lunedì 17 dicembre 2018

I Gilet Gialli inviano un video-messaggio a mezzo mondo tramite i social: “IL RISVEGLIO 5.0”

CONDIVISIONE MASSIMA DI QUESTO VIDEO!!!!! FORZA GILET GIALLI, FORZA CREATORI!!!! LA FORZA DEL RISVEGLIO E' UNA MAREA PLANETARIA!!!! CONDIVIDETELO PRIMA CHE LO FACCIANO SPARIRE!!!!





Questo video realizzato dal fantastico Garret John Loporto ed è stato tradotto da Chiara Piccinini e interpretato dalla voce di Mason Massy James in maniera magistrale.
I Gilet Gialli lo hanno riproposto in questi giorni e inviato a tanta gente (dentro e fuori dalla Francia) con il seguente messaggio: “QUESTI SONO I VIDEO CHE I POTENTI E I GOVERNI TEMONO MAGGIORMENTE! SANNO CHE LA GENTE STA SOLLEVANDO LA TESTA… E STANNO DANDO FONDO A TUTTE LE GHIANDE PER FARCI TORNARE CON LA TESTA NEL CROGIOLO! PER LORO NOI SIAMO MAIALI DA INGRASSO!
Gente… amici, fratelli!… non abbassate la guardia! Non fatevi incantare dalle elezioni! Non fatevi friggere il cervello dal campionato o dai mondiali! Staccate la spina da tutte le “ghiande mediatiche”! Divulgate questo video a tutti, dobbiamo riprenderci il NOSTRO mondo.

Dalla rivolta dei gilet gialli: “Macron, sei il pupazzo degli ebrei”!


di Fiona Diwan
L’allarme viene dalla Francia, il Paese delle barricate, dei “casseur“ e dei gilet gialli di oggi. Accade adesso ed è inascoltabile, per la scia di passato dolentissimo e infame che si porta dietro. “La Francia muore di fame e gli ebrei accendono la luci di Chanukkyah”, si è sentito gridare sotto la Tour Eiffel, una settimana fa, accanto alla grande Chanukkyah simbolica in piazza. “Macron, sei la puttana degli ebrei!”, è stato scritto a caratteri cubitali su un ponte della A6, l’autostrada Parigi-Marsiglia. “Macron, sei il pupazzo degli ebrei”, “Ebrei state tirando la corda, la crisi finanziaria è colpa vostra”, “Ebrei, attenti, avete abbassato le tasse ai ricchi!”.  “Macron e Rothschild, c’est la meme chose”…
Era prevedibile che la protesta dei gilet gialli potesse vivere una brusca virata antisemita? Per molti analisti la risposta è sì, poiché da sempre la crisi economica è la madre di ogni nefandezza. Di fatto, oggi, il web francese pullula di video e post pieni di minacce, su alcuni muri di Parigi sono apparsi graffiti intimidatori e, l’ultimo Shabbat di Chanukkyah, la Chabad House dei Champs Elyseès ha dovuto chiudere per la prima volta – insieme ad altre sinagoghe del centro tra cui la sinagoga Eli Dray -, senza poter officiare il sabato mattina perché la polizia dichiarava di non avere la situazione sotto controllo e il consiglio era di restarsene a casa. In altre sinagoghe, sempre di Shabbat, si chiede ormai regolarmente di non portare i bambini e di arrivare entro le 9.00 perché dopo i cancelli verranno chiusi e non si farà entrare più nessuno.
Accade adesso, nell’ottantesimo anniversario delle Leggi razziali e della Kristallnacht, la Notte dei cristalli – eventi che rimandano a fughe, vetrine in frantumi, morti ammazzati, cacce all’uomo…-. Accade ancora, e l’evidenza ammutolisce: il malato è ancora in terapia intensiva. Ne uscirà mai, viene da chiedersi? Le ricadute cicliche potranno mai finire? Ci sono dottori capaci in giro? In una Europa affetta da corbinismo, il male sembra infettare soprattutto chi dice di amare gli ebrei ma di odiare soltanto Israele e i suoi politici, ieri Ariel Sharon e Ehud Barak, oggi Netanyahu. O ancora, in un’Europa che pretende di dire agli ebrei a che età circoncidere i propri figli, se possono mangiare carne kasher, e che sbuffa insofferente a ogni protesta contro negazionismi o preoccupate proteste.
L’allarme viene dalla Francia, dicevamo all’inizio. Le istituzioni ne sono consapevoli: il primo ministro del governo d’oltralpe, Edouard Philippe, ha annunciato la creazione di una commissione di vigilanza, sanzioni e leggi più dure contro l’odio online e l’hate-speech sui social-media e in luoghi pubblici. Lo scopo? Tracciare una linea rossa oltre la quale non si deve andare, messa a punto anche dall’EJA, l’European Jewish Association.
Anziché commemorare i morti di ieri e prepararsi a piangere quelli di domani, è tempo che l’Europa garantisca la vita ebraica nel suo territorio, una necessità resa ancora più urgente dall’arrivo di centinaia di migliaia di cittadini extra UE che nulla sanno della storia europea e che «devono riconoscere la vita ebraica è una componente secolare dell’Europa a prescindere dal conflitto israelo-palestinese», ha detto Katharina von Schnurbein della Commissione Ue contro l’antisemitismo. «Così come sono le donne a dover dire che cosa sia la molestia sessuale e i neri a dover dire che cosa sia il razzismo, lasciamo agli ebrei di definire che cosa sia l’antisemitismo», ha puntualizzato. Come dire che, alla fine, siamo sempre noi a dover prendere la rincorsa, noi traditi, ebrei o diverger o diversi che siamo; come dice lo storico Matteo Nucci, «noi che rimaniamo a bocca aperta nel momento in cui vediamo che quel che abbiamo costruito sta vacillando e forse sta per crollare. Siamo noi a dover lottare, a dover vivere fino in fondo l’ira che prende gli esseri umani annebbiando loro la vista ma spingendoli anche a guardare oltre, a vedere lontano ma anche vicino, a cercare dentro la propria anima quello che serve per cambiare». E per agire.

Sono ancora in molti a chiedersi?

IL PIANO DI USA-ISRAELE SULL’ITALIA FAVORITO DA SALVINI




Sono ancora in molti a chiedersi quale spiegazione ci sia alla recente presa di posizione di Matteo Salvini, nel corso della sua visita in Israele, nell’omaggiare in modo sperticato Bibi Netanyahu e lo Stato di Israele come “baluardo della democrazia”, nel corso di una sparata di retorica filo israeliana, dimenticando la caratteristica segregazionista e razzista dello Stato di Israele che si è macchiato dei peggiori crimini nei confronti della popolazione palestinese.


