lunedì 19 novembre 2018

Il Rabbino Pinchas Winston avverte : “La Guerra Santa citata nella profezia biblica della Fine Dei Giorni sta per verificarsi” (Video)

Un rabbino avvisa che la “guerra biblica” si sta avvicinando e inizierà in Israele. Questa guerra segnerà la fine dei giorni e avrà inizio nella Striscia di Gaza e sarà alimentata dalle tensioni con Iran e Siria.
A seguito di un attacco massiccio da parte delle forze speciali israeliane a Gaza domenica sera, Hamas ha lanciato 400 razzi e mortai da Gaza, probabilmente il più grande bombardamento mai avvenuto in questo periodo. Israele ha risposto portando a termine più di 100 attacchi, tra cui un edificio televisivo gestito da Hamas. Secondo il Times of Israel, un gran numero di truppe e carri armati dell’esercito israeliano si stanno dirigendo verso il confine con Gaza. 
Il rabbino Pinchas Winston, autore di 50 libri, ha avvertito che la Terra Santa sarà teatro di una guerra devastante che potrebbe portare alla “battaglia finale”. Ha avvertito che la Forza di Difesa israeliana deve tenersi pronta per una guerra orribile che potrebbe verificarsi in qualsiasi momento.


Pinchas Winston


Tutto inizierà con gli scontri tra israeliani e palestinesi nella Striscia di Gaza. Senza dimenticare che Israele continua a non essere d’accordo con l’Iran per la presenza della Repubblica Islamica in Siria. Lo studioso ha avvertito che il prossimo grande conflitto nella regione potrebbe essere la guerra che porta alla fine dei tempi, conosciuta come la Guerra di Gog e MagogueIl rabbino Winston ha parlato anche dei piccoli conflitti , citando gli scontri in corso a Gaza, che  potrebbero innescare la guerra biblica che completerebbe la profezia degli ultimi giorni innescando l’arrivo del Messia ebreo.
Winston ha citato una descrizione  fatta dal rabbino Elijah ben Solomon Zalman, che nel XVIII secolo disse che questa guerra durerà 12 minuti e comprenderà il mondo. 
All’epoca era inconcepibile, ma ora possiamo immaginarlo realistico”, ha detto il rabbino Winston. “Ci sono molti aspetti descritti nella profezia che gli scettici dicono che sono impossibili. Fa tutto parte di un piano più grande. ” 
Il 2018 è l’anno in cui molti profeti credono che si avvererà la profezia biblica e ci sono molti segnali che comunque indicano che quest’evento profetico potrebbe realizzarsi.
Quest’anno In Israele è nato un vitello rosso per la prima volta in 2000 anni, un evento che per alcuni  è il segno della venuta del Messia.
I pesci nuotano al contrario nel Mar Morto, un altro aspetto descritto nella profezia.
E più recentemente, un serpente ha lasciato il Muro del Pianto,un altro segno dell’arrivo del Messia ebreo.
Il rabbino Winston ha dichiarato a Breaking Israel News :
Qualunque studente di storia sa che la retrospettiva è 20-20, ma al momento non sai mai cosa può scatenare una guerra.
La prima guerra mondiale fu innescata dall’assassinio dell’arciduca Ferdinando.
La guerra del 2014 a Gaza è stata innescata dall’omicidio di tre giovani ragazzi.
[Dio] sta spingendo gli eventi in avanti. Quindi non possiamo prepararci per questo.
La guerra di Gog e Magogue appare nella Bibbia ebraica e parla dei nemici di Israele sconfitti dal Messia annunciando l’alba dell’era messianica.
La guerra di Gog e Magog è stata anche utilizzata da alcuni profeti facendo riferimenti all’ Unione Sovietica durante la Guerra Fredda e il conquistatore  francese Napoleone.
Il cristianesimo ha anche una profezia su Gog e Magog, dipingendoli come alleati di Satana contro Dio.
Il Medio Oriente rimane un filo conduttore tra le attuali tensioni, con gli Stati Uniti in procinto di lanciare una nuova offensiva contro l’Iran questa settimana.

