elementi nutritivi.
Sono un alimento ottimo da aggiungere alla nostra dieta, almeno una volta a settimana. Per evitare i disagi tipici delle leguminose, possiamo portarle a tavola dopo averle frullate.

1. Lenticchie, un legume che si cuoce rapidamente. Legumi secchi come i fagioli e i ceci hanno tempi di cottura piuttosto lunghi, anche di 2 ore senza la pentola a pressione, mentre invece le lenticchie, cotte normalmente in pentola o in padella sono pronte in circa 25-30 minuti – e in meno tempo con la pentola a pressione.
2. Sono una fonte di ferro. Le lenticchie sono una fonte di ferro per tutti, non soltanto per vegetariani e vegani.
Bisogna solo ricordare che il ferro contenuto nei cibi vegetali viene assorbito dal nostro organismo più facilmente se ci ricordiamo di assumere delle fonti di vitamina C, ad esempio condendo verdure e ortaggi con del succo di limone.

3. Lenticchie: una fonte di proteine vegetali 

Le lenticchie sono anche un’ottima fonte di proteine vegetali. Chi segue una dieta a base vegetale deve tenere conto di cercare di consumare molti legumi, sia come le lenticchie che cereali integrali per mettere a disposizione dell’organismo tutti gli amminoacidi necessari alla formazione delle proteine.
4. Sono molto versatili in cucina. Possiamo usarle in zuppe calde, frullarle in purè di accompagnamento ad un secondo piatto, condirle fredde in una insalata con un cereale oppure nasconderle nelle polpette da far mangiare a grandi e piccini.

Ecco cosa succede alle ossa quando utilizziamo troppo sale in cucina

troppo sale
La dieta con troppo sale corrode le ossa – di Milena Castigli – Non solo ipertensione. Lo rivela uno studio australiano sulle amlattie cardiovascolari
L’eccesso di sale in cucina fa più male alla salute di quanto previsto in passato. Lo rivela uno studio del Baker Heart and Diabetes Institute di Sydney durante il quale gli scienziati hanno alimentato topi di laboratorio per 12 settimane con una dieta ad alto contenuto di sale (equivalente per gli umani a 12 grammi di sale al giorno, che è quello che molti consumano) per esaminarne altri effetti indesiderati, oltre a quello già noto dell’ipertensione.
La ricerca fa infatti parte di una più ampia iniziativa della comunità scientifica globale per riconsiderare e approfondire le cosiddette “malattie cardiovascolari”, un termine onnicomprensivo per tutti i disturbi cardiaci causati da pressione alta e colesterolo sopra i limiti.
Secondo il risultato preliminare della nuova ricerca australiana – che se confermato conferirebbe una priorità ancora più alta alla lotta contro la dipendenza di sodio – una dieta ad alto contenuto di sale non soltanto causa ipertensione e malattie cardiovascolari, ma corrode le ossa dall’interno riempendole di buchi.

Troppo sale corrode il tessuto osseo

I ricercatori hanno esaminato le ossa dei topi testati e hanno scoperto che i piccoli mammiferi avevano sistemi immunitari estremamente attivi e un numero eccessivo di globuli bianchi, prodotti da cellule staminali ‘ribelli’ nella milza.
Le cellule immunitarie iperattive erano cresciute a dismisura per l’esposizione ad alti livelli di sale e avevano corroso il tessuto osseo.
“Abbiamo continuato a vagliare i dati e le evidenze si sono moltiplicate”, ha detto Murphy. Questo processo finora ignorato – evidenziano gli studiosi – può spiegare perché la dieta ad alto contenuto di sale sia alla base di alcuni attacchi di cuore ed approntare nuove cure mediche più efficaci. Fonte: interris 

Tecnologia 5g: utilizzata dai militari e pericolosa per la salute



Finalmente la sicurezza della tecnologia 5G viene messa in discussione – di Ethan Uff

Nel caso non l’aveste notato, vi informo che i fascisti della tecnologia che lavorano a stretto contatto con i governi corrotti di tutto il mondo stanno spingendo al massimo per implementare nei prossimi anni la nuova tecnologia wireless ultraveloce 5G nelle reti di telecomunicazione mondiali.(fonte)

Ciò che invece non stanno facendo è tentare in qualche modo di provare che tale tecnologia sia innocua. E la ragione è molto semplice: non lo è.

