Le dimissioni del Ministro della Difesa Avigdor Lieberman a causa dei i termini del cessate il fuoco con i palestinesi in Gaza ha gettato il mondo politico israeliano in uno stato di profonda confusione.
Si potrebbe essere tentati di vedere, in funzione della specifica analisi della questione, tale fatto sotto una luce positiva o negativa. Bernard di “Moon of Alabama” considera il primo ministro Benjamin Netanyahu indebolito e costretto a cercare una pacificazione dopo un aumento delle risposte da Gaza. Tratto da Moon of Alabama:
Il breve conflitto ha dimostrato che:
– Israele è scoraggiato. Non vuole iniziare un’altra guerra a Gaza
– L’assedio di Gaza, (perpetrato) da Israele, Egitto e autorità Palestinese sotto Mahmoud Abbas ha fallito. I costi in termini di reputazione dell’assedio sono diventati troppo alti dopo che Israele ha ucciso circa 160 palestinesi durante le proteste settimanali lungo la barriera di confine. Ha comunque permesso l’arrivo a Gaza di carburante diesel e soldi dal Qatar.
– L’assedio ha fallito nel prevenire che la Jihad Islamica, Hamas e altri gruppi acquisissero un numero ancora maggiore di missili e nuove capacità (militari)
– I palestinesi a Gaza sono uniti. La resistenza contro l’occupazione è viva e in buone condizioni.
Questo lascia Netanyahu in difficoltà per evitare elezioni lampo e l’estremizzazione o forse anche peggio della linea dura di Naftali Bennet il quale ha minacciato apertamente la coalizione di Bibi a meno di essere promosso Ministro della Difesa al posto di Lieberman.
“Moon of Alabama” vede Netanyahu in una posizione molto precaria, nella quale lui si trova effettivamente, e crede che sarà costretto a assecondare Bennet o rischiare elezioni lampo che potrebbero causare la caduta del suo governo.
Ed è a questo punto che Whitney Webb di Mintpressnews propone una lettura alternativa, ovvero, che questa non è la vittoria politica che i Palestinesi pensano sia. Poiché Bennet aumenterà la brutalità contro gli abitanti di Gaza, bambini inclusi.
Con il partito di Lieberman già uscito dalla coalizione israeliana di estrema destra, Netahyahu capitolerà sotto la pressione delle richieste di Bennet al fine di stabilizzarel’attuale governo ed eviterà lo scioglimento della Knesset con le conseguenti elezioni lampo. Quindi l’attuale instabilità che la coalizione guidata dal Likud sembra affrontare, è destinata ad uno sbilanciamento verso destra, sia attraverso elezioni lampo che attraverso gli sforzi di Netanyahu di placare gli altri partiti di destra e prevenire la loro defezione. Anche altri influenti politici all’interno del Jewish Home (NdT: partito sionista religioso, nato dalle ceneri del vecchio partito liberale liberale, da Wiki) , come Uri Ariel, hanno spinto per il conferimento dell’incarico a Bennet. Ariel ha dichiarato a Arutz Sheva (NdT: letteralmente “Canale 7” ma conosciuto anche in Inglese come Israel National News, è un network di informazione che supporta il movimento sionista, da Wiki) :
“Il primo ministro Netanyahu dovrebbe nominare Bennet Ministro della difesa e così questo governo potrà proseguire le sue funzioni. Penso che la stabilità sia un vantaggio, assumendo naturalmente che Bennet porti la politica della sicurezza ad un livello superiore.
Naturalmente c’è il desiderio da parte di più di una persona di essere ministro della difesa, ma il più adatto è il Ministro Bennet, a cui l’incarico era stato promesso dal Primo Ministro in passato, promessa poi non mantenuta.”
Durante l’anno passato Bennet ha ripetutamente accusato Lieberman di mostrare “moderazione e debolezza” come Ministro della difesa, specialmente in relazione al suo approccio nei confronti della “marcia per il ritorno” di Gaza. Accusare Lieberman di “debolezza” è particolarmente scioccante dato che durante la sua carica i militari israeliani hanno ripetutamente usato mezzi letali per sedare le proteste in Gaza, uccidendo 200 palestinesi disarmati- inclusi bambini, medici e giornalisti – e ferendone più di 22000.
Per quanto Bibi e Liberman fossero/siano cattivi, Bennet li fa sembrare dei Quaccheri.
Così la situazione in Israele è simile a quella che c’è in Russia per i filo occidentali anti-russi. Se si pensa che Vladimir Putin sia un dittatore fanatico di destra (cosa che lui non è) allora non si potrà poi capire cosa ci sia dietro di lui.
In altre parole, per citare Mencken, fate attenzione quando chiedete – un cambio di regime – perché potreste ottenerlo… una volta per tutte.
