mercoledì 31 ottobre 2018

Le 7 coppe dell’Ira di Dio: I castighi finali sul mondo infedele




NOTE INTRODUTTIVE


Potrebbe sembrare che questa rubrica esuli dal fine proprio del nostro sito mariano ma, in realtà, non è così perché è dalle indicazioni stesse della Vergine Maria durante le sue apparizioni che si scopre l’importanza della riflessione e della meditazione sulla Sacra Scrittura a cui di frequente Ella si appella e di cui invita alla lettura sapienziale.


Nei messaggi di San Nicolas Maria Immacolata spesso, al termine delle sue parole, invitava a leggere una pericope biblica da Lei indicata che avesse attinenza con il suo messaggio.


Ad Anguera molto spesso presenta figure bibliche come modelli di fede da seguire ed invita a riscoprire i “tesori della Sacra Scrittura”.


I messaggi di Maria sono sempre profondamente biblici, come biblici sono anche i segni che Lei lascia con il suo modo di apparire, con alcune devozioni particolari che richiede, con numerose circostanze (geografiche e temporali) legate al suo manifestarsi.


Il teologo D. Foley, in un suo ottimo libro sulle apparizioni mariane, ha ravvisato in diverse apparizioni moderne un compimento delle figure antiche per cui ha potuto chiamare la Vergine Addolorata di La Salette nuovo Mosè quella di Fatima nuovo Elia, ecc.


Da suor Lucia di Fatima poi scopriamo che il contenuto il significato del Terzo Segreto “è tutto nei Vangeli e nell’Apocalisse” e in particolare nei capitoli VIII e XIII.


Vorrei allora offrire di tanto in tanto riflessioni bibliche, quelle in particolare che abbiano attinenza con i temi trattati nelle apparizioni e nei messaggi della Vergine Santissima e quelle che possono aiutarci meglio a capire il momento peculiare in cui ci troviamo. Per questo prendo come maestro il Servo di Dio don Dolindo Ruotolo.


Non che il suo commentario alla Sacra Scrittura sia il solo affidabile ma penso personalmente che, a motivo della sua notevole santità, abbia raggiunto una penetrazione delle Scritture decisamente maggiore rispetto ad altri pur validi esegeti che tuttavia fanno valere di più il dato scientifico (che di per sé non è sbagliato ma non la ritengo la migliore via da battere) su quello mistico.


I commenti di don Dolindo nutrono l’anima e guidano ad assaporare e penetrare i segreti di quella “Lettera d’amore” (come la definiva san Pio da Pietrelcina) scritta dallo Spirito Santo per la salvezza soprannaturale degli uomini.


Riferimento: Giudici, 4, 1-24


(L’italiano è un po’ datato scrivendo don Dolindo nel 1943-44 ma si capisce tutto integralmente per cui preferisco lasciare il testo così com’è).


SETTE TROMBE, SETTE COPPE…


San Giovanni aveva visto sette angeli che portavano le ultime piaghe del mondo, uscire dal tempio del Tabernacolo della testimonianza nel Cielo, vindici della divina Legge e quasi sacerdoti che si avanzavano per compiere un solenne sacrificio di riparazione e di espiazione per i peccati del mondo. Tutti insieme costituivano uno spettacolo grandioso che profondamente lo impressionò. Erano vestiti di lino puro e candido, rifulgendo di candida luce che formava il loro ammanto, erano tutti d’ineffabile purezza, e intorno al petto erano cinti di fasce d’oro, rifulgendo nella carità come soli splendenti. Erano tutti insieme il contrasto più bello e più vivo con l’impurità e l’apostasia del mondo, e si avanzavano pieni di arcana maestà per riparare l’onore di Dio, manomesso dal tenebroso regno dell’anticristo, regno di orrori, di ingiustizie, di vizi spaventosi e di apostasia piena e completa da Dio.


Dominatori delle forze della creazione, ricevettero ognuno un potere particolare per reagire al regno del male, e perciò san Giovanni vide che ricevevano da uno dei quattro animali ciascuno una coppa piena dell’ira di Dio vivente nei secoli dei secoli. L’ordine ammirabile della creazione stava nelle loro mani come coppa delle libagioni di un sacrificio, perché essi dovevano con le medesime leggi, che ne regolavano l’armonia, far sentire agli uomini che non lo si può impunemente violare calpestando la Legge di Dio. Quel dominio sulla creazione e l’arcano potere, con il quale ne dovevano ristabilire l’armonia, erano l’espressione dell’ira di Dio, cioè della sua ripugnanza al male e al peccato, e perciò quelle simboliche coppe erano come la sintesi delle forze create che reagiscano al male ed al peccato.


Sette angeli avevano già portato sulla terra sette flagelli suonando ciascuno una tromba (capitoli VIII e IX), ma quei flagelli erano parziali, e colpirono la terza parte della terra, del mare, dei fiumi, delle fontane, del sole, della luna e delle stelle; erano un monito alle umane generazioni, e perciò vennero espressi con il simbolo di trombe che suonavano; erano l’appello che le potenze angeliche facevano alle forze della natura, perché avessero scossi i cuori induriti degli uomini, per prepararli al trionfo di Dio nella Chiesa e per la Chiesa, che doveva seguire a quei grandi castighi.


Quando però gli uomini, ingrati ancora una volta ai benefici di Dio, totalitariamente perversi e apostati da Lui nel regno dell’anticristo, avrebbero raggiunto il colmo dell’empietà, le forze della creazione medesima avrebbero quasi fatto appello agli angeli che erano ad esse preposti, perché avessero vendicato e riparato il manomesso onore di Dio, travolgendo nella rovina i perversi tracotanti e trionfanti, servendosi di loro con piena padronanza, e per questo i sette angeli non ricevettero TROMBE per scuotere gli uomini, ma COPPE PIENE DELL’IRA DI DIO, e le ricevettero da uno dei quattro animali in rappresentanza di tutti; ricevettero la pienezza cioè del dominio delle forze create, le raccolsero nelle loro mani quasi in una coppa di libagione di un gran sacrificio espiatorio, e le versarono sui perversi totalitariamente come totalitariamente si versa il liquido da una coppa capovolta.


Il suono di una tromba si disperde nell’aria e colpisce solo per poco gli orecchi, giungendo loro anche in parte; il liquido di una coppa, invece, quando è versato in un punto lo investe in pieno, e si direbbe che lo centri completamente. Per questo le tribolazioni parziali che dovevano ammonire e scuotere gli uomini il Signore le manifestò sotto il simbolo d’un suono di tromba, e quelle che dovevano centrare il male e definitivamente colpirlo le manifestò con il simbolo di coppe ripiene che venivano versate sulla terra.


Evidentemente gli angeli che suonarono le trombe sono gli stessi angeli vindici della divina gloria che versarono le coppe, benché le due serie di flagelli da essi provocati abbiano tra loro delle differenze per il modo come colpirono gli uomini peccatori.


La prima tromba provocò una grandinata (capitolo 8, 7), come la produsse la settima coppa (versetto 21), ma la prima grandinata cadde sulla terra, insieme a fuoco mescolato con sangue, e distrusse solo la terza parte della terra, mentre la grandinata della settima coppa cadde sugli uomini, grossa come un talento, cioè dai chicchi pesanti quarantatre chilogrammi, in mezzo a una tempesta spaventosa e a un terremoto terribile che devastò ogni cosa.


Al suono della seconda tromba, la terza parte del mare fu cambiata in sangue (8, 8) per un grande monte di fuoco che vi fu gettato dentro, provocando la morte della terza parte delle creature in esso viventi e la distruzione della terza parte delle navi; al versarsi della seconda coppa invece (versetto 3) tutta l’acqua del mare fu cambiata in sangue cadaverico, e tutte le creature che vivevano in esso perirono.


Al suono della terza tromba furono colpite le acque dei fiumi e delle fonti, come lo furono al versarsi della terza coppa; ma nel primo flagello una terza parte delle acque divenne assenzio, provocando la morte di molti uomini (8, 10, 11), mentre nel secondo tutte le acque furono cambiate in sangue (versetto 4).