La tecnologia 5G, che richiede ripetitori distanziati non oltre i 60 metri, è probabilmente la più grande truffa tecnologica di sempre.

Non è mai stato provato che sia innocua, al contrario è stato dimostrato quanto sia dannosa per la salute di piante, animali e umani.

Tutto ha a che fare con il tipo di radiazione che la tecnologia 5G usa, radiazione che penetra la pelle dell’uomo in modo più aggressivo rispetto a quelle usate da qualsiasi altra apparecchiatura elettronica.


La frequenza di lavoro del 5G è la stessa dei maledetti body scanner presenti negli aeroporti americani e inglesi.


“Gli odierni cellulari e reti Wi-Fi si affidano alle microonde – una radiazione elettromagnetica che utilizza frequenze fino a 6 gigahertz (Ghz) per trasmettere la voce o i dati senza l’utilizzo di cavi di collegamento” spiega l’Environmental Health Trust. (fonte)
Tecnologia 5g le radiazioni sono preoccupanti


“Diversamente da questa tecnologia le applicazioni in 5G chiedono l’apertura di nuove bande spettrali con frequenze comprese tra i 6 e i 100 Ghz e anche oltre, utilizzando onde con lunghezza millimetrica o micrometrica per garantire la trasmissione di enormi pacchetti di dati nella stessa unità di tempo”.

Ciò che preoccupa maggiormente riguardo le radiazioni del 5G è come il corpo umano risponde a tali frequenze e come le elabora.


Il Dott. Ben-Ishai dell’Hebrew University of Jerusalem ha scoperto nelle sue recenti ricerche che la pelle umana si comporta come un tipo di ricettore per le radiazioni 5G, che la rendono simile ad una antenna.



“Questo tipo di tecnologia che si trova in molte delle nostre case, in realtà interagisce con la pelle umana e con gli occhi” scrive Arjun Walia di Collective Evolution.


“I canali sudoriferi si comportano come numerose antenne elicoidali quando vengono esposti alle lunghezze d’onda caratteristiche degli apparecchi che usano la tecnologia 5G”.

L’apparato militare USA conosce fin troppo bene la tecnologia 5G, dato che da molto tempo la sta utilizzando come forma non letale di controllo delle folle.

E’ la stessa lunghezza d’onda del 5G quella usata militarmente nel cosiddetto Active Denial System (ADS) e definito come “arma” che penetra per circa mezzo millimetro nella pelle quando viene diretta verso i corpi umani.

Secondo i rapporti, la 5G dell’ADS è talmente invasiva sulla pelle da causare una intollerabile sensazione di bruciore, ed è utilizzata per disperdere una folla o causare l’ immediata fuga di persone dall’area verso cui viene utilizzata.
I militari utilizzano la tecnologia 5g


Le forze militari USA, Russe e Cinesi utilizzano la 5G come arma di controllo delle folle, cosa che presagisce qualcosa di poco simpatico per qualsiasi comunità nel mondo.

E questo è il motivo per cui tali comunità stanno attivamente combattendo al meglio delle loro possibilità contro l’assalto del 5G, che sfortunatamente sembra essere qualcosa di inevitabile, nonostante le persone stiano urlando di non volerne proprio sapere.



“Questa tecnologia sta diventando onnipresente tra i reparti militari più famosi al mondo, il che dimostra la spaventosa efficacia di queste frequenze in termini di danni causati all’uomo e a tutto il resto” ammonisce Terence Newton del Waking Times.

“La battaglia contro il 5G sta scaldando gli animi delle comunità, e la consapevolezza di questa importante questione si sta diffondendo velocemente”.

“Oltre 240 tra ricercatori e medici di 41 nazioni che hanno pubblicato ricerche nel campo di frequenze del 5G si sono rivolti all’ONU chiedendo un intervento urgente per ridurre l’esposizione a queste tecnologie wireless in costante aumento, e hanno scritto alla Federal Comunication Commission (FCC) affinché metta in atto una moratoria verso il 5G, citando i seri rischi a cui vengono sottoposti gli uomini e l’ambiente”. (fonte)

Si vaccina e viene ricoverato d’urgenza: è successo a Lou Ferrigno (Hulk)