L’ipotesi più probabile è quella che Salvini sia stato “imbeccato” dai nuovi ideologi della “alt-right” americana, i vari Steve Bannon e soci che vogliono prendere la direzione di una sollevazione populista e sovranista dei paesi europei in chiave filo atlantica, anti russa e filo israeliana. Una svolta che vuole creare un forte collegamento fra i paesi europei e l’asse USA-Israele-Arabia Saudita in chiave anti Iran ed anti Russia.
Una direzione ben lontana dal creare una svolta sovrana nella gestione del sistema Italia ma piuttosto nello scontato asservimento agli interessi egemonici del potere americano con incremento di ostilità, sanzioni contro la Russia, in pieno collegamento con l’elite di potere sionista che conduce il gioco. Non a caso non si parla più di abolire le sanzioni alla Russia.
Sono ben lontani i tempi in cui il vituperato Craxi si opponeva agli USA a Sigonella, rivendicando la sovranità italiana, o quando i vari Aldo Moro e soci gestivano le mediazioni fra Israele e i paesi arabi sulla base degli interessi dell’Italia nel Mediterraneo e dei rapporti dell’ENI con i paesi arabi. E’ noto che quelle “modeste” manifestazioni di sovranità sono costate care ad entrambi, Aldo Moro e Bettino Craxi.
L’obiettivo dell’Alt-Right americana è quella di far diventare il Mediterraneo un lago Israel-Americano e l’Italia sempre di più la portaerei USA nel Mediterraneo, utilissima per lanciare le tante guerre americane verso il Medio Oriente e verso l’Africa.
Una prospettiva molto poco sovrana e molto più di “ultra colonia” dell’Impero.
Naturalmente Salvini si è pronunciato anche per il riconoscimento di Gerusalemme quale capitale di Israele, mandando “in sollucchero” il premier sionista Netanyahu che mira esattamente a questo risultato, di portare i paesi europei a riconoscere Gerusalemme come capitale, quale fatto compiuto.
Come se non bastasse, l’ulteriore affermazione di Salvini contro gli Hezbollah, definiti dal leader leghista “terroristi”, senza considerare il ruolo svolto dal movimento libanese nella lotta al terrorismo dell’ISIS e di AL Qaeda, una lotta che, come ha poi sottolineato la Giorgia Meloni, ha permesso ai cristiani in Libano di celebrare il Natale e fare l’albero. La Meloni ha opportunamente ricordato a Salvini che, grazie a questa lotta di Hezbollah (e dell’Esercito siriano), sono state protette le comunità cristiane del Libano e della Siria dall’assalto degli jihadisti.
In ossequio ai dettami del patriarca sionista Netanyahu, secondo Salvini, evidentemente le centinaia di incursioni aeree sioniste, sopra il cielo del Sud del Libano, sono considerate un “atto legittimo e democratico”, mentre presunti tunnel degli Hezbollah, nel Nord della Palestina, sono considerati “atti di terrorismo islamico”.
Queste affermazioni di Salvini potrebbero sembrare, a prima vista, un prodotto dell’ignoranza geopolitica del leader leghista che, certamente, non brilla per conoscenza delle problematiche medio orientali ma, in realtà, non è questa la spiegazione, a nostro modesto avviso.
Salvini non è il ministro degli Esteri della Repubblica Italiana e non avrebbe titolo per visitare Israele e fare affermazioni che possono essere contraddittorie rispetto alla linea di politica estera seguita dall’Italia e oltre tutto non sono condivise dai suoi alleati di governo, i 5 Stelle.
Consideriamo che, a proposito del problema Israele/Palestina, l’altro leader del governo, Luigi Di Maio, in una sua dichiarazione aveva detto, “….se il M5S arriverà al Governo, riconosceremo lo Stato di Palestina”. Lo aveva dichiarato Luigi Di Maio in un incontro con i giornalisti italiani a Hebron in Cisgiordania. Questa dichiarazione era stata confermata anche da Manlio Di Stefano, capogruppo in Commissione Affari Esteri alla Camera, il quale aveva specificato che “un riconoscimento che ovviamente si deve basare sui confini del 1967 e che deve comportare anche il ritiro dal Golan. E’ quello che diremo agli israeliani”.
Affermazioni quindi del tutto in contrasto con quelle di Salvini che condivide la visione trumpiana per cui “Israele The First” al di sopra di tutto e di tutti, nello specifico dei diritti degli altri popoli della regione, anche annettendosi i territori occupati in spregio di qualsiasi risoluzione dell’ONU e calpestando il diritto internazionale.
In pratica le dichiarazioni di Salvini sono da interpretare nel contesto di una strategia di largo respiro di cui Salvini costituisce una tassello importante, quale leader di un movimento che si atteggia a sovranista ma che in realtà si sta dimostrando una pedina di Israele e della NATO a cui è legato mani e piedi. Il leader della Lega e forse futuro premier da qui a non molto tempo, è un fedelissimo dell’Alleanza Atlantica ma soprattutto di Israele a cui si ispira ideologicamente proprio per il modo di affrontare la “questione migratoria” ( che in Israele si legge come “pulizia etnica…”).
Non per nulla Salvini ha dimostrato simpatia per le scelte primatiste e imperialiste del presidente Donald Trump, così come ha salutato positivamente la vittoria del nuovo premier del Brasile, Jair Bolsonaro, un personaggio filo americano, liberista ed evangelico ultra sionista, che vuole riportare il Brasile nell’era delle privatizzazioni e della subordinazione alla dominazione USA in America Latina (altro che sovranismo).
La posizione di Salvini sulle questioni medio-orientali non fanno che confermare la natura squisitamente neo conservatrice, filoatlantica e filosionista della Lega, che rompe deliberatamente con la tradizionale politica di attenzione e di mediazione che, nonostante tutto, aveva contraddistinto la politica estera italiana nel bacino del Mediterraneo per molti decenni (nonostante l’Italia fosse membro della NATO).