Al suono della quarta tromba fu percossa la terza parte del sole, della luna e delle stelle, provocandone l’oscuramento e di conseguenza il raffreddamento (8, 12); al versarsi invece della quarta coppa il sole ebbe un accrescimento di calore, tale da far ardere gli uomini per il caldo (versetti 8 e 9). La diversità dei due flagelli, dimostrava poi che il primo non fu provocato da un naturale raffreddamento del sole, ma dalla potenza angelica, perché il sole non avrebbe potuto raffreddarsi prima per esaurimento, ed essere poi più acceso di calore fino a far bruciare dal caldo gli uomini.


Al suono della quinta tromba si aprì il pozzo dell’abisso e per il grande fumo che ne uscì si oscurarono il sole e l’aria, e dal fumo uscirono le locuste tormentanti gli uomini (9, 1-5); al versarsi della quinta coppa, il trono dell’anticristo diventò tenebroso e misero, e gli uomini per i dolori bestemmiarono e si morsero la lingua (versetto 10).


Al suono della sesta tromba furono sciolti i quattro angeli legati presso l’Eufrate, per la guerra che doveva accendersi (9, 13-19), e al versarsi della sesta coppa l’Eufrate fu disseccato per aprire la strada all’invasione dei re dell’Oriente (versetto 12).


Al suono della settima tromba infine seguì l’annuncio del regno di Dio e del Cristo (9, 15-19), e al versarsi della settima coppa seguirono i grandi flagelli che dovevano porre fine alla terra, per inaugurare poi il Regno eterno del Signore sui giusti e sui salvati (versetto 17ss).


E SCOPPIA UN’EPIDEMIA SPAVENTOSA


Ecco, il primo angelo si avanzava nel mondo insozzato dall’orgogliosa iattanza dell’apostasia da Dio, e guardava con fulminante sdegno quegli uomini vili che portavano come un ornamento il segno della bestia, e ne adoravano con estrema viltà l’immagine obbrobriosa; essi meritavano un segno di ignominia che manifestasse l’obbrobrio dell’anima loro, e meritavano di perdere anche nelle fattezze esteriori la nobiltà che Dio aveva loro data, facendoli a sua immagine e somiglianza.


L’angelo misurò con la sua fulgida mente tutta l’abiezione di quelle creature orgogliose nel loro lusso da folli, raccolse quelle piccolissime creature che possono fiaccare nell’umana carne l’orgoglio, rodendola, imputridendola e dissolvendola, ed ecco un’ulcera maligna e pessima colpire quegli uomini scellerati; ecco un’epidemia spaventosa far strage tra i cattivi, tra i vili e superbi traditori della propria fede, asserviti al più turpe dei dominatori, ed umiliarne la tracotanza. QUEST’ULCERA MALIGNA E PESSIMA ERA FORSE UN CANCRO AL VOLTO, UNA LEBBRA SPAVENTOSAMENTE DEFORMANTE, UNA PIAGA PURULENTA ALLA FRONTE. L’ORGOGLIO UMANO NE ERA PROFONDAMENTE COLPITO, E SI COSTATAVA DA TUTTI LA REALTÀ DI DIO, ONNIPOTENTE E GIUSTISSIMO, POICHÉ I BUONI ERANO ESENTI DALL’OBBROBRIOSO MALANNO.


SI CORROMPONO LE ACQUE


Si avanzò il secondo angelo e guardò sdegnato le acque del mare, diventate il mezzo più diretto per la diffusione del regno dell’anticristo. Sul mare si era affermato, aveva sconfitto tutti i re della terra, e si era formata una potenza formidabile, e sul mare la giustizia divina lo raggiungeva. Da un momento all’altro quelle masse di acqua si corruppero, divennero melmose, tramandarono un fetore ammorbante e sembrarono diventate come sangue cadaverico. Ogni essere che viveva in quella massa purulenta morì, e si videro galleggiare una grandissima quantità di carogne che in breve tempo si corruppero, diffondendo intorno un fetore nauseante che rendeva l’aria irrespirabile. Tutta la potenza marinara dell’anticristo fu annichilita dal tremendo flagello, e le grandi navi rimasero come bloccate. L’angelo esultò perché in quella desolazione era innegabile la realtà di Dio, padrone di tutte le cose.


San Giovanni vide gli uomini ritirarsi frettolosamente dalle rive del mare, sgombrare le terre circostanti, e correre verso i fiumi e le fonti per dissetarsi. Il flagello non li aveva scossi, e, perché troppo abituati a vedere le cose naturalmente e materialmente, gli scienziati si affannavano a dare le ipotetiche spiegazioni scientifiche del fenomeno, dicendo un mondo di assurdità, com’è loro costume, sui fondi marini, le alghe, le spore, le precipitazioni chimiche, le influenze vulcaniche, ecc.


I FIUMI DIVENGONO SANGUE


Ed ecco a smentirli con un fatto nuovo, che annullava tutte le spiegazioni date, avanzarsi il terzo angelo; rifulgeva nel suo sdegno, irrompeva nella sua potenza, guardava i fiumi di sangue cristiano sparso dagli empi, e poiché questi già si erano adattati a dimorare presso i fiumi e le fonti, continuando nelle loro perverse azioni, anzi irrompendo con maggiore ira contro i servi di Dio, l’angelo mutò quei fiumi e quelle fonti in sangue vermiglio, come se allora fosse stato sparso. Gli assetati di sangue furono così costretti a bere sangue o a morire assetati; l’acqua doveva ridiventare limpida per i giusti che ne attingevano, manifestando così fino all’evidenza la giustizia di Dio.


A questa giustizia che condannava con un prodigio manifesto le persecuzioni dell’anticristo e di quanti lo avevano preceduto nel perseguitare la Chiesa, rivolse un inno di lode l’angelo delle acque, cioè l’angelo che aveva da Dio la cura e la custodia delle acque, come altri angeli l’hanno di tutti gli elementi e le forze naturali, per mantenervi l’ordine stabilito da Dio. Questo angelo avrebbe dovuto accorarsi nel vedere manomesso l’elemento a lui affidato, perché gli angeli custodi della natura hanno una premura materna nel mantenervi l’ordine e l’armonia che Dio vi stabilì, ma considerando le ingiustizie fatte dagli empi nelle loro sanguinose persecuzioni, esclamò: «Sei giusto, o Signore, che sei e che eri, tu il Santo che hai così giudicato. Perché hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, ed hai dato loro a bere sangue; essi ne sono degni».


Alla voce di questo angelo fecero eco i martiri che stavano sotto l’altare di Dio (6, 10) e che avevano domandato a Dio giustizia per le persecuzioni sanguinose da essi sofferte; la giustizia cominciava a compiersi proprio con quel flagello, e perciò uno di essi in nome di tutti esclamò: Sì, o Signore, Dio onnipotente, i tuoi giudizi sono giusti e veri.


IL SOLE SI ACCENDE DI NUOVI ARDORI


Gli uomini si acclimatano facilmente ai flagelli che li colpiscono; li riguardano come fenomeni naturali, trovano anche nelle stesse risorse della creazione il modo di temperarli, e tirano avanti nella via della loro empietà. L’acqua mutata in sangue poteva rosseggiare per germinazione prodigiosa d’infusori, per sottilissima polvere rossa o per altro mezzo del quale l’angelo si servì. Non pare che si rilevi dal contesto che fosse velenosa, perché non si dice che gli uomini ne morirono. Il Signore aveva mandato questo flagello per dare agli uomini sanguinari l’orrore del sangue, ma essi non se ne commossero e non fecero penitenza delle loro iniquità.


Ed ecco il quarto angelo avanzarsi con tutta la sua potenza e volgersi verso il sole quasi con sguardo adirato, perché non fosse benefico verso creature malefiche ed ingrate. Splendeva il sole nel cielo e indorava la terra, agitata e sconvolta da tante passioni e da tanti flagelli. Poche cose sono così belle come un tepido raggio che penetra in un luogo umido e desolato; è come un ornamento, una silenziosa compagnia, un messaggero di pace, un’ala di angelo che invita ad ascendere in alto, un alito materno, una carezza paterna, un sorriso tra le sconnesse masserizie, uno stillare di dolcezza tra le amarezze della vita.


Il sole è la creatura che più ci parla del Creatore in certi momenti, e che può maggiormente richiamarci alla mente i suoi attributi, la sua immensità, la sua Provvidenza, la sua misericordia, la sua carità. D’un tratto, all’adirarsi dell’angelo, quell’astro benefico s’accese di nuovi ardori, e cominciò a saettare la terra.