Lou Ferrigno
Lou Ferrigno l’incredibile Hulk ricoverato in ospedale, problemi con la vaccinazione – di Gennaro Marco Duello
Lou Ferrigno, lo storico attore della serie televisiva degli anni ’80 “L’incredibile Hulk”, è stato ricoverato d’urgenza in ospedale dopo aver avuto problemi con la vaccinazione contro la polmonite:
“Ero venuto in ospedale per farmi una vaccinazione, mi sono ritrovato con la flebo nel braccio”.
Lou Ferrigno, lo storico attore della serie televisiva degli anni ’80 “L’incredibile Hulk”,  è stato ricoverato d’urgenza in ospedale dopo aver avuto problemi con la vaccinazione contro la polmonite.
Il 67enne ha condiviso la notizia con i suoi account sui social media, da Twitter a Instagram, rivelando di essere finito in ospedale dopo essersi vaccinato contro la polmonite:
Sono venuto per farmi una vaccinazione contro la polmonite e mi sono ritrovato con le flebo nel mio bicipite“, ha twittato la star mentre si mostra sdraiata con la flebo nel braccio.
Le condizioni di Lou Ferrigno. Lou Ferrigno sta bene e ci tiene ad assicurare a tutti che le sue condizioni sono in ripresa.
Ma prima di salutare i suoi fan, ha voluto specificare quali sono stati i motivi che l’hanno costretto a restare un paio di giorni sotto osservazione:
“Starò bene, ma è importante che si tenga d’occhio chi ti sta iniettando il vaccino e assicurarsi non solo che colpiscano il punto giusto ma che l’ago sia sterile”.
Stando a quanto dichiarato da “People”, all’attore sarebbe stato dato un vaccino sbagliato.
Ci sono due tipi di vaccini contro la polmonite, entrambi raccomandati per persone dell’età di Lou Ferrigno (superiore a 65 anni), entrambi possono causare effetti collaterali.

Chi é Lou Ferrigno

Lou Ferrigno lega il suo nome al personaggio di Hulk per sempre. È stato il primo ad interpretare il supereroe verde alter ego di Bruce Banner.
È tornato a interpretare Hulk, doppiando la versione trasformata del Bruce Banner di Mark Ruffalo in “The Avengers” e “Avengers: Age of Ultron”.
Anni prima, è apparso nel ruolo del guardiano universitario in cui lavora Banner, sia nel 2003 sia nel 2008 nei film in cui il supermostro verde era interpretato da Edward Norton e da Eric Bana. 
Fonte: fanpage.it

Se ora l’AIFA non darà risposte serie, i ‘no vax’ aumenteranno sempre più



Che tipo di “sicurezza sui farmaci” garantisce questa ridicola AIFA? Ma cosa la paghiamo a fare di preciso?

Aifa, l’ente pubblico che dovrebbe controllare i vaccini e non lo sa – di Stefano Re – Riassunto per chi si fosse perso qualche puntata.

Corvelva, una associazione di genitori contraria all’obbligo vaccinale, finanzia di tasca sua alcune analisi di laboratorio su una serie di lotti vaccinali.

Dopo i primi risultati, l’Ordine dei Biologi italiano decide di cofinanziare e sostenere pubblicamente il progetto ritenendolo utile.

Alcuni biologi protestano. Alcuni medici protestano. Altri… come definirli? Fanatici Devoti Vaccinali, protestano ritenendo che queste analisi “insultino la scienza”.

Facendo delle analisi, si insulta la scienza? Quindi nella scienza adesso ci sarebbe reato di Lesa Maestà o magari l’Eresia del Sacro Dogma? Se non è una reazione da fanatici religiosi questa, non se n’è mai vista una.


Una rivista internazionale molto considerata nella Comunità Scientifica, Nature, dedica un articolo a questa bagarre e alle analisi stesse. Qualche Fanatico Devoto Vaccinale vede la caduta degli dei e si becca una sincope.

Intanto arrivano altri risultati, e sono piuttosto sconcertanti. Oltre a impurità di ogni genere, nei vaccini esaminati risultano presenti elementi non identificabili e assenti invece gli antigeni necessari al vaccino stesso.
Le risposte dell’Aifa dopo le analisi

Un quotidiano nazionale, Il Tempo, rompendo il silenzio stampa che ha permeato l’intero giornalismo italiano per anni, dedica la prima pagina a questi risultati, a firma del direttore, Bechis.

Si alza una seconda ondata di proteste vibranti da parte dei soliti medici e dei soliti… boh, come definirli? Fanatici Devoti Vaccinali.


