L’EU è in crisi esistenziale. Soprattutto a causa delle enormi bugie dette in passato con il fine non di aiutare i vari paesi ad uscire dalla crisi ma piuttosto di perpetrare il potere in mano all’asse franco tedesco, con lo scopo di creare un mostro sovranazionale – l’EU – in grado di sostituirsi a termine agli USA in EUropa, asservendosi agli interessi dell’asse dominante. Un piano che data dalla fuga dei nazisti in Sud America 75 anni fa; la rivincita, come se fosse stato rinviato a tempi più propizi.
Il problema reale è che l’austerità imposta ai periferici dal 2009 NON ha funzionato e non funziona, serve solo per drenare ricchezza dalla periferia al centro (gli USA ad esempio crescono del 4% facendo il perfetto contrario). Esempio da manuale la Grecia: lo stesso FMI ha riconosciuto che l’austerità ha fatto danni in Grecia, che “si sono sbagliati” a fare i conti, che il moltiplicatore fiscale è stato stimato male con il risultato di far crollare l’economia ellenica pur senza ridurre il debito (è passato dal 140% nel 2010 a circa il 175% attuale, senza prospettiva di ridurlo drasticamente per i prossimi 20 anni almeno).
Il problema è che annientare economicamente la Grecia è servito alle aziende EUropee, previa imposizione via troika di svendere le aziende statali, per comprare a basso prezzo pezzi pregiati del sistema ellenico. Su tutti gli aeroporti greci, preziosi, acquistati addirittura dallo Stato tedesco (ossia da un’azienda di stato teutonica). Lascio perdere il caso – scandaloso – dell’imposizione tra le misure della troika di una data di scadenza del latte ellenico più lunga, in modo da permettere alle aziende casearie e lattiere francesi e tedesche di penetrare il mercato del Peoloponneso, altrimenti troppo lontano.
Or dunque, oggi l’EU si trova davanti ad una minaccia mortale: le politiche economiche gialloverdi che rinnegano l’austerità rappresentano una minaccia mortale per gli interessi franco-tedeschi. Come abbiamo visto – appunto – l’austerità NON serve per uscire dalla crisi, anzi solo per peggiorarla costringendo nel tempo alla svendita del Paese. Oggi abbiamo finalmente uno scienziato dell’economia – e non il solito economista corrotto – a dirigere le danze, uno che NON ha bisogno di soldi ovvero non si fa comprare: Paolo Savona. Egli ha elaborato un piano tanto semplice quanto rivoluzionario: togliere austerità e fare spesa, contando sul fatto che l’economia sarebbe crescita più della salita del debito. Ossia riducendo il rapporto debito/PIL. BANG!
Pensateci bene: se il progetto savoniano funzionerà – come io penso, per altro – significherà mettere in discussione 10 anni di crisi euroimposta. Di più: si tratterà di chiedere i danni all’EU per gli errori fatti, in primis alla Grecia da Germania, Francia ed Olanda. Infatti sarà un attimo rinfacciare gli errori fatti in passato ad esempio con gli eurobonds.
Ricordo poco tempo fa le parole di uno di quei giornalisti intelligenti ma sempre troppo allineati a chi comanda, Barisoni, di Radio 24. La sua tesi era tanto semplice quanto disarmante: sulla Grecia e l’austerità euroimposta ci si è sbagliati, ci spiace, ma ora bisogna guardare avanti. Più o meno questo era il discorso. Eh non Barisoni, chi ha sbagliato deve pagare. Anzi, come in qualsiasi rapporto economico e commerciale, bisogna RIFONDERE I DANNI. Partiamo da questo concetto, correggere le storture passate pagando i danni, che è meglio. Faccio notare che per colpa di misure sbagliate la mortalità infantile di Atene ha raggiunto livelli di terzo mondo. L’Europa, noi Europei tutti, dobbiamo vergognarci di questo. E per colpa di Berlino e Parigi e delle loro manie di grandezza oltre che brame di potere!.
Or dunque, visto che le misure economiche di Paolo Savona e del governo gialloverde FUNZIONERANNO, l’EU deve impedirlo, semplice. Da qui la recente discesa in Italia di Draghi in confessione gesuitica con Sergio Mattarella.