BESTEMMIANO GLI UOMINI: COLPITO IL TRONO DELLA BESTIA


Le piccole e tracotanti creature, al principio non ci fecero caso; ricorsero ai refrigeranti che loro erano ancora possibili, si nascosero nelle case, cercarono le profonde caverne. Ma il caldo era sempre più soffocante, i termometri salivano a vista, l’aria si faceva irrespirabile. Le desolate campagne non davano più un alito di frescura; si bruciava; gli alberi si disseccavano, si accendevano incendi e divampavano accrescendo il calore asfissiante.


Era giusto che gli uomini, che non avevano più una scintilla d’amore verso Dio e di carità verso il prossimo, sentissero l’ardore materiale che li puniva; ma essi non lo vollero intendere, e invece di umiliarsi per i loro peccati BESTEMMIARONO IL NOME DI DIO, NON FECERO PENITENZA, E NON DIEDERO GLORIA A LUI.


Trovarono al solito le spiegazioni naturali al fenomeno nei mari imputriditi, nella mancanza delle correnti, nello scompiglio dei venti, e non pensarono alla loro corruzione, alla mancanza delle correnti di grazie e allo scompiglio delle loro passioni. Rivolsero le loro speranze non a Dio ma all’anticristo, al despota che dominava la terra, e che l’aveva soggiogata con falsi prodigi di forza e di attività.


Crederono che egli avrebbe potuto trovare una risorsa tra tante afflizioni, ma il suo tempo stava per finire e il quinto angelo versò la sua coppa sul trono di lui, lo colpì con la maledizione di Dio, e quel potere, che splendeva per fascino di potenza, diventò tenebroso; non ispirò più fiducia, anzi suscitò contro di esso la reazione. Per questo è detto CHE GLI UOMINI SI MORDEVANO LE LINGUE LORO PER IL DOLORE disperato che li prendeva, E BESTEMMIARONO IL DIO DEL CIELO PER I DOLORI E PER LE LORO ULCERI, che per l’eccessivo caldo s’inasprirono, E NON SI CONVERTIRONO DALLE LORO OPERE.


Il trono dell’anticristo, colpito dalla maledizione, cominciò a vacillare, e doveva finire miseramente in una grande conflagrazione. I re dell’Oriente stavano per lanciarsi contro di esso con tutto il peso formidabile delle loro masse armate. Era il compimento di quello che per secoli è stato chiamato il pericolo giallo, cioè l’invasione degli eserciti cinesi e giapponesi.


Le grandi invasioni dell’antichità contro la Palestina, la Grecia e l’impero romano passarono tutte per le regioni dell’Eufrate; anche l’ultima invasione che produrrà l’ultima conflagrazione universale passerà per le regioni dell’Eufrate, perché verrà dall’Oriente e dall’Estremo Oriente, per lanciarsi proprio contro la Palestina e l’Europa, attirando sui campi di battaglia tutte le nazioni della terra.


DISSECCATO L’EUFRATE


San Giovanni vide questi avvenimenti futuri nella visione misteriosa e simbolica che glieli prospettava come se si svolgessero proprio allora. Vide una sesta figura fulgentissima, il sesto angelo, che raccoglieva le sue potenti energie e versava la sua coppa nel gran fiume Eufrate, disseccandone le acque perché fosse preparata la strada ai re dell’Oriente.


Tutto fa credere che questo disseccamento non sarà simbolico ma reale, e che il gran letto del fiume costituirà realmente una delle più importanti vie militari che faciliterà l’invasione. La terribile conflagrazione sarà determinata dall’influenza del demonio, IL DRAGONE, dall’ira dell’anticristo, LA BESTIA, e dallo sconvolgimento delle idee e delle forze intellettuali che spingerà gli uomini alla lotta, IL FALSO PROFETA. Il demonio getterà i semi della discordia, l’anticristo spinto da satana si spingerà alla lotta congregando a battaglia con prodigiose manifestazioni di forza e con smaglianti vittorie, e gli animi dei popoli saranno accesi da false dottrine e da falsi principi di espansioni, di imperialismo e di spazi vitali, come lo sono stati nell’ultima grande guerra che ha funestato la terra.


Per questo, san Giovanni vide uscire dalla bocca del dragone, della bestia e del falso profeta tre spiriti immondi, simili alle rane che nascono nel fango e vivono nel fango, perché spiriti d’impurità, e vide che facevano prodigi, suscitando nuove manifestazioni di potenza e nuovi mezzi di lotta, e congregando tutti i re della terra a battaglia nel gran giorno di Dio Onnipotente, eccitandoli alla lotta tremenda, della quale il Signore si servirà per punire le nazioni, i re apostati l’anticristo scelleratissimo.


Il momento sarà terribile, e costituirà anche un gravissimo cimento per i cattolici di tutto il mondo, facilmente trascinati dal fascino della forza o delle dottrine empie nel turbine della conflagrazione; dimenticando la loro fede e i loro doveri; per questo san Giovanni, da parte di Gesù che gli parla, si rivolge proprio ai fedeli che vivranno in quei tempi dolorosissimi ed esclama: Ecco che io vengo come un ladro. Beato chi veglia e tiene cura delle sue vesti per non andare nudo, onde vedano la sua bruttura.


Quando la lotta e la confusione saranno più terribili, allora Gesù Cristo verrà improvvisamente e impensatamente a giudicare gli uomini e le nazioni, verràCOME UN LADRO, nell’ora che meno si penserà, com’Egli stesso aveva ammonito i suoi apostoli (LC 12, 39, 40); allora sarà beato solo colui che AVRÀ CUSTODITO LE SUE VESTI, cioè che avrà mantenuto integro il suo carattere cristiano, perché allora, nel Giudizio universale, sarà manifesta la bruttura e la degradazione di tutti quelli che l’avranno o rinnegato o manomesso.


Nelle grandi conflagrazioni dei popoli, si determinano profondi sconvolgimenti morali, come l’abbiamo visto noi stessi nell’ultima guerra universale (II Guerra Mondiale, ndr.); il desiderio medesimo di evitare il ripetersi di tali tremendi flagelli fa aspirare ad ordini nuovi, a riforme più o meno cervellotiche e non raramente empie, che possono facilmente affascinare e trarre nell’inganno i fedeli.


Nell’ultima tremenda conflagrazione, il disorientamento delle anime sarà spaventoso per la propaganda di nuovi errori, esiziali alle anime ed alla società, e per questo Gesù Cristo ammonisce i fedeli a vigilare nella preghiera, come ammonì gli apostoli nel cimento della Passione, ed a tener cura della propria veste, cioè della fede e della grazia che ammantano l’anima e la rendono veramente di Dio.


I re della terra si raduneranno per disposizione del Signore in un luogo che san Giovanni dice chiamarsi in ebraico Armagedon; sarà il luogo reale della sconfitta generale di tutti, indicato con questo nome, o con questo nome si indica misticamente la sconfitta di tutti? Non può dirsi con precisione. Armagedon significa monte o città di Maghiddo o Mageddo, dove i re Cananei furono sconfitti miracolosamente da Barac e Debora (Gdt 5, 19), dove furono uccisi in guerra i re Acazia (2 Re 9, 27) e Giosia (2 Re23, 29, 2 Cr 25, 22); questo nome perciò nel suo ricordo storico dà l’idea di una sconfitta completa e definitiva.


Mageddo poi significa ANNUNCIO, SCOPRIMENTO, FRUTTO, SPOLIAZIONE, e può indicare che nella grande conflagrazione e nella battaglia definitiva, che segnerà la sconfitta totalitaria del regno del male, sarà ANNUNCIATA alle anime l’immediata vittoria di Dio, sarà SCOPERTA e manifestata l’iniquità degli uomini, si raccoglieranno i FRUTTI di questa iniquità nella rovina generale, e tanto il dragone quanto la bestia e il falso profeta saranno SPOGLIATI del loro dominio e smascherati nella loro iniquità.


Alla battaglia definitiva dell’ultima conflagrazione seguirà il Giudizio universale dopo breve tempo e il regno eterno di Dio e della Chiesa trionfante, come alla battaglia della precedente conflagrazione è seguita la prima grande sconfitta del male e il trionfo della Chiesa sulla terra[1].