La Terra è in una spirale mortale. Servono azioni radicali per salvarci

Il collasso climatico potrebbe essere rapido e imprevedibile. Non possiamo più permetterci di prendere tempo e sperare che cambiamenti irrilevanti evitino il disastro.
E’ stato un momento di quelli che cambiano la vita. A una conferenza stampa tenuta la settimana scorsa dagli attivisti di Extinction Rebellion, due di noi giornalisti presenti incalzavamo gli organizzatori riguardo alla perseguibilità dei loro obiettivi. Per esempio, avevano affermato che le emissioni di anidride carbonica nel Regno Unito avrebbero dovuto essere azzerate entro il 2025; non sarebbe meglio, chiedevamo, porsi degli obiettivi intermedi?
Una ragazza di nome Lizia Woolf si fece avanti. Non aveva parlato fino a quel momento ma la passione, la disperazione e la rabbia della sua risposta furono assolutamente emozionanti. “Che senso ha chiedere a me, una ventenne, cosa affrontare e cosa accettare riguardo al mio futuro e alla mia vita? Questa è un’emergenza. Andiamo incontro a un’estinzione. Quando fate domande come questa come pensate che mi dovrei sentire?” Non avevamo risposte.
Obiettivi più modesti potrebbero essere politicamente realistici ma non sono concretamente realistici. Soltanto cambiamenti commisurati alla dimensione della nostra crisi esistenziale hanno una possibilità di scongiurarla. Un realismo disperato, che si ferma ai margini del problema, ci porta dritti al disastro. Non ce ne terrà fuori.
I soggetti pubblici parlano e si comportano come se i cambiamenti climatici fossero lineari e graduali. Ma il sistema terrestre è altamente complesso e i sistemi complessi non rispondono alla pressione in modo lineare. Quando questi sistemi interagiscono (poiché l’atmosfera, gli oceani, le terre emerse e le forme di vita non stanno pacificamente chiusi nelle scatole che ne facilitano lo studio), le loro reazioni al cambiamento diventano altamente imprevedibili. Piccole perturbazioni possono propagarsi in modo incontrollato. Punti critici possono restare invisibili fino a quando non sono stati oltrepassati. Potremmo assistere a cambiamenti di stato così improvvisi e profondi da non poter ipotizzare con sicurezza alcuna continuità.
Basta che uno soltanto dei molti sistemi dai quali dipendiamo per la nostra sopravvivenza – relativi ai suoli, alle acque, alle piogge, ai ghiacci, ai modelli di venti e correnti, all’impollinazione, alla ricchezza e diversità biologica – collassi perché ogni cosa precipiti. Per esempio, se il ghiaccio del mare Artico si scioglie oltre una certa soglia, i feedback positivi che questo innesca (come l’acqua più scura che assorbe più calore, sciogliendo il permafrost e rilasciando metano, si spostano nel vortice polare) potrebbero rendere inarrestabile la fuga del clima. Quando lo stadiale del Dryass recente terminò 11.600 anni fa, le temperature si alzarono di 10 gradi centigradi in una decade.
Io non credo che un tale collasso sia già inevitabile, o che una risposta commisurata sia tecnicamente o economicamente impossibile. Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra nel 1941 sostituirono un’economia civile con un’economia militare in pochi mesi. Come Jack Doyle riferisce nel suo libro “Taken for a Ride”, “In un anno la General Motors sviluppò, implementò e costruì da zero 1.000 Avengers e 1.000 aerei Wildcat…  Neanche un anno dopo la sottoscrizione di un contratto per la costruzione di missili antinave, la Pontiac cominciò a consegnare il prodotto finito alle squadriglie in tutto il mondo”. E questo avveniva prima che un’avanzata tecnologia informatica rendesse tutto più veloce.