Tra le varie critiche, si legge che lo studio è fatto male, che il metodo non è chiaro, che i risultati sono discutibili, che la notizia è stata data male, c’è persino qualche invasato che farnetica di necessari interventi censori da parte della magistratura.

Nessuno, e sottolineo NESSUNO, si sogna di provare a rifare queste analisi. Di provare a smentirne i risultati facendole “bene”. Secondo i Fanatici Devoti Vaccinali, queste analisi non s’han da fare, punto.

Una cosa che non vi ho detto ma è accaduta prima dell’articolo su Il Tempo, è che Corvelva aveva inviato i risultati alla EMA (European Medicines Agency), chiedendo spiegazioni.

La EMA ha risposto: non sta a noi, chiedete all’AIFA. L’AIFA, cioè l’agenzia italiana di controllo sui farmaci, cioè l’ente pubblico che ha come sua finalità controllare i farmaci permessi in Italia, soltanto dopo che Il Tempo pubblica la notizia in prima pagina, si degna di fornire queste sapienti pubbliche risposte:

a) non prendiamo nemmeno in considerazione queste analisi perché non sono state pubblicate con le decorazioni che ci piacciono.

b) i vaccini “sono sicuri” perché ce lo assicurano le case produttrici e altri enti che han fatto i trial clinici prima di venderceli.
Farmaci senza controllo

Cioè, l’Ente Pubblico che deve controllare la sicurezza dei farmaci, dichiara senza vergogna che non controlla un fico secco. Considera “sicuri” i farmaci che gli vengono venduti perché glielo assicurano quelli che glieli vendono!

Non bastasse questa grottesca confessione di incompetenza, quando per caso qualcuno gli porta delle analisi che dicano, “hey, guarda che forse questo farmaco (che sia detto così, tra parentesi, stai facendo assumere OBBLIGATORIAMENTE a mezzo milione di bambini all’anno) è inutile o persino pericoloso!” risponde: “no, no: finché non pubblichi questi tuoi risultati su una bella rivista, io fingo proprio di non vederli nemmeno.”


Ma ci rendiamo conto? Ci *obbligano* a prendere farmaci senza nemmeno controllare se son sicuri, e quando di tasca nostra gli evidenziamo possibili problemi dicono “no no, non ho visto nulla io”?

Ma che tipo di “sicurezza sui farmaci” garantisce questa ridicola AIFA? Ma cosa la paghiamo a fare di preciso?

Caro “Governo del Cambiamento”, ora che s’è preso il via con Ricciardi, quattro calci nel sedere li volete distribuire anche all’AIFA, per favore?

Fatemi essere più chiaro: se non li distribuite voi, questi calci nel culo, entro non molto tempo inizieremo a distribuirli direttamente noi cittadini. La pazienza ha un limite, e questo limite si sta avvicinando sempre più rapidamente.

Putin denuncia le nuovi armi biologiche USA: virus che riconoscono il DNA dei popoli da attaccare



PUTIN: STANNO PRELEVANDO CAMPIONI BIOLOGICI DAI RUSSI (una nuova guerra batteriologica)
di Maurizio Blondet

“Sapete che viene raccolto materiale biologico in tutto il paese, prelevato da differenti gruppi etnici, da persone che vivono i regioni geografiche diverse della Federazione Russa? Lo si fa deliberatamente e con metodi professionali. La domanda è: perché viene fatto? Sembra che siamo un oggetto di grande interesse”.


Vladimir Putin ha fatto questa rivelazione lunedì, mentre presiedeva il Consiglio dei Diritti Umani in Russia. Uno dei membri, Igor Borisov (che è direttore della Commissione Elettorale centrale, dunque si occupa di voti), ha riferito trasmissioni dal vivo dai seggi elettorali durante le recenti elezioni regionali sono state inondate di spettatori stranieri. Circa un milione di “guardate” venivano dall’estero. Borisov s’è domandato come mai tanti stranieri erano interessati a raccogliere immagini e facce di votanti, e come sarebbero state usate.