FUGGONO LE ISOLE E SPARISCONO I MONTI: L’UOMO BESTEMMIA ANCORA…


San Giovanni infatti vide avanzarsi il settimo angelo, il quale versò la sua coppa nell’aria, provocandovi perturbamenti, uragani e cicloni mai visti fino ad allora. Quell’angelo era immensamente maestoso e terribile, e con la sua potenza possedé tutte le gigantesche forze dei venti, dei cicloni e degli uragani, lanciandole sulle regioni della terra e sulle opere degli uomini; ne seguirono folgori, voci, ossia ululati formidabili, tuoni spaventosi e un terremoto quale non s’era mai avuto, che divise in tre parti la città capitale dell’impero dell’anticristo, che forse sarà proprio Gerusalemme riedificata, o altra città cosmopolita. Il Signore farà rovinare questa città, e questo segnerà il principio della fine della grande Babilonia, ossia dell’impero anticristiano.


Dio si ricordò di questo impero, e cominciò a sconvolgerlo con grandi rovine. Se ne ricordò nel senso che venne per esso il momento della giustizia, e come per gli uomini il ricordarsi di una cosa significa il cominciarla a compiere, così il cominciare della rovina del regno anticristiano è prospettato come il ricordo che il Signore avrà delle iniquità di quel turpe e tirannico impero. Le isole fuggirono e sparirono i monti in un grande sconvolgimento tellurico che muterà la configurazione stessa della terra. Per questo sconvolgimento, i ghiacciai si frantumeranno e lanceranno sulle terre sottostanti grandinate dai chicchi enormi, grossi come un talento, ossia del peso di circa 43 chilogrammi.


Gli uomini, ingratissimi e scellerati, invece di umiliarsi fra tanti flagelli, si ricorderanno di Dio per bestemmiarlo, e maggiormente lo bestemmieranno per la piaga della grandine. Ma le loro bestemmie a che cosa approderanno? Accresceranno la loro responsabilità e i loro malanni, poiché quella sarà l’ora della divina giustizia. La voce che san Giovanni udì uscire dal trono del tempio di Dio al versarsi della settima coppa: È FATTO, indicava chiaramente che non c’era più luogo a misericordia. Una simile espressione l’aveva detta il Redentore morendo per gli uomini sulla croce: CONSUMMATUM EST, e segnò il principio delle grandi misericordie che si dovevano riversare sulla terra. Gli uomini ingrati le disprezzarono fino a giungere al regno dell’anticristo, ed era giusto che, giunti al colmo delle loro iniquità, la voce della divina giustizia, tutelatrice della divina gloria, ponesse un termine all’umana scelleratezza e cominciasse a chiamarli al rendiconto finale.


PER LA NOSTRA VITA SPIRITUALE.


L’ANNUNCIO DELLE GRANDI TRIBOLAZIONI CHE COLPIRANNO LA TERRA PRIMA DEL GIUDIZIO UNIVERSALE CI DEVE FARE SERIAMENTE PENSARE AL GIUDIZIO DI DIO NELLA NOSTRA VITA MORTALE. Sette coppe sono versate sulla terra come sette libagioni di sacrificio espiatorio, per riparare le ingiurie fatte al Signore con i sette peccati mortali nelle sette epoche della vita della Chiesa. QUESTE COPPE MISTERIOSE DI FLAGELLI RIPARATORI SI VERSANO ANCHE NEL NOSTRO CAMMINO MORTALE PER LE COLPE DELLE QUALI SIAMO REI. NESSUNO SI ILLUDA DI FARE IL MALE E DI RIMANERE IMPUNITO, O, PEGGIO, DI FARE IL MALE E PROSPERARE. TUTTO SI PAGA, INESORABILMENTE SI PAGA, E POSSIAMO DIRE VERAMENTE CHE C’È PER OGNI NOSTRO PECCATO UNA COPPA DI AMAREZZE E DI ANGUSTIE CHE CE LO FA PAGARE.


Finché dura il tempo della misericordia, ci sono anche anime generose che s’immolano come vittime, attingono dai tesori della redenzione e pagano per noi; ma c’è anche per la nostra vita un momento di giustizia inesorabile, nel quale scadono i debiti contratti e bisogna ad ogni costo pagarli. Chi sarà così stolto da voler comprare un miserabile diletto dei sensi con il carissimo prezzo di ulceri, di angosce mortali, di sventure e di pene di ogni genere? E chi sarà così inumano e crudele da provocare agli altri simili affanni e da concorrere a quelle sventure che affliggono la povera e desolata umanità? Siamo sulla terra come una sola famiglia, infatti, e il danno del quale ognuno di noi è causa diventa danno di tutta l’umana famiglia. Ci scuota almeno questo pensiero di umanità e di carità, e ci raccolga tremanti sulle nostre responsabilità.


Chi va in una sala di ospedale nell’ora della medicazione rimane atterrito di fronte ai mali che colpiscono e tormentano le povere membra umane. Quella sala echeggia di grida spasimanti, eppure non è sala di castigo ma di caritatevoli cure, e quell’ora è la più benefica per quella povera gente. È un piccolo angolo della valle di lacrime; che ne dà l’idea più viva, e strappa amari lamenti da un cuore compassionevole. Se si facesse non la storia clinica di quei malanni ma la storia morale delle responsabilità che li causarono, si troverebbe o prossimamente o remotamente una storia di peccati e di iniquità, e si costaterebbe in quelle ulceri, in quel sangue, in quelle ardenti febbri, in quegli oscuramenti della potenza visiva, in quell’inaridimento di membra e in quelle tempeste di angustie il pagamento di tanti conti da saldare con la divina giustizia.


Quante coppe di amarezza vengono versate nella nostra vita per le nostre iniquità, e noi, invece di riconoscere in esse la voce della giustizia di Dio, continuiamo nelle nostre pessime vie, anzi tante volte peggioriamo richiamando su di noi più gravi flagelli! Umiliamoci profondamente, preghiamo, ripariamo, e, gettandoci nelle braccia della divina misericordia che è sempre pronta ad accoglierci, piangiamo i nostri falli, e accettiamo come riparazione le pene stesse della vita. Il Signore, prospettandoci i mali che colpiranno negli ultimi tempi la terra, ci richiama precisamente al sentimento delle nostre responsabilità, e ci scuote perché ci emendiamo dei nostri peccati.


Si deve notare che i flagelli che colpiscono l’umanità negli ultimi tempi hanno un carattere più chiaramente soprannaturale, in modo da non offrire agli uomini il destro di illudersi dando ad essi una spiegazione puramente naturale. L’ulcera colpisce solo quelli che hanno il carattere della bestia o che adorano la sua immagine; dunque non può scambiarsi con una comune epidemia. Il mare, che ha acqua sempre pura e incorrotta, non poteva mutarsi d’un tratto in sangue cadaverico. I fiumi e le fontane rosseggiano come vivo sangue senza una possibile spiegazione naturale. Il sole, che secondo tutti gli scienziati si trova in una fase di raffreddamento, accresce il suo calore fino a bruciare. Il trono dell’anticristo, che sembrava saldo e incrollabile, improvvisamente vacilla sotto la grave minaccia dell’incursione gialla, alla quale apre la via il disseccamento improvviso dell’Eufrate. Infine gli sconvolgimenti atmosferici, le tempeste spaventose che li seguono, i terremoti, la grandine hanno un carattere che esclude ogni spiegazione naturale.


Il Signore chiama così a penitenza l’umanità, e vuol farsi riconoscere perché essa si emendi. Non attendiamo che Dio ci chiami con castighi prodigiosi per emendarci, ma riconosciamo in ogni sventura la sua voce, e profittiamo di ogni dolore per far penitenza dei nostri peccati. La penitenza non è una sventura, ha un carattere dolce, perché è sempre un ritorno filiale nelle adorabili braccia di Dio; rispondiamo, dunque, al suo invito e percuotendoci il petto domandiamogli perdono nella nostra profonda umiliazione.


NOTE


[1] Diciamo è seguita, benché stiamo ancora in piena guerra perché aspettiamo con ferma fede il trionfo di Dio e della Chiesa dopo la presente terribile tribolazione 17 aprile 1944.

I Pokemon e i Simpson sono al servizio degli Illuminati?

Si sa: se si vuole educare qualcuno, meglio cominciare quando è piccolo. E se si tratta di una "educazione" complessa come il lavaggio del cervello di un intero popolo per soggiogarlo alla volontà (e interessi) di un gruppo di super-potenti che domina il mondo, quale mezzo migliore dei cartoni animati? Il discorso non fa una grinza, ed ecco perché alcuni cartoon come i Pokemon e i Simpson sono zeppi di messaggi subliminali esoterico-masson-satanici, che hanno lo scopo di annichilire il nostro giudizio. Fin da piccoli.