Il problema è politico. Un’affascinante analisi condotta dal professore di scienze sociali Kevin MacKay sostiene che l’oligarchia è stata la causa fondamentale del collasso delle civiltà, piuttosto che la complessità sociale o il fabbisogno energetico. Il controllo da parte delle oligarchie, argomenta, contrasta un processo decisionale razionale poiché gli interessi a breve termine dell’élite differiscono radicalmente dagli interessi a lungo termine della società. Questo spiega perché civiltà del passato sono crollate “nonostante possedessero le conoscenze culturali e tecnologiche necessarie per risolvere le loro crisi”. Le élites economiche, che traggono vantaggio dalle disfunzioni sociali, bloccano le necessarie soluzioni.
Il controllo oligarchico della salute, della politica, dei media e della narrativa pubblica spiega il completo fallimento istituzionale che ci sta spingendo verso il disastro. Si pensi a Donald Trump e al suo gabinetto di multimilionari; al ruolo dei fratelli Koch nel finanziamento di organizzazioni dell’ala più estrema del partito repubblicano; all’impero di Murdoch e al suo determinante contributo riguardo al negazionismo climatico; o alle compagnie petrolifere e automobilistiche la cui attività di lobbying impedisce un rapido passaggio a nuove tecnologie.
Non sono soltanto i governi ad aver mancato di reagire, sebbene lo abbiano fatto in maniera eclatante. I media controllati dal sistema pubblico hanno operato una sistematica copertura in materia ambientale, permettendo nel contempo a lobbisti opacamente finanziati di mascherarsi da think tanks per influenzare la narrativa ufficiale e negare quello che ci sta di fronte. Gli accademici, timorosi di scontentare i loro finanziatori e colleghi, si sono cuciti la bocca.
Anche soggetti che sostengono di condividere le nostre opinioni rimangono intrappolati nei loro schemi distruttivi. Mercoledì scorso ho partecipato a un convegno sul dissesto ambientale presso l’Institute for Public Policy Research. Sembrava che molti dei presenti in sala capissero che una continua crescita economica non è compatibile con la sostenibilità dei sistemi terrestri.
Come precisa l’autore Jason Hickel, un raddoppio nella crescita del PIL derivante dall’uso di risorse globali non si è mai verificato e mai si verificherà. Mentre il consumo di 50 miliardi di tonnellate di risorse all’anno è approssimativamente il limite che i sistemi terrestri possono tollerare, il mondo sta già consumando 70 miliardi di tonnellate. Ai tassi correnti di crescita economica, il quantitativo salirà a 180 miliardi di tonnellate entro il 2050. La massima efficienza nell’uso delle risorse unita a pesanti tasse sul carbone potrebbe ridurre tale quantitativo nel migliore dei casi a 95 miliardi di tonnellate: sempre oltre i limiti di tollerabilità ambientale. Una crescita “verde”, che i membri dell’istituto riterrebbero accettabile, è concretamente impossibile.
Nello stesso giorno, l’Istituto annunciava un importante premio nell’ambito della nuova economia per “proposte ambiziose volte a conseguire un cambio di passo nel tasso di crescita”.  Cioè idee che consentano ai tassi di crescita economica nel Regno Unito almeno di raddoppiarsi. L’annuncio era accompagnato dal solito bla bla riguardo alla sostenibilità ma non risulta che alcuno dei giudici del premio possieda esperienze di interesse ambientale di qualche evidenza.


Coloro dai quali ci aspettiamo soluzioni procedono come se nulla fosse cambiato. Come se le evidenze maturate non abbiano alcuna presa sulla loro mente. Decadi di fallimenti istituzionali garantiscono che solo proposte “non realistiche” – la rifinalizzazione della vita economica con effetto immediato – hanno ora una possibilità realistica di fermare la spirale di morte planetaria. E questo sforzo può essere condotto soltanto da coloro che sono fuori dalle istituzioni fallimentari.
Due sforzi devono essere compiuti contemporaneamente: prendere in considerazione la possibilità che il collasso possa essere evitato, come sta facendo Extinction Rebellion, per quanto labile sia questa possibilità; e prepararsi al probabile fallimento di ogni tentativo, per quanto spaventosa sia tale prospettiva. Entrambi gli sforzi richiedono una completa revisione del nostro rapporto con il pianeta vivente.
Poiché non possiamo salvarci senza affrontare il controllo oligarchico, la lotta per la democrazia e la giustizia e la lotta contro il collasso ambientale coincidono: non dobbiamo permettere a coloro che hanno causato questa crisi di stabilire i limiti dell’azione politica; non dobbiamo permettere a coloro la cui suggestione ci ha portato a questo disastro di dirci cosa possiamo e cosa non possiamo fare.