Bannon con Salvini e un politico belga
Mischaël Modrikamen


L’ipotesi più probabile e quella che Salvini sia stato “imbeccato” dai nuovi ideologi della “alt-right” americana, i vari Steve Bannon e soci che vogliono prendere la direzione di una sollevazione populista e sovranista dei paesi europei in chiave filo atlantica, anti russa e filo israeliana. Una svolta che vuole creare un forte collegamento fra i paesi europei e l’asse USA-Israele-Arabia Saudita in chiave anti Iran ed anti Russia.
Una direzione ben lontana dal creare una svolta sovrana nella gestione del sistema Italia ma piuttosto nello scontato asservimento agli interessi egemonici del potere americano con incremento di ostilità, sanzioni contro la Russia, in pieno collegamento con l’elite di potere sionista che conduce il gioco. Non a caso non si parla più di abolire le sanzioni alla Russia.
Sono ben lontani i tempi in cui il vituperato Craxi si opponeva agli USA a Sigonella, rivendicando la sovranità italiana, o quando i vari Aldo Moro e soci gestivano le mediazioni fra Israele e i paesi arabi sulla base degli interessi dell’Italia nel Mediterraneo e dei rapporti dell’ENI con i paesi arabi. E’ noto che quelle “modeste” manifestazioni di sovranità sono costate care ad entrambi, Aldo Moro e Bettino Craxi.
L’obiettivo dell’Alt-Right americana è quella di far diventare il Mediterraneo un lago Israel-Americano e l’Italia sempre di più la portaerei USA nel Mediterraneo, utilissima per lanciare le tante guerre americane verso il Medio Oriente e verso l’Africa.
Una prospettiva molto poco sovrana e molto più di “ultra colonia” dell’Impero.
di Luciano Lago

Il piano diabolico che Satana ha rivelato durante un esorcismo (dopo le dimissioni di Benedetto XVI!)

RIPORTIAMO LA TRASCRIZIONE DI UN ESORCISMO AVVENUTO IN DATA 11 FEBBRAIO 2013!
(Questo scritto non è materia dogmatica perciò non vincola le coscienze ad aderirvi)

SATANA MOSTRA E SPIEGA IL SUO DIABOLICO PIANO IN SEGUITO ALLE DIMISSIONI DEL PAPA!




Esorcista: Nel nome dell’Immacolata Vergine Maria, ti ordino di dire la verità su quanto sta accadendo alla Chiesa di Cristo.


Lucifero: Noooooo, quella là nooooo! Il solo sentir pronunciare il Suo Nome è per me e per noi demòni un tormento infinito. Non voglio parlareeeeeeeeee, ma l’Alta Dama mi obbliga a risponderti, prete schifoso! La Chiesa Cattolica è sotto attacco! Le potenze delle tenebre sono scatenate contro la Sposa di quello che abbiamo appeso alla Croce. È l’ultimo assalto che stiamo portando alla sua Chiesa. Le dimissioni del Pontefice, prese in piena libertà e coscienza, aprono la strada al nostro ultimo attacco frontale.

Quello lassù sta per ritornare sulla terra, non so né il dove né il quando, ma sento che quel giorno è molto, molto, molto vicino. Le mie stesse forze vanno sempre più affievolendosi, pertanto devo concentrarmi e ricuperare tutte le energie per convogliare i miei miliardi di demòni contro la Sede Apostolica. Non basta la corruzione, non basta l’avidità di denaro, non basta suscitare gli scandali, bisogna condurre una battaglia che abbia come esito finale la distruzione della cosiddetta Chiesa di Roma

Esorcista: Nel nome di Cristo, dimmi cosa vuoi fare contro la dolce Sposa di Dio.

Lucifero: Sono duemila anni che noi angeli decaduti, con l’aiuto di uomini di Chiesa e di politicanti da strapazzo, cerchiamo di colpire mortalmente quella tremenda invenzione del Nazareno. Purtroppo non ci siamo ancora riusciti, perché essa appartiene all’Onnipotente.
Tutti i nostri sforzi risultano vani, perché le porte dell’Inferno, come quel Crocifisso disse, non prevarranno. Ma noi non ci arrendiamo. Continueremo a colpirla, a ferirla, a farla sanguinare, anche grazie a chi, dall’interno di essa, si è consegnato nelle nostre mani.
Dobbiamo arrivare ad occupare il trono del Vicario di quello inchiodato alla Croce. Con le buone o con le cattive. Costi quel che costi.
Stiamo lavorando a spopolare i seminari, a far chiudere i conventi, ma non riusciamo a far smettere quelle donne e quegli uomini, rinchiusi dietro una grata, di pregare. Ancora ci sono giovani che si dedicano alla preghiera nel silenzio di quei monasteri. Maledetti! Quanto ci fanno male quelle vite donate all’Altissimo.

Esorcista: In nome di Dio Onnipotente, ti ordino di dirmi cosa stai cercando di fare e di organizzare.

Lucifero: Nooooooo! Non te lo dicooooooo!

Esorcista: Ti ordino per il Sangue Preziosissimo di Cristo di dirmi quanto ti ho chiesto.
Lucifero: Quello lassù è stanco dei vostri peccati, è disgustato dell’azione degli uomini, è deluso dall’agire delle donne. Siete affogati nel peccato. La maggior parte dell’umanità è mia, morta spiritualmente, e non riesce a risollevarsi. Ormai molti Cardinali, Vescovi, Sacerdoti sono in totale dissenso rispetto alla Tradizione della vostra Chiesa, sono in disaccordo sul conservatorismo papista. E dietro il progressismo, dietro certe aperture post-conciliari ci siamo noiiiiiiiii! Perché vogliamo la confusione, la dissociazione, la divisione dentro e fuori la Sede petrina, come la chiamate voi.
Continuate pure a credere che tutto sia una favola pretigna, così il numero di quelli che precipitano qui all’Inferno aumenterà sempre più. Ormai non si contano più.



Esorcista: Nel nome dei Santi Martiri, di san Pio, di santa Bernadette, di’ la verità sul futuro della Chiesa di Roma.

Lucifero: Non conosco il domani. Questo lo conosce solo Lui. Non so cosa accadrà tra un istante, perché lo sa solo Lui. Non prevedo eventi, ma solo il presente.
Sono un perdente, uno che si è ribellato e ha perso tutto. Ho perso il Paradiso. Per sempre. Ma ho un obiettivo: trascinare quante più anime possibile nel mio regno di tormento. Voglio vendicarmi della mia cacciata dal Paradiso con lo strappargli anime. È questa la mia eterna vendetta.
Io non sono eterno, sono creatura proprio come voi, ma molto più forte di voi, molto più potente, più abile, più astuto. Sfrutto la mia astuzia per rovinarvi.
Posso dirti, brutto pretaccio, che provocheremo un attacco terribile contro la Chiesa romana, faremo tremare le sue mura, ma non scalfiremo la sua stabilità.
Abbiamo fatto nascere la crisi economica per impoverire la popolazione mondiale, scoraggiare chi prega e infondere il veleno dell’allontanamento da Lui.
Non lasciamo nulla di intentato pur di separare la creatura dal suo Creatore. Tutto ciò che può rovinarvi eternamente lo attuiamo.
Ma ora ci stiamo concentrando sulla Chiesa e, sino a quando il nostro lavoro distruttore non sarà compiuto, non le daremo pace.
Ho chiesto degli anni a Quello lassù. Ora è il nostro tempo, quindi siamo scatenati, ben sapendo che il periodo concesso sta per terminare.
Sento il tuono dell’Onnipotente che mi ricorda il mio nulla e l’obbedienza che, anche contro la mia volontà, gli devo.
Quel papa della Rerum Novarum vide, mentre celebrava la Messa, i demòni fuoriuscire dalle viscere della terra e diffondersi dappertutto. Così scrisse quell’odiosa preghiera al Principe delle Milizie celesti, che noi, però, abbiamo fatto abolire al termine della celebrazione.
Oggi la terra è completamente invasa dai miei angeli decaduti e, se riusciste a vedere con gli occhi dello spirito, vi accorgereste che è tutto buio. Totalmente buio. Se vedeste i mostri infernali aggirarsi per il mondo, morireste di paura per la forma orribile che hanno. Eppure non ci credete.