Non solo: il lavaggio del cervello deve cominciare dalle basi. E cosa c'è di più basilare della religione? Quindi il primo passo degli Illuminati, che ci sembra di capire essere in larghissima maggioranza ebrei, è renderci tutti ebrei. O anche atei. Per qualche strana ragione la cosa non sembra fare differenza. Questo obiettivo va perseguito attraverso i Pokemon. La cosa non vi torna? State pensando: "Ma se sono un cartone giapponese?". Evidentemente sottovalutate, e di tanto, la rete tentacolare messa in piedi per soggiogare il mondo tutto.

Le prove inconfutabili del disegno di dominio portato avanti con l'aiuto di Pikachu e gli altri mostriciattoli le ha portate Yusuf al-Qaradawi, che - ci informa Wikipedia - è guida del Consiglio europeo della fatwa e della ricerca. La sua fatwa contro i Pokemon risale al 2003 e venne riportata dal giornalista de Il Giornale (e vabbè) Massimo Introvigne.

I Pokémon sono condannati anzitutto perché “si evolvono”, cioè in determinate condizioni si trasformano in un personaggio con maggiori poteri. Attraverso questo espediente, assicura al-Qaradawi, “si instilla nelle giovani menti la teoria di Darwin”, tanto più che i personaggi lottano “in battaglie dove sopravvive chi si adatta meglio all’ambiente: un altro dei dogmi di Darwin”. Nei Pokémon si vedono ogni tanto “simboli il cui significato è ben noto a chi li diffonde, come la stella a sei punte, un emblema che ha a che fare con i sionisti e con i massoni e che è diventato il simbolo del canceroso e usurpatore Stato di Israele. Ci sono anche altri segni, come i triangoli, che fanno chiaro riferimento ai massoni, e simboli dell’ateismo e della religione giapponese”. “Nel lungo periodo” questi simboli non possono che traviare i bambini musulmani, ed è questo il loro scopo. È perfino possibile che certe frasi giapponesi dette velocemente nei cartoni animati significhino “Sono un ebreo” o “Diventa ebreo”: ma la questione è “controversa” e al-Qaradawi non lo afferma con sicurezza.

L'obiettivo è chiarissimo: trasformarci tutti in pericolosi ebrei. O forse in atei (via Darwin), o forse in seguaci della religione giapponese (che già detto così fa ridere). Ma al-Qaradawi non è sicuro, si vede che non ha guardato i Pokemon con abbastanza attenzione, forse per paura di essere anche lui convertito. Beh, in suo aiuto arriva qualche altra mente lucida che ci spiega come in verità "Pokemon" significhi "Io sono un ebreo", in giapponese. Eh già, poveri ingenui noialtri che pensavamo stesse per Pocket Monster! Poco importa che, a quanto pare, in giapponese "Io sono ebreo" si dica "Watashi wa Yudayajin desu". Ma poi: essendo il cartone giapponese, non sarebbe stato un pochino troppo esplicito dargli un nome del genere? Alla faccia dei messaggi nascosti...

Molto più nascosto è invece il messaggio che si cela dietro alla frasetta tipica del cartone incriminato "Gotta catch'em all". Ascoltatela al contrario: dice chiaramente "I love Satan". Beh, chiaramente magari no. Magari lo sente solo il tizio che ha caricato questo video. E così aggiungiamo un altro culto alla ricca collezione di fedi e simili a cui i Pokemon ci vogliono convertire. Ma c'è poco da ridere: tutti questi indizi fanno almeno una prova. Aggiungeteci poi che il cartone che nei cuori dei bambini rimpiazzò per una breve stagione Pikachu & co. è messo ancora peggio a livello di simbologie massoniche e avrete la definitiva certezza che guardare la tv fa male. Yu-gi-oh è un concentrato pazzesco di messaggi tesi ad annichilire la nostra volontà. 
Lo vedete chiaramente con i vostri occhi: questo cartone è tutto un concentrato di occhi onniscienti, triangoli e accozzaglia illuminata assortita. E' innegabile che questi simboli siano abusati nel cartoon in questione, ma non perché sia nelle mani degli Illuminati, semplicemente perché "racconta la storia di Yugi Muto, uno studente a cui viene dato un puzzle dell'antico Egitto. Riassemblandolo, diventa possessore di un'altra personalità che si è poi rivelata lo spirito di un faraone chiamato Atem". Ed ecco il perché di piramidi, triangoli, occhi e tutti quei segni che inquietano così tanto i cospirazionisti di tutto il mondo. 

Poco importa che i Pokemon o Yu-gi-oh possano essere - o non essere - strumenti degli Illuminati, perché sono talmente tanti i cartoni malvagi che non si può dubitare del loro scopo ultimo. Infatti la cospirazione non si limita a questi due cartoni, eh no! Il tutto è molto più esteso e coinvolge anche Tom & Jerry, gli Antenati, Beavis & Butthead e chissà quanti altri (più o meno) innocui cartoni che i bambini di tutto il mondo guardano davanti a genitori inconsapevoli di stare allevando futuri servitori del male. E per i bambini un po' cresciuti, probabilmente per dare il colpo di grazia nel caso non fossero ancora soggiogati, non c'è niente di meglio dei Simpson. Eh sì, il cartone animato campione della controcultura e fenomeno di costume da oltre vent'anni sta facendo il suo dovere. Le prove sono ovunque, tutte intorno a noi. Basta sapere guardare, cercandole a tutti i costi e sforzandosi tantissimo di non scoppiare a ridere.


Uno degli episodi maggiormente incriminati è "Homer il grande". L'autore del video ci spiega tra l'altro che il solo titolo è un chiaro riferimento alla Massoneria, visto che tutti i più autorevoli massoni hanno il titolo di "Il Grande", come Alessandro Magno, Carlo Magno, Ramses il Grande e... la Gran Bretagna. Sì, la Gran Bretagna tutta si chiama così in onore della Massoneria. 

Lo so cosa state pensando. Che è tutta una presa in giro della Massoneria, più che un modo di lavarci il cervello. Per fortuna che si sono menti acute in grado di spiegare a noi vittime predestinate come le cose funzionano davvero.


Queste puntate che vengono fatte per ridicolizzare teorie complottistiche e per buttarla sul ridere su un argomento tabù non sono nient'altro che tributi agli amici massoni di Matt Groening (il creatore dei Simpson n.d.a.). Matt Groening è ebreo, e non serve una laurea per sapere che massoneria ed ebraismo vanno a braccetto. Secondo alcune teorie la massoneria è asservita alle lobby ebraiche. E non mi stupirei se fosse un massone lui stesso, anzi, è quasi scontato che lo sia.


"Non si stupirebbe"... Ma cosa dico: "è quasi scontato". E certo! Ma perché mai un ebreo non dovrebbe essere un massone al servizio del maligno?! Meno male che ci sono i complottisti che sanno come va il mondo e ce lo possono spiegare. Se non vi basta, ci sono tantissime altre prove. Per esempio in questa puntata c'è una chiara spiegazione di come funziona il mondo: i presidenti degli Stati Uniti sono in verità dei rettili extraterrestri che hanno lo scopo di prepararci al loro New World Order e renderci schiavi, una chiara rivisitazione della teoria dei Rettiliani del celebre David Icke.

Un momento, qualcosa non torna. Se i Simpson sono al servizio del male, per quale ragione dovrebbero spiegarci come funzionano davvero le cose? Beh, forse, come riportato prima, per screditare loro stessi delle tesi che stanno prendendo troppo piede e che quindi vanno ridicolizzate... Sì, puzza un po' di dietrologia della dietrologia, ma i misteri sono quel che sono.

Nella puntata che vedete qua sopra il preside Skinner convoca i genitori di Bart, che sta negativamente contagiando i suoi compagni. La spiegazione che l'autore del video ci dà del messaggio nascosto è inesorabile: "Il punto è che (Bart) non si conforma al sistema di controllo degli Illuminati e questo comportamento è un virus che può infettare gli altri". Ovvio, no? Ma un rimedio c'è: dare a Bart dei farmaci per calmarlo e aumentare la sua concentrazione. Una chiara denuncia dei "cocktail chimici" che vengono somministrati per ridurre i bambini all'obbedienza e costringere anche i più riluttanti ad apprendere le menzogne che ci vengono propinate a scuola e che sono funzionali a tenerci sotto controllo.