George Monbiot è un giornalista del Guardian
Fonte: www.theguardian.com

Centinaia di uccelli cadono dal cielo durante l’attivazione sperimentale della rete 5G (Video)






CHE COSA STIAMO FACENDO AL NOSTRO MERAVIGLIOSO PIANETA E CONTRO NOI STESSI?

Si parla molto delle tecnologia 5G e sugli effetti che potrebbe avere sugli esseri viventi del pianeta compresi noi esseri umani.

L’italia partirà con la commercializzazione di questa tecnologia nel 2020, le aste tra i gestori della rete sono già iniziate.

Ma siamo sicuri che queste frequenze non creino problemi al nostro complesso organismo?

In questo video ci viene detto che durante un esperimento di attivazione della rete 5G nei Paesi Bassi, un centinaio di uccelli sono caduti dal cielo. Sarà vero?

a cura di Hackthematrix



Il progetto russo SURA: una macchina segreta per modificare il clima (Video)

I progetti segreti di modificazione climatica sono molto popolari nella rete, i teorici della cospirazione continuano nel denunciare l’uso di antenne che riscaldano la ionosfera per causare disastri climatici in alcune parti del pianeta. HAARP negli Stati Uniti e SURA della Russia sono i due casi più famosi.
In Russia i militari hanno finanziato la ricerca per lo sviluppo di  armi climatiche segrete.
Lo sviluppo di armi climatiche per controllare il clima e la ionosfera per tentare di sopprimere i poteri rivali, è qualcosa che (sebbene moralmente riprovevole) già da molto tempo è in atto. L’esempio più chiaro di questo tipo di azione è stata la notizia che la Cina ha deciso di utilizzare la geoingegneria per assicurare un buon clima nel giorno di apertura delle Olimpiadi di Pechino nel 2008, ed è solo uno dei tanti esempi.
A sua volta, l’esistenza di HAARP in USA, è spesso oggetto di denuncia da parte di gruppi di attivisti in tutto il mondo.
Nel caso della Russia, il progetto SURA avrebbe funzioni simili, ma c’è una novità: ne hanno parlato i media in Russia, i tabloid hanno parlato del controllo climatico.
Russia Today ha sviluppato una breve relazione in cui sono spiegate le intenzioni del governo russo, cioè l’intervento militare nei programmi sul clima.
Il giornale russo riecheggia le teorie di cospirazione più bellicose e riconosce gli obiettivi della SURA russa cioè il riscaldamento della ionosfera:
“Per stabilire chi ha ragione in questa disputa e cercare di sapere se le armi climatiche sono un mito o una realtà, la squadra di RT ha fatto un viaggio nella città di Vasilsursk nella provincia di Nizhny Novgorod.
Lì, nel poligono russo ‘SURA’ conducono ricerche sulla ionosfera, una parte dell’atmosfera terrestre. Complessi di questo tipo esistono anche in altri paesi, come HAARP negli Stati Uniti. UU. o EISCAT in Norvegia, ma entrambi si trovano nella zona polare dove è più facile influenzare la ionosfera.
Oggi, “SURA” è l’unico poligono in cui le prove di riscaldamento della ionosfera sono effettuate a latitudini medie. Per più di 30 anni, questi esperimenti unici sono stati effettuati nelle zone adiacenti al Polo Nord.
Ma i dipendenti dell’istituzione affermano che nel poligono non hanno mai realizzato esperimenti che hanno a che fare con l’influenza sul clima. Il suo compito principale è studiare la radiocomunicazione a onde corte nella ionosfera. Tuttavia, sottolineano che durante il periodo sovietico l’esercito finanziava alcuni progetti segreti.
“Durante l’era dell’URSS, quando aprirono questo poligono, avevamo molti accordi con i militari. Hanno anche contribuito a costruirlo “, ha detto Georgui Komrakov, amministratore del laboratorio, anche se non ha specificato che tipo di accordi.
“No, no, no. Qui non c’è niente, solo dispositivi fisici. Il governo ci ha dato solo questo territorio. Ed è un posto molto bello, con molti alberi. La natura qui è così bella! ”
Le sue parole, come tutto ciò che può essere letto, visto o conosciuto sulle cosiddette armi climatiche hanno alimentato ulteriori dubbi, il tono della voce e lo sguardo sembravano dire tutt’altro. Ma la verità è che l’uomo influenza già la natura in un modo a volte radicale.
E poi le catastrofi tecnologiche, come la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico o la rottura della centrale nucleare di Fukushima, diventano una ragione per pensare: non sono forse queste le “armi deliberate” che un giorno potranno arrivare direttamente nelle nostre case? ”