Esorcista: Nel nome della Santissima Trinità, dimmi cosa hai in mente di fare contro l’umanità.

Lucifero: Distruggerla con tutte le mie forze. Ridurla in schiavitù. In una parola: dannarla.
Devo provocare guerre, devastazioni, catastrofi, portandovi all’esasperazione e alla bestemmia. La crisi devo aggravarla, ridurre in miseria sempre più persone, conducendole alla disperazione di non potersi liberare.
Poi devo trasformare radicalmente la vostra cosiddetta società civile in una grossa rolla per porci. Vi ci faccio sguazzare dentro, per poi perdervi all’Inferno.
I miei servi sono già all’opera, molti devono fare il lavoro sporco che io ho comandato loro di fare, sino alla fine.
La terra deve essere un enorme cimitero, dove i pochi sopravvissuti saranno costretti ad adorarmi e servirmi come un dio. È questo il mio fine: essere dio al posto di Lui. Molti mi celebrano il culto, altri mi invocano, altri ancora mi adorano. Ma non sanno che sono già dannati. Per una manciata di euro e qualche piacere si concedono a me, finendo per consegnarsi ai miei artigli.
Vedrete cosa farò alla vostra Chiesa, che scisma provocherò, peggiore di quelli passati. Vedremo quanti sono dalla Sua parte e quanti dalla mia.
Il tempo sta per finire e io sono tutto preso dall’aumentare il numero di coloro che passano dalla nostra parte. Tutti devono riconoscermi come unico signore, anche se sono un nulla.

Crucifix


Esorcista: Nel nome di santa Gemma Galgani, di santa Teresa di Gesù Bambino, di santa Maria Goretti, cosa dobbiamo fare per vincerti e salvarci l’anima?

Lucifero: Noooooo! Non voglio parlareeeeeee!
Quello lassù mi costringe a risponderti.
La preghiera del Rosario, quella corona maledetta che tante anime ci strappa, è potentissima contro di noi, è un martello che ci schiaccia.
Ritornate in Chiesa, confessatevi settimanalmente e comunicatevi spesso. Controllatevi, sopportatevi reciprocamente i difetti. Amatevi e fate risplendere in voi la luce della Fede. La pace l’otterrete solo con la corona tra le mani, solo con la comunione frequente. Andate a Messa, con devozione e rispetto, a costo di qualunque avversità. Essa e solo essa può salvarvi dalla dannazione eterna. È uno scudo potente contro l’Inferno, contro le tentazioni, contro le seduzioni del Male.
Pregate per papa Benedetto: ha sofferto molto per i peccati compiuti nella Chiesa; il peso degli stessi lo ha indebolito nel fisico e nell’anima, ma non l’ho vinto.
Pregate per i Cardinali, molti dei quali sono miei, pregate per i Vescovi, che ormai vanno per conto loro. Pregate per i Sacerdoti: hanno bisogno del sostegno delle vostre preghiere. Pregate per i nemici, gli amici, gli sconosciuti, i lontani, e Lui si ricorderà di voi.
Quella lassù è triste perché vede ogni giorno molti suoi figli precipitare all’Inferno, nonostante le sue continue apparizioni, a cui non crede quasi nessuno.
Le sue lacrime, versate per lo stato pietoso in cui molte anime vivono, stanno per terminare e lasceranno spazio ai castighi del Cielo.

Natale: il miracolo di Gesù Bambino davanti alla scolaresca ammutolita


PRIMA DI ISCRIVERE I FIGLI A SCUOLA BISOGNEREBBE SEMPRE PRENDERE INFORMAZIONI SUGLI INSEGNANTI, LA LORO PREPARAZIONE, LE ESPERIENZE PRECEDENTI E LE LORO REFERENZE. SPESSO, LE IDEE POLITICHE DI IMPROBABILI EDUCATORI VENGONO PORTATE SUI BANCHI DI SCUOLA COME STRUMENTI DI INDOTTRINAMENTO E MANIPOLAZIONE MENTALE, CHE TANTO RICORDANO QUEI BUI PERIODI STORICI IN CUI IL TOTALITARISMO IDEOLOGICO ENTRAVA DI PREPOTENZA NELLE AULE. INOLTRE, SOPRATTUTTO A NATALE, SPIEGHIAMO AI BAMBINI L'IMPORTANZA DELLA FESTA COME ESPERIENZA DI FEDE NEL MIRACOLO DI DIO CHE NASCE E SI FA UOMO COME NOI, PIU' CHE RIDURRE IL NATALE A FESTA CONSUMISTICA DOVE NON SI ATTENDE PIU' L'ARRIVO DI GESU' SALVATORE, MA DI BABBO NATALE CARICO DI REGALI. LA FUTURA MATURAZIONE SPIRITUALE E MORALE DEI VOSTRI FIGLI UN GIORNO VI RINGRAZIERA'. DIFENDIAMO SEMPRE I NOSTRI VALORI CRISTIANI, E FACCIAMO RISCOPRIRE AI BAMBINI TUTTA LA GIOIA E LA CONFORTANTE PRESENZA DEL PRESEPE IN CASA E A SCUOLA. 

La nota scrittrice Maria Winowska (1904-1993, Austria) ha impresso, nero su bianco in un suo libro, una storia che, a Natale, è sempre bene rammentare e diffondere il più possibile.

La Winowska, che poteva vantarsi dell’amicizia con Papa Giovanni Paolo II, riporta il racconto di un parroco ungherese, Padre Norbert, che ebbe 32 piccoli testimoni dei fatti: gli allievi di una scuola elementare.

Lui operava in una parrocchia di pochi abitanti, in un paese dove la maestra di ruolo, la signorina Gertrud, era dichiaratamente atea. La maestra faceva della sua lotta contro Dio nel tentativo di cancellarne la memoria dalle giovani menti dei suoi scolari il perno delle sue lezioni.

Natale: la signorina Gertrud era completamente atea

Quei bambini, però, appartenevano a famiglie cristiane e, dunque, avevano una formazione religiosa che li invogliava a rispettare i Sacramenti.