Se poi si aggiunge questa puntata, che denuncia lo strangolamente delle famiglie attraverso il costante indebitamento (leggi "signoraggio"), la soluzione è davanti ai nostri occhi: altro che Illuminato, Matt Groening è qui per liberarci! Non sta denunciando la pessima pratica di somministrare psicofarmaci ad adolescenti o l'eccessivo indebitamento. No no. Sta proprio cercando di svegliarci, denunciando la povertà a cui ci costringe il signoraggio, situazione che però non possiamo comprendere a causa dei farmaci che obnubilano le nostre menti e che ci fanno accettare di essere schiavi degli alieni. Ma allora c'è del bene anche nel mondo satanico dei cartoon!

Sulla questione le opinioni sono però divergenti, visto che abbiamo chiaramente dimostrato poco fa come i Simpson potrebbero invece essere al servizio degli Illuminati. Restiamo in attesa di un convegno di nerd-cospirazionisti che possa aiutarci a dirimere la complicatissima questione. Nel frattempo, però, possiamo dire che:

E' sicuro che Matt Groening faccia dell'ironia sulla massoneria.

E' possibile che il fatto che nei cartoon si trovino miriadi di simboli che richiamano la massoneria sia voluto, e che in parte possa anche essere una provocazione.

E' impossibile che gli Illuminati stiano cercando di soggiogare le menti dei bambini attraverso i Pokemon.

I Simpson violenti

SCENE DI VIOLENZA, LINGUAGGIO SCURRILE, APOLOGIA DEL SATANISMO SONO SOLO ALCUNI DEI MILLE MOTIVI PER CUI IL CARTONE AMERICANO DEI SIMPSON ANDREBBE IMMEDIATAMENTE CHIUSO IN ITALIA E IN EUROPA.  NON E' ACCETTABILE CHE I BAMBINI SI TROVINO DI FRONTE SCENE DI QUESTO TIPO CON IL RISCHIO DI RIMANERE TRAUMATIZZATI A VITA, O PEGGIO, DI SENTIRSI SOLLECITATI ALL'EMULAZIONE DIVENTANDO VIOLENTI IN FAMIGLIA E NELLA SOCIETA'!!!! E' CRONACA RECENTE QUELLA DI UN BAMBINO DI 7 ANNI CHE A SCUOLA MINACCIAVA I COMPAGNI CON DEI COLTELLI!!!!
SOTTO RIPORTIAMO LA GIUSTA INDIGNAZIONE DI UNO SPETTATORE SCIOCCATO DALLA VIOLENZA DI QUESTO PROGRAMMA DISEDUCATIVO PER BAMBINI, MA ANCHE PER GLI ADULTI!



CHI PROTESTA: Spettatore
CONTRO CHI: Cartone Animato Simpson.
PER QUALE MOTIVO: Troppo violento
I simpson puntate di halloween
Alle ore 13.40 viene trasmesso su Italia1 un cartone troppo violento con scene di uomini e bambini che vengono  mangiati da Homer.
Chiedo che Qualcuno intervenga. Immediatamente.
note di Admin-Salvatore
Amplio un po’ l’argomento di questa stringata protesta .
I Simpson sono un cartone animato storico, che tutti conoscono. Nelle sue 25 stagioni ha affrontato tanti argomenti ed in molti modi, spesso in modo marcato e sopra le righe .
In ogni stagione c’è una puntata di Halloween che è un po’ traculenta, con sangue, violenze gratuite, scene di dubbio gusto. Non tutte le puntate dei Simpson sono così, ma ci sono.
L’equivoco è che in Italia i Simpson vengono considerati come un cartone animato qualsiasi, mentre negli Stati Uniti, la loro patria, sono un cartone animato, anzi uno Show, dedicato agli adulti.
Infatti va in onda negli USA una volta a settimana in prima serata.
In Italia I Simpson sono mandati in onda a qualsiasi ora, non solo le 13.30, ma abbiamo avuto serie trasmesse anche alle 18.30, orari in cui comunque sono davanti alla tv dei bambini che associano il cartone animato ad una trasmissione loro dedicata.
Ma, ripeto, i Simpson non sono cartoni animati da bambini. Come non lo sono American Dad, I Griffin, The Cleveland Show.
Purtoppo i bambini li guardano, anche non accompagnati.
Vorrei però anche sottolineare come molti cartoni animati da bambini, fatti espressamente per i più giovani, abbiano comunque un contenuto violento e diseducativo.


Quello che è sottovalutato è l’impatto che hanno i cartoni animati sui bambini, che spesso non riescono a distinguere le storie di fantasia dalla realtà.


La lunga odissea di Assia Bibi è finita

ASSIA BIBI È LIBERA. LA CORTE SUPREMA DEL PAKISTAN HA ASSOLTO LA DONNA DALL’ACCUSA DI BLASFEMIA E HA REVOCATO LA CONDANNA A MORTE.

La Corte Suprema del Pakistan ha assolto mercoledì  Assia Bibi – una donna cristiana accusata di blasfemia nel 2010 e condannata a morte – e ha accantonato un precedente giudizio emesso da un tribunale di grado inferiore. La notizia è stata data questa mattina.

Il giudice capo Saqib Nisar, che dirigeva il board di tre membri composta dal Giudice Asif Saeed Khosa e dl Giudice Mazhar Alam Khan Miankhel, ha letto il verdetto di 56 pagine e ha annunciato che il verdetto di Lahore High Court (LHC) è stato accantonato e ha dato istruzioni alle autorità Perché Assia Bibi sia rimessa in libertà.

“L’appello è accolto. Lei è stata assolta. Il giudizio dell’Alto tribunale e quello del tribunale dei processi sono rovesciati. La sua condanna è accantonata “,  ha detto il giudice.
La Corte ha aggiunto che Assia deve essere liberata se non è accusata di altri crimini.
Il legale di Asia, Saiful Malook, ha detto mentre parlava con The Express Tribune che il suo cliente ha ottenuto giustizia alla fine e che l’accusa si è dimostrata falsai giudici e il capo del board Asif Saeed Khosa.
La donna cristiana di 51 anni era nel braccio della morte dal novembre 2010 dopo essere stata condannata per aver commesso blasfemia durante una discussione con due donne musulmane a Sheikhupura.
Il suo caso ha guadagnato importanza dopo che il governatore del Punjab Salmaan Taseer ha invocato un nuovo processo per il suo caso ed è stato successivamente ucciso da una delle sue guardie, Mumtaz Qadri, nel gennaio 2011.
Bibi ha sfidato il verdetto nell’ottobre 2014, tuttavia, l’Alta Corte di Lahore ha confermato la condanna a morte. Il tribunale supremo ha sospeso l’esecuzione a luglio 2015.
Dopo una pausa di tre anni, un banco speciale di tre giudici, guidato dal capo della giustizia del Pakistan, Mian Saqib Nisar, e comprendente il giudice Asif Saeed Khosa e il giudice Mazhar Alam Miankhel, hanno accolto l’appello.
L’udienza è durata quasi due ore e 45 minuti, durante i quali sia l’accusa che la difesa hanno presentato i loro punti di vista sulla condanna.
I membri della società civile, compreso il veterano Farhatullah Babar, erano presenti durante il procedimento. A differenza delle precedenti audizioni, alcuni religiosi  erano presenti dentro e fuori dal tribunale.
Durante l’udienza, la commissione ha evidenziato diverse discrepanze nelle dichiarazioni dell’accusa e dei testimoni.
Imponenti le misure di sicurezza dentro e fuori del tribunale. All’interno erano presenti soldati dei corpi speciali senza armi.
Nella sentenza di 56 pagine è scritto fra l’altro:
“È un principio di diritto ben definito che chi fa un’affermazione deve dimostrarla, quindi spetta al pubblico ministero dimostrare la colpevolezza dell’accusata oltre ogni ragionevole dubbio per tutto il processo”, ha osservato il giudice supremo. “La presunzione di innocenza permane in tutto il caso fino a quando il procedimento giudiziario non soddisfa il tribunale al di là di ogni ragionevole dubbio che l’accusato sia colpevole del reato che gli è stato addebitato.
“[…] L’espressione ‘prova oltre ogni ragionevole dubbio’ è di fondamentale importanza per la giustizia criminale: è uno dei principi che cerca di garantire che nessun innocente venga condannato.
“Tenendo presente le prove prodotte dall’accusa contro la presunta blasfemia commessa dal ricorrente, l’accusa ha categoricamente omesso di dimostrare il suo caso al di là di ogni ragionevole dubbio”, ha concluso il capo della giustizia.
La corte ha anche osservato che “non sta agli individui, né a una folla, decidere se un atto che rientra nel campo di applicazione della Sezione 295-C è stato commesso o meno, perché come affermato in precedenza, è il compito del tribunale di prendere tale decisione dopo aver condotto un processo pienamente qualificato e sulla base di prove credibili presentate dinanzi ad esso “.
La sentenza si conduce ha concluso il giudizio con un hadith del Profeta Maometto sui diritti delle minoranze.
L’avvocato di Bibi, Saiful Mulook, ha dichiarato all’AFP: “Il verdetto ha dimostrato che i poveri, le minoranze e gli strati più bassi della società possono ottenere giustizia in questo paese, nonostante le sue carenze: questo è il giorno più bello della mia vita”.
Bibi sembrava essere incredula dopo aver sentito della decisione dal suo avvocato.
“Non posso credere a quello che sto sentendo, uscirò ora? Mi lasceranno uscire, davvero?” Bibi ha detto ad AFP per telefono dal carcere dopo la sentenza. “Semplicemente non so cosa dire, sono molto felice, non posso crederci.”
Anche il marito di Bibi ha salutato con gioia il verdetto. “Sono molto felice, i miei figli sono molto felici, siamo grati a Dio. Siamo grati ai giudici per averci dato giustizia, abbiamo sapevamo che era innocente”, ha detto Ashiq Masih.
Poco dopo la sentenza, centinaia bloccarono una strada chiave che collegava Rawalpindi con Islamabad. Le persone si stanno anche radunando per le proteste a Karachi e Peshawar. Manifestazioni simili si svolgono altrove mentre la polizia sollecita manifestanti a disperdersi pacificamente.
Marco Tosatti