Bisogna sapere che dal 2012 in tutti i 93 mila seggi elettorali russi sono state installate telecamere proprio per accrescere la trasparenza delle operazioni e contrastare l’accusa, elevata dalle note centrali occidentali, che le elezioni in Russia sono truccate per fare eleggere Putin. Da un sito web aperto nel 2012, chiunque sia interessato può guardare le operazioni di voto in qualunque seggio del paese. Ma per quanto di valore civico, la visione non è, ammettiamolo, tanto appassionante da attrarre un milione di spettatori dall’estero. Da cui il sospetto che Borisov ha espresso ad alta voce.

La rivelazione del presidente Putin è molto più che un sospetto. Nel luglio scorso, la US Air Force (dipartimento Air Education and Training Command) ha fatto una offerta pubblica per acquistare “campioni di acido ribonucleico (RNA) e liquido sinoviale di russi”. Nell’offerta si specifica che il materiale biologico, 12 RNA e 27 di fluido sinoviale – deve provenire da donatori russi di origine caucasica – quindi non asiatici o turcomanni – e che occorre la scheda completa: sesso, età,peso, altezza, storia medica. Molto indicativo: la Air Force non accetterà campioni provenienti dall’Ucraina.



Igor Nikulin,che è stato commissario ONU per le ispezioni nei siti di armi biologiche, ha subito concluso l’ovvio: “Stanno sviluppando nuovi tipi di armi biologiche, più precisamente, vogliono “militarizzare” virus. Non c’è altro motivo per cui un ente militare faccia una simile richiesta”.

“Gli Usa stanno sviluppando vari tipi di armi biologiche specificamente mirate contro individui che hanno uno specifico patrimonio genetico, e i caucasici sono la maggioranza della nostra popolazione”.

La rivelazione del presidente Putin “viene giusto in tempo”, ha detto Franz Klintsevich, vicepresidente della Commissione Difesa e Sicurezza del consiglio federale: “Le agenzie occidentali implicate in questa “mietitura” è bene che sappiano che noi sappiamo del loro interesse”.

Vladimir Putin non ha aggiunto altre spiegazioni. Solo una sua tipica frase: “Che loro facciano quel che vogliono, e noi facciamo quel che dobbiamo”.

L’amico lettore che mi ha segnalato la notizia l’ha commentata così:

“Come le dico spesso, con grande timore, stiamo avvicinandoci molto velocemente ad una singolarità tecnologica che stravolgerà qualsiasi equilibrio. Vorrei sbagliarmi, ma questa questione potrebbe essere una delle facce di questa sinistra prospettiva”.

Avangard: Putin testa la nuova arma russa che fa paura alla Nato – Video

avangard
Putin assiste al test di Avangard: l’arma ipersonica russa “inarrestabile” (Video) – di Eugenio Palazzini
Mosca, 26 dic – Un’arma micidiale e “avanguardistica”, come lascia facilmente intuire il nome assegnatogli: Avangard.
Il presidente russo Vladimir Putin, che ha assistito al test effettuato con successo, l’ha definita “invulnerabile a qualsiasi mezzo di difesa antimissile esistente o futuribile”.
Putin ha infatti spiegato alla stampa russa che la nuova arma russa “si dirige sul bersaglio come un meteorite, come una palla di fuoco”.
Il lancio è avvenuto dalla base di Dombarovsk, nella regione degli Urali. Il missile ha attraversato ad alta quota tutta la Siberia per poi colpire il poligono in Kamchatka, a circa 6mila chilometri di distanza.
L’Avangard, lanciato con un missile vettore intercontinentale, è in grado di trasportare una testata atomica (così come carichi convenzionali).
È anche in grado di planare come un aliante a grande altitudine, slittando sugli strati più densi dell’atmosfera  per poi colpire obiettivi lontani senza essere intercettata dai sistemi antimissile Nato.

Avangard: missile ipersonico tra le sei armi strategiche russe

Un missile ipersonico “inarrestabile” che viaggia 20 volte più veloce della velocità del suono. Secondo gli analisti, la nuova potentissima arma, dovrebbe entrare in servizio nel 2019.
Putin l’ha presentata come una delle sei nuove armi strategiche russe, che inevitabilmente Mosca considera fondamentali per accrescere il proprio potenziale militare. Fonte Il primato nazionale
Di seguito il video pubblicato dall’emittente RT che riporta la seguente didascalia: Per gentile concessione del Ministero della Difesa – Il Ministero della Difesa russo ha fornito a RT il filmato di un missile, che ha utilizzato la vela ipersonica Avangard durante la fase finale. L’arma entrerà in servizio il prossimo anno.