“La signorina Gertrud sembrava avere un fiuto misterioso per individuare chi si era comunicato e queste sue “pecore nere”, come lei le chiamava, le trattava con sfrenata rabbia. Sembrava che lo avesse saputo da questa o da quella spia.
Nella IV/a, c’era Angela di dieci anni. Era molto intelligente e capace, ma le sue compagne non la invidiavano perché aveva un cuore d’oro ed era sempre pronta ad aiutarle. Un giorno mi chiese di poter fare tutti i giorni la Santa Comunione. Ma sai di cosa ti carichi?”, le chiese il parroco.

Ma la bambina sapeva fin troppo bene cosa voleva e rispose: “Signor Parroco, la maestra non mi potrà rimproverare facilmente, glielo posso assicurare. Sarò ancora più diligente … Per favore, non mi dica di no. Quando prendo la Comunione mi sento più forte. Dica di sì, devo dare il buon esempio e perciò devo avere molta forza!”.
Natale

Il parroco non poté proprio scoraggiare quella richiesta: Angela si stava immolando, sottoponendosi ad ogni interrogatorio/interrogazione possibile, in quanto, da quel momento, divenne il bersaglio della maestra.
“La maestra voleva, attraverso questa fragile bambina, colpire un bene comune, il tesoro della fede. I genitori incoraggiavano la loro figlia a resistere ed improvvisamente Angela si trovò al centro dell’interesse comune. Tutti ammiravano la sua forza. Solo lei non se ne rendeva conto. Si sentiva umiliata per la sua incapacità a difendersi e per non saper portare dei motivi per la sua fede”.

Natale: Angela cerca di riportare tutti alla fede

Poi, arrivò il periodo prenatalizio. Era esattamente il 17 Dicembre, quando la signorina Gertrud decise di sferrare un attacco deciso contro Angela, convinta che, facendo cadere la sua convinzione, la sua fede, l’avrebbe avuta finalmente vinta, su chiunque, intorno a lei, parlasse di Dio.

La maestra chiese: “ “Che cosa fai se i tuoi genitori ti chiamano?”. “Vado”, rispose la ragazzina timidamente sottovoce. “Molto bene. Ti senti chiamare e vai subito, come fa una brava bambina. Che cosa succede se i tuoi genitori chiamano lo spazzacamino?”. “Viene”, rispose Angela.
(…) “Bene, mia piccola. Lo spazzacamino viene perché c’è, perché è vivo”. Un momento di silenzio. “Tu vieni perché sei viva. Però, per esempio, i tuoi genitori chiamano la nonna che è morta. Verrà?”. “No, non credo”. “Brava. E se chiamano Barbablù? Oppure Cappuccetto Rosso? Oppure Pollicino? Ti piacciono le fiabe, no? Allora cosa succederà?”. “Non verrà nessuno, perché sono fiabe”. Angela sollevò il suo sguardo limpido, però lo riabbassò subito. (…) “E adesso supponiamo di chiamare Gesù Bambino. C’è ancora qualcuno di voi che crede in Gesù Bambino?”. Per un attimo tutto tace. Poi, alcune voci timide dicono: “Sì, sì …”. “E tu, Angela, credi tu che Gesù Bambino ti senta se lo chiami?”. Angela si sentì improvvisamente sollevata da un peso. Ecco dunque il tranello di cui non poteva immaginare la portata.
Con grande slancio rispose: “Certo, credo che mi senta”. “Molto bene, adesso facciamo un tentativo. Se Gesù Bambino c’è, entrerà se voi lo chiamate. Chiamate dunque tutti insieme molto forte: Vieni, Gesù Bambino! Uno, due, tre, tutti insieme”. I bambini abbassarono la testa e in un silenzio di tomba si sentì una risata satanica. “E qui vi volevo. Questa è la mia prova. Non avete il coraggio di chiamarlo, perché non esiste, come Pollicino, Barbablù, perché sono semplicemente delle favole … storie per vecchietti seduti di fronte al camino, storie che nessuno prende seriamente, perché non sono vere”.
Natale
La maestra credeva davvero di aver ottenuto la sua tanto agognata vittoria, ma aveva esultato troppo presto.
Angela parlò alla classe e invogliò tutti gli altri bambini a chiamare Gesù perché si palesasse: “Vieni, Gesù Bambino!”, cominciarono a dire, e le loro invocazioni crescevano e si facevano pregne di fede, di fiducia in colui che chiamavano in mezzo a loro. E cosa accadde?

La porta si aprì silenziosamente. Videro che una forte luce si concentrava sulla porta. Questa luce cresceva, cresceva, poi divenne un globo di fuoco. Ebbero improvvisamente paura, però tutto accadde così in fretta che non ebbero nemmeno il tempo di gridare. Il globo si aprì e dentro apparve un Bambino splendido, come non ne avevano mai visto. Il Bambino sorrideva loro, senza dire una parola. La sua infinita presenza era una infinita dolcezza. Non avevano più paura, c’era solo gioia.

(…) Il Bambino era vestito di bianco e sembrava un piccolo sole. La luce proveniva da lui stesso. La luce del giorno sembrava scura al confronto”.
Poi, Gesù Bambino scomparve e tutto tornò come prima, ma la maestra: “Quasi impazzita e con gli occhi che le uscivano dalle orbite, la maestra gridò: “è venuto, è venuto!”, poi scappò e sbatté dietro di sé la porta. Ad Angela sembrava di svegliarsi da un sogno. Disse semplicemente: “Avete visto, Gesù Bambino esiste. E adesso ringraziamo”.

Tutti si inginocchiarono commossi e recitarono un Padre Nostro, un’Ave Maria ed un Gloria al Padre”.
La maestra non si riprese mai più dalla visione di quell’evento straordinario, da quella rivelazione che aveva annientato la sua incredulità. Padre Norbert e tanti altri pregarono per lei.

Le sfide mortali degli adolescenti: la trappola internet

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La psicologa ci parla di come il web, in alcuni casi, si trasformi in uno strumento di soggiogamento, tanto da sollecitare sfide mortali degli adolescenti su internet

Sfide mortali degli adolescenti su internet

Da diversi anni gli interessi giovanili e la psicologia degli adolescenti sono calibrati dalla tecnologia. Non ci si accorge completamente di quanto quest’ultima sia diventata indispensabile e di quanto condizioni la vita sociale divenendo così strumento di soggiogamento tanto da sollecitare sfide mortali e rappresentare una vera e propria trappola.

I social network costituiscono gli elementi pilotanti di una realtà virtuale che si costruisce nell’immaginario degli adolescenti. La loro partecipazione ad attività che coinvolgono i coetanei e sollecitano ad attivarsi in sfide mortali, in definitiva, costituiscono fattori imprescindibili dalla loro crescita. Il senso di onnipotenza che l’adolescente vive gli permette di considerare tutte le situazioni alla sua portata, anche quelle più pericolose non avendo piena consapevolezza del legame sussistente tra causa ed effetto. È una situazione ‘che sa gestire’ e questo gli basta.