Notizie tratte da UFO-Spain

Canarie: Onde mostruose strappano via i balconi delle abitazioni a Tenerife (Video)




Per i turisti, le Isole Canarie sono una destinazione top. Ora questo paradiso per le vacanze è colpito da violentissime tempeste. Un video mostra la potenza delle onde sollevate dalla tempesta che strappano parti di un balcone. Dozzine di persone sono state portate in salvo. Non ci sono segnalazioni di persone ferite.

https://www.tgcom24.mediaset.it/2018/video/maltempo-la-mareggiata-abbatte-i-balconi-a-tenerife_3091169.shtml



Gli incendi in California sono provocati dalle armi ad energia diretta? Guardate questo video…prima che sparisca. MASSIMA CONDIVISIONE!!

I LASER POSSONO INFLUENZARE GLI EVENTI CLIMATICI!

Gli incendi nella California del Nord sono chiaramente il lavoro di pianificazione e un attacco orchestrato dagli Illuminati e dalle loro corti. Questo video dimostra non solo il test delle armi, ma anche le aree di zoning mirate per questo tipo di slash e burn.







IL CESSATE IL FUOCO IN GAZA, E' LA FINE DI NETANYAHU?


“La democrazia è la teoria secondo la quale le persone comuni sanno quello che vogliono e meritano di farlo bene e duramente.”  HL Mencken