Il Piano di Evacuazione della Terra

SPETTACOLARE AVVISTAMENTO DI LUCI MISTERIOSE SUL CIELO DI ROMA

UN ASTEROIDE COLPIRA' LA TERRA IL 29 APRILE?

In questo post vogliamo parlare del piano di evacuazione della Terra, di cui si sente frequentemente parlare, basandoci su un articolo di una canalizzazione di Monique Mathieu. Il discernimento, quando si tratta di canalizzazioni, è sempre altamente suggerito, anche se questa teoria del Piano di Evacuazione della Terra è nota, come vedremo, da oramai molto tempo. Quella che segue è la canalizzazione di Monique con le nostre note. 



Domanda: Ho una domanda sul Piano di Evacuazione della Terra, questo piano di cui spesso sentiamo parlare. Puoi darci qualche dettaglio? Grazie! 

“Abbiamo spesso parlato di questo piano, ed è sempre in vigore. Riguarda quello che potrebbe sopraggiungere in questo mondo con le grandi trasformazioni“. 

Del “Piano di Evacuazione della Terra” se ne è sentito parlare per la prima volta negli anni ’60, quando il Comandante Ashtar ebbe numerose comunicazioni telepatiche con i membri di un circolo medianico di Berlino, il quale pubblicò diversi libretti di Ashtar, tradotti anche in italiano.  Il Piano di Evacuazione della Terra è stato poi confermato da Piergiorgio Caria, da Giorgio Bongiovanni, da Giorgio Dibitonto e, recentemente, da Corey Goode quando ha parlato delle gigantesche sfere di metallo (non le sfere intorno al Sole) presenti nelle vicinanze della Terra, che “servono a portare le persone in altri pianeti…”.

Il Piano di Evacuazione della Terra 

“Intorno al Pianeta Terra, ci sono migliaia, se non addirittura milioni, di astronavi in stand by e in modalità di occultamento. Sono lì pronte a intervenire in qualsiasi momento in caso di emergenza, se questo fosse necessario, per evacuare una buona parte dell’Umanità.  Madre Terra può reagire in qualsiasi momento. Dobbiamo riconoscere che tutti noi siamo stati troppo irriverenti verso di lei per tutto quello che gli uomini le hanno fatto subire da centinaia di migliaia di anni”. 

Fuga dai Cataclismi 

“Anch’essa ha una sua anima e una sua propria evoluzione: ha bisogno di crescere, e di trasformarsi. Alcuni continenti potrebbero riemergere ed altri, attualmente abitati, sprofondare negli abissi.” 
Purtroppo la situazione planetaria è ancora molto difficile e c’è un grande e concreto rischio di guerra nucleare o batteriologica o comunque qualcosa di molto distruttivo, come anche sconvolgimenti geologici (le griglie di Mu in elevazione… Atlantide risorgerà… l’Anello di Fuoco del Pacifico… la situazione dell’isola Giapponese, etc.) e quindi il Piano di Evacuazione della Terra è tuttora attivo e vigente. 
C’è anche da dire che questa nostra Ascensione in 5D riguarda tutto il Pianeta, i suoi abitanti, animali, piante, rocce, tutto, e anche gli abitanti della Terra Interna (loro non avranno alcun problema) e un fenomeno del genere non è mai accaduto in tutto l’Universo, (fonte Dolores Cannon), per cui anche gli esseri ET più avanzati non possono conoscere le conseguenze che avrà, anche perché la popolazione dorme ancora, i potenti del mondo litigano tra loro e l’Elite (o quel che resta) è ancora molto agguerrita.
"Dunque, se ciò dovesse accadere, a meno che non ci sia una grande stabilizzazione della Terra che possa compiere la sua Transizione in modo molto più calmo e sereno, alla popolazione terrestre di superficie sarà dato un grande aiuto. Siamo già intervenuti così, molto tempo addietro, facendo evacuare una parte degli umani quando alcuni continenti sono stati inghiottiti". 
Qualcuno dice che tutto l’Universo (o gli Universi) verrà influenzato, tanto che è già stata “costruita” una nuova dimensione la 12D (fonte Alex Collier). 

Nella storia del Pianeta l’Ascensione si è verificata solo una volta per l’antichissimo popolo dei Maya (quelli che oggi viaggiano nelle astronavi fatte di roccia e guariscono le persone in un batter d’occhio…) e individualmente per singole persone molto elevate spiritualmente. “Delle dimore sono preparate per voi in altri spazi vitali, come ci sono immense possibilità di accoglienza all’interno della Terra. Tuttavia, sia per trasferirsi nella parte interna che su altri mondi, coloro che non avranno acquisito alcuna consapevolezza e compiuto un certo lavoro su sé stessi non potranno accedervi”. 
Occorre anche ricordare delle migliaia e migliaia di armi atomiche (forse 24.000) sparse su tutto il Pianeta (noi in Italia ne abbiamo circa 100), molte gestite dalla NATO, e pronte ad esplodere in qualsiasi momento. 

Non solo siamo schiavi da millenni, ma anche ostaggi inconsapevoli e inermi. Siamo una loro proprietà e questo scontro è una controversia sulla proprietà del Pianeta e dei suoi abitanti. “Quelli invece che avranno lavorato sul loro innalzamento della coscienza saranno condotti sui piani di quarta o di quinta dimensione. Se siete ancora oberati da tutte le vostre paure, da varie limitazioni, dalla vostra violenza e dalla dualità, non potrete essere sollevati dai fasci di luce provenienti dalle nostre navi. Similmente, non avrete modo di oltrepassare le porte temporali che immettono su certi livelli che si trovano al centro del vostro Pianeta. 
Ciò può anche sembrarvi strano ma, nel vostro mondo, ci possono essere, grandi linee, degli universi paralleli.” Di Universi paralleli ne ha parlato Pete Peterson in un recente articolo che abbiamo pubblicato, addirittura ce ne sono tre l’uno dentro all’altro, e anche la scienza più moderna ne afferma l’esistenza (Teoria del Multiverso). 
Vi diciamo dunque questo: Apritevi alla nostra realtà, preparatevi alla possibilità di abbandonare tutto, di essere portati altrove! Non parliamo necessariamente per voi, ma molte persone sono ancora totalmente abbarbicate alla vita della Terra, al materiale, ai loro possedimenti, che si tratti delle loro case, dei loro gioielli, della loro macchina o del loro denaro! Non potremo fare nulla per costoro! 