Per essere chiari fino in fondo, l’EU è OBBLIGATA ad istigare un colpo di stato in Italia entro la fine dell’anno al massimo, più propriamente entro gli inizi di novembre, se non vuole scomparire nei prossimi 2 anni.
Questo per una serie di ragioni: la prima, con la nomina di Kavanaugh e le successive elezioni Midterm, Donald J. Trump ed i suoi militari avranno il pieno controllo delle operazioni. Infatti il Senato statunitense di fatto ha il ruolo di controllore del presidente; dopo la morte di McCain e dopo la prossima tornata elettorale la Presidenza USA avrà mani libere prima di tutto in tema di nomine, sia come ministri che ad esempio alla Fed, dove le strategie trumpiane sono state bloccate con lo stop alle nomine da parte del Senato, fino a oggi senza piena maggioranza.
In più la prossima primavera ci saranno le elezioni europee: immaginatevi cosa potrebbe succedere se le misure italiane, magari aiutate opportunamente dagli USA, dovessero anche solo fare intravedere una crescita dell’economia nazionale. Significherebbe la rivoluzione in EUropa all’ordoliberismo, tutta EUropa si accorgerebbe di essere stata turlupinata da Berlino e Parigi. E questo con lo scopo da una parte di rafforzare geostrategicamente i tedeschi e dall’altra per permettere alla Francia di continuare a vivere al di sopra delle sue possibilità.
Il progetto franco tedesco funziona solo se si riesce per un verso a drenare ricchezza dalla periferia (prima di tutto dal paese più ricco, l’Italia) e dall’altro ad indebolire il potere dell’avversario futuro dell’EU nel vecchio continente, gli USA. Ossia, encore, scagliarsi in particolare contro i principali partners statunitensi in EUropa (encore l’Italia).
Capito il perchè, possiamo immaginare come si estrinsecherà detto tentativo di golpe istigato dall’EU in Italia.
Prima di tutto si tenterà di destabilizzare il Belpaese a livello finanziario, con lo spread. Poi si faranno intervenire i cooptati ed i media locali per dinamitare le politiche italiche, ecco dunque spiegato il viaggio di Draghi a vistare Mattarella, con annessa conferenza stampa che tutti abbiamo dubitato avesse lo scopo di destabilizzare i mercati contro l’Italia.
Chiaramente la BCE farà la sua parte facendo esplodere lo spread.
Dopo le elezioni Midterm Trump, con la maggioranza della Fed per via dell’elezione di M. Bowman e M. Goodfriend, gli USA avranno gioco facile nel deragliare i tentativi della BCE di indirizzare i mercati in versione anti USA (ad oggi la maggioranza dei governatori eletti alla Fed – e non di quelli a rotazione – è ancora incredibilmente di stampo obamiano, con un governatore chiave per le decisioni di policies [Lael Brainard, nominata da Obama] addirittura tedesca, cresciuta nella Polonia comunista [ossia prossima a A. Merkel, …] ed in Germania prima della caduta del muro di Berlino).
Come capite l’EU non ha molto tempo. Se a fronte di risultati economici incoraggianti l’Italia anti austerità farà in modo di rendere ingovernabile l’EU alle prossime elezioni europee sarà un disastro.
Speriamo tutti che Germania e Francia non decidano di fare il grande passo ossia destabilizzare l’Italia con gli attentati (ora che l’arma dei migranti è stata neutralizzata, occhio però al futuro tentativo tedesco di spedire quanto più migranti giunti in Germania e Francia nel luogo di primo approdo). Va peraltro detto che per evitare tale deriva gli USA da un anno e mezzo si sono premurati di rimpolpare tutti i ranghi NATO in Europa ed Italia con la maggioranza di generali italiani od oriundi. Ed il prossimo attacco ai francesi in Libia e Tunisia è questione di settimane, post conferenza intergovernativa per il Maghreb di metà novembre
Attenti ai segnali deboli nei prossimi giorni, l’EU è obbligata a reagire, non può lasciare lavorare Savona et al.