Le dimissioni del Ministro della Difesa Avigdor Lieberman a causa dei i termini del cessate il fuoco con i palestinesi in Gaza ha gettato il mondo politico israeliano in uno stato di profonda confusione.
Si potrebbe essere tentati di vedere, in funzione della specifica analisi della questione, tale fatto sotto una luce positiva o negativa. Bernard di “Moon of Alabama” considera il primo ministro Benjamin Netanyahu indebolito e costretto a cercare una pacificazione dopo un aumento delle risposte da Gaza. Tratto da Moon of Alabama:
Il breve conflitto ha dimostrato che:
– Israele è scoraggiato. Non vuole iniziare un’altra guerra a Gaza
– L’assedio di Gaza, (perpetrato) da Israele, Egitto e autorità Palestinese sotto Mahmoud Abbas ha fallito. I costi in termini di reputazione dell’assedio sono diventati troppo alti dopo che Israele ha ucciso circa 160 palestinesi durante le proteste settimanali lungo la barriera di confine. Ha comunque permesso l’arrivo a Gaza di carburante diesel e soldi dal Qatar.
– L’assedio ha fallito nel prevenire che la Jihad Islamica, Hamas e altri gruppi acquisissero un numero ancora maggiore di missili e nuove capacità (militari)
– I palestinesi a Gaza sono uniti. La resistenza contro l’occupazione è viva e in buone condizioni.
Questo lascia Netanyahu in difficoltà per evitare elezioni lampo e l’estremizzazione o forse anche peggio della linea dura di Naftali Bennet il quale ha minacciato apertamente la coalizione di Bibi a meno di essere promosso Ministro della Difesa al posto di Lieberman.
“Moon of Alabama” vede Netanyahu in una posizione molto precaria, nella quale lui si trova effettivamente, e crede che sarà costretto a assecondare Bennet o rischiare elezioni lampo che potrebbero causare la caduta del suo governo.
Ed è a questo punto che Whitney Webb di Mintpressnews propone una lettura alternativa, ovvero, che questa non è la vittoria politica che i Palestinesi pensano sia. Poiché Bennet aumenterà la brutalità contro gli abitanti di Gaza, bambini inclusi.
Con il partito di Lieberman già uscito dalla coalizione israeliana di estrema destra, Netahyahu capitolerà sotto la pressione delle richieste di Bennet al fine di stabilizzarel’attuale governo ed eviterà lo scioglimento della Knesset con le conseguenti elezioni lampo. Quindi l’attuale instabilità che la coalizione guidata dal Likud sembra affrontare, è destinata ad uno sbilanciamento verso destra, sia attraverso elezioni lampo che attraverso gli sforzi di Netanyahu di placare gli altri partiti di destra e prevenire la loro defezione. Anche altri influenti politici all’interno del Jewish Home  (NdT: partito sionista religioso, nato dalle ceneri del vecchio partito liberale liberale, da Wiki) , come Uri Ariel, hanno spinto per il conferimento dell’incarico a Bennet. Ariel ha dichiarato a Arutz Sheva (NdT: letteralmente “Canale 7” ma conosciuto anche in Inglese come Israel National News, è un network di informazione che supporta il movimento sionista, da Wiki) :
“Il primo ministro Netanyahu dovrebbe nominare Bennet Ministro della difesa e così questo governo potrà proseguire le sue funzioni. Penso che la stabilità sia un vantaggio, assumendo naturalmente che Bennet porti la politica della sicurezza ad un livello superiore.
Naturalmente c’è il desiderio da parte di più di una persona di essere ministro della difesa, ma il più adatto è il Ministro Bennet, a cui l’incarico era stato promesso dal Primo Ministro in passato, promessa poi non mantenuta.”
Durante l’anno passato Bennet ha ripetutamente accusato Lieberman di mostrare “moderazione e debolezza” come Ministro della difesa, specialmente in relazione al suo approccio nei confronti della “marcia per il ritorno” di Gaza. Accusare Lieberman di “debolezza” è particolarmente scioccante dato che durante la sua carica i militari israeliani hanno ripetutamente usato mezzi letali per sedare le proteste in Gaza, uccidendo 200 palestinesi disarmati- inclusi bambini, medici e giornalisti – e ferendone più di 22000.
Per quanto Bibi e Liberman fossero/siano cattivi, Bennet li fa sembrare dei Quaccheri.
Così la situazione in Israele è simile a quella che c’è in Russia per i filo occidentali anti-russi. Se si pensa che Vladimir Putin sia un dittatore fanatico di destra (cosa che lui non è) allora non si potrà poi capire cosa ci sia dietro di lui.
In altre parole, per citare Mencken, fate attenzione quando chiedete – un cambio di regime – perché potreste ottenerlo… una volta per tutte.