Oltretutto trovarsi dinanzi ad una provocazione per un soggetto particolarmente predisposto e che ha necessità di mostrarsi, apparire o di vivere una forte emozione, la sollecitazione alla sfida funziona!
Perché internet attira tanto i ragazzi?

In una piattaforma virtuale è possibile nascondersi, celare le proprie difficoltà relazionali, fisiche o caratteriali – pensiamo agli attuali hikikomori, isolati dal mondo reale per rinchiudersi nel mondo della rete – si possono cioè assumere mille volti, si può essere chiunque: cambiare nome e sembianza, usare un linguaggio offensivo, trasgredire le regole…insomma uno, nessuno e centomila.

Gli adolescenti questo lo hanno capito e per questo abbandonano i canali maggiormente frequentati dagli adulti per ‘rinchiudersi’ in altri preferenziali (istagram, postgram, whatsapp) sui quali sono liberi di interagire, di giocare senza troppe remore. Ciò li porta sicuramente a conoscere o ‘agganciare’ situazioni pericolose come nel caso di blue whale, il flash indiano, blackout (coking game).
Il rischio del gioco online Blackout

Non definito espressamente un gioco, consiste nel provare a togliersi l’ossigeno fino allo sballo. Questo può avvenire da soli o tramite un’altra persona che aiuta a provarne l’effetto. La conseguenza è particolarmente grave dato che si può arrivare al reale soffocamento e quindi al suicidio. Lo stesso ricorda lo svenimento istantaneo utilizzato dai ragazzi per evitare la scuola e ricollegato alla famosa manovra di Spock, il vulcaniano di Star Trek, che attraverso una pressione su un punto preciso provocava la perdita di coscienza del nemico.

Il canale di comunicazione di questi giochi folli, meglio interpretabili come una vera e propria istigazione alla morte, è il deep web ossia il web nascosto (non indicizzato dai motori di ricerca) e frequentato essenzialmente da chi commette illeciti.*
Cosa fare?

Dinanzi a episodi drammatici come la morte di un ragazzo o un suicidio ci si interroga su quanto la società abbia deprivato i giovani della loro capacità di dare valore alla propria vita e alla crescita sana basata su principi di sano confronto, condivisione e appartenenza senza sentirsi inadeguati o con la necessità impellente di primeggiare’ e apparire diversamente da ciò che si è. Inoltre, nell’educazione, che deriva principalmente dalla famiglia, ma anche dalla scuola e da chi fa parte dell’ambiente degli adolescenti, si è creata una grossa falla cosicché anche dinanzi ad una crisi esistenziale non si dà il giusto peso e la giusta considerazione. Non si comunica più se non attraverso la rete. Ed allora cosa resta di reale, dov’è finita la relazione?L’ascolto è davvero importante e anche dinanzi alla chiusura, all’arroganza e alla reticenza del proprio figlio bisogna avere il coraggio di andare oltre mettendo in discussione se stesso come educatore e cercando un canale comunicativo adeguato che permetta di entrare senza timore nel mondo ‘blindato’ del giovane.

*Una nota: Il dark web (in italiano: web oscuro o rete oscura) è la terminologia che si usa per definire i contenuti del World Wide Web nelle darknet(reti oscure) che si raggiungono via Internet ma attraverso specifici software, configurazioni e accessi autorizzativi. Il dark web è una piccola parte del deep web, la parte di web che non è indicizzata da motori di ricerca, sebbene talvolta il termine deep web venga usato erroneamente per riferirsi al solo dark web.. Le darknet che costituiscono il dark web includono piccole reti, friend to friend peer-to-peer, come reti grandi e famose come Tor, Freenet, e I2P, in cui operano organizzazioni pubbliche e singoli individui. Gli utenti del dark web fanno riferimento al web normale come web in chiaro in quanto non criptato. Alla darknet Tor si fa riferimento come onionland (terra della cipolla, in riferimento alla sua tecnica di anonimizzazione "onion routing" e al suo suffisso di dominio .onion). (fonte wikipedia)


Mantieni i tuoi pensieri positivi perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi perché i tuoi valori diventano il tuo destino. 

M. Gandhi

Medjugorje: Maria mi ha miracolato davanti a tutti, dicendo “Ora sei mia figlia”

medjugorje
Tra le tante testimonianze di persone che hanno avuto il segno dell’efficacia di rivolgersi a Maria, raccontiamo ciò che è accaduto a Colleen Willard.

Lei proveniva da Chicago ed era malata di tumore al cervello. La scoperta della malattia, che peggiorava ogni giorno di più facendola dimagrire a vista d’occhio, facendole ingrossare la tiroide e provocandole infezioni in ogni parte del suo corpo. Una scoperta che non aveva però destabilizzato la sua fede. Non solo: era lei ad incitare tutta la famiglia, marito e figli, a non cedere davanti alla tentazione del dolore.

Medjugorje: un sacerdote aveva predetto il suo viaggio

Il suo cervello e il suo midollo spinale non rispondevano a nessuna cura, come affermavano gli specialisti della clinica Mayo, ma non voleva arrendersi e, soprattutto, desiderava andare a Medjugorje: “Nemmeno 24 ore dopo, venne a trovarmi una persona che aveva fatto molti pellegrinaggi a Medjugorje, le dissi che mi sarebbe piaciuto andare”, ma come sarebbe stato possibile nelle sue condizioni?
“Chiesi a Maria se per favore poteva farmi partire: Però non posso, a meno che metti questo desiderio nel cuore di John”. Il marito, infatti, non era propenso a farle fare un viaggio così lungo. “Pregai ancora il Rosario, sapendo che può convertire i cuori: Per favore, fa venire questo desiderio a John!”.
Gli impedimenti erano tanti, poiché ci volevano molti soldi per arrivare a Medjugorje, oltre alle autorizzazioni dei medici, per potersi spostare, in quello stato così precario di salute.

A quel punto, fu risolutiva la telefonata di un sacerdote amico: “Sono padre Agniello. Stamattina ero davanti al Santissimo Sacramento mi diceva di dirti che devi andare a Medjugorje e quando andrai salirai sula montagna”.

Così, Colleen Willard superò ogni ostacolo, grazie alla preghiera, ed arrivò davanti alla veggente Vicka. Stranamente, in mezzo a tutta la folla che la circondava, Vicka sentì di doversi dirigere verso Colleen Willard: “Non sono qui per me, ma per tutte le persone che mi hanno chiesto di pregare e per quelli a cui ho detto che avrei pregato. Per favore, puoi chiedere alla Madonna di rispondere a tutti? Mi disse di sì e in quel momento fece un segno di croce sulla mia fronte e mise le mani sulla testa. Non sentivo più nulla intorno a me, ma solo la presenza di Dio Padre, di Dio Figlio e dello Spirito Santo.
E provai sollievo fisico, ma questo era secondario alla presenza divina, tanto che se mi avesse chiesto la vita subito avrei detto di sì”.