Ripristino di Gaia
Il Piano di Evacuazione della Terra 

Questa, in questo scenario prospettato, è parte molto importante. Sentirsi pronti ad abbandonare tutto senza paura. Questa sembra essere la parte più difficile, anche per noi risvegliati che non siamo di certo “materialisti e attaccati ai nostri gioielli e ai nostri denari”… 
Anche se in teoria possiamo sentirci pronti, in un momento terribile come un forte terremoto o una guerra nucleare o batteriologica, potrebbe essere impegnativo sentirsi tranquillo, cadere in meditazione e ricevere aiuto dall’alto sotto forma di un’astronave di Luce! 

Saremo costretti a lasciarli con i loro desideri di terza dimensione, con le loro brame terrene! Vi chiediamo dunque di apprestarvi il più possibile ad aprire la vostra coscienza a questo eventuale piano di evacuazione, ma che questo non vi generi assolutamente alcuna paura! Gli unici stati d’animo che questi timori potrebbero generarvi sono dei grandi dubbi! Sappiate che un giorno anch’essi spariranno, ci saranno soltanto certezze realmente percepite con il cuore! Quando siete su altri livelli vibratori, il “cervello” del cuore funziona più che sulla Terra. Ma in questo mondo dev’essere così per poterne sperimentare completamente la vita. Ecco ciò che desideravamo rispondere a questa domanda. 
Non siamo mai stati così all’erta, così tanto vicini a voi, pronti ad intervenire, ma non sappiamo esattamente quello che il Piano Divino abbia previsto per il vostro Pianeta! Riceviamo direttive, siamo in attesa, ma siete voi gli artefici del vostro destino! Se ci fosse ancora e ancora altra gente che si dovesse risvegliare alla coscienza della Fratellanza, dell’Amore, della Pace e della Gioia, la vostra Terra potrebbe vivere la sua transizione con calma, senza soprassalti. Quello che a molti potrebbe non risuonare è che Madre Terra reagisce al comportamento umano irriverente verso di Lei, ma questo è assolutamente vero e comprovato in caso di cicloni e terremoti anche se negli ultimi decenni Haarp ha esagerato ogni evento naturale creando veri e propri disastri. 
E’ stata proprio Madre Terra, per prima, nel 1931 a mandare un grido di aiuto a tutto l’Universo (fonte Dolores Cannon) e nel 1931 cosa è successo? Proprio qui da noi, in Italia, Enrico Fermi divise l’atomo… “che l’Uomo non divida ciò che Dio ha unito…”. Inoltre sembra anche che gli incendi (non ci riferiamo solo a quelli recentissimi) siano utili alla purificazione, e le morie di animali, pesci, uccelli vengono tutte controllate e gestite dagli ET, perché la nuova Terra è già pronta e vicinissima a noi, invisibile, dove tutte queste creature morte nella 3D vengono portate. Il piano di allontanamento avrebbe luogo solo se essa reagisse brutalmente. 
Possiamo dirvi che se gli Esseri umani volessero ulteriormente continuare a fare esplodere bombe nucleari su di essa, allora potrebbe reagire con violenza perché questa è una ferita perpetua non solo nella sua materia ma anche nella sua energia, ma soprattutto arrecherebbe la distruzione della vostra anima! L’onda d’urto le risulta più terribile che le stesse deflagrazioni e il loro stesso impatto. Quindi vi mettiamo in guardia: assecondando il comportamento dei vostri governanti, sono da temersi possibili reazioni estreme dal vostro pianeta Terra! 

Come già dettovi, la Vita è preziosa per l’Altissimo Creatore. 

Non vuole né intende distruggere ciò che può essere salvato. Siamo qui per aiutarvi, per salvarvi! Vorrei suggerire che tutto questo resti in un piccolo angolo del vostro cuore, della vostra testa! Continuate a vivere trasformando voi stessi! Proseguite vibrando nell’Amore, nella fratellanza e soprattutto nella gioia e nella pace! Così, se certe cose dovessero succedere, voi sarete pronti! 




La notte del 31 ottobre facciamo risplendere le nostre case con la luce dei Santi.




 


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La notte del 31 ottobre facciamo risplendere le nostre case con la luce dei Santi.

Cosa bisogna fare? Basta accendere un lume (un cero o una semplice candela) e metterlo in bella mostra sul davanzale della finestra la sera del 31, magari ponendovi accanto l'immagine di un Santo a noi caro o che troviamo in casa. È il nostro modo delicato ma deciso per dire al mondo, che la stessa sera celebrerà il principe delle tenebre e della morte, che noi siamo figli della luce e discepoli del Dio della Vita, di Gesù il Risorto, il Vivente che ha vinto la morte.

In un modo così semplice, ma non banale vogliamo implorare la benedizione e l'amicizia di Maria e dei Santi sulle nostre case.

La lunga odissea




LITURGIA DEL GIORNO

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LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -



 PRIMA LETTURA 

Ef 6,1-9
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene.
Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il Signore, loro e vostro, è nei cieli e in lui non vi è preferenza di persone.


  SALMO  

Sal 13
Fedele è il Signore in tutte le sue parole.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. 


 VANGELO 

Lc 13,22-30
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

martedì 30 ottobre 2018

Il Corsera: solo lo spread è reale, il popolo è un’invenzione

Il “Corriere della Sera”, in un editoriale di Angelo Panebianco, è arrivato a sostenere che lo spread è reale, mentre il popolo è un’astrazione, non esiste, se non nella propaganda sovranista. Panebianco rispondeva a una semplificazione demagogica, ma la conclusione a cui portava era questa: il popolo è un’invenzione dei populisti; lo spread, invece, è vero e vivo nel regno della finanza, quindi esiste quasi in natura… Ecco come capovolgere la realtà che ci dice esattamente l’inverso: le difficoltà della gente, il carovita, i disagi popolari, la forte pressione fiscale, la mortificazione delle sovranità popolari e nazionali sono cose reali e realmente vissute, mentre quel coefficiente finanziario è un’entità fittizia, che appare e scompare a comando, usata per colpire i governi sgraditi e non allineati. Tutti i precedenti governi avevano indebitato il paese e sforato i limiti ma solo ad alcuni suona il campanello d’allarme dello spread. Arrivo a dire che lo spread diventa reale, acquista vita, quando si abbatte su un’entità vera, fatta di carne e sangue, che è il popolo.


Ma per i cosiddetti giornaloni, compreso un autorevole e solitamente realista politologo come Panebianco, il popolo è una diceria dei populisti, una vanteria dei sovranisti. In ogni caso la vita reale dei popoli è subordinata all’assetto contabile della finanza. Anzi, è considerata retorica fascista evocare il popolo, è un’entità fittizia. Invece l’umanità, la donna, le classi, i gender, i migranti sono reali?… Anche l’Italia è per loro un’astrazione, una truffa retorica e fascistoide; invece l’Europa, la modernità, il progresso, no, perdio, quelle sono Verità Assolute e Incontestabili. Ora a noi la manovra economica che si va profilando non piace, almeno sul versante grillino, e in alcuni tratti – dal reddito di cittadinanza alle pensioni – ci appare veramente odiosa e immorale, quasi un incubo da cui vorremmo svegliarci.  
Ma un conto è diffidare di chi parla in nome di entità generali, di chi non considera le differenze in seno al “popolo”, di chi fa demagogia egualitaria o di chi crede all’utopia pericolosa dell’autogoverno del popolo; un altro è ritenere che ogni universale, ogni entità generale sia fittizia, mentre la finanza sia la vita autentica. Addio democraziapolitica, città, nazioni allora e addio pensiero, scienza e fede: sono tutte astrazioni universali, di vero c’è solo il debito o il differenziale coi bund tedeschi… Il popolo non esiste mentre lo spread si, perché così hanno stabilito le oligarchie tecno-finanziarie. E il popolo deve pagare anche se non esiste… Ma paga come singolo contribuente. Siamo alla mistificazione assoluta e alla prevaricazione senza appello. Come quando si dice che le nazioni non esistono più da quando c’è l’Unione Europea, salvo poi accollare all’Italia il peso degli sbarchi… Poi vi meravigliate se crescono i populisti.


(Mercello Veneziani, “Lo spread esiste, il popolo no”, da “Il Tempo” del 17 ottobre 2018, articolo ripreso sul blog di Veneziani).