In effetti, indebolire figure come loro rafforza gli iper-nazionalisti che sono 1) ansiosi di provare che chi li ha preceduti erano buoni a nulla 2) mai messi alla prova in situazioni reali di scontro. Quindi, loro risulteranno imprevedibili e probabilmente inadeguati.
Sebbene tutto questo sia una sua responsabilità, Netanyahu è almeno pronto allo scontro e una persona con cui ragionare entro certi limiti.
Io penso che, comunque, in questo caso Webb, ingigantisca il pericolo dei palestinesi. Israele è in una posizione precaria. Troppi paesi del mondo hanno iniziato ad opporsi alla loro gestione della situazione. E questa perdita di reputazione ha messo Netanyahu nella situazione di stallo in cui si trova attualmente. Lui sa quello che accadrà se Bennet sarà in carica come Ministro della Difesa. Sarà la migliore spinta per accrescere il sentimento anti israeliano nel mondo e specialmente qui negli Stati Uniti.
E questo è qualcosa che lui non si può permettere.
Parlando in generale, l’influenza israeliana sugli Stanti Uniti d’America ha toccato il suo apice con il picco del potere politico dei Baby Boomers. Con il cambio generazionale accade che sempre più membri della generazione X e Millennials, stanchi di veder subordinare la politica estera degli Stati Uniti ai capricci israeliani, acquisteranno influenza sulla politica Americana.
Questo non è un giudizio, è una sobria osservazione.
Se Bennet conquista il controllo dell’IDF (NdT: Forze della difesa israeliana) e si scaglia contro i Palestinesi in Gaza, allora questo comprometterà la politica domestica di Donal Trump ed il miglior alleato che Israele ha avuto da venti anni alla casa bianca sarà perso.
Loro, con i Sauditi, stanno subendo una grande dose di critiche internazionali per il loro comportamento e non potranno confidare sui media occidentali compiacenti (e pagati) per diffondere una narrativa in loro favore.
Il progetto Netanyahu di Trump e Kushner, come lo ha recentemente descritto Alistair Crooke, è stato nient’altro che un disastro per tutti gli attori coinvolti, soprattutto per quelli che avrebbe dovuto aiutare: Sauditi e Israeliani.
Tutti i nemici di Trump, perfino quelli che sono anche pro-Israele, aumenteranno la pressione su di lui a causa del suo supporto a questi due paesi se entrambi calcassero la mano pensando che egli li sostenga in qualunque situazione.
Continuare a pensare che l’insurrezione dei Siriani contro il presidente Bashar al-Assad potesse avere successo ha favorito alla fine Iran, Russia e Hezbollah. Quello che Obama pensava sarebbe stato un pantano per i Russi, si è rivelato una trappola per la coalizione Usa-Israele-Arabia Saudita.
Questo è il motivo per cui Trump e i suo consiglieri hanno puntato tutto su un cambio di regime in Iran. Netanyahu è nel giusto quando afferma che l’Iran può e continuerà a fornire le armi necessarie per vincere contro Israele a lungo termine.
Se il sistema di difesa Russo S300 è così valido così come si dice, allora Bennet vedrà finire il mito della superiorità Israeliana nei cieli non appena perderà alcuni F16 proprio quando lui avrà bisogno di mostrare forza.
Sfortunatamente per Israele, quel mito è una delle poche cose che mantiene una relativa calma.
Iran troverà il modo di evitare le sanzioni. Netanyahu non aveva molte altre opzioni e i neocon in Washington DC realmente credono che le cose questa volta saranno differenti. Ma non sarà così.
Di fatto, se non credete che Iran e Russia abbiano pianificato proprio questo scenario, allora siete ingenui senza speranza, proprio come quelli che pensano che far uscire di scena Putin renderà la Russia più arrendevole.
Oh si, si tratta proprio delle stesso tipo di persone.
Il lato positivo di tutto ciò è che ora Bibi cammina su una sottile lastra di ghiaccio nella Knesset. La miglior strategia per Israele e Trump è sedersi onestamente al tavolo dei negoziati per porre fine alla guerra in Siria, cosa che non è accaduta finora.
Così si otterrebbe un disimpegno dell’Iran, altrimenti la posizione di Israele nella regione continuerebbe a deteriorarsi.
Putin è stato finalmente costretto dai suoi consiglieri più intransigenti a proteggere gli interessi Russo-Siriani dagli attacchi israeliani. Questo ci ha condotto alla situazione di oggi. Il miglior accordo che Trump e Netanyahu possono ora ottenere da Putin e Assad è sul tavolo oggi, non l’anno prossimo o nel 2020.
Sempre, ovviamente, che uno oppure entrambi riescano a sopravvivere.