Poi, Colleen Willard andò alla Santa Messa, nella chiesa di San Giacomo. Nel momento in cui il sacerdote sollevò l’ostia, lei senti la voce di Maria: “ “Vuoi dare ora tutto il tuo cuore e la tua anima a mio figlio Gesù?”. Dissi di sì. E poi mi chiese: “E vuoi darli a Nostro Padre?” Sì. “Vuoi dare il tuo cuore e anima completamente al mio sposo, lo Spirito Santo?” Sì. Continuò: “Adesso sei mia figlia”.

Ed ecco che Colleen Willard si alzò dalla sedia a rotelle che l’aveva accompagnata sino a li, mentre il marito la guardava incredulo. Il giorno successivo si recò, con le sue gambe, sul monte Krizevac: “Arrivai in cima e mi prostrai davanti alla croce, ringraziando anche per il dono della sofferenza”.

Tornata a casa, fece gli esami clinici del caso, che confermarono la istantanea e inspiegabile guarigione. Da allora, Padre Agniello la aiuta a testimoniare al mondo ciò che ha vissuto a Medjugorje.


Antonella Sanicanti

Un nuovo Manifesto contro l’aborto


Il quotidiano dell’episcopato italiano Avvenire, fondato nel 1968, ha pubblicato domenica 9 dicembre 2018, il Manifesto sul diritto alla vita nel settantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo (p. 16). Tale Manifesto è stato sottoscritto (per ora) da 42 associazioni di ispirazione cristiana: da Alleanza Cattolica al Comitato difendiamo i nostri figli, dall’Associazione degli psicologi e psichiatri cattolici all’Associazione nazionale Famiglie numerose, dal Movimento cristiano lavoratori sino a Pro Vita e all’Unione farmacisti cattolici.

Il testo del documento si compone di una premessa di carattere storico-esplicativo e di due articoli: il primo dedicato all’identità umana del concepito (feto, embrione, infante) e la seconda contenente una bella meditazione sulla maternità e la gravidanza.

Secondo le 42 associazioni “La Dichiarazione dei diritti dell’uomo è intervenuta al termine di tre terribili decenni caratterizzati da due conflitti mondiali con decine di milioni di morti, devastazioni materiali e morali”. Il che è senz’altro storicamente vero. E’ bene d’altronde che non si faccia alcuna distinzione, in questa premessa, tra vittime (di serie A) e vittime (di serie B), poiché la storia solitamente la scrivono i vincitori. E certi bambini innocenti massacrati sono stati dimenticati e cancellati, specie se confrontati con i figli dei vincitori della seconda guerra mondiale. Si pensi, per fare un esempio tra i tanti, alla tragedia tutta italiana delle Foibe.


Giustamente i redattori del Manifesto notano che “la violazione dei diritti dell’uomo è continuata” anche dopo la fine del conflitto mondiale. Basti pensare al terrorismo, a tante guerre tribali in Africa, alle guerre dette umanitarie, alla violenza ordinaria patita ogni giorno da tante persone nel mondo intero, specie bambini, donne, malati e anziani. D’altra parte, “Ancora più grave è il rifiuto di riconoscere la dignità di esseri umani che sono i più piccoli e i più poveri: i figli concepiti e non ancora nati”.

Il documento fa qui un’affermazione forte e coraggiosa. Se le dittature del passato vengono criticate per le guerre che causarono, come bisogna valutare le odierne democrazie liberali se queste ultime, assi più di quelle, respingono totalmente la dignità del concepito e anzi fanno del diritto all’aborto una delle loro bandiere? Evidentemente, sotto il profilo dei veri diritti umani, a partire dalla Dichiarazione dell’Onu del 1948 sino ad oggi, non c’è stato un progresso, ma un’incalcolabile regresso storico.

Nessuno Stato infatti, neppure gli Stati schiavisti e totalitari dell’Ottocento, ha mai fatto dell’aborto libero un vanto, una prerogativa e un fiore all’occhiello. E se, come dice il Manifesto, questa violazione della dignità umana è più grave di altre violazioni per la fragilità del concepito, ecco che il mito dell’irreversibile progresso storico è certamente da rivedere e da ribaltare.

Una cosa infatti è tollerare un male che non si riesce a sradicare completamente (come per esempio l’aborto clandestino). Una cosa bene diversa invece è promuovere un male come l’aborto, che è un omicidio secondo il Catechismo e la stessa ragione naturale, come se fosse un diritto della donna.

Così, il Manifesto insorge contro l’attuale “pretesa di una parte del femminismo – propagandata da potenti lobby internazionali – di considerare l’aborto come diritto umano fondamentale”. Il che fa altresì capire quanto il femminismo, almeno nelle sue componenti più laiche e scriteriate, sia contrario al bene comune della nazione, della famiglia e della pace. Se il femminismo giustifica l’aborto, e se come disse madre Teresa di Calcutta, l’aborto è il nemico numero 1 alla pace nel mondo, il femminismo è violenza che porta alla guerra, sotto le mentite spoglie di progresso, libertà e diritti.

Circa l’identità umana del concepito non c’è in verità molto da dire. Il Manifesto scrive giustamente che “La scienza moderna e la ragione provano che il figlio concepito è un essere umano”: non serve nessuna fede o rivelazione divina per capire che 2 più 2 fa quattro. E neppure per distinguere un uomo da una formica. E neppure per capire che un uomo in formazione è un uomo e non una pianta. Secondo il testo gli abortisti giocano con il linguaggio per meglio ingannare. E così l’aborto sarebbe solo una IVG (interruzione di gravidanza), si tratterebbe di salute sessuale e riproduttiva della donna, eccetera. Mentre invece la scienza moderna, come dice il documento, permette a chiunque di cogliere la differenza biologica e genetica tra la mamma e il bambino che porta in sé. Ma se gli scienziati negano in gran parte questa differenza, associando il feto ad un dente cariato da recidere, non lo fanno in nome della scienza ma dell’ideologia.

Contro una lettura minimalista della lotta all’aborto, il documento fa questa ragionevole ammissione: “la consapevolezza della identità umana del concepito è il massimo elemento di prevenzione dell’aborto”. Quindi se è lecito dire alle donne che abortire porta malessere e sensi di colpa, come del resto compiere qualunque delitto, la prima ragione per non abortire si situa a livello morale: 1. Non si può uccidere un essere umano innocente. 2. Il feto è un essere umano innocente. 3. L’aborto è male. Semplice e accessibile!