In effetti, indebolire figure come loro rafforza gli iper-nazionalisti che sono 1) ansiosi di provare che chi li ha preceduti erano buoni a nulla 2) mai messi alla prova in situazioni reali di scontro. Quindi, loro risulteranno imprevedibili e probabilmente inadeguati.
Sebbene tutto questo sia una sua responsabilità, Netanyahu è almeno pronto allo scontro e una persona con cui ragionare entro certi limiti.
Io penso che, comunque, in questo caso Webb, ingigantisca il pericolo dei palestinesi. Israele è in una posizione precaria. Troppi paesi del mondo hanno iniziato ad opporsi alla loro gestione della situazione. E questa perdita di reputazione ha messo Netanyahu nella situazione di stallo in cui si trova attualmente. Lui sa quello che accadrà se Bennet sarà in carica come Ministro della Difesa. Sarà la migliore spinta per accrescere il sentimento anti israeliano nel mondo e specialmente qui negli Stati Uniti.
E questo è qualcosa che lui non si può permettere.
Parlando in generale, l’influenza israeliana sugli Stanti Uniti d’America ha toccato il suo apice con il picco del potere politico dei Baby Boomers. Con il cambio generazionale accade che sempre più membri della generazione X e Millennials, stanchi di veder subordinare la politica estera degli Stati Uniti ai capricci israeliani, acquisteranno influenza sulla politica Americana.
Questo non è un giudizio, è una sobria osservazione.
Se Bennet conquista il controllo dell’IDF (NdT: Forze della difesa israeliana) e si scaglia contro i Palestinesi in Gaza, allora questo comprometterà la politica domestica di Donal Trump ed il miglior alleato che Israele ha avuto da venti anni alla casa bianca sarà perso.
Loro, con i Sauditi, stanno subendo una grande dose di critiche internazionali per il loro comportamento e non potranno confidare sui media occidentali compiacenti (e pagati) per diffondere una narrativa in loro favore.
Il progetto Netanyahu di Trump e Kushner, come lo ha recentemente descritto Alistair Crooke, è stato nient’altro che un disastro per tutti gli attori coinvolti, soprattutto per quelli che avrebbe dovuto aiutare: Sauditi e Israeliani.
Tutti i nemici di Trump, perfino quelli che sono anche pro-Israele, aumenteranno la pressione su di lui a causa del suo supporto a questi due paesi se entrambi calcassero la mano pensando che egli li sostenga in qualunque situazione.
Continuare a pensare che l’insurrezione dei Siriani contro il presidente Bashar al-Assad potesse avere successo ha favorito alla fine Iran, Russia e Hezbollah. Quello che Obama pensava sarebbe stato un pantano per i Russi, si è rivelato una trappola per la coalizione Usa-Israele-Arabia Saudita.
Questo è il motivo per cui Trump e i suo consiglieri hanno puntato tutto su un cambio di regime in Iran. Netanyahu è nel giusto quando afferma che l’Iran può e continuerà a fornire le armi necessarie per vincere contro Israele a lungo termine.
Se il sistema di difesa Russo S300 è così valido così come si dice, allora Bennet vedrà finire il mito della superiorità Israeliana nei cieli non appena perderà alcuni F16 proprio quando lui avrà bisogno di mostrare forza.
Sfortunatamente per Israele, quel mito è una delle poche cose che mantiene una relativa calma.
Iran troverà il modo di evitare le sanzioni. Netanyahu non aveva molte altre opzioni e i neocon in Washington DC realmente credono che le cose questa volta saranno differenti. Ma non sarà così.
Di fatto, se non credete che Iran e Russia abbiano pianificato proprio questo scenario, allora siete ingenui senza speranza, proprio come quelli che pensano che far uscire di scena Putin renderà la Russia più arrendevole.
Oh si, si tratta proprio delle stesso tipo di persone.
Il lato positivo di tutto ciò è che ora Bibi cammina su una sottile lastra di ghiaccio nella Knesset. La miglior strategia per Israele e Trump è sedersi onestamente al tavolo dei negoziati per porre fine alla guerra in Siria, cosa che non è accaduta finora.
Così si otterrebbe un disimpegno dell’Iran, altrimenti la posizione di Israele nella regione continuerebbe a deteriorarsi.
Putin è stato finalmente costretto dai suoi consiglieri più intransigenti a proteggere gli interessi Russo-Siriani dagli attacchi israeliani. Questo ci ha condotto alla situazione di oggi. Il miglior accordo che Trump e Netanyahu possono ora ottenere da Putin e Assad è sul tavolo oggi, non l’anno prossimo o nel 2020.
Sempre, ovviamente, che uno oppure entrambi riescano a sopravvivere.