Illudersi poi che la contraccezione possa almeno diminuire il numero degli aborti è sciocco e utopico. L’Evangelium vitae lo ricordava già tanti anni fa. E se la contraccezione è aumentata in Occidente dal ’68 ad oggi, l’aborto non è mai diminuito, salvo nobili eccezioni. Soprattutto non è mai diminuita la sua legittimazione morale. Fino al punto che oggi nella fragilissima Unione Europea si discute apertamente se togliere ai medici obiettori la facoltà di obiettare.

Su maternità e gravidanza il testo spende belle parole a cui rinviamo il lettore. E’ giusto sottolineare che la generazione dei figli, il miracolo della vita, sia una “prerogativa esclusivamente femminile”, così come la gravidanza, l’allattamento, etc.

Ma forse si poteva aggiungere che proprio in nome del femminismo, dello Stato laico, del progresso e della democrazia, si fa di tutto oggi per scoraggiare le nascite, sfavorire la famiglia in genere e la famiglia numerosa in particolare. E non è un caso che i matrimoni calino di anno in anno, mentre aumentano i divorzi e le separazioni, le coppie di fatto e le richieste di matrimoni gay.

E tutto questo non avviene perché qualcuno vuole che ciò accada.

Le lobby di potere, evocate nel testo, fanno di tutto per favorire una dis-società assai ben organizzata, combattendo tutte le realtà che costruiscono concretamente il bene comune della specie: in primis proprio la Chiesa e la famiglia.

Auguriamoci che i (veri) diritti dell’uomo, a partire proprio dal diritto alla vita del bambino innocente, tornino in auge, dopo 70 di sistematiche violazioni compiute anche in nome dei (falsi) diritti dell’uomo.

Bellissima preghiera per chi si trova in carcere…

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Signore Gesù, io sono un carcerato,
avrei più tempo dei monaci certosini per pregarti…ma tu sai quanto sia difficile pregare per un carcerato.
E’ difficile pregare e credere,quando ci si sente abbandonati dall’umanità
Anche per te fu difficile pregare sulla croce e Gridasti la tua angoscia,
la tua delusione,la tua amarezza.“Perché,perché mi hai abbandonato?”
Un perché, che sulle tue labbra era diverso……perché tu eri “innocente”.
Anche tu fosti un carcerato, un torturato,un imputato e un condannato.
Ad un tuo compagno di condanna, pentito e Fiducioso in Te,
hai assicurato il Paradiso.Lo hai proclamato Santo.
A Te Signore,vittima viva di tutte le ingiustizie commesse dalla giustizia umana, rivolgo il mio grido.
Accettalo come preghiera.Tu scusi, perdoni, dimentichi. Io, però, non voglio essere commiserato da nessuno:
voglio che si creda in me, nella mia rigenerazione.Non voglio rinunciare ad essere, voglio credere che
Almeno Tu,il più giusto ed innocente dei condannati della storia sarai capace di capire le mie lacrime,
la mia rabbia.
Tu sei l’unico filo di speranza vera.Signore Gesù, dammi la fede nella vera libertà che è dentro di me

PREGHIERA DEI CARCERATI DI SUA SANTITÀ PIO XII

Questa preghiera per i detenuti scritta da SS. Papa Pio XII è un vero toccasana per chi sta soffrendo la privazione della libertà in prigionia, e promette l'Indulgenza plenaria a tutti i detenuti che la reciteranno con cuore contrito e devozione.

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O Divino Prigioniero del santuario, che per amor nostro e per la nostra salvezza hai voluto non solo rinchiuderti negli stretti limiti della umana natura e nasconderti poi sotto i veli delle specie sacramentali, ma anche vivere continuamente nella cella dei tabernacoli, ascolta la nostra supplica, che giunge sino a te da dentro queste spranghe e questi muri, e brama di esprimerti tutto il nostro affetto, ma anche il nostro dolore e il vivo bisogno che sentiamo di te nelle nostre tribolazioni, e soprattutto nella privazione della libertà, che tanto ci affligge.
Forse ad alcuni di noi una voce dice nel fondo della coscienza che non siamo colpevoli, e soltanto un funesto errore giudiziario ci ha condotti in questo carcere; allora il nostro conforto sarà di ricordare che anche tu, la più augusta di tutte le vittime, fosti condannato innocentissimo.
O forse ci tocca invece di abbassare gli occhi, di occultare il rossore del volto e di batterci il petto; però anche allora non ci manca il rimedio di gettarci nelle tue braccia, sicuri che tu sai comprendere tutti gli errori, perdonare tutti i peccati e restituire generosamente la tua grazia a chi ritorna a te pentito.
E infine vi sono talvolta nella vita terrena tante ricadute nella colpa, che anche i migliori fra gli uomini finiscono col diffidare di noi, e noi stessi quasi non sappiamo donde cominciare il cammino nuovo della rigenerazione; però, nonostante tutto, nel più recondito dell'anima nostra sussurra una parola di fiducia e di conforto, la parola tua, che ci promette, se vogliamo tornare al bene, l'aiuto della tua luce e della tua grazia.
Fa, o Signore, che mai non dimentichiamo come il giorno della prova è la occasione più propizia per purificare gli spiriti, praticare le più alte virtù e acquistare i maggiori meriti; fa che nei nostri cuori dolenti non penetri il disgusto che tutto dissecca, la sfiducia che non lascia campo al sentimento della fraternità; il rancore che prepara il cammino ai cattivi consigli, e teniamo sempre presente che, nel toglierci la libertà del corpo, nessuno ha potuto privarci di quella dello spirito, che nelle lunghe ore della nostra solitudine può elevarsi fino a te per meglio conoscerti e amarti ogni giorno più.
Dà, o Redentore divino, aiuto e rassegnazione ai nostri cari, che piangono la nostra assenza; dà la pace e la tranquillità a questo mondo, che ci ha respinti, ma che noi amiamo e a cui promettiamo nell'avvenire la nostra collaborazione di buoni cittadini; e ottienici che i nostri dolori siano a molte anime di salutare esempio e le preservino così dal pericolo di seguire le nostre stesse vie. Ma soprattutto accordaci la grazia di credere fermamente in te, di sperare filialmente in te e di amar sempre te, che col Padre e lo Spirito Santo vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Così sia!

Die 10 Aprilis 1958
Ssmus Dominus Noster Pius Div. Prov. Pp. XII partialem trium annorum Indulgentiam benigne concedere dignatus est in favorem christifidelium, qui, in carcere detenti, supra relatam orationem saltem corde contrito ac devote recitaverint. Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
N. Card. CANALI, Paenitentiarius Maior
I. Rossi, a secretis

